G. Buffa, B. Carpenè, N. Casarotto, M. Da Pozzo, L. Filesi, C. Lasen, R. Marcucci, R. Masin, F. Prosser,
Lista rossa regionale delle piante vascolari
Regione del Veneto
Società Botanica Italiana
st a ro ss a re gi on al e de lle p ia nt e va sc ol ar i R eg io ne d el V en et o
PresidentedellaGiuntaRegionaledelVeneto LucaZaia
AssessoreaiParchi,BiodiversitàeTerritoriodellaRegionedelVeneto CristianoCorazzari
DirettoredellaSezioneParchi,Biodiversità,ProgrammazioneSilvopastoralee
TuteladeiConsumatori MauroGiovanniViti Gruppodicoordinamento MaurizioDissegna MauroDeOsti LisaCausin DanieleSavio
ParcoNaturaleRegionaledelleDolomitid’Ampezzo Presidente
GianfrancescoDemenego Direttore
MicheleDaPozzo
Siringrazianoperl’importantecontributo
Alessio Bertolli, Giuseppe Busnardo, Luigi Cadorin, Fabio Conti, Francesco Di Carlo,
Franca Fratolin, Leonardo Ghirelli, GIROS - Sezione Monte Baldo, Giovanni Roffarè,
AlbertoScariot.
Contributifotografici
LefotosonodiMicheleDaPozzo
adeccezionedellefoto:
p.31PaesaggioterrazzatoinValSugana-CanalediBrenta(VI).FotodiLeonardoFilesi p.41FiorituradiAlyssum ovirenseinBusadelleVette(BL).FotodiEnricoCanal.
p.56DunaconsolidataallafocedelTagliamento.FotodiGabriellaBuffa p.64Primula spectabilis.FotodiNicolaCasarotto
p.75Marsilea quadrifolia.FotodiRizzieriMasin
p.77FiorituradiTrachomitum venetumallaFocedelTagliamento,Bibione.FotodiLeonardoFilesi p.134Aldrovanda vesiculosa.Fotodall’erbariodelMuseoBotanico-ErbarioUniversitàdiPadova p.156Salicornia veneta.FotodiRizzieriMasin
p.160Saxifraga tombeanensis.FotodiFilippoProsser
p.170PodiMaistra-PortoViro(RO).FotodiMicheleBovo
p.185SorgentetermaleaGalzignanoTerme(PD).FotodiRizzieriMasin p.200/201PalùdelQuartierdelPiavebassa.FotodiLeonardoFilesi p.205Mioysotis minutiflora.FotodiFilippoProsser
Lefotostorichedeibotanici,acorredodelcapitolo5,sonostatepubblicateperconcessione
dellaBibliotecadell’OrtoBotanicodell’UniversitàdeglistudidiPadova,collezioneIconoteca
deiBotanici.
©2016RegionedelVeneto
ISBN9788890880513 Impaginazioneestampa
EuroprintS.r.l.-QuintodiTreviso
G. Buffa, B. Carpenè, N. Casarotto, M. Da Pozzo, L. Filesi, C. Lasen, R. Marcucci, R. Masin, F. Prosser,
S. Tasinazzo, M. Villani, K. Zanatta
Lista rossa regionale delle piante vascolari
Regione del Veneto
Società Botanica
Italiana
Cristiano Corazzari*
La“Direttiva Habitat” oltre a porre una serie di obblighi nei
confronti degli Stati Membri dell’Unione Europea, promuove
ricercheedattivitàscientifichecoerenticonl’obiettivodisalva- guardiadellabiodiversitàedutilialmonitoraggiodellostatodi
conservazionedispecieedhabitat.
InlineaconleindicazionicomunitarielaRegionedelVeneto,
nellaconvinzionecheapprofonditeconoscenzepossanoportare
asceltedigestioneeconservazioneponderateedappropriate,ha
attivatoquestoimportanteprogettochehaportatoallaredazione
di una“Lista Rossa regionale delle piante vascolari” al fine di
avereadisposizioneunaprimaefondamentalesintesidellostato
diconservazionedellafloraregionale.
Ilpresentevolume,riccodidatiscientificiedifotodellespecie
vegetaliedeilorohabitat,concretizzaevalorizzailgrandelavoro
svoltodaunqualificatogruppodiespertiafferentiallasezione
regionaledellaSocietàBotanicaItaliana.Unlavorochehacon- sentitodiraccogliere,ordinareedaggiornareungrannumerodi
studifloristiciorafacilmenteconsultabiliedaccessibilidatutti
nellasintesioffertadalpresentevolume.Ungraziespecialeagli
autorieatutticolorochehannocollaboratoallarealizzazionedi
questomagnificoprogetto:laloropassione,lapazienteeprecisa
raccoltadidatiedifotocipermettediconoscere,attraversoil
rischiodiestinzionediciascunaspecievegetale,lostatodisalute
dellabiodiversitàalivelloregionale.
Lalistapredispostaanalizzaoltre1500specievegetali:ben470
sonoarischiodiestinzionenelbreveomedioterminementre
48risultanoestintenegliultimi30anni.
IlterritorioVeneto,caratterizzatodaunagrandevarietàdiam- bientiepaesaggi,possiedeunpatrimoniovegetaleunico:orapiù
che mai è necessario intraprendere azioni ed attività concrete
econsoneadarrestarelaperditadibiodiversitàerealizzarepe- riodici monitoraggi che riguardino non solo le specie vegeta- limaancheglihabitatchequesteoccupano.Soloponendola
giustaattenzionepotremmomantenerel’integritàdellanatura:
nondobbiamoinfattidimenticarechelespecievegetalinonsolo
costituisconoparteessenzialedelpatrimonionaturalemarap- presentanounarisorsainsostituibileperlanostravita.
