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«Commercio morto in via Silvio Baratta» Caos per i lavori di installazione della fibra Erika Noschese

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Academic year: 2022

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«Commercio morto in via Silvio Baratta» Caos per i lavori di installazione della fibra

Erika Noschese

Addio al commercio in via Silvio Baratta, a Salerno. Da tempo ormai, i titolari degli esercizi commerciali hanno riscontrato un netto calo degli introiti che sta mettendo seriamente a rischio il commercio. Ad aggravare ulteriormente la situazione, i lavori per l’installazione della fibra ottica che vanno avanti da oltre un mese. I cantieri in quella zona, in realtà, sono due: oltre alla fibra, infatti, stavo effettuando alcuni lavori di ristrutturazione della facciata esterna delle abitazioni. Il risultato è solo tanto caos che penalizza, ancora una volta, il commercio. Le problematiche maggiori, infatti, si vanno riscontrando nella quasi totale assenza di posti auto, traffico e disagi anche per i residenti che non hanno possibilità di affittare un garge per parcheggiare la propria vettura. A denunciare la situazione è Paolo Montella, titolare di un negozio di alimentari proprio di fronte ai due cantieri aperti che vanno solo ad aggravare una situazione già di per sé tragica. «Da oltre un mese stanno facendo i lavori per l’installazione della fibra – ha detto Paolo Montella – Ieri, i mezzi meccanici, hanno invaso i marciapiedi di entrambe le carreggiate, ostruendo anche il passaggio pedonale. Oggi (ieri per chi legge ndr) non lavorano a causa del maltempo ma in questi giorni ci sono stati escavatori e altri mezzi meccanici». Per il titolare del negozio di alimentari, dunque, la situazione sembra abbastanza critica. «Il lavoro altrui non deve invadere il nostro, dobbiamo lavorare tutti», ha poi aggiunto Paolo, spiegando che anche i clienti abituali non si fermano più perchè non trovano

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parcheggio o per via del traffico e ciò sta portando anche ad un calo degli introiti. Punto di vista condiviso anche dagli altri titolari degli esercizi commerciali che sottolineano come i lavori siano solo un’aggravante in quanto la situazione sarebbe la stessa ormai da tempo. «I lavori stanno solo peggiorando la situazione ma il commercio in questa zona è ormai morto da tempo. Rispetto agli anni passati, infatti, registriamo un netto calo degli introiti», ha invece dichiarata la titolare di un negozio d’abbigliamento.

«Confidavamo nella cittadella giudiziaria, con la speranza che una zona maggiormente frequentata portasse anche ad uno

“sblocco” definitivo ma così non è stato e questo vale per tutti, dai nostri negozi ai bar. Tutto fermo da oltre un anno, nonostante i vari cambiamenti messi in atto dal Comune di Salerno, come il cambio del sendo di marcia», ha poi aggiunto la commerciante. Pensiero, questo, condiviso anche da altri commercianti che hanno più volte sottolineato come il calo di vendite sia dovuto maggiormente alla zona in questione. Via Silvio Baratta non è certo un punto strategico per il commercio e i titolari sono ormai disperati perchè sembra non esserci altra soluzione che chiudere i negozi. I lavori hanno p e r ò g e n e r a t o a l t r o c a o s , d a n d o c o s ì v i t a a n u o v e problematiche che penalizzano ancora una volta il commercio in città che in questi anni sta subendo un netto calo con la chisura di diversi esercizi commerciali.

Regalo elettorale: ecco un miliardo di euro

Andrea Pellegrino

«L’avessi avuto io un presidente della Regione cosı̀». Vincenzo

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De Luca lancia l’ultimo atto della campagna elettorale e nella sua Salerno, oltre a scaricare un miliardo di fondi per il capoluogo e la provincia, scherza con Enzo Napoli. «Ti invidio. Io non ho mai avuto tutte queste delicatezze dalla Regione Campania», dice il governatore che riferendosi, poi, alla protesta di mercoledı̀ (con il lancio di sacchetti di immondizia), afferma: «Ognuno ha i suoi affezionati. A me toccano i centri sociali». Quanto alla campagna elettorale, De Luca s’attende «molti voti». «Salerno difenda i suoi interessi – dice – Da due anni e mezzo stiamo facendo messaggi elettorali. Come vedete, il ritmo di attività della Regione non è rallentato di una virgola. Procediamo in genere con iniziative straordinarie». Dall’aeroporto di Pontecagnano fino al pacchetto “Universiadi” passando per infrastrutture per la città di Salerno. Vincenzo De Luca detta l’agenda: «Apriamo un cantiere ogni mese e mezzo». All’aeroporto di Salerno – Costa d’Amalfi, di recente inglobato nella rete regionale di Gesac con Capodichino, vengono destinati 42,5 milioni, di cui 40 per il prolungamento della pista e 2,5 per investimenti in security e servizio antincendio. Sul punto, De Luca ribadisce:

«Puntiamo ad avere 3,5 milioni di viaggiatori nell’arco di un decennio. Abbiamo salvato l’aeroporto Costa d’Amalfi che era, praticamente, morto – aggiunge – con l’opposizione delle Cinque Stelle abbiamo trovato risorse per non chiuderlo”.

Altri 496 milioni di euro, poi, arrivano da Rete Ferroviaria Italiana, “su decisione – evidenzia De Luca – della Regione”.

Per il completamento della metropolitana, dallo stadio Arechi a Pontecagnano Faiano, sono pronti 200 milioni. Per l’elettrificazione della Salerno – Avellino, 220 milioni.

Altri 51 milioni sono per la realizzazione del collegamento del polo universitario di Fisciano; 25 milioni, invece, per il nodo complesso, un tunnel, che collegherà il sottopasso della stazione ferroviaria in piazza Vittorio Veneto a Salerno con l’ormai quasi conclusa cittadella giudiziaria. A seguire, 155 milioni di euro finanzieranno le infrastrutture stradali.

ALTRI 60 MILIONI PER PORTA OVEST

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Dieci milioni sono previsti per interventi Asi, sessanta milioni per il lotto di Porta Ovest, “che significa – spiega il governatore – riammagliare i tunnel che si stanno realizzando verso il porto con la rete autostradale”. In pratica sul cantiere (già sottoposto ad un continuo stop e go) mancherebbe un ulteriore ed indispensabile pezzo per il suo completamento. 35 milioni di euro per il trincerone ferroviario Ovest e per la realizzazione di un parcheggio con 300 posti auto. L’Anas finanzia con 233 milioni di euro l’ampliamento delle carreggiate del raccordo autostradale Salerno – Avellino. Per la portualità, 20 milioni di euro, utili per ulteriori operazioni di dragaggio dei fondali.

LE UNIVERSIADI

«Tre milioni di euro – dice – per la ristrutturazione e la messa in sicurezza dello stadio Arechi. E 800 mila euro per lo stadio San Francesco di Nocera Inferiore e altri 800 mila euro per lo stadio Dirceu di Eboli. Ancora ad Eboli, 700mila euro per sistemare il PalaSele, 2 milioni di euro per le strutture del Cus a Baronissi, 1 milione di euro per lo stadio Marcello Torre di Pagani, 1 milione di euro per lo stadio Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni, e 1 milione per lo stadio Squitieri di Sarno».

Lavori interminabili a Mariconda, gli esercenti vogliono il risarcimento

di Andrea Pellegrino

Lavori interminabili tra Parco Arbostella e Mariconda, i

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c o m m e r c i a n t i a l z a n o l a v o c e e p r e s e n t a n o i l c o n t o all’amministrazione comunale. Sarebbero già due le richieste di risarcimento del danno avanzate da attività commerciali della zona, rimaste praticamente intrappolate nel cantiere che da mesi e mesi chiude l’accesso principale in direzione Mariconda all’altezza della rotatoria del Parco Arbostella.

Lavori lumaca che creano numerosi disagi ai residenti dei due popolosi quartieri di Salerno, nonché alla stessa viabilità della zona rallentata dal cantiere e da “accessi di fortuna” a strade principali. I residenti e gli stessi commercianti avevano chiesto una accelerata rispetto all’intervento. Ma a quanto pare i lavori starebbero procedendo molto lentamente.

