• Non ci sono risultati.

Figura 5.5 La tecnologia abilitante. Fonte: Elaborazione personale.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Figura 5.5 La tecnologia abilitante. Fonte: Elaborazione personale."

Copied!
45
0
0

Testo completo

(1)

Le due tecnologie appena esaminate non sono comunque contrapposte, come anticipato. È prevedibile che in futuro prevarrà un modello Server Web Computing in cui le applicazioni gestionali riscritte con la tecnologia Internet verranno distribuite con architettura server-based. Il grande vantaggio di tale piattaforma (Server Web Computing) risiederebbe nella possibilità di eseguire applicazioni Internet, che permettono un gran numero di utenti concorrenti, attraverso una architettura server- based, che consente di evitare il download delle pagine web sul proprio PC (figura 5.5).

Figura 5.5 – La tecnologia abilitante

Fonte: Elaborazione personale.

Riassumendo, l’architettura di un ASP ha il suo elemento principale nella sua server farm, ossia nel luogo, spesso un Internet Service Provider, in cui risiedono sia le applicazioni che i dati. Gli utenti dei diversi client delle applicazioni accedono alla server farm attraverso Internet risolvendo tutti i problemi connessi alla gestione del server, delle applicazioni gestionali, del database oltre ai problemi e ai rischi connessi alla sicurezza, integrità ed affidabilità dei dati (figura 5.6).

Figura 5.6 – L’architettura di un ASP

(2)

5.2 L’offerta degli ASP

Il portafoglio delle applicazioni software costituisce l’asse portante dell’offerta di un ASP. I programmi distribuiti dagli ASP spaziano da quelli più semplici (Word, Excel ecc.) ai sistemi ERP e CRM15, offrendo soluzioni tecnologiche appetibili tanto alle grandi quanto alle piccole realtà aziendali. Il portafoglio delle applicazioni è un elemento che deve essere valutato con attenzione da coloro che intendono usufruire dei servizi dell’ASP. È necessario valutare non solo le caratteristiche e la varietà dei programmi rilevanti per la propria attività, ma anche quelli che saranno disponibili in futuro.

Gli ASP solitamente non si limitano a offrire la possibilità di “affittare” applicazioni, ma offrono un pacchetto che comprende anche servizi d’implementazione, servizi di gestione del data center, servizi di supporto continui, aggiornamento (upgrade) e applicazioni per lo sviluppo tecnologico e per i problemi di business.

I servizi d’implementazione offerti dagli ASP sono necessari per allineare applicazioni e processi di business. In quest’ultima categoria rientrano, per esempio, la gestione della migrazione dei dati dal sistema precedente a quello dell’ASP e la formazione del personale. Gli ASP più qualificati dispongono di un proprio staff che, lavorando a stretto contatto con il cliente e utilizzando il più delle volte metodologie

15 Ricordiamo che un software ERP è un applicativo per la gestione globale di tutti i processi aziendali in modo integrato e un software CRM è un software per la gestione dei rapporti con la clientela con riferimento a ogni problematica o area aziendale.

(3)

proprietarie d’implementazione, favorisce la rapida realizzazione dell’applicazione, solitamente in poche settimane.

I servizi di gestione del datacenter riguardano le operazioni di gestione dell’infrastruttura hardware e software per assicurarne ed accrescerne l’affidabilità, la disponibilità, oltre che garantirne la sicurezza, in particolare per quanto riguarda i dati. I migliori ASP dispongono di almeno un datacenter di backup, collocato in luogo diverso dal datacenter operativo, oltre che di accessi alla rete sovradimensionati rispetto al necessario, così da poter far fronte a picchi di domanda imprevisti, garantendo la continuità del servizio.

I servizi di supporto offerti solitamente senza interruzione, 24 ore al giorno, spaziano dall’assistenza ai problemi tecnici, fino ai problemi di carattere gestionale.

I servizi di aggiornamento sono rivolti sia alle necessità di adattamento all’evoluzione tecnologica, sia all’adattamento alle mutate condizioni di contesto e di business. Questi servizi permettono di assecondare e favorire le strategie di espansione geografica o di business del cliente, attraverso la disponibilità di nuovi moduli applicativi, di una apposita infrastruttura hardware e procedure veloci d’implementazione. Si tratta in tutti i casi di servizi che vengono offerti grazie alla prospettiva a medio-lungo termine del rapporto tra gli ASP e i propri clienti.

Figura 5.7 – L’offerta

5.2.1 Tipologie di Application Service Provider

(4)

Le possibili tipologie di ASP sono molteplici, in dipendenza del tipo di servizio offerto, del livello di expertise garantita, della categoria di aziende a cui si rivolgono, del livello di responsabilità assunto, dell’infrastruttura IT su cui si basano. La tassonomia più convincente è quella ripresa nella figura 5.8, che si basa su un semplice modello di mercato e che sembra in grado di mettere ordine in un insieme apparentemente caotico di scelte possibili.

In relazione alle diverse combinazioni di applicazioni e servizi si possono configurare diverse tipologie di ASP. Anche se due ASP offrissero la stessa applicazione si potrebbero differenziare per il pacchetto di servizi collaterali, per la configurazione del datacenter o per la tipologia di infrastruttura di rete utilizzata per l’accesso all’applicazione.

È possibile procedere alla individuazione dei diversi tipi di ASP costruendo un grafico che incrocia due dimensioni: il tipo di applicazioni che essi offrono (asse delle y) e i servizi collaterali per l’implementazione e gestione dell’applicazione (asse delle x).

Figura 5.8 – Tipologie di ASP

Fonte: adattato da IDC, 1999.

(5)

Disponendo le applicazioni lungo un continuum, dalle più semplici a quelle più complesse, troveremo16:

• applicazioni per la produttività individuale (Personal), che comprendono le cosiddette office suites, ossia i software orientati a permettere l’analisi personale dei problemi di business (es. Microsoft Office);

• applicazioni collaborative, includono le applicazioni orientate alla creazione di comunità virtuali (es. groupware, e-mail, software per la teleconferenza);

• applicazioni commerciali, ossia applicazioni orientate alla creazione e manutenzione di siti relativi al commercio elettronico e a tutte le problematiche conseguenti;

• applicazioni CRM, includono applicazioni orientate alla gestione di rapporti con la clientela (es. l’automazione della forza vendita, customer service, applicazioni di marketing);

• applicazioni ERP, ossia applicazioni orientate all’automazione di tutti i processi aziendali, sia direzionali che operativi. In tale categoria si rientrano sia gli ERM (Enterprise Resource Management), che includono la contabilità, la gestione delle risorse umane, il facilities management, la gestione dei materiali, sia le vertical application, che includono le applicazioni generiche destinate a risolvere problemi tipici di un determinato settore, come la gestione dei sinistri nel settore assicurativo o il MRP nell’industria manifatturiera;

• applicazioni analitiche, che includono tutte le applicazioni concepite per risolvere problemi specifici di business, come le piattaforme per gestire particolari temi di finanza (trading di fondi, ecc.), l’analisi del rischio, l’analisi della clientela.

Mentre per i pacchetti applicativi è possibile l’individuazione di una segmentazione sufficientemente precisa e comunemente accettata, per quanto riguarda i servizi, essendo il modello degli ASP di recente apparso sul mercato, proponiamo una classificazione in tre categorie di servizi secondo la profondità del servizio offerto, in ordine crescente di complessità, e precisamente:

16 Cfr. P. Federici, E. Pietrabissa, Gli ASP: impatto sulla gestione d’impresa e implicazioni organizzative, cit., pagg. 61-63.

(6)

• core services: questi comprendono i servizi di base, connessi al semplice utilizzo dell’applicazione da parte dell’utente, che un ASP deve comunque fornire per garantire al cliente le possibilità gestionali essenziali e per ottenere il livello minimo necessario di customer satisfaction. Si tratta dei servizi di monitoraggio dell’applicazione, del server e della rete in cui l’applicazione è collocata ed offerta; di servizi di backup giornaliero sia dell’applicazione che dei dati, di servizi di help desk continuo per i problemi connessi alla fruizione dell’applicazione;

• managed services: è il pacchetto di servizi che comprende oltre ai core services altri servizi aggiuntivi circa la tempistica del supporto help desk, la sicurezza dei dati (es. la presenza di attività di mirroring dei dati) e dell’applicazione, l’assistenza specifica sull’applicazione presso la sede dell’utente, la maggiore velocità di esecuzione dell’applicazione17;

• extended services: è il pacchetto di servizi che include, oltre a quanto illustrato nel pacchetto “managed service”, altri servizi di consulenza manageriale che vanno dalla parametrizzazione dell’applicazione, all’implementazione della soluzione, alla progettazione e realizzazione di programmi di formazione orientati ai diversi tipi di users.

In relazione alle due dimensioni descritte è possibile individuare tre diverse categorie emergenti di ASP18:

¾ Enterprise ASP: è la tipologia di ASP collocata in alto a destra del nostro modello. Si tratta di ASP che tendono ad offrire applicazioni analitiche, sistemi ERP e CRM oltre ad applicazioni per la gestione del commercio elettronico;

¾ Collaborative ASP: offrono servizi applicativi a supporto di team ed organizzazioni virtuali;

17 Si tratta dei servizi cui più tipicamente fanno riferimento gli standard dei SLA. Con il termine Service Level Agreement si intende un accordo tra un Provider e il suo cliente riguardante la descrizione del servizio da erogare, l’interfaccia per la risoluzione di eventuali problemi, i livelli di servizio sulla rete garantiti dal fornitore (cioè le metriche da utilizzare per monitorare l’efficacia del servizio).

Cfr. www.i-dome.it.

18 Cfr. C. Demattè (a cura di), E-business: condizioni e strumenti per le imprese che cambiano, cit., pag. 238.

(7)

¾ Personal ASP: propongono servizi applicativi composti da pacchetti di produttività individuale (inclusi spesso anche nell’offerta degli Enterprise ASP) e pacchetti specifici per particolari figure professionali.

5.2.2 Competenze di base per la creazione di un ASP

Un ASP necessita di un ampio spettro di competenze necessarie per rendere concreto il servizio. In particolare, si richiedono competenze nel campo della consulenza manageriale, organizzativa e tecnica; nel campo dell’infrastruttura tecnologica e delle applicazioni a supporto del business aziendale. Si tratta di competenze molto diverse, la cui contemporanea disponibilità è indispensabile per la realizzazione di una iniziativa nel settore ASP.

Le competenze nell’ambito dell’infrastruttura tecnologica devono spaziare dalle competenze circa le problematiche connesse al dimensionamento, creazione e gestione di un datacenter a quelle relative alla progettazione e gestione dell’infrastruttura di rete per l’erogazione del servizio.

Le competenze nell’ambito dei servizi devono spaziare dal supporto tecnico e manageriale, alla competenza in tema di sicurezza dei dati e delle applicazioni.

Le competenze nel campo delle applicazioni devono comprendere gli aspetti tecnici e manageriali connessi alla gestione delle applicazioni gestionali che si intendono

“affittare”. In particolare, è necessario possedere le competenze per l’installazione, la gestione e la parametrizzazione degli applicativi, la vendita dei servizi applicativi, il supporto e l’implementazione degli stessi.

Si tratta di competenze diverse di cui l’ASP si deve dotare o inserendo personale al proprio interno o realizzando accordi di partnership con altri soggetti. Quest’ultima sembra essere la strada comunemente prescelta, per cui l’ASP tende a configurarsi come un integratore di competenze.

Figura 5.9 – Competenze necessarie ad un ASP

(8)

Fonte: Elaborazione personale.

5.3 Gli attori coinvolti nel mercato ASP: il punto di vista dell’ASP e del cliente

La creazione di un ASP è complessa e richiede il coordinamento delle diverse competenze prima individuate. Da questo coordinamento emerge quel servizio che l’utente finale vede e sperimenta come ASP. Per poter analizzare gli attori coinvolti dal lato dell’offerta, in questa schematica ricostruzione abbiamo scelto come punto di vista quello dell’ASP puro, cioè un operatore che non possedendo nessuna delle competenze necessarie si pone nell’ottica di acquisirle con accordi di cooperazione e coordinamento con una serie di partner. Quindi, al fine di garantire un adeguato livello di servizio, l’Application Service Provider deve interagire con un’articolata rete di fornitori19, che comprendono produttori di software e hardware, società di consulenza tecnologica e fornitori di connettività (figura 5.10). La capacità di gestire

19 Di norma, un ASP fa riferimento ad una serie di partner-fornitori, dai quali deriva un insieme coordinato di attività che, opportunamente ingegnerizzate, costituiscono la piattaforma software fornita in uso ai clienti. La lista dei partner-fornitori è solitamente ampia, includendo le software house, le aziende di integrazione di sistemi, le infrastrutture di datacenter, le infrastrutture di supporto.

Cfr. Cfr. P. Federici, E. Pietrabissa, Gli ASP: impatto sulla gestione d’impresa e implicazioni organizzative, cit., pag. 61.

(9)

le relazioni con i partner è strategica per ogni ASP: la sua possibilità di occupare il mercato in modo profittevole è diretta funzione della capacità di coordinare efficacemente i partner, di ottenere da ciascuno di essi un semi-lavorato ottimale, di ripartire le responsabilità produttive in modo efficiente ed equilibrato. Di seguito cercheremo di analizzare i singoli attori, mettendo in evidenza il loro contributo alla creazione di un ASP puro, studiando l’impatto, le minacce e le opportunità di questa nuova figura per il tradizionale mercato di riferimento.

I software vendors di tools, sistemi operativi, applicativi sono molto interessati al fenomeno ASP, predisponendo particolari modalità di licesing per questa categoria di utenti basate sul concetto di “affitto” della loro soluzione software con il pagamento di fee periodiche in base agli accessi ai prodotti offerti dall’ASP (questo è il comportamento di SAP, Microsoft, Citrix, Siebel, Oracle). Il problema risiede nel fatto che questi attori del settore informatico, così operando, perdono la gestione del rapporto diretto con l’utente finale. Di conseguenza, nasce l’esigenza di capire se promuovere direttamente un ASP o diventarne partner. La direzione intrapresa dalla maggior parte delle aziende sembra essere quella di diventare partner, anche se non mancano casi in cui sia scelta una duplice strategia, cioè diventare un ASP per clienti di grandi dimensioni ed essere un partner di ASP aventi come target clienti di medie o medio-piccole dimensioni.

Per i produttori di hardware l’impatto del sistema ASP è rilevante in quanto incide profondamente sul loro modello di business e sulle strategie di marketing. La capacità di competere di questi attori tende sempre di più a basarsi sulla capacità di offrire soluzioni e servizi invece di singoli prodotti dotati di sempre maggiore potenza. Il loro vantaggio competitivo si sposta dalla riduzione del costo di acquisto della singola macchina singolarmente considerata, alla riduzione del TCO (Total Cost of Ownership), cioè del costo di possesso della singola macchina valutato in un’ottica temporale di medio-lungo termine e, quindi, in relazione alle caratteristiche di affidabilità, scalabilità, operatività continua. Con l’avvento degli ASP il mercato tende a spostarsi sulla fascia medio-alta di prodotti, sui server di medio-alta potenza, con avanzate funzionalità nella gestione della memorizzazione dati e nella velocità di elaborazione tipiche dei mainframe. Questo tipo di attori tendono a divenire, dunque, partner degli ASP sviluppando relazioni di medio termine dedicandosi allo sviluppo di sofisticati servizi a supporto del datacenter, l’asset fondamentale di ogni ASP.

L’aspetto più rivoluzionario che sembra emergere per questa categoria di attori è il

(10)

fatto che gli ASP si aspettano soluzioni hardware semplici e poco costose da gestire, con la possibilità di pagare il vendor in base ai ricavi conseguiti con gli accessi del periodo. Per il fornitore di hardware ciò comporta una ridefinizione delle strategie di pricing.

Il settore delle imprese di servizi, in particolare di consulenza tecnologica e d’implementazione di soluzioni gestionali, è interessato profondamente dallo sviluppo degli ASP in quanto questa nuova modalità di distribuzione delle applicazioni standardizzerà l’offerta degli applicativi e ne ridurrà i costi di accesso.

Le imprese di servizi come le imprese di consulenza manageriale, di consulenza tecnologica, dovranno affiancare alla loro offerta istituzionale particolari pacchetti pensati per il mercato che ruota attorno agli ASP. Anche per loro il dilemma sarà se essere partner o diventare un ASP in tutto e per tutto. La scelta se essere un ASP o un partner dovrà tenere presente alcune considerazioni. La prima di queste considerazioni si riferisce al fatto che le grandi e medio-grandi imprese (quelle con più di 1000 dipendenti) difficilmente saranno clienti di ASP, continuando a organizzarsi in proprio. Inoltre, andrà anche valutato il fatto che pure le imprese che si avvalgono di un ASP continueranno a necessitare della consulenza per la personalizzazione del prodotto. Il cliente di un ASP si aspetta di poter utilizzare immediatamente l’applicativo con costi minimi di introduzione e di sfruttamento iniziale, ma è cosciente della successiva necessità di attuare le modifiche organizzative e strategiche necessarie alla sua azienda per sfruttare a pieno le potenzialità dell’applicativo stesso. Pertanto, le grandi società di consulenza, attraverso l’azione degli ASP, potranno avere l’opportunità di raggiungere il comparto delle medie imprese espandendo il proprio mercato di riferimento. Allo stesso modo, le società di consulenza che attiveranno partnership con ASP potranno aggiungere alla loro offerta nuove caratteristiche che, oltre all’implementazione dell’applicazione, comprendono anche l’offerta dell’applicazione stessa.

L’avvento degli ASP ha importanti implicazioni anche per i fornitori di connettività, ovvero per imprese del settore delle telecomunicazioni, in particolare per i NSP (Network Service Providers). Anche tali operatori possono decidere se scegliere di essere un ASP o di esserne un partner. In quest’ultimo caso il loro compito è realizzare grandi server farm da “affittare” ad uno o più ASP. L’affitto del datacenter potrà essere realizzato in base a delle fee fisse, in base agli accessi, o in base a delle

(11)

fee strutturate in due livelli: una quota in base agli accessi e una quota di compartecipazione agli utili degli ASP.

Figura 5.10 – Gli attori coinvolti nella relazione

Fonte: IDC.

Dal lato dell’ASP puro, dunque, si può parlare di un nuovo modello di business definibile “application renting” in cui è fondamentale la capacità di relazionarsi e di coordinarsi con tutta una serie di attori tutti egualmente importanti per la realizzazione di un servizio di alto profilo. La competenza distintiva dell’ASP risiede nella capacità di coordinamento e di bilanciamento dei prodotti, dei servizi e delle problematiche dei diversi attori20. In conclusione, rileviamo come il modello ASP incide profondamente nel mondo dell’ICT, creando nuove problematiche per tutti gli attori del settore in relazione a problematiche di compensation, pricing, licensing, assistenza e sviluppo del mercato oltre che alle diverse modalità di affrontare e accogliere tali sfide.

L’enfasi di questo nuovo modello di business è posta sull’uso e non sulla proprietà dell’applicazione21. Il cliente deve possedere un browser installato su un computer, o

20 In particolare, un elemento di complessità che deve essere gestito è dato dalle diverse esigenze competitive che caratterizzano il sistema degli attori coinvolti e che possono tradursi in divergenti pressioni concorrenziali tra gli stessi fornitori.

Cfr. V. Morabito, Dal “make or buy” al “make, buy or rent”nei sistemi informativi aziendali, cit., pagg. 87-89.

21 L’accento quindi è posto sull’utilizzo e non sul possesso dell’applicazione. Siamo in presenza del classico paradigma introdotto da Jeremy Rifkin: nella net economy la proprietà è progressivamente

(12)

su un thin client (come detto, sono i “terminali”, e quindi molto meno costosi di un personal computer, pensati per accedere ai servizi dell’ASP) e un collegamento Internet per accedere e utilizzare i servizi applicativi forniti da un ASP. Il ruolo dell’ASP è quello di costituire una interfaccia unica nei confronti del cliente gestendo le relazioni con tutti gli attori coinvolti nella “produzione” del servizio, restando agli occhi del cliente unico responsabile del “pacchetto di servizi” offerti (figura 5.11).

Il cliente interagisce esclusivamente con l’ASP, ignorando la ragnatela di relazioni esistenti con altre imprese dal cui operato dipende la qualità del servizio. È compito dell’ASP coordinare questo insieme di relazioni, tipicamente attraverso contratti a medio-lungo termine, in particolare con i produttori di software, sia operativo che gestionale, soggetti da cui deve avere certezza circa il livello minimo di SLA garantito (Service Level Agreement) così da poter definire il proprio SLA nei confronti degli acquirenti dei propri servizi applicativi.

In sostanza, il modello di business dell’ASP richiede il passaggio dal concetto di Customer Relationship Management (CRM) al concetto di Customer Partner Relationship Management (CPRM).

Figura 5.11 – Le relazioni di un ASP

sostituita dall’accesso e, più che possedere, conta fruire. Nell’economia delle reti si contratta l’accesso all’utilizzo di un bene fisico o intellettuale, piuttosto che lo scambio del bene stesso. Nel mercato tradizionale i ruoli disponibili sono quello del compratore e del venditore, nella rete, i ruoli sono quelli dell’utente e quello del fornitore.

Cfr. J. Rifkin, L’era dell’accesso, Mondadori, Milano, 2000.

(13)

Il modello di business dell’ASP ha due punti di osservazione: quello dei partner e quello dei clienti. L’ASP si configura, infatti, da un lato come aggregatore di competenze e dall’altro come un’interfaccia unica nei confronti del cliente. Il successo del modello richiede il monitoraggio e il mantenimento dell’efficacia, dell’efficienza e soddisfazione simultanea di tutti i partner per garantire un adeguato livello di servizio ai clienti. Per i clienti, l’ASP è l’unica componente del modello visibile. Risulta strategica per il successo dell’ASP, sviluppare apposite competenze di CPRM, ossia di bilanciamento della soddisfazione dei partner e dei clienti.

5.3.1Il modello di pricing e la struttura dei costi

Il modello di pricing dei servizi applicativi dell’ASP è una delle problematiche di maggiore rilievo. Normalmente l’ASP stipula con i propri clienti contratti con una durata compresa tra i 18 e 36 mesi. Il cliente paga un importo fisso determinato in base al numero degli utenti, tuttavia in qualche caso viene prevista una parte variabile legata al numero delle transazioni, al numero di sessioni virtuali attivate, al tempo di collegamento. La parte variabile può sostituirsi completamente alla quota fissa. Si tratta comunque di modalità contrattuali che potranno subire modifiche in

(14)

relazione alla diversa politica adottata dai soggetti coinvolti nella produzione del

“servizio applicativo”.

Il livello di pricing è invece determinato in relazione alla struttura dei costi di un ASP. Allo stato attuale c’è grande incertezza circa la struttura dei costi di un ASP ma è possibile contenere tali incertezze all’interno di un range ragionevole, che consente di arrivare alla stima di un livello di valore aggiunto compreso tra il 30 e il 45% del fatturato dell’ASP così come riepilogato nella Tabella 5.2.

La struttura dei costi e di conseguenza il valore aggiunto prodotto oscillerà dal livello minimo a quello massimo in relazione al livello di economie di scala raggiunte dall’ASP, grazie alla distribuzione dei costi fissi tra un gran numero di clienti.

Volendo fare qualche esempio concreto, un utente che usa SAP R/3 (un sistema ERP di alta fascia) paga una fee fissa mensile che si aggira tra 300 e 500 dollari.

Tabella 5.2 – Struttura dei costi e livello di valore aggiunto di un ASP

5.4 Driver tecnologici, tecnici e di business a supporto dello sviluppo del settore ASP

(15)

La nascita della figura dell’ASP è favorita dalla presenza di tre tipologie di driver:

tecnologici, tecnici e di business22.

I driver tecnologici si collegano alla disponibilità e diffusione di particolari tecnologie che consentono o favoriscono la nascita di questo nuovo settore. Tra i driver tecnologici si possono individuare i seguenti:

• la pervasività di Internet ha ormai raggiunto anche i sistemi informativi aziendali, favorendo lo spostamento della gestione di tali sistemi da una gestione interna ad una gestione webcentric, in cui le applicazioni risiedono sulla rete;

• la diminuzione dei costi e l’aumento della banda23 disponibile hanno reso possibile concretizzare sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista economico la modalità server hosting computing;

• il consolidamento dell’ambiente client-server è una solida base di partenza per la diffusione degli ASP, in quanto il fatto che l’applicazione risiede su un server in rete è poco rilevante per l’utente e le sue abitudini non risultano affatto modificate;

• l’accettazione del browser come interfaccia unica e sempre più diffusa sta accrescendo il consenso verso tutte le soluzioni web-centric e quindi anche nei confronti degli ASP;

• la comprensione delle potenzialità dell’e-commerce e dell’e-business e la flessibilità necessaria per la concreta realizzazione di questi nuovi modelli influenzano positivamente il modello ASP.

I driver tecnici sono collegati alla sempre maggiore complessità di quanto connesso all’ICT, in particolare:

22 Cfr. C. Demattè (a cura di), E-business: condizioni e strumenti per le imprese che cambiano, cit., pagg. 247-250.

23 A seconda dei supporti utilizzati, le reti di telecomunicazione sono classificabili in base alla capacità di trasferimento raggiunta, ovvero alla larghezza di banda (bandwidth). La larghezza di banda è il numero di bit che un determinato canale può trasportare in un’unità temporale predeterminata, ovvero il secondo. Più larghezza di banda ha una rete, più elevata è la sua capacità di trasferimento. In particolare vi sono: reti a bassa capacità, usualmente utilizzate per connettere i computer degli utenti con i computer host degli Internet Service Provider (ISP) e reti ad elevata capacità, ovvero a “banda larga”, utilizzate per connettere gli host dei vari ISP fra di loro, gli host degli ISP con i NSP ed i vari NSP. Le reti ad elevata capacità costituiscono infatti generalmente le dorsali di Internet, ovvero quelle reti fisiche che creano i collegamenti tra le reti nazionali ed internazionali.

Cfr. D. Busso, L’economia degli Application Service Provider (ASP), cit., pag. 35.

(16)

• la scarsezza di competenze sulle problematiche tecnologiche e conseguente alto costo di quelle esistenti che le rende inaccessibili alle piccole e medie realtà;

• la sempre maggiore diffusione delle tecnologie emergenti anche tra le piccole aziende ne fa comprendere i grandi vantaggi ma anche le notevoli problematiche connesse alla loro amministrazione e implementazione;

• la crescente attenzione delle grandi software house verso il mercato delle piccole imprese richiede la presenza di operatori specializzati che veicolino la loro offerta a costi più contenuti;

• l’ideazione di modelli d’implementazione rapida delle applicazioni veicolate attraverso gli ASP;

• la crescente complessità dell’IT favorisce nuovi operatori capaci di ridurre i problemi tecnici e tecnologici;

• il trasferimento dei rischi tecnici connessi all’applicazione permette di liberare risorse interne dedicandole alla risoluzione dei problemi di business;

• la maggiore esperienza rispetto ai problemi tecnici e dunque la maggiore velocità di risposta e la conseguente riduzione dei tempi d’intervento e risoluzione dei problemi assicurano una maggiore produttività.

I business driver sono connessi alle tendenze emergenti e consigliate per migliorare l’efficacia e l’efficienza aziendale. Tra tali driver individuiamo:

• la minimizzazione dei TCO (Total Cost of Ownership) è resa possibile dal modello ASP che consente risparmi dal 30% al 50% delle spese in ICT;

• la prevedibilità dei flussi di cassa è insita nel particolare modello di pricing degli ASP che prevede esborsi per utente o ancorati ad un parametro di utilizzo. Il modello ASP trasforma i costi da fissi a variabili permettendo, inoltre, di prevederne con ragionevole certezza l’ammontare;

• la possibilità di utilizzare modelli sofisticati di outsourcing come il modello ASP permette alle aziende di concentrarsi sugli obiettivi strategici e sulle core competences;

• liberati dai problemi tecnologici, gli IT staffs possono migliorare la loro efficienza dedicandosi allo sviluppo delle core competences;

(17)

• il miglioramento delle capacità di coordinamento in seguito alla maggiore flessibilità del modello ASP soprattutto nell’assecondare processi di crescita aziendale.

5.5 La catena del valore

La catena del valore24 di un ASP individua le diverse fasi di creazione del valore nel modello di business dell’ASP (figura 5.12).

Figura 5.12 – La catena del valore di un ASP

Fonte: Elaborazione personale.

Le fasi della catena del valore di un ASP sono cinque25: il software di base e abilitante, il software applicativo, il datacenter, la rete, i servizi di formazione, implementazione e supporto. Si tratta di componenti che in gran parte sono

“acquistati” all’ esterno e che l’ASP provvede a integrare.

24 La definizione della catena del valore del mercato ASP, ovvero la definizione delle fasi che la compongono e delle classi di fornitori operanti in ciascuna fase, permette inoltre di definire il posizionamento di questi ultimi sia all’interno della specifica fase in cui sono presenti, sia all’interno del mercato ASP nel suo complesso.

Cfr. P. Pasini, I servizi di ICT. I nuovi modelli di offerta e le scelte di “make or buy”, cit., pag. 37.

25 Cfr. C. Demattè (a cura di), E-business: condizioni e strumenti per le imprese che cambiano, cit., pagg. 251-253.

(18)

Il software di base e abilitante è una delle componenti fondamentali, in quanto da questa scelta potrà derivare il vantaggio competitivo dell’ASP. Oggi due sono le piattaforme tecnologiche più solide per la distribuzione in modalità ASP di software non pensato per il web: la piattaforma Microsoft-Citrix e la piattaforma Tarantella Inc.

Per quanto riguarda il software applicativo, solitamente tale software è ceduto dalle diverse software house con licensing. In qualche caso gli ASP prevedono lo sviluppo interno o in partnership con le software house di parte del software applicativo.

Il datacenter è il cuore di un ASP. Il datacenter26 o server farm è costituito dall’insieme dei server che gestiscono il collegamento alla rete Internet (web server), la gestione delle applicazioni (application server) e la gestione del database (database server). Il dimensionamento della server farm deve essere realizzato tenendo presente molti parametri tra cui il tipo di applicazioni, il numero di utenti, il numero massimo di utenti concorrenti.

Anche per l’infrastruttura di rete, tipicamente Internet, è fondamentale procedere a un dimensionamento adeguato. In genere la gestione delle problematiche connesse all’infrastruttura di rete è affidata ad un ISP (Internet Service Provider) che fornisce la “banda” per l’accesso ad Internet e provvede a monitorare il livello delle performance garantito dalla banda utilizzata.

I servizi di formazione, implementazione e supporto costituiscono l’ultimo stadio della catena del valore di un ASP. Si tratta dei servizi che l’ASP fornisce utilizzando proprio personale o, nella maggior parte dei casi, avvalendosi di accordi stipulati con società di consulenza sia tecnologica sia di business. I servizi di supporto sono solitamente forniti attraverso appositi help desk operativi 24 ore su 24 e sono ricompresi nel pacchetto base del “servizio applicativo”. I servizi di implementazione e formazione sono forniti in modo standardizzato o appositamente realizzati per il richiedente.

26 Il datacenter è un centro operativo in grado di ospitare e gestire sistemi hardware e software e di garantire la sicurezza necessaria e l’erogazione di soluzioni applicative in rete, offrendo un’elevata disponibilità di banda per l’accesso da parte dell’utenza.

Cfr. P. Pasini, I servizi di ICT. I nuovi modelli di offerta e le scelte di “make or buy”, cit., pag. 38.

(19)

5.6 Benefici e rischi per le aziende clienti

Nel paragrafo si affrontano due tematiche principali: da un lato, la percezione da parte degli utenti dei benefici derivanti dall’utilizzo di applicazioni in modalità ASP, dall’altro la percezione dei rischi e svantaggi associati al ricorso a tali servizi.

L’opzione Rent pare costituire una modalità di progettazione dei sistemi informativi in grado di fornire una serie di vantaggi rispetto alle soluzioni Buy e Make. Le potenzialità competitive offerte da un sistema basato sugli ASP sono:

• Riduzione dei costi. Diminuiscono sensibilmente i costi di acquisto e gestione di software, hardware e del relativo know-how. Infatti, i principali vantaggi legati all’uso di servizi ASP insistono, in linea generale, sulla possibilità di ridurre diverse categorie di costi: quelli del software (dal momento che al costo fisso della licenza d’uso si sostituisce il costo variabile rappresentato da un canone pay per use), quelli infrastrutturali, quelli di gestione del parco applicativo (tale attività, in caso di ricorso ai servizi ASP, viene infatti esternalizzata)27.

• Predicibilità e controllabilità dei costi. L’esborso finanziario assume la forma di un canone di abbonamento a cadenza mensile. Di conseguenza, si assiste a un miglioramento nella gestione dei flussi di cassa in quanto, conoscendo di anno in anno l’esborso richiesto dalla gestione dei sistemi informativi, è possibile riallocare proficuamente risorse altrimenti bloccate.

• Efficienza tecnica. Affidandosi a un operatore specializzato, è possibile godere di competenze tecniche all’avanguardia, senza sostenere direttamente costi di formazione e aggiornamento28.

• Tempi di implementazione. Rispetto alle opzioni Make e Buy, i tempi di implementazione del servizio si riducono sensibilmente, consentendo all’impresa cliente di essere immediatamente operativa. Mentre, il periodo di implementazione di un’applicazione, attraverso i canali tradizionali, viene

27 Il risparmio di tempo e denaro riconducibile alla scelta della modalità ASP permette di sostenere un costo totale inferiore rispetto a quello riferito alla gestione tradizionale, caratterizzato oltre che dal costo della licenza anche da quello di servizi aggiuntivi spesso indispensabili (consulenza, progettazione, implementazione, personalizzazione/parametrizzazione, testing e manutenzione).

Cfr. P. Pasini, I servizi di ICT. I nuovi modelli di offerta e le scelte di “make or buy”, cit., pagg. 87- 89.

28 Cfr. V. Morabito, B. Provera, Dal “make or buy” al “make, buy or rent” nei sistemi informativi aziendali, cit., pag. 90.

(20)

misurato in mesi e anni, nei modelli ASP si parla di giorni-settimane. La riduzione dei tempi di implementazione è possibile perchè gli applicativi sono già installati sul server, che si trovano nei data center, o comunque le fasi di messa in esercizio sono di competenza del fornitore. Da questo vantaggio consegue che i costi di implementazione risultano notevolmente ridotti. Oggi è fondamentale essere in grado di sviluppare applicazioni rapidamente e a costi relativamente contenuti, in quanto oggi arrivare “primi”

vuol significare assicurarsi un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti, ciò è amplificato in una realtà dinamica come quella di Internet.

• Scalabilità dell’applicazione. La piattaforma di offerta consente una chiara adattabilità alle esigenze del cliente, permettendo di aumentare la capacità di erogazione del servizio senza sostenere costi aggiuntivi per il potenziamento del sistema.

• Aggiornamento continuo dei software. Il principale beneficio fa comunque riferimento alla possibilità di disporre di tecnologie sempre aggiornate, e questo risponde alla principale criticità segnalata dalle imprese (“software sempre aggiornato”) con riferimento alla gestione del parco applicativo.

Gli ASP eliminano l’esigenza di disporre di staff specialistici per la creazione e manutenzione dell’infrastruttura hardware e software e permettono di risolvere i problemi di affidabilità, scalabilità, flessibilità del sistema informativo aziendale.

In particolare sono evidenziabili i seguenti punti29:

ƒ Assenza di costi nascosti. Il modello ASP elimina la necessità di team specialistici e di infrastrutture di supporto all’applicazione. Il cliente paga per l’uso del team e dell’infrastruttura dell’ASP, sostenendo comunque dei costi inferiori a quelli di una gestione interna, in quanto riesce ad usufruire del livello di economie di scala raggiunte dall’ASP. Alcuni studi evidenziano come in aziende che non si avvalgono di ASP il 70% del budget in ICT è finalizzato alla copertura dei costi del personale e alle attività d’intervento quotidiane. Il modello ASP consente alle imprese di concentrarsi esclusivamente sulle proprie core competences; infatti, le aziende utenti, sono liberate dalle complessità legate all’implementazione e alla gestione in house delle applicazioni.

29 Cfr. C. Demattè (a cura di), E-business: condizioni e strumenti per le imprese che cambiano, cit., pagg. 253 e 254.

(21)

ƒ Assenza di attriti in ICT nel processo di crescita. Aziende caratterizzate da un processo di crescita veloce si trovano frenate in questo processo di sviluppo dalla presenza di applicazioni standardizzate che, oltre a necessitare di personalizzazioni o parametrizzazioni, richiedono un nuovo e più potente hardware, una più efficiente infrastruttura di rete o un più efficiente database per poter essere scalabili. Si tratta di operazioni che, oltre a essere costose, richiedono tempo per essere concretizzate. Attuando una strategia di outsourcing grazie a un ASP, tutti questi problemi potranno essere risolti e l’impresa potrà allineare, anche dal punto di vista temporale, la propria strategia di sviluppo e le “IS capabilities”.

ƒ Assenza di compromessi. Il modello ASP permette di superare il trade off in cui si trovano le imprese allorquando devono decidere il dimensionamento della parte hardware del sistema informativo: scegliere tra sistemi con capacità in eccesso o sistemi con capacità appena sufficiente a soddisfare le necessità del momento e che per il futuro necessitano di un continuo adattamento. In entrambi i casi le imprese sostengono costi di informazione per documentarsi circa il sistema da acquistare, costi di acquisto dell’hardware, costi tecnici connessi all’installazione e alla manutenzione.

Non sono da sottovalutare i rischi tecnici connessi alla gestione dell’intera infrastruttura hardware che possono determinare blocchi dell’attività. Il grafico successivo illustra la differenza tra il processo di upgrade tra una gestione tradizionale ed una gestione delle applicazioni avvalendosi di un ASP.

Figura 5.13 – Sentieri di crescita delle soluzioni applicative

(22)

In conclusione, gli ASP consentono di minimizzare la complessità, i costi e i rischi connessi a una gestione interna delle applicazioni informatiche in una server farm, permettendo anche alle piccole e medie aziende di utilizzare applicativi molto complessi (come per esempio i sistemi ERP) velocemente, correttamente e a costi controllabili, ovvero senza dover fronteggiare investimenti in licenze software, in hardware e in competenze specialistiche. Di conseguenza, il sistema di tipo Rent consentirebbe di liberare una consistente quantità di risorse che possono essere reinvestite nel core business dell’azienda.

Tuttavia, non possono essere trascurati i rischi e le possibili resistenze relativi all’adozione dei sistemi offerti dagli ASP. Questo insieme di freni deve essere attentamente considerato dagli attori del settore, che devono predisporre une serie di misure atte a superare tali barriere. Le problematiche principali che possono costituire un ostacolo allo sviluppo degli ASP riguardano i seguenti temi.

¾ Sicurezza. I rischi relativi alla sicurezza delle informazioni che transitano attraverso la rete Internet rappresentano la principale remora avanzata dai potenziali clienti dei servizi ASP. Le preoccupazioni riguardano eventuali perdite di dati, diffusioni di virus e intrusioni nei propri sistemi informativi.

Occorre ricordare, in effetti, che quando un’azienda decide di utilizzare una determinata applicazione fornita da un service provider, in quello stesso momento decide di consentire all’ASP di accedere alle proprie informazioni.

Questa situazione apre due fronti di rischio: da un lato, il rischio legato alla possibilità di intrusione nel server dell’ASP da parte di terzi attraverso la rete Internet, e dall’altro lato il rischio legato alla compresenza di una molteplicità di aziende-clienti che contemporaneamente utilizzano la stessa applicazione (secondo il richiamato principio uno-a-tanti), con ovvie possibilità di contaminazione. Il problema della sicurezza è quindi davvero centrale, e su di esso si concentra gran parte delle problematiche esaminate negli SLA che le aziende stipulano con gli ASP30. La maggiore capacità di garantire l’integrità dei dati, anche grazie alla presenza di meccanismi di backup automatici, può essere un argomento importante per superare l’ostacolo.

¾ Affidabilità. La diffusione dei sistemi ASP è strettamente connessa alla stabilità della connessione Internet, che deve garantire la stabilità del servizio

30 Cfr. P. Federici, E. Pietrabissa, Gli ASP: impatto sulla gestione d’impresa e implicazioni organizzative, cit., pag. 63.

(23)

evitando rallentamenti improvvisi nel download time o, addirittura, interruzioni della linea31. In questo senso, è cruciale l’affidabilità del fornitore di connettività cui si rivolgono gli operatori ASP. Inoltre, la diffusione di Internet a banda larga può costituire un’interessante opportunità di crescita per i sistemi basati sugli ASP.

¾ Limiti nella personalizzazione. Le applicazioni rese disponibili via Internet, essendo standard, possono essere oggetto di interventi di personalizzazione minimi, e dunque utilizzabili con difficoltà in contesti operativi molto specifici.

¾ Perdita di know how tecnologico e dipendenza dal fornitore del servizio.

L’esternalizzazione delle attività di gestione applicativa e dei server su cui risiedono le applicazioni comporta infatti l’attribuzione di compiti specifici di supporto, implementazione e gestione a soggetti esterni dotati del necessario know how. Il governo della tecnologia sarebbe dunque di competenza di personale specializzato esterno all’azienda, con il rischio, per l’azienda stessa, di dipendere dal fornitore nella soluzione di questioni ordinarie e straordinarie inerenti l’ambito IT.

¾ Aspetti contrattuali. Un problema significativo relativo all’aspetto contrattuale riguarda la riluttanza di molti operatori a definire clausole che garantiscano determinati livelli di servizio32. L’assenza di tali forme di rassicurazione rappresenta una forte barriera per le imprese potenzialmente interessate al servizio, che saranno più restie ad abbandonare il proprio sistema di gestione dei sistemi informativi, sia esso in modalità Make o Buy, per abbracciare soluzioni di tipo Rent. Inoltre, l’adozione di un sistema ASP può comportare un’asimmetria informativa tra cliente e fornitore, con uno

31 Le principali “perplessità” dei sevizi sono strettamente connesse al fatto che l’accesso alle applicazioni e il loro utilizzo avviene, secondo la modalità ASP, online: ciò implica il fatto che lo svolgimento di una qualunque attività da parte degli utenti genera un flusso di dati tra l’azienda e il luogo in cui sono ospitate le applicazioni, cioè genera traffico dati su reti di telecomunicazioni. Da qui la percezione di rischi legati alla possibilità di accesso o “intercettazione” dei dati da parte di soggetti estranei all’azienda (problemi di sicurezza informativa) e legati alla possibilità di rallentamento dei tempi di risposta o indisponibilità delle applicazioni a causa di un eccessivo traffico sulla rete.

Cfr. P. Pasini, I servizi di ICT. I nuovi modelli di offerta e le scelte di “make or buy”, cit., pagg. 89 e 90.

32 Le clausole contrattuali, solitamente richieste dai clienti circa le garanzie di qualità del servizio e del supporto su livelli pressochè vicini al 100%, si scontrano con la possibilità di non poter sempre garantire tali performance.

Cfr. C. Demattè (a cura di), E-business: condizioni e strumenti per le imprese che cambiano, cit., pag.

251.

(24)

sbilanciamento anche consistente a favore di quest’ultimo. Pertanto, un contratto ideale deve riuscire a compensare questa diversa distribuzione del rischio, al fine di assicurare il cliente nei confronti di eventuali comportamenti opportunistici da parte dell’operatore ASP.

¾ Resistenze culturali. Il fatto di utilizzare architetture gestionali innovative tramite la rete Internet può generare una certa diffidenza33, in particolare in quegli ambiti competitivi di piccole dimensioni che si occupano di settori tradizionali e poco technology-intensive. In queste situazioni non sarebbero applicabili soluzioni troppo articolate e complesse, che dovrebbero essere accantonate in funzione di un’offerta più semplice e di utilizzo immediato.

Infatti, l’introduzione di un applicativo ASP comporta un investimento specifico che, pur coinvolgendo in modo limitato la dimensione hardware, interessa lo sviluppo delle conoscenze necessarie a interagire con il sistema.

¾ La scarsa o nulla integrazione con gli applicativi già utilizzati in azienda.

L’adattabilità del software a modalità di distribuzione del tipo ASP richiede spesso notevoli modifiche alle soluzioni esistenti, se non addirittura una completa riscrittura del codice. Il problema è in fase di risoluzione con lo sviluppo di tecnologie adatte a trasformare in software net-centrico il software tradizionale.

¾ Rischi connessi alla risoluzione del contratto. Riguardano i rischi connessi alla migrazione dei dati, alla sostituzione di un operatore ASP con un altro, alla proprietà dei sistemi hardware e software, al riscatto ecc.

¾ Modelli di licensing e di pricing non standard. La modalità di gestione delle licenze e l’assenza di un modello univoco di tariffazione/pricing costituiscono delle criticità importanti nell’ottica di valutazione dell’opportunità di utilizzare applicazioni tramite modalità ASP.

In questo senso, gli operatori del settore devono essere in grado di fornire risposte certe a queste evenienze, coniugando un livello di servizio elevato con un adeguato sistema di mitigazione dei rischi.

33 Una delle barriere che potrebbero rallentare lo sviluppo del mercato di riferimento degli ASP è la resistenza culturale delle aziende a gestire in outsourcing le proprie applicazioni, in quanto percepite come asset strategici e quindi come elemento portante del vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.

Cfr. P. Federici, E. Pietrabissa, Gli ASP: impatto sulla gestione d’impresa e implicazioni organizzative, cit., pag. 69.

(25)

In generale comunque il modello ASP sembra oggi fortemente orientato alle PMI e alle start up perchè i processi aziendali possono essere più facilmente adattati alla implementazione di applicazioni standardizzate e perchè nelle aziende in forte crescita non si hanno modelli aziendali consolidati34.

5.7 Architetture “a servizi”: le promesse e i problemi

5.7.1 I web services e il mondo SOA (Service Oriented Architecture)

L’acronimo SOA (service oriented architecture) è da poco tempo entrato a far parte del gergo degli addetti ai lavori. E tuttavia dietro ad esso ci sono concetti piuttosto semplici e non nuovi. Alcuni tra i principi caratteristici delle SOA – separazione tra logica applicativa e di presentazione, applicazioni realizzate come collezione di servizi, ovvero pezzi di software tra loro indipendenti e con un’interfaccia prestabilita – riportano a concetti sviluppati con il client/server e l’object oriented computing. In effetti abbiano già visto con CORBA, COM, DCOM, Java e.Net dei modi per realizzare qualcosa di simile alle SOA.

L’idea fondamentale è che nelle architetture “a servizi” il patrimonio informativo di un’azienda non è più un insieme di applicazioni tra loro isolate e che comunicano attraverso tecnologie di application integration. Questo patrimonio è invece organizzato in una collezione di servizi pubblicati su un’infrastruttura di comunicazione (quella che Gartner chiama “enterprise service bus”) e che, quando ce n’è bisogno, possono essere utilizzati da più applicazioni. I web service sono un fattore chiave per la pubblicazione dei servizi in modo standard.

In generale, il concetto di Web Services consiste nell’eseguire un software su Internet o nel far comunicare le applicazioni automaticamente tra loro. In pratica, i Web Services possono essere descritti come componenti software modulari, incapsulate all’interno di una serie di protocolli di comunicazione Internet, e possono essere eseguiti tramite la Rete.

La forza del modello dei web services è di utilizzare un set base di protocolli disponibili ovunque, permettendo l’interoperabilità tra piattaforme molto diverse e

34 Cfr. A. Biffi (a cura di), Net Economy. Tecnologie e nuovi paradigmi manageriali,cit., pag. 95.

(26)

mantenendo comunque la possibilità di utilizzare protocolli più avanzati e specializzati per effettuare compiti specifici35.

Le principali caratteristiche dei web services sono rappresentate da36:

• poter essere alla base di applicazioni che girano su Internet;

• poter comunicare con altri programmi automaticamente senza intervento umano;

• essere distribuibili per un loro utilizzo su Internet o una intranet all’interno di un firewall aziendale. Infatti, la straordinaria espansione di Internet ha favorito lo sviluppo di centinaia di applicazioni distribuite basate su TCP/IP e ciò ha reso conveniente l’uso di tale protocollo anche in ambito locale per la realizzazione di reti di computer interne ad un ente o ad un’azienda (intranet), ma con la caratteristica peculiare di essere chiuse al pubblico. Qualora una intranet abbia un gateway verso Internet, questo è protetto da firewalls, cioè speciali precauzioni di sicurezza, che impediscono l’intrusione di persone non autorizzate;

• poter operare in un ambiente protetto impostato dai business partner;

• poter essere scritti utilizzando un’ampia gamma di strumenti di sviluppo.

La logica di funzionamento alla base dei web services è che questi possono essere utilizzati da chiunque, ovunque, in qualunque momento, usando un qualsiasi client d’accesso, purchè siano stati realizzati seguendo uno specifico insieme di standard.

I protocolli specifici alla base dei web services hanno iniziato a prendere forma sostanzialmente dal 1998, quando nacque l’idea di realizzare uno standard di comunicazione per i servizi web.

I protocolli su cui si basa il modello dei web services sono37:

• XML (eXtensible Markup Language): è lo standard usato per rappresentare i dati trasportati, cioè per strutturare le informazioni in modo che i dati possono essere estratti facilmente e usati da altre applicazioni. Un documento XML descrive un web services e comprende informazioni che specificano esattamente come quel web services debba operare. Quando si lancia un web

35 Cfr. D. Busso, L’economia degli Application Service Provider, cit., pag. 28.

36 Cfr. M. Cane, Il sistema informatico nell’impresa: evoluzione ed influsso sul sistema informativo, cit., pagg. 175 e 176.

37 Cfr. D. Busso, L’economia degli Application Service Provider, cit., pag. 28.

(27)

services, per prima cosa viene ricercato il documento XML che lo descrive, il quale poi dettaglia come eseguire il servizio;

• WSDL (Web Service Description Language): è il linguaggio utilizzato per creare i documenti XML che descrivono un web services. Attraverso il suo impiego è possibile dettagliare informazioni quali, ad esempio, la posizione del servizio, il modo con cui eseguirlo, l’azienda che lo sta ospitando e le parole chiave ad esso associate;

• UDDI (Universal Description, Discovery and Integration): è lo standard promosso dall’omonimo consorzio e consente la creazione di elenchi ricercabili per rintracciare i web services sulla Rete38;

• protocollo di comunicazione, il SOAP (Simple Object Access Protocol): è il protocollo di comunicazione che gestisce l’interazione tra i vari attori di un’architettura basata sui web services39.

Secondo una definizione comune, Web Services sono dei componenti software che interagiscono dinamicamente con tutti gli altri usando una tecnologia standard in Internet (XML), rendendo possibile costruire dei ponti fra sistemi che altrimenti richiederebbero un enorme sforzo di sviluppo. D'altra parte i Web Services permettono la connessione fra sistemi per le funzioni di business di ogni giorno (es:

ordini, fatture, pagamenti,...). E queste funzioni di business possono essere usate come blocchi per costruire qualsiasi cosa; una applicazione può essere costruita da differenti Web Services assemblati dinamicamente da diverse fonti nel Web.

Ciò che permette ai Web Services di lavorare - e ciò che li rende unici nel mondo del business di oggi - è che i Web Services sono costruiti completamente su standard aperti basati su XML. In altre parole, i Web Services offrono delle interfacce

38 UDDI è un consorzio a cui partecipano quasi 300 aziende, che ha come scopo quello di favorire lo sviluppo, la scoperta e l’interoperabilità dei servizi web. I registri UDDI rappresentano le “Pagine Gialle” dei web services, cioè un database distribuito su cui si possono registrare le aziende ed i web services da loro esposti e attraverso il quale è possibile ricercare un certo servizio ed eseguirlo, sulla base del documento XML che lo descrive. I registri UDDI possono essere privati (dedicati a una sola tipologia di azienda) oppure pubblici (accessibili da chiunque via Internet).

Cfr. M. Cane, Il sistema informatico nell’impresa: evoluzione ed influsso sul sistema informativo, cit., pag. 177.

39 La modalità di esecuzione dei web services implica il coinvolgimento di tre soggetti:

• service provider: il server che ospita il web services;

• service registry: un database ricercabile che ospita le descrizioni del servizio;

• service requestor: la persona, il computer o il servizio che vogliono eseguire quel determinato web services.

Cfr. AA.VV., “Scendono in campo i web services”, in Computerworld Italia, n. 24, giugno 2002.

(28)

standard dentro e fuori le applicazioni, che rendono facile l'integrazione di sistemi diversi40.

Il risultato è uno sviluppo e una integrazione più facile; infatti, oltre che a cambiare il modo in cui le applicazioni sono distribuite, i Web Services stanno re-inventando il modo in cui le applicazioni sono sviluppate ed integrate. In verità i Web Services sono delle componenti riusabili, e quindi promettono una drammatica riduzione del costo totale di creazione di una applicazione. E ciò significa che il costo e lo sforzo oggi occorrente nello sviluppo delle applicazioni calerà sensibilmente. Ma, più importante, i Web Services rappresentano delle interfacce standard fra le applicazioni, rendendo obsoleto il modo odierno di connettere le applicazioni fra loro attraverso rigide soluzioni punto-a-punto41.

Nella situazione odierna, i sistemi informativi (ERP) richiedono delle complesse personalizzazioni per riuscire a supportare in modo adeguato le specifiche esigenze di business delle aziende utenti. Inoltre le integrazioni con altre applicazioni presenti in azienda sono generalmente implementate attraverso la programmazione di API (Application Programming Interface) apposite che realizzano dei collegamenti punto-a-punto tra le due applicazioni interessate42. In un’azienda minimamente strutturata e complessa sono presenti alcune decine di queste API, così come un certo numero di personalizzazioni. Un insieme di programmi che bisogna manutenere e aggiornare, e che generalmente bisognerà riscrivere, parzialmente o integralmente,

40 Cfr. www.rds-software.com.

41 I web services sono stati concepiti per la comunicazione e l’integrazione tra sistemi, consentendo lo scambio di informazioni e il lancio di elaborazioni senza costose attività di codifica e manutenzione, che invece sarebbero necessarie se si ricorresse a una piena integrazione punto a punto tra sistemi differenti.

Cfr. M. Cane, Il sistema informatico nell’impresa: evoluzione ed influsso sul sistema informativo, cit., pag. 175.

42 Già durante la prima fase di espansione dei sistemi ERP all’interno delle aziende, si era presentato il problema dell’integrazione tra i moduli utilizzati dai singoli reparti con il resto del sistema informativo aziendale. Problemi che molto spesso sono stati risolti adottando soluzioni proprietarie, mirate a favorire il “dialogo” diretto di ogni componente applicativa con le altre in uso presso la stessa organizzazione. Dopo anni di questa politica, oggi le aziende si ritrovano con un miscuglio di sistemi diversi, non interoperabili tra loro se non al prezzo di costose integrazioni. Nel tentativo di risolvere anche questo problema, negli anni recenti molte aziende hanno investito enormi risorse nell'implementazione di suite ERP basate su database centralizzati. Sebbene queste applicazioni risolvano il problema dell'integrazione, lo fanno al prezzo di imbrigliare i processi di business all'interno di regole modificabili con difficoltà. Ciò mal si concilia con l'esigenza di flessibilità che è propria, per esempio, in scenari di acquisizione o fusione di aziende e con la necessità sempre maggiore di interagire con partner secondo modalità di volta in volta diverse.

Cfr. G. Goglio, SOA e web services nel mercato ERP italiano, in Computerworld Italia, n. 19, giugno 2005, pag. 24.

(29)

nel caso in cui per esempio l’azienda utente decida di far migrare la piattaforma applicativa “standard” alla nuova release rilasciata dal vendor.

Un processo questo che oggi, proprio a causa di decine di API d’integrazione e di personalizzazioni, può richiedere anche diversi mesi, coinvolgendo alcune decine di risorse esperte sia interne che esterne all’azienda, prima di essere completato con successo. Non è un caso che in questi anni di taglio dei budget, molti responsabili IT abbiano dismesso gran parte delle personalizzazioni, mantenendo solo quelle che nel tempo si sono rilevate strettamente necessarie. In questo modo si torna a lavorare su piattaforme standard, e la differenziazione rispetto ai concorrenti si focalizza solo sui processi core43.

Prendendo come punto di riferimento il modello internet, l’architettura dei web services ha permesso di introdurre un tipo di approccio diametralmente opposto:

basata su Internet, essa è un’architettura aperta e non proprietaria. Grazie all’adozione di standard ormai condivisi da tutti - XML, SOAP, WSDL... - essa non è legata a una specifica piattaforma hardware o software o a un singolo linguaggio di programmazione. Anzichè acquistare o costruirsi i propri sistemi, le aziende possono prendere in affitto solo i servizi che a loro interessano, quando vogliono e per il tempo che a loro serve. I benefici di questo approccio sono diversi. Il primo è dato dalla possibilità di realizzare integrazioni in modo “lasco” (si parla di “loose coupling” in contrapposizione a “tight coupling”), cioè dinamico e non predefinito. Il secondo beneficio è dato dalla facilità di realizzare una migrazione da un’architettura tradizionale a una basata sui servizi - SOA, Service Oriented Architecture - in modo incrementale e a basso costo. SOA è un sistema per collegare risorse a richiesta. In una SOA, le risorse sono rese disponibili agli altri partecipanti all'interno della rete come servizi indipendenti accessibili in modo standardizzato. Ciò fornisce un accoppiamento lasco delle risorse più flessibile rispetto a un’architettura tradizionale dei sistemi44. Dopo il paradigma di programmazione orientato agli oggetti, gli informatici parleranno di architettura di applicazioni basate sui servizi, Service Oriented Architecture (SOA). I web services e le applicazioni SOA sono il

“necessario futuro” delle applicazioni gestionali, specie per il modello on demand in cui l’applicazione diventa sempre più una commodity, come l’energia elettrica.

43 Cfr. R. Vota (a cura di), Gli ERP fanno rotta su SOA, in Computerworld Italia, n. 19, 6 giugno, 2005, pag. 22.

44 Cfr. www.rds-software.com.

(30)

Secondo quanto affermato dai fornitori del settore, la strada sembra definitivamente tracciata, ma questo non significa che sarà necessariamente un percorso breve e lineare. Se da una parte alcuni si dicono pronti a convertire nel giro di poco tempo l’intero patrimonio applicativo in ottica SOA e web services, altri hanno invece predisposto percorsi più tranquilli.

5.7.2 I benefici per gli utenti e i problemi tecnologici

Vale la pena di soffermarsi sul concetto di servizio: di cosa si tratta? Di un pezzo di software che realizza una funzione applicativa di alto livello, per esempio che fornisce informazioni sul cliente, un servizio di pagamento, che calcola la tariffa di una assicurazione auto. Insomma un insieme di procedure disponibili in rete, richiamate dalle applicazioni quando ce n’è bisogno senza scriverle ogni volta daccapo.

I benefici maggiormente percepiti dalle aziende che cominciano a utilizzare tecnologie e metodologie che si richiamano a SOA e web services sono45:

• riuso del software: se le cose sono fatte bene si possono sfruttare gli stessi servizi in molte applicazioni. In campo bancario sarà così possibile sviluppare un servizio di pagamento utilizzabile tanto nell’applicativo di sportello quanto nell’applicativo ATM su bancomat, o nelle applicazioni di internet banking, di call center e così via. Si riduce la quantità di software da sviluppare e c’è una migliore integrazione tra applicazioni perchè si usa un solo servizio;

• flessibilità: in linea di principio, una volta che i building block fondamentali di molte applicazioni aziendali sono già disponibili sulla rete sotto forma di servizi, creare una nuova applicazione o adattarne un’altra già esistente è più semplice. La flessibilità e l’adattabilità dei sistemi informativi alle evoluzioni dello scenario business sono un punto fermo nelle motivazioni di chi adotta una SOA;

• sviluppo incrementale: man mano che c’è bisogno di un servizio lo si implementa, rendendolo così disponibile in rete alle applicazioni. È evidente

45 Cfr. P. Lombardi, Architetture “a servizi”: le promesse e i problemi, in Computerworld Italia, n. 9, 21 marzo, 2005, pag. 12.

(31)

il vantaggio di non dover attendere gli anni necessari per rinnovare intere applicazioni.

Le architetture orientate ai servizi, per natura flessibili, interscambiabili e strettamente legate alle attività di business, costituiscono lo strumento che permette alle aziende di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. In particolare il modello SOA riveste un ruolo importante nell’ottimizzare l’interoperabilità tra sistemi applicativi interni ed esterni all’azienda.

Tuttavia, scrivere in ottica SOA richiede uno sforzo progettuale in fase di concezione dell’applicazione e di organizzazione del processo di sviluppo; per esempio serve disporre di un catalogo dei servizi, di un repository e delle metodologie necessarie per poter utilizzare e aggiornare questo repository. SOA è un concetto di grande appeal ma non si può certo buttare tutto e riscrivere secondo la nuova ottica. Come riutilizzare i sistemi esistenti sviluppati secondo logiche differenti? Un esempio di brillante implementazione è quello del Monte dei Paschi, anche per il recupero e la modernizzazione delle applicazioni legacy strategiche. L’IT della banca ha

“componentizzato” le applicazioni mainframe creando dei servizi logici successivamente incapsulati in oggetti COM (la scelta della tecnologia Microsoft era un punto fermo per questa banca) che vengono esposti sulla rete tramite interfaccia web services: applicazioni di sportello, di internet banking usano in modo pesante questi servizi.

Un secondo problema è che queste architetture vengono utilizzate per applicazioni di livello enterprise in cui entrano in gioco (come nel caso di Telecom Italia Mobile) centinaia di servizi e di applicazioni su cui “girano” transazioni in quantità impressionante.

C’è quindi molto lavoro manuale da fare, ma fortunatamente cominciano ad emergere tool che supportano la realizzazione di nuove applicazioni, per esempio incapsulando applicazioni esistenti all’interno di interfacce ad hoc e trasformandole in servizi riutilizzabili. Ma anche gestendo attraverso piattaforme specifiche i livelli di servizio, in termini di prestazioni, sicurezza, affidabilità, per abilitare l’interoperabilità tra i vari “pezzi” che costituiscono le applicazioni business critical.

Anche il middleware che fa comunicare le applicazioni che erogano i servizi con quelle che li consumano deve essere in grado di gestire milioni di transazioni con tempi di risposta sotto il secondo e garantendo capacità critiche di affidabilità, solidità e sicurezza. È il tema che Gartner chiama dell’enterprise service bus, cioè

Riferimenti

Documenti correlati

Le transazioni read-only non possono modificare n´ e il contenuto n´ e lo schema della base di dati e vengono gestite coi soli lock condivisi (read lock)...

production and distribution level (bilateral oligopolies), the more likely the emergence of comprehensive private standards (process and product standards); the

Se pensiamo alla realizzazione di una tipica struttura a telaio in calcestruzzo armato e sup- ponendo di lavorare con un software agli elementi finiti partiremo inserendo una serie di

 se il Coordinatore clinico esclude che l’operatore rientri nella definizione di caso, l’operatore sarà gestito come necessario e sarà continuata la

Una rete di teleriscaldamento è alimentata da una cen- trale in cui si concentra la produzione del calore e da cui si diparte una rete composta da un circuito di mandata e uno

Partendo dagli usi individuati in altri settori, strumento per la creazione di percorsi tematici da parte dei bibliotecari e strumento di storytelling per i giornalisti,

Si pensi ad esempio a Montaigne, Rousseau, Decroly, Montessori, Itard, Vigotsky, Freire ad altri ancora e a quanto i loro modelli educativi si intrecciano a costrutti intensamente

La motivazione del personale di vendita rappresenta un punto di potenziale fragilità della gestione dell’attività di vendita, perché il lavoro non può prescindere da una spinta