• Non ci sono risultati.

Rapporto annuale Friuli Venezia Giulia 2010

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Rapporto annuale Friuli Venezia Giulia 2010"

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

Rapporto annuale

Friuli Venezia Giulia 2010

(2)

2010: Verso il Polo Salute e Sicurezza

Il 2010 ha visto l’INAIL rafforzarsi nelle proprie competenze per effetto dell’incorporazione dell’ISPESL (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro) e dell’IPSEMA (Istituto di previdenza per il settore marittimo), confluiti nel nostro Istituto per dettato normativo (decreto legge 78/2010 convertito nella legge 122/2010) con il loro know how, le risorse e professionalità d’eccellenza, dando, di fatto, l’avvio al Polo salute e sicurezza che consente di realizzare concretamente il ciclo di tutela integrata del lavoratore dalla prevenzione al reinserimento e ricerca.

Nel territorio del Friuli Venezia Giulia ciò ha comportato che, accanto alla Direzione regionale e alle sette sedi territoriali, si sono aggiunti un Settore tecnico-scientifico e ricerca (ex Ispels), ora ubicato presso la Sede provinciale di Udine, e una Direzione compartimentale navigazione ubicata a Trieste (ex Ipsema).

Per quanto riguarda il dato infortunistico registriamo un calo del 3,6% del numero degli infortuni accaduti e tre infortuni mortali in meno in un quadro occupazionale praticamente invariato rispetto al 2009. Il calo complessivo nella nostra regione è superiore a quelli (più modesti) registrati nel nord est (-1,6%) e a livello nazionale (-1,9%) e può essere prudentemente valutato in termini positivi, anche nel confronto con gli indicatori relativi alla stagnazione del mercato del lavoro e alla sostanziale stabilità occupazionale.

Carmela Sidoti Direttore regionale INAIL

(3)

Friuli Venezia Giulia: incidenti sul lavoro diminuiti del 3,6%

Nel Rapporto regionale 2010 dell'INAIL denunciati 803 infortuni in meno rispetto all'anno precedente e 17 casi mortali a fronte dei passati 20.

Continua la diminuzione degli infortuni e delle morti sul lavoro in Friuli Venezia Giulia nel 2010: il trend positivo è confermato dai dati contenuti nel Rapporto annuale regionale, presentato mercoledì 23 novembre 2011 presso il Palazzo del Governo a Trieste. Il vertice regionale dell’Inail ha sottolineato che il decremento degli eventi infortunistici è un dato importante da registrare con soddisfazione ma sia le cifre assolute, sia le dinamiche delle malattie professionali

impongono un ulteriore sforzo e impegno prevenzionali per consolidare questo trend positivo.

Una regione più virtuosa della media italiana

Se in Italia le denunce di infortuni sul lavoro registrano un calo del -1,9%, il Friuli Venezia Giulia risulta più virtuosa, con un decremento del 3,6%, una delle diminuzioni più consistente tra quelle registrate fra le regioni italiane. Sono infatti stati complessivamente 21.507 gli infortuni denunciati nel 2010 nella regione e 17 casi mortali, 3 in meno rispetto all’anno precedente.

Eppure il Friuli Venezia Giulia risulta essere la terza regione con maggior indice di frequenza infortunistica, dopo l’Umbria e l’Emilia Romagna; confermando il dato nella precedente rilevazione.

Per quanto riguarda gli indici di gravità, la regione si conferma al decimo posto. A livello provinciale, si susseguono, nell’ordine, la provincia di Gorizia (7°), di Udine (34°), di Trieste (38°), di Udine (34°) ed, infine, di Pordenone (97°).

Infortuni mortali

Dei 17 casi mortali avvenuti solo 6 si sono verificati in ambiente di lavoro ordinario e 11, invece, sono collegati al “rischio strada”, affrontato in occasione di lavoro (5 casi) o “in itinere” (6 casi). Nel 2010 hanno perso la vita per infortunio sia lavoratori che operavano nel settore dell’Industria (13) che nei in Agricoltura (4) mentre nessun mortale si registra nella gestione dei Dipendenti Conto Stato. I mortali femminili sono 4 su 17.

(4)

I dati provinciali

Si registra un calo di 803 casi di infortunio rispetto all’anno precedente in una situazione di occupazione stabile; l’analisi delle denunce di infortunio indica che la maggior parte (19.854 incidenti, - 4,2% rispetto l’anno precedente) ha riguardato il settore dell’industria e servizi, mentre l’agricoltura ne ha contati 920 (- 2,72% rispetto al 2009) e altri 733 hanno colpito dipendenti statali. La diminuzione degli infortuni ha interessato tutte le province della regione, con un calo del 2,6% nella

provincia di Udine (meno 227 casi), del 3,9% nella provincia di Trieste (meno 184 casi) e del 4,2% nella provincia di Gorizia (meno 140 casi). Una menzione particolare va a Pordenone, che registra un calo del 4,6% rispetto all’anno precedente (meno 252 casi). La provincia con la maggiore frequenza infortunistica è Gorizia, che registra il peggior dato a livello nazionale (triennio di osservazione 2006/8).

Infortuni sulla strada

Il “rischio strada” (ossia gli infortuni che si verificano nella pubblica via a causa della circolazione e con il coinvolgimento di mezzi di trasporto stradale) copre l’10,5% degli infortuni denunciati (per un totale di 2.249 casi) ed è particolarmente significativo per i casi mortali: il 65% degli eventi con esito mortale (11 casi di cui 6 in itinere), infatti, è collegato alla circolazione stradale. Gli infortuni lavorativi occorsi durante la circolazione stradale (976, che rappresentano il 4,5% del totale regionale) registrano nel 2010 un aumento dell’8% (72 casi in più rispetto al dato del 2009) mentre gli infortuni “in itinere” (occorsi nel tragitto casa-lavoro e che incidono per una

quota del 8% degli infortuni totali) si è registrata una diminuzione del -13,6% (271 casi).

Rispetto al territorio si verificano in misura maggiore (quasi la metà) nella provincia di Udine (38,2%) e quindi in quella di Pordenone (24,3%), le più vaste per territorio.

Gorizia 15%

Trieste 21%

Udine 40%

Pordenone 24%

Infortuni 2010

(5)

Infortuni per settori

La fotografia del 2010 evidenzia che il 35,3% degli infortuni (7.784 casi) si è verificato in imprese/enti che

operano nei settori dei Servizi, mentre il 32,7% degli infortuni (7.032 casi) si è verificato in aziende operanti nel settore dell’Industria. I settori con maggior incidenza infortunistica sono le Industrie

manifatturiere, le costruzioni, il commercio, le attività immobiliari e servizi alle imprese, i trasporti e la sanità e servizi sociali. Il

settore in cui si concentra il maggior numero di infortuni è quello manifatturiero, che rappresenta complessivamente il 23,53% del totale regionale, con 5.061 casi denunciati.

Nel settore delle Costruzioni si verificano il 8,4% degli infortuni regionali, pari a 1.812 casi con una diminuzione degli infortuni rispetto all’anno precedente del 13.9% (293 casi in meno).

Infortuni agli lavoratori stranieri Gli infortuni occorsi a lavoratori stranieri (4.949 casi denunciati, -3,9% rispetto al 2009, ossia 202 casi in meno) incidono sul totale regionale per il 23%, con un picco nella provincia di Pordenone, in cui i 1.419 casi denunciati rappresentano il 27% del totale provinciale. In termini assoluti, la provincia in cui si verifica il maggior numero di infortuni è quella di Udine (con 1.855 denunce, pari al 37,4% del totale degli infortuni occorsi a

5.061

1.812

1.439 1.421

1.183

966

0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000

Totale Industrie manifatturiere

Costruzioni Totale commercio Attività immobiliari e servizi alle imprese

Trasporti Sanità e servizi sociali

inf. lavoratori stranieri

23%

inf. lavoratori italiani

77%

2009 = 2010

(6)

Malattie professionali

Le malattie professionali in Friuli Venezia Giulia registrano aumento in termini numerici assoluti. Nel 2010, infatti, ne sono state denunciate 1.238, rispetto alle 1.182 dell’anno precedente, con un incremento del 4,7% che evidenzia una risalita del trend dopo il lento e progressivo decremento riscontrato negli ultimi anni.

La causa dell’aumento delle denunce (a livello nazionale addirittura del 22%) va ricercata, più che in un improvviso, quanto improbabile peggioramento delle condizioni di salubrità dell’ambiente di lavoro, nell’entrata a regime del D.M. 9 aprile 2008 “Nuova tabella delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura” in cui sono inserite molte malattie che in precedenza non erano tabellate - in particolare malattie muscolo-scheletriche da sovraccarico biomeccanico - con l’effetto di favorire il ricorso alle richieste di indennizzo.

Con tutta probabilità il minor incremento delle denunce riscontrato in Friuli Venezia Giulia nel 2010, rispetto all’aumento medio nazionale, dipende semplicemente dal fatto che già ben prima dell’entrata in vigore del D.M. 9 aprile 2008 il numero delle denunce di malattia professionale era elevato nella nostra regione, ciò sia per la diffusa presenza del rischio legato alle particolarità produttive territoriali che per la capacità dei medici dell’Istituto di riconoscere l’origine professionale di malattie all’epoca “non tabellate”, in misura superiore alla media italiana.

