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CALCOLODIFFERENZIALE PER FUNZIONI DI PIÙ VARIABILI - 2.

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Academic year: 2021

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(1)

CALCOLO

DIFFERENZIALE

PER FUNZIONI DI PIÙ

VARIABILI - 2.

(2)

Formula di Taylor per funzioni Formula di Taylor per funzioni di più variabili. Differenziali

di più variabili. Differenziali successivi.

successivi.

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Massimi e minimi liberi.Massimi e minimi liberi.

(3)

FORMULA DI TAYLOR FORMULA DI TAYLOR PER FUNZIONI DI PIÙ PER FUNZIONI DI PIÙ

VARIABILI

VARIABILI

(4)

Ricordiamo la formula di Taylor, con il resto alla Lagrange,

per le funzioni di una variabile:

Se f : U RR, è una funzione n+1 volte derivabile in un intorno U del punto x0 , allora esiste un solo

polinomio Tn(x), detto di Taylor, di grado ≤ n, tale che

f(x)= Tn(x)+ rn(x)

con rn(x)= ((Dn+1f)()/(n+1)! )(x- x0)n+1 , 

compreso tra x e x0.

(5)

Tn(x)=

k=0n(D_______(x-xkf)(xk! 0) 0)k

Vediamo come questa formula

ci permetta di ottenerne una simile per le funzioni di più variabili.

Iniziamo dal caso di due variabili.

rn(x)= (x)(x-x0)n , con (x)0 per x x0 , ossia

rn(x)= o((x-x0)n)

(6)

Teorema

(di Taylor, per funzioni

R2 R

)

Se f : A R2 R, ha derivate continue fino all’ordine n+1, allora f(x,y)= Tn(x,y)+ rn(x,y), con

rn(x,y)= o(|(x,y)T-(x0,y0 )T|n)

(7)

Siano h e k, le due componenti di un vettore “incremento” di (x0,y0)T in R2. v = (h,k)T, (x,y)T = (x0,y0)T + v.

L’equazione del segmento che va da (x0,y0)T a (x,y)T è:

(x(t),y(t))T = (x0 + th,y0 + tk)T, 0 ≤ t ≤ 1.

F(t) = f (x0 + th,y0 + tk) = F(0) + F’(0)t + Prendendo come punto base t0=0,

si trova:

+ F’’(0)_____ t2 + … + 2!

F ______(n)(0)

n! tn + F ________(n+1)()

(n+1)! tn+1

(8)

Con compreso tra 0 e t.

In particolare, prendendo t=1 :

F(1) = f(x0 + h,y0 + k) = F(0) + F’(0) +

Si tratta ora di calcolare, utilizzando la formula di derivazione di funzione composta, i vari contributi presenti nella formula di Taylor-Lagrange.

+ + … + F’’(0)_____

2!

F ______(n)(0)

n! +F ________(n+1)()

(n+1)! , (0<<1)

(9)

F(0) = f(x0,y0),

F’(0) = Dt(f x(t),y(t))(0) = (D1f)(x0)h+(D2f)(x0)k, F’’(0)= Dt2 (f x(t),y(t))(0)=( D11f)

(x0)h2+

+(D21f)(x0) kh +(D12f)(x0)hk +(D22f)(x0)k2=

=(D11f)(x0)h2 +2(D21f)(x0) kh +(D22f)(x0)k2 Nell’ultima formula abbiamo utilizzato il Teorema di Schwarz.

(10)

In generale se, v1=h e v2=k:

2

F(p)(0) =

i1, i2,…, ip = 1

(Di1i2…ipf)(x0,y0) vi1vi2

vip

Sappiamo che F’(0) = df (x0,y0) (v).

Definiamo d2f(x0,y0)(v,v) = F’’(0) =

=

(Di1i2 f )(x0,y0)vi1vi2.

i1, i2= 1

2

(11)

Definiamo in generale

2

F(p)(0) =

i1, i2,…, ip = 1

(Di1i2…ipf)(x0,y0)vi1vi2

vip

dpf(x0,y0)(v,v,…,v) =

Usando la notazione dei differenziali successivi, la formula di Taylor-

Lagrange diviene

(12)

f(x0 + v) = f (x0) + df(x0,y0)( v) +(1/2!) d2f(x0,y0)(v,v)

+ … + (1/n!)dnf(x0,y0)(v,v,..,v) +

+ (1/(n+1)!)dn+1f(x0,y0)+ vT (v,v,..,v,v) Osserviamo che

dn+1f(x0,y0)+ vT(v,v,…,v,v) =

f)(x0+h, y0+k)vi1vi2

vinvin+1

=

2

i1, i2,…, in , in+1= 1

(Di1i2… in , in+1

(13)

Ma su una sfera chiusa e limitata di centro (x0,y0) e raggio |v|le derivate

d’ordine n+1 sono tutte limitate da una costante M e v = |v| , con versore.

f)(x0+h, y0+k)vi1vi2

vinvin+1 =

2

i1, i(D2,…, ii1i2n … i, in+1n , i= 1n+1

f)

((x0,y0)+vT)i1i2inin

+1

2

=|v|n+1

i1, i2,…, in , in+1= 1

(Di1i2… in , in+1

(14)

Perciò

|dn+ 1fx0+ vT (v,v,…,v,v)|≤

|

i1, i2,…, in , in+1= 1

2 M  i1 i2  in in+1 |≤

≤|v|n+1

≤ M 22(n+1)(n+1) |v|n+1 = o(|(x,y)T-(x0,y0)T|

n).

Infatti v = (x,y)T-(x0,y0)T.

(15)

Se f : A Rm R, è una funzione di

classe Cn+1(A), allora vale un teorema analogo al precedente per funzioni

delle m variabili x1, x2, … , xm. Non lo enunciamo per brevità.

(16)

2

F(p)(0) =

i1, i2,…, ip = 1

(Di1i2…ipf)(x0 ,y0)vi1vi2

vip

dpf(x0,y0)(v,v,…,v)

=

Abbiamo definito il differenziale p-esimo in (x0,y0)T valutato

sull’incremento v= (h,k)T di (x0,y0)T:

(17)

Se la derivazione è fatta r volte rispetto a x e s volte rispetto a y, (r+ s = p), tenendo presente che

dx(h,k) = h e dy(h,k) = k e ricordando il Teorema di Schwarz, si può

verificare che:

dpf(x0,y0) =

r+s=p

_____p!

r! s!

pf

______

∂xr ∂y (xs 0,y0) dxr dys

(18)

In particolare, per il differenziale secondo si ha:

d2f(x0,y0)

=

____∂x2

2f (x0,y0) dx2 + 2

____2f

∂x ∂y(x0,y0) dx dy + ____2f

∂y2(x0,y0) dy2

(19)

Per funzioni di m variabili:

d2fx0 =i,j =1

m ∂x______i2∂ xf (xj 10,x20,.. ,xm0) dxi dxj

(20)

MASSIMI E MINIMI MASSIMI E MINIMI

LIBERI

LIBERI

(21)

Ricordiamo che, data una funzione f : A Rm R , A aperto, un punto x0 A si dice che x0 è punto di

massimo relativo per f se esiste un intorno U del punto (per es. una

sfera aperta di centro x0) tale che per ogni x U vale

f(x) ≤ f(x0)

Se per ogni x U vale invece f(x) ≥ f(x0)

x0 si dice punto di minimo relativo per f

(22)

Si dice che x0 è punto di massimo

(minimo) assoluto per f : A Rm R , se per ogni x A vale f(x) ≤ f(x0) ( rispettivamente f(x) ≥ f(x0) )

Vale il seguente

(23)

Teorema

(di Fermat)

Sia f : A Rm R, A aperto. Sia x0 A punto di massimo o di minimo relativo e sia f derivabile in x0. Allora

f(x0)= 0 .

(24)

Basta ricordare che la funzione g1(t) = f(t,x20,..,xm0)

ha max o min relativo in x10 e quindi g1 (x10) = 0 = D1f (x10,x20,..,xm0) .

Analogamente

g2(t)=f(x10,t,..,xm0), … , gm(t)=f(x10,x20,..,t) hanno max o min relativo in x20 ,..,xm0

(25)

e quindi

g2 (x20) = 0 = D2f (x10,x20,..,xm0)

…...

gm (xm0) = 0 = Dmf (x10,x20,..,xm0) Dunque

f(x0)= 0 .

(26)

I punti x0 A , nei quali f(x0)= 0 si dicono punti critici o stazionari di A.

I punti di massimo o minimo

relativo di una funzione definita su un aperto A Rm sono da ricercarsi, se f è differenziabile in A, per

esempio se f C1(A), tra quelli che soddisfano le m equazioni

Dkf (x1,x2,..,xm)=0, k = 1,…,m .

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