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Uzbekistan

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Academic year: 2021

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

UZBEKISTAN

Superficie (in migliaia di km2) 447 Popolazione (in milioni di abitanti) 27,3

Densità (abitanti/km2) 61

Forma di governo Repubblica presidenziale

Capitale Tashkent

Lingua (ufficiale) Uzbeko

Religione musulmana

Speranza di vita (maschi/femmine) 61/68

PIL/abitante (in $ USA) 1.027

L’Uzbekistan si trova nell’Asia centrale e confina con il Kazakistan, il Kirghizistan, il Tagikistan, l’Afghanistan e il Turkmenistan. Non ha sbocchi sul mare, ma a nord-ovest è bagnato dalle acque del lago d’Aral che condivide con il Kazakistan.

Pianure aride e steppose (ricche di gas naturale) occupano la parte occidentale del Paese e hanno un clima continentale secco, con precipitazioni scarsissime e forti escursioni termiche stagionali. A est sono presenti elevate catene montuose ai piedi delle quali si estendono fertili valli fluviali, come quella famosa del Fergana dove si concentra gran parte della popolazione. Le regioni orientali godono di maggiori precipitazioni e la continentalità è attenuata dall’effetto termoregolatore delle acque dei fiumi.

La regione fu contesa per secoli dagli emiri uzbeki e dai sovrani persiani e venne anche conquistata da Alessandro Magno, dai turchi, dai cinesi, dai mongoli di Gengis Khan e da quelli di Tamerlano. Si svilupparono fiorenti civiltà e centri urbani famosi (come Samarcanda e Bukhara) lungo la Via della Seta. Nel 1876 l’Impero Zarista occupò l’attuale Uzbekistan che, nel 1918, entrò a far parte della Repubblica Autonoma del Turkestan all’interno dell’Unione Sovietica e nel 1924 divenne una repubblica federativa. Nel 1936 si aggiunse la Repubblica Autonoma del Karakalpak (tuttora incorporata nel Paese). Il regime sovietico diffuse

l’alfabetizzazione e l’istruzione, ma represse l’islam al punto che si verificarono numerose sommosse popolari per ottenere la libertà di culto. Indipendente dal 1991, l’Uzbekistan, ufficialmente repubblica presidenziale, è in realtà una dittatura di Islam Karimov, al potere già dal 1990.

Quattro quinti della popolazione sono costituiti da uzbeki; il resto è composto da minoranze che hanno una propria patria nazionale tra gli Stati che un tempo facevano parte dell’URSS: tagiki, kazaki, kirghizi e russi.

Questi ultimi occupano ancora ruoli dirigenziali e hanno un grande potere economico.

L’economia si basa sull’agricoltura e sull’estrazione di risorse minerarie. Si producono soprattutto cotone, petrolio, gas naturale e carbone. Importante è l’allevamento e ben organizzata l’industria. I sevizi sociali e sanitari sono di buon livello.

Bibliografia

• Buttino Marco, La rivoluzione capovolta. L’Asia cen rale tra il crollo dell’impero zarista e la formazione dell’URSS, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2003 t

t

• Conrad Philippe, Le civiltà della steppa, Ferni, Ginevra (Svizzera), 1977

• Fiorani Piacentini V., Turchizzazione ed islamizzazione dell’Asia Centrale, Dante Alighieri, Roma, 1974

• Hambly G. (a cura di), Asia Centrale, Storia Universale Feltrinelli, Milano, 1970

• Jelen Igor, Repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale. Nuovi cen ri, nuove periferie, nuove frontiere, UTET, Torino, 2000

• Mayhew Bradley, Clammer Paul e Khon Michael, Asia centrale, Lonely Planet – EDT, Victoria (Australia) – Torino, 2005

Siti interessanti

• www.imondonauti.it/asia/guida_uzbekistan.htm

• it.wikipedia.org/wiki/Uzbekistan

• uzbekistanitalia.org/website/economia_affari/guide_eng.htm

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