L'ECONOMISTA
G A Z Z E T T A SETTIMANALE
SCIENZA ECONOMICA, F I N A N Z A , COMMERCIO, B A N C H I , F E R R O V I E , I N T E R E S S I P R I V A T I
Anno
XVII - Voi. X V I Domenica 1° Giugno 1E90 N. 839
Prof. CARLO FONTANELLI
Un violento morbo, senza lasciar tempo alle cure dei medici e degli amici, tolse di vita l'altrieri il Comm. Prof. Carlo Fontanelli, colla-boratore ordinario dell' Economista fino dalla sua fondazione.In queste colonne non dovremmo discorrere del compianto collega se non come scrittore, come studioso, come scienziato; ma non è vero che la scienza e lo studio affievoliscano i sen-timenti ; la lunga convivenza e l'ammirazione per le eminenti qualità dell' intelletto e del-l'animo del nostro amico, avevano creati legami molto più stretti e più sacri che non siano quelli che nascono dalla consuetudine in istudi comuni, dallo esame degli stessi fenomeni, dal-l'accordo nei giudizi su tante ardue questioni.
Noi ci sentivamo legati da fraterna amicizia verso il compianto collega, non solamente per le caratteristiche tutte speciali della sua alta intelligenza colle quali conquistava l'ammira-zione, ma anche per quelle non meno singolari ed attraenti della sua indole mite, nobile, equa-nime, quando a quando brillante, sempre e verso tutti benevola. E quest'ultima dote era così ricca in lui, che siamo sicuri ci ricam-biasse dello stesso affetto.
Spieghino queste dichiarazioni se scrivendo dell'amico estinto quando la sua salma attende ancora la sepoltura, non possiamo dire del-l' uomo di scienza senza tener conto anche dell'uomo di cuore. L'affetto vince la consue-tudine rigorosa del periodico e, soverchiando, domanda esso pure un posto d'onore nella breve commemorazione.
Carlo Fontanelli compiuti a Firenze gli studi secondari con ottimo successo, ed edu-cato a forte amore della sua famiglia, compiè a Siena ed a Pisa gli studi universitari, co-minciando a distinguersi per la forza dell'ar-gomentare, per la lucidità nell'esporre, per la forbitezza della parola.
Fece le prime armi nelle Scuole del popolo, ottima istituzione colla quale a Firenze si tende a formare anche nelle classi, popolari dei cittadini compresi della responsabilità dei loro atti. Fontanelli con plauso sempre cre-scente spiegò al popolo in quelle serali o domenicali conferenze le leggi naturali della economia politica. Perchè, importa dirlo su-bito, il nostro compianto collega aveva pro-fonda la convinzione in quelle dottrine econo-miche che hanno avuto la culla e la appli-cazione in questa classica terra toscana, dove non hanno presa nè i filosofici appriorismi del nord, nè gli apatici fatalismi del sud, ma dove provando e riprovando si cerca e si trova la verità.
E la convinzione nell'insegnare, nell'esporre e nel ditendere le libertà economiche e le loro ragioni era tanto profonda, che Egli, animo mite e gentile, trovava talvolta frasi vivaci e fiere contro coloro che con lotta non sempre aperta, non sempre franca, condussero l'econo-mia italiana ad essere divulgatrice dei sofi-smi germanici.
E con che ardore 1' amico nostro cercava nelle quotidiane discussioni, che da tanti ar-dui problemi erano provocate, con qual ca-lore cercava di rendersi conto di ogni lato della questione analizzandone, investigandone ogni punto che offrisse controvèrsia.
Già aveva dato pubblica prova della sua dottrina e della rara sua abilità nel trattare argomenti economici, quando ottenne il pre-mio che la Società Napoletana d'incoraggia-mento agli studi economici aveva bandito per uno studio sugli scioperi. Quel lavoro ci rap-presenta lo studioso e l'uomo ad un tempo. In quegli argomenti la sua natura mode-rata si compiaceva di concordare colle dottrine della scienza ; in nome della quale egli difen-deva i diritti delle classi lavoratrici, la loro libertà nella lotta verso il capitale, contro le severe disposizioni dei vecchi codici, che non erano e non sono ancora in armonia colla scienza economica ed a questa non hanno pe-ranco subordinato il diritto.
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anzi rimarrà senza dubbio ad illuminare i giureconsulti dell' avvenire sui progressi che si attendono nella legislazione, quando sarà necessario scioglierla dai vieti pregiudizi ed informarla a libertà.
Prezioso lavoro successivo agli scioperi fu il Manuale popolare di economia sociale nel quale accoppiando il brio necessario a chi vuol farsi leggere dal popolo, alla severità che la esposizione di principi scientifici do-manda, il Fontanelli riassunse le principali questioni della economia teorica a quando a quando intercalando opportune applicazioni.
Ma forse il lavoro più riuscito, quello che lasciava presagire un' opera di qualche mole, fu la conferenza da Lui tenuta e poi data alle stampe intorno a Sallustio Bandini. Si può dire che il Fontanelli ha rimesso in luce le preziose memorie di un precursore italiano della economia, che primo forse lottava con-tro l'invadenza dello Stato e scriveva : « bi-sogna lasciare agire la natura e non avere per regola che poche leggi la libertà è favorevole ai prezzi e all'abbondanza in ge-nerale ed alla produzione dei grani in par-ticolare. » Ed il grande precursore italiano, poco noto in Italia, dove facilmente si ac-cettano dall' estero le dottrine già esposte da nazionali, quel grande ed incisivo precursore della libertà economica, non poteva trovare nella parola del nostro compianto Fontanelli più convinta e più splendida illustrazione.
L'Economista, specie nei primi anni della sua vita, è pieno di studi firmati e non fir-mati dall'amico nostro ; nella Nazione si leg-gevano frequentemente articoli brillanti det-tati dalla sua penna ; ed altre riviste come la Eassegna Nazionale, diretta dal Marchese Da Passano, quella di Scienze Sociali e
Po-litiche, diretta dal Marchese Carlo Ridolfi, contenevano spesso articoli pregevoli del Pro-fessor Fontanelli.
La sua attività si dirigeva anche , e soler-te, in un altro campo, quello dell' insegna-mento. Fedele alla istituzione dove nella sua giovinezza aveva fatti i primi passi, con-tinuò fino all'ultimo ad impartire lezioni in quelle Scuole del Popolo dove aveva mie-tuti i primi allori. Divenne poi insegnante di Economia politica e Scienza della Finanza nella Scuola di Scienze Sociali, ora r. Istituto Cesare Alfieri e nei quattordici anni durante i quali coprì quelle cattedre dettò corsi in ambedue le scienze frequentatissimi e degni di quella fama che la Scuola ha ormai acqui-stata e della quale Egli fu tra i più efficaci ed attivi fattori. Da ultimo anzi la fiducia del Consiglio direttivo della Scuola e del Col-legio degli Insegnanti lo aveva chiamato alla direzione della scuola stessa. E se i Colleghi, i Preposti e gli Alunni lo amassero e lo
sti-massero è dimostrato dallo strazio col quale fu appresa da tutti la repentina sua dipartita.
E con disinteressata cura egli attendeva anche all' insegnamento della Economia poli-tica nella Scuola di Commercio, istituita dal Comune di questa città in via di esperimento, e non ancora definitivamente riordinata, seb-bene abbia dato eccellenti risultati.
Lo vediamo insegnante prima, Vice-Pre-sidente poi della Scuola Commerciale femmi-nile, membro ordinario e segretario agli atti della Reale Accademia dei Georgofili, dove ogni anno con particolare attenzione e sempre con ammirazione per la facile fluidità del pen-siero eletto si udivano o letture o rapporti del nostro compianto amico.
Ed il suo ingegno versatile si esercitava anche nella letteratura; non solamente trat-tava argomenti scientifici con forma elevata, ma di poesie, di prose e di questioni lette-rarie scriveva e discuteva con quel fine gusto che è proprio ai toscani e che in Lui era eminente.
Il crudele morbo che lo ha colpito repenti-namente, ma che da qualche tempo covava le sue insidie, forse diminuì negli ultimissimi anni la attività scientifica del nostro collega, ma di Lui oltre la memoria, incancellabile in quanti lo conobbero, delle sue virtù, riman-gono lodati lavori pei quali la scienza lo annovera tra gli stimati e fecondi cultori.
L A D I R E Z I O N E .
LA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI BERLINO
1 ) Il lavoro dei fanciulli.Il programma per la Conferenza operaia distinse il lavoro dei fanciulli, da quello dei giovani operai e formulò d o m a n d e separate per ciascuna specie di lavoro. E chiaro elio questa distizione è stata s u g -gerita all'autore del programma, c o m e ai legislatori dei paesi che già hanno leggi sulla materia, d a l -l'idea di graduare la maggiore o minore limitazione del lavoro a seconda dell'età. Il punto difficile, an-che p e r gli ardenti fautori della cosi detta legisla-zione protettrice del lavoro, sta n e l separare le due categorie di protetti, e in ispecial m o d o offre campo a dibattito il limite d'età al disotto del quale lo Stato d e v e c o l s u o intervento impedire il lavoro dei fan-ciulli.
S u questo tema del lavoro dei fanciulli facile è il servirsi degli argomenti umanitari p e r invocare e trovare ultra legittima l'azione dello S t a t o ; n è noi disconosciamo il valore affatto peculiare di quegli argomenti nella fattispecie. Per quanto la nostra fidu-cia nell'intervento governativo sia p i ù che scarsa
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anche a questo riguardo, mentre riteniamo che molto possano influire a eliminare gli inconvenienti le con-dizioni economiche e morali migliorate, pure in mas-sima può essere c h e il legislatore tragga dai prin-cipi generali d e l diritto d e i corollari e li appli-chi ai caso speciale del lavoro dei fanciulli. M a di ciò potremo occuparci in altro momento, ora v o -gliamo proseguire il nostro rapido esame e riassunto delle discussioni testé fatte a Berlino.