Così al momento ci sarebbero già due richieste di risarcimento e non si esclude che ben presto possano accodarsi altri esercenti della zona. Il danno stimato ammonterebbe quindi intorno ai 100mila euro. Lì in prossimità del cantiere ci sono una nota pizzeria ed una frequentata farmacia che da mesi e mesi lamentano disagi da parte dei rispettivi clienti. Altri commercianti si sarebbero rivolti ad associazioni di categoria mentre alcuni si sarebbero affidati ai propri legali per mettere in campo tutte le azioni possibili nel mentre s’attende un segnale forte da parte dell’amministrazione comunale di Salerno che aveva promesso una rapida risoluzione del problema. Ed, invece, a quanto pare i tempi non sarebbero stati rispettati. Ed ancora non si conosce la data della conclusione dell’intervento.

Scafati. Centro sociale

Mariconda: stop ai lavori. Un

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altro cadavere, dopo il Polo

Di Adriano Falanga

Centro Sociale di Mariconda, sospesi i lavori e rescissione del contratto. Andrà ad affiancarsi al rudere del Polo Scolastico anche la struttura incompleta di ciò che doveva essere il nuovo centro sociale del popolare quartiere di Mariconda. Un’opera da finanziare con i fondi Piu Europa, aggiudicata alla ditta Comi srl di Napoli, per un importo di 675 mila euro iva compresa, saliti a 748 mila dopo una rimodulazione del quadro economico per una perizia di variante in corso d’opera. I lavori sono iniziati il 19 marzo 2015, termine previsto entro il 15 settembre dello stesso anno. Un cammino tortuoso, che ha visto la concessione di diverse proroghe sulla data di cosnegna dei lavori. Due sospensioni accordate per un totale di 22 giorni, che hanno fatto slittare la data di scadenza del termine contrattuale al giorno 7 ottobre. Una prima volta adducendo al ritardo nel pagamento del primo Sal, una seconda volta in maniera autonoma. Alla concessione della variante in corso d’opera, il Rup architetto Erika Izzo concedeva ulteriori 10 giorni di proroga, portando il termine ultimo al 17 ottobre. Da quel momento e in più riprese la ditta appaltatrice ha chiesto ed ottenuto proroghe, fino ad arrivare al termine definitivo (pena anche la perdita del finanziamento) del 24 dicembre 2015. Nulla da fare, la ditta è inadempiente e nel frattempo riceve anche (28 novembre) una visita dell’ispettorato del lavoro di Salerno, che riscontra diverse violazioni, elevando sanzioni pecuniarie alla ditta. Ogni tentativo di riuscire nel completamento dell’opera risulta vano, fino a che il dirigente dell’area Lavori Pubblici, l’architetto Maria Gabriella Camera, sentito il Rup Erika Izzo, non predispone tutti gli atti necessari per la risoluzione contrattuale, per eccessiva e ingiustificabile lentezza della Comi srl. Allo stato di fatto, il cantiere è oggi in evidente stato di abbandono e di pericolo. Oltre il

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danno, anche la beffa economica, perché nonostante i lavori erano cofinanziati dalla Regione Campania nell’ambito dei fondi Por Fesr 2007-2013, questa non ha mai erogato somme, costringendo il Comune di Scafati ad anticipare quanto dovuto a copertura dei due Sal: 165 mila euro. La mancata ultimazione dei lavori entro il 2015 comporterà, con ogni probabilità, la perdita del finanziamento. Questo significa il mancato rientro dei 165 mila euro anticipati da Palazzo Mayer. Per porre rimedio la giunta comunale ha autorizzato l’ufficio legale di procedere a tutti gli adempimenti necessari nei confronti della ditta appaltatrice Comi srl di Napoli e contestualmente di valutare le azioni da intraprendere nei confronti della Regione Campania. La vicenda non è passata inosservata al consigliere comunale di minoranza Mario Santocchio: “Dopo il Polo Scolastico il Sindaco pro tempore colleziona un altro flop, il blocco del centro sociale a Mariconda. Possiamo affermare senza paura di essere smentiti che il tallone di Achille di questa amministrazione è la gestione degli appalti attraverso i dirigenti da loro nominati. Scafati sta perdendo molte opportunità per l’insipienza di questo Sindaco”. Quanto al Polo Scolastico (in foto sotto), il cantiere è oramai nel totale degrado, diventando habitat ideale di topi e insetti molesti. La giunta ha approvato lo stralcio di parte del progetto, intercettando nuovi fondi europei. Dovrebbe essere realizzato il solo primo piano dell’edificio con annessa palestra. Il condizionale è però d’obbligo, perché il termine ultimo dei lavori è fissato a Marzo 2017. Entro questa data dovranno essere rendicontati tutti i circa 10 milioni di euro di lavori, ma sul cantiere nessuna ruspa o operaio, solo i 12 mila metri cubi di materiale di risulta che attende ancora di essere rimosso, fin dal mese di ottobre 2015.

