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RASSEGNA STAMPA 06-05-2019

1. DOCTOR 33 Infezione da H. pylori, senza dati di sensibilità meglio terapia

quadrupla con bismuto

2. IL FATTO QUOTIDIANO Non sei italiano? La cura è solo nel tuo Paese

3. STAMPA Dopo le sanzioni ai No Vax minacce di morte al sindaco

4. REPUBBLICA Poche idee ma confuse per combattere lo smog

5. SECOLO XIX Il fumo passivo influisce sul rischio di ipertensione

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06-05-2019 LETTORI

1.606

http://www.doctor33.it/clinica/infezione-da-h-pylori-senza-dati-di-sensibilita-meglio-terapia-quadrupla-con-bismuto/

Infezione da H. pylori, senza dati di sensibilità meglio terapia quadrupla con bismuto

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In casi di infezione da Helicobacter pylori in cui i dati di sensibilità agli antibiotici siano difficili da reperire, 14 giorni di terapia quadrupla con bismuto costituiscono la soluzione migliore per

l'eradicazione del batterio, secondo uno studio pubblicato su Gastroenterology. «Sono recentemente state pubblicate tre diverse linee guida, dell'European Helicobacter and Microbiota Study Group, dell'American College of Gastroenterology e della Canadian Association of

Gastroenterology/Canadian Helicobacter Study Group sul trattamento per H. pylori, e ci può essere una certa confusione su cosa sia necessario fare» spiega Carlo Fallone del McGill University Health Center, a Montreal, in Canada. «Per questo abbiamo riconciliato questi tre documenti, semplificando così le scelte per il clinico» prosegue. Secondo gli esperti, se il profilo di sensibilità agli antibiotici è noto, il trattamento dovrebbe includere terapia tripla con inibitori della pompa protonica e amoxicillina per organismi sensibili alla claritromicina, e terapia quadrupla con bismuto per gli organismi resistenti alla claritromicina. Qualora invece il profilo di sensibilità sia sconosciuto, la terapia quadrupla con bismuto o anche senza bismuto, a seconda della disponibilità di quest'ultimo componente, appare la scelta più adeguata. La durata ottimale della terapia rimane incerta, ma 14 giorni sembrano essere ragionevoli, soprattutto per la terapia di prima linea. I ricercatori sottolineano la necessità di fare ogni sforzo per avere successo al primo tentativo di trattamento, non solo per ridurre i costi, ma anche l'ansia del paziente, gli impatti negativi sul microbioma intestinale e la resistenza agli antibiotici.

Il documento riferisce inoltre che, anche se le prove esistenti sono limitate, i probiotici potrebbero contribuire alla eradicazione di H. pylori e alla conservazione del microbioma intestinale, e che la soppressione acida con potenti bloccanti dell'acido potassio-competitivi potrebbe essere utile in alcune popolazioni. «Quando la terapia non ha successo, è probabile che sia a causa della resistenza a

claritromicina, levofloxacina, o metronidazolo; questi farmaci, se usati in precedenza, devono essere quindi evitati nei tentativi di eradicazione successivi, e la terapia secondaria dovrebbe consistere in terapia quadrupla con bismuto o terapia tripla con levofloxacina, a seconda del sospetto di resistenza»

concludono gli autori.

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06-MAG-2019 da pag. 21 foglio 1 Superficie: 8 % Dir. Resp.: Marco Travaglio

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da pag. 16 foglio 1 Superficie: 15 % Dir. Resp.: Maurizio Molinari

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06-MAG-2019 da pag. 35 foglio 1 Superficie: 11 % Dir. Resp.: Carlo Verdelli

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da pag. 15 foglio 1 Superficie: 11 % Dir. Resp.: Luca Ubaldeschi

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