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PARIGI. RtGlSirlKl^rANNI MILANO MELODRAMMA COMICO^ NELL I. DEL SIGNOR FELICE ROMANI R. TEATRO ALLA SCALA. 4 DA HAPPRESBNTARSI. lultaziokedal FRANCESE

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(1)

RtGlSirlKl^rANNI

.

DI PARIGI

*^

MELODRAMMA COMICO^

lUlTAZIOKEDAL FRANCESE

DEL SIGNOR

FELICE

ROMANI

DA HAPPRESBNTARSI

NELL’

I.

R. TEATRO ALLA SCALA

. 4

laprimavera dell*anno i8i8. '

MILANO

(2)
(3)

L argomento

di

questo Melodrainma presentava due grandi

difficoltà:

una cioè

di

mantenere

la

semplice orditura del-

l’originale

francese^ introducendo alcuni cambiamenti che

le

nostre

leggi teatrali

esigevano

y 1’altra di

conservare

ai

Ca-

ratteri

dei personaggi

la loro

nazionale fisonomia, senza

illanguidirli di

troppo,

0 caricarli di

sovverchio.

Il

Poeta

,

a cui

fu

commesso questo arduo lavoro

, lascia

giudicare

al

Lettore

se r

abbia lodevolmente compiuto»

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(4)
(5)

PERSONAGGT § La

Principiìssa di

Navarra.

Signora P^iolante

CamporesL

Il

Gran

Sinjscalco dellaPrincipessa,

Sig.

Antonio

Amhrosi.

A

Gianni

di Parigi.

Sigi Giovanni David.

'Oliviero,

Paggio.

Signora Teresa Gallianis.

I

Pedrigo

, Locandiere.

Sig. Luigi

P

acini.

Lorezza

,sua figlia. -

Signora Serafina Rubini. '

Cori

e

CoMP^éRSU.

Seguitodelli^ Principessa.

Seguito di GiannidiParigi.

Camerieri e Cameriere della locanda*

Villanelli e Villanelle,

La Scena

èin

un

Villaggiodel

Regno

di

Navarra

nella

Locanda

della Posta.

Musica nuova

del Sig. Cavaliere

Francesco Morlacchi

primo MaestrodiCappelladiS.M.il

Re

diSassonia.

Le

Scene sono tuttenuove, disegnate e dipinte

^dalSig.

Alessandro

Sanquirico.

DigitizedbyGooglf

(6)

Supplinientialleprimeparti Cantanti.

|

Signora Teresa Adelaide Carpano. ;

Sig.Gio. CarloBerretta.

Sig.Giovanni

La^ec.

|

Maestro

al

Cembalo

!

Sig.Vincenzo Lavigna. '

«

Primo

Violino^

Capo

d'Orchestra' (

Sig. AlessandroRolla.

.Altroprimo

V

\olinoin sostituzionealSig,lioUa Sig. GiovanniCavinati.

j

Primo

Violino de*Secondi' ' 1 Sig. Pietro Bertuzzi.

Primo

Violino periBalli Sig.Ferdinando Pontelibero.

Primo

Violoncelloal

Cembalo

Sig.GiuseppeStorioni.»

Altro primo Violoncello Sig.Vincenzo Merighi.

Primi Clarinettiaperfetta vicenda, afig. PietroTassistro.

Sig. Felice Corradi.

Primo Corno

di Caccia Sig. AgostinoBeloli.

Primo

Fagotto Sig.

Gaudenzio

Lavarla.

Primo

Contrabbasso Sig Giuseppe Andreoli.

Suonatoredì

Arpa

.Sig.

Clemente

Zanetti.

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(7)

Direttore del

Coro

Sìg.

Gaetano

Bianchi.

Copista,e proprietario della

Musica

Sig.

Giovanni

Ricordi.

Capo

Macchinista Sig.'Francesco Pavesi.

Sotto-Capi

' Signori

Antonie

Gallina. --

Gervaso

Pavesi.

Capi Illuminatori

' Signori

Tommaso

Alba.

— Antonio

Maruzai.

Capi

Sarti

Da uomo Da donna

Sig.

Antonio

Rossetti. 3ig.

Antonio MajoH.

Berrettonaro Sig.

Giosuè

Parravìcino.

»

i

Attrezzista Sig.

Raimondo

Fornarì.

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'Km

(8)

I

8.

PERSONAGGI BALLERINI.

laventorie'CàmJfesUorì Valli Sio,ViGAKÒSalvatoue.

Sjo.BertikiFilippo.

PrimiBallerini serj

SignoraPaliciiniAntonia. - Si^.flijsisCarjQ..^S*yiat aBianchi Marglieiila, PrimiBalleriniperlepartiserie

' S4;qDli - *. V

. Molinari Nicola.

Bocci Citiseppc.

NidiliC.lrio.

Siguoia Bocci Maria.

Signora NicLii Maria.

PrimiBalleriniperlepartigiocose SignoraViganoCr-l0e(«.

Sig.i^aiteoiini^ioTamn.

, _

PrimiBallerini^ dimezzocarattere

olg.Triganibi Pietro. -Big.C(uui Filippo.-Sig.BalanzoniGiovanni.

AltriBalleriniperleparti Traballoni Oi.acoino.

Sig* BiauciarciiCarlo.

Maestridi Ballo,ed ArteMimicadell’AccademiadegliII.RR.Teatri

, Signori ,

IaA-lhapelleLuigi.

GarziaUrbano

VilleneuveCarlo.

Allievide/!'Accademiasuddetta

.... ' Signore

AligioCarolina, Gl cgoiluiAdelaide, Rossi Francesca,Saniambrogio Maiia,

^GiialdiLucia, BroggoJiAmalia,Grassi Adelaide, - Olivierileres.a,ZaiiipuzziMalia,Bianchi Angela,MetalliAngela,

^

TrezziGaetana,Valenza Giuseppa,

^lenza^Carolina,ViscardiGiovanna,GnagliaGaelana,BiliCarolina, SavioGiuseppa

,Carcano Maria, Ccsarani Adelaide,NovellauLuigia.

Z.-11 r'- Signori •<

ViliaGiust^ipc, Maséiai Federico,Cì.tucIiIFrancesco,Ti abaiionrjtugelo.

CorpodiBallo SignoriNel vaGiuseppe.

GoldouiGiovanni.

Arobio Gaspare.

SedaliLuigi.

Sai ravicÙM.GAlo.