La Commissione che si è occupata del lavoro dei fanciulli è stata unanime nel ritenere « desiderabile che i fanciulli dei due sessi, che non hanno raggiunto una certa età, siano esclusi dal lavoro negli stabili-menti industriali. » E questo si c o m p r e n d e facil-mente. Ma sul limite si è manifestata la divergenza delle veduto, in ragione degli interessi, dei bisogni, delle condizioni, punto uniformi nei vari Stati.
Il delegato della Svizzera propose c o m e limite i 14 anni d'età, al disotto dei quali esclusione assoluta dei fanciulli dalle fabbriche, m a l'Austria s o l tanto appoggiò la proposta, che venne quindi r e -spinta cor." 1 3 voti contro 2 . L o stesso è avvenuto pel limite a 1 5 anni d ' e t à , e venne allora l u n g a -mente discusso intorno ai 1 2 anni d ' e t à limite pro-posto dal signor Giulio S i m o n .
Il delegato inglese disse: credere che l'opinione pubblica del s u o paese n o n sarebbe generalmente sfavorevole a quel limite d ' e t à ; constatò la diminu-zione progressiva nell'impiego dei fanciulli al disotto di 12 anni in Inghilterra, specialmente nelle indu-strie tessili ; ma nello stato attuale della legislazione inglese, che ammette sotto certe restrizioni il lavoro dei fanciulli da -10 a 1 2 anni, dichiarò di dare il suo voto approvativo ad referendum.
Il delegato dell' Italia ( o n . Boccardo) d o m a n d ò che 1' età di ammissione dei fanciulli negli stabili-menti industriali non sia la medesima per tutti i paesi. La legge italiana d e l l ' 1 1 febbraio 1 8 8 6 , su questa materia, dev' essere considerata un primo ten-tativo, che non è stato esente da serie difficoltà x).—
L'Italia non potrebbe, di fronte a una esperienza così recente e incompleta, recare a si breve termine delle nuove restrizioni a quelle già stabilite. Bisogna n o -tare del resto, osservò 1' on. Boccardo, c h e la posi-zione dell' Italia è affatto differente da quella degli altri Stati rappresentati alla Conferenza non soltanto per l'evoluzione razionale delle leggi sul lavoro, ma anche a ragione delle condizioni geografiche, d e m o -grafiche e d economiche dei vari paesi. Sotto questo riguardo non si può evidentemente assoggettare la popolazione italiana alle stesse regole dello popola-zioni dell' Europa settentrionale. Si deve tener conto, in primo luogo, della precocità della razza m e r i d i o -nale, dovuta all'influenza del clima, alla situazione geografica e alla stessa razza : fissare per tutti i paesi lo stesso limite d ' e t à di ammissione nelle fabbriche e determinare o v u n q u e nello stesso m o d o I' azione protettrice dello Stato pei fanciulli e gli adolescenti, è mancare in materia dì legislazione industriale al principio di eguaglianza, c h e la Conferenza ha per obbietto di mantenere, è imporre delle restrizioni più forti ai paesi del mezzogiorno c h e a quelli del settentrione. Inoltre l'industria manifattrice dell'Ita-lia è àncora ai suoi esordì ; essa è lungi dall' aver
*) Si vegga in proposito 1' articolo « il lavoro dei fanciulli e la legge 11 febbraio 1886 » neM.'Econo-mista del 25 maggio.
raggiunto il grado d i sviluppo delle industrie d e i grandi paesi di p r o d u z i o n e europei U c c i d e r e una industria nou è proteggere la classe operaia ; tale è pure la sorte che m i n a c c e r e b b e la filatura e torci-tura della seta s e n o u venissero difese contro la concorrenza e x t r a - e u r o p e a della China e d e l Giap-pone, che dispongono della m a n o d' opera a prezzi eccezionalmente bassi. D a l duplice punto di vista geografico e industriale 1' Italia ò dunque in diritto di domandare u n trattamento speciale e di ottenere per le sue industrie oltre i termini (dólais) indispensa-bili d' applicazione un m i n i m u m d'età di ammissione nelle fabbriche, inferiore di due anni almeno a quello degli altri Stali.
Alla stessa conclusione venne il delegato della Spagna e f u approvato d i c o m u n e accordo l'età di 1 2 anni quale m i n i m u m p e r I' ammissione d e i fan-ciulli negli stabilimenti industriali ; 1' eccezione elio riduce quel m i n i m u m a 1 0 anni pei paesi meridio-nali diede luogo alla astensione dal voto della Sviz-zera e della Gran Brettagna. Sulla proposta della Svizzera la Commissione votò essere desiderabile che i detti limili d' età, siano li stessi per qualunque sta-bilimento industriale, senza alcuna eccezione.
Un' altra questione diede motivo a controversia. 11 delegato tedesco propose venisse dichiarato desi-derabile « che i fanciulli ammessi negli stabilimenti industriali abbiano in preeendenza soddisfatto alle prescrizioni relative all' istruzione primaria. » Ma dove l'istruzione elementare n o n è obbligatoria la disposizione non può venire applicata. Infatti il d e -legato del Belgio dichiarò di n o n poter votare la proposta e così pure quello dei Paesi Bassi ; il d e legato inglese ritenne che la disposizione fosse m e -glio al s u o posto in una legge scolastica c h e n o n in una legge sulle fabbriche e in conclusione la proposta fu votata da 11 voti contro due (Danimarca e Gran Brettagna) e due astensioni (Belgio e Paesi Bassi). Ora il subordinare 1' ammissione del fanciullo alla fabbrica all'adempimento del corso scolastico elementare, può equivalere in certi casi a elevare il m i n i m u m d ' e t à fissato a 1 2 (e a 1 0 ) anni. Yalga l'esempio della Danimarca dove l'istruzione è o b -bligatoria sino al 1 5m o anno ed anche sino al 1 4m o
anno se il fanciullo non ha subito l'esame prescrit-to. S i c c h é il limile, dell'età n o u sarebbe più uni-forme e costante tra i vari paesi e in u n o stesso paese. N e ' va taciuto che il sistema dei ricambi, il
half-time system degli inglesi, dimostra potersi benis-simo conciliare il lavoro nelle fabbriche con l'adempimento degli obblighi scolastici. E d è strano d a v -vero che non si sia tenuto conto di questi fatti.
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inferiore alle dodici o r e e ciò per la sua legge r e -cente del 1 3 dicembre 1 8 8 9 , legge che autorizza il R e a mutare la giornata massima solo dopo t r a scorsi Ire anni e inoltre a stabilire limiti di d u rata massima differenti, secondo la natura delle o c -cupazioni e le necessità delle industrie professioni e mestieri. Distinzioni queste che a voler essere l o -gici, e a tener conto delle condizioni effettive delle industrie si impongono al legislatore, quantunque non siano punto facili nella pratica. Il delegato dei Paesi Bassi, d o v e la giornata massima dei fanciulli da 1 2 a 1fi anni è di 11 ore, Ita votato assieme al Belgio, all'Ungheria e all'Italia contro la proposta delle 6 ore al massimo. I delegati ungherese e ita-liano avevano insistito stille otto o r e in conformità de'le loro legislazioni. Per ultimo raccolse l ' u n a n i -mità la deliberazione essere desiderabile c h e i fanciulli al disotto di 1 4 anni siano esclusi dalle o c -cupazioni insalubri o pericolose o d almeno che non vi siano ammessi s e non sotto certe condizioni p r o -tettrici.
V e n u t e dinanzi al Congresso queste varie delibe-razioni, la delegazione inglese insistette nuovamente perchè non fosse ammessa la eccezione del limite d ' e t à a 1 0 anni pei paesi meridionali, ma c o n otto voti contro d u e (Gran Brettagna e Svizzera) la e c -cezione passò, si astennero dal voto il Belgio, c h e dichiarò di non avere elementi sufficienti per apprez-zare la situazione dei paesi meridionali, la Francia che dichiarò di non avere interesse nella questione, la Danimarca, la Svezia e la Norvegia. Sugli altri punti i Delegati ripeterono le riserve e le dichiara-zioni fatte presso la Commissione.
A n c h e riguardo al lavoro dei fanciulli l'accordo internazionale ci pare adunque alquanto fantastico, immaginario, anziché reale. S u ciascun argomento si manifestarono e rimasero discrepanze sostanziali. L'Inghilterra intende procedere per la propria via, forte della esperienza acquistata dal 1 8 0 2 a oggi, e punto disposta a mutare il s u o ordinamento c h e , ciascuno p u ò convincersene facilmente, n o n c o n -corda c o n i desideri formulati dalla Conferenza. Belgio, Paesi Bassi, Italia e Ungheria hanno fatto riserva sulla durata massima della giornata di lavoro dei fanciulli, ecc. Insomma sopra u n tema c h e pre-sentava le minori difficoltà, c h e era per l'indole sua m e n o incompatibile c o n u n a c c o r d o c o m u n e , c i a -s c u n o Stato intende regolar-si -secondo criteri diffe-renti e la sognala legislazione internazionale dovrà restare ancora p e r u n pezzo un desideratimi. L a
Conferenza potè in apparenza venire a delle c o n -clusioni comuni ; i Delegati poterono apporre la loro firma al protocollo finale, ma basta sfogliare il v o -lume degli atti p e r convincersi c h e è stata una semplice formalità, una lustra e nient'altro.
È c i ò che d o v r e m o constatare ancora, procedendo nell'esame degli altri argomenti discussi a Berlino.
