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CIG Dicembre 2013

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Academic year: 2021

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(1)

CIG Dicembre 2013

A Cura dell’Osservatorio CIG

Dipartimento Settori Produttivi: Industria - Agricoltura - Artigianato - Cooperazione

25.446.882

91.375.073

108.188.370

251.480.693

55.599.716

46.820.383

17.975.116

76.931.505

37.056.073

6.047.321

57.227.288

63.165.512

13.292.18

11.810.426

33.290.719

20.062.247

11.593.670

L’Occupazione

Le Causali di Cigs

Tabelle su:

Andamento nei Settori e nelle Province

Lavoratori in Cig

Confronto Settori/Regioni-Province

2012-2013

1.084.799

18.026.200

129.388.178

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Dip.Set.Pro. CGIL

Osservatorio CIG

L’anno 2013 si chiude con un’autorizzazione di ore di CIG per oltre un miliardo, è la terza volta negli

ultimi quattro anni.

È il segnale più evidente che la crisi nel nostro Paese è più profonda, più ancora di quelle attraversate

nell’industria negli anni 80.

Con una sostanziale differenza, ieri, a quelle crisi si è risposto anche con forti processi d’innovazione e

investimenti, adeguando le strutture produttive al resto dei paesi più industrializzati.

Oggi, questo non avviene, non ci sono le stesse condizioni finanziarie e questo non aiuta, ma ciò che

manca nella situazione politica e nel contesto sociale è una presa d’atto di tutte le debolezze strutturali

del sistema economico e vedere quali interventi si devono fare per favorire un processo di

riorganizzazione generale dell’economia e della produzione, dove, uno dei problemi, non il primo, è il

mercato del lavoro.

Negli ultimi venti anni non si è parlato d’altro, si è fatto molto e male sul piano della flessibilità, ma i

problemi economici e occupazionali sono aumentati, e non si è fermato quel processo di

deindustrializzazione in atto da qualche tempo nel nostro Paese.

Il quadro generale richiede un vero cambio di passo, i dati sulla CIG non fanno altro che confermare una

situazione produttivamente ferma, dove stare fermi, mentre gli altri si muovono, è allungare le distanze

che ci separano dalle economie più forti.

Le ore di CIG autorizzate nel mese di Dicembre sono state 85.897.655 e chiudono l’anno 2013 con il

pessimo risultato di 1.075.862.355 ore.

Altro pessimo risultato, ma sarebbe ancora peggiore senza le ore di CIG, è rappresentato dall’aumento

delle richieste di disoccupazione, oltre un milione e novecentomila domande solo fino a novembre 2013,

+32,5% sul 2012.

Terzo elemento che è la natura della causa, la produzione industriale che ristagna, da aprile 2008 a oggi è

scesa del 23,9%.

Le autorizzazioni al ricorso alle ore di Cigd, in questo mese tornano a diminuire ma comunque restano nei

valori medi degli ultimi due anni.

Dopo il forte aumento del mese precedente (+134,91%), a dicembre l’autorizzazione è diminuita -26,46%

attestandosi sui 22.375.036 milioni di ore.

Questa riduzione è una conferma dell’andamento oscillante, legato più alla disponibilità dei

finanziamenti regionali piuttosto che a un miglioramento della situazione delle aziende e dei lavoratori

coinvolti nella crisi, e va comunque detto che fino ad ora ha garantito una copertura a lavoratori che

altrimenti già si sarebbero aggiunti ai disoccupati.

Cala la Cigo, -11,45% su mese precedente, e cala anche rispetto a dicembre 2012 (-9,43%), ancora un

piccolissimo segnale che qualcosa si muove tra le aziende più competitive, ma va aggiunto che le ore

autorizzate di Cigo restano appena sotto la media degli ultimi mesi.

Cala la Cigs sul mese precedente (-24,63%) ma cresce su dicembre del 2012 (+18,79%).

In un anno è cresciuta quasi del 20% è la conferma evidente della crisi produttiva che sta attraversando il

nostro Paese, dove al segnale di risveglio di qualche azienda fa riscontro una situazione generalizzata di

crisi aziendali sempre più lontane da un possibile recupero competitivo.

(3)

Dip.Set.Pro. CGIL

Osservatorio CIG

maggiormente a prodotti non più realizzati nel nostro territorio.

La situazione sociale è sempre più insostenibile, dove il peso maggiore delle difficoltà resta a carico dei

più deboli, i disoccupati, i lavoratori con meno coperture sociali, quelli occupati nelle micro aziende o nei

settori e nelle attività non coperte dalla Cig o da altri interventi del welfare.

La crisi accompagnerà la vita nel nostro Paese ancora per molto, e ci vorrà una forte ripresa e un lungo

periodo di crescita economica, solo per riassorbire il grande numero dei lavoratori in Cig.

Per dare risposte ai disoccupati e per una ripresa economica concreta c’è bisogno di fare ancora molto,

molto di più.

Non è più una novità per nessuno che la profondità della crisi nel nostro Paese, e il differente

adeguamento verso la debole ripresa economica in atto negli altri paesi Europei, è il segno più evidente

del persistere del carattere strutturale della crisi produttiva e del permanere di enormi difficoltà.

Per fermare ed evitare questo nostro disastroso declino economico è impellente intervenire a fondo sui

parametri strutturali e infrastrutturali che indeboliscono il sistema e non lo rendono competitivo.

Molti continuano a essere i segnali del carattere strutturale della crisi, uno tra questi, sono senza dubbio

le aziende che hanno fatto ricorso ai decreti di Cigs.

Continuano ad aumentare e chiudono il 2013 con un +10,45% e con un aumento dei gruppi aziendali che

coinvolgono più territori +9,08%.

Per ricostruire una possibile prospettiva di crescita, bisogna dare seguito a un cambiamento di priorità

negli interventi, a partire dall’intervento del governo.

Si deve intervenire con consistenza verso quei fattori di competitività, che influenzano tutto il sistema

Paese, energia, trasporti, investimenti in nuova tecnologia e infrastrutture, semplificazioni burocratiche,

alleggerimento fiscale, ricerca, sistema finanziario, istruzione e formazione, certezza nella legalità.