TrestiiiariSie^aio. ,,

ZanoiiGaétimo..'i/j

RimoldiGiusepjse.

CitterioFrancesco.' CoriicelliLuigi.

TadiglieriFraiiccsf^

ContiFermo.

Ciprinni Givscìnif.

RossettiMfteo.

BosiGiuseppe. ...Jj, SivelliGirolamo.

Macssani Francesco.

Signor

.i;

•.t

Rnvarini Teresa.

AlbiizioBarliara.

TraballoniFianccfca, 'Biaiici-irdiM.idi,l^tna.

FusiAntonia., Nelva .Angela.

Barbini CasatiAiitniiie*

Ro.rseitiAgostina.

FeininiM.tssimiliana.

BeriogrniRosa.

''^InssiniC-Meriua.

MatiginìAnna.

'Cóstajii^iiaEufrosia.

Bedotti Teresa, ftttiGaetana.

SupplimentiaiprimiBallerini^

Signora Bocci Maria.

SignoraNichMMaria.

Sig.NicliliCarlo.

~

Sig.CiottiFilippo.

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(9)

9

ATTO PRIMO.

Coro

SCENA PRIMA.

Sala nella

Locanda

ec.

Coro cTInservienti e Contadini addetti alla

Lo- canda

3 che

vanno

assettando la sàia, unita-

mente

a Lorezza.

Su

,sbrighiamoci;spazziamo;

Attenzione; diligenza;

Qui

le tavole ?ccostiamo;

posiamolacredenza;

Ognicosa siadisposta

‘Con

decenza

e proprietà ....

La

locanda della posta

Una

reggiasembrerà.

Sesapeste a chisinfiora Questo albergo fortunato

,

Se

vedeste laSignora Cui ralloggioè preparato

,

Voi

direste:ci vuol altro

Per

cotanta maestà.

Oh

! cospetto! e chi sarà? ^ Zitti.... ell’èla Principessa.

Di

Navarra?

Appunto;

dessa.

Quellasaggia, amabil

dama,

'

Di

cui predica la

fama La

virtude ela beltà!*

,

Qui

siattende, e qui verrà.

Su,sbrighiamoci;spazziamo ec. ec.

(esce Pedrigoin collera, Oliviero losegue supplichevole) i Lor,

Coro

LiOr,

Coro

ZdOr.

Coro

Lor.

Tiitd

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I

(10)

I<»

Ped.

Olw.

Ped.

Oliv.

Ped.

Oliv.

Ped.

Oliv,

Ped.

Oliv.

Ped.

Oliv.

Ped.

A T T O

N,

SCENA

II.

Pedrigo, Oliviero, edetti.

^o, non posso; l’ho detto eil ripeto:

Le

mie stanze son tutteoccupate;

Non

allugf^iopersone spiantate,

Quando

aspettola figliad’un Re.

Deh

I non siatecotanto indiscreto;

Riposar

mi

lasciate un istante

Deh

I se il cor 'corrispondealsembiante.

Signorina pregate perme. (a Lor.) Z,ittalà

V Non

ciè caso:partite.(aO/iV.) Ascoltate. *) (a Lor.chevuolparlare^

Non Ado

ragione.

Un momento

.1..

No

\no.

(con risoluzione} Compatite;

Ma

quiaspetto seiGianni, il-padrone.

11 padrone!

^ (irom'eo)

Luistesso.

, Ser Gianni!

L

di grazia ser Giannichi è? Messer Giannièunonestoborghese,(condi-

vago

assai divederdel paese, sinvoltura)

Lom

gioviale, d’amabile

umore.

Sempre

in cercadigloria e d'amore, favoritodi tutte le

dame.

Adorato

da mille, beltà.

Messer-Gianni,l’onesto Borghese,

yr j fcontra/acendoloj

Veda pur quantovuol di paese

,

Borii altrove i| suo amabile

umore.

Qui

nè gloria, si alloggia,nè

amore,

^uciniere quisonoe non

dame, Qui

,5Ìtuangia,sipaga, esi va.

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(11)

PKIMO.

Il Oliv.f

Deh!

se ilcor corrisponde all’aspetto,

I Signorina,impetrate pietà. (a Lor.')

Lor.

JDiscacciarsi gentil giovinetto,

Caro padre, sariacrudeltà.

Ped.l Non

alloggio, nonvoglio, l’ho detto:

Voi

partite: {a Oliv.J tusorti diqua.

(a Lor.) Tutti.

(

Oliv. € Lor.

Deh

I pensate che alcunalocanda

Non

si trova alpaese vicina:

^

star^ dovepiù'si

comanda

Nella porta, in soffitto,incantina;

Ma

lasciateche attenda ilpadrone>

Che

a

momenti

acercarj^'verrà.

Ped.€ Coro.

Occupata è lanostra locanda Dai soffitto perfino in cantina:

Voi

tornate a coluiche vi

manda.

Tu,

fraschetta,vatosto

Voi,

Lorezza, venite cucina...

Oh

! guardate;per forzailbuffone in

mia

casa ^ {Lor. il

Alln^ciarf» vorrà

qua dentro^ '

Coro

part.)

SCENA

Pedrigo, Oliviero,

un

Servo, indiLorezza,

' chetorna. *

cosi,

non

partite ?aveteinteso? Sietesordo? ostordito?

OhV.Pur troppo vi

ho

capito;

Ma non

possopartir.

^

-t.».%'

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(12)

ij>.

ATTO

Péd. Corpodi bacco!

Sta a vederch’ei

comanda

incasa mia.

O/tVAperta per ciascunoè1’osteria;

Ser. Padrone,in questopunto

Un

gran

numero

è giunto

Di

cavallidasella.

Ped. Apertasia

La

maggior scuderia colla rimessa:

E’ l’equipaggio della IVincipessa.

Ser.

No,

no: sullegualdrappeil

nome

io lessi

Di Gianni di Parigi.

Oliv. E’il

mio

padrone,

Che

talvoltapedone

Ya

per divertimento,e

manda

avanti 1suoi cavalli.

Ped.,(sorpreso) Isuoi cavalli!... quello!...

Messer Gianni!..(aOliv.)poneteviilcappello.

Tior.Padre

mio

, quanta gente!

Che

staffieri! che paggiI

Che

carrozSse! che treno! ch’equipaggi!

Ped.Oh

! questa volta ècerto

La

Principessa.

