Formulario Regole di derivazione:
D(f (x) + g(x)) = D(f (x)) + D(g(x)) D(k · f (x)) = k · D(f (x))
D(f (x)g(x)) = D(f (x))g(x) + f (x)D(g(x)) D f (x)
g(x)
= D(f (x))g(x) − f (x)D(g(x)) g(x)2
D(k) = 0, D(k · f (x)) = k · D(f (x)) D(f (g(x)) = f0(g(x)) · g0(x)
D(xα) = αxα−1
D(sin(x)) = cos(x), D(cos(x)) = − sin(x)
D(tan(x)) = 1
cos2(x) = 1 + tan2(x) D(ex) = ex, D(log(x)) = 1
x (base e) D(√
x) = 1
2√ x D(arcsin (x)) = 1
√1 − x2, D(arccos (x)) = −1
√1 − x2
D(arctan (x)) = 1 1 + x2
Regole di integrazione:
Z
(f (x) + g(x)) dx = Z
f (x) dx + Z
g(x) dx, Z
a · f (x) dx = a · Z
f (x) dx, Z
xndx = 1
n + 1xn+1+ C, Z
sin(x) dx = − cos(x) + C, Z
cos(x) dx = sin(x) + C,
Z 1
cos2(x)dx = tan(x) + C,
Z 1
xdx = log(|x|) + C, Z
exdx = ex+ C, Z
log(x) dx = xlog(x) − x + C, Z
xadx = 1
a + 1xa+1+ C, a 6= −1,
Z √
x dx = 2 3x√
x + C,
Z 1
√1 − x2dx = arcsin(x) + C,
Z 1
1 + x2dx = arctan(x) + C,
1
Z f0(x)
f (x) dx = log(|f (x)|) + C, Z
f (x)n· f0(x) dx = 1
n + 1f (x)n+1+ C Z
ef (x)f0(x) dx = ef (x)+ C,
Formula di integrazione per parti:
Z
f0(x) · g(x) dx = f (x) · g(x) − Z
f (x) · g0(x) dx
Z
f (g(x)) · g0(x) dx = F (g(x)) + c (dove F (x) `e una primitiva di f (x)).
Metodo di sostituzione (quando funziona):
Si pone x = g(t) (con g(t) derivabile, invertibile) e dx = g0(t) dt, allora
Z
f (x) dx = Z
f (g(t))g0(t) dt
Integrali definiti:
Z b a
f (x) dx = F (b) − F (a) (dove F (x) `e una primitiva di f (x))
Regole per lo studio di una funzione
Per lo studio di una funzione, `e bene cercare risposta ai seguenti punti (non
`e sempre possibile trovare tutte le risposte):
• Dove `e definita la funzione (detto anche insieme di definizione o campo di esitenza). Regole utili:
– un denominatore non pu`o mai essere 0;
– se un’espressione `e dentro l’operatore di radice quadrata (o una radice ad indice pari), l’espressione stessa deve essere ≥ 0;
– se un’espressione `e dentro l’operatore di log, l’espressione deve esse- re > 0.
• Dove la funzione `e positiva e dove `e negativa (se fattibile);
• Eventuali punti notevoli;
• dove la funzione `e crescente, dove `e decrescente, eventuali punti di massimo e minimo relativo e assoluto. Regole utili:
– Se in un intervallo la derivata della funzione `e ≥ 0, (≤ 0), in quell’in- tervallo la funzione `e crescente (risp. decrescente).
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– Se c’`e un punto x0tale che in esso la derivata si annulla, mentre alla sua sinistra la derivata `e ≤ 0 e alla sua destra la sua derivata `e ≥ 0, allora il punto `e di minimo relativo;
– Se c’`e un punto x0tale che in esso la derivata si annulla, mentre alla sua sinistra la derivata `e ≥ 0 e alla sua destra la sua derivata `e ≤ 0, allora il punto `e di massimo relativo;
– Un altro modo per trovare i punti di minimo e massimo relativo `e il seguente: se in x0 la derivata della funzione si annulla, mentre la derivata seconda (sempre in x0) `e positiva, allora il punto `e di minimo relativo; se invece la derivata seconda `e nagativa, il punto `e di massimo relativo.
• Concavit`a e convessit`a della funzione. Punti di flesso. Regole utili:
– Se in un intervallo la derivata seconda della funzione `e ≥ 0, allora in quell’intervallo la funzione ha la concavit`a rivolta verso l’alto: , se la derivata seconda `e ≤ 0, allora la funzione ha la concavit`a rivolta verso il basso: . Non sempre `e facile determinare il segno della derivata seconda;
– Se in x0 la derivata seconda si annulla, mentre alla sua sinistra la derivata seconda `e positiva e alla sua destra `e negativa (o viceversa), x0 `e un punto di flesso.
• Eventuali asintoti orizzontali, verticali e obliqui. Regole utili:
– Solitamente gli asintoti verticali vanno ricercati nei punti in cui si annullano dei denominatori. Se x0`e un punto in cui un denominatore della funzione si annulla, va studiato il limx→x−
0 e il limx→x+ 0 della funzione. Se uno dei due (o entrambi) sono infiniti, la retta x = x0`e un asintoto verticale;
– un altro caso di asintoti verticali si pu`o avere per quei valori x0 per cui l’argomento di un logaritmo tende a zero (da destra);
– gli asintoti orizzontali ci sono se il limx→+∞ o il limx→−∞ della funzione `e finito;
– gli asintoti obliqui vanno cercati calcolando:
m = lim
x→+∞f (x)/x e, se esiste m, q = lim
x→+∞f (x) − mx se sia m, sia q esistono e sono numeri finiti, la retta y = mx + q `e un asintoto obliquo (stesso discorso per limx→−∞).
– Se si sono trovati assintoti orizzontali, non ci possono essere asintoti obliqui.
• Tutti i dati trovati devono essere coerenti.
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