E non si può dimenticare la prima emergenza che è ancora il lavoro, e con esso la possibilità di continuare

ad avere una prospettiva per se stessi e la propria famiglia, mentre nella situazione attuale ci sono

ancora senza futuro situazioni industriali in sofferenza con centinaia di migliaia di lavoratori in CIG, e ogni

settimana, continuano ad aggiungersi nuove crisi di aziende.

L’attuale sistema del Welfare resta, e continua a essere, in questa fase, per milioni di persone, la sola

alternativa alla disperazione, mentre il grado di copertura è ancora troppo limitato e si avvicinano anche

altre scadenze che ne modificheranno i contenuti, mentre vi sono già lavoratori che hanno ormai perso

tutte le coperture disponibili.

Una semplice verità resta quella che per fare ripartire una domanda generalizzata di beni e servizi, e

riguadagnare ottimismo sul futuro, bisogna agire prima di tutto aumentando i redditi disponibili a quelli

che non sono più in grado di soddisfare i propri bisogni, i soggetti più deboli, i lavoratori, i pensionati,

anche attuando una redistribuzione del reddito.

Le ore di CIG autorizzate a dicembre 2013 sono state 85.897.655 (-21,94%) su novembre 2013 e -0,72% su

dicembre 2012.

Nel periodo gennaio-dicembre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, la riduzione è di -1,36% con

1.075.862.355 ore di CIG.

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Dip.Set.Pro. CGIL

Osservatorio CIG

mese, con una perdita per il sistema produttivo di oltre 134.482.000 milioni di giornate lavorative perse e

confermano il numero drammatico costante di oltre 500.000 lavoratori equivalenti a zero ore per ogni

mese trascorso, che stanno vivendo il pericolo sempre più reale di perdere definitivamente la propria

occupazione.

Continuano a essere centinaia le aziende in crisi industriale ancora non risolta mentre continua

l’aumento della richiesta di Cigs, a dicembre 2013 le aziende in Cigs aumentano del +10,45% sul 2012.

La motivazione nella richiesta di Cigs continua a essere principalmente la crisi industriale, mentre

insignificanti sono le richieste di riconversione o ristrutturazione, ancora più scese rispetto al 2012,

appena il 6,81% del totale delle domande.

L’incidenza delle ore di CIG maturate solo nel settore industriale per lavoratore occupato, senza il settore

delle costruzioni, nell’anno 2013 è di 157 ore per addetto.

Sono dieci le Regioni, e tutte al Centro-Nord, che fanno registrare un aumento della richiesta delle ore di

CIG, mentre il calo nelle regioni del Sud si conferma che è dovuto soprattutto alla riduzione delle ore di

Cigd, risultato della carenza di risorse finanziarie destinate alla Cigd e conseguenti aumenti della

disoccupazione.

La costruzione di una prospettiva per il Paese non può prescindere da una difesa e valorizzazione del

lavoro.

In questa fase non può essere sottovalutata l’incidenza della transizione sulle regole attuali della CIG, del

sistema di welfare e un loro aggiornamento.

La crisi non pesa su tutti allo stesso modo, certamente non è così per i lavoratori licenziati e senza lavoro,

ma anche per i lavoratori in cassa integrazione che continuano a perdere salario, ogni lavoratore in Cig a

zero ore ha perso solo nel 2013, oltre 8.000 euro al netto delle tasse e c’è stata una riduzione nel monte

salari di oltre 4 miliardi e 120 milioni di euro nelle tasche dei lavoratori coinvolti.

Le ore di Cig a dicembre, richieste e autorizzate, sono state 85.897.655, in riduzione sul mese precedente di

-21,94% mentre rispetto al mese di dicembre 2012 la riduzione è di -0,72%.

Nel periodo gennaio-dicembre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, la riduzione è di -1,36% con

1.075.862.355 ore di CIG.

I settori più in difficoltà e con più ore richieste restano il settore Meccanico (in aumento +4,77%), il

settore del Commercio (in riduzione -15,11%), il settore dell’Edilizia (in aumento +16,57%).

La richiesta cala in dieci regioni, mentre aumenta in dieci, tra cui consistentemente nelle Marche

(+22,61%), nel Trentino (+16,41%), in Abruzzo (+14,69%), in Molise (+14,63%), in Liguria (+12,09%), in

Lombardia (+5,50%), in Veneto (+5,17%).

La Cigo, diminuisce sul mese precedente mentre aumenta complessivamente rispetto al 2012; la

riduzione si attesta a un -11,45% su novembre 2013 con 23.603.738 ore autorizzate, mentre sullo stesso

mese di dicembre del 2012, si riduce del -9,43%.

Nel periodo gennaio-dicembre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, l’aumento è di +2,37% con

343.544.183 ore di Cigo.

In questo mese, rispetto allo stesso periodo, aumenta in quasi tutti i settori sull’anno precedente, tranne

che nel settore Tessile (-26,08%), nel settore Chimico (-20,93%), nel settore del Legno (-8,05%).

Un aumento consistente si conferma nel Settore della Tabacchicoltura (+205,13%), nel Settore dei Servizi

(+89,21%), Attività connesse con l’agricoltura (+63,80%), nel settore delle Varie (+36,64%), nel settore

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Dip.Set.Pro. CGIL

Osservatorio CIG

settore Metallurgico (+19,31%), nel settore dei Trasporti e comunicazioni (+10,17%), nel settore dell’Edilizia

(+10,08%), nel settore delle Pelli e cuoio (+5,45%).

Aumenti consistenti di ore di Cigo sono avvenuti, in Molise (+70,96%), nelle Marche (+68,89%), in Liguria

(+59,15%), in Toscana (+16,92%), nel Lazio (+9,48%).

La Cigs diminuisce sul mese precedente mentre aumenta sul 2012; diminuisce di -24,63% con 39.918.881

ore di Cigs, mentre rispetto a dicembre del 2012 aumenta di +18,79%.

Nel periodo gennaio-dicembre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, l’aumento della Cigs è di

+14,64% con 458.897.124 ore di Cigs.