2k)r. *

Lo

credeva anch’io;

Ma

intesicheSer Giannidi Parigi E’il

nome

dell’illustreviaggiatore.

Ped.Sedetevi,Signore, (a Oliv.) Historatevialquanto,.... orcheci penso....

Potrei., qualchestanzino., incimaoin fondo-..

Ad

ogni

modo

eglisarà servito.

OZtV.Obbligato.

Ped. (

Che

giovanecompito!)

Anzi... finoa sta sera

l'^orse non giungeràla Principessa;

E

seil vostro Signore Si ferma perpoch’ore,

Voglio albeggiarlo al primoappartai» eatO.

OhV.Parlerete conlui. Venirlosento. -

>

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(13)

PRIMO.

,5r

SCENA IV.

Gianni

di Parigie Coro delsuo seguito.

Coro

I

Gian.

\

Ped.

Gian.

Ped.

Gian,

yped.

j

Gian.

\Ped.

Gitin.

Ped.

Xl

desinar preparisi

Al

nostro

Messer

Gianni:

Cisia

Sciampagna

e

Malaga, Madera

di treni’anni:

E’questoil granspecifico

A

stanco passaggier.

Il desinar preparisi

,

Ma

più ci siada-ber.

Questo albergo, o Locandiere, E’miglior eh’io

non

pensai;

Un

giardino... un bel vedere...

Sito aperto...

ameno

assai....

Li

Pari.^i un

buon

Borghese Desiar di più non può.

Locandier,vi sia palese,

Che mi

piace evi starò.

Mi

perdoni:è già fissato Per Sua Altezza di Navarra.

Quanto

aveste dicaparra?

Ebbi piastre ventitré.

Bagattella! eccone cento:

E

ralbergo spetta a

me.

E' di peso l’argomento

, ^

Da

rispondere non c’ è.

Tosto il pranzo preparate:

Vini vecchi: piattibuoni.

Ma

,Signor, accaparate

Sono

ancorleprovvigioni.

Pago il doppiosul

momento

:

Le

provvisteson per me.

,E’di peso rargomento,

Da

rispondere

non

c’è.

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(14)

14

.atto

Gian. Tutto quispiri--giojae allegria, Baccoc’inspiri --dolce follia: Il

N

urne è questo

eh'io servirò.

(Ma

se

mi

piace

la bella

dama.

Che

tanta

brama--

in

me

destò.

Bacco

perdonami —

son disertore:

Servo

d’

Amore — mi

renderò.) Gian, e Coro.

Tutto quispiri

ec. (Ped.,Lor.eil

Coro

partonoj

SCENA

V.

.C,

GiannidiParigi e Oliviero.

Gian.'

Jhe

ne dici,Olivier?

come

ti sembra.

Questa maniera

mia

difar viaggio?

OhV.bizzara,e tal,che un paggio

Non

può trovarlache pìacevol molto.

'

Quel

trattodisinvolto.

Quel

parlar, quel restirsi

ben

trasforma lìfigliodi Filippo di Valese,

Che

ognun loprenderla per un Borghese.

Gian.Qualunque

dell’impresa a cui m’accingo L’esitosia, se d’eseguirlail

modo Sembra

unpo’matto,ronverassi

almeno Che

l’intento eil disegno è saggioappieno.

Difatti,

ovunque

iosento

Nomar

la Principessadi Navarra

,

Lodarne

la beltà, vantarnei pregi

,

Mille Principi e Regi

A

piacerle aspirar, d’egual desto

Pieno insegretoanch’io

ma

piùprudente^

Anzi

che dichiararmi io vo’di lei

Giudicar da

me

stesso: il

Re

noivieta;

E

damigliori Cavalier seguito lo parto travestito,e porto

meco Quanto

fia d’uopo, se sarò sforzato,

A

palesaril

mio

verace st^to^

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(15)

PRIMO.

i5 Oliv.Tlitio finorpredice

L’esito piùfelice.

Gian. In questo albergo

10 volli prevenirlaPrincipessa.

Agevolmente

ad essa.

Appressarmi potrò, potrò mirarla Parlarle, esaminarla

,

E

giudicar se non mentii la fama.

OùV.Del

tempo

approfittarquestosi chiama.

Gian.Ta

quantopuoi ti adopra

A

secondarmi:a teson notiappieno Tuttii disegni miei.

Oliv.

Vado

il gran piano

A

preparar:in

moto

banle spie, j Prontele batterie,

Tesi gliagguati,e disi gran vittoria

Un

vostro paggio solo avràla gloria,(partej

SCENA VI.

Pedrigo, Gianni diParigi,indi Lorezza,

Ped.A-ffè, Signor Borghese,in graziavostra

Sono

in un bell’impiccio.

\J

ho

fatta grossa.

Gian.

E

perchè

mai

?

Ped.

Si appressa

11 Siniscalco della Principessa.

Gian.W

Siniscalco? fpiacidamente

J

Ped. Certo:ei trovarcrede

V

uotor albergo.

Gian.

E

pienoil troverà, PecZ.Questo è quelche mi pesa.

Or

che farà ? Gian.

Quel

che avreifattoiostesso

Se più tardiio giungea.

Ped.

Corpo

dibucoo!

Voi

sareste partito.

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(16)

1(3

ATTO

Ginn.Ei partiràegualmente.

Pec/.Ei mi ha pagato anticipatamente.

Gian. Feci lo stesso anch’io.

Ped.

Di mala

fede

Mi

accuserà.

Gian. Verissima èla cosa. .

Ped Mi

chiameràfurfante.

Ginn.

Per

lo

meno.

PefMrapiccar

mi

farà.

Gian.Tuttoal più.

Ped. Bastaquesto in verità.

Caro

Signor Borghese,

Voi

solo

mi

potete

Kisparmiarcosi bruttocomplimento.

Gian.ln qual

modo?

Ped.

, Partendo sul

momento.

Pensate che fra poco Verràla Principessa.

Gian. . , E’ ver.

Ped. Pensate

Che

restarpresso alei

non

è decente.

Ginn.Parlate ottimamente.

I

Ped.

Or dunque

andrete.... ' Gian.A. trovarlamia gente, e a preparare....

Ped.

La

partenza senz’altro....

j

Gian. 11 desinare.

|

//or.Presto, presto correte:

Giunge

il gran Siniscalco:egligiàsale *

Deir

albergo lescale.

Ped. ^

Ahi

ch’io l’ho detto.

Borghese maledetto

,

Non

volete partir? come!... che

vedo?