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Cava. Una tragedia sfiorata grazie al caso. Tour nella disastrata scuola a S. Lucia

in edicola oggi con Le Cronache di Carmine Benincasa

CAVA DE’ TIRRENI. Come si dice a Napoli “Nemmeno il tempo di farsi freddo”. E’ quello che sta accadendo alla scuola elementare della frazione Santa Lucia, che è stata chiusa il 13 febbraio scorso.

I genitori degli alunni, questa mattina, hanno ritirato gli effetti dei loro bambini, è iniziato il trasloco di tutte le cose per poter iniziare i lavori e intanto, per sicurezza degli operai e di chi andrà a fare i prossimi sopralluoghi sono stati già martellati tutti i muri a rischio a cedimento affinché nessuno possa farsi male. Purtroppo o per fortuna, sabato scorso non c’è stato nessun terremoto o catastrofe

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naturale che abbia causato gravi danni alla struttura 8visibili nel nostro tour fotografico), quindi, sia i docenti sia i bambini sono stati a loro rischio e pericolo all’interno di una struttura a rischio cedimento da un momento all’altro.

Fortunatamente la disgrazia è stata “scampata” e non per l’intervento in tempo delle amministrazioni comuanli o scolastioca ma solo per una casualità.

Ora, le mamme degli scolari, sapendo che l’istituto non sarà riaperta in pochi mesi, dato che non si sa ancora da dove attingere i fondi e sopratutto di quanti soldi parliamo, stanno spingendo affinché si trovi una sistemazione provvisoria, anche container, che però permetta ai loro bambini di andare a scuola di mattina e non di pomeriggio come organizzato dall’amministrazione Servalli.

nessun doppio turno, quindi, nè la scuola di pomeriggio come proposto dal Comune.

Protesta dei genitori degli

scolari delal scuola di Santa

Lucia

Protesta dei genitori degli

scolari delal scuola di Santa

Lucia

Scuola di Santa Lucia

Scuola di Santa

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Lucia (tetto) Scuola di Santa Lucia (interno)

Scuola di Santa Lucia (interno)

Scuola di Santa

Lucia (interno) Scuola di Santa

Lucia (interno) Scuola di Santa Lucia (interno)

Scuola di Santa Lucia (interno)

Nocera Inferiore. Revocato l’appalto per le fognature di Fiano

NOCERA INFERIORE. Revocato l’appalto alla ditta che si occupava dei lavori di realizzazione della condotta fognaria

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lungo la strada provinciale Nocera-Sarno ed anche il contratto alla ditta che si occupa della realizzazione della rete fognaria il località Fiano a Nocera. Arriva, dopo 6 anni, lo stop alla gara tanto annunciata opera che avrebbe dovuto risolvere problemi gravissimi. Per quanto riguarda la condotta fognaria di via provinciale Nocera-Sarno nel 2009 era stata avviata la procedura d’appalto da un 1,6 ,iioni di euro milione e seicentomila euro. All’esito della gara era risultata aggiudicataria l’Ati Costruzioni stradali e civili che aveva presentato un ribasso d’asta del 49,73%. Nel 2010 era stato sottoscritto il contratto di appalto e nel 2014 si era dato il mandato per procedere. Dopo un anno però i lavori non erano mai partiti in quanto condizionati da una variante.

Nel corso del tempo l’amministrazione comunale quindi aveva iniziato a sollecitare la ditta all’inizio dei lavori eppure la società non ha dato le risposte che l’Ente si aspettava.