I settori più indicativi, dove la Cigs aumenta sono; il settore dei Servizi (+128,02%), il settore Metallurgico

(+63,12%), il settore Edile (+41,24%), il settore dell’Edilizia (+35,46%), il settore delle Varie (+25,19%), il

settore delle Pelli e cuoio (+21,44%), il settore Meccanico (+18,86%).

La richiesta di Cigs torna ad aumentare in tutti i settori, salvo il settore dei Trasporti e comunicazioni, il

settore delle Estrazioni minerali non metalliferi, le Attività connesse con l’agricoltura, il settore del

Vestiario abbigliamento e arredamento, il settore della Tabacchicoltura.

Le regioni dove la Cigs aumenta consistentemente sono; il Trentino (+85,75%), la Puglia (+71,26%), la

Liguria (+58,37%), la Basilicata (+49,95%), l’Umbria (+34,94%), l’Abruzzo (+31,90%), il Veneto (+25,48%), la

Sardegna (+25,34%), la Lombardia (+22,38%), la Toscana (+22,15%), il Molise (+21,15%).

Rispetto al risultato complessivo nel settore Commercio (ore di Cigs+Cigd), sono sempre le Attività varie

(professionisti, artisti, scuole e istituti privati d’istruzione, istituti di vigilanza, case di cura private, ecc.) a

sopportare il peso maggiore della crisi con circa il 45% di tutte le ore del settore richieste e autorizzate,

mentre tra gli altri comparti del settore, il commercio al minuto fa registrare un ulteriore aumento a

novembre del +15,08%.

La Cigd diminuisce sul mese precedente ed anche sul 2012; sul mese precedente di -26,46% con

22.375.036 ore, e diminuisce rispetto a dicembre del 2012 di -16,67%.

Nel periodo gennaio-dicembre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, la riduzione della Cigd è del

-22,93% con 273.421.048 ore di Cigd.

Nella maggioranza dei settori la Cigd diminuisce in particolare nel settore della Tabacchicoltura (-89,11%),

nel settore Edile (-70,22%), nel settore delle Attività connesse con l’agricoltura (-69,72%), nel settore

Metallurgico (-55,47%), nel settore Tessile (-44,92%), nel settore Alimentare (-37,94%), nel settore del

Vestiario e abbigliamento e arredamento (-31,97%), nel settore della Chimica (-31,25%), nel settore delle

Trasformazioni minerali (-27,27%).

Il settore che presenta un maggiore volume di ricorso alla Cigd e che accumula oltre il 35% di tutte le ore

autorizzate, resta il settore del Commercio con 106.998.377 ore (-20,57%), seguito dal settore Meccanico

con 54.037.116 ore (-24,19%).

Le Regioni maggiormente esposte con il ricorso alla Cigd sono, la Lombardia con il maggiore ricorso

45.920.259 ore (-19,84%), l’Emilia Romagna con 42.749.265 ore (+1,51%),il Veneto con 37.761.411 ore

(-4,80%), la Campania con 20.077.512 ore (+19,46%), il Piemonte con 19.063.124 ore (-38,30%), il Lazio con

18.410.272 ore (-40,06%), le Marche con 17.946.942 ore (+18,80%), la Toscana con 15.693.828 ore

(-24,22%), la Sicilia con 11.633.299 ore (-12,05%), la Sardegna con 9.236.284 ore (-49,66%), l’Abruzzo con

8.529.357 (-0,78%).

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Dip.Set.Pro. CGIL

Osservatorio CIG

Continua anche a dicembre l’aumento delle aziende che hanno fatto ricorso ai decreti Cigs (+10,45%), e

sono in aumento anche le unità aziendali territoriali coinvolte (+9,08%).

Le aziende sono 6.838 con un aumento del +10,45% sullo stesso periodo del 2012, e riguardano 12.025

unità aziendali territoriali (+9,08%).

Sono tredici le regioni, che in questo mese, fanno registrare un aumento dei ricorsi alla Cigs.

L’aumento maggiore, in controtendenza rispetto al 2012 si registra ancora nelle regioni del centro e del

nord.

Anche in quest’ultimo mese del 2013, l’aumento maggiore è dell’Umbria (+66,67%), le altre sono; il Veneto

(+27,09%), la Liguria (+23,08%), la Toscana (+22,53%), l’Emilia Romagna (+17,53%), la Lombardia (+15,44%),

il Friuli (+12,27%), la Puglia (+10,06%), la Sicilia (+9,42%), il Lazio (+6,79%).

In aumento i ricorsi per crisi aziendale (+11,08%), con 3.829 decreti, sono il 56,00% del totale.

In diminuzione il ricorso al fallimento (-44,09%), mentre torna ad aumentare il ricorso al concordato

preventivo (+24,28%).

I contratti di solidarietà tornano ad aumentare, e aumenta anche la percentuale sul totale dei decreti,

rispetto al 2012.

I ricorsi ai contratti di solidarietà aumentano (+27,06%) e costituiscono il 28,91% del totale dei decreti, nel

2012 erano il 25,13% del totale.

Le domande di ristrutturazione aziendale diminuiscono (218; -9,17%), anche le domande di

riorganizzazione aziendale sono in riduzione (248; -7,46%), s’inverte la tendenza all’aumento delle

domande che si era vista nel corso del 2012.

Gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell'impresa, tornano

a diminuire e sono solo il 6,81% del totale dei decreti.

Si conferma questo segnale evidente del processo di deindustrializzazione in atto nel nostro Paese.

Occupazione e lavoratori in CIG.

Con le ore di CIG che aumentano resta costante anche il numero dei lavoratori coinvolti.

Con un ricorso medio alla CIG (50% del tempo lavorabile globale, ventisei settimane lavorative) risultano

coinvolti nel periodo gennaio-dicembre 2013, oltre 1 milione di lavoratori in Cigo, in Cigs e in Cigd.

Se invece consideriamo le ore totali di CIG come posti di lavoro con lavoratori a zero ore, nel periodo

gennaio-dicembre 2013 (cinquantadue settimane lavorative) si determina un’assenza completa di attività

produttiva per oltre 500.000 lavoratori, di cui oltre 200.000 in Cigs e 130.000 in Cigd, con una perdita

totale per il settore produttivo di oltre 134.482.000 milioni di giornate lavorative.