Gian.Comodainente

io siedo.

Ped.

Anche

di queste?... iosudo per lapena.^

Eccolo.... testaaddio!

Gian.'

(La

bellascena.'

}

Digì'izedbyGooglc

(17)

PRIMO.

$CEN A

*- .

Ilgjan'Siniscalco e dettiì ,4

^

(^Giaiim sta seduto traru^ùUfHiitfii^ in disparte.

Pedrigo teritadi celarsipiù cho

PUQ

frpilseguito

del Siniscalco,) , , i

Sin.

Ped.

Sin.

Ped.

Sin.

V

- ilcwscvi»,q*wl. , ' 1 o' 'fuliaiw, l.' / Agliordini ch’io

doQO^

, .

Rispetto «illaT11I9 cgrìc9yr

«

Gran

Sii^iscaìco io sono:,

La

Prln<?^p^ssa\iiaposeini.-

. '

L' ordine,d’ordinar,, , v;

lingue umiliuenW

,

Ordino.,.., il desinar^

(Ahi

! ahii qui vteni’imbroglio:

ìVon so ch^ dir, che far. ) (Gonfio è costuid’orgoglio, '

Ma

gli dovrà passar.)

Ebben

:ciascuno è-immobile!

11 locandier

non

vienei

1 .

(Qui

perorar conviene.) "(facendosi l)ov’ è colui? r^' . avanti}

Son

quà.

Signor.,., poiché 1’onore....- i (con

sommo imbarazzo) Mr

ha fatto d’onorarmi....

A

vròronor maggiore.... .

Di

dirle e protestarmi,,.,-

Cbe U

pranzo.. ..da pranzare..., L’albergo.... d’albergare....' ^

., Stanze»cucina# conto < <

Tutto.^era prooto,,.. ma.... !

Che ma

? ..j

Ped^(accen,Gian.\

Quel

galantuomo Per

me

risponderà.

'1

. r

t.

DigilizedbyGoogic

(18)

i6 Sin.

Cmiu

\

Ped.

Sin.

Ped.

' Gian.

Ped.

Sin.

Gian.

Sin.

Gian.

Sin. I

ATTO

EterniDei.» quest’

uomo

« (sorpresi

è,che vuol,che fa? esdeffnatoi)

Di

Pungiio son Borghese, {alzandod epresentandosi al Sin. con /srande disinvoltura)

Corro

il

mondo

apasso a passo:

Mi

diverto alle

mie

spese:

'

Con

nessunoilcapo abbasso Solse incontro un’osteria', lola

vado

a visitar.

Visitatoha purla

mia;

E

occupato il desinar.

Come!.,

come!., vada viat

O

con

me

l’avrà dafar.

Intendeste? ^ (d Gian.)

Intési:

e

resto.

Si

può

dar? ,

'

Va

via, buffone.

Dopo

il pranzo. - » .

Sorti,presto, . '

Dalla porta

o

dal balcone. .

La

gentilproposizione

Mi è

impossibile accettar.

'

(Poffar bacco! sti Borghesi

Hanno

teste moltostrambe.' Siniscalco, fortein

gambe, Non

lasciarti sopraffar.)

(Mai

non vidie

non

intesi

Un

bel giocoal par di questo;

Se

al principio eguale è il resto.

Gran

risate che ho’da far.) (Parta

o

resti quel ch’io presi

Piu non rendo ad ogni

modo

:

Locandiere,

muso

sodo, 3Non istarti a sgomentar.)

(pdesi

rumor

dicarrozzecc.)

(

i

I

f i

DigitizedbyGoogle

(19)

-

li—

M.

Sivi.

Gian.

Sin.

Gian.

Sin.

Gian.

Sin.

Ped.

Sin.

Ped.

Sin.

Gian.

Ped.

PRIMO.

19

Esci,vola; eccoi corrieri

Che

precedonosua Altezza.

La

vedrò benvolontieri:

'

Amo

molto labellezza.

Ed

insisti?...

Direstare.

E

pretendi ?...

Desinare. *

Oh

! cospetto! la vedrai ....

Tu,

briccon, lapagherai (aPed.)' Ioche ci entro, poveretto.

E’ tua colpa....è tuo difetto...

Per

pietà, Signor Borghese...(a

Gian^

Ambidue

farò impiccar.

Si, furfanti,si,fra poco

Tanto

eccesso fiapunitÒ:

Un

par

mio

non va schernito* Chi son io vi vo’insegnar.

(Tanta

bile in

me

si desta,

Che mi

sento soffocar.) Io Signor,non prendo foco;

L’ira nuoceall appetito

,

Ed

il pranzostabilito Indigesto

mi

può far.

(Una

scena

come

questa E’ difficileatrovar.)

Messer Gianni, è lungoilgioco....

IVli ponetea

mal

partito.

Eccellenza,ei

mi

ha tradito...

Lui dovete condannar.

(Ahi

se salvo la

mia

testa

Un

miracolo

mi

par.)

(Gian, eil Sin,partono)

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(20)

ATTO SCENA Vili.

Pedriffp solo.

O

povero Pe4ri.^t > '

. .

'

Ora

si, che staifresco1.11 Siniscalco E’

muso

da compirla sua promessa.

(>omealla Priufcipessa . ' '' presentarmipotrò?..l)el primoincontro

Eviterò,ii periglio . , v

Gerendo

n,elsoffitto

un

nascondiglio, (parte)

;,SCEN.À ,ix

...

Cortile'nella l^^ooanda..

.I .vC

Seguito della Principessa di

Navarca

7

indila

medesima

acoof»

pugnala

dal

gran

SiniscalcOf Camerieri

d^Ua

.IéQOOfidatac. ec.

Prin.

,'i-

I

}1 ir-fjQiat c .>n

t/!:- T

A.

ir illustre.Pr^n{ìipej53»'*

Che

<si>appri4^s«

Ognicor tr:ù)Utti pnor:

E.vagheggi,;e adori in quella ,La pifiheUa .t Meraviglia dell’aw>f*

Oh

i quanto e qual diletto Nellviaggiar si trqya!.

Sempre

un novello.oggetto,, i.;,

Sempre-

una scena nuova...

Tutto il pensierdivaga,

E

appaga--rocchio e il cor.

Peresser lieti e liberi

Mezzo non

v’

ha

miglior.