*ASSESSOREAIPARCHI,BIODIVERSITàETERRITORIODELLAREGIONE
DELVENETO
Prof. Sandro Pignatti
Il territorio della regioneVeneto collega la catena alpina (che
locircondaversoovestenord),allapianurapadanaepenisola
appenninica(situateindirezionesud)edallaregioneillirica(ad
est):unimportantecroceviabiologico,cheperlungotempoha
permessofrequentimigrazionidipianteedanimalitralevarie
zonedell’Europameridionale.Intempipiùrecenti,cisonosta- teancheripetuteinvasionidipopoliprovenientisoprattuttoda
orienteedasettentrione.
Ilrapportopiùstrettoè,ovviamente,conleAlpi,cheentranonel
Venetoconlecatenesud-orientalidelleDolomitinelComelico
e Cadore e lungo il margine meridionale delTrentino fino ai
LessiniedalM.Baldo.ScendonodalleAlpianchetuttiifiumi
cheattraversanolapianuraveneta,dall’AdigealTagliamento.La
regioneilliricaelapenisolaappenninicainvecenonsonodiretta- mentecollegatealVeneto,malamigrazionedipianteedanimali
neiduesensièstatapossibileattraversolafasciacostieradell’Alto
Adriatico,nonostanteletrasgressionimarineavvenuteinepoche
geologicherecenti.
Nelquadrodiunainiziativacheriguardatuttoilterritoriona- zionale,inquestaListaRossasonopresentatelepiantedellaflora
venetachenellasituazioneattualesonoconsideratearischiodi
estinzioneedellequaliènecessariogarantirelasopravvivenza.
Sfogliandoilvolume,cisirendesubitocontochesonoinnet- taprevalenzalespeciediambientimontanidellacatenaalpina
che,moltoriccadiraritàfloristiche,siestendedalleDolomitiai
M.Lessini,edaquifinoalcomplessodelM.Baldo-Garda,eper- finoaiColliBerici.Ampiamenterappresentatoèl’ambientedella
pianura,moltoriccadiacque,perlafrequenzadifiumichescen- donodairilievi,dicorsid’acquaminori,edellezonedisorgive.
Si hanno infine specie riferibili all’ambiente costiero, sia delle
costesabbiosechedeglistagnisalmastriedambientilagunari.
IlVenetoèdensamentepopolato,peròmancanograndiagglo- meratiurbani,elapopolazionerisultalargamentediffusasulter- ritorio,quindigliambientinaturaliresiduinonsonofrequenti.
Le piante di questa Lista Rossa non esauriscono la lista delle
specierareointeressantichevivononelVeneto.Vaperònota- to che esse per lo più hanno carattere relitto, perchè gli am- bientineiqualipotevanovivereeriprodursi,sonostatiingran
parte(ocompletamente)occupatidalleattivitàumane.Conla
potenzadellemacchineoggiusate,èassaifaciletrasformareun
ambiente naturale in area fabbricabile o comunque adatta alle
esigenze dell’uomo moderno: però, ripristinare la naturalità di
un’area antropizzata, anche se l’utilizzazione dovesse cessare, è
quasiimpossibile.
I vegetali qui descritti dunque portano una testimonianza di
condizioniambientalimoltodifferentidaquelleoggiprevalenti
nelVeneto:quindi,nonpuòmeravigliarechelaloropresenzain
questaregionesiadipendentedaeventiantichi,edacondizio- niecologichedelpassato,oggiormaiquasiovunquecancellate
dall’espansionedell’habitatumano.Esaminandolalistadellespe- cieperlequalisipropongonomisuredisalvaguardia,sinotano
situazionimoltodiverse:
• specierupestri,legateaiclimifreddi:Gypsophila papillosa, Sa- xifraga tombeanensis, Eryngium alpinumsonopiantecheproba- bilmente possono essere collegate all’orogenesi terziaria del
sistemaalpino-himalayano(Oligocene),l’ultimadiquesteap- partieneadungenere(Eryngium)conaffinitàgondwaniane;
adessesicollegaanche Saxifraga berica, cheperòèadattataal
miteclimacollinare
• l’unica specie degli ambienti steppici, legata ai climi caldo- aridi:Himanthoglossum adriaticumvaattribuitaallafloramedi- terraneo-macaronesiana(Is.Canarie)sviluppatasinelMiocene
• specie appartenenti a generi dell’area eurosiberiana, legati a
climifreddietemperato-freddi:Adenophora liliifolia, Liparis lo- eseliisubsp.nemoralis (recentementeriferitaaL. kumokiridel- laCinaeGiappone)sonopiantechecrescononell’ambiente
delleforestediconifere,anchequestedioriginemiocenica,
dellazonaadelevatacontinentalità
• specie delle foreste di clima temperato: Botrychium matrica- riifolium, Cypripedium calceolus, oppure degli ambienti umidi
planiziari:Marsilea quadrifolia, Aldrovanda vesiculosa (nonosser- vataintempirecenti), Euphrasia marchesettii, Gladiolus palustris:
espansionenell’areacontinentaleeurasiaticafinoall’Himalaya
eNordamericaavvenutaduranteilPliocene
• specielitoraneeadistribuzionecontinentale:Kosteletzkya pen- tacarpos, oppureendemichesullecosteadriatiche:Stipa veneta, Salicornia veneta lacuidiffusioneèlegataallerecentivariazio- nidilivellodellecosteadriaticheduranteilPleistoceneed
Olocene.
Il riferimento ad epoche geologiche precedenti non significa,
ovviamente,chelespecieindicatenellaListaRossafosserogià
differenziateinqueltempo,masoltantolaipotesichelacompar- sadelphylum,nelqualepuòsuccessivamenteessersidifferenziata
laspecieinseritanellaListaRossa,possaessereriferibileadun
periodomoltolontanodall’attuale.
UnacondizionedeltuttoparticolaresihaperSalicornia veneta:
questainfattivariferitaadungruppoinrapidaevoluzione,che
comprendediversespeciediffusesullecosteeuropeeedelMe- diterraneo.Salicornia venetaèunaspeciecomunenellaLagunadi
Venezia,echenonsembrerebbeaverelanecessitàdimisuredi
salvaguardia.Ènototuttavia,cheilsuoambientenaturale(nelle
“barene”dellaLagunaVeneta)èstrettamenteadattatoallivello
dell’acquasalata,cheèasuavoltadipendentedellemaree:basta
unavariazionedipochicentimetriinpiùoppureinmenoper
farscomparirel’habitatdiquestapianta,cheperquestomotivo
èindicatatraquellearischiodiestinzione.Èlostessodestinodi
Venezia,lacittàcheillavorodell’uomo,daoltreunmillennio,
riesceamantenereallivellointermediotral’altaelabassamarea.
IlsignificatoecologicodiSalicornia venetaèindubbiamenteun
casodeltuttoeccezionale,maanchelealtrepiantequiillustrate
possonoesserconsideratebio-indicatori:laloropresenzadimo- strachenelleforeste,paludiedambienticostiericheleospitano,
simantengonotuttoracondizionidinaturalità.
Lasopravvivenzadellespeciedescritteinquestovolume(edelle
specieanimaliadessecollegateneiprocessiriproduttivi)èuna
garanzia per la salvaguardia del grande patrimonio ambientale,
paesisticoeculturalecheèconcentratonellaregioneVeneto.È
importantediffonderelaconoscenzadiquestepianteperevitare
cheessesianoraccolte,oppurechevenganoeseguitilavoriche
modifichinolecondizionidellorohabitatnaturale.
Prof. Consolata Siniscalco*
Le specie vegetali sono essenziali per la vita di tutti gli orga- nismi che dipendono dalle piante direttamente, utilizzandole
comeciboofontediossigeno,oindirettamente,comebaseperil
funzionamentodegliecosistemieanche,piùingenerale,pergli
equilibribiogeochimicisulpianeta.Labiodiversitàèconsiderata,
in una delle sue molteplici definizioni, come un’assicurazione
chelanaturahamessoapuntoattraversol’evoluzione,perpoter
rispondereallevariazionidellecondizioniambientali.
A partire da queste osservazioni e innanzitutto dalla consape- volezzadelruolodeivegetaliperlavitadell’uomo,laconser- vazione delle piante è diventata un’esigenza fondamentale per
assicurareunfuturoatuttal’umanità,eapocoapocoèdiventata
un’attivitàsemprepiùimportanteedarticolatadallivellodella
ricerca scientifica a quello dell’applicazione ed all’ambito nor- mativonazionaleesovranazionale.Maperpoterconservarele
specie è necessario conoscerle, dando loro un nome, sapendo
inqualicondizioniambientalicrescono,dovesonopresentisul
territorioeaqualiminaccesonoseggetteperpotermetterein
attolenecessariemisuredisalvaguardia.NegliultimiannileLi- steRossecheelencanolespecierareeminacciatediestinzione
adiversilivelli,sonodiventateimportantistrumentidibaseperla
conoscenzaelaconservazionedellespecievegetali.
Questovolume,dicuiscrivocongrandepiacerelaprefazione,è
unostraordinariostrumentodiconoscenzadelmondovegetale,
maanche,piùingenerale,delterritoriodellaRegioneVeneto:il
libropartedallaconoscenzastoricadellafloradellesetteprovince
venete,finoadarrivarealsuoobbiettivocentrale:l’individuazione
dellespeciedaelencarenellaListaRossadellaRegioneVenetoela
classificazionedellespecieelencate(1509specie,il43%dellaflora
veneta)perlacategoriadirischiosecondoicriterifissatidallaIn- ternationalUnionfortheConservationofNature(IUCN).L’as- sessmentcheèstatorealizzatoalivelloregionaleperognispecie
hapermessodievidenziarne469cherientranonellecategoriedi
minaccia.Inoltre,perciascunadellecosiddettepolicy species,èstata
prodottaunaschedadescrittivaconlasituazionealivelloglobale,
europeoenazionaleconcartinadistributivanellaRegioneVeneto.
Ilvolumeterminaconunadescrizionedihabitatdiparticolare
pregionaturalisticochenonsonostatielencati,pervarieragioni,
nell’ambito degli allegati della Direttiva Habitat, colmando una
carenzasuaspettimoltoimportantidellaconservazione.
Illavoropubblicatodaicolleghibotanicivenetièstatocondotto
con grande rigore scientifico e approfondita conoscenza della
floraregionaleedelterritorio,nonchéconl’applicazionedeipiù
recenti e aggiornati criteri internazionali per la classificazione
dellespecieminacciatediestinzione.
Èquindicongrandepiacereesoddisfazioneche,comePresiden- tedellaSocietàBotanicaItaliana,presentoquestovolumedistra- ordinariointeresse,chehavistolacollaborazionediunnutrito
gruppodibotaniciafferentiallaSezioneregionaleVenetodella
SocietàBotanicaItaliana,grazieadunaconvenzionestipulatatra
RegioneVeneto,SezioneParchieBiodiversità,Programmazione
SilvopastoraleetuteladeiConsumatorieParcoRegionaledel- leDolomitid’Ampezzo.Èunvolumerivoltoinnanzituttoagli
esperti,maancheadunpubblicopiùampiodiappassionatidel
mondovegetale,aglistudentidellescuoleedelleuniversità,agli
amministratorieatutticolorochelavoranosulterritorioedesi- deranoapprofondirelaconoscenzadelnostro“capitalenaturale”.
ColgoquestaoccasioneperinvitarelealtreRegioniitalianeper- ché supportino la realizzazione di volumi simili a questo, che
utilizzinolestessemetodologiemesseapuntoinquestovolume
erendanopossibilelacollaborazionefruttuosadimoltibotanici
conoscitoridelleflorelocali.Infattièsolodallacollaborazione
deibotanicicheconosconolepianteeilterritorio,appartenenti
nonsoloaistituzioniuniversitariemaancheaMusei,entipub- bliciregionalieprovincialieappassionatifloristi,chelavoridi
cosìampiorespiropossonoessererealizzati,edivenireunimpre- scindibilepuntodiriferimentoperilmonitoraggiodellespecie
vegetalineglianniavenireerappresentarelabaseperlaconser- vazionedellespeciearischiodiestinzione.
*PRESIDENTEDELLASOCIETàBOTANICAITALIANA
Fioritura di Delphinium dubium sul Monte Coppolo - Lamon (BL).
Introduzione
Gabriella Buffa
“Le piante sono la base dalla quale dipende tutto il resto della biodiver- sità. Coprono la superficie terrestre come una sottile pellicola assorbendo l’energia solare per garantire la vita sul nostro pianeta. Aggiungono bel- lezza al nostro paesaggio, ci nutrono, ci vestono, forniscono materiali da costruzione e molti principi attivi in medicina”.
CosìiniziailvolumededicatoallaStrategiaEuropeaperlaCon- servazionedellePiante(EPCS).
Lepiantesonoriconosciutecomepartevitaledelladiversitàbio- logicamondialeecomeunarisorsaessenzialeperilpianeta.Di- pendiamodallepianteinogniaspettodellanostraesistenza:cibo,
abbigliamento,edifici,saluteepiaceri.Lepiante-tuttelepiante,
nonsololepochemigliaiacheusiamo,sonoallabasedellavita
sulla terra: senza le piante il mondo animale, uomo compreso,
scomparirebbe.
Ciò nonostante, in ogni parte del mondo stiamo mettendo in
pericoloquestopatrimonionaturale:650taxa vegetaliintutta
Europasonoconsideratiestinti,estintiinnatura,orarieinsi- tuazionecritica.
Nelcorsodell’ultimosecolo,l’uomosièresoarteficedimuta- mentisenzaprecedenti,condizionandol’ambientenaturale,mo- dificandonelastrutturaeinterferendoconlespecieselvatiche
animali e vegetali. L’industrializzazione dell’agricoltura, i cam- biamentidiusodelsuolo,lacostruzionedellareteviariaedelle
grandi aree metropolitane hanno portato alla frammentazione
delleareenaturali,aldegradodegliecosistemi,alladestruttura- zioneeallaperditadihabitatnaturalie,daultimo,all’estinzione
dellespecie.
Nel2005,la“ValutazionedegliEcosistemidelMillennio”(MEA,
2005)haindicatolaframmentazione comelaprincipaleminaccia
allabiodiversità,maaquestapossonoesserneaggiuntealtre.Icam- biamenti climatici,chehannogiàprodottosignificativieffettisulla
distribuzionedellespecieesuilorociclibiologici;l’inquinamento,
che altera i cicli vitali fondamentali per il funzionamento glo- baledegliecosistemi;l’introduzione di specie alloctone,unasortadi
“globalizzazionedellanatura”,cheentranoincompetizionecon
lespecienative;ilsovra-sfruttamento delle risorse naturali,chepuò
aggravaresituazionigiàarischioperladegradazionedeglihabitat.
Il processo di estinzione delle specie è implicito in quello di
evoluzione: nel corso delle passate ere geologiche le specie si
sonoestinteacausadidiversifattori,traiqualirepentinemo- dificazionidell’ambiente,eventicatastrofici,evoluzionenaturale
1 degliecosistemi,comparsadinuovespeciechenehannopreso
ilsopravvento,debolezzaofragilitàintrinsecadellespecie,ecc..
Negliultimisecoli,tuttavia,sièverificatounforteincremento
nelnumerodispecieestinte,conuntassodiestinzionedi50- 100voltesuperioreaquellonaturaleeulteriormenteincrescita,
qualoranonrallentil’attualetendenza.
Perquestomotivo,laConferenzadellePartidellaConvenzione
sullaDiversitàBiologica(CBD)haadottatonel2002laStrategia
Globale per la Conservazione delle Piante (GSPC). Da questa
discendelaStrategiaNazionaleperlaBiodiversità,checoerente- menteconquantodefinitosiaalivellocomunitariocheglobale,
afferma:“La biodiversità e i servizi ecosistemici, nostro capitale naturale, sono conservati, valutati e, per quanto possibile, ripristinati, per il loro valore intrinseco e perché possano continuare a sostenere in modo dure- vole la prosperità economica e il benessere umano nonostante i profondi cambiamenti in atto a livello globale e locale”.
Larilevanzadellabiodiversitànell’agendapoliticanazionaleed
internazionalederivadadue
fattori principali. Da una
parte la presa di coscienza
che il rischio di perdita di
biodiversità come effetto
delle attività dell’uomo sta
aumentandoinmodoespo- nenziale,coneffetticriticisu
speciechiavedaunpuntodi
vistafunzionale,edall’altrala
consapevolezza del legame
trabiodiversitàeservizieco- sistemici, quali il controllo
della composizione chimica
dell’atmosfera, la stabilizza- zione del clima, la produzione di cibo, fibre, carburanti, acqua
pulita,medicinenaturali,laprotezionedallecatastrofiedilman- tenimentodiunambientesanoesalutare.
Ciononostante,lacarenzadiconoscenzescientifichefondamen- taliinteressatuttelecomponentidellabiodiversitàedattraversa
tuttiicampidiinteresse:dall’ecologiadegliecosisteminaturalie
illorodinamismofinoallespecie.Lamaggiorpartedellespecie
viventinonèconosciutaenonèmaistataformalmentedescritta
elaconoscenzadellalorodistribuzionegeograficaèspessoin- completaeframmentaria.
Recentemente,moltiprogettidiconservazionesiaalivelloglo- bale(TheIUCNRedListofThreatenedSpecies;http://www.
iucnredlist.org/), che europeo (European Red List ofVascular
Plants,Bilzet al.,2011)chenazionale(Rossiet al.,2013),han- no evidenziato la necessità di poter disporre di liste di specie,
Fioritura di Iris sibirica sui prati di Cortina d’Ampezzo (BL).
corredatedadatidistributivi,qualielementifondamentalinella
conoscenzadiunterritorioenelladefinizionedelleprioritàdi
conservazioneedeiprogrammidimonitoraggio.
InVenetoesisteunalungatradizionedistudinaturalistici,edin
particolarefloristici,maspessoglisforziprofusisonostatipoco
coordinati.Neltempo,hannoprodottoungrandenumerodila- voritassonomiciegeobotanici,maquestisonospessodispersi,di
difficileaccessoerintracciabilisolodagliaddettiailavori.
Inquestovolume,cheriportal’assessmentdellespecievascolari
dellaRegioneVeneto,questeconoscenzetrovanounasintesiche
descrivelostatodiconservazionedellafloraregionale.
Sitrattadiunvolumefruttodiungrandesforzocollettivo,che
havistoimpegnatounnutritogruppodibotaniciafferentialla
SezioneregionaleVenetodellaSocietàBotanicaItaliana,echesi
èconcretizzatograzieadunaconvenzionestipulatatraRegione
Veneto-SezioneParchiBiodiversitàProgrammazioneSilvopa- storaleeTuteladeiConsumatorieilParcoRegionaledelleDo- lomitid’Ampezzo.
NonostanteleListeRossesianodocumentidinamici,chenon
possonomairitenersidefinitivi,idatiracchiusiinquestovolu- mepotrannofornireinformazionisinteticheeconfrontabilisullo
stato di conservazione delle specie vegetali e saranno un’utile
baseperilmonitoraggioperiodicodell’efficaciadelleazionire- alizzateedaintraprenderepercontrastareifattoridiminacciae
arrestarelaperditadibiodiversitànelterritorioveneto.
Fiume Tagliamento a San Michele al Tagliamento.
Bibliografia
BilzM.,KellS.P.,MaxtedN.,LansdownR.V.,2011.European
Red List of Vascular Plants. Publications Office of the
EuropeanUnion,Luxembourg.
Millennium Ecosystem Assessment, 2005. Ecosystems and
HumanWell-Being: Current State andTrends.Washington,
DC,IslandPress.
RossiG.,MontagnaniC.,GarganoD.et al.(eds),2013.ListaRossa
dellaFloraItaliana. 1.Policy Speciesealtrespecieminacciate.
ComitatoItalianoIUCNeMinisterodell’Ambienteedella
TuteladelTerritorioedelMare.
Alluvioni a Myricaria germanica nel Cordevole di Visdende (BL).
Piani di Cengia e Lavaredo - Auronzo (BL).
Ambiti fitogeografici e limiti amministrativi
Cesare Lasen
LaRegioneVenetooffreunasingolarevarietàdiambientiepa- esaggi,includendoaspettilagunariecostieri,planiziali,collinari
eprealpini,conforreprofondeeaspriversantidirupati,altopia- nicarsicicondolineedolomitici,conlastraordinariaarticola- zionecheèvalsal’iscrizionenellalistadelpatrimonionaturale
mondiale,daifondovalleallepiùaltecime(Marmoladam3343).
Nelsettorepiùsettentrionale,alconfineconl’Austria,emerge
lacatenacarnicaprincipale,edificatadarocceanticheprevalen- tementedinaturasilicaticaemetamorfica.IlLagodiGarda,con
lecollinemorenichelimitrofe,nonchéaltrilaghiminori,contri- buisconoadaccrescerelavarietàdeipaesaggi(Buffaet al.,2010).
Nell’ambitodellaReteNatura2000
1,ilVenetoèinteressatoda
due regioni biogeografiche: la Regione Alpina e la Regione
Continentale. La linea di confine è situata alla base dei rilievi
prealpini (Figura 1) ma, per effetto della scala con cui è stata
tracciata,essanoncorrispondeaunconfinenaturaleepreciso.
Sequestaèunadivisioneformale,peraltroimportantealivello
amministrativo visti gli adempimenti in sede comunitaria, nel
territorio regionale si possono individuare diversi settori che
corrispondonoasituazionibioclimatichedistinte.Essesitradu- cono in lembi di paesaggio ancora caratteristici, nonostante la
forteespansionediperiferieurbaneelasottrazionedisuperficie
agraria,percepibilelungoleprincipaliviedicomunicazione.So- prattuttonellabassaealtapianura,l’antropizzazionehacancellato
segniimportantideltradizionalepaesaggiorurale,riducendola
biodiversitàeuniformandoicorredifloristiciancheattraversola
progressivadiffusionedispeciealiene,localmentedominantisu
estesesuperfici.
Nelleareecostiereelagunari,difondamentaleimportanzanatu- ralisticaancheinsituazioniparzialmentedegradate,l’istituzione
disitidellaReteNatura2000dovrebbegarantirenonsoloun
arrestodellaperditadibiodiversitàmaancheopportunitàdiri- qualificazionefunzionale.Illitoralesabbiosorappresentaindub- biamenteunadelleeccellenzedell’ambitocontinentaledellano- straregioneeneitrattinondisturbatidalleattivitàumaneospita
comunitàconunacomposizioneinspeciechelerendeuniche
1 La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat 1992/43/CE, che vengono successiva- mente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della “Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici. http://www.minambiente.it/pagina/rete-natura-2000#sthash.
BSVWy2uN.dpuf
2 nell’interobacinodelMediterraneo(Buffa&Lasen,2010).Le
pressioniegliinteressieconomiciingiocosonoancoraforti,ma
èstataacquisitamaggioreconsapevolezzadelruolochetaliaree
svolgono.Ilsistemadeltiziopolesanohaeconservaunapecu- liaritàcheilParcoèchiamatoadifendereevalorizzare.Lagune
evallidapesca,conlembiditerraemersacheformanoisolee
creano microhabitat di pregio, sono di fondamentale rilevanza
peralcunecomponentifaunistiche.Inquestisistemisiriscontra- nosiainfluenzetermofilesubmediterraneecheresidualicompo- nentiboreali,inuncontestomesofiloetemperato.
Figura 1. Regioni Biogeografiche in Europa (da http://www.eea.europa.eu/data- and-maps/figures/biogeographical-regions-in-europe-1)
L’estesasuperficieplaniziale,facilmentesuddivisibilealivelloge- omorfologico in bassa e alta pianura, è separata da una più o
menoristrettafasciadirisorgive,conun’improntaditipotem- perato-continentale.Ilpaesaggiodellerisorgiveèstatoingran
partemodificatodall’usoantropicodelterritorio,manellanostra
regionepermangonoancoraesempidegnidinota(risorgivedel
Sile,PaludediOnara,risorgivevicentine)edoveancorapresen- ti,costituisconounodeglielementipiùtipicidelpaesaggio.La
particolarecombinazionedeifattoriecologiciattribuisceaicorsi
d’acquadirisorgivaealloropopolamentovegetaleeanimale,
caratteristichedioriginalitàrispettoagliambientiacquaticipla- niziali, e unitamente a fattori storici, fitogeografici e antropici
rendonoquestiambientiassolutamenteunici,originaliemerite- voliditutela(Sburlinoet al.,1996).
IsistemicollinarideiColliEuganeiedeiBerici,conaltrimino- ri(Collalto,Montello,Asola- ni)piùaridossodelterrito- rioavanalpicoenondistanti
dairilieviprealpini,svolgono
unruoloessenzialenelladi- versificazione del paesaggio
eoffronooasidirifugioim- portantipermoltespecie.In
particolare i versanti meri- dionalideiColliEuganei(fra
l’altroconsubstratispessodi
naturasilicatica-riolitemol- toacidaelatitemeno)origi- nano condizioni climatiche
che favoriscono le penetra- zioni extrazonali mediterra- nee, mentre sui versanti a
nord trovano condizioni re- sidualiancoraidoneelespe- cie a gravitazione tempera- to-boreale. Un ambito a sé
stante è rappresentato dalle
collinemorenichedelGarda
nellequali,fermorestandola
prevalenzadiuncontingente
temperato e submediterra- neo,sirealizzaunapregevole
mescolanza di elementi di
provenienzaoccidentale(in- subrica)edorientale(nordil- lirica). Le penetrazioni
orientali di specie illiriche,
sudesteuropeeesubpontiche
interessanotuttiirilievipre- alpinie,siapureinmododiscontinuo,tendonoadaffievolirsida
estversooveste,soprattutto,indirezionenord,anchepereffetto
dell’aumentodiquota.Proprioinrelazioneatalesituazione,nel
territorioveneto,èsempreopportunodistinguereunasituazione
prealpina,cheestendeisuoieffettianchesualcuniversantidelle
Dolomitipiùmeridionali(aclimaesalpico)daunadellamonta- gnainterna(aclimamesalpicooancheendalpico,quest’ultimo
assailimitatoebencaratterizzatodallapresenzadelpinocem- bro).
Corso del Piave a Caralte (BL).
Lacomponentestrettamenteendemica,alivelloregionale,consi- deratiilimitiamministrativi,nonèaltamentesignificativa,men- trealivellofitogeograficosononumeroselespecieinteressanti
situatealmarginedell’arealeodisgiunte.
Bibliografia
BuffaG.,GamperU.,GhirelliL.,LasenC.,MionD.,Sburlino
G., 2010. Le serie di vegetazione della RegioneVeneto. In:
BlasiC.(ed.).Lavegetazioned’Italia,concartadelleseriedi
vegetazioneinscala1:500.000.Pp.110-137.
BuffaG.,LasenC.,2010.AtlantedeisitiNatura2000delVeneto.
RegionedelVeneto-DirezionePianificazioneTerritorialee
Parchi.Venezia.pp394.
Sburlino G., Bracco F., Buffa G., Ghirelli L., 1996. Rapporti
dinamiciespazialinellavegetazionelegataalletorbierebasse
neutro-alcalinedellerisorgivedellaPianurapadanaorientale
(Italiasettentrionale).Coll. Phytosoc.24:285-294.
Campi carreggiati nel Parco delle Dolmiti d’Ampezzo (BL).
Corso del Piave a Formegan di Santa Giustina (BL).
La tutela della biodiversità delle specie e degli habitat - esigenza prioritaria
Leonardo Filesi
Biodiversitàèuntermineconiatodirecenteemoltoutilizzato
inquestiultimiannilacuidefinizionenonlasciaspazioadubbi:
“La biodiversità si riferisce alla varietà degli organismi viventi e alla variabilità che esiste sia tra di essi sia tra i complessi ecologici in cui essi si trovano. Essa può essere definita come numero e frequenza relativa di oggetti diversi, organizzati a molti livelli, dagli ecosistemi completi alle strutture chimiche che costituiscono la base dell’eredità. Perciò il termine comprende diversi ecosistemi, specie, generi e la loro abbondanza relativa”
(OfficeofTechnologicalAssessment,1987).
Labiodiversitàvienecomunementedescrittaattraversotrelivelli
gerarchici:
• Diversità a livello di geni:variazioneereditariaall’interno
dellapopolazioneetralediversepopolazionidiorga- nismi;
• Diversità a livello di specie: varietà di specie presenti in
unhabitatoinunazona.Generalmentequestolivello
èquellopiùutilizzato(epiùnaturale)perdescriverela
diversitàdituttigliorganismi.
• Diversità a livello di ecosistemi:varietàdiecosistemipresen- tiinundeterminatoterritorio,lacuipresenzadipende
da componenti abiotiche ed in particolare dal clima e
dalsuolo.
Aitrelivellisopradescritti,andrebbeaggiuntounquarto:
• Diversità a livello di paesaggio:varietàdi“sistemidiecosi- stemi”confunzioniinterdipendenti.
La biodiversità, quindi, può essere indagata a vari livelli, intra- specifico,interspecifico,dicomunitàedipaesaggiomaesisteun
altroaspettomoltointeressantedaindagare,l’interdipendenzatra
i diversi livelli. La ricchezza genetica all’interno di una specie
spontaneacostituisceunagaranziaperlasopravvivenzadellastes- sa.Unsistemadipaesaggiruralinelqualetrovanospaziomolte
cultivarediverserazzeanimalidomestichenonpuòesseremo- notono e completamente precluso a specie animali e vegetali
spontanee,senzacontarepoiquegliorganismichebotaniciezo- ologitendonotalvoltaatrascuraremachepartecipanoindiscu- tibilmenteadeterminarelabiodiversitàsoprae“dentro”ilsuolo:
funghiebatteri.
3 Anchedietrounfrancobolloc’èunastoria,chissàaquantidram-
miumanieaquantisuccessisaprebbecollegarlounbravocol- lezionista,madietrounaspecienonc’èsoltantouna“storia”,ci
sonodelleinterazioniconaltrespecie,una“filosofiadivita”con
unasuaindividualeoriginalità,eunaparticolare“geografia”di
distribuzione.
Il livello interspecifico e il livello di comunità sono quelli più
chiaramentecodificabili,riferendosiacategoriemeglioconso- lidatealivelloscientifico.Ilprimoderivadaunatradizioneche,
percomodità,possiamofarrisalireaLinneomacheinrealtàlo
precededimolto:giàAristoteleavevaindividuatolaspecificità
del genere e nella tradizione farmacologica il riconoscimento
dellediverseentità,almenodiquelleconsiderateutili,eramol- toraffinato.Questoperfermarciadunlivelloscientifico(nella
cultura occidentale) del livello di specie mentre è ragionevole
pensarechel’uomopreistoricoavesseunapercezionemoltodet- tagliatadellavarietàdiviventichelocircondava.
Ilsecondoconcetto(comunità),seconsideratoalivellofisiono- micopuòesserefattorisalireallanottedeitempi(bosco,pascolo
arido,ecc.)mavienecodificatoinmanierascientificaconl’ap- procciofitosociologicoall’iniziodelsecoloscorso(Braun-Blan- quet,1928).
UnfortesforzodirazionalizzazionesièavutoinEuropa,all’ini- ziodeglianni’90,finalizzatosoprattuttoallacartografia,coni
progettiCORINEBiotopesedEUNIS.ÈgrazieallaDirettiva
“Habitat”,ilpiùimportanteapparatonormativoindifesadella
diversitàbiologicainEuropa,chesièdiffusalanecessitàdico- dificare in maniera univoca le comunità vegetali. La Direttiva
92/43CEEponel’accentosulladiversitàbiologicaalivellodi
Foresta del Cansiglio dalla Cima del Monte Pizzoc (TV).
habitat(comunità)edispecieemetteinevidenzacomequesti
duelivellisianofortementecorrelati,comeillivellodihabitatsia
funzionaleallivellointerspecificoinquantolaricchezzadispe- cieinunterritoriononcostituisceunfattopuramentenumerico
maèsinonimodibuonaqualitàambientalequandoabbiamole
specie“giuste”alposto“giusto”.
Allostessotempoladiversitàinterspecificaqualificaladiversità
alivellodihabitatinquantonemisuralostatodiconservazione.
Inoltrelacoesistenzadipiùspecieconesigenzesimiliefunzioni
affiniall’internodiunastessacomunità,rendequestapiùresi- stenteacambiamentiindottidastressedisturbiefacilitailrecu- perodopocheeventualicambiamentisianorealmenteavvenuti
(qualitàchevienedefinita“resilienza”).
Ilpresentestudiohaoffertolapossibilitàadunnutritogruppo
dibotanicicheoperainVenetodiconfrontarsi,fareilpuntosullo
statodelleattualiconoscenzeedindicareattraversoilrischiodi
estinzionediciascunaspecievegetalelostatodisalutedellabio- diversitàinquestaregione,alivellodispeciemaindirettamente
anchealivellodihabitat,uncontributoalladefinizionediquello
cheStuartet al.(2010)definiscono“barometrodellavita”.
Lacategoriadirischiochevieneindicataalivelloprovincialeere- gionaleèlegata,inmoltissimicasi,alrischiocuisonosottopostigli
habitatdiriferimento.Lamaggiorpartedellespeciepreseinconside- razioneètipicadiunhabitatodiunristrettonumerodihabitat.Ha- bitatespeciehannoraggiuntoinEuropaunlivellodiconoscen- zamoltodettagliatoecondivisoesiritienecheallostatoattuale
siaimprobabilenevenganodescrittidinuovi.Contrariamentea
quantoavvienenelleregionitropicalièimprobabilecheneino- striterritorisipossanoverificareestinzionidientitàmaidescritte
ancheseancorapochiannifavenivadescrittaunanuovaspecie
perlascienzaapochichilometridalconfinedelVeneto(Prosser
&Bertolli,2008).
L’imperativomoralepernoioggiècercarediconservarel’inte- gritàeladiversitàdellanaturaaivarilivellisopramenzionati.Ci
auguriamo che il nostro contributo possa costituire un valido
riferimentoperulterioristudidianalisiedimonitoraggio.
Bibliografia
Braun-BlanquetJ.,1928.Pflanzensoziologie.Springer,Berlin.
Prosser F., BertolliA., 2008.A new species of Gentiana sect.
Calathianae(Gentianaceae)fromtheBrentaGroup,European
Alps,Italy.Willdenowia38:423-431.
Stuart S. N.,Wilson E. O., McNeely J.A., Mittermeier R.A.,
RodriguezJ.P.,2010.Thebarometeroflife.Science328:177.
A lato:
Fioritura di Allium angulosum al Pra dei Gai - Mansué (TV).
Laguna di Venezia a Lio Piccolo (VE).
Conservazione e gestione
Stefano Tasinazzo, Nicola Casarotto, Katia Zanatta
Il degrado degli ecosistemi naturali e seminaturali rappresenta
unproblemacomplessocheèandatoacquisendonelcorsodegli
annirilevanzacrescente.Losvilupposocialeedeconomicoel’in- fittirsidellaretediscambicommerciali,conlerelativemolteplici
conseguenze,hannoprodottocambiamentisuglihabitatnaturali
conunavelocitàedintensitàchenonsieranoregistratiprima
dell’avventodell’eratecnologica.Inordined’importanzasuscala
globale,ifattoridiminacciaresponsabilideifuturicambiamen- ti in termini di biodiversità vengono previsti nei cambiamenti
d’uso del suolo, nei mutamenti climatici, nella deposizione di
azoto,nell’introduzionedispecieinvasivee,infine,nellaconcen- trazionedianidridecarbonicanell’atmosfera(Salaet al.,2000).
Essiagisconotuttaviasuscaletemporalidiverse,infattimentre
la distruzione diretta degli habitat, l’inquinamento e l’ingresso
di specie invasive aliene agiscono nel breve-medio periodo, in
unfuturopiùlontanoglieffettideimutamenticlimaticisaranno
verosimilmentepreponderanti(Thuiller,2007).
NeiPaesidell’Europaoccidentale,traifattoriresponsabilidella
perditadihabitat,unruoloprioritariospettaaiprocessidiince- spugliamentoeriforestazionespontaneichevengonoinnescati
dallacessazionedipratichetradizionalidiusodelsuolo.Percom- prendereleconseguenzedelfenomenobastipensarechealcune
praterieoligotrofesemi-naturalidellafasciatemperataeuropea,
gestite attraverso regolari pratiche di fienagione, pascolamento
ousocontrollatodelfuoco,detengonoalmomentoilprimato
mondialediricchezzaspecificainterminidipiantevascolarisu
scaledicampionamentoinferioria50m
2(Wilsonet al.,2012).
Losviluppotecnologicoeilcommerciodaunlato,lepolitiche
agricolecomunitariedall’altro,hannopromossolaproduttività
eincentivatoindirettamentel’abbandonodeiterritorimarginali
menofertiliepocoserviti,perlopiùrelegatiinareemontuose
(MacDonaldet al.,2000),conconseguentesignificativaperdita
didiversitàambientale.Almedesimorisultatosiègiuntipervia
oppostainambiti,comelepianure,maggiormentevocatiaduna
conduzione più intensiva, i cui effetti comprendono non solo
unariduzionedellabiodiversità,maanchel’eutrofizzazionedelle
acque,unadiminuitafertilitàdelsuolo,finanche,alivellosovralo- cale,impattinegativisull’atmosfera(Matsonet al.,1997).
Questoquadrodisarmonico-inognimodopenalizzantealivel- loambientale-deicambiamentid’usodelsuoloèampiamente
documentatoingranpartedelleNazionieuropee(Stoateet al.,
2009).InItaliasussistonoevidenzecheapartiredaglianni’60la
superficieforestataèandataaumentando,inparticolaresuirilievi,
4 mentre le superfici ad agricoltura tradizionale, quindi estensi-
va,hannosubitounadrasticacontrazione(Falcucciet al.,2007).
Lepiccoleaziendesonoincontinuodeclino,sostituitedaaltre
diampiasuperficieemeccanizzatechemegliorispondonoalle
mutatecondizionidelquadrosocio-economico.Tuttavia,elevata
biodiversitàeserviziecosistemici,nonchéspecierared’interesse
conservazionistico, sono appannaggio di agroecosistemi a con- duzioneestensiva,consideratochequestiparametridiminuisco- noesponenzialmenteconl’incrementodell’intensitàdicoltiva- zione(Kleijnet al.,2009).Diconseguenzaleiniziativevoltealla
preservazionedelladeclinantebiodiversitànegliagroecosistemi
garantisconoesitipiùefficaciedeconomiciqualoraapplicatiad
areemarginaliintrinsecamentedotatedimaggiordiversitàbio- logicapiuttostocheadambitigiàsottopostiadagricolturainten- siva(Kleijnet al.,2009).
Laricomposizionefondiariahaeliminatostrutturepaesaggisti- che-siepi,alberate,boschetti,fossati,areeimproduttiveecc.-che
interventidiconnessioneecologicavannooggipromuovendoa
compensarelaframmentazionedegliecosisteminaturali.Peraltro
positivinegliintendimenti,larealericadutadicorridors,coreebuf- fer areasdinuovoimpiantosullaconservazionedellabiodiversità
rimanedavalutare(e.g.Petitet al.,2003;Boitaniet al.,2007),così
comepaionocontroversiibenefìciindottidaunaconnettività
residuale,sussistendoevidenzeintalsenso(e.g.Damschenet al.,
2006)cheinaltricontributidisintesituttavianonvengonochia- ramentericonosciuti(e.g.Saunderset al.,1991).
Quellocheapparecertoèchegli
effettivannointerpretatiinchia- ve specifica, vanno cioè valutati
allalucedeltaxonbersaglio;così,
molteplici ricerche sottolineano
l’importante ruolo rivestito dalla
presenzadiunmaturosistemadi
siepi per la conservazione delle
specieforestaliinunpaesaggioa
matriceagroecosistemica,aspetto
messo in luce anche per i relitti
boschi planiziali regionali (Buf- fa &Villani, 2012). D’altra parte
la frammentazione degli habitat
costituisce una delle principali
minacce alla conservazione delle
popolazionilocalidispecievege- talirare(Matthieset al.,2004).A
seguito delle modifiche arrecate
altessutoterritorialemoltespecie
siritrovanoacrescereinpiccolee
isolate popolazioni che risultano
Paesaggio terrazzato in Valsugana - Canale di Brenta (VI).