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Termini per appello penale

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Termini per appello penale

Autore: Mariano Acquaviva | 28/11/2019

Entro quanto tempo si può proporre appello contro una sentenza di condanna? Chi sono i soggetti legittimati all’impugnazione? Come si calcolano i termini?

Nessuno è infallibile, nemmeno il giudice che è chiamato a pronunciarsi per decidere sul caso che rientra nella sua competenza. È questo il principio che sta alla base del diritto, concesso a tutti, di impugnare la sentenza a sé sfavorevole e

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di portarla all’attenzione di altro giudice. In pratica, se il primo grado ti va male, puoi sempre proporre appello e lamentarti, davanti ad altro magistrato, dell’operato del giudice che ha emesso il provvedimento. Per fare questo, però, devi rispettare determinati limiti di tempo; con questo articolo vorrei parlarti in particolare dei termini per l’appello penale.

Ti dico sin da subito che, se temi di essere stato condannato all’esito di un procedimento penale, non devi perdere tempo: se il giudice ha redatto la sentenza e ha anche provveduto a redigere la motivazione, allora dovrai affrettarti per preparare l’impugnazione, altrimenti la condanna diventerà definitiva.

Ovviamente, si tratta di un lavoro che deve fare il tuo avvocato, ma è sempre bene che anche tu presti attenzione. Se ne vuoi sapere di più, prosegui nella lettura:

vedremo insieme quali sono i termini per presentare appello penale.

Appello nel processo penale: cos’è?

L’appello è la più classica delle impugnazioni: contro la sentenza di condanna, l’imputato può rivolgersi ad altro giudice affinché verifichi la correttezza della prima pronuncia.

La regola generale è che tutte le sentenze sono appellabili [1], salvo alcune eccezioni previste dalla legge: ad esempio, non è possibile proporre appello avverso la sentenza di patteggiamento. Sempre per legge, sono inappellabili le sentenze di condanna per le quali è stata applicata la sola pena dell’ammenda e le sentenze di proscioglimento relative a contravvenzioni punite con la sola pena dell’ammenda o con pena alternativa.

Con l’appello si chiede al giudice competente di riformare (cioè, modificare) la sentenza impugnata; di conseguenza, quando l’appello è proposto dall’imputato, lo scopo è quello di cambiare una condanna in assoluzione mentre, quando ad appellare è il pubblico ministero, l’intento è l’esatto contrario.

Chi può proporre appello?

L’appello può essere proposto tanto dall’imputato quanto dal pubblico ministero;

può essere proposto anche dalla costituita parte civile, nei limiti della responsabilità civile dell’imputato. Per la precisione:

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l’imputato può appellare contro tutte le sentenze di condanna (fatte salve le eccezioni viste nel paragrafo precedente); può altresì appellare contro le sentenze di proscioglimento emesse al termine del dibattimento, salvo che si tratti di sentenze di assoluzione perché il fatto non sussiste o perché l’imputato non lo ha commesso;

il pubblico ministero può appellare tutte le sentenze di proscioglimento e quelle di condanna, queste ultime però solo quando modificano il titolo del reato o escludono la sussistenza di una circostanza aggravante ad effetto speciale o stabiliscono una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato;

la parte civile può proporre impugnazione contro i capi della sentenza di condanna che riguardano l’azione civile e, ai soli effetti della responsabilità civile, contro la sentenza di proscioglimento pronunciata nel giudizio.

Entro quanto tempo si può proporre appello?

I termini per proporre appello variano a seconda del tempo che il giudice ha impiegato per depositare la sentenza compresa di dispositivo (che sarebbe la parte decisionale, quella in cui si legge la conclusione) e di motivazione.

Al termine dell’udienza di discussione, infatti, il giudice provvede a leggere il dispositivo della sentenza, cioè la parte in cui si dice se l’imputato è assolto o condannato. Occorre poi procedere alla stesura delle motivazioni; ed è qui che le cose cambiano.

Secondo la legge [2], il giudice può:

redigere immediatamente l’intera sentenza, compresa di motivazione;

rinviare il deposito della sentenza, completa di motivazione, non oltre il quindicesimo giorno dalla pronuncia;

quando la stesura della motivazione è particolarmente complessa per il numero delle parti o per il numero e la gravità delle imputazioni, se ritiene di non poter depositare la sentenza nel termine di cui al punto precedente (quindici giorni), indicare nel dispositivo un termine più lungo, non eccedente comunque il novantesimo giorno da quello della pronuncia.

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A seconda del tipo di scelta che avrà operato il giudice (motivazione contestuale al dispositivo, successiva al dispositivo di non oltre quindici giorni oppure successiva al dispositivo di oltre quindici giorni, ma nel limite dei novanta), la parte interessata potrà proporre appello:

entro quindici giorni, da quando è stata depositata la sentenza completa di motivazione (in pratica, nel caso di redazione contestuale di dispositivo e motivazione);

entro trenta giorni, nel caso in cui il giudice si sia preso quindici giorni per la redazione delle motivazione;

entro quarantacinque giorni, nel caso in cui il giudice si sia riservato un termine ancora maggiore, non superiore comunque ai novanta giorni [3].

Decorrenza del termine per proporre appello penale

I termini per l’appello penale decorrono dal momento in cui la sentenza, completa di motivazione, è stata depositata in cancelleria. Per la precisione:

nel caso di redazione contestuale di dispositivo e motivazione, il termine dei quindici giorni decorre immediatamente, cioè dal giorno successivo all’udienza di discussione. Stesso dicasi per le sentenze emesse in seguito a procedimento in camera di consiglio;

nel caso in cui le motivazioni seguano il dispositivo (motivazione non contestuale), il termine decorre dalla scadenza del termine stabilito dalla legge o determinato dal giudice per il deposito della sentenza;

nel caso in cui il giudice non rispetti il termine stabilito nel dispositivo, dal giorno in cui viene notificato il deposito alle parti processuali.

Esempi di termini per fare appello penale

Il dieci aprile si tiene l’ultima udienza a carico di Tizio, imputato per furto. Al termine della discussione, dopo breve camera di consiglio, il giudice legge pubblicamente il dispositivo della sentenza, annunciando che, il giorno stesso, verrà depositata la sentenza completa di motivazioni. Il termine per proporre appello è di soli quindi giorni , che scadranno il 25 aprile.

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Il dieci aprile si celebra l’ultima udienza a carico di Caio, imputato per furto. Al termine della discussione, dopo breve camera di consiglio, il giudice legge pubblicamente il dispositivo della sentenza e si riserva quindi giorni per il deposito delle motivazioni. Caio avrà dunque trenta giorni di tempo per impugnare la sentenza, i quali decorreranno dal 25 aprile. Il termine ultimo per fare appello, dunque, sarà il 25 maggio.

Il dieci aprile si celebra l’ultima udienza a carico di Sempronio, imputato per rapina. Al termine della discussione, dopo breve camera di consiglio, il giudice legge pubblicamente il dispositivo della sentenza e si riserva sessanta giorni per il deposito delle motivazioni. Sempronio avrà dunque quarantacinque giorni di tempo per impugnare la sentenza, i quali decorreranno dal 9 giugno, cioè sessanta giorni dopo il dieci aprile. Il termine ultimo per fare appello, dunque, sarà il 24 luglio.

Il dieci marzo si celebra l’ultima udienza a carico di Mevio, imputato per rapina.

Al termine della discussione il giudice legge il dispositivo della sentenza e si riserva novanta giorni per il deposito delle motivazioni. Mevio avrà quarantacinque giorni di tempo per impugnare la sentenza, i quali decorreranno dall’otto giugno, cioè novanta giorni dopo la lettura del dispositivo del dieci marzo. Il giudice, però, fa ritardo e deposita la sentenza completa solamente il dieci giugno. I quarantacinque giorni per proporre appello decorreranno solamente dal momento in cui la cancelleria notificherà formalmente a Mevio l’avvenuto deposito.

Il dieci aprile si celebra l’ultima udienza a carico di Filano, imputato per rapina.

Al termine della discussione il giudice legge il dispositivo della sentenza e si riserva sessanta giorni per il deposito delle motivazioni. Filano avrà quarantacinque giorni di tempo per impugnare la sentenza, i quali decorreranno dal nove giugno, cioè sessanta giorni dopo la lettura del dispositivo del dieci aprile. Il giudice, in anticipo sui tempi, deposita la sentenza completa dopo un solo mese, cioè il dieci maggio. Ciò però non importa ai fini dell’impugnazione: i quarantacinque giorni per proporre appello decorreranno comunque dalla data indicata nel dispositivo, cioè dal sessantesimo giorno dalla lettura della sentenza in udienza.

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Termini per appello sentenza giudice di pace penale

I termini per appellare una sentenza del giudice di pace penale sono leggermente diversi da quelli visti finora. Per la precisione:

in caso di sentenza con motivazione contestuale, il termine previsto per l’impugnazione è di quindici giorni;

negli altri casi, il termine è di trenta giorni dal momento della notifica dell’avvenuto deposito alle parti private a cui spetta il diritto di impugnazione [4].

Note

[1] Art. 593 cod. proc. pen. [2] Art. 544 cod. proc. pen. [3] Art. 585 cod. proc. pen.

[4] D. Lgs. n. 274 del 2000. Autore immagine: 123rf.com

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