DigitizedbyGoogle

(21)

P R

1

M

O. il Cosidel vivere.

Inganno

Tore/

Nè mai

sorprendere

Mi

pud Vaitìotè,

Che

face e strali

^ ^Per

me

ritwi ha.* ''' ''*'

Coro

Amore

haT alt,’ ' - '-n«^

'

Vi

pungerà.

Prin.

Ahleermai cedere-deVo

a suoi dardi,

.

Mi

voglio arrendere*

alme»

iattdi ,

;

Mi

VGflie scegKere-'fl Vfnc?Hor.^' Della sua perula-contenta

T

alftfaV^

Co^

dividere - saprà lapalma, '

-Cosi lagloria -s<^mar' ^arttof.* ' i;

Coro Dellavittoria -avrai Ponor.'' :

Prin.Ebhene,'Siniscalco, *' *’

E’ all’ordine l’albergo?’

Sin.

Ah!

Principessa, ;

Voi mi

Vedete afflitto, *

^

'

Mortificato, indispettito, e pieno '

Di

rabbia e di veleno.

Un

grandeesempio

Da

voi

Na

varrà aspetta- ^

Di' rigor^ di’gkisti^aancor non'vrsto.

. ^

Un

insolente, un tristo,

Un uom

del volgo,

un

nrisero Borghese' J

Con

inaudito ardire '

La

locanda occupò,•nè*vuoi partire. * Prin. Ignoraforse che per

me

fissato *

Siada più dì1’allierg© ? .

Sin.: <

Oh

!'

non

rrgnork;''

Ma

senza alcun riguardo a vostra Altezza Tutte persèritien

camere

e sale

,

Vuole

il pranzo per\sè.

Prin.

Che

originale?.

Sin.Sciogliete\o Principessa,

' *

All’iravostra ilfren: s*inilalziilpalco

,

S’impicchi..,. "

DigilizedbyGoogle

(22)

r-^

V

ATTO SCENA X.

Oliviero edetti.

II

OUv. fpróntamente avvanzcmdosijLìSiniscalco....

Sin.

Come

I che ardir?'

^ ^

Oliv. , 11Siniscalco,Altezza,

(come proseguendo ildiscorso^

^Mal

giudicò del

mio

padrone ilcore

,

Nessuno

alpar di luivirendeonore.

£isa chein grande impiccio Vostra Altezza saria,se fosse astretta Altroalloggio a cercarsi,edeinoi soffre.

In questo albergoei v’offre ' 11proprio appartamento, e di ;ux;ettarlo

Umilmente-

vi prega e vi scongiura.

Sin.(Questo dipiò?)

•Pria (Bizzara èr avventura

0

Siniscalcol Sin.

^ Madania.

Prin.Senzaindugiarandate

Al

Signor Forestiere, edin

mio nome

Ringraziatelo.

Sin„

'

Come

?

Pri/i.

E

'ditegliche accetto

L’appartamento che

mi

vieneofferto-.

Sin.Principessa!... .

''

Prin.

UbMdite.

Sia,,(inchinandosi) (E’mattaal certo.) (parte)

SCENA XI.

. Olivieroela Principessa.

Prin.^cudier,

la bizzaria del tuo padrone

Mi

por;;el’occasione

Di

aivertirmi assai

DigitizedbyGoogle

(23)

PRIMO. «5

Oliv» Voi secondate,

Àltez2a, la maggior delle sue

brame:

11divertirle

Dame

F

ilsuostudio miglior;cbè nello'scherxo Quasi sempre 1’

amor

entra perterzo.

Priit.Questa volta, Scudiero, .

Amor

starà lontano.

Oliv.

.EHI

Principessa,

Quando men

cisipensa

Si appressailfurfantello,

ed

ècapace..i

Scommetterei....

Prin.

Oliv.

Prin.

OUv.

Prin.

’ecJ.

Troppo

t’avanzi,audacet

Ah

I

non

credevaoffendervi:

Perdono

avoi

domando

;

Pensai d’

amor

parlando

«

Piacere allabeltà. - ' ' '

Ya

: non son teco in collera;

Oggiindulgente

ho

il core.

Potrei lost^so,

amore

Trattar conpiù bontà.

(

Vedrà

qual laccio tendere.

Amor

saprà benpresto;

Vedrà

clmilgiorno questo, In cui trionferà.)

(Ma

l’alma

mia

sorprendere

Non

creda

amor

perquesto:

L’armi

abbassar benpresto

Innanzia

me

dovrà.) (partono/^

S C E N A XII.

Sala cprae

Pédriga e Lorez%a. ' o davvero un belfarmi coraggio;

Con

quel diavolohopropriounbel dire;

Ei minaccia difarmi morire:

£

la cosa spedita

mi

par.

H

(24)

‘34

ATTO

Lor. 11.Borghesecagion dell’oltraggio . 'Befha ttft’atfift’sl franca e- sicèi'ta,

Ch’^o per

me

flou ho'fiièntè pàitta;

' Nè-dovrésté voi tanto- trértlar.

Peà, *81} tnàintanfoilsignor" BirtisCalco * . .

A me

parla'di funee di palcoi * ''

Lor. r

Eh!

lasciate passarla*

tempera y Gran

divario è trail dire e. l’oprar;'' Ped.

iAh

I Lorezza, se s^lvòlat testa-

* lo

non

to’più--Signori*id!6g;ji2ih :

*

... . ì'.^,

.

c

SCENA XUl.

t. r.

'I

Jl Siniscalcoj là Principessa col suoseffuito edetti.

l II.

Sin.

Se

impcnlBitoa'v8i Sdtt^^d

Perdonate'o Ifrincipe^; ,^

Ma

lagloria è comprortreSsi;

Ma'm

pericoloèronot/' Prin. Siniscalco, l’ónor

mio

Non

si appanna per sipw,o:

Venni

tardi, e presoèilloco;...

Solanten-teè

mio

l’error.'

^in.

Ah

! cheignora vostra

Alt^za Nuovo

orribile attentato.

Prin. Favellate. -

^ ^ .

Coro

Cos’è stalo?

Sin.

Fremo

in dirlo- Tutti , .... . ,.Chesarà?

Sin. Principessa,inorridite: . 7 ^ Senzapr^^nzo', si'starà.

" * -

Coro Senza pranzo' chemai' dite?

Sin.

'

La

funesta verità.' ',

DigilizedbyGoogj

(25)

Prirt.

Sin.

Pe.Lo.

Ol̥.

PKlTSia.

^artiretéa dente asciuttOT Altio

mal

noncisarà.

Mai non

vide ilre^notutto

La

piùgrande iniquità.

(Ah!

piùserio e ognorpiù brutto'

.

U

pericolosifas)

SCENA XI

V.^

A

ItexzaOlinerò,a voi richiede'e delti.

Il

mio

Signorlicenza

,

Come

dovere eicrede',

Di

farvi riverenza;

E

spera aver

da

unospite Sibella untalfavor.

Che

ascolto? eancorpretende*

Che

noi lo

comportiamo

? (11làccioche

mi

tende

Di non

vederùngiamo.)^

Cb’ei parta.

.

No

: eh’eivenga.

E H

nostro' albergator. (02iV.nofflrV Altezza, oh

Dio

! chefate?

Chisiete,

almen

pensate;

Un uom

sibasso e vile Cacciate viadiqua.

<

SCENA ULTIMA.

*

Gianni, Olivieroedelti»

Cjacciarmil più'gentile

^

Io credola beltà, Pria, eGian, si'

esaminano

vicendevolmente»IntantoOliv.siappres- sa

a

JjOT,esi trattienescherzosamente conlei./

Sin.

Prin.

Sim

Prirt.

Sùu

I'

4

'f

r

DigilizedbyGoogle

(26)

a6

Prin.

Gian,

Sin.

Ped.

OIW.

Lor.

Gian. l

Sin.

Gian, Sin.

Prin.

ATTO.

(Ncn

m’inganno:il Prenceè"quello;

A

mieisguardiìnvansi cela:

Quel

sembiante assai iosvela Piendi graziae nobiltà.)

(Ahi

se

come

ilvolto hàbello.

Egualmente ha

beiloil core

,

Sospirar, languir

d’amore

A’suoi piedi-mi vedrà.)

(S

ella è sana dicervello,

Se

d’onorlevoci ascolta

,

Tutte quantein unavolta 11 brlcconle pagherà.) (Chi sa

mai

doveilflagello

A

caderandrà frapoco?

Se

suaAltezza prendefiTCo

Male

assaipertutti andrà.)

Non

fuggite, oviso bello

,

D’ingannar

non

son capace:

Sono,

èvero,

un

po’.vivace

,

Ma

fedele allabeltà.

Signorino,

andiam

bel bello

,

lo

non

credo al vostro omaggio:^

So

ohe

amor

nelcor d’unpaggio Presto viene, e presto va.

Chiedoscusase

mi

avanzo

. Alla

buona

econfranchezza

,

Ma

sapendo che da pranzo

Qui non

ciè per vostra Altezza, 10

k

prego d’aggradire

Quel

ch’io faccio preparar.

InsolenteI hai tanto ardire?

Gentilezza anzi

mi

par. v Principessa, lo sentite? »

Proferite... decidete

Qual

partito prendereWJ?

11partito. . .d’accettar.

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(27)

P R

1

M O

r/ 3^

Tutti .

AccttUr

1

Pria.

Non

altr^ftnentè

, .

Far

p^s’io, signorBorghese, *

'

Per

risponder

degnamente

Ad

inrito sircortese

,

Che

gradirlodi

buon

core,

£

delpraiaoprofittar.

Sin. Veglio o sogno?

Gian.

Oh

! qual favore!

Ped.Lor.

(Mi

comincioa confortar.) Gian. Questo èil di più fortunato

Di

mia

vita,o Principessa:

Tanta

grazia è a

me

concessa

,

Che

superbo

mi

farà.

Prin.

Un

esempio

almen

vi ho dato.

a scordar l’avete voi,

Che

cortese è pur franoi

,

Come

in Fràncialabeltà.

Gian.

iNon

si trovain'ltrUoi«il

mondo

Lor. Ol.\ Grazia unita atal bontà.

Sin. (lo stupisco,e

mi

confondo;

£’impazzita in verità.) Prin. (Nel suo scherzolosecondo.

Ma

scoprirsi alfin dovrà.) Ped. (Ciò vuol dirben chiaroe tondo

Che

gran

mal

non ci sarà.) Tutti.

Finchéilpranzoe la

mensa

siappresta.

L’appetito fraigiochi s’inganni;

Passail

tempo

con rapidi vanni

Dove

albergalagioja e ilpiacer.

1

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(28)

ATTO PRIMO.

Frin. (

Non

viè idea più bizzarra di questa:

Vò-ioscherzo seguire e tacer.) Gia.Ol. (Vieni

Amore,

concorri altafesta,

I

£

secondail gentile pensier.) (Sesua Altezzaha perdutatesta:

Ch’io la.perda egualmenteè mestier.) (Finalmente passò^ la tempesta,

£

possiamo coglialtri goder. )

JFine

déW

attoprrmot

(29)

mfm a

ATTO SECONDO.

SCENA'PRIM

A.

Dispensa attigua allacucina dell’albergo.

Da un

latotavolino con un dessert preparato.Servi- tori della locandaoccupati a differenti lavori.

Lorezza

e.Oliviero.

Lor.

Lor.

Olh.

Lor.

Oliv.

Lor.

Oliv,

Lor.

Oliv.

Lor.

Oliv.

Lor,

ncucina di Mastro Pedrigo.

JXon fu

mai

cosi grande abbondanza.

Se

a Parigisibenesi pranza

,

Quel

delcuocoéil migliore mestiec.

Osservate,Signor Paggio, i

^he

vipardiquel dessert ?

Non

potria far davvantaggio

rii più bravooredenzier.

Sotto

mani

cosi belle

Un

portento sioperò.

Queste sono bagattelle "

In cortfronto a quelchefo.

So

pur troppoquel che fate.

Voi!

non

già. . .

Che

si?

Che.no?

'

Dolce fiamma

incor destate

,

-

E

smorzarpiù

non

si può.

Io so pure quelche fate....

Voi!

non

già.

Che

si?

Che no?

Prestoilfoco in sen smorzate»

Come

prestosidestò.

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(30)

ATTO

OUv.* Aiii per

sempre

amarri io

rò^io;

'•

Del mio

cor vi do l’impero:

Per

yeders’^iodicoilvero, . ,

Non

avete chea provar.

Xor. All! cheilcredervi sincero Potria caro« inecostar.-

Coro

Stiamo

attenti a quelche avanza

Graa

cuccagna

abbiam

dafar.

. . 1 '. I (il

Coro

parte)

.

SCENA

li.

Siniscalco e detti

Sin.

Ebbene

,Signor Paggio, . -

Si pranza,o

non

sipcanaa?ornai si abusa Della

mia

sofferenza. . . -

Xor.(

Comincia Sua

Eccellenza >

A

sentir l’appetito.) . .

Sin. ^V Ebben, parlate:

Si pranzasà.o

no?

- '

OUv. Si pranzerà,

Tosto cheil

mio

padrone ordinerà.

5in.Questo Signor Borghese * -•

Va

per le lunghe assai.Si può sapere

Quanto tempo

aspettarsi deve ancora? 0/iv.

Poco,

Eccellenza; un’ora.

5in.

Come?

cheindiscretezza!-

OUv.

Un’ora

sola

Seppur nessun ostacolosioppone.

5in.Più

non

voglio aspettar. >>

OUv, 1 ' Ella

è

padrone.

)(parte

^n.Lorezza)

DigilizedbyGoogle

(31)

SECONDO.

5t

SCENA

III.

IlSiniscalcofindiPedrigo. ' Sin.

XJn’ora

e forsepiù!... corpo di baccoi -

La

Principessa aspetti

qaanto

vuole;

Peggioper lei.

Ma

io

oon

sonsi pazzo: '

Non

vo'chedetto sia

Ch’io SOR

morto

di

fame

all’osteria)

Locandiere! .

^

Ped. Eccellenza.

5»n.Ascoltainconfidenza:

Ho

bisogno dite.

Ped.Comandi ^re

:

(che

t^rr^'

da me?

) 5in.

Tu

conosci chisono?

Ped.

Un

illustre e degnissimosoggetto. ' Sin.Sai qual

merlo

rispetto?

Ped.Infinito^ Eccellenza.

Sin.

Un

Siniscalco

Non

siabbassa a pranzarcon

uom

volgare.

Ped.lo non c’entro. Faràquelchele pare.

Dunque

segretameate ed all’istante Preparamila

mensa

in questa stanza: -- - Pranzerò da

me

solo.

Ped.

Mi

rincresce,

Che

il pranzosarà

magro,

e

magro

assai.

Magro!

che dici

mai?

Ped.I cuochi del Borghese

Han

presoil

buono

e ilbelio,esequestrato Tutto quanto ella vede, e

non

rimane Ch’ova... formaggio... e pane.

Sin.

£

nulla più?

Ped.(

La

stenta a

mandar

giù.)

Sin. Crudel cimento!

Ma

bàsta;io

mi

contento Purchésalvil’onor. Dirà lastoria

La

mia risoluzione al

mondo

intero.

I

f

5? iT

ì

i

*

f

DigilizedbyGoogle 4

(32)

^2 ATTO

Gran

sacrifizio èil

mio

1

Pei.

Grande

davverol

Eccellenza... se sapesse.. ,

Tutto

io so:

mi

tentiinvano.

Eccellenza...se vedesse.. .

Perde un pranzo dasovrane.

Da

sovrano!

Veramente

:

E’squisito...sorprendente.

Che

portate! che apparecchi!

<^uanti vini, e tuttivecchi,i Parla, parla.

Passerotti

,

Staro tordi

,

perniciotti.. .

Starne!

(oh

! careI}

Un

stouone.- Storione! (

oh

! che boccone!)

Pasticcini, pasticcetti.

Salse, intingoli,guazzetti

,

E

per

colmo

in un gran piatto

Un

superbovoi

au

venti T^ol

au

venti!!

E

.tanto fatto.

Poi faggiani.. .

Anche

ifaggiani Squisitissime omelettes.

Ma

soufflécs. -

Soufflées!oh! dei!...

Taci,taci ...ed io dovrei Desinar con ova e pan!

a 2 Sin.

Ped.

-Sin.

Ped.

Sin.

Ped.

Sin.

Ped.

Sin.

Ped.

Sin.

Ped.

Sin.

Ped.

Sin.

In qual bivio

,

^

mai

lo

11 decoroe Vomelette!

mio

mette

Qual ^

contrasto nel suo core

Fra

ronore -- e ilvoi

au

venti

DigitizedbyGoogle

(33)

SECOJSfOO.

E

quet faggian1.. .

Ah!

quello, quello Il cervello ,

suo Girarfarà.

Della gloria* sua ° 'Avrà vittoria

,

E

in

fumo

andrà

La

dignità.

Ped.

Dunque

io vado. '

òin.

Dove

vai?

Ped.

L’ova

eil pane.

a

preparar.

Sin. JNo: vienqua: megliopensai:'

Vo’coglialtridesinar. V: ..i

Ma

ronore..

.

Ped.

Sin. ^ Fia serbato.

Ped.

Ma

lastoriache ha da dire?

Sin. '

Che

sua Altezzaho seguitato.

Ch’io.doveva a leiservire.

Ped.

Badi benvostra Eccellenza...

Sin. Via: nontanta confidenza..

Ped.

'

Dunque

andrà?...' '

Sin. Di

mia

presenza

IlBorgheseonorerò.

(Tralasciar sigran banchetto!

Wo,

daVver:

non

è»

mio

stile...

La

mia rabbia e la

mia

bile Sul faggiano io sfogherò.)

(Ahi

ahi ahi 1’avea- predetto..

.

La

superbia èandatain vento. «

Dn.buiMi pranzo

è

un argomento Cui resister noB<sipuò.) Badi ben vostraEccellenza

,

Mori.uorar dilei si può.

Tacilà:.: di mia presenza &

IlBorgheseonorerò^ (partono^

Digitiic-JbyGoogle

(34)

^ ATTO

'

se E W A IV.

Giardino nella locanda

adomato

per una festa.

Da

un latovedesi lamiensa, che i Servitori deir albergo

van

preparando.

Coro dei seguacidi-Gianni edella Principessa.

Coro

fja Dea

dellafesta --sicanti e si onori:

11 suoloche

preme ^

si spargaidifiori,'

A

leine sollevino

~

T aurette 1’odor.

E

quantod’intorno

si

move

e si abballa.

Sorrida in'talgiorno

di vitanovella,

£

parli coltenero linguaggio d’amor.

'

S.C E N A V.

I « ,

GiannifindilaPrincipessa,ilSiniscalco,Pedrigo e

Lorezza

conseguito di villemie di villanelle che recano mazzettieghirlande.

Gian.

Ti mio

destin dipende

.

Da

questo istante,

Amor,

S’ ellail

mio

'Coreaccende

i Provilo stesso ardor.

Pri/i.

Davvero,

iosom-sorpresa

D’ogni OQSBche vedo: io

noa

credea^

Che

nel

modesto

albergo d*

un

villaggio Si trovasse cotantagentilezza.

Gian. Se questo èpoco, Altezza

,

Chiedo

perdonot:ipofveri /Borghesi

Hanno

cosi di <rado " > » Alla tavolalorle'Principesse,

^

Che

se talvolta sonsi fortunati,

£’ben

ragionche sieno imbarazzati.

DigìtizedbyGoogle

(35)

SECONDO.

55

P(jd.

Quando

l’Altezza vostralo

comanda,

Potrà mettersi a tavola, e pranzare.

Sin.

Madama

il desinare....

Prin.(non

badando

al Sin.)Iovi protesto, Signor.Borghese, che di quantoio

vedo Sono

più che contenta.

Gian. Alnien,se

manca

Allacampestre

mensa

Il dovuto splendore

,

E’imbandita ed offerta di

buon

cuore.

PWn.Che

vipar,Siniscalco, Disibeli’apparecchio?

Sin. Anch’iosorpreso

Ne

son convoi: /tiagnifìco

mi

pare.

Ma

.... Altezza, ildesinare ....

Prin. Impossibil

mi

sembra (comesopra)

Che

ordinatotal pranzo abbiasi presto.

Sin.Sorpresoanch’ io ne resto; Maggiordi sélo fece

Di

servirvi la

brama

....

Ma

ildesinar,

Madama

....

Gian, (al Sin.J Io viringrazio,

Che

servirmi d’interprete volete.

Prin.

Andiam.

(avviandosi alla tavola) Sin. (Respiro alfm.)

Prin. Postoprendete.

(siede,e

fa

seder Gian, alla destra, e il Sin. allasinistra)

Ma

bravo,locandier,

mensa

imbandita (dopo

un momento

dì silenzio)

Con

talgidanteria non vidi ancora.

,

Fed.

Vostra Altezza

mi

onora i

Più

che

non

merto: han preparato il tutto . Iservitori delSignor Borghese.

Sin.

Son

benricchi i Borghesial suo pae.se. * Prin.E’da notarsipoi

Sopra

ognicosaquest’argenteria.

DigitizedbyGoogle

(36)

56 ATTO

I

A/n.

A

chi appartiene? . .

Ciati. ,

K

mia.

La

portaida Parigi.

Sin. Findilà?

Prin.

Voi

sietein verità

Riccoassai piùche

non

avrei pensato.

Gian Non ho

da lamentarmi del mio'stato.

Ma

parliam d’altro: procuriam cheilpranzo .Siapiù gajo col cantoe colla danza.

Che

vi par, Siniscalco, del pensiero ?

^

Sin.loson d’altroparere; |

Quando mangio non

canto.

Gian.

Ebben

:mangiate.

Ascolterete almen.

Sin.{sempre

ma

afflando) Sì,si: cantate.

Gian.Comincia tu, Oliviero

,

La

canzon d®l poeta provenzale.

Una

strofa per un ne canteremo.

Ped.E

noi risponderemo

Con

allegra ballataallacanzone..

OliV.lo son pronto. / . -t

Pad. . Silenzio,ed attenzione, (aivil- lani evillanelle ec.) (.Oliviero comincia la canzone.

Dopo

la strofadilui, Pedriffo,

Lorezia

ele villanellecantano alsuono del tamburino

,

mentre alcunialtri

vanno

lietament/eballando) Pliv,

Mira

,.o bella,il Trovatore

A

tuoi piedi:

Tuttoin lui t’esprime

amore

:

Tu

noi vedi.

Deh

! lo guarda unsol

momento

;

Deh!

lo ascolta conpietà....

Questo

dolce sentinientji?

jFapiù beljala i

Digitizedby GtODjjIi J

(37)

second

;

o

, sy

* * Ped., Lor.e Coro,

AJ

suon deltamburino

Danzate, ogiovinette, .

Finché velo permette

Da

fresca,e verde età.

Danzate,infìnche

amore

Scherzandoa voi vicino.

Al

suon deltamburino

Danzar

il corvifa Cìqti,

Non ^mer

che ilTrovatore

Cambi

affetto: ,

Non

si trova un amatore Piùperfetto..

che

manchi

ate di fede

,

Devi,

o bella, sospettar....

Chitesoro egual possiede

,

Altroben

non

sabramar.

' Ped., Lor.e Coro.

Nel {>ratoe nel giardino' Venite, opastorelli

,

-Che sotto gliarboscelli

Vi

attende la beltà.

Danzate, infinche

amore

Schermando avt»ivicino,

Al

suon deltamburino Danzarilcor vifa.

frian.Valtra strofa, Olivier?

Oliv. Pensando andava

Come

comincia....ecco.... (sidispone

u

seguii.') Prin.balzandosi conleggiadria

/No:

no:aspettate.

Iopure al canto esercitar

mi

soglio:

So

layo^tracanzone, e dirla io voglio.

(segue la canzone)

5!

a.

DigitizedbyGoogle

(38)

sg

ATTO

Ah

! $èver che ilTrovàtcfre Sia fedele

,

Non' avràla beilailcore PiùCTudele.

Una

timidaincertezza Solritrosaancorla fa...

.

Una

dolce sicurezza

Del

rigortrionferà.

Ginn,f Prin. ed Oliv.

Odi

,

amor

, del Trovatore

La

preghiera:

Dialabella atantoardore

Fede

intera:

E

la tenera promessa Di costariza eh’ ei lefa

,

Proferirfra pocoa neh’essa

,

j Replicarsiascolterà.

Pedr

., Lor. e Coro.

Degli anni insul mattino Indanza il piè

movete

.*

11

tempo

che perdete

Mai

più ritornerà.

Danzate

,infinche

amore

. Scherzandoa voi vicino

,

Al

suondel tamburino

Danzar

ilcorvi fa. {finitalacan- zonetuttisialzano:cessanole

danze)

Prin.Bravo, Signor Borghese1

Ben

sceltaè lacanzone,

ed

eseguita D’una maniera assai sentimentale.

Che

vi par, Siniscalco?

Sin.

Non

c’è male.

'Ma

il desinar, Altezza

,

11 desinarfu cosa soprendente:

Comincio veramente

A

ricredermiun poco....

Amico

,avete proprioun bravocuoco.

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Riferimenti

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