Con la crisi che continua cala anche il reddito per centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazione,

nel periodo gennaio-dicembre 2013, i lavoratori parzialmente tutelati dalla CIG hanno perso

complessivamente nel loro reddito oltre 4 miliardi e 125 milioni di euro al netto delle tasse, mentre ogni

singolo lavoratore che è stato a zero ore per tutto il periodo ha già avuto una riduzione del salario

individuale al netto delle tasse di circa 8.000 euro.

Continuiamo a evidenziare che i valori calcolati restano dei riferimenti medi, perché nella realtà per i

lavoratori in CIG la situazione economica è molto peggiore, alla luce dei lunghi periodi di cassa integrazione

cui sono sottoposti, e per tutti quelli che si trovano oltre la prima e la seconda proroga della Cig.

(7)

Dip.Set.Pro. CGIL

Osservatorio CIG

disponibili poiché hanno completato i periodi previsti dalla normativa vigente.

Il dato sull’aumento continuo della disoccupazione è anche una conseguenza di questa situazione.

Per continuare a fronteggiare questa crisi di cui ancora non si vede la fine, restano indispensabili

ammortizzatori e altri strumenti del welfare, che allarghino anche la copertura a lavoratori esclusi dai

benefici, anche dalla nuova normativa sul mercato del lavoro.

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Dipartimento Settori Produttivi

Industria ‐ Agricoltura ‐ Artigianato ‐ Cooperazione

Andamento mensile  CIG

2012

2013

Gen.

Feb.

Mar.

Apr.

Mag.

Giu.

Lug.

Ago.

Set.

Ott.

Nov.

Dic.

Cigo

       

30.902.580

   

32.421.501

     

34.225.315

  

35.777.948

    

32.970.633

      

27.730.264

    

25.286.183

       

8.378.468

      

31.820.852

    

33.769.861

     

26.656.840

       

23.603.738

Cigs

       

43.500.886

   

33.235.042

     

39.598.353

  

31.904.778

    

40.033.039

      

37.290.925

    

31.591.037

     

28.881.262

      

36.005.173

    

43.971.344

     

52.966.404

       

39.918.881

Cigd

       

16.360.183

   

13.402.275

     

24.222.597

  

32.391.732

    

16.311.377

      

25.735.322

    

23.754.605

     

38.084.493

      

17.407.689

    

12.951.585

     

30.424.154

       

22.375.036

Tot.

       

90.763.649

   

79.058.818

     

98.046.265

100.074.458

    

89.315.049

      

90.756.511

    

80.631.825

     

75.344.223

      

85.233.714

    

90.692.790

   

110.047.398

       

85.897.655

Ore autorizzate di   Cigo  Cigs  Cigd    ‐  Andamento mensile

 ‐

 10.000.000

 20.000.000

 30.000.000

 40.000.000

 50.000.000

 60.000.000

 70.000.000

 80.000.000

 90.000.000

 100.000.000

 110.000.000

 120.000.000

Gen

.

Feb

.

Mar

.

Ap

r.

Mag.

Gi

u.

Lug.

Ag

o

.

Set.

Ott.

No

v.

Dic.

Titolo

 asse

Andamento Mensile Cig ‐ 2012 ‐ 2013

Cigo Cigs Cigd Tot. Lineare (Tot.)

Le ore di CIG nel mese di dicembre 2013 diminuiscono sul mese di novembre 2013 del -21,94%

Le ore di CIGO diminuiscono del -11,45% su novembre 2013 e diminuiscono del -9,43% su dicembre 2012

Le ore di CIGS diminuiscono del -24,63% su novembre 2013 e aumentano del +18,79% su dicembre 2012

Le ore di CIGD diminuiscono del -26,46% sul mese precedente e diminuiscono del -16,67% su dicembre 2012

