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Lista rossa regionale delle piante vascolari

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Academic year: 2021

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(1)

G. Buffa, B. Carpenè, N. Casarotto, M. Da Pozzo, L. Filesi, C. Lasen, R. Marcucci, R. Masin, F. Prosser,

Lista rossa regionale delle piante vascolari

Regione del Veneto

Società Botanica Italiana

st a ro ss a re gi on al e de lle p ia nt e va sc ol ar i R eg io ne d el V en et o

(2)

PresidentedellaGiuntaRegionaledelVeneto LucaZaia

AssessoreaiParchi,BiodiversitàeTerritoriodellaRegionedelVeneto CristianoCorazzari

DirettoredellaSezioneParchi,Biodiversità,ProgrammazioneSilvopastoralee

TuteladeiConsumatori MauroGiovanniViti Gruppodicoordinamento MaurizioDissegna MauroDeOsti LisaCausin DanieleSavio

ParcoNaturaleRegionaledelleDolomitid’Ampezzo Presidente

GianfrancescoDemenego Direttore

MicheleDaPozzo

Siringrazianoperl’importantecontributo

Alessio Bertolli, Giuseppe Busnardo, Luigi Cadorin, Fabio Conti, Francesco Di Carlo,

Franca Fratolin, Leonardo Ghirelli, GIROS - Sezione Monte Baldo, Giovanni Roffarè,

AlbertoScariot.

Contributifotografici

LefotosonodiMicheleDaPozzo

adeccezionedellefoto:

p.31PaesaggioterrazzatoinValSugana-CanalediBrenta(VI).FotodiLeonardoFilesi p.41FiorituradiAlyssum ovirenseinBusadelleVette(BL).FotodiEnricoCanal.

p.56DunaconsolidataallafocedelTagliamento.FotodiGabriellaBuffa p.64Primula spectabilis.FotodiNicolaCasarotto

p.75Marsilea quadrifolia.FotodiRizzieriMasin

p.77FiorituradiTrachomitum venetumallaFocedelTagliamento,Bibione.FotodiLeonardoFilesi p.134Aldrovanda vesiculosa.Fotodall’erbariodelMuseoBotanico-ErbarioUniversitàdiPadova p.156Salicornia veneta.FotodiRizzieriMasin

p.160Saxifraga tombeanensis.FotodiFilippoProsser

p.170PodiMaistra-PortoViro(RO).FotodiMicheleBovo

p.185SorgentetermaleaGalzignanoTerme(PD).FotodiRizzieriMasin p.200/201PalùdelQuartierdelPiavebassa.FotodiLeonardoFilesi p.205Mioysotis minutiflora.FotodiFilippoProsser

Lefotostorichedeibotanici,acorredodelcapitolo5,sonostatepubblicateperconcessione

dellaBibliotecadell’OrtoBotanicodell’UniversitàdeglistudidiPadova,collezioneIconoteca

deiBotanici.

©2016RegionedelVeneto

ISBN9788890880513 Impaginazioneestampa

EuroprintS.r.l.-QuintodiTreviso

G. Buffa, B. Carpenè, N. Casarotto, M. Da Pozzo, L. Filesi, C. Lasen, R. Marcucci, R. Masin, F. Prosser,

S. Tasinazzo, M. Villani, K. Zanatta

Lista rossa regionale delle piante vascolari

Regione del Veneto

Società Botanica

Italiana

(3)

Cristiano Corazzari*

La“Direttiva Habitat” oltre a porre una serie di obblighi nei

confronti degli Stati Membri dell’Unione Europea, promuove

ricercheedattivitàscientifichecoerenticonl’obiettivodisalva- guardiadellabiodiversitàedutilialmonitoraggiodellostatodi

conservazionedispecieedhabitat.

InlineaconleindicazionicomunitarielaRegionedelVeneto,

nellaconvinzionecheapprofonditeconoscenzepossanoportare

asceltedigestioneeconservazioneponderateedappropriate,ha

attivatoquestoimportanteprogettochehaportatoallaredazione

di una“Lista Rossa regionale delle piante vascolari” al fine di

avereadisposizioneunaprimaefondamentalesintesidellostato

diconservazionedellafloraregionale.

Ilpresentevolume,riccodidatiscientificiedifotodellespecie

vegetaliedeilorohabitat,concretizzaevalorizzailgrandelavoro

svoltodaunqualificatogruppodiespertiafferentiallasezione

regionaledellaSocietàBotanicaItaliana.Unlavorochehacon- sentitodiraccogliere,ordinareedaggiornareungrannumerodi

studifloristiciorafacilmenteconsultabiliedaccessibilidatutti

nellasintesioffertadalpresentevolume.Ungraziespecialeagli

autorieatutticolorochehannocollaboratoallarealizzazionedi

questomagnificoprogetto:laloropassione,lapazienteeprecisa

raccoltadidatiedifotocipermettediconoscere,attraversoil

rischiodiestinzionediciascunaspecievegetale,lostatodisalute

dellabiodiversitàalivelloregionale.

Lalistapredispostaanalizzaoltre1500specievegetali:ben470

sonoarischiodiestinzionenelbreveomedioterminementre

48risultanoestintenegliultimi30anni.

IlterritorioVeneto,caratterizzatodaunagrandevarietàdiam- bientiepaesaggi,possiedeunpatrimoniovegetaleunico:orapiù

che mai è necessario intraprendere azioni ed attività concrete

econsoneadarrestarelaperditadibiodiversitàerealizzarepe- riodici monitoraggi che riguardino non solo le specie vegeta- limaancheglihabitatchequesteoccupano.Soloponendola

giustaattenzionepotremmomantenerel’integritàdellanatura:

nondobbiamoinfattidimenticarechelespecievegetalinonsolo

costituisconoparteessenzialedelpatrimonionaturalemarap- presentanounarisorsainsostituibileperlanostravita.

*ASSESSOREAIPARCHI,BIODIVERSITàETERRITORIODELLAREGIONE

DELVENETO

Prof. Sandro Pignatti

Il territorio della regioneVeneto collega la catena alpina (che

locircondaversoovestenord),allapianurapadanaepenisola

appenninica(situateindirezionesud)edallaregioneillirica(ad

est):unimportantecroceviabiologico,cheperlungotempoha

permessofrequentimigrazionidipianteedanimalitralevarie

zonedell’Europameridionale.Intempipiùrecenti,cisonosta- teancheripetuteinvasionidipopoliprovenientisoprattuttoda

orienteedasettentrione.

Ilrapportopiùstrettoè,ovviamente,conleAlpi,cheentranonel

Venetoconlecatenesud-orientalidelleDolomitinelComelico

e Cadore e lungo il margine meridionale delTrentino fino ai

LessiniedalM.Baldo.ScendonodalleAlpianchetuttiifiumi

cheattraversanolapianuraveneta,dall’AdigealTagliamento.La

regioneilliricaelapenisolaappenninicainvecenonsonodiretta- mentecollegatealVeneto,malamigrazionedipianteedanimali

neiduesensièstatapossibileattraversolafasciacostieradell’Alto

Adriatico,nonostanteletrasgressionimarineavvenuteinepoche

geologicherecenti.

Nelquadrodiunainiziativacheriguardatuttoilterritoriona- zionale,inquestaListaRossasonopresentatelepiantedellaflora

venetachenellasituazioneattualesonoconsideratearischiodi

estinzioneedellequaliènecessariogarantirelasopravvivenza.

Sfogliandoilvolume,cisirendesubitocontochesonoinnet- taprevalenzalespeciediambientimontanidellacatenaalpina

che,moltoriccadiraritàfloristiche,siestendedalleDolomitiai

M.Lessini,edaquifinoalcomplessodelM.Baldo-Garda,eper- finoaiColliBerici.Ampiamenterappresentatoèl’ambientedella

pianura,moltoriccadiacque,perlafrequenzadifiumichescen- donodairilievi,dicorsid’acquaminori,edellezonedisorgive.

Si hanno infine specie riferibili all’ambiente costiero, sia delle

costesabbiosechedeglistagnisalmastriedambientilagunari.

IlVenetoèdensamentepopolato,peròmancanograndiagglo- meratiurbani,elapopolazionerisultalargamentediffusasulter- ritorio,quindigliambientinaturaliresiduinonsonofrequenti.

Le piante di questa Lista Rossa non esauriscono la lista delle

specierareointeressantichevivononelVeneto.Vaperònota- to che esse per lo più hanno carattere relitto, perchè gli am- bientineiqualipotevanovivereeriprodursi,sonostatiingran

parte(ocompletamente)occupatidalleattivitàumane.Conla

(4)

potenzadellemacchineoggiusate,èassaifaciletrasformareun

ambiente naturale in area fabbricabile o comunque adatta alle

esigenze dell’uomo moderno: però, ripristinare la naturalità di

un’area antropizzata, anche se l’utilizzazione dovesse cessare, è

quasiimpossibile.

I vegetali qui descritti dunque portano una testimonianza di

condizioniambientalimoltodifferentidaquelleoggiprevalenti

nelVeneto:quindi,nonpuòmeravigliarechelaloropresenzain

questaregionesiadipendentedaeventiantichi,edacondizio- niecologichedelpassato,oggiormaiquasiovunquecancellate

dall’espansionedell’habitatumano.Esaminandolalistadellespe- cieperlequalisipropongonomisuredisalvaguardia,sinotano

situazionimoltodiverse:

• specierupestri,legateaiclimifreddi:Gypsophila papillosa, Sa- xifraga tombeanensis, Eryngium alpinumsonopiantecheproba- bilmente possono essere collegate all’orogenesi terziaria del

sistemaalpino-himalayano(Oligocene),l’ultimadiquesteap- partieneadungenere(Eryngium)conaffinitàgondwaniane;

adessesicollegaanche Saxifraga berica, cheperòèadattataal

miteclimacollinare

• l’unica specie degli ambienti steppici, legata ai climi caldo- aridi:Himanthoglossum adriaticumvaattribuitaallafloramedi- terraneo-macaronesiana(Is.Canarie)sviluppatasinelMiocene

• specie appartenenti a generi dell’area eurosiberiana, legati a

climifreddietemperato-freddi:Adenophora liliifolia, Liparis lo- eseliisubsp.nemoralis (recentementeriferitaaL. kumokiridel- laCinaeGiappone)sonopiantechecrescononell’ambiente

delleforestediconifere,anchequestedioriginemiocenica,

dellazonaadelevatacontinentalità

• specie delle foreste di clima temperato: Botrychium matrica- riifolium, Cypripedium calceolus, oppure degli ambienti umidi

planiziari:Marsilea quadrifolia, Aldrovanda vesiculosa (nonosser- vataintempirecenti), Euphrasia marchesettii, Gladiolus palustris:

espansionenell’areacontinentaleeurasiaticafinoall’Himalaya

eNordamericaavvenutaduranteilPliocene

• specielitoraneeadistribuzionecontinentale:Kosteletzkya pen- tacarpos, oppureendemichesullecosteadriatiche:Stipa veneta, Salicornia veneta lacuidiffusioneèlegataallerecentivariazio- nidilivellodellecosteadriaticheduranteilPleistoceneed

Olocene.

Il riferimento ad epoche geologiche precedenti non significa,

ovviamente,chelespecieindicatenellaListaRossafosserogià

differenziateinqueltempo,masoltantolaipotesichelacompar- sadelphylum,nelqualepuòsuccessivamenteessersidifferenziata

laspecieinseritanellaListaRossa,possaessereriferibileadun

periodomoltolontanodall’attuale.

UnacondizionedeltuttoparticolaresihaperSalicornia veneta:

questainfattivariferitaadungruppoinrapidaevoluzione,che

comprendediversespeciediffusesullecosteeuropeeedelMe- diterraneo.Salicornia venetaèunaspeciecomunenellaLagunadi

Venezia,echenonsembrerebbeaverelanecessitàdimisuredi

salvaguardia.Ènototuttavia,cheilsuoambientenaturale(nelle

“barene”dellaLagunaVeneta)èstrettamenteadattatoallivello

dell’acquasalata,cheèasuavoltadipendentedellemaree:basta

unavariazionedipochicentimetriinpiùoppureinmenoper

farscomparirel’habitatdiquestapianta,cheperquestomotivo

èindicatatraquellearischiodiestinzione.Èlostessodestinodi

Venezia,lacittàcheillavorodell’uomo,daoltreunmillennio,

riesceamantenereallivellointermediotral’altaelabassamarea.

IlsignificatoecologicodiSalicornia venetaèindubbiamenteun

casodeltuttoeccezionale,maanchelealtrepiantequiillustrate

possonoesserconsideratebio-indicatori:laloropresenzadimo- strachenelleforeste,paludiedambienticostiericheleospitano,

simantengonotuttoracondizionidinaturalità.

Lasopravvivenzadellespeciedescritteinquestovolume(edelle

specieanimaliadessecollegateneiprocessiriproduttivi)èuna

garanzia per la salvaguardia del grande patrimonio ambientale,

paesisticoeculturalecheèconcentratonellaregioneVeneto.È

importantediffonderelaconoscenzadiquestepianteperevitare

cheessesianoraccolte,oppurechevenganoeseguitilavoriche

modifichinolecondizionidellorohabitatnaturale.

(5)

Prof. Consolata Siniscalco*

Le specie vegetali sono essenziali per la vita di tutti gli orga- nismi che dipendono dalle piante direttamente, utilizzandole

comeciboofontediossigeno,oindirettamente,comebaseperil

funzionamentodegliecosistemieanche,piùingenerale,pergli

equilibribiogeochimicisulpianeta.Labiodiversitàèconsiderata,

in una delle sue molteplici definizioni, come un’assicurazione

chelanaturahamessoapuntoattraversol’evoluzione,perpoter

rispondereallevariazionidellecondizioniambientali.

A partire da queste osservazioni e innanzitutto dalla consape- volezzadelruolodeivegetaliperlavitadell’uomo,laconser- vazione delle piante è diventata un’esigenza fondamentale per

assicurareunfuturoatuttal’umanità,eapocoapocoèdiventata

un’attivitàsemprepiùimportanteedarticolatadallivellodella

ricerca scientifica a quello dell’applicazione ed all’ambito nor- mativonazionaleesovranazionale.Maperpoterconservarele

specie è necessario conoscerle, dando loro un nome, sapendo

inqualicondizioniambientalicrescono,dovesonopresentisul

territorioeaqualiminaccesonoseggetteperpotermetterein

attolenecessariemisuredisalvaguardia.NegliultimiannileLi- steRossecheelencanolespecierareeminacciatediestinzione

adiversilivelli,sonodiventateimportantistrumentidibaseperla

conoscenzaelaconservazionedellespecievegetali.

Questovolume,dicuiscrivocongrandepiacerelaprefazione,è

unostraordinariostrumentodiconoscenzadelmondovegetale,

maanche,piùingenerale,delterritoriodellaRegioneVeneto:il

libropartedallaconoscenzastoricadellafloradellesetteprovince

venete,finoadarrivarealsuoobbiettivocentrale:l’individuazione

dellespeciedaelencarenellaListaRossadellaRegioneVenetoela

classificazionedellespecieelencate(1509specie,il43%dellaflora

veneta)perlacategoriadirischiosecondoicriterifissatidallaIn- ternationalUnionfortheConservationofNature(IUCN).L’as- sessmentcheèstatorealizzatoalivelloregionaleperognispecie

hapermessodievidenziarne469cherientranonellecategoriedi

minaccia.Inoltre,perciascunadellecosiddettepolicy species,èstata

prodottaunaschedadescrittivaconlasituazionealivelloglobale,

europeoenazionaleconcartinadistributivanellaRegioneVeneto.

Ilvolumeterminaconunadescrizionedihabitatdiparticolare

pregionaturalisticochenonsonostatielencati,pervarieragioni,

nell’ambito degli allegati della Direttiva Habitat, colmando una

carenzasuaspettimoltoimportantidellaconservazione.

Illavoropubblicatodaicolleghibotanicivenetièstatocondotto

con grande rigore scientifico e approfondita conoscenza della

floraregionaleedelterritorio,nonchéconl’applicazionedeipiù

recenti e aggiornati criteri internazionali per la classificazione

dellespecieminacciatediestinzione.

Èquindicongrandepiacereesoddisfazioneche,comePresiden- tedellaSocietàBotanicaItaliana,presentoquestovolumedistra- ordinariointeresse,chehavistolacollaborazionediunnutrito

gruppodibotaniciafferentiallaSezioneregionaleVenetodella

SocietàBotanicaItaliana,grazieadunaconvenzionestipulatatra

RegioneVeneto,SezioneParchieBiodiversità,Programmazione

SilvopastoraleetuteladeiConsumatorieParcoRegionaledel- leDolomitid’Ampezzo.Èunvolumerivoltoinnanzituttoagli

esperti,maancheadunpubblicopiùampiodiappassionatidel

mondovegetale,aglistudentidellescuoleedelleuniversità,agli

amministratorieatutticolorochelavoranosulterritorioedesi- deranoapprofondirelaconoscenzadelnostro“capitalenaturale”.

ColgoquestaoccasioneperinvitarelealtreRegioniitalianeper- ché supportino la realizzazione di volumi simili a questo, che

utilizzinolestessemetodologiemesseapuntoinquestovolume

erendanopossibilelacollaborazionefruttuosadimoltibotanici

conoscitoridelleflorelocali.Infattièsolodallacollaborazione

deibotanicicheconosconolepianteeilterritorio,appartenenti

nonsoloaistituzioniuniversitariemaancheaMusei,entipub- bliciregionalieprovincialieappassionatifloristi,chelavoridi

cosìampiorespiropossonoessererealizzati,edivenireunimpre- scindibilepuntodiriferimentoperilmonitoraggiodellespecie

vegetalineglianniavenireerappresentarelabaseperlaconser- vazionedellespeciearischiodiestinzione.

*PRESIDENTEDELLASOCIETàBOTANICAITALIANA

(6)

Fioritura di Delphinium dubium sul Monte Coppolo - Lamon (BL).

(7)

Introduzione

Gabriella Buffa

“Le piante sono la base dalla quale dipende tutto il resto della biodiver- sità. Coprono la superficie terrestre come una sottile pellicola assorbendo l’energia solare per garantire la vita sul nostro pianeta. Aggiungono bel- lezza al nostro paesaggio, ci nutrono, ci vestono, forniscono materiali da costruzione e molti principi attivi in medicina”.

CosìiniziailvolumededicatoallaStrategiaEuropeaperlaCon- servazionedellePiante(EPCS).

Lepiantesonoriconosciutecomepartevitaledelladiversitàbio- logicamondialeecomeunarisorsaessenzialeperilpianeta.Di- pendiamodallepianteinogniaspettodellanostraesistenza:cibo,

abbigliamento,edifici,saluteepiaceri.Lepiante-tuttelepiante,

nonsololepochemigliaiacheusiamo,sonoallabasedellavita

sulla terra: senza le piante il mondo animale, uomo compreso,

scomparirebbe.

Ciò nonostante, in ogni parte del mondo stiamo mettendo in

pericoloquestopatrimonionaturale:650taxa vegetaliintutta

Europasonoconsideratiestinti,estintiinnatura,orarieinsi- tuazionecritica.

Nelcorsodell’ultimosecolo,l’uomosièresoarteficedimuta- mentisenzaprecedenti,condizionandol’ambientenaturale,mo- dificandonelastrutturaeinterferendoconlespecieselvatiche

animali e vegetali. L’industrializzazione dell’agricoltura, i cam- biamentidiusodelsuolo,lacostruzionedellareteviariaedelle

grandi aree metropolitane hanno portato alla frammentazione

delleareenaturali,aldegradodegliecosistemi,alladestruttura- zioneeallaperditadihabitatnaturalie,daultimo,all’estinzione

dellespecie.

Nel2005,la“ValutazionedegliEcosistemidelMillennio”(MEA,

2005)haindicatolaframmentazione comelaprincipaleminaccia

allabiodiversità,maaquestapossonoesserneaggiuntealtre.Icam- biamenti climatici,chehannogiàprodottosignificativieffettisulla

distribuzionedellespecieesuilorociclibiologici;l’inquinamento,

che altera i cicli vitali fondamentali per il funzionamento glo- baledegliecosistemi;l’introduzione di specie alloctone,unasortadi

“globalizzazionedellanatura”,cheentranoincompetizionecon

lespecienative;ilsovra-sfruttamento delle risorse naturali,chepuò

aggravaresituazionigiàarischioperladegradazionedeglihabitat.

Il processo di estinzione delle specie è implicito in quello di

evoluzione: nel corso delle passate ere geologiche le specie si

sonoestinteacausadidiversifattori,traiqualirepentinemo- dificazionidell’ambiente,eventicatastrofici,evoluzionenaturale

1 degliecosistemi,comparsadinuovespeciechenehannopreso

ilsopravvento,debolezzaofragilitàintrinsecadellespecie,ecc..

Negliultimisecoli,tuttavia,sièverificatounforteincremento

nelnumerodispecieestinte,conuntassodiestinzionedi50- 100voltesuperioreaquellonaturaleeulteriormenteincrescita,

qualoranonrallentil’attualetendenza.

Perquestomotivo,laConferenzadellePartidellaConvenzione

sullaDiversitàBiologica(CBD)haadottatonel2002laStrategia

Globale per la Conservazione delle Piante (GSPC). Da questa

discendelaStrategiaNazionaleperlaBiodiversità,checoerente- menteconquantodefinitosiaalivellocomunitariocheglobale,

afferma:“La biodiversità e i servizi ecosistemici, nostro capitale naturale, sono conservati, valutati e, per quanto possibile, ripristinati, per il loro valore intrinseco e perché possano continuare a sostenere in modo dure- vole la prosperità economica e il benessere umano nonostante i profondi cambiamenti in atto a livello globale e locale”.

Larilevanzadellabiodiversitànell’agendapoliticanazionaleed

internazionalederivadadue

fattori principali. Da una

parte la presa di coscienza

che il rischio di perdita di

biodiversità come effetto

delle attività dell’uomo sta

aumentandoinmodoespo- nenziale,coneffetticriticisu

speciechiavedaunpuntodi

vistafunzionale,edall’altrala

consapevolezza del legame

trabiodiversitàeservizieco- sistemici, quali il controllo

della composizione chimica

dell’atmosfera, la stabilizza- zione del clima, la produzione di cibo, fibre, carburanti, acqua

pulita,medicinenaturali,laprotezionedallecatastrofiedilman- tenimentodiunambientesanoesalutare.

Ciononostante,lacarenzadiconoscenzescientifichefondamen- taliinteressatuttelecomponentidellabiodiversitàedattraversa

tuttiicampidiinteresse:dall’ecologiadegliecosisteminaturalie

illorodinamismofinoallespecie.Lamaggiorpartedellespecie

viventinonèconosciutaenonèmaistataformalmentedescritta

elaconoscenzadellalorodistribuzionegeograficaèspessoin- completaeframmentaria.

Recentemente,moltiprogettidiconservazionesiaalivelloglo- bale(TheIUCNRedListofThreatenedSpecies;http://www.

iucnredlist.org/), che europeo (European Red List ofVascular

Plants,Bilzet al.,2011)chenazionale(Rossiet al.,2013),han- no evidenziato la necessità di poter disporre di liste di specie,

Fioritura di Iris sibirica sui prati di Cortina d’Ampezzo (BL).

(8)

corredatedadatidistributivi,qualielementifondamentalinella

conoscenzadiunterritorioenelladefinizionedelleprioritàdi

conservazioneedeiprogrammidimonitoraggio.

InVenetoesisteunalungatradizionedistudinaturalistici,edin

particolarefloristici,maspessoglisforziprofusisonostatipoco

coordinati.Neltempo,hannoprodottoungrandenumerodila- voritassonomiciegeobotanici,maquestisonospessodispersi,di

difficileaccessoerintracciabilisolodagliaddettiailavori.

Inquestovolume,cheriportal’assessmentdellespecievascolari

dellaRegioneVeneto,questeconoscenzetrovanounasintesiche

descrivelostatodiconservazionedellafloraregionale.

Sitrattadiunvolumefruttodiungrandesforzocollettivo,che

havistoimpegnatounnutritogruppodibotaniciafferentialla

SezioneregionaleVenetodellaSocietàBotanicaItaliana,echesi

èconcretizzatograzieadunaconvenzionestipulatatraRegione

Veneto-SezioneParchiBiodiversitàProgrammazioneSilvopa- storaleeTuteladeiConsumatorieilParcoRegionaledelleDo- lomitid’Ampezzo.

NonostanteleListeRossesianodocumentidinamici,chenon

possonomairitenersidefinitivi,idatiracchiusiinquestovolu- mepotrannofornireinformazionisinteticheeconfrontabilisullo

stato di conservazione delle specie vegetali e saranno un’utile

baseperilmonitoraggioperiodicodell’efficaciadelleazionire- alizzateedaintraprenderepercontrastareifattoridiminacciae

arrestarelaperditadibiodiversitànelterritorioveneto.

Fiume Tagliamento a San Michele al Tagliamento.

Bibliografia

BilzM.,KellS.P.,MaxtedN.,LansdownR.V.,2011.European

Red List of Vascular Plants. Publications Office of the

EuropeanUnion,Luxembourg.

Millennium Ecosystem Assessment, 2005. Ecosystems and

HumanWell-Being: Current State andTrends.Washington,

DC,IslandPress.

RossiG.,MontagnaniC.,GarganoD.et al.(eds),2013.ListaRossa

dellaFloraItaliana. 1.Policy Speciesealtrespecieminacciate.

ComitatoItalianoIUCNeMinisterodell’Ambienteedella

TuteladelTerritorioedelMare.

Alluvioni a Myricaria germanica nel Cordevole di Visdende (BL).

(9)

Piani di Cengia e Lavaredo - Auronzo (BL).

(10)

Ambiti fitogeografici e limiti amministrativi

Cesare Lasen

LaRegioneVenetooffreunasingolarevarietàdiambientiepa- esaggi,includendoaspettilagunariecostieri,planiziali,collinari

eprealpini,conforreprofondeeaspriversantidirupati,altopia- nicarsicicondolineedolomitici,conlastraordinariaarticola- zionecheèvalsal’iscrizionenellalistadelpatrimonionaturale

mondiale,daifondovalleallepiùaltecime(Marmoladam3343).

Nelsettorepiùsettentrionale,alconfineconl’Austria,emerge

lacatenacarnicaprincipale,edificatadarocceanticheprevalen- tementedinaturasilicaticaemetamorfica.IlLagodiGarda,con

lecollinemorenichelimitrofe,nonchéaltrilaghiminori,contri- buisconoadaccrescerelavarietàdeipaesaggi(Buffaet al.,2010).

Nell’ambitodellaReteNatura2000

1

,ilVenetoèinteressatoda

due regioni biogeografiche: la Regione Alpina e la Regione

Continentale. La linea di confine è situata alla base dei rilievi

prealpini (Figura 1) ma, per effetto della scala con cui è stata

tracciata,essanoncorrispondeaunconfinenaturaleepreciso.

Sequestaèunadivisioneformale,peraltroimportantealivello

amministrativo visti gli adempimenti in sede comunitaria, nel

territorio regionale si possono individuare diversi settori che

corrispondonoasituazionibioclimatichedistinte.Essesitradu- cono in lembi di paesaggio ancora caratteristici, nonostante la

forteespansionediperiferieurbaneelasottrazionedisuperficie

agraria,percepibilelungoleprincipaliviedicomunicazione.So- prattuttonellabassaealtapianura,l’antropizzazionehacancellato

segniimportantideltradizionalepaesaggiorurale,riducendola

biodiversitàeuniformandoicorredifloristiciancheattraversola

progressivadiffusionedispeciealiene,localmentedominantisu

estesesuperfici.

Nelleareecostiereelagunari,difondamentaleimportanzanatu- ralisticaancheinsituazioniparzialmentedegradate,l’istituzione

disitidellaReteNatura2000dovrebbegarantirenonsoloun

arrestodellaperditadibiodiversitàmaancheopportunitàdiri- qualificazionefunzionale.Illitoralesabbiosorappresentaindub- biamenteunadelleeccellenzedell’ambitocontinentaledellano- straregioneeneitrattinondisturbatidalleattivitàumaneospita

comunitàconunacomposizioneinspeciechelerendeuniche

1 La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat 1992/43/CE, che vengono successiva- mente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della “Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici. http://www.minambiente.it/pagina/rete-natura-2000#sthash.

BSVWy2uN.dpuf

2 nell’interobacinodelMediterraneo(Buffa&Lasen,2010).Le

pressioniegliinteressieconomiciingiocosonoancoraforti,ma

èstataacquisitamaggioreconsapevolezzadelruolochetaliaree

svolgono.Ilsistemadeltiziopolesanohaeconservaunapecu- liaritàcheilParcoèchiamatoadifendereevalorizzare.Lagune

evallidapesca,conlembiditerraemersacheformanoisolee

creano microhabitat di pregio, sono di fondamentale rilevanza

peralcunecomponentifaunistiche.Inquestisistemisiriscontra- nosiainfluenzetermofilesubmediterraneecheresidualicompo- nentiboreali,inuncontestomesofiloetemperato.

Figura 1. Regioni Biogeografiche in Europa (da http://www.eea.europa.eu/data- and-maps/figures/biogeographical-regions-in-europe-1)

L’estesasuperficieplaniziale,facilmentesuddivisibilealivelloge- omorfologico in bassa e alta pianura, è separata da una più o

menoristrettafasciadirisorgive,conun’improntaditipotem- perato-continentale.Ilpaesaggiodellerisorgiveèstatoingran

partemodificatodall’usoantropicodelterritorio,manellanostra

regionepermangonoancoraesempidegnidinota(risorgivedel

Sile,PaludediOnara,risorgivevicentine)edoveancorapresen- ti,costituisconounodeglielementipiùtipicidelpaesaggio.La

particolarecombinazionedeifattoriecologiciattribuisceaicorsi

d’acquadirisorgivaealloropopolamentovegetaleeanimale,

(11)

caratteristichedioriginalitàrispettoagliambientiacquaticipla- niziali, e unitamente a fattori storici, fitogeografici e antropici

rendonoquestiambientiassolutamenteunici,originaliemerite- voliditutela(Sburlinoet al.,1996).

IsistemicollinarideiColliEuganeiedeiBerici,conaltrimino- ri(Collalto,Montello,Asola- ni)piùaridossodelterrito- rioavanalpicoenondistanti

dairilieviprealpini,svolgono

unruoloessenzialenelladi- versificazione del paesaggio

eoffronooasidirifugioim- portantipermoltespecie.In

particolare i versanti meri- dionalideiColliEuganei(fra

l’altroconsubstratispessodi

naturasilicatica-riolitemol- toacidaelatitemeno)origi- nano condizioni climatiche

che favoriscono le penetra- zioni extrazonali mediterra- nee, mentre sui versanti a

nord trovano condizioni re- sidualiancoraidoneelespe- cie a gravitazione tempera- to-boreale. Un ambito a sé

stante è rappresentato dalle

collinemorenichedelGarda

nellequali,fermorestandola

prevalenzadiuncontingente

temperato e submediterra- neo,sirealizzaunapregevole

mescolanza di elementi di

provenienzaoccidentale(in- subrica)edorientale(nordil- lirica). Le penetrazioni

orientali di specie illiriche,

sudesteuropeeesubpontiche

interessanotuttiirilievipre- alpinie,siapureinmododiscontinuo,tendonoadaffievolirsida

estversooveste,soprattutto,indirezionenord,anchepereffetto

dell’aumentodiquota.Proprioinrelazioneatalesituazione,nel

territorioveneto,èsempreopportunodistinguereunasituazione

prealpina,cheestendeisuoieffettianchesualcuniversantidelle

Dolomitipiùmeridionali(aclimaesalpico)daunadellamonta- gnainterna(aclimamesalpicooancheendalpico,quest’ultimo

assailimitatoebencaratterizzatodallapresenzadelpinocem- bro).

Corso del Piave a Caralte (BL).

Lacomponentestrettamenteendemica,alivelloregionale,consi- deratiilimitiamministrativi,nonèaltamentesignificativa,men- trealivellofitogeograficosononumeroselespecieinteressanti

situatealmarginedell’arealeodisgiunte.

Bibliografia

BuffaG.,GamperU.,GhirelliL.,LasenC.,MionD.,Sburlino

G., 2010. Le serie di vegetazione della RegioneVeneto. In:

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BuffaG.,LasenC.,2010.AtlantedeisitiNatura2000delVeneto.

RegionedelVeneto-DirezionePianificazioneTerritorialee

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Sburlino G., Bracco F., Buffa G., Ghirelli L., 1996. Rapporti

dinamiciespazialinellavegetazionelegataalletorbierebasse

neutro-alcalinedellerisorgivedellaPianurapadanaorientale

(Italiasettentrionale).Coll. Phytosoc.24:285-294.

Campi carreggiati nel Parco delle Dolmiti d’Ampezzo (BL).

(12)

Corso del Piave a Formegan di Santa Giustina (BL).

(13)

La tutela della biodiversità delle specie e degli habitat - esigenza prioritaria

Leonardo Filesi

Biodiversitàèuntermineconiatodirecenteemoltoutilizzato

inquestiultimiannilacuidefinizionenonlasciaspazioadubbi:

“La biodiversità si riferisce alla varietà degli organismi viventi e alla variabilità che esiste sia tra di essi sia tra i complessi ecologici in cui essi si trovano. Essa può essere definita come numero e frequenza relativa di oggetti diversi, organizzati a molti livelli, dagli ecosistemi completi alle strutture chimiche che costituiscono la base dell’eredità. Perciò il termine comprende diversi ecosistemi, specie, generi e la loro abbondanza relativa”

(OfficeofTechnologicalAssessment,1987).

Labiodiversitàvienecomunementedescrittaattraversotrelivelli

gerarchici:

Diversità a livello di geni:variazioneereditariaall’interno

dellapopolazioneetralediversepopolazionidiorga- nismi;

Diversità a livello di specie: varietà di specie presenti in

unhabitatoinunazona.Generalmentequestolivello

èquellopiùutilizzato(epiùnaturale)perdescriverela

diversitàdituttigliorganismi.

Diversità a livello di ecosistemi:varietàdiecosistemipresen- tiinundeterminatoterritorio,lacuipresenzadipende

da componenti abiotiche ed in particolare dal clima e

dalsuolo.

Aitrelivellisopradescritti,andrebbeaggiuntounquarto:

• Diversità a livello di paesaggio:varietàdi“sistemidiecosi- stemi”confunzioniinterdipendenti.

La biodiversità, quindi, può essere indagata a vari livelli, intra- specifico,interspecifico,dicomunitàedipaesaggiomaesisteun

altroaspettomoltointeressantedaindagare,l’interdipendenzatra

i diversi livelli. La ricchezza genetica all’interno di una specie

spontaneacostituisceunagaranziaperlasopravvivenzadellastes- sa.Unsistemadipaesaggiruralinelqualetrovanospaziomolte

cultivarediverserazzeanimalidomestichenonpuòesseremo- notono e completamente precluso a specie animali e vegetali

spontanee,senzacontarepoiquegliorganismichebotaniciezo- ologitendonotalvoltaatrascuraremachepartecipanoindiscu- tibilmenteadeterminarelabiodiversitàsoprae“dentro”ilsuolo:

funghiebatteri.

3 Anchedietrounfrancobolloc’èunastoria,chissàaquantidram-

miumanieaquantisuccessisaprebbecollegarlounbravocol- lezionista,madietrounaspecienonc’èsoltantouna“storia”,ci

sonodelleinterazioniconaltrespecie,una“filosofiadivita”con

unasuaindividualeoriginalità,eunaparticolare“geografia”di

distribuzione.

Il livello interspecifico e il livello di comunità sono quelli più

chiaramentecodificabili,riferendosiacategoriemeglioconso- lidatealivelloscientifico.Ilprimoderivadaunatradizioneche,

percomodità,possiamofarrisalireaLinneomacheinrealtàlo

precededimolto:giàAristoteleavevaindividuatolaspecificità

del genere e nella tradizione farmacologica il riconoscimento

dellediverseentità,almenodiquelleconsiderateutili,eramol- toraffinato.Questoperfermarciadunlivelloscientifico(nella

cultura occidentale) del livello di specie mentre è ragionevole

pensarechel’uomopreistoricoavesseunapercezionemoltodet- tagliatadellavarietàdiviventichelocircondava.

Ilsecondoconcetto(comunità),seconsideratoalivellofisiono- micopuòesserefattorisalireallanottedeitempi(bosco,pascolo

arido,ecc.)mavienecodificatoinmanierascientificaconl’ap- procciofitosociologicoall’iniziodelsecoloscorso(Braun-Blan- quet,1928).

UnfortesforzodirazionalizzazionesièavutoinEuropa,all’ini- ziodeglianni’90,finalizzatosoprattuttoallacartografia,coni

progettiCORINEBiotopesedEUNIS.ÈgrazieallaDirettiva

“Habitat”,ilpiùimportanteapparatonormativoindifesadella

diversitàbiologicainEuropa,chesièdiffusalanecessitàdico- dificare in maniera univoca le comunità vegetali. La Direttiva

92/43CEEponel’accentosulladiversitàbiologicaalivellodi

Foresta del Cansiglio dalla Cima del Monte Pizzoc (TV).

(14)

habitat(comunità)edispecieemetteinevidenzacomequesti

duelivellisianofortementecorrelati,comeillivellodihabitatsia

funzionaleallivellointerspecificoinquantolaricchezzadispe- cieinunterritoriononcostituisceunfattopuramentenumerico

maèsinonimodibuonaqualitàambientalequandoabbiamole

specie“giuste”alposto“giusto”.

Allostessotempoladiversitàinterspecificaqualificaladiversità

alivellodihabitatinquantonemisuralostatodiconservazione.

Inoltrelacoesistenzadipiùspecieconesigenzesimiliefunzioni

affiniall’internodiunastessacomunità,rendequestapiùresi- stenteacambiamentiindottidastressedisturbiefacilitailrecu- perodopocheeventualicambiamentisianorealmenteavvenuti

(qualitàchevienedefinita“resilienza”).

Ilpresentestudiohaoffertolapossibilitàadunnutritogruppo

dibotanicicheoperainVenetodiconfrontarsi,fareilpuntosullo

statodelleattualiconoscenzeedindicareattraversoilrischiodi

estinzionediciascunaspecievegetalelostatodisalutedellabio- diversitàinquestaregione,alivellodispeciemaindirettamente

anchealivellodihabitat,uncontributoalladefinizionediquello

cheStuartet al.(2010)definiscono“barometrodellavita”.

Lacategoriadirischiochevieneindicataalivelloprovincialeere- gionaleèlegata,inmoltissimicasi,alrischiocuisonosottopostigli

habitatdiriferimento.Lamaggiorpartedellespeciepreseinconside- razioneètipicadiunhabitatodiunristrettonumerodihabitat.Ha- bitatespeciehannoraggiuntoinEuropaunlivellodiconoscen- zamoltodettagliatoecondivisoesiritienecheallostatoattuale

siaimprobabilenevenganodescrittidinuovi.Contrariamentea

quantoavvienenelleregionitropicalièimprobabilecheneino- striterritorisipossanoverificareestinzionidientitàmaidescritte

ancheseancorapochiannifavenivadescrittaunanuovaspecie

perlascienzaapochichilometridalconfinedelVeneto(Prosser

&Bertolli,2008).

L’imperativomoralepernoioggiècercarediconservarel’inte- gritàeladiversitàdellanaturaaivarilivellisopramenzionati.Ci

auguriamo che il nostro contributo possa costituire un valido

riferimentoperulterioristudidianalisiedimonitoraggio.

Bibliografia

Braun-BlanquetJ.,1928.Pflanzensoziologie.Springer,Berlin.

Prosser F., BertolliA., 2008.A new species of Gentiana sect.

Calathianae(Gentianaceae)fromtheBrentaGroup,European

Alps,Italy.Willdenowia38:423-431.

Stuart S. N.,Wilson E. O., McNeely J.A., Mittermeier R.A.,

RodriguezJ.P.,2010.Thebarometeroflife.Science328:177.

A lato:

Fioritura di Allium angulosum al Pra dei Gai - Mansué (TV).

(15)

Laguna di Venezia a Lio Piccolo (VE).

(16)

Conservazione e gestione

Stefano Tasinazzo, Nicola Casarotto, Katia Zanatta

Il degrado degli ecosistemi naturali e seminaturali rappresenta

unproblemacomplessocheèandatoacquisendonelcorsodegli

annirilevanzacrescente.Losvilupposocialeedeconomicoel’in- fittirsidellaretediscambicommerciali,conlerelativemolteplici

conseguenze,hannoprodottocambiamentisuglihabitatnaturali

conunavelocitàedintensitàchenonsieranoregistratiprima

dell’avventodell’eratecnologica.Inordined’importanzasuscala

globale,ifattoridiminacciaresponsabilideifuturicambiamen- ti in termini di biodiversità vengono previsti nei cambiamenti

d’uso del suolo, nei mutamenti climatici, nella deposizione di

azoto,nell’introduzionedispecieinvasivee,infine,nellaconcen- trazionedianidridecarbonicanell’atmosfera(Salaet al.,2000).

Essiagisconotuttaviasuscaletemporalidiverse,infattimentre

la distruzione diretta degli habitat, l’inquinamento e l’ingresso

di specie invasive aliene agiscono nel breve-medio periodo, in

unfuturopiùlontanoglieffettideimutamenticlimaticisaranno

verosimilmentepreponderanti(Thuiller,2007).

NeiPaesidell’Europaoccidentale,traifattoriresponsabilidella

perditadihabitat,unruoloprioritariospettaaiprocessidiince- spugliamentoeriforestazionespontaneichevengonoinnescati

dallacessazionedipratichetradizionalidiusodelsuolo.Percom- prendereleconseguenzedelfenomenobastipensarechealcune

praterieoligotrofesemi-naturalidellafasciatemperataeuropea,

gestite attraverso regolari pratiche di fienagione, pascolamento

ousocontrollatodelfuoco,detengonoalmomentoilprimato

mondialediricchezzaspecificainterminidipiantevascolarisu

scaledicampionamentoinferioria50m

2

(Wilsonet al.,2012).

Losviluppotecnologicoeilcommerciodaunlato,lepolitiche

agricolecomunitariedall’altro,hannopromossolaproduttività

eincentivatoindirettamentel’abbandonodeiterritorimarginali

menofertiliepocoserviti,perlopiùrelegatiinareemontuose

(MacDonaldet al.,2000),conconseguentesignificativaperdita

didiversitàambientale.Almedesimorisultatosiègiuntipervia

oppostainambiti,comelepianure,maggiormentevocatiaduna

conduzione più intensiva, i cui effetti comprendono non solo

unariduzionedellabiodiversità,maanchel’eutrofizzazionedelle

acque,unadiminuitafertilitàdelsuolo,finanche,alivellosovralo- cale,impattinegativisull’atmosfera(Matsonet al.,1997).

Questoquadrodisarmonico-inognimodopenalizzantealivel- loambientale-deicambiamentid’usodelsuoloèampiamente

documentatoingranpartedelleNazionieuropee(Stoateet al.,

2009).InItaliasussistonoevidenzecheapartiredaglianni’60la

superficieforestataèandataaumentando,inparticolaresuirilievi,

4 mentre le superfici ad agricoltura tradizionale, quindi estensi-

va,hannosubitounadrasticacontrazione(Falcucciet al.,2007).

Lepiccoleaziendesonoincontinuodeclino,sostituitedaaltre

diampiasuperficieemeccanizzatechemegliorispondonoalle

mutatecondizionidelquadrosocio-economico.Tuttavia,elevata

biodiversitàeserviziecosistemici,nonchéspecierared’interesse

conservazionistico, sono appannaggio di agroecosistemi a con- duzioneestensiva,consideratochequestiparametridiminuisco- noesponenzialmenteconl’incrementodell’intensitàdicoltiva- zione(Kleijnet al.,2009).Diconseguenzaleiniziativevoltealla

preservazionedelladeclinantebiodiversitànegliagroecosistemi

garantisconoesitipiùefficaciedeconomiciqualoraapplicatiad

areemarginaliintrinsecamentedotatedimaggiordiversitàbio- logicapiuttostocheadambitigiàsottopostiadagricolturainten- siva(Kleijnet al.,2009).

Laricomposizionefondiariahaeliminatostrutturepaesaggisti- che-siepi,alberate,boschetti,fossati,areeimproduttiveecc.-che

interventidiconnessioneecologicavannooggipromuovendoa

compensarelaframmentazionedegliecosisteminaturali.Peraltro

positivinegliintendimenti,larealericadutadicorridors,coreebuf- fer areasdinuovoimpiantosullaconservazionedellabiodiversità

rimanedavalutare(e.g.Petitet al.,2003;Boitaniet al.,2007),così

comepaionocontroversiibenefìciindottidaunaconnettività

residuale,sussistendoevidenzeintalsenso(e.g.Damschenet al.,

2006)cheinaltricontributidisintesituttavianonvengonochia- ramentericonosciuti(e.g.Saunderset al.,1991).

Quellocheapparecertoèchegli

effettivannointerpretatiinchia- ve specifica, vanno cioè valutati

allalucedeltaxonbersaglio;così,

molteplici ricerche sottolineano

l’importante ruolo rivestito dalla

presenzadiunmaturosistemadi

siepi per la conservazione delle

specieforestaliinunpaesaggioa

matriceagroecosistemica,aspetto

messo in luce anche per i relitti

boschi planiziali regionali (Buf- fa &Villani, 2012). D’altra parte

la frammentazione degli habitat

costituisce una delle principali

minacce alla conservazione delle

popolazionilocalidispecievege- talirare(Matthieset al.,2004).A

seguito delle modifiche arrecate

altessutoterritorialemoltespecie

siritrovanoacrescereinpiccolee

isolate popolazioni che risultano

Paesaggio terrazzato in Valsugana - Canale di Brenta (VI).

(17)

piùassoggettateadeventidistruttivicasuali,afenomenidideriva

geneticaeainbreedingcheègeneralmenteassociatoaincremento

del tasso abortivo dei semi, ridotta germinabilità, alta mortali- tàprecoceecc.Ridotteperformancedemograficheeperditadi

variabilitàgeneticasonostatedocumentatepernumerosespecie

comunidivenuterareinconseguenzadellaframmentazionede- glihabitat(Oostermeijeret al.,2003).

Adunaconoscenzaspazializzatadelpatrimoniovegetale,aspetto

ancorabenlungidall’essererealizzatoinVeneto,devonoaffian- carsistudidemoecologicialungoterminesuspecietargetrile- vantidiperséoinquantopolicy species operchérappresentative

dihabitatcheversanoinpericolodiscomparsaosonoarischio

didegrado.Circostanziateconoscenzesullanicchiaecologicadi

specieminacciateesullerelazioniintercorrenticonlecomunità

cuiessepartecipanorisultanopropedeuticheperefficacimisure

di politica conservativa che comprendano anche interventi di

locale reintroduzione o rafforzamento di popolazioni esistenti.

Nonmoltisonoglistudialriguardoepochequindileinfor- mazionidisponibili,anchealivellocomunitario.Relativamente

allespeciedinostrointeresseperilfattodiessereincluseava- rio titolo nella presente pubblicazione si possono rammentare,

traglialtri,quellisuThysselinum palustre(Harvey&Meredith,

1981),Gentianapneumonanthe(Oostermeijeret al.,1994;Zdeňka

&Lepš,1996),Scorzonera hispanica (Münzbergová,2006),Kostelet- zkya pentacarpos(Pino&deRoa,2007),Iris sibirica(Kostrakiewi- cz, 2008), Baldellia ranunculoides (Kozlowski & Matthies, 2009),

Marsilea quadrifolia(Bruniet al.,2013).

Idiversihabitateidiversiambientinonsonoespostialmedesi- molivellodirischio.Specchi,canaliecorsid’acquasoffronoase- guitodellemutatecondizioniditrofismo,dellacaptazioneere- gimazioneidrica,masoprattuttosonopredispostipiùdiognial- troall’invasionebiologica(Salaet al.,2000)dapartediorganismi

alieni,animalievegetali,ingradodideprimernecausticamente

la diversità floristica.Viceversa, gli ecosistemi alpini godono di

unanaturaleimmunitàderivantedaunarelativainospitalitàeda

unamarginalitàrispettoalleprincipaliepiùimpattantiattività

umane.

A livello regionale uno degli ecosistemi maggiormente com- promessi,sostanzialmentedapolitichedisviluppoturistico,èil

sistema delle dune costiere dell’AltoAdriatico, ove il calpestio

e l’involontaria introduzione di componenti esotiche minano

ilprecarioequilibriodelleresiduesuperficiingradotuttoradi

ospitarecomponentifloristicheecomunitàvegetalidiassoluto

valorenaturalisticoinquantocoerentiespressionilocalidelledi- versecondizionidicrescitachecaratterizzanol’area(Buffaet al.,

2012).Lecrescentiesigenzedifruizionericreativacostituiscono

unulterioremotivodidestabilizzazioneperhabitatlacuifragi- litàèimputabilealconnubiotraintrinsecifattoridiprimitività,

raritàedesiguitàdisuperficieoccupata,tratticheperlopiùsi

riverberanonellapresenzadiunaflorapeculiare.

Nonvannopoisottaciutiidanniinfertiallepopolazionidall’in- tensificazione di azioni apparentemente meno invasive di di- sturboumano,qualiilcalpestio,inparticolareperquelleposte

aimarginidell’areadistributivadellaspecie(Rossiet al.,2006).

Questeultimeinfattigeneralmenterisultanoisolate,cresconoin

habitatnonottimalidalpuntodivistaecologicoemanifestano

bassitassiriproduttivi,percuil’adozionediadeguatemisuredi

gestionecostituisceprerequisitoessenzialeperlalorosopravvi- venza.Iltradizionaleapproccioconservativoediripristinodella

biodiversitàcentratosullaprotezionedell’habitatedellaspecie

va oggi integrandosi con una visione olistica che riconosce ai

serviziecosistemiciunruolointalsensocomplementare.

Leconoscenzesulladistribuzionediuntaxonarischiodiscom- parsadevonorisultarepropedeuticheaglistudidemograficidelle

popolazioninoteeaiconseguentiinterventidigestionenecessari

a scongiurare i fattori di minaccia individuati. Rispetto ad una

specieconarealepuntiformemaconhabitatrelativamenteim- munedaalterazioni,meritamaggiorattenzioneunaentitàcon

piùampiadistribuzioneregionalemailcuihabitatdicrescitaè

sottopostoamolteplicitipidipressione.Molteidrofiteedigrofite

sonotralepