della Parrocchia di SALGARE DA
LA VOCE
ANNO VI - Numero 15 - Notiziario della parrocchia di SAN MICHELE ARCANGELO Via Roma, 15 - 31040 Salgareda (TV) - Tel. 0422/747015
15
Domenica 10 aprile 2022 - Le Palme
ePassione del Signore
DIOCESI DI CUNEO E DI FOSSANO
Quando venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto deside- rato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stes- so con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».
Dal Vangelo secondo Luca (22,14-20)
Domenica delle Palme
Nella Messa della domenica delle Palme viene letto per intero il lungo racconto della passione di Gesù:
qui noi ne riportiamo solo una parte, da noi selezio- nata in base allo scopo di lavorare sul nostro sguar- do, per giungere a guardare le cose e le persone con gli occhi stessi di Gesù.
La macchina fotografica Le fotografie aiutano la nostra memoria a rendere presente il passato
e mantenere vivo ciò che non c’è più. Ma le foto nel nostro cellulare dicono anche un’altra cosa: “Io c’ero! L’ho vissuto!”. Le immagini di Gesù, prima accolto come un grande, poi accusato, condannato e infine abbandonato, ci aiutano a prepararci in questa settimana allo “scatto” più importante:
quello del Figlio di Dio che ha vinto la morte ed è risorto per aiutarci a credere che ogni nostra “settimana santa”
si compirà allo stesso modo.
Molte volte Gesù smorza l’entusiasmo della folla o dei suoi discepoli. Ora invece no: entrando a Gerusalemme, è Lui stesso che chiede di non tacere, di gioire senza timore. Questa volta, infatti, se qualcuno tacerà, saranno le pietre a gridare. Meriterebbe un selfie! È il momento in cui è necessario festeggiare, ma nel dramma di un Figlio che non si sottrae agli insulti e agli sputi. Figlio che dà la sua vita, per amore, fino alla fine, in modo che si possa vedere nel Crocifisso non soltanto una morte violenta e ingiusta, ma una vita donata. È ciò che, in anticipo, viviamo nel rito delle Palme: faccia- mo festa portando in mano i rami di ulivo, accompagnati dal canto e dalla preghiera, per fermarci quasi subito di fronte al racconto della passione.
Gioia e dramma diventano un’unica realtà, da contemplare e da penetrare.
È il momento cruciale della sua vita, e Gesù lo sa. Per questo, concludendo l’ultima cena, dice: “Fate questo in memoria di me”. Non credo voglia solo dire “ripetete questo rito”, ma piuttosto “fate come ho fatto io, fate come me e sarete felici!”. Quell’ultima cena è il simbolo, il riassunto di tutta la sua vita:
una vita donata totalmente agli altri e, per questo, realizzata e felice. Forse è questa l’istantanea, la fotografia di Gesù che più di altre dobbiamo conser- vare, e che nessuno ci potrà mai più togliere, per sempre: la consapevolezza di un Dio che offre la sua vita per me, per noi, per tutti, e invita a fare come Lui. Gesù ama, si fa pane, si fa dono, perché anche noi “diventiamo pane”
per le persone che incontriamo.
“Fate questo in memoria di me” (Lc 22,19)
“Benedetto colui che viene
nel nome del Signore” (Lc 19,38) Scansiona il
per scaricare
materiale integrativo che utilizza
linguaggi multipli per tutte le età
Proviamo a capire Ci facciamo aiutare dal quadro di Salvador Dalì, “La persistenza della memoria”.
L’opera parla della relatività del tempo e di come il tempo che passa (attraverso gli oro- logi “sciolti” dipinti sulla tela) sia una cosa soggettiva e mai oggettiva. Il nostro passato e il tempo che scorrono in una chiave di lettura cristiana e di famiglia però assumono un significato differente. Da un
lato la soggettività con cui i vari componenti osservano e ricordano i vari momenti della storia, dall’altra la memoria stessa permette di essere fedeli al nostro progetto di famiglia. Così come le fotografie evocano in noi dei momenti, degli eventi, degli incontri, il fare memoria dà forma e solidità al nostro presente, proiettandoci nel futuro.