Fonte:Inps

Elab.Dip.Set.Pro.CGIL

Osservatorio CIG

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CIG

2013

MESE: Dicembre

Valori cumulati fino al

MESE: Dicembre

MESE: Dicembre

MESE: Dicembre

MESE: Dicembre

SETTORE INDUSTRIA

SETTORE EDILIZIA

Interventi ordinari

18.283.936

266.435.573 Interventi ordinari

5.319.802

77.108.610

   Operai 13.910.421

202.723.977

  Operai 4.852.749

71.761.103

   Impiegati 4.373.515

63.711.596

  Impiegati 467.053

5.347.507

Interventi straordinari

33.914.362

393.947.813 Interventi straordinari

3.348.439

28.286.283

   Operai 20.800.539

278.199.608

  Operai 2.266.958

20.577.515

   Impiegati 13.113.823

115.748.205

  Impiegati 1.081.481

7.708.768

Interventi Deroga

5.035.495

56.438.738 Interventi Deroga

2.076.817

19.595.929

   Operai 3.805.044

43.587.439

   Operai 1.745.488

16.306.741

   Impiegati 1.230.451

12.851.299

  Impiegati 331.329

3.289.188

TOTALE

57.233.793

716.822.124

TOTALE

10.745.058

124.990.822

SETTORE COMMERCIO

SETTORI VARI

Interventi straordinari

2.621.561

36.495.172 Interventi straordinari

34.519

96.792

   Operai 758.194

13.080.377

  Operai

8.322

   Impiegati 1.863.367

23.414.795

  Impiegati 34.519

88.470

Interventi Deroga

8.835.114

106.998.377 Interventi Deroga

196.653

2.150.137

   Operai 4.254.505

57.196.406

  Operai 81.637

1.154.741

   Impiegati 4.580.609

49.801.971

  Impiegati 115.016

995.396

TOTALE

11.456.675

143.493.549

TOTALE

231.172

2.246.929

SETTORE ARTIGIANATO

TOTALE Cigo

23.603.738

343.544.183

Interventi straordinari

71.064

  Operai 18.763.170

274.485.080

   Operai

68.984

  Impiegati 4.840.568

69.059.103

   Impiegati

2.080

TOTALE Cigs

39.918.881

458.897.124

Interventi Deroga

6.230.957

88.237.867

  Operai 23.825.691

311.934.806

   Operai 5.417.759

77.335.555

  Impiegati 16.093.190

146.962.318

813.198

10.902.312

TOTALE Cigd

22.375.036

273.421.048

TOTALE

6.230.957

88.308.931

  Operai 15.304.433

195.580.882

  Impiegati 7.070.603

77.840.166

TOTALE GENERALE

85.897.655

1.075.862.355

Ore di CIG

    ‐    

Prospetto riassuntivo Settori sul mese e su intero periodo 

66,63%

13,34%

8,21%

11,62% 0,21%

CIG

Settore Industria

Settore

Commercio

Settore

Artigiananto

Settore Edilizia

Settori Vari

77,55%

22,45%

Cigo

Settore Industria

Settore Edilizia

20,64%

39,13%

32,27%

7,17%

0,79%

Cigd

Settore Industria

Settore Commercio

Settore Artigiananto

Settore Edilizia

Settori Vari

85,85%

7,95%

0,02%

Cigs

6,16%

0,02%

Settore Industria

Settore Commercio

Settore Artigiananto

Settore Edilizia

Settori Vari

Fonte:Inps

(10)

       Ore Autorizzate per Trattamenti di Integrazione Salariale

 

       Valori cumulati da Gennaio a

        Settori di attività 

MESE: Dicembre

MESE: Dicembre

2012

2013

Variaz. %

2012

2013

Variaz. %

Settore Industria

      

64.666.403

      

63.464.750

‐1,86%

         

811.281.120

         

805.131.055

‐0,76%

Attività econ. connesse con l'agric.

      

26.677

       

10.594

‐60,29%

       

698.236

       

285.527

‐59,11%

Estraz. minerali metalliferi e non

      

22.454

       

57.906

157,89%

       

663.564

       

641.979

‐3,25%

Legno

       

4.907.928

      

3.861.369

‐21,32%

         

54.874.352

       

54.908.946

0,06%

Alimentari

       

1.094.532

      

1.210.924

10,63%

         

15.219.504

       

14.987.871

‐1,52%

Metallurgiche

       

2.626.303

      

2.248.404

‐14,39%

         

35.854.214

       

47.914.630

33,64%

Meccaniche

         

26.405.908

         

32.113.001

21,61%

       

349.766.585

         

366.447.892

4,77%

Tessili

       

4.811.743

      

2.496.609

‐48,11%

         

55.257.850

       

42.920.895

‐22,33%

Vestiario abbigliamento e arredam.

       

2.873.767

      

2.277.537

‐20,75%

         

40.858.480

       

34.776.167

‐14,89%

Chimiche

       

5.580.727

      

3.746.956

‐32,86%

         

66.883.414

       

60.017.117

‐10,27%

Pelli e cuoio

       

1.524.577

      

1.465.219

‐3,89%

         

18.372.439

       

19.346.482

5,30%

Trasformazione minerali

       

5.337.202

      

3.298.461

‐38,20%

         

48.665.961

       

49.185.752

1,07%

Carta e poligrafiche

       

2.486.202

      

2.084.137

‐16,17%

         

29.129.052

       

27.604.931

‐5,23%

Edilizia

       

2.859.442

      

1.406.835

‐50,80%

         

32.891.932

       

27.643.944

‐15,96%

Energia elettrica e gas

      

26.548

       

59.396

123,73%

       

706.229

       

923.943

30,83%

Trasporti e comunicazioni

       

2.541.708

      

5.484.069

115,76%

         

46.250.327

       

41.705.474

‐9,83%

Tabacchicoltura

      

41.144

       

4.656

‐88,68%

       

480.108

       

243.455

‐49,29%

Servizi

      

327.437

       

334.552

2,17%

      

4.204.842

      

4.132.136

‐1,73%

Varie

       

1.172.104

      

1.304.125

11,26%

         

10.504.031

       

11.443.914

8,95%

Settore Commercio

      

13.524.918

      

11.456.675

‐15,29%

         

169.031.098

         

143.493.549

‐15,11%

Commercio all'ingrosso

       

2.116.261

      

2.436.996

15,16%

         

29.268.770

       

28.449.964

‐2,80%

Commercio al minuto

       

3.339.925

      

3.022.234

‐9,51%

         

35.100.069

       

40.394.740

15,08%

Attività varie (Professionisti, artisti, scuole

       

7.043.682

      

4.835.531

‐31,35%

         

86.561.384

       

60.215.060

‐30,44%

Intermediari (Agenzie viaggio, immobiliar

      

474.342

       

651.800

37,41%

      

8.882.387

      

7.250.532

‐18,37%

Alberghi, pubblici esercizi e attività simila

      

550.708

       

510.114

‐7,37%

      

9.218.488

      

7.183.253

‐22,08%

Settore Edilizia

      

8.112.622

      

10.745.058

32,45%

         

107.221.123

         

124.990.822

16,57%

Industria edile

       

6.106.647

      

7.829.018

28,20%

         

75.714.631

       

86.648.821

14,44%

Artigianato edile

       

1.491.787

      

2.468.530

65,47%

         

24.732.222

       

32.095.457

29,77%

Industria lapidei

      

495.195

       

430.703

‐13,02%

      

6.269.364

      

5.875.573

‐6,28%

Artigianato lapidei

      

18.993

       

16.807

‐11,51%

       

504.906

       

370.971

‐26,53%

Altro

      

212.892

       

231.172

8,59%

      

3.120.881

      

2.246.929

‐28,00%

TOTALE      

      

86.516.835

      

85.897.655

‐0,72%

      

1.090.654.222

      

1.075.862.355

‐1,36%

 Cigo ‐ Cigs ‐ Cigd

Ore di CIG  ‐  

Confronto con anno precedente sul mese e su intero periodo 

- 100 200 300 400 Attività econ. connesse con l'agric. Estraz. minerali metalliferi e non Legno Alimentari Metallurgiche Meccaniche Tessili Vestiario abbigliamento e arredam. Chimiche Pelli e cuoio Trasformazione minerali Carta e poligrafiche Edilizia Trasporti e comunicazioni Commercio all'ingrosso Commercio al minuto Attività varie (Professionisti, artisti, scuole e… Industria edile Artigianato edile

