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1 - 4/EJ/2012 - Pratica generale relativa all'attività della Rete Europea dei Consigli di Giustizia ENCJ-RECJ. Dichiarazione sulla situazione in Polonia. (Delibera del 15 gennaio 2020)

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- 4/EJ/2012 - Pratica generale relativa all'attività della Rete Europea dei Consigli di Giustizia ENCJ-RECJ. Dichiarazione sulla situazione in Polonia.

(Delibera del 15 gennaio 2020)

« Il Consiglio Superiore della Magistratura premesso che:

il Consiglio Superiore della Magistratura ha manifestato, in sintonia con le posizioni assunte dalla Rete Europea dei Consigli di Giustizia, in piu’ occasioni (delibere del 14 giugno, 20 luglio e 6 dicembre 2017), la necessità di tutelare il principio di indipendenza della magistratura.

In numerosi comunicati, il Board dell’ENCJ (European Network of Councils for the Judiciary), ha espresso preoccupazione per le vicende che hanno minacciato tali principi in Polonia (comunicati del 30 gennaio 2017, 17 luglio 2017, 5 dicembre 2017 e 17 settembre 2018).

In data 17 settembre 2018 l’ENCJ ha sospeso il Consiglio Nazionale della Magistratura polacco (KRS), ritenendo che lo stesso non garantisse un adeguato livello di indipendenza dagli altri poteri dello Stato.

La Corte di Giustizia dell’Unione europea, nell’ambito di un giudizio instaurato su rinvio pregiudiziale del Sad Najwyzszy (Corte Suprema polacca), con sentenza del 19 novembre 2019, ha enunciato una serie di criteri per stabilire l’indipendenza di un organo giudiziario. Uno di tali criteri riguarda appunto l’indipendenza dal potere esecutivo di chi è chiamato a nominare i componenti di tale organo, che in Polonia è il KRS.

In risposta a tale decisione, la Camera del Parlamento polacco ha approvato un progetto di legge che contiene numerose previsioni che possono incidere sull’indipendenza del potere giudiziario e, in particolare, sulla libertà di dare piena applicazione ai principi espressi dalla Corte di giustizia nella richiamata sentenza.

In particolare, tale progetto di legge stabilisce nell’articolo 42a che “è inaccettabile mettere in discussione i poteri di corti e tribunali”, ed “è inaccettabile per un tribunale

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ordinario (..) di valutare la conformità con il diritto di nominare un giudice (..)”. Inoltre, nell’articolo 107 introduce un illecito disciplinare per i giudici che mettono in dubbio

“l’esistenza della legittimazione di un giudice”. Tale progetto di legge non è stato ancora approvato in via definitiva.

L’ENCJ, con comunicato del 10 gennaio 2020, ha affermato quanto segue: “è dovere di ogni giudice dell'Unione Europea applicare il diritto dell'Unione Europea senza alcuna restrizione – di qualunque natura – da parte degli altri poteri dello Stato. L'indipendenza giudiziaria è indispensabile al fine di adempiere a questo dovere;

l'indipendenza giudiziaria è essenziale per garantire i diritti dei cittadini dell'Unione europea, per il rispetto reciproco dei valori comuni dell'Unione europea, per la fiducia reciproca tra i giudici dell'Unione europea ed è una precondizione essenziale per il reciproco riconoscimento delle decisioni all'interno dell'Unione europea. Senza indipendenza giudiziaria, l'Unione europea cesserebbe di esistere come spazio comune per la democrazia e lo Stato di diritto”.

Sulla base di tali considerazioni l’ENCJ ha invitato ogni persona e istituzione nell’Unione europea a difendere l'indipendenza dei giudici.

Tutto ciò premesso:

il Consiglio Superiore della Magistratura, ribadendo che, secondo la Costituzione italiana i Giudici sono soggetti soltanto alla legge (art. 101), che la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere (art. 104), e considerando quanto enunciato dalla citata pronuncia della Corte di Giustizia, in sostanziale coerenza con i principi costituzionali appena richiamati, nella sua veste di garante dell’attuazione di tali principi, nel condividere quanto sottolineato dall’ENCJ nel comunicato del 10 gennaio 2020, esprime profonda preoccupazione per il possibile vulnus ai principi fondamentali dello Stato di diritto, in particolare con riguardo alla separazione dei poteri e alla garanzia di indipendenza della magistratura, e sollecita la riaffermazione di tali principi in ogni possibile sede.

delibera

di trasmettere la presente presa di posizione alla Presidenza dell’ENCJ, al Ministro degli Affari Esteri e al Ministro della Giustizia.».

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