ANCORI DELLA NAVIGAZIONE FLUVIALE
Nel nostro n u m e r o del 2 0 Aprile abbiamo a c c e n -nato alla necessità c h e vi sarebbe p e r una impresa di navigazione sui fiumi e canali del l o m b a r d o v e -neto, se facesse tanto di sorgere, d ' a c c o r d a r s i c o i
principali esercenti di trasporti marittimi, onde poter offrire al c o m m e r c i o noli comulativi a buon prezzo e sostenere la concorrenza ferroviaria. E c c o c i a spie-gar meglio il nostro concetto.
S u p p o n i a m o che domani si costituisca, c o m e sa-rebbe nel desiderio nostro e di molti, una Società che abbia p e r proprio intento il predetto lavoro. Essa, n è potrebbe essere altrimenti, si troverà su-bito in lotta c o n quella c h e esercita le linee ferro-viarie tra Milano e i laghi lombardi da u n a parte e il mare adriatico dall' altra. Quest' ultima oggi non ha concorrenti se n o n nei tramvia a vapore c h e vanno ora estendendosi in quelle regioni. Però i suoi mezzi di trasporto sono ora quasi i soli di cui in quella regione il c o m m e r c i o possa servirsi e alle sue tariffe,qualunque sieno, deve il c o m m e r c i o sottostare. Ma quando per certi dati generi, che nel proprio tra-sporto abbisognino di economia più che di celerità, vi fosse anche, regolare e sicura, la via d'acqua, che è meno costosa di quella di terra, la ferrovia sa-rebbe minacciata di perdere una parte della propria clientela.
S e non che una Società ferroviaria "polente per vistoso capitale e per largo impianto uon pena molto a sbarazzarsi, purché voglia, d ' una importuna ma gracile competitrice. Ribassa le proprie tariffe sulle linee minacciate dalla concorrenza e toglie così al-l' altra, agli occhi del pubblico, che cessa quindi d'avere interesse di servirsene, il maggior pregio del suo servizio, cioè il buon mercato. S e poi la m i n u -scola competitrice, non potendo sostenersi, lascia li bero il c a m p o , la potente Società ristabilisce le an-tiche tariffe, e il pubblico non ha p i ù nè la scelta fra i ilne esercenti di trasporti nè il buon mercato.
Pertanto può dirsi che l'abbondanza e varietà dei mezzi di trasporto degli stess' prodotti in una stessa regione, epperò anche di enti industriali che li eser-citino, sia u n vero interesse d e l pubblico.
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s c a m b i o dei prodotti annientano i trasporti. In c i ò
il vettóre ferroviario e il vettore marittimo hanno bisogno uno dell' altro, e il primo non riuscirebbe, crediamo, ad impedire, p e r voglia c h e n e avesse, che il secondo stipulasse anche c o l veitore fluviale convenzioni per trasporti cumulativi analoghe a quelle che stipula c o n lui.
Una Società, pertanto, c h e esercitasse la naviga-zione fluviale nel P o e nei canali del L o m b a r d o Veneto dovrebbe incominciare a piantare le fondamenta del proprio edilizio istituendo trasporti c u m u -lativi con quella dì Navigazione Generale italiana anzitutto, p i ò tardi c o n quella c h e fosse per s u c -cederle quale assuntrice dei servizi postali marittimi italiani, qualora il G o v e r n o non li rinnovasse c o n esse alla loro scadenza ; e nel medesimo tempo con altri minori armatori, se v e ne sono, c h e abbiano per testa di linea il porto di Venezia.
Ma lavoro v e ne sarebbe? Noi crediamo di sì. La base starebbe nella importazione di carboni, cereali e semi oleosi. Per i carboni provenienti^ dal-l' estero le numerose officine industriali deldal-l'Alta Italia si servono, in Piemonte, Liguria e Lombardia, del porto di Genova. M i una gran parte della L o m -bardia, tutto il Veneto, porzione dell' Emilia e dei ducati avrebbero maggior tornaconto a importarlo da Venezia quando coià n o n terminasse altrimenti, coinè oggi, la via d'acqua, e senza bisogno di sot-tostare alla forte spesa del trasporto ferroviario, ivi trovassero l'allacciamento della linea marittima colla linea fluviale, meno costose entrambe. Lo stesso dicasi dei cereali, che provenendo dall'oriente prossimo e lontano, hanno in gran copia Venezia per scalo n a -turale pel c o n s u m o di buona parte dell'Italia supe-riore, e p i ò l'avranno quando le linee marittime, i n un futuro ma n o n lontano loro riordinamento, vi facciano capo p i ò numerose o p i ò dirette. I semi oleosi poi, anch'essi e anche oggi, costituiscono una notevole importazione di Venezia. Ma poiché la loro manipolazione ha luogo in molte fabbriche di terra-ferma, specie nel Veneto, il loro proseguimento per via fluviale presenterebbe gli stessi v a n t a g g i a i buon prezzo che si sono fatti notare poc' anzi pei cereali e pei carboni.
Secondo c i ò c h e ci viene assicurato da persone competenti, questi tre principali articoli di importa-zione basterebbero già a poter rendere rimunerativa la navigazione fluviale da mare a monte. Ci sono poi da aggiungervi quegli altri di minor conto, c h e pur non mancano mai "di affluire a poco a poco quando un dato mezzo di trasporto, regolare e d e c o -nomico, funzioni e venga ad essere conosciuto.
Meno promettente si annunzia il ritorno dei bat-telli fluviali verso il mare. Pur n o n d i m e n o v ' è u n certo n u m e r o di prodotti dell'Italia superiore, a c u i converrebbe giungere per acqua a Venezia e che di là anco al presente si esportano oltre mare. Biso-gna poi non trascurare altre considerazioni.
Una ò che, una volta posta in comunicazione per la via fluviale la laguna veneta c o i laghi lombardi, ad accrescere la clientela per l'esportazione contri-buirebbe, p i ò o m e n o , anco quel paese industrioso e produttivo che è la Svizzera.
La seconda, eccola qua. S e i trasporti da monte a mare dovessero essere i meno abbondanti, saranno anche i m e n o costosi pei loro imprenditori, giacché i battelli nello scendere verso il mare vanno colla corrente, epperò consumano molto m e n o
combusti-bile che nel compiere il viaggio inverso, in c u i devono c o n fatica risalirla.
E la terza è questa. U n calcolo prudente non tien conto dapprima fuorché delle merci di lontana pro-venienza, le quali in grande quantità abbiano torna-conto a prendere una data strada e la percorrano certamente in quantità che, anco nella p i ò discreta ipotesi, sieno sempre considerevoli. — Ma oltre a ciò, sia pure c o m e un mero soprappiù ma n o n di-spregevole, v'è il piccolo traffico locale, la cui mercè una parte del battello dalla partenza all' arrivo p i ò volte si vuota e si riempie, il quale, in regioni p o -polose e produttive c o m e quello che costeggiano il
maggior fiume italico, n o n p u ò n o n fornire una massa di noli smgolarmente esigui ma complessiva-mente ragguardevoli.
Tutto considerato, il raccordo c o n quelli marit-timi da e per l'Adriatico sarebbe, nel nostro parere, per i trasporti fluviali dell'Italia superiore, una c o n dizione sine qua non di esistenza, o almeno di d u -rata. Osserva d o la quale, però, la loro istituzione, e il loro esercizio si annunziano, se n o n erriamo, c o m e uno dei tentativi più razionali e più promet-tenti a cui oggi l'attività italiana possa accingersi. Per conseguenza non s a p r e m m o fuorché rinnovare il voto che esso abbia luogo c o n capitali esclusivamente italiani, ora che quelli stranieri — nè v' è ragione di sentirne soverchio rammarico — sembra, dalle più recenti e attendibili notizie, che slieuo p e r d e
-lini li vomente allontanarsene.
Rimane solo il dubbio a cui dianzi abbiamo a l -luso : potrà colle vigenti leggi la Società ferroviaria tollerare e lo Stato concedere una concorrenza c h e all'una e d all'altra diminuisce i prodotti lordi e netti ed altera uno stato di cose garantito dai contratti od almeno base dei contratti ?
RIVISTA DI COSE FERROVIARIE
La nuova t a r i f f a pei viaggiatori in Austria : relazione Ministeriale e proposte della Commissione.
Sta d u n q u e p e r verificarsi la previsione, invero assai facile, da noi fatta in queste riviste allorché e s p o n e v a m o la riforma delle tariffe adottata lo scorso anno in Ungheria, che cioè a qualche cosa di simile si sarebbe dovuto venire anche nella pane cisleitaua dell'impero. L e basi del nuovo sistema destinato ad essere attivato sulle linee austriache dello Stato c o l 1° g i u g n o p." v . furono già esposte in altra parte del g i o r n a l e1) . V o g l i a m o ora riassumere la relazione
ministeriale accompagnante il disegno di legge p e r estendere la nuova tariffa anche alle ferrovie private, relazione che espone assai chiaramente la genesi e i motivi delle progettate innovazioni.
P . e m e s s o che una delle caratteristiche delle a m -ministrazioni ferroviarie governative consiste nella tendenza a rendere i viaggi p i ù facilmente accessi-bili a tutte le classi della ' popolazione, il ministro del c o m m e r c i o nota c h e il governo austriaco ha lavoralo anch'esso in questo senso e Quo dal 1 8 8 2 , subito dopo la costituzione della rete dello Stato,
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sottopose le tariffe dei viaggiatori a u n a revisione c h e importò u n ribasso dei 1 6 0 / 0 i n media sui prezzi prima stabiliti. Avverte poi c h e c i ò non f u senza influenza sulle ferrovie private, giacché alcune, c o m e l'Aussig-Teplitz e la ungaro-galiziana, adotta-rono spontaneamente le basi delle tariffe dello Stato, altre vi si trovarono costrette dalla concorrenza, ad altre infine, c o m e alla Società Ferdinandea del Nord, poterono essere imposte riduzioni analoghe in o c c a -sione d e l rinnovamento delle loro concessioni.
Ma s e , invece di essere accolte c o m e esaurienti, queste facilitazioni non fecero che rendere più sen-tito il desiderio di una radicale mutazione di sistema, e più generalmente discussa la questione, c i ò devesi specialmente attribuire a due fatti, in primo luogo la relativa scarsità del n u m e r o dei viaggiatori tra-sportati a tariffa ordinaria in confronto a'quelli c h e fruiscono di speciali facilitazioni, in secondo luogo la grandissima differenza fra il n u m e r o dei posti offerti n e i treni e quello dei posti utilizzali. D i m a n o in mano c h e i risultati delle statistiche andavano diffondendo la conoscenza di queste due circostanze, sempre p i ù si radicava nell'opinione pubblica la convinzione che si potessero portare più. notevoli ri-duzioni n e i prezzi di trasporto pei viaggiatori, partendo dal principio di semplificare il sistema e s o p -primere tutte le forme di agevolezze speciali c o m e i biglietti di andata ritorno, circolari, di a b b o n a -mento, e c c .
La prima manifestazione parlamentare in questo senso f u la mozione d e l deputato S i e g m u n d , approvata dalla Camera il 9 aprilo 1 8 8 9 , colla quale v e -niva invitato il G o v e r n o a entrare i n trattative colle Amministrazioni interne e d estere, allo scopo di riuscire a d una riforma delle tariffe pei viaggiatori sulla base di u n prezzo unico graduato p e r zone, che permetta anche alle classi m e n o agiate di utiliz-zare le ferrovie p e r lunghi percorsi nelle migliori condizioni possibili di b u o n mercato.
L'Amministrazione austriaca decise quindi di fare un primo esperimento pratico sopra linee poco eslese ma frequentate, e il 1 ° luglio 1 8 8 9 introdusse i n alcune linee suburbane intorno a Vienna una nuova tariffa per zone o p e r gruppi di stazioni, i c u i ri-sultati, sia per la semplificazione del servizio, sia per l'aumento del traffico, furono assolutamente s o d -disfacenti.
Questo primo esperimento f u tosto eseguito d a quello assai più vasto e ardito dell'Ungheria, il c u i sistema viene diffusamente esposto nella relazione, per poi constatare c o m e quella riforma abbia p r o -vocato u n forte m o v i m e n t o di reazione nella parte austriaca dell' impero, sia perchè le n u o v e tariffe ungheresi fanno concorrenza alle linee austriache per taluni percorsi importanti, sia p e r c h è esse rap-presentano u n vantaggio e c o n o m i c o notevolissimo, che fa nascere u n v i v o desiderio di ugual trattamento nelle popolazioni cisleitane. N e vennero n u -merose manifestazioni e petizioni, tutte tendenti ad una riforma s u basi eguali o analoghe a quelle adot-tate ili Ungheria, delle quali verso la fine dello scorso anno si fece e c o il Consiglio delle ferrovie dello Stato adottando la seguente risoluzione :
« Considerando che n e l 1 8 8 8 solo il 3 8 , 1 8 O / o dei viaggiatori pagarono la tariffa intera e che q u e -sto rapporto tenderà a n c o r a a diminuire colle n u o v e facilitazioni introdotte ;
« Considerando che il p e r c o r s o m e d i o dei v i a g
-giatori di 5a, 2a e la classe f u rispettivamente di
3 0 , 6 1 e 1 0 3 K m . , mentre 1' utilizzazione dei posti in confronto alla quantità offerta fu del 71 3 2 , 6 -1 0 , 3 O / o ;
« Considerando che la molteplicità dei biglietti ora in u s o rendono più difficile, più lento e più costoso il lavoro di cassa, di controllo e di contabilità ;
« Ritenuto inoltre che, p e r ragioni di interesse generale converrà mantenere in vigore quelle fra le attuali facilitazioni c h e importano una riduzione di oltre il 3 3 p e r cento sulla tariffa normale, e final-mente c h e la riforma di cui trattasi dovrà essere introdotta in via graduale, p e r n o n squilibrare le finanze dello stato e l'andamento del servizio f e r -roviario.
« L a Direzione Generale è invitata :
1.° A stabilire sotto forma di tariffa p e r zone, una notevole riduzione c h e raggiunga almeno il 3 3 O/o, sui prezzi di trasporto dei viaggiatori ;
2.° A sopprimere contemporaneamente tutte le altre forme di riduzioni, eccettuate solo quelle a c -cordate per l'uso continualo o frequentissimo di un identico percorso (biglietti di operai e studenti), o c h e implicano 1' emissione di u n solo biglietto per un periodo semestrale almeno (abbonamenti), e quelle concesse ai funzionari di corte e dello Stato. »
Mossa da questi voti, n o n c h é da n u m e r o s e peti-zioni pervenute dipoi da Camere di c o m m e r c i o , Con-sigli municipali, associazioni private, ecc., e tenuto presente il risultato favorevole ottenuto n e l l ' e s p e r i mento fatto sulle linee intorno a Vienna, la d i r e -zione delle ferrovie dello Stato credette essere giunto il m o m e n t o di fare un passo decisivo nella via della riforma. - D o p o aver maturamente esaminata la questione, essa si persuase c h e n o n fosse oppurtuno adottare il sistema, già in vigore p e r le merci, di tariffe differenziali a base decrescente coll'aumentare della distanza, e fosse invece preferibile mantenere il concetto della base chilometrica uniforme. Ciò posto, era evidente che la nuova base non poteva i m -portare prezzi superiori a quelli dei biglietti speciali già esistenti colle p i ù forti riduzioni, c h e quindi bisognasse rendere generale questo massimo abbas-samento di p r e z z o : considerata inoltre la convenienza di semplificare i calcoli p i ù c h e si potesse, si venne alla conclusione di adottare quale unità di prezzo chilometrico p e r la classe inferiore, la p i ù piccola unità d i moneta, cioè il soldo di fiorino (kreutzer), pari nominalmente a centesimi 2 1 / 2 di lira r a d -doppiando questa unità per la 2a classe e
triplican-dola p e r la la.
Così f u concretato il sistema c h e sarà applicato il 1 giugno p. v . , e che in tutti i suoi particolari fu già esposto ai nostri lettori, rilevandone le a n a -logie e differenze col sistema ungherese. Basterà qui aggiungere, quanto alle conseguenze finanziarie della riforma, che il g o v e r n o dichiara di sperare c h e il minor introito derivante dalle diminuzioni di prezzo, valutato in fiorini 9 0 0 , 0 0 0 all' anno, possa essere in breve compensato dall' aumento di traffico e in parte anche dalla soppressione della franchigia o r a accor-data pel bagaglio.
1° giugno 1890 L' E C O N O M I S T A 343
tariffe governative avranno p e r effetto di spingere le ferrovie private a riduzioni di prezzo, m a più lentamente. !ntanto, s i c c o m e le disposizioni delle
leo-tri e dei regolamenti ora in vigore costituirebbero una'ostacolo per le amministrazioni private c h e si inducessero a seguir l ' e s e m p i o dato dal governo, il disegno di legge deposto alla Camera mira appunto a togliere codeste difficoltà, autorizzando il governo a dare le seguenti facoltà alle compagnie le quali dichiarassero di adottare il sistema di tariffe in v i -gore sulla rete dello Stato e per tutto il tempo in cui esso verrà effettivamente applicato :
1." portare al 5 0 O / o la sopratassa pei treni diretti, ora del 2 0 o/O 5
2.° abolire certe riduzioni speciali attualmente consentite ;
5.° abolire la franchigia dei bagagli.
Sulla progettata riforma la Commissione nominata dalla Camera dei Deputati ha in questi ultimi giorni pubblicato la sua relazione, i n cui, dopo aver a c accolto con vivissime approvazioni il principio f o n -damentale, si conclude domandando parecchi emen-damenti. I più importanti s a r e b b e r o :
d.° mantenere al 2 0 O/o, invece di portarla al 50, la sopratassa pei treni diretti ;
2.° modificare le tariffe pel trasporto dei bagagli; 5." stabilire zone di 2 5 K m . anziché di 5 0 K m . ciascuna.
Siccome però conseguenza di queste varianti s a -rebbero altri 2 milioni di fiorini di minor introito, non sembra c h e il Governo sia disposto ad accet-tare le proposte della Commissione.
(Rivista (Economica
La questione monetaria in Austria e il prezzo del-l'argento — La produzione dei metalli preziosi negli ultimi cinque anni — Il progetto di legge sulla verifica dei pesi e delle misure.
La « Rivista E c o n o m i c a » che si pubblica a Vienna dal Dorn, contiene nel s u o numero del 1 5 maggio uno studio sulle conseguenze che l'aumento del prezzo dell'argento e l'azione del Silver bill americano p o trebbero avere per l'Austria. Il sig. Osterzetzer c o n -stata che le borse austriache hanno veduto l'aumento dei valori di cui il capitale è in argento e il ribasso del cambio sulI' estero. S e c o n d o lui le conseguenze saranno più cattive per l'Austria che ha una circo-lazione fiduciaria a base d'argento, che non poi paesi a tipo aureo o a tipo argenteo. Una nuova diminu-zione del metallo bianco renderebbe più difficile il ristabilimento di u n ordine normale di cose in A u -stria. Il sig. Soetbeer fa intravedere la possibilità d' un eorso di 5 9 pence a Londra p e r l'oncia d ' a r -gento fine, se la coniazione agli Stati Uniti si facesse in grandi proporzioni. Forse .è questo u n ottimismo troppo spinto.