Ore di Cig

Milioni

Se

tto

ri

Ore di CIG

Totali

2013

2012

Fonte:Inps

(11)

Ore Autorizzate per

Ore di  Cigo ‐ Cigs ‐ Cigd  nei Settori da Gennaio a

MESE: Dicembre

Anni

2012

2013

Trattamenti di Integrazione

MESE: Dicembre

Salariale

CIGO

CIGS

CIGD

2012

2013

Settore Industria

2012

2013

Variaz. % 

2012

2013

Variaz. % 

2012

2013

Variaz. % 

2012

2013

Differenza 

%

Attività econ. connesse con l'agric

       

65.388

       

107.105

63,80%

       

311.414

      

81.077

‐73,96%

       

321.434

       

97.345

‐69,72%

698.236

      

285.527

‐412.709

‐59,11%

Estraz. minerali metalliferi e non

      

212.569

       

203.643

‐4,20%

       

241.761

      

38.649

‐84,01%

       

209.234

       

399.687

91,02%

663.564

      

641.979

‐21.585

‐3,25%

Legno

      

16.197.219

        

14.893.700

‐8,05%

      

22.525.844

      

25.059.691

11,25%

       

16.151.289

     

14.955.555

‐7,40%

54.874.352

      

54.908.946

34.594

0,06%

Alimentari

        

3.632.744

      

4.723.504

30,03%

        

6.077.533

        

6.845.286

12,63%

         

5.509.227

       

3.419.081

‐37,94%

15.219.504

      

14.987.871

‐231.633

‐1,52%

Metallurgiche

      

14.306.149

        

17.068.272

19,31%

      

17.920.338

      

29.231.064

63,12%

         

3.627.727

       

1.615.294

‐55,47%

35.854.214

      

47.914.630

12.060.416

33,64%

Meccaniche

    

125.755.142

     

130.865.872

4,06%

   

152.735.096

   

181.544.904

18,86%

       

71.276.347

     

54.037.116

‐24,19%

349.766.585

        

366.447.892

16.681.307

4,77%

Tessili

      

20.668.070

        

15.278.746

‐26,08%

      

18.738.762

      

18.911.257

0,92%

       

15.851.018

       

8.730.892

‐44,92%

55.257.850

      

42.920.895

‐12.336.955

‐22,33%

Vestiario abbigliamento e arredam

      

10.100.023

        

10.253.227

1,52%

      

15.065.783

      

13.847.972

‐8,08%

       

15.692.674

     

10.674.968

‐31,97%

40.858.480

      

34.776.167

‐6.082.313

‐14,89%

Chimiche

      

29.820.544

        

23.578.884

‐20,93%

      

28.049.971

      

30.242.222

7,82%

         

9.012.899

       

6.196.011

‐31,25%

66.883.414

      

60.017.117

‐6.866.297

‐10,27%

Pelli e cuoio

        

5.942.669

      

6.266.823

5,45%

        

5.457.490

        

6.627.499

21,44%

         

6.972.280

       

6.452.160

‐7,46%

18.372.439

      

19.346.482

974.043

5,30%

Trasformazione minerali

      

14.726.746

        

15.269.312

3,68%

      

24.163.653

      

26.806.592

10,94%

         

9.775.562

       

7.109.848

‐27,27%

48.665.961

      

49.185.752

519.791

1,07%

Carta e poligrafiche

        

8.288.202

      

8.838.438

6,64%

      

13.511.293

      

12.694.228

‐6,05%

         

7.329.557

       

6.072.265

‐17,15%

29.129.052

      

27.604.931

‐1.524.121

‐5,23%

Edilizia

        

8.669.677

        

10.485.895

20,95%

        

8.921.835

      

12.600.924

41,24%

       

15.300.420

       

4.557.125

‐70,22%

32.891.932

      

27.643.944

‐5.247.988

‐15,96%

Energia elettrica e gas

      

168.077

       

214.822

27,81%

       

443.920

       

449.661

1,29%

       

94.232

       

259.460

175,34%

706.229

      

923.943

217.714

30,83%

Trasporti e comunicazioni

        

4.699.815

      

5.177.707

10,17%

      

28.008.654

      

25.691.541

‐8,27%

       

13.541.858

     

10.836.226

‐19,98%

46.250.327

      

41.705.474

‐4.544.853

‐9,83%

Tabacchicoltura

       

32.337

      

98.671

205,13%

       

163.221

       

113.800

‐30,28%

       

284.550

       

30.984

‐89,11%

480.108

      

243.455

‐236.653

‐49,29%

Servizi

       

17.237

      

32.614

89,21%

      

47.389

       

108.056

128,02%

         

4.140.216

       

3.991.466

‐3,59%

4.204.842

      

4.132.136

‐72.706

‐1,73%

Varie

        

2.252.830

      

3.078.338

36,64%

        

2.495.840

        

3.124.454

25,19%

         

5.755.361

       

5.241.122

‐8,93%

10.504.031

      

11.443.914

939.883

8,95%

Settore Commercio

      

34.328.602

      

36.495.172

6,31%

    

134.702.496

   

106.998.377

‐20,57%

169.031.098

        

143.493.549

‐25.537.549

‐15,11%

Settore Edilizia

      

70.048.287

        

77.108.610

10,08%

      

20.881.929

      

28.286.283

35,46%

       

16.290.907

     

19.595.929

20,29%

107.221.123

        

124.990.822

17.769.699

16,57%

Altro

       

193.942

      

96.792

‐50,09%

         

2.926.939

       

2.150.137

‐26,54%

3.120.881

      

2.246.929

‐873.952

‐28,00%

TOTALE

      

335.603.725

     

343.544.183

2,37%

     

400.284.270

     

458.897.124

14,64%

      

354.766.227

     

273.421.048

‐22,93%

1.090.654.222

    