Addirittura, nel marzo 2015 non c’era ancora traccia dell’avvio dei lavori. Ecco perché la giunta ha deciso, di concerto con il settore Lavori Pubblici, di sospendere immediatamente l’appalto chiedendo la rescissione del contratto per gravi inadempienze. La decisione è arrivata con il placet dell’ufficio avvocatura del Comune ed è stata siglata dal responsabile unico del procedimento Prisco Faiella. Il tecnico di Palazzo di Città, il geometra Carmine D’Amato, invece ha firmato la revoca dell’appalto “gemello”

per i lavori della condotta fognaria in località Fiano. Anche lì stesso scenario: nel 2009 era stato approvato il progetto relativo ai lavori di realizzazione della condotta ed era stata indetta la relativa gara d’appalto a mezzo procedura aperta per un importo a base d’asta di 1.200.000 euro. La gara era stata vinta dall’Ati Costruire con un ribasso del 50,73%.

Nel 2012 era stato sottoscritto il contratto ed i lavori sarebbero dovuti partire di lì a poco mentre invece nel 2014 la società aveva già cambiato nome e l’ iter per la consegna d e i l a v o r i e d i v e n t a t o p i ù t o r t u o s o d e l p r e v i s t o . Successivamente una richiesta di perizia di variante aveva ulteriormente complicato la situazione con il risultato che,

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nel gennaio 2015 e fino a metà marzo, dei lavori non c’era nemmeno l’ombra. Stufi, allora dal Comune, se deciso di procedere anche in questo caso con la risoluzione del contratto per grave inadempimento e grave ritardo da parte dell’azienda che si era aggiudicata la gara milionaria. Quindi arrivano brutte notizie per gli abitanti della strada provinciale e per quelli di Fiano: dovranno ulteriormente aspettare per dare finalmente inizio alla realizzazione della condotta fognaria. Un’opera pubblica fondamentale e che ogni campagna elettorale torna alla ribalta nei discorsi dei candidati.

Angri. Rio Squazzatoio a

breve i lavori

antiallagamento

I lavori di somma urgenza reclamati dal sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, si sono concretizzati nella serata di ieri con l’inizio delle operazioni di pulizia del corso d’acqua che ormai da decenni produce notevoli disagi ai residenti di via Orta Longa e delle aree adiacenti in occasioni delle abbondanti piogge.

“Nel pomeriggio di ieri abbiamo preso contatti e avuto un incontro con i funzionari del Genio Civile per riuscire a trovare una soluzione immediata per mettere in sicurezza la zona e dopo poche ore dalla firma del verbale sono cominciati i lavori”, spiega il sindaco Cosimo Ferraioli. Le operazioni di alleggerimento dei canali da rifiuti di ogni genere sono proseguite per l’intera notte e continueranno anche in giornata con le ruspe che hanno già rimosso quintali di

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detriti.

“Sono interventi che non potevano essere rinviati perché riteniamo che gli abitanti della zona non possano andare incontro alle solite criticità che si trascinano da anni nell’assoluta indifferenza, come amministrazione comunale teniamo a cuore le esigenze della nostra gente, siamo consapevoli che servirà tempo per arrivare alla soluzione definitiva del problema”.

E intanto, in mattinata il sindaco Ferraioli si è recato presso la sede della Regione Campania per un vertice con funzionari e tecnici per esaminare i prossimi interventi.

“Possiamo dire che si è trattato di un incontro proficuo per la nostra città in quanto l’ente Regione ci ha assicurato il finanziamento di altri lavori nelle more dell’attuazione del progetto “Grande Sarno”.

L’alveo del Rio Sguazzatoio – chiosa il sindaco Ferraioli – sarà oggetto di lavori dal punto di vista idraulico con l’obiettivo di scongiurare ulteriori allagamenti, tuttavia, la pianificazione necessita di tempi tecnici ma abbiamo ottenuto garanzie dai tecnici della Regione Campania che proseguiranno i lavori per rimuovere i detriti dall’alveo”.

E Scafati diventa un cantiere aperto grazie al programma Più Europa

SCAFATI. Scafati città cantiere. Continuano incessantemente i lavori Piu Europa, in vista della scadenza del 31 dicembre prossimo, entro il quale devono essere terminati i lavori

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cofinanziati dalla Ue, fondi di programmazione 2007/2013, pena la perdita dei fondi stessi. Una delle ditte che ha vinto uno dei numerosi appalti a Scafati, dopo tante polemiche sui perché fossero quasi sempre ditte del casertano ad effettuare i lavori, è finalmente della zona: la Rodi Costruzioni, ha sede nella vicina Pompei, via Nolana, sta ultimando uno degli ultimi appalti del Più Europa, riqualificazione urbana e messa in sicurezza su tutto il territorio di Scafati. L’importo è di 1 milione e 800mila euro, il Rup (responsabile unico del procedimento) è l’architetto Giuseppe Faiella coadiuvato dai geometri Mosca e Aquino. Numerose le strade oggetto di intervento da parte della ditta pompeiana: dal piazzale nei pressi dello stadio a varie arterie, rifacimento della segnaletica e la manutenzione generale. Scafati nel complesso dal 2008 ha beneficiato di numerosi fondi europei, circa 50 milioni di euro, grazie sia alla capacità dell’Amministrazione Aliberti ma anche grazie all’impegno della precedente Giunta Bottoni che aveva aderito al progetto a cui ebbero accesso venti città in Campania, erano i tempi della Giunta B a s s o l i n o . O r a s i a t t e n d e l a n u o v a p r o g r a m m a z i o n e regionale dei fondi Ue, quelli 2014/2020.

(g.a.)

Scafati. Gori, finalmente il pollice è dritto

SCAFATI. La nuova logistica Gori favorisce Scafati. L’azienda che gestisce il ciclo idrico in Campania, la Gori (Gestione Ottimale delle Risorse Idriche ), sale spesso alla ribalta più per eventi negativi che positivi, tra polemiche sui costi di gestioni e servizi poco efficienti si evidenziano poco le note positive che coinvolgono l’azienda che ha sede ad Ercolano.

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Scafati è una di quelle città che può annotare notevoli miglioramenti del servizio, nel suo complesso, negli ultimi mesi. Il miglioramento in città è verificabile ad esempio da due riparazioni avvenute in questi giorni che attendevano da tempo l’intervento per due perdite d’acqua in due zone di periferia, via Santa Maria la Carità (zona Mariconda) e in via Michelangelo Nappi (zona Trentuno). Uno dei motivi del miglioramento del servizio è una maggiore presenza costante sul territorio scafatese da parte degli uomini Gori con l’accorpamento di numerosi uffici in via Calvanese, nella struttura attigua al depuratore del Medio Sarno. In via Calvanese sono stati trasferiti gli uffici Gori presenti in altri comuni che si occupavano di fatturazioni, c’è la centrale operativa H24 e quella di pianificazione ed efficientamento reti per migliorare la rete dei 76 comuni facenti parte dell’Ato. Per i guasti è stato istituito anche un numero preferenziale per le amministrazioni comunali ma le difficoltà maggiori sul territorio di Scafati, in termini di intervento da parte delle squadre Gori , erano causate da una toponomastica non adeguata che non era aggiornata.Eppure pochi mesi fa a Scafati fu istituita un’apposita commissione comunale per la toponomastica, che avrebbe dovuto rinominare o confermare le intitolazioni delle strade di Scafati. Questa difficoltà ravvisata dal personale Gori è stata parzialmente superata dalla nuova App Gori che permetterà tra l’altro l’individuazione di guasti e disservizi segnalati attraverso gli smartphone e che avranno come riferimento le coordinate gps e non più il nome della strada. Le riparazioni effettuate in via Santa Maria la Carità e in via Michelangelo Nappi sono solo alcuni degli interventi che la Gori sta effettuando in città. E’ in programma, infatti. la pulizia delle caditoie e la ripulitura di tutti i tombini, come avvenuto in corso Trieste, strada che da anni subiva frequenti allagamenti e dove i residenti presenti ad un recente intervento di pulizia, affermarono che erano anni che non avveniva una simile e accurata pulizia dei canali che raccolgono le acque. Certo che in città c’è ancora tanto da fare a causa delle vecchie

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tubature che sono in cattivo stato, come anche urge ora le necessità di un altro intervento proprio a Scafati: l’annosa e copiosa perdita che si trova in via Oberdan, proprio davanti all’entrata del cantiere del Polo Scolastico. La numerosa presenza sul territorio di Scafati e il conseguente andirivieni del personale Gori, composto da operai, ingegneri ed ispettori, sicuramente porterà ulteriori benefici all’efficienza del servizio idrico.

Gennaro Avagnano

Progettò il bunker del boss Zagaria e lavorava anche a Scafati

In edicola con Le Cronache di oggi

SCAFATI. Nel blitz contro i casalesi arrestato il direttore dei lavori per la realizzazione dei marciapiedi di via Santa Maria la Carità: a Scafati aumenta lo sgomento. In manette, tre giorni fa, era finito Carmine Domenico Nocera, l’ideatore del bunker dove si nascondeva ed eseguiva i suoi affari il boss dei casalesi Michele Zagaria. L’architetto del clan, secondo l’antimafia di Caserta. Ma a Scafati quel nome non era nuovo. Nocera era il tecnico adatto ad eseguire la direzione dei lavori di via Santa Maria la Carità, secondo l’architetto Maria Gabriella Camera che di quei lavori era il Rup. Nei giorni scorsi, però, si è aperto il vaso di Pandora ed è spuntato il nome di Nocera, facendo il giro dei media nazionali. In particolare, sono stati quattro gli arresti nel casertano in seguito ad un’operazione dei carabinieri dei reparti speciali (Ros) di Caserta coordinata dal pool

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antimafia di Napoli in cui è stato coinvolto anche l’architetto Carmine Domenico Nocera, direttore dei lavori in esecuzione a Scafati in via Santa Maria la Carità. Gli arrestati sono tutti nomi di spicco del clan dei casalesi:

Gesualda, la sorella dell’ex superlatitante Michele Zagaria;

Filippo Capaldo, nipote del boss; Francesco Nobis il costruttore del bunker del capoclan e l’architetto Nocera che aveva progettato il nascondiglio utilizzato dal boss Zagaria durante la sua latitanza.

Nocera, quindi, a Scafati era noto quale direttore dei lavori per la costruzione di nuovi marciapiedi e, con una variante di pochi mesi fa, anche per il rifacimento della pubblica illuminazione che ebbe l’ok della Giunta scafatese. L’importo dell’opera era di circa un milione di euro, la ditta aggiudicatrice è la Gallo Costruzioni di Angri ed i lavori sono in fase di ultimazione ma oggetto spesso di contestazione da parte dei residenti per la lentezza nell’esecuzione e per la qualità dell’opera.

Dopo l’inchiesta della Dda di Salerno -che ha eseguito lo scorso 18 settembre delle perquisizioni e inviato un avviso di garanzia al sindaco di Scafati Pasquale Aliberti , alla segretaria comunale Di Saia , al fratello del sindaco Nello e allo staffista Giovanni Cozzolino per associazione mafiosa, corruzione, scambio di voto politico mafioso- l’arresto d e l l ’ a r c h i t e t t o N o c e r a f a r i p i o m b a r e l a t e n s i o n e dell’accostamento alla camorra alla città di Scafati.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti antimafia l’architetto Nocera è uno di quei colletti bianchi, della zona grigia tra camorra e affari, che avrebbe messo a disposizione il suo studio a persone vicino al clan dei casalesi, le stesse che gli sarebbero tornate utili per avere incarichi di direzione lavori a Caserta e non solo. Inoltre Nocera avrebbe incontrato più volte nel suo studio Zagaria durante la latitanza oltre ad averlo aiutato a ideare una villa bunker a Casapesenna, comune in cui il Nocera era anche stato consigliere comunale. Carmine Domenico Nocera, infatti, era stato indagato all’epoca in cui sedeva nel civico consesso e

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su di lui pendeva una richiesta di rinvio a giudizio per le accuse di abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva in relazione non ad una concessione qualsiasi, ma a quella data a Giovanni Nobis, commerciante di Casapesenna, ma, soprattutto, fratello di Salvatore Nobis, ras di primo piano del clan dei casalesi e del gruppo dell’ex primula rossa Michele Zagaria.

Tutto avveniva nello stesso Comune dove Immacolata Di Saia ha prestato servizio come segretaria comunale prima di arrivare a Scafati su chiamata diretta del sindaco scafatese Pasquale Aliberti. Resta ora da capire come un architetto, così chiacchierato da tempo, fosse stato scelto da Caserta per la direzione di lavori a Scafati dalla dirigente Camera, a sua volta nominata dal sindaco Aliberti all’inizio del suo primo mandato. Nocera compare nell’elenco dei professionisti esterni nel 2012 per 7mila e 900 euro (per i lavori in questione), lui ha proposto la variante e la Giunta scafatese l’ha accettata qualche mese fa.

Gennaro Avagnano

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