In Austria dalla sospensione della coniazione p e r conto dei privati, il fiorino d'argento è sceso al disotto del fiorino di carta. Quando l'argento è stato quotato 4 8
pence a Londra e il cambio su Londra valeva (per 1 0 sterline) 1 1 8 fiorini 5 0 a Vienna il fiorino valeva 9 1 , 5 3 in carta. S e l'argento fino salisse a 5 2 , 4 4 a L o n d r a
senza che la lira sterlina scendesse in proporzione a Vienna, il fiorino d'argento sarebbe alla pari col fiorino di carta e sarebbe utile esportare fiorini d ' a r g e n t o e per contrario vendere tratte s u Londra. Questa probabilità è anzi già scontata; la possibilità di una domanda di fiorini d'argento per l'esportazione, d'un premio sopra l'argento coniato ha portato per c o n -seguenza u n aumento sui titoli stipulati in argento. Si avrebbe così nuovamente la situazione in c u i l'Austria trovavasi prima della sospensione della l i -bera coniazione.
Il ribasso nell' argento ha avuto p e r conseguenza di diminuire la facoltà liberatoria della moneta a u -striaca nelle relazioni, coll'estero di far salire la carta moneta. Il rialzo dell' argento avrebbe per risultato di diminuire il valore della carta moneta relativa-mente all'argento, d'aumentare il valore della moneta austriaca fiduciaria e metallica relativamente all'oro. Nel 1 8 7 2 quando 1' argento valeva al corso medio dell' anno 6 0 1 / 4 il Londra era quotato 1 1 0 , 5 5 a Vienna e il fiorino d'argento faceva 1 0 9 , 2 7 . Nel 1 8 7 9 l'argento valeva 5 1 , 3 1 pence, l'aggio del fiorino m e -tallo era scomparso, e il Londra si quotava a 1 1 7 , 3 0 . Mano a mano c h e I' argento è sceso il corso d e l Londra si è elevato. Si spiega il premio della carta moneta c o l fatto che i bisogni del paese relativa-mente ai mezzi di pagamento sono aumentati p i ù rapidamente che non li soddisfacesse l'aumento della circolazione.
I crediti pagabili in argento aumentano di valore con il rialzo del melalo ; mentre i crediti in carta moneta perdono di fronte all'argento.
L'esportazione dei prodotti austriaci diventa p i ù difficile a destinazione dei paesi a tipo aureo mentre l'importazione è facilitata in Austria ; l'onere dei de-biti pagabili in oro all'estero diventa meno grave. S e questi fenomeni si producessero bruscamente può d e rivarne una certa perturbazione in Austria ; 1' U n -gheria soprattutto che esporta prodotti a g r i c o l i , si troverebbe i n una inferiorità comparabile a quella dell'India.
II sig. Osterzetzer spinge il s u o pessimismo fino a diro che l'adozione del tipo aureo in Austria e la ripresa dei pagamenti in specie metalliche saranno mollo più difficili finché durerà il rialzo fittizio sulgento in conseguenza del voto del Silver bill. Se l'argento facesse premio in Austria, ciò verrebbe a c o m plicare la riforma. Con l'argento a 5 5 venne il L o n -dra a 1 1 6 il fiorino d'argento farebbe 2 , 6 0 / 0 di premio. L ' a u t o r e dell'artìcolo v o r r e b b e c h e si p r o -cedesse subito a preparare l'adozione del tipo aureo per assicurare la stabilità del c a m b i o .
— Il direttore dell'ufficio delle monete negli Stati Uniti, ha pubblicato la consueta relazione sulla produzione dei due metalli preziosi nel m o n d o e sul loro valore, per il periodo 1 8 8 5 - 1 8 8 9 .
Ne togliamo i dati principali.
La produzione dell'argento fu la s e g u e n t e : Anni 1885-86.... 2 8 8 6 - 8 7 . . . . 2 8 8 7 - 8 8 . . . . 1888-89.... CMlog. 2,849,885 2,902,471 3,021,585 3,427,265
Val. nom. in doli.
118,445,150 120,626,800 125,576,710 142,437,150
344 L' E C 0 N O M I S T A 1° giugno 1890
E d e c c o la produzione dell'oro :
Anni Chilog. Val. nom. in doli.
1885-86... 1 6 3 J 6 2 1 0 8 , 4 3 5 , 6 0 0 1886-87... 150,741 1 0 6 , 1 6 3 , 8 7 7 1887 88... 160,763 1 0 6 , 9 5 4 , 9 0 0 1888-89... 159,400 1 0 5 , 9 9 4 , 1 5 0
In questo periodo di quattro anni la produzione non ha variato considerevolmente che in d n e soli paesi : il Venezuela, dove è molto diminuita por l'esaurimento della miniera idi Colino ; e l ' A f r i c a , dov' è aumentata p e r lo sviluppo delle miniere del Transvaal.
E c c o in chilogrammi la produzione nel 1 8 8 6 e nel 1 8 8 9 p r i m o ' e d ultimo degli anni del detto p e -riodo, nei principali paesi, classificati per ordine di importanza : Paesi 18S6 1889 Stati Uniti d ' A m e r i c a . . 47,848 4 9 , 9 1 7 Australia 4 1 , 1 1 9 Russia 2 2 , 0 5 2 13, 542 A f r i c a 6 , 7 7 1 Chili 2 , 3 9 5 Colombia . 3 , 7 6 2 2 , 2 5 7 1 , 6 7 9 2 , 0 6 1 Austria-Ungheria . 1,774 1 , 8 7 7 Germania . ' 1 , 3 7 8 1 , 8 1 0 Messico . 1 , 3 0 4 1 , 4 6 5 Venezuela . 7 , 0 2 3 1 , 4 2 4 203 1 , 0 0 8 Giappone 265 564 Brasile . 1 , 2 0 4 831
Da questo prospetto si rileva che l'Europa, eccet-tuata la Russia, produce quasi niente oro, d o v e le miniere furono sfruttate per quaranta secoli.
A n c h e I' Italia ne ha fornito in questi ultimi anni una piccola quantità che varia da 1 6 0 a 1 9 5 c h i -logrammi p e r un valore da 5 a 6 0 0 , 0 0 0 lire.
Per concludere la produzione dell' argento è in a u m e n t o : quella d e l l ' o r o è stazionaria.
Ad alterare queste proporzioni potranno influire le miniere c h e probabilmente si scopriranno nelle regioni c h e stanno esplorandosi in Africa.
— È stato distribuito alla Camera dei deputati il progetto p e r la verifica dei pesi e delle misure, da cui il G o v e r n o spera una discreta s o m m a annua per il pareggio del bilancio dello Stato.
L e principali disposizioni del progetto sono le s e -guenti :
I pesi, le misure e gli strumenti p e r pesare e per misurare, di proveniei za estera e destinati ad essere posti in u s o di c o m m e r c i o , saranno spediti dal c o n -fine a quell'ufficio di verificazione metrica che sarà indicato dal committente o da chi per esso per e s -servi sottoposti alla verificazione prima. Saranno poi consegnati al committente, dietro pagamento dei d i ritti di verificazione prima stabiliti dalla tabella a n -nessa alla presente legge.
Ogni utente pagherà all'atto della verificazione u n diritto fisso secondo le seguenii categorie :
1. Uffici pubblici, non governativi, ed utenti di pesi fissi, L . 1 8 .
2. Fabbricanti o negozianti all'ingrosso L . 1 5 . 3. Rivenditori o d esercenti al minuto nei luoghi di popolazione riunita superiore ai 1 8 , 0 0 0 abitanti,
I.. 10.
4. Rivenditori od esercenti al minuto nei luoghi
di popolazione riunita dai 3 0 0 0 ai 1 8 , 0 0 0 abitanti L. 7 , 5 0 .
5 . Rivenditori o d esercenti al minuto negli altri luoghi, L. 4 .
6. Rivenditori o d esercenti al minuto, che fanno uso delle sole misure di lunghezza nei luoghi di p o -polazione riunita superiore ai 1 8 , 0 0 0 abitanti, L . 4.
7. Rivenditori od esercenti al minuto, che fanno uso delle sole misure di lunghezza nei luoghi di po-polazione riunita dai 3 0 0 0 ai 1 8 , 0 0 0 abitanti, L. 3 . 8. Rivenditori od esercenti al minuto, che fanno
uso delle sole misure di lunghezza negli altri luoghi L . 1 , 5 0 .
9 . Merciai ambulanti ed esercenti in luoghi aperti, per ogni bilancia, stadera o serie di misure, L. 0 , 5 0 .
10. Coloro che n o n esercitando alcun c o m -mercio sono, per l'art. 1 4 della legge 2 8 luglio 1 8 6 1 , N. 1 3 2 , tenuti alla verificazione e quelli che d o -mandano spontaneamente la verificazione, L . 1.
I diritti di verificazione sono riscossi per conto
dello Stato. •
Saranno poniti c o n ammenda da. L . 1 0 a 5 0 c o -loro c h e in pubblico negozio tengono misure o pesi diversi da quelli stabiliti dalla l e g g e ; e d in caso d i recidiva nello slesso reato, c o n ammenda c h e potrà estendersi a L . 100.
La presente legge andrà in vigore il 1 ° gennaio 1 8 9 1 . Resteranno allora abrogate tutte le disposizioni contrarie alla m e d e s i m a .
A decorrere dal 1 ° gennaio 1 8 9 1 , e per un bien-nio, saranno ammessi alla verificazione prima facol-tativa i barili, le boiti e gli altri vasi chiusi di legno aventi capacità diverse da quelle contemplate nella tabella aunessa alla presente legge, purché tale ca-pacità sia impressa esternamente su uno dei fondi in litri e frazione decimale di litro.