1.075.862.355

‐14.791.867

‐1,36%

Differenza totale Cigo+Cigs+Cigd da Gennaio a 

Ore di    Cigo ‐ Cigs ‐ Cigd

   Confronto per Settori con anno precedente su intero periodo  

200.000.000

400.000.000

600.000.000

800.000.000

1.000.000.000

1.200.000.000

2012

2013

CIGO 335.603.725

CIGO 343.544.183

CIGS 400.284.270

CIGS 458.897.124

CIGD 354.766.227

CIGD 273.421.048

O

re

d

i C

ig

Gennaio Dicembre

Ore di Cigo Cigs Cigd 2012 - 2013

CIGD

CIGS

CIGO

Fonte:Inps

(12)

Ore di       Cigo ‐ Cigs ‐ Cigd      per    Regione

Differenza Totale Cigo +Cigs +Cigd da Gennaio a 

Valori cumulati da Gennaio  al 

MESE: Dicembre

Anni

2012

2013

MESE: Dicembre

CIGO

CIGS

CIGD

2012

2013

REGIONI

2012

2013

Variaz.%

2012

2013

Variaz.%

2012

2013

Variaz.%

2012

2013

Differenza 

%

PIEMONTE

       

54.732.907

         

52.495.392

‐4,09%

      

57.556.799

       

57.829.662

0,47%

      

30.894.387

      

19.063.124

‐38,30%

       

143.184.093

      

129.388.178

‐13.795.915

‐9,64%

VALLE D'AOSTA

      

699.728

      

773.188

10,50%

      

443.951

      

249.037

‐43,90%

       

70.467

      

62.574

‐11,20%

       

1.214.146

       

1.084.799

‐129.347

‐10,65%

LIGURIA

         

3.471.272

       

5.524.483

59,15%

        

5.426.291

         

8.593.516

58,37%

         

7.183.979

        

3.908.201

‐45,60%

         

16.081.542

         

18.026.200

1.944.658

12,09%

LOMBARDIA

       

97.988.774

      

103.876.058

6,01%

      

83.089.502

    

101.684.376

22,38%

      

57.285.447

      

45.920.259

‐19,84%

       

238.363.723

      

251.480.693

13.116.970

5,50%

TRENTINO  A.A.

         

6.016.658

       

5.170.177

‐14,07%

        

3.264.310

         

6.063.595

85,75%

       

678.589

      

359.898

‐46,96%

       

9.959.557

         

11.593.670

1.634.113

16,41%

VENETO

       

28.098.705

         

26.380.484

‐6,11%

      

35.102.295

       

44.046.475

25,48%

      

39.665.768

      

37.761.411

‐4,80%

       

102.866.768

      

108.188.370

5.321.602

5,17%

FRIULI V.G.

         

6.467.936

       

6.362.074

‐1,64%

      

14.689.855

       

15.797.693

7,54%

         

2.993.619

        

3.287.115

9,80%

         

24.151.410

         

25.446.882

1.295.472

5,36%

EMILIA ROMAGNA

       

18.894.062

         

16.848.130

‐10,83%

      

31.477.138

       

31.777.678

0,95%

      

42.114.992

      

42.749.265

1,51%

         

92.486.192

         

91.375.073

‐1.111.119

‐1,20%

TOSCANA

       

11.007.581

         

12.869.978

16,92%

      

22.133.790

       

27.035.910

22,15%

      

20.709.952

      

15.693.828

‐24,22%

         

53.851.323

         

55.599.716

1.748.393

3,25%

UMBRIA

         

6.997.918

       

6.417.955

‐8,29%

        

4.470.840

         

6.032.937

34,94%

      

16.377.886

        

5.524.224

‐66,27%

         

27.846.644

         

17.975.116

‐9.871.528

‐35,45%

MARCHE

         

9.235.009

         

15.597.309

68,89%

      

13.843.208

       

13.276.132

‐4,10%

      

15.107.027

      

17.946.942

18,80%

         

38.185.244

         

46.820.383

8.635.139

22,61%

LAZIO

       

21.504.105

         

23.543.665

9,48%

      

33.742.653

       

34.977.568

3,66%

      

30.715.427

      

18.410.272

‐40,06%

         

85.962.185

         

76.931.505

‐9.030.680

‐10,51%

ABRUZZO

       

11.584.457

         

12.528.561

8,15%

      

12.128.614

       

15.998.155

31,90%

         

8.596.214

        

8.529.357

‐0,78%

         

32.309.285

         

37.056.073

4.746.788

14,69%

MOLISE

         

2.149.048

       

3.673.923

70,96%

        

1.480.525

         

1.793.585

21,15%

         

1.645.865

      

579.813

‐64,77%

       

5.275.438

       

6.047.321

771.883

14,63%

CAMPANIA

       

13.828.279

         

13.412.614

‐3,01%

      

30.752.911

       

29.675.386

‐3,50%

      

16.806.390

      

20.077.512

19,46%

         

61.387.580

         

63.165.512

1.777.932

2,90%

PUGLIA

       

19.665.234

         

20.731.939

5,42%

      

16.553.316

       

28.348.532

71,26%

      

26.560.380

        

8.146.817

‐69,33%

         

62.778.930

         

57.227.288

‐5.551.642

‐8,84%

BASILICATA

       

10.623.072

       

4.870.543

‐54,15%

        

5.299.112

         

7.946.079

49,95%

         

1.006.404

      

475.562

‐52,75%

         

16.928.588

         

13.292.184

‐3.636.404

‐21,48%

CALABRIA

         

2.567.500

       

2.065.998

‐19,53%

        

6.835.790

         

5.689.137

‐16,77%

         

4.777.318

        

4.055.291

‐15,11%

         

14.180.608

         

11.810.426

‐2.370.182

‐16,71%

SICILIA

         

7.975.282

       

8.519.855

6,83%

      

14.857.338

       

13.137.565

‐11,58%

      

13.227.842

      

11.633.299

‐12,05%

         

36.060.462

         

33.290.719

‐2.769.743

‐7,68%

SARDEGNA

         

2.096.198

       

1.881.857

‐10,23%

        

7.136.032

         

8.944.106

25,34%

      

18.348.274

        

9.236.284

‐49,66%

         

27.580.504

         

20.062.247

‐7.518.257

‐27,26%

TERRITORIO NAZ.

