Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE
TURKMENISTAN
Superficie (in migliaia di km2) 488 Popolazione (in milioni di abitanti) 5,9
Densità (abitanti/km2) 12
Forma di governo Repubblica presidenziale
Capitale Ashgabat
Lingua (ufficiale) Turkmeno
Religione musulmana
Speranza di vita (maschi/femmine) 64/70
PIL/abitante (in $ USA) 3.863
Il Turkmenistan si trova nell’Asia centrale e confina con il Kazakistan, l’Uzbekistan, l’Afghanistan e l’Iran. A ovest si affaccia sul Mar Caspio. Il pianeggiante deserto del Karakumy occupa il 60% del territorio nella parte centrale del Paese che a nord è chiuso da un altopiano e a sud da montagne. La naturale aridità del terreno è stata attenuata dall’irrigazione che permette di coltivare discrete quantità di cereali, foraggio e cotone. Anche le coste sul Mar Caspio sono desertiche, ma vengono ampiamente sfruttate perché ricche di petrolio e gas naturale.
Il clima è continentale secco, con fortissime escursioni termiche tra estati torride e inverni molto freddi. Le precipitazioni sono scarsissime, con lunghi periodi di assoluta siccità.
La regione fu contesa per secoli dagli emiri uzbeki (che ne controllavano la parte settentrionale) e dai sovrani persiani (che occupavano il sud). Nel XIX secolo fu conquistata dall’impero zarista e, nel 1918, entrò a far parte della Repubblica Autonoma del Turkestan all’interno dell’Unione Sovietica. Nel 1924 divenne una repubblica federativa. Il regime sovietico creò malcontento tra la popolazione perché collettivizzò le terre (impedendo il tradizionale nomadismo), stravolse la struttura etnica delle regioni e represse l’islam, al punto che si
verificarono numerose sommosse popolari per ottenere la libertà religiosa e mantenere la propria cultura.
Indipendente dal 1991, il Turkmenistan è ufficialmente una repubblica presidenziale a partito unico. Il leader comunista Saparmuryad Niyazov, al potere già dal 1990, è rimasto presidente fino alla sua morte, avvenuta improvvisamente (per infarto) il 21 dicembre del 2006. Nei suoi diciassette anni di governo, Niyazov ha instaurato una sorta di dittatura, eliminando gli oppositori e limitando le libertà civili. Speranze di una svolta democratica sono riposte nel nuovo governo.
Quattro quinti della popolazione sono costituiti da Turkmeni; il resto da minoranze che hanno una propria patria nazionale tra gli Stati che un tempo facevano parte dell’URSS: Uzbeki, Kazaki, Russi e altri. Molte aree del Paese sono disabitate perché desertiche. L’economia si basa sull’agricoltura e sull’estrazione di risorse minerarie. Si producono soprattutto cotone e gas naturale. Importante è l’allevamento, mentre l’industria ha strutture obsolete. I sevizi sociali e sanitari sono di buon livello.
Bibliografia
• Buttino Marco, La rivoluzione capovolta. L’Asia cen rale tra il crollo dell’impero zarista e la formazione dell’URSS, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2003 t
t
• Conrad Philippe, Le civiltà della steppa, Ferni, Ginevra (Svizzera), 1977
• Fiorani Piacentini V., Turchizzazione ed islamizzazione dell’Asia Centrale, Dante Alighieri, Roma, 1974
• Hambly G. (a cura di), Asia Centrale, Storia Universale Feltrinelli, Milano, 1970
• Jelen Igor, Repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale. Nuovi cen ri, nuove periferie, nuove frontiere, UTET, Torino, 2000
• Mayhew Bradley, Clammer Paul e Khon Michael, Asia centrale, Lonely Planet – EDT, Victoria (Australia) – Torino, 2005
Filmografia
Siti interessanti
• www.turkmenistan.it
• www.imondonauti.it/asia/guida_turkmenistan.htm
• it.wikipedia.org/wiki/Turkmenistan