In generale in regione è confermato nel 2010 il trend nazionale in salita delle denunce con assoluta prevalenza delle malattie professionali nell’Industria e servizi (1.186 casi) rispetto all’Agricoltura (36 casi) e Dipendenti conto Stato (16 casi). Mentre l’aumento globale delle denunce rispetto al 2009, come detto, è stato molto più contenuto rispetto al dato nazionale (+ 4,7% contro + 22%), il differenziale appare molto più elevato in Agricoltura, sia rispetto all’Italia (+ 5,9% contro + 62,5%) che rispetto al nord-est (+ 73%), ma, visti anche i bassi valori assoluti, è opportuno fare riferimento al biennio (16 casi nel 2008, 34 nel 2009, 36 nel 2010) in cui l’aumento percentuale riscontrato del +125% assume le caratteristiche di un piccolo boom che appare meno distante dal livello del dato nazionale (+ 251%) e del nord-est (+ 203%).

Anche per il 2010 si conferma che nella nostra regione le malattie professionali rappresentano un’importante quota dell’attività e dell’intervento dell’Istituto sia in termini quantitativi che qualitativi. In particolare: in termini quantitativi, perché l’incidenza percentuale delle malattie professionali sul totale di quelle denunciate in Italia (1.238 su 42.347, il 2,92%) della popolazione attiva residente in regione rispetto alla popolazione attiva nazionale (508.000 su 22.872.000, il 2,22%); in termini qualitativi perché per alcune tipologie di malattia professionale come le malattie da asbesto (neoplasie,

(7)

Prevenzione territoriale

La politica prevenzionale dell’Inail sul territorio regionale si esplica attraverso due direttrici:

la prima consiste nella gestione delle iniziative centrali, comuni a tutto il territorio nazionale, che vanno ad impattare sulle realtà locali, la seconda è costituita dai progetti nati sul territorio.

Il primo aspetto è costituito innanzitutto dai bandi nazionali riguardanti il sostegno economico alle piccole e medie imprese per favorirne l'adeguamento di strutture, macchinari, impianti e modelli organizzativi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro. Nel corso del 2010 si è continuato a provvedere alle procedure di finanziamento residue dei bandi ISI 2004 e 2006 di cui all’articolo 23 del D.Lgs. n. 38 del 2000, mentre alla fine dell’anno è stato presentato l’ISI 2010 derivante dall’articolo 11 del D.Lgs. 81/2008.

Parallelamente sono proseguite le attività necessarie ai controlli ed all’erogazione dei finanziamenti per il progetto “Scuola sicura” (legge n. 296/2006, art. 1, c. 626) finalizzato all’adeguamento alle norme in tema di sicurezza e igiene del lavoro o all’abbattimento delle barriere architettoniche degli edifici scolastici di proprietà degli Enti locali.

Finanziamenti di cui all’art. 23 del decreto 38 del 2000

• Isi 2004 importi liquidati nel 2010 74.245 € (110 aziende)

• Isi 2006 importi liquidati nel 2010 324.682 € (91 aziende) Finanziamenti di cui all’art. 5 del decreto 81 2008

• Isi 2010 importo a bando 1.080.938 € L’azione territoriale si è articolata in cinque macroaree d’intervento:

- informazione e ricerca - progetti idonei a sviluppare e consolidare il patrimonio informativo della prevenzione in Inail, sia dal punto di vista statistico che tecnico/scientifico;

- promozione - attività di carattere prevalentemente comunicativo inteso a diffondere e promuovere la cultura della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro;

- formazione - progetti riguardanti la predisposizione di percorsi formativi dedicati, sia alle figure specifiche del servizio di prevenzione e protezione, sia ad aree più vaste come ad esempio gli studenti;

- assistenza e consulenza - attività con cui le professionalità tecniche Inail mettono a disposizione del mondo produttivo (ma anche delle Istituzioni) le loro competenze;

- sostegno economico - bandi di finanziamento alle imprese.

Riferimenti

Documenti correlati

Nell’analisi per Settore di Attività Economica 17 (da quest’anno disponibile in Banca dati statistica per la sola area “infortuni e malattie professionali” secondo

2018 Insoglio del Cinghiale (Cab. Sauv., Merlot, Cab. Sauv., Merlot, Cab. Verdot) – Tenuta Ornellaia auf Anfrage 2017 Ornellaia (Cab. Sauv., Merlot, Cab. Verdot) – Tenuta Ornellaia

in Pulman. Ritorno partenza presumibile da Casarsa della Delizia ore 20.15. I calciatori convocati dovranno presentarsi puntuali ed in possesso di certificato medico valido, del

Savogna d'Isonzo Gorizia giu-22. Sedegliano

Gli atleti inclusi nella lista Under 14 – Torneo del Calciatore CFT vengono convocati per Lunedì 11 aprile 2022 per partecipare al Torneo del calciatore CFT (gara di

CASI

Gli infortuni ai lavoratori stranieri sono: 4.949 casi (-3,9%) rispetto al 2009 Gli infortuni stradali (stradali in occasione di lavoro e in itinere ). rappresentano il

Nell’analisi per Settore di Attività Economica 17 (da quest’anno disponibile in Banca dati statistica per la sola area “infortuni e malattie professionali” secondo