    

335.603.725

      

343.544.183

2,37%

    

400.284.270

    

458.897.124

14,64%

    

354.766.227

    

273.421.048

‐22,93%

   

1.090.654.222

   

1.075.862.355

‐14.791.867

‐1,36%

Ore di    Cigo ‐ Cigs ‐ Cigd

 

  Confronto per Regioni con anno precedente su intero periodo

-20.000

0

20.000

-13.796

-129

1.945

13.117

1.634

5.322

1.295

-1.111

1.748

-9.872

8.635

-9.031

4.747

772

1.778

-5.552 -3.636

-2.370 -2.770

-7.518

Ore di Cig

Migliaia

Ore di Cigo+Cigs+Cigd 2012-2013

Fonte:Inps

(13)

Elenco causali dei decreti Cigs 2012 - 2013

Dati

al

Causali

Da Gennaio

al

31/12/2013

2012

% su tot

2013

% su tot Diff.nza su anno

crisi aziendale

3.447

55,68%

3.829

56,00%

382

11,08%

amm.ne straord senza prosecuzione es. impresa

#DIV/0!

fallimento

347

5,60%

194

2,84%

-153

-44,09%

amm.ne straord con prosecuzione es. impresa

46

0,74%

28

0,41%

-18

-39,13%

riorganizzazione aziendale

268

4,33%

248

3,63%

-20

-7,46%

concordato preventivo

243

3,93%

302

4,42%

59

24,28%

contratto di solidarietà

1.556

25,13%

1.977

28,91%

421

27,06%

Conversione aziendale

#DIV/0!

art. 35, comma 3, legge 416/81 e 62/01

33

0,53%

35

0,51%

2

6,06%

Liquidazione coatta amministrativa

11

0,18%

7

0,10%

-4

-36,36%

ristrutturazione aziendale

240

3,88%

218

3,19%

-22

-9,17%

TOTALE

6.191

6.838

647

10,45%

Ragione Sociale

Da Gennaio

al

31/12/2013

2012

% su tot

2013

% su tot Diff.nza su anno

Consorzio

8

0,13%

10

0,15%

2

25,00%

S.r.L.

1.747

28,22%

1.460

21,35%

-287

-16,43%

S.p.A.

1.682

27,17%

1.355

19,82%

-327

-19,44%

S.n.C.

29

0,47%

34

0,50%

5

17,24%

Società cooperativa

254

4,10%

231

3,38%

-23

-9,06%

Società consortile a responsabilità

#DIV/0!

Società in accomandita per azioni

#DIV/0!

Società in accomandita semplice

42

0,68%

36

0,53%

-6

-14,29%

Non Indicato

2.429

39,23%

3.712

54,28%

1.283

52,82%

Ditta individuale

#DIV/0!

TOTALE

6.191

6.838

647

10,45%

Decreti di CIGS

Periodo

al

2012

2013

Differenza

%

6.191

6.838

647

10,45%

11.024

12.025

1.001

9,08%

31/12/2013

da Gennaio

31/12/2013

Aziende/Gruppi

Tot. Unità aziendali

55,68%

0,00%

5,60%

0,74%

4,33%

3,93%

25,13%

0,00%

0,53%

0,18%

3,88%

Causali   Cigs    2012

Gennaio ‐ Dicembre

crisi aziendale amm.ne straord senza prosecuzione es. impresa fallimento amm.ne straord con prosecuzione es. impresa riorganizzazione aziendale concordato preventivo contratto di solidarietà Conversione aziendale Liquidazione coatta amministrativa art. 35, comma 3, legge 416/81 e 62/01 ristrutturazione aziendale

56,00%

0,00%

2,84%

0,41%

3,63%

4,42%

28,91%

0,00%

0,51%

0,10%

3,19%

Causali   Cigs    2013

Gennaio ‐ Dicembre

Causali di Cigs.

continua anche a dicembre 2013 l'aumento delle aziende che hanno  fatto ricorso ai decreti Cigs, in aumento  anche  le unità territoriali coinvolte. le 

aziende sono 6.838 con un +10,46% sullo stesso  periodo del  2012, mentre le unità territoriali sono  12.025 (+9,06%).

In aumento i ricorsi per crisi aziendale +11,06%, sono il  56,00% del totale dei decreti.

Dopo il forte aumento nei mesi precedenti , il ricorso al fallimento anche in questo mese si riduce del  ‐44,09%, mentre torna in aumento il ricorso al 

concordato preventivo  +24,28%, in riduzione le domande sulle altre causali. 

I contratti di solidarietà confermano l'aumento ancora in modo consistente +27,06% e rappresentano il 28,91% del totale dei decreti, nel 2012 erano il  

25,13% del totale.

in riduzione  le domande di ristrutturazione  ‐9,17% (218); diminuiscono le domande di riorganizzazione  aziendale  ‐7,46% (248).

Gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell'impresa, tornano a diminuire e sono solo il 6,81% del totale 

dei decreti.

Fonte:Min.Lav.

(14)

Aziende 

con sede

Aziende presenti 

sul territorio

Aziende 

controllate da 

aziende 

residenti

PIEMONTE

590

1.060

1.156

VALLE D'AOSTA

2

16

2

LIGURIA

64

210

199

LOMBARDIA

1.862

2.447

3.278

TRENTINO A. A.

76

133

143

VENETO

835

1.437

1.230

FRIULI V.G.

247

452

431

EMILIA ROMAGNA

912

1.421

1.663

TOSCANA

397

845

672

UMBRIA

100

196

209

MARCHE

306

538

493

LAZIO

503

927

1.042

ABRUZZO

132

309

162

MOLISE

21

66

21

CAMPANIA

277

597

443

PUGLIA

186

373

239

BASILICATA

24

84

38

CALABRIA

73

196

126

SICILIA

151

528

371

SARDEGNA

80

190

107

TERRITORIO NAZ.

6.838

12.025

12.025

Regioni

Cigs Causali   2013

Fonte:Min.Lav.

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