Proviamo a fare
Cerchiamo una fotografia della nostra famiglia scattata negli anni passa- ti. Nonostante gli inevitabili cambiamenti avvenuti col passare del tempo, siamo stati capaci di rimanere fedeli al nostro iniziale progetto di famiglia?
Se volete potete condividere con noi la vostra fotografia inviandola al numero 375 5083116 su WhatsApp.
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Proviamo a capire Ci facciamo aiutare dal quadro di Salvador Dalì, “La persistenza della memoria”.
L’opera parla della relatività del tempo e di come il tempo che passa (attraverso gli oro- logi “sciolti” dipinti sulla tela) sia una cosa soggettiva e mai oggettiva. Il nostro passato e il tempo che scorrono in una chiave di lettura cristiana e di famiglia però assumono un significato differente. Da un
lato la soggettività con cui i vari componenti osservano e ricordano i vari momenti della storia, dall’altra la memoria stessa permette di essere fedeli al nostro progetto di famiglia. Così come le fotografie evocano in noi dei momenti, degli eventi, degli incontri, il fare memoria dà forma e solidità al nostro presente, proiettandoci nel futuro.
Proviamo a fare
Cerchiamo una fotografia della nostra famiglia scattata negli anni passa- ti. Nonostante gli inevitabili cambiamenti avvenuti col passare del tempo, siamo stati capaci di rimanere fedeli al nostro iniziale progetto di famiglia?
Se volete potete condividere con noi la vostra fotografia inviandola al numero 375 5083116 su WhatsApp.
Gesù mio, perdono e misericordia per i meriti infiniti
del Tuo Preziosissimo Sangue.
Articoli nel bollettino parrocchiale “LA VOCE”
Chi ha articoli o avvisi riguardandi la parrocchia può inviare i testi entro la giornata di
mercoledì a:
alberti.marco@gmail.com
Signore Gesù,
quante gioie e quante sofferenze hai vissuto a causa nostra nell’arco di così pochi giorni!
Osannato prima dalla folla, poi accusato, deriso,
flagellato e infine condannato a morte in croce.
Tante immagini, tante istantanee di quei giorni terribili.
Permettimi di conservare nel cuore quella più importante:
l’immagine di un Dio che non ha esitato a dare la sua vita per me,
per noi, per tutti.
Grazie Gesù per questo tuo immenso dono d’amore.
Signore Gesù,
“nessuno ha un amore più grande di questo:
dare la vita per i propri amici”.
Lo hai detto tu e così hai fatto.
Tanti ti hanno osannato, pochi ti hanno capito:
aiutami a non dimenticare quanto hai fatto per me.
Voglio fermarmi accanto a te in questi giorni, voglio trattenere
la tua luce e la forza dei tuoi sentimenti, voglio imparare a vivere
come te, affidandomi a Dio Padre e donandomi ai fratelli.
Resta con me, resto con te.
Unisci i puntini da1 a 63 per scoprire l’immagine di gioia che potrai conservare nel tuo cuore dopo il racconto dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme in occasione della Pasqua ebraica.
Benvenuto Gesù!
Ufficio delle letture
Dai «Discorsi» di sant’Andrea di Creta, vescovo
(Disc. 9 sulle Palme; PG 97, 990-994)
Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele
Venite, e saliamo insieme sul monte degli Ulivi, e andiamo incontro a Cristo che oggi ritorna da Betània e si avvicina spontanea- mente alla venerabile e beata passione, per compiere il mistero della nostra salvezza.
Viene di sua spontanea volontà verso Gerusalemme. È disceso dal cielo, per farci salire con sé lassù «al di sopra di ogni princi- pato e autorità, di ogni potenza e dominazio- ne e di ogni altro nome che si possa nomina- re» (Ef 1, 21). Venne non per conquistare la gloria, non nello sfarzo e nella spettacolarità,
«Non contenderà», dice, «né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce» (Mt 12, 19).
Sarà mansueto e umile, ed entrerà con un vestito dimesso e in condizione di povertà.
Corriamo anche noi insieme a colui che si affretta verso la passione, e imitiamo colo- ro che gli andarono incontro. Non però per stendere davanti a lui lungo il suo cammino rami d’olivo o di palme, tap-
peti o altre cose del genere, ma come per stendere in umi- le prostrazione e in profonda adorazione dinanzi ai suoi pie- di le nostre persone. Accoglia- mo così il Verbo di Dio che si avanza e riceviamo in noi stes- si quel Dio che nessun luogo può contenere. Egli, che è la mansuetudine stessa, gode di venire a noi mansueto. Sale, per così dire, sopra il crepu- scolo del nostro orgoglio, o meglio entra nell’ombra della nostra infinita bassezza, si fa nostro intimo, diventa uno di noi per sollevarci e ricondurci
a sé.
Egli salì verso oriente sopra i cieli dei cieli (cfr. Sal 67, 34) cioè al culmine della glo- ria e del suo trionfo divino, come principio e anticipazione della nostra condizione futura.
Tuttavia non abbandona il genere umano perché lo ama, perché vuole sublimare con sé la natura umana innalzandola dalle bas- sezze della terra verso la gloria. Stendiamo, dunque, umilmente innanzi a Cristo noi stes- si, piuttosto che le tuniche o i rami inanimati e le verdi fronde che rallegrano gli occhi solo per poche ore e sono destinate a perdere, con la linfa, anche il loro verde. Stendiamo noi stessi rivestiti della sua grazia, o meglio, di tutto lui stesso poiché quanti siamo stati battezzati in Cristo, ci siamo rivestiti di Cristo (cfr. Gal 3, 27) e prostriamoci ai suoi piedi come tuniche distese.
Per il peccato eravamo prima rossi come scarlatto, poi, in virtù del lavacro battesima- le della salvezza, siamo arrivati al candore della lana per poter offrire al vincitore della morte non più semplici rami di palma, ma trofei di vittoria. Agitando i rami spirituali dell’anima, anche noi ogni giorno, assieme ai fanciulli, acclamiamo santamente: «Bene- detto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele».
I N C H I E S A I N C H I E S A
Sabato 9 aprile ore 18.30 Santa Messa. (Def.to Benvegnù Severino;
def.to Tognetti Silvano; def.ti fam. Vazzoler;
def.ti Prase Giovanni e Angela)
Domenica 10 aprile Le Palme e della Passione del Signore
ore 8.00 Santa Messa.
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 10.45 Benedizione dell’ulivo in piazza.
ore 11.00 Santa Messa. (Def.ti Letizia e Mauro Gobbo; def.to Rorato Graziano; def.ti Ric- cardo Murador e Walter De Piccoli)
Lunedì Santo 11 aprile
ore 15.30-18.15 Esposizione del Santissimo.
ore 18.30 Santa Messa.
Martedì Santo 12 aprile
ore 15.30-18.15 Esposizione del Santissimo.
Mercoledì Santo 13 aprile
ore 15.30-18-15 Esposizione del Santissimo.
ore 18.30 Santa Messa.
Giovedì Santo 14 aprile
ore 20.00 Santa Messa “Cena del Signore” con
i bambini della Prima Comunione.
dalle 21.00 Adorazione notturna.
Venerdì Santo 15 aprile
ore 8.00 Ufficio delle letture e recita delle Lodi in Chiesa.
ore 15.00 Azione litugica.
ore 20.30 Via Crucis per le vie di Salgareda.
Sabato Santo 16 aprile
ore 8.00 Ufficio delle letture e recita delle Lodi in Chiesa.
ore 21.00 Veglia Pasquale. (Def.ti Nardo Luigi e Resi e Tumiotto Gino e Lisa)
Domenica 17 aprile Pasqua di Risurrezione
ore 8.00 Santa Messa.
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 11.00 Santa Messa.
Lunedì dell’Angelo 18 aprile
ore 9.30 Santa Messa.
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 11.00 Santa Messa e Prima Comunione per
22 bambini.
Martedì 19 aprile nell’8va di Pasqua Sospesa.
Mercoledì 20 aprile nell’8va di Pasqua Sospesa.
Giovedì 21 aprile nell’8va di Pasqua
ore 20.00 Santa Messa a San Nicolò di Ponte di Piave con le reliquie del Santo Nicola.
Venerdì 22 aprile nell’8va di Pasqua
ore 8.30 Santa Messa.
Sabato 23 aprile nell’8va di Pasqua
ore 18.30 Santa Messa. (Def.ta Modolo Maria;
def.ta Campigotto Ederina; def.ti Moretto Emma e Gianni e Suor Prospera Prase)
Domenica 24 aprile II° di Pasqua o della Divina Misericordia
ore 8.00 Santa Messa.
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 11.00 Santa Messa e matrimonio di Marti-
na Feltrin e Paolo Cuzziol.
AVVISI pArrocchIAlI
Giovedì Santo 14 aprile dalle ore 17 alle ore 19 Confessioni in Oratorio.
Sabato santo 16 aprile dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00 Confessioni in Oratorio
Dolce Cuor del mio Gesù, fa che io t’ami sempre più. Dolce Cuore di Maria, sii la salvezza dell’anima mia.
Sabato 2 ore 15.30 Accoglienza della reliquia di San Nicola (presso incrocio di via Bara- dello con via IV Novembre). Inizio della processione fino alla chiesa di San Nicolò.
ore 17.00 Celebrazione Eucaristica in occasione della peregrinatio Sancte Ni- colae presieduta da Mons. Pier Amort, Canonico Penitenziere della Cattedrale. A seguire apertura della mostra su San Nicola presso il salone parrocchiale che sarà possibile visitare durante tutto il periodo della peregrinatio.
Domenica 3 ore 9.30 fino alle 12.00 apertura della chiesa di San Nicolò per visita alla reli- quia e preghiera personale.
Lunedì 4 ore 18.00 Celebrazione Eucaristica con la comunità educante del Collegio Brandolini-Rota di Oderzo. Segue Adorazione eucaristica fino alle 19.30. La Chiesa rimane aperta fino alle 21.00
Martedì 5 ore 20.30 “Ti racconto San Nicola…” Reading spirituale con la lettura della vita e delle storie di San Nicola, per tutti, piccoli e grandi, con accom- pagnamento musicale. La chiesa rimane aperta dalle 18.00 alle 21.30.
Mercoledì 6 ore 18.00 fino alle alle 21.00 la chiesa rimane aperta per chi desidera pregare e sostare per un momento di riflessione e meditazione.
DIOCESI DI VITTORIO VENETO
Uffi cio liturgico diocesano
DIOCESI DI VITTORIO VENETO
Uffi cio liturgico diocesano
DIOCESI DI VITTORIO VENETO
Uffi cio liturgico diocesano
P E R E G R I N A T I O
SANCTI NICOLAI
PELLEGRINAGGIO DELLA RELIQUIA DI SAN NICOLA
Chiesa di SAN NICOLÒ
di Ponte di Piave
PROGRAMMA
dal 2 al 23
aprile2022
ore 18.00 Recita del Santo Rosario.
Giovedì 7 ore 18.00 fino alle alle 21.00 la chiesa rimane aperta per chi desidera pregare e sostare per un momento di riflessione e meditazione
ore 18.00 Celebrazione dell’Eucaristia e Adorazione Eucaristica.
Venerdì 8 ore 18.00 fino alle alle 21.00 la chiesa rimane aperta chi desidera pregare e so- stare per un momento di riflessione e meditazione.
ore 20.30 “L’arte di San Nicola…”. Serata con presentazione artistico cultura- le della chiesa di San Nicolò e di alcune rappresentazioni pittoriche del santo con Graziana Modolo e Giovanni Ros.
Sabato 9 ore 20.30 “San Nicola tra note e parole”. Reading spirituale e musicale con gli Orkestrani.
Martedì 12 ore 18.00 fino alle alle 21.00 la chiesa rimane aperta chi desidera pregare e so- stare per un momento di riflessione e meditazione.
ore 20.30 “Ti racconto San Nicola…” Lettura della vita e delle storie di San Nicola, per tutti, piccoli e grandi.
Martedì 19 ore 18.00 fino alle alle 21.00 la chiesa rimane aperta chi desidera pregare e so- stare per un momento di riflessione e meditazione.
ore 20.30 “Ti racconto San Nicola…” Lettura della vita e delle storie di San Nicola, per tutti, piccoli e grandi.
Mercoledì 20 ore 18.00 fino alle alle 21.00 la chiesa rimane aperta chi desidera pregare e so- stare per un momento di riflessione e meditazione.
ore 18.00 Recita del Santo Rosario.
Giovedì 21 ore 18.00 fino alle alle 21.00 la chiesa rimane aperta chi desidera pregare e so- stare per un momento di riflessione e meditazione.
ore 20.00 Celebrazione dell’Eucaristia con le comunità di Salgareda e Cam- pobernardo.
Venerdì 22 ore 20.30 “San Nicola tra note e parole”. Reading spirituale e musicale con gli Orkestrani.
Sabato 23 aprile, nel pomeriggio momento di preghiera per la partenza della Reliquia verso la parrocchia di Fontigo.
SAN NICOLA
Nacque a Patara nella Licia (Asia Minore), intorno al 270, unico figlio di genitori ricchi e devoti. Rimasto orfano, divenne ben presto famoso per le sue doti di pietà e carità;
utilizzò i beni di famiglia per soccorrere i poveri, i miseri e i prigionieri. Viene ricordato soprattutto per la sua grande generosità in favore di tre giovani ragazze di una famiglia caduta in disgrazia. A ricordo di questo viene spesso raffi- gurato con tre sfere d’oro (come nella nostra pala). Diven- ne vescovo di Mira (l’attuale Demre in Turchia). Nel 325 partecipò al Concilio di Nicea.
Morì il 6 dicembre (tra il 345 e il 352) e fu sepolto nella Cattedrale di Mira.Il suo culto si diffuse subito in Oriente. Il 9 maggio del 1087 trafugarono la sua tomba e
fu trasportata a Bari. È patrono dei bambini, degli scolari, degli avvocati, dei mercanti, dei marinai, degli zatterieri (che trasportavano la legna attraverso i fiumi Piave e Livenza alla Serenissima di Venezia) ed invocato contro le alluvioni. For- se proprio per questo i monaci Benedettini dell’Abbazia di Sant’Andrea vollero edificare una chiesa a lui dedicate pro- prio in queste nostre terre.
In occasione dei 450 del Duomo di Motta di Livenza è stato organizzato il pellegrinaggio della reliquia.
Venerare una reliquia significa venire a contatto con un’esperienza di Dio e soprattutto con un’esperienza che può diventare anche la nostra esperienza, ecco perché la venerazione della reliquia di San Nicola può essere un’oc- casione per conoscere maggiormente la vita di fede del nostro santo Patrono.
DIOCESI DI VITTORIO VENETO
Uffi cio liturgico diocesano
Messaggio di Pasqua – aprile 2022
Salgareda, 10 aprile 2022
Carissimi,
ci stiamo avvicinando ormai al centro dell’anno liturgico:
il triduo del Signore morto e risorto per noi, centro della nostra fede. Quest’anno, mentre ci stiamo adattando a con- vivere con il covid 19, che grazie ai vaccini ci fa meno paura, la Pasqua ci raggiunge in un tempo denso ancora una volta di dolore e di preoccupazione, a causa della guerra in atto
in Ucraina, alle porte dell’Europa. Ci sentiamo ancora una volta impotenti di fronte a questa nuova follia.
Credo però che qualcosa possiamo fare.
Innanzitutto siamo chiamati ad aprire gli occhi su ciò che accade continuamente nel mondo: quante guerre dimenticate – della Siria, ad esempio, non si parla più… –, quante ingiustizie, violenze, oppressioni, persecuzioni, in paesi lontani ma anche nelle nostre città! L’umanità desidera vivere nella giustizia, in armonia e pace, e tanti grandi uomini hanno dedicato la vita per avvicinarsi a questo obiettivo, eppure nel mondo sembra sempre prevalere il male.
Tutto questo riflette le contraddizioni che ci portiamo dentro: al desiderio di fra- ternità si affiancano il desiderio di autoaffermazione, il pregiudizio e la diffidenza, la difficoltà a perdonare, la preoccupazione eccessiva per se stessi, l’amore per gli altri messo sotto scatto da una lunga serie di se e ma…
Anche questa la tragedia Russo-Ucraina ci deve far sentire con forza il bisogno di una salvezza che ci venga donata dall’alto. Questa Pasqua diventa così un umile rico- noscimento della nostra piccolezza, che ci porti ad accogliere con nuova consapevo- lezza e fiducia l’annuncio pasquale: il Signore è risorto, la vita ha vinto la morte, l’amore ha vinto il male, lo Spirito Santo ci è stato donato!
Per questo possiamo essere il germe di un mondo nuovo, che, come il granello di senape, cresce piano piano, in maniera poco appariscente, ma certamente cresce ed arriverà alla pienezza. Possiamo essere seminatori di speranza.
L’altra grande risposta che possiamo dare a questa guerra è la solidarietà concreta a chi fugge e soffre dai conflitti di ogni parte del mondo. Solidarietà ai profughi di ogni guerra: accoglienza, aiuto in denaro o in beni di volta in volta richiesti, tempo donato per accompagnarli nelle varie incombenze burocratiche o pratiche… Senza dimenticare le famiglie che già stiamo aiutando anche qui in parrocchia, e i poveri di ogni tipo che bus- sano continuamente alla nostra porta. Non tiriamoci indietro, ognuno può fare qualcosa!
Buona Pasqua: che la pace del Signore risorto invada i nostri cuori, faccia crescere la fraternità fra gli uomini, spenga ogni violenza e ogni guerra nel mondo.
Don Corrado e Don Francesco
Tutti abbiamo ancora nel cuore l’immagine del Papa da solo in pre- ghiera in una Piazza San Pietro deserta durante il lockdown...
Ora, dopo due anni, il Papa ha lan- ciato un appello a tutti i giovani d’Ita- lia ed li ha invitati una udienza spe- ciale per il Lunedì di Pasqua solo per gli adolescenti.
Da Salgareda in 5 hanno risposto alla chiamata e assieme ad un gruppo di 160 giovani della Dioce- si di Treviso vivranno un pellegri- naggio a Roma di 2 giorni con il desiderio di incontrare il Papa e di
condividere cammino, amicizia, allegria e un po’ di normalità.
L’udienza verrà trasmessa anche in televisione, sicuramente la nostra co- munità parrocchiale accompagnerà nella preghiera questi ragazzi e sarà una gioia grande vedere il Papa non più solo ma circondato dai giovani e dalla loro energia!
MARIA CARRER ved. Mazzola
di anni 98
ALLA cASA DeL PADre
Réquiem etérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis.
Requiéscant in pace.
Amen.
IRMA ROSSI ved. Vidotto
di anni 86 Ascolta, o Signore, la mia voce con la quale io supplico la Tua pietà per le Anime che Tu hai chiamato da questa terra di esilio. Il Sangue Prezioso di Gesù, che io Ti offro in questo Santo Sacrificio, le purifichi da
ogni macchia contratta nel terreno pellegrinaggio; e per la Tua infinita misericordia degnati di concedere a loro refrigerio e pace.
Ragazzi 3
aMedia
Un augurio di Pace,
le ghirlande di ulivo dei ragazzi
Le idee non ci mancano e per raccogliere fondi per le esigenze della parrocchia, nessuno di loro si tira indietro.
Quando c’è da “fare” loro rispondono sempre all’invito e si attivano con piacere per
la comunità; coadiuvati e supportati da adulti vo- lontari e “volenterosi”.
Visto il momento umanita- rio, molto delicato, quale migliore augurio pasquale del simbolo di pace per ec- cellenza... il ramo d’ulivo.
Ma, volevano realizzare un oggetto che simboleggiasse l’augurio di una Pace che raggiunga tutti i popoli al più presto. Ecco l’idea di
ghirlande decorate.Perciò, li troverete nelle giornate del
9 e del 10 aprile
in occasione della
Domenica delle Palme con il loro banchetto, a proporvi i loro manufatti.
Sarebbe bello vedere le nostre ghirlande su tante porte delle abitazioni di Salgareda...
...noi vi aspettiamo!
Gruppo Post Cresima 3a media