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Quando a Gonars c era il cinema

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Academic year: 2022

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Quando a Gonars c’era il cinema

di Annalisa Schiffo

Tra gli anni ’20 e gli anni ’30 cominciò a diffondersi il cinema, nato alla fine del XIX sec. pri- ma muto, poi sonoro, portando nei piccoli paesi un’occasione di svago ed intrattenimento nel fine settimana. Anche nel nostro Comune si hanno, nel 1926, notizie dell’apertura di una sala cinemato- grafica, come testimonia il documento ritrovato nell’archivio del comune di Gonars:

(timbro della Questura)

URGENTE QUESTURA DI UDINE GABINETTO

N° 14575.P.S. lì 2 luglio 1926

Col visto di V.S. è stata qui prodotta dal Signor Zigaina Attilio una istanza per apertura di sala cinematografica in codesta Piazza San Canciano n. 218.

A seguito di tale richiesta, oggi s’è recata costà per gli opportuni accertamenti, questa Com- missione di vigilanza sopra i locali di pubblici spettacoli e trattenimenti ed ha rilevato che la sala anzidetta, la quale in linea di massima risponde abbastanza bene alle prescrizioni di Legge vigenti in materia, abbisognerebbe peraltro di alcuni lavori di adattamento, eseguiti i quali, può essere rilasciata la licenza d’apertura al pubblico.

I lavori di adattamento accennati sopra sono i seguenti:

1°) rendere tutte le porte apribili dall’interno verso l’esterno;

2°) rinforzare con ganci le due scalette che dalla sala danno accesso al palco;

3°) rialzare di almeno venti centimetri il parapetto del palco anzidetto rinforzandolo alla base con apposite spranghette in ferro;

4°) rivestire con lamiera metallica l’interno della porta della cabina di proiezione;

5°) il quadro di distribuzione elettrica dev’essere in pietra;

6°) riparare rendendola più solida la scaletta d’accesso alla cabina;

7°) tenere sempre nella scala di proiezione due estintori;

8°) costruire una presa d’acqua da usare eventualmente per l’interno della sala.

IL QUESTORE (f.to illeggibile)

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Il cinema ottenne la sua prima licenza alla fine di luglio del 1926, della durata di tre mesi revo- cabile in qualsiasi momento. La tassa consisteva in £ 18,10 e doveva essere pagata all’Ufficio del Registro di Palmanova, oltre a presentare una carta bollata da £ 3 in bianco per l’autorizzazione dell’autorità Circondariale di Palmanova. A quell’anno risale la prima locandina datata 1° agosto 1926. Per l’inaugurazione, si proiettò il film “I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”.

Si proiettavano anche film muti, che vedevano protagonista Charlie Chaplin, e le comiche di Stanlio e Olio; queste proiezioni erano completate da un sottofondo di un violinista.

Oltre ai documenti, sono riemerse dai fascicoli anche le vecchie locandine, a colori, le quali e- rano distribuite in tutti i locali del paese, oltre ai manifesti che erano affissi all’esterno del bar anti- stante il cinema, sempre di proprietà del signor Zigaina.

La sala Savoia, adibita a pubblici spettacoli cinematografici – così cita il documento ritrovato – era costituita da un fabbricato ad un solo piano, sita in Piazza Maggiore, al civico n. 2341 . Alla sala si accedeva dalla piazza, per un ampio portone, il quale immetteva nel cortile antecedente la sala.

Ad una distanza di 2,70 m dalla platea, si ergeva una galleria in legno, sostenuta da 19 colon- ne, anch’esse in legno; la galleria misurava 1.82 m di profondità ed era munita di quattro scale, di 0.60 m ciascuna di larghezza e 15 gradini.

La cabina di proiezione, tutta in muratura, era completamente esterna alla sala.

La sala aveva ben 7 porte, tutte apribili verso l’esterno; oltre alle porte aveva sette finestre che permettevano l’areazione della sala stessa. La sala era illuminata tramite energia elettrica.

I posti a sedere erano panche fissate al suolo nella platea, e da sedie collegate fra loro e fissate al pavimento nella galleria.

Nella sala erano ammesse al massimo 380 persone per spettacolo: 300 nella platea, 80 in gal- leria

La visita ispettiva risalente al mese di marzo del 1931 aveva dato esito positivo, permettendo la continuità dell’attività.

Il cinema oltre ad avere una sala al chiuso, ben descritta nel documento riportato, prevedeva quasi 1200 posti all’aperto,nella bella stagione, in quanto la cabina di proiezione era posta su un piedistallo, e all’occorrenza posizionata nel verso desiderato. Sempre nel documento redatto dalla Commissione di Vigilanza, si legge che il numero dei posti a sedere era di 380 persone, ma dalla testimonianza rilasciatami gentilmente, dalla figlia del signor Zigaina, la signora Edda, sembra che qualche anno più tardi, si potessero far sedere ben 450 persone, oltre al fatto che le poltroncine della galleria erano imbottite e rivestite di velluto rosso, quindi non semplici sedie come descrive la Commissione. E’ molto probabile che queste modifiche siano state apportate negli anni, e la signora non essendo ancora nata all’epoca di questa ispezione, non può effettivamente ricordare l’aspetto estetico che il cinema aveva nei primi anni di attività.

1 La denominazione della piazza e il numero civico riportati nel documento, sono errati, in quanto la piazza si chiamava San Canciano, ed il numero civico era il 218. Oggi la piazza è denominata Giulio Cesare.

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Com’era anche riportato sulle locandine, i biglietti avevano prezzi diversi secondo il posto scel- to: in platea si pagava £1,50, in galleria £ 2 ed i bambini pagavano £ 0.55; a questo proposito la si- gnora Edda, ricorda come negli anni della guerra e anche prima, a causa della miseria, molti bambi- ni non potevano assistere alle proiezioni, e così il signor Attilio, mosso da benevolenza regalava loro i biglietti e le caramelle, che pure erano in vendita alla biglietteria. Molti di quei bambini oggi ormai nonni, ricordano con un sorriso la bontà del Signor Zigaina.

Oltre agli spettacoli cinematografici, la sala, era talvolta affittata a compagnie d’avanspettacolo, le quali chiedevano anche l’alloggio, ma il più delle volte, essendo squattrinati, se la svignavano nel cuore della notte per non saldare il conto.

Il Cinema Savoia, tra il 1942 ed il 1943 cambiò denominazione in “Cinema Italia”, forse a cau- sa degli avvenimenti bellici. Purtroppo manca una documentazione precisa.

Nel 1955 il cinema ricevette un riconoscimento da parte dell’A.G.I.S.2 : A Attilio Zigaina che oltre venticinque anni dedicò all’attività dello spettacolo a riconoscimento delle sue doti di precur- sore e realizzatore, la pergamena è datata Padova 25 giugno 1955.

Con la diffusione della televisione, l’affluenza del pubblico diminuì, finché tra gli anni ’70 e gli anni ’80 il cinema chiuse definitivamente.

Esisteva un’altra sala cinematografica, La Sala Vittoria adibita anche a spettacoli teatrali, della quale però la documentazione è scarsa.

Era costituita da un fabbricato ad un solo piano in via Vittorio Veneto al civico n. 268; dalla stessa via si accedeva in un atrio, attraverso il quale si entrava direttamente nella platea attraverso due aperture libere, mentre per accedere alla gallerie esistevano due ripide scale in muratura lar- ghe 1.10 m con 13 gradini irregolari. Anche al palcoscenico si accedeva per una scala in muratura, simile a quelle per l’accesso alla galleria; il palcoscenico, era in solido legno ed era sopraelevato dalla platea di 2.40 m con una profondità di 5.10m e con una larghezza di 9 m. La galleria, anch’essa in legno, era sostenuta da 14 colonne in muratura e da travi orizzontali in ferro; oltre alle scale di acceso per il pubblico, alla galleria vi si accedeva anche dal palcoscenico, sempre at- traverso due ripide scale in muratura, e misurava una profondità di 3.10 m . La sala presentava cinque uscite, munite di porte a due volate, apribili verso l’esterno, tre di esse davano sulla via pubblica, due su un orto.

La cabina di proiezione, esterna alla sala, era completamente in muratura, ma mancavano gli apparecchi elettrici.

Il soffitto della sala era in assicelle di legno fissate a solide travature, il coperto era in lamiera metallica ondulata.

Ben 28 finestre permettevano l’aerazione; l’illuminazione era data dall’energia elettrica.

I posti a sedere erano costituiti da panche e sedie.

2 Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – Delegazione Interregionale delle Tre Venezie – costituitasi nell’ottobre del 1945, ha sede in Padova, Piazza Insurrezione 10; consocia associazioni diverse in rappresentanza della quasi totalità delle catego- rie dello spettacolo. Promuove e patrocina iniziative nell’ambito cinematografico, teatrale e musicale e di danza, nonché attività di formazione sia con enti ad essa associati sia in ambito scolastico.

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Purtroppo la visita ispettiva portò alla luce vari problemi tra cui la pericolosità dei fili elettrici, i quali non erano stati coperti, la ringhiera della galleria, la quale aveva bisogno di rinforzo e dove- va essere rialzata, le finestre necessitavano di inferriate, la cabina di proiezione doveva essere al- lestita secondo le norme del regolamento sui locali per spettacoli ed intrattenimenti pubblici, le scale dovevano essere sistemate per renderle meno ripide e agevoli.

Tutto questo portò all’inagibilità della sala fino a che le varie modifiche non furono apportate.

Un estratto del Regolamento per la vigilanza sui Teatri e sui luoghi di pubblico spettacolo per la Città e la Provincia di Udine, emanato dalla Prefettura di Udine e datato 4 giugno 1929, ritrovato come i precedenti documenti nell’archivio del Comune, riporta gli articoli riguardanti le norme per le rappresentazioni dall’art. 42 all’art. 54.

art.42-L’INGRESSO AL PUBBLICO: lo spettacolo doveva cominciare all’ora indicata sui ma- nifesti, e mezz’ora prima le porte dovevano essere aperte al pubblico; alle persone ubriache o vestite in modo sconveniente ed indecoroso era vietato l’ingresso;

art.43-VARIAZIONI DEGLI SPETTACOLI: lo spettacolo una volta annunciato attraverso i ma- nifesti non poteva essere modificato o sospeso, in caso di imprevisti bisognava avvisare il funziona- rio di pubblica sicurezza ed il pubblico, o con un manifesto o con “banditore alla ribalta”;

art.44-SOSPENSIONE DEGLI SPETTACOLI IN CASO DI DISORDINI O PERICOLI: in caso di tumulti, disordini o pericoli, il funzionario di pubblica sicurezza o gli agenti della forza pubblica potevano far sospendere lo spettacolo intimando lo sgombero del locale, nel caso in cui il disordine era provocato da chi offriva lo spettacolo, si rimborsavano i biglietti agli spettatori;

art.45-ISPEZIONE PRIMA E DOPO GLI SPETTACOLI: prima e dopo di ogni spettacolo il funzionario o gli agenti, assistiti dal capo posto dei Pompieri,erano obbligati ad eseguire un’accurata ispezione per accertare o meno un principio d’incendio, assicurandosi che i lumi di si- curezza e le uscite funzionassero regolarmente;

art.46-PASSAGGI: tutte le scale, corridoi, e passaggi dovevano essere costantemente liberi;

art.47-LIMITAZIONE DELLA VENDITA DEI BIGLIETTI: i biglietti dovevano essere venduti esclusivamente per il numero di posti stabiliti;

art.48-SORVEGLIANZA SPETTANTE LA DIREZIONE: tutto ciò che riguardava la gestione in- terna del luogo d’intrattenimento, spettava alla direzione stessa seguendo un regolamento interno;

art.49-ACCESSO AL PALCOSCENICO: l’accesso al palcoscenico era consentito solo alla dire- zione e al personale di servizio, salvo eccezione per la pubblica sicurezza;

art.50-CONTEGNO DEL PUBBLICO NELLA SALA: all’inizio dello spettacolo gli uomini do- vevano togliersi il cappello, salvo che lo spettacolo non fosse tenuto all’aperto, tutti dovevano tene- re un comportamento idoneo per permettere agli altri di godere lo spettacolo; la replica della rappre- sentazione poteva essere richiesta per un massimo di due volte, ed erano vietati fischi, grida, schia- mazzi. Nel qual caso le persone erano allontanate;

art. 51-OCCUPAZIONE DEI POSTI: i posti numerati servivano ad uso esclusivo di chi li ac- quistava e non potevano essere occupati da altri, anche se lasciati vuoti; i posti non numerati spetta- vano di diritto al primo occupante, ma nel momento in cui ci si allontanava, questo diritto era perso.

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Nessuno poteva sedersi in un posto diverso da quello assegnato; era vietato scavalcare le file dei sedili;

art.53-PUBBLICAZIONE DELLE NORME PER LE RAPPRESENTAZIONI: le norme doveva- no essere stampate e approvate dall’autorità di pubblica sicurezza, e affisse ben in vista al pubblico;

art.54-SANZIONI PENALI: i contravventori erano puniti a norma degli art. 447 e 448 del C.P. e 16 del T.U. delle leggi di pubblica sicurezza 6 novembre 1926, n. 1848 e relativo regolamento.

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