I recipienti già muniii del bollo di prima verifi-cazione potranno, a richiesta, essere verificati per un periodo di tempo non maggiore di dieci anni, a d e -c o r r e r e dal 1 ° gennaio 1 8 9 1 , dopo la quale epo-ca non potranno p i ù essere usati c o m e misura.
LA CASSA DEI DEPOSITI E PRESTITI
nel 2° semestre del 18S9
I depositi che v e n g o n o fatti presso la Cassa dei depositi e prestiti, che dipende dalla Direzione G e -nerale del Debito pubblico, si distinguono in depositi in numerario e in depositi in effetti pubblici.
1° giugno 1890 345
I depositi in numerario aumentarono nel semestre di L. 12,399,89!),34, e l'aumento maggiore si r i -scontra nel Napoletano.
I depositi in effetti pubblici danno i seguenti r e -sultati :
Regioni al lo luglio Vigenti issa Iscritti nel semestre Restituiti Ufi semestre Vigenti al 31 diremb. 1883 Alta Italia Italia Cent. Napoletano II.insalare Totale L. Lire 52,420,977.01 559,366,010 43 20,712,435-82 7,504,445.40 Lire 7,058,500.00 89,907,700.00 1,163,500.00 289,700.00 Lire 3 726,015.47 7,176,307.44 809,800.00 383,720.00 Lire 53,752,861.54 642,u97,342.99 21,066,135.82 7,410.425.40 Alta Italia Italia Cent. Napoletano II.insalare Totale L. 640,003,868.66 98,419,400.00 14,096,502 91 724,326,705.75
I depositi in effetti pubblici aumentarono di l i -re 8 1 , 5 2 2 , 8 9 7 . 0 9 e l ' a u m e n t o si verificò in tutte le regioni, eccettuata l'Italia insulare.
II movimento dei prestiti durante il 2 ° semestre de! 1 8 8 9 repartito per regioni da i seguenti resultali:
Regioni Presti i v i g e n t i al I' luglio 1889 P r e s t i t i pagati nel semestre Prestiti restituiti nel semestre Prestiti v i g e n t i al 31 dicemb. 1889 Alta Italia Italia Cent. Napoletano It. insulare Totale L. Lire 42,590,927.08 94,298,936.33 129,152,799.27 28 805,747.30 L i r e 3,528,132.00 2,690/'35.98 8,762,575 28 1,257,720.15 Lire 562,052.47 1.778,253 35 4,353,280.33 550,047,93 Lire 45557,006.61 95.211,618 96 131,562 094.17 29,512,519.52 Alta Italia Italia Cent. Napoletano It. insulare Totale L. 294,848,409.98 16,239,363.41 7,224,534.13 303,843,239.26
I prestili fatti dalla Cassa aumentarono nel seme-stre di L. 9 , 9 9 4 , 8 2 9 . 2 8 e alla maggior parte dei pre-stiti esistenti alla fi,;e del 1 8 8 9 che abbiamo v e d u t o ascendere alla somma di L . 3 0 3 , 8 4 3 , 2 3 9 . 9 6 attin-sero i Comuni e le Provincie. Ma oltre al favorire comuni e provincie la cassa rende importanti servigi allo Stato sottraendo dal mercato un rilevante c a p i -tale del debito pubblico. T r o v i a m o infatti c h e la Cassa al 51 dicembre 1 8 8 9 oltre i quattro milioni che rappresentano in capitale 5 O/o la relativa ren-dila aveva rinvestito in rendita 5 e 3 per cento tanti capitali per la somma di L . 1 6 4 , 4 7 3 , 6 1 6 . 7 8 ; in cartelle fondiarie p e r L . 1 4 , 5 2 8 , 2 8 9 . 2 6 in gazioni ecclesiastiche per L. 2 4 , 1 4 9 , 1 9 5 . 6 0 e in obbli-gazioni per il r i s a n a m e n t o della città di Napoli L. 1 5 , 4 8 2 , 0 7 0 .
Passando alle altre gestioni dipendenti della Cassa dei depositi e prestiti si rileva che i depositi della Cassa postale di risparmio ascendevano a L . 5 0 7 , 7 3 8 , 9 2 8 . 6 5 cifra che supera di L . 3 4 , 5 9 4 , 9 2 8 quelle esistenti al 3 0 giugno del 1 8 8 9 .
Quanto al Monte delle pensioni per gli insegnanti pubblici elementari l'attivo di esso al 3 1 d i c e m b r e ascendeva a L . 2 7 , 6 7 1 , 0 5 0 . 4 0 contro L . 2 6 , 8 2 9 , 0 0 al 3 0 giugno.
Dai prospetti c h e riguardano il movimento della Cassa dei depositi e prestiti si rileva anche c h e la popolazione italiana al 3 1 dicembre 1 8 8 9 era di abitanti 3 0 , 2 6 6 , 0 5 6 contro 2 8 , 9 5 3 , 4 8 0 al 3 1 d i c e m -bre 1 8 8 1 .
CASSA DI RISPARMIO DI VERONA NEL 1889
L'anno 1 8 8 9 che non fu al certo u n o dei p i ù fausti per la produzione agricola, e per lo sviluppo del eredito, non portò alcuna scossa alla cassa di risparmio di Verona, la quale continuò ad a c c r e -scere Il suo movimento c o m e lo dimostra il seguente prospetto :
Al 1 ° gennaio 1 8 8 9 si comin-ciarono le operazioni c o n una
at-tività di L . 5 7 , 3 1 1 , 8 0 7 . 7 1 alla quale si aggiunsero per s o
-pravvenienze attive » 3 , 2 6 4 . 3 2 e per rendite avute durante l'anno. » 3 , 0 2 0 , 9 6 5 . 4 6
L. 6 0 , 2 3 6 , 0 3 7 . 4 9 La suddetta
at-tività era gravata di un passivo ini-ziale d i . . . . L. 5 3 , 4 7 6 , 3 3 0 . 5 3 Per s o p r a v v e nienze passive s o -praggiunte . . » 4 9 8 , 6 2 4 . 4 7 e p e r spese i n -contrate . . . » 2 , 6 5 9 , 4 8 4 . 6 5 » 5 6 , 3 3 4 , 4 3 9 . 6 5 Differenza attiva L . 3 , 9 0 1 , 5 9 7 . 8 4 Le attività esistemi al 3 1 dicembre 1 8 8 9 ascen-devano a L . 6 1 , 8 7 5 , 9 9 8 . 3 9 fra cui primeggiavano i mutui c o n ipoteca per L. 2.3,846,520.26, i mutui chirografari per L . 4 4 , 7 2 2 , 2 2 0 . 2 4 e i fondi pubblici per L . 1 7 , 8 8 9 , 6 4 0 .
Quanto ai mutui c o n ipoteca il movimento nel-l'annata fu il seguente :
Esistenti al 1" gen. 1 8 8 9 N. 8 7 9 per L . 2 2 , 8 1 5 , 9 9 8 . 9 6 Stipulati entro l ' a n n o . » 9 8 » » 1 , 9 7 8 , 5 6 8 . 2 4
N. 9 7 7 per L. 2 4 , 7 9 4 , 3 6 7 . 2 0 Estinti entro l ' a n n o . . » 2 0 » » 9 4 8 , 0 4 6 . 9 4 Rimasti alla fine del 1 8 8 9 . N. 9 5 7 per L . 2 3 , 8 4 6 , 5 2 0 . 2 6
Nel corso dell'anno frattanto tenendo conto dei nuovi stipulati, e degli estinti i mutui c o n ipoteca aumentarono di L. 9 4 8 , 0 4 6 . 9 4 .
1 mutui chirografari da L . 1 3 , 4 6 8 , 0 1 7 . 1 7 c h e a tanto ascendevano al 3 1 dicembre 1 8 8 8 , salivano alla fine del 1 8 8 9 a L . 1 4 , 7 2 2 , 2 2 0 . 2 4 aumetaudo così di L . 1 , 2 5 4 , 2 0 3 0 7 .
I fondi pubblici c h e costituiscono la riserva m o bile dell' istituto, ascendevano al principio della g e -stione alla somma di L . 1 6 , 5 4 0 , 0 8 0 , che saliva fino a L . 1 8 , 5 8 5 . 0 2 3 p e r acquisti fatti entro l ' a n n o e per sopravvenienze attive. Detraendo da questa c i -fra L . 6 9 5 , 3 8 3 . 8 7 per realizzi fatti, e per soprav-venienze passive, rimanevano al 31 dicembre 1 8 8 9 fondi pubblici per l ' i m p o r t o di L . 1 7 , 8 8 9 , 6 4 0 , cifra questa superiore di L . 1 , 3 4 9 , 5 6 0 a quella esistente al 3 1 dicembre 1 8 8 8 .
346 L' E C O N O M I S T A 1° giugno 1890
Al 1 ° gennaio 1 8 8 9 erano in ^ circolazione libretti n. 1 8 , 2 3 0 p e r L . 5 3 , 3 2 4 , 1 9 6 . 5 3
I depositi fatti nell' anno
asce-sero a 4 , 3 0 0 p e r » 2 3 , 4 7 5 , 5 2 6 . 0 0 Totale L . 7 6 , 7 9 9 , 7 2 2 . 5 3 I rimborsi nell'annata furono di » 2 1 , 1 4 4 , 8 1 7 . 9 2
Ne rimanevano quindi p e r L . 5 5 , 6 3 4 , 9 0 4 . 6 1 che vanno, aggiungendovi gli interessi capitalizzati, fino a L . 5 7 , 7 8 9 , 0 7 3 . 1 5 la qual s o m m a costituisce il credito dei depositanti che supera quello esistente alla fine del 1 8 8 8 per la somma di L . 4 , 4 8 4 , 8 7 6 . 6 2 .
I resultati finali della gestione furono i seguenti : Rimanenze attive L . 6 1 , 8 7 5 , 9 0 8 . 3 9 » passive . . . . » 5 7 , 9 7 4 , 3 1 0 . 5 5 Utile netto dell'esercizio. . . » 3 6 1 , 4 8 0 . 8 1 Patrimonio dell'istituto al 31
di-cembre 1 8 8 9 » 3 , 8 7 3 , 6 9 7 . 8 4 In beneficenze venne erogata la s o m m a di l i -re 2 7 , 9 0 0 .
Il commercio italiano con Gibilterra
Un rapporto consolare fa conoscere c h e nel 1 8 8 9 i piroscafi italiani arrivati e partiti da Gibilterra furono 6 0 c o n 6 5 , 5 0 9 tonn. di registro e 4,421 per-sone di equipaggio ; dei quali 4 4 in approdo volon-tario p e r rifornirsi di c a r b o n e ; 1 5 p e r operazioni di c o m m e r c i o e d il Sirio della N . G . I. per la rot-tura dell' elica.
D e i 1 5 piroscafi c h e fecero colà operazioni d i c o m m e r c i o , 1 4 provenivano dagli Stati Uniti d ' A m e -rica e vi sbarcarono poche tonnellate di m e r c i , pro-seguendo quindi c o l rimanente carico p e r l'Italia, e le merci da essi sbarcate consistevano principalmente in farina, caffè, tabacco, z u c c h e r o greggio, acqua
florida, strutto, droghe, c u o i , c o n s e r v e alimentari, petrolio. U n o poi dei predetti piroscafi, proveniente da Genova portava u n carico di m a r m o lavorato, marmette, riso, olio di olivo, formaggio, vino, f e r net, fagiuoli, e c c . e dopo eseguito lo scarico p r o -seguì in zavorra per Malaga.
In confronto dell' anno precedente si verificò n e -gli approdi dei piro-cafi un aumento di 1 2 e la loro portata f u superiore di 3 , 2 8 5 tonn.
I velieri arrivati e parliti furono 4 3 c o n 1 9 , 0 5 5 tonn. e 4 5 3 persone di equipaggio, dei quali 3 1 p e r ordini e provviste, 7 per operazioni di c o m m e r c i o e 5 in causa di avaria.
Dei sei velieri c h e fecero in Gibilterra operazioni di c o m m e r c i o cinque provenivano da N u o v a Y o r k , e sbarcarono tabacco, petrolio e d r o g h e , e d uno d a Genova, c h e sbarcò m a r m o lavorato, riso, legumi e c c .
In confronto del 1 8 8 8 si verificò nell' approdo dei velieri u n aumento di 1 0 e la loro portata f u superiore di 5 , 2 4 7 tonn.
II rapporto soggiunge : « È difficile precisare c o n assoluta esattezza le quantità delle merci d ' o r i g i n e italiana, c h e v e n g o n o q u i importate annualmente, non pubblicandosi u n a statistica d e l c o m m e r c i o d i importazione, però da informazioni assunte dai p r i n -cipali importatori può ritenersi approssimativamente nelle cifre seguenti :
Quantità Valore
Carta ordinaria chi 1. 3 , 0 0 0 L . 3 , 0 0 0 Recipienti in legno piegato N . 4 0 , 0 0 0 » 3 5 , 0 0 0
Cordami chil. 1 0 , 0 0 0 )) 8 , 0 0 0
Marmi lavorati, marmette tonn. 6 0 )) 16,000
Olio chi). 1 0 , 0 0 0 » 1 5 , 0 0 0 Pasta da minestra )) 5 0 0 , 0 0 0 )) 1 5 0 , 0 0 0 Riso » 2 0 0 , 0 0 0 )) 7 0 , 0 0 0 Salami )) 2 0 , 0 0 0 » 4 0 , 0 0 0 V e r m o u t h di T o r i n o bott. 1 , 0 0 0 » 2 ; 5 0 0 Totale valore in L . 3 3 9 , 5 0 0 T e n g o n o importate inoltre dall' Italia in piccola quantità, formaggi, fernet e rosoli, ed anche pozzo-lana, remi, fiammiferi e d altri minori articoli.
A n c h e questi prodotti italiani vengono in quantità minima trasportati c o n navi nazionali e per la m a g -gior parte la loro importazione è fatta da piroscafi francesi della « Transatlantica » c h e partendo da Marsiglia il martedì di ogni settimana approdano regolarmente nelle o r e antimeridiane d e l lunedì a Gibilterra con grande puntualità.
Il console c o n c h i u d e propugnando la opportunità per una Compagnia italiana di navigazione, di sta-bilire una linea regolare di piroscafi fra Genova e Cadice, toccando Gibilterra e d altri porti intermedi.
La produzione e l'esportazione del marmo la lassa e Carrara
Dal quadro statistico della Produzione ed
Espor-tazione dei Marmi, compilato a cura della Camera di c o m m e r c i o di Massa Carrara risulta che nell'anno ora decorso si esportarono dalla Provincia c o m p l e s -sivamente tonnellate 1 3 7 , 6 8 8 , delie quali tonnel-late 1 2 0 , 7 0 5 dal C o m u n e di Carrara, e ton. 1 6 , 8 8 3 da quello di Massa.
La cifra totale dell'esportazione avvenuta in detto anno è inferiore di tonn. 4 , 9 6 8 a quella verificatasi nel 1 8 8 8 .
La massima esportazione avvenne nel mese di m a g g i o (tonn. 1 5 , 3 6 9 ) ; la minima si ebbe in f e b -braio (tonn. 8 , 2 7 6 ) .
Dal C o m u n e di Carrara si esportarono per via di terra, e cioè, dalle stazioni ferroviere di Carrara e A v e n z a , tonn. 3 5 , 5 9 2 p e r via di mare ; 7 6 , 6 4 3 col mezzo dei veicoli, a Massa e Pietra-santa, tonnel-late 8 , 5 6 9 .
Dalla Staziono ferroviaria di Massa si esportarono tonn. 1 2 , 8 4 3 e dalla spiaggia di San Giuseppe ton-nellate 4 0 4 1 .
L'esportazione totale n e l d e c e n n i o che c o r r e dal-l'anno 1 8 8 0 a tutto il 1 8 8 9 f u :
Dal C o m u n e di Carrara T o n n . 1 , 2 4 7 , 9 8 2 >» di Massa . » 1 9 0 , 8 3 8
1° giugno 1890 L' ECON OMIST A 347
massimo di 123 nel mese di ottobre ed un minimo di 3 3 nel mese di aprile.
La produzione dei marmi greggi, segati e lavorati, i cui dati vengono desunti dal pedaggio p a -gato ai Comuni di Massa e Carrara, avvenne come appresso :
Comune di Carrara . . Tonn. 146,903 Comune di Massa. . . » 18,023
Totale Tonn. 164,928 Consultata la statistica della produzione dell'anno 1888, risulta che nel 1889, nel Comune di Carra-ra, si ebbero in più tonnellate 8520, e nel Comune di Massa, in meno tonn. 322.
I giorni di lavoro alle Cave, situate nel territorio del Comune di Carrara, furono 2 3 5 : la massima produzione si ebbe nel mese di maggio (tonn. 14,441), e la minima nel mese di ottobre (tonn. 8.478).
Nel primo quadrimestre dell'anno corrente l'espor-tazione della Provincia fa di tonn. 45,675, delle quali 42,491 si esportarono dal solo Comune di Carrara, e di queste, tonn. 28,972 per via di mare. Nel medesimo periodo di tempo i giorni di calma di mare furono 85, e i bastimenti caricati 320.
Mancano ancora all' Ufficio i dati necessari per completare la statistica della produzione nel primo quadrimestre di questo anno.
Al primo gennaio 1890, nel Comune di Carrara, erano in attività i seguenti Opifici da Marmi :
Segherie n. 7 5 con telai 335. Frulloni » 2 8 .
BOLLETTINO DELLE BANCHE POPOLARI
n e l l ' a n n o 1 8 8 9Banca Mutua popolare Sammarinese. — S e b -bene, come abbiamo più volte accennato, le condi-zioni economiche dell'Italia fossero nei 1 8 8 9 tut-t' altro che favorevoli, giacché obbligarono gli istituti di emissione a portare lo sconto fino al 6 per cento, tuttavia la Banca Sammarinese potè vincere tutte, le contrarietà, non avendo avuto bisogno di elevare il prezzo dello sconto, ne quello dei depositi, e avendo potuto, malgrado questo, dare ai suoi azionisti l'8.75 per cento sul capitale versato. Ecco adesso i resul-tati principali della gestione.
Il capitale sociale da L. 34,980 alla fine del 1888 saliva a L . 35,320 al 31 dicembre 1889, e la r i -serva a L. 14,662.57 con un aumento di L. 2,645.88 sull'anno precedente, e tutto questo unito al fondo di cassa, portava il patrimonio sociale alla cifra di L. 53,989.62.
Gli effetti scontati nel 1889 furono 2 1 3 1 per l'importo di L . 8 3 3 , 6 0 1 . 6 3 contro n. 2516 per L. 984,219.90 nel 1888 , i prestiti accordati n. 2 3 8 4 per L. 422,956.18 contro n. 1477 per L. 427,141.25 nell'anno precedente e le anticipazioni 3 3 7 per la somma di L. 34,381.35 contro 318 per L. 57,664.30. Futte queste operazioni, come si vede, dettero re-sultati inferiori a quelli del 1 8 8 8 , ma la diminuzione è dovuta alla prudenza usata dalla a m m i n i -strazione, che preferì ridurre gli affari anziché ali-mentarli col credito.
I depositi in numerario fatti presso la Banca ascesero alla somma di L . 672,296.95 e le restituzioni a L . 378,455.08 con una giacenza al 31 d i -cembre 1889 di L . 293,841.77. Nel 1888 i depo-siti fatti avevano dato L . 806,477.98 le restitnzioni erano stato di L . 4 2 4 , 5 7 1 . 4 6 e la rimanenza fu di L. 381,906.
II movimento di cassa nel 1889 fa di L. 5,532,862.04 contro L . 5,804,658.63 nel 1888 e quello degli affari di L . 11,959,921.52 contro L . 12,356,117.46 nell' anno precedente.
Gli alili lordi nel 1888 furono L. 41,651.35 netti L. 7,705.47 » nel 1889 » » 42,874.43 » » 7,219.19 Della qual somma di L . 7,219.19 il 42.40 per 100 fu attribuito alle azioni in ragione di L . 1.75 per ogni azione di L . 2 0 che corrisponde all' 8 , 7 5 per cento. Nel 1888 il reparto era stato invece di L. 2.06 per azione.
CRONACA DELLE CAMERE DI COMMERCIO
Camera di Commercio di Napoli. — Nella
tor-nata del 2 5 aprile la Giunta avendo, in esecuzione della deliberazione camerale de'12 marzo p. p. rie-saminata la nota della Camera di Ferrara sulle for-niture militari propose che la Camera dichiari a quella di Ferrara ch'essa si uniforma, in massima, a ciò eh' essa osserva in ordine al soverchio rigore adoperato dalle amministrazioni militari nel riceversi da' fornitori il grano pe'panifici militari, ciò che allontana dalla gara i principali e più onesti c o m -mercianti, ma riconoscendo che ciò non si debba attribuire alle persone preposte alle dette ammini-strazioni, ma a' regolamenti, crede c h e sia da fare istanza perchè i detti regolamenti sierio modificati in modo conforme alle abitudini e necessità c o m -merciali, e specialmente:
1." Che il collaudo della partita da consegnare non si faccia, come ora, ne'locali dell'amministra-zione, c i ò che produce, in caso di rifiuto, la grave spesa pel fornitore del doppio trasporto della m e r -ce, per andata e ritorno ; ma che invece si esegua il collaudo stesso o ne' magazzini di deposito del fornitore, o sulla banchina di arrivo, prendendosi, nel caso che la merce sia accettata, un campione per attestare nel momento della consegna, la sola identità della merce stessa con quella collaudata.
2.° Che il campione, sul quale si apre la gara importi che la merce da consegnare debba essere simile per bontà, e specialmente non si pretenda che sia dello stesso luogo di origine, cosa che spesso è d'impossibile attuazione, e che, n o n essendo stato preventivamente dichiarato al fornitore, ma preten-dendosi nel momento della consegna, reca a questo un danno grave ed ingiusto.
3." Che in caso di discrepanza sulla qualità della merce consegnata i periti non siano nominati semplicemente dall'Amministrazione militare, ma uno da ciascuna delle parti.
348 L' E C 0 N OMIST A 1° giugno 1890
quella Camera perchè non corrispondente agli in-teressi della provincia.
Per ultimo il presidente riferisce che gli arti-coli 3 8 , 3 9 e 4 0 del Regolamento per l'esercizio e sorveglianza delle caldaie a vapore hanno impensie-rito grandemente i proprietari e direttori di opifici industriali, perchè, in realtà, lì pongono in grandissimo imbarazzo. Essi hanno operai e fuochisti a b i -lissimi, alcuni che da diecine di anni eserciiano l'uffi-cio di. conduttori delle caldaie, ma che sono sforniti delle patenti, che quegli articoli richiedono.
Il voler licenziare tutti costoro, riuscirebbe di danno agli opifici, per la difficoltà di trovare p e r -sone fornite della patente per sostituirle, e sarebbe sommamente ingiusto per questi disgraziati i quali, senza colpa, sarebbero gettati sul lastrico, essi e le loro famiglie.
È logico quindi che si faccia ciò, che si è usalo sempre quando una nuova legge ha richiesto requi-siti speciali per lo esercizio di uu dato uffizio o pro-fessione ; il tener conto cioè degli antichi esercenti. Chieggono quindi i proprietari degli opifici c h e il lodevole esercizio in uno stabilimento, per due anni almeno, prima della pubblicazione del R. Decreto, constatato dal Sindaco locale, possa tener luogo della patente, per coloro che si trovavano già in esercizio.
Olire a ciò, a rendere più agevole per coloro, che non abbiano i due anni di esercizio, il fornirsi della richiesta paterne, chieggono che le Scuole Industriali della nostra Provincia — che possano avvalersi di una caldaia a vapore — siano, a norma del capo 2° dell'articolo 3 9 del detto Regolamento, autorizzale a a rilasciare il certificato.
Il Presidente aggiunge essere a sua notizia c h e la Scuola Industriale di S . Giovanni a Tedueoio ha di già direttamente chiesto al Governo I' autorizzazione. V e r o è eli' essa noo ha una caldaia a v a p o -re, avendole invece a gas, ma la Ditta D . Petric-cione e Figli, il cui opificio di molini meccanici è limitrofo a Da Scuola stessa, ha posto a disposizione di questa le proprie caldaie a vapore.
La Camera trovando giuste le osservazioni e r i -chieste dei proprietari e direttori degli opifici mec-canici, incaricò la presidenza di formulare e trasmet-tere un voto al ministero di agricoltura e commercio.
Notizie. — La Camera di Commercio di Porto
Maurizio ha rinnovato al Ministero di agricoltura, industria e commercio le sue lagnanze circa la i n -sufficienza dei magazzini per le merci nelle stazioni di Porto Maurizio e di Oneglia. La mancanza di lo-cali coperti per riparo delle merci è causa di gravi danni al commercio, e segnatamente a quello del-l' olio che costituisce la principale risorsa di quei paesi.
— Camera di Commercio italiana a Rio-Janei-ro. — A Rio-Janeiro si è formato un Comitato di nostri connazionali per la fondazione di una Camera di Commercio italiana, con un annesso deposito di merci, e di una Banca italiana, la quale, oltre la sede principale a Rio-Janeiro, dovrebbe avere suc-cursali iu tutti gli Stati Federali della Repubblica, specialmente in quelli ove è più numerosa la nostra colonia.
Mercato monetario e Banche di emissione
I bisogni della fine di mese hanno fatto lieve-mente salire il saggio dello sconto sul mercato li-bero. A Loudra intatti è ora quasi vicino al 2 0|o, e sul continente, a Parigi a Berlino, e altrove ha dimostrato pure la tendènza all'aumento. I capitali disponibili sono però sempre abbondanti, tanto che a Londra i prestiti giornalieri sono sempre nego-ziai a 3|i e 1 0|0- Circa 7 0 , 0 0 0 sterline provenienti da Lisbona e dall'America dei Sud furono versate alla Banca, ma essa ha dovuto rilasciare altre somme più furti sicché il suo incasso in ultimo è scemato ed è ora maggiormente diffusa l'opinione che la Banca debba aumentare il suo minimum officiale prima della fine del semestre.
La situazione della Banca di Inghilterra al 29 maggio iudicava la diminuzione all'incasso di 364,000 sterline e alla riserva di 2 3 0 0 0 0 sterline, i depo-siti privati erano diminuiti di mezzo milione di ster-line, e il portafoglio di 167,000 sterline.
Sul mercato americano nulla ili nuovo, lo sconto è piuttosto fermo e i cambi hanno lievemente oscilla-to ; quello su Londra è a 4,84 1|4 su Parigi a 5,19 ,3|8.
Le Banche associate di Nuova Y o r k al 2 4 mag-gio avevano l'incasso di 75,900 dollari in aumento di 500,000, i valori legali erano aumentati di 1 mi-lione; la riserva eccedente da 2,075,000 doli, era salila a 3,400,000.
A Parigi nonostante le numerose domande di danaro il saggio dello sconto riinane sul mercato libero a 2 1|2 Ojo ; lo chèque su Londra è a 2 5 il cambio sull'Italia a di perdila.
L' ultima situazione della Banca di Francia p r e -senta l'incasso di 2 ) 7 8 milioni in aumento di 6 mi-lioni, il portafoglio era cresciuto di 5 7 7 mimi-lioni, i depositi dello Stato di 1 0 milioni e mezzo, quelli privati di 5 milioni.
Sul mercato berlinese regna ancora una certa ina-zione ; le domande sono scarse ma l'offerta non essendo molto abbondante il saggio dello sconto privato è a 3 0|o; nè è a credersi che nel giugno possa avvenire un sensibile miglioramento perchè le operazioni fi-nanziarie compiute negli ultimi tempi esigeranno molti capitali disponibili.
La Reichsbank al 2 7 maggio aveva l'incasso di 8 6 9 mdioni in aumento di 12, i depositi erano sa-liti di 14 milioni e il portafoglio era diminuito di 21 milioni di marchi.
Su! mercato italiano perdurano le solite condizioni non buone, rna non si hanno sintomi di peggiora-mento ; i cambi sono in diminuzione, quello a vista su Parigi è a 100,90 a tre mesi su Londra è a 25,22. La situazione degli Istituti di emissione al 10 maggio presentava le seguenti risultanze :
Differenza col 30 maggio — 20,383.019 + 2,154,140 — 2,375,692 + 135,753 — 9,682,551 — 8,753,516 — 27,609,225 — 19,783,907 Cassa 44,229,610 Riserva 431,294,435 Portafoglio 676,703,338 Anticipazioni 128,038,567 Circolazione l e g a l e . . . 739,569,585 » c o p e r t a . . 129,956,817 » eccedente 81,506,637 » straordinaria. 60,127,000 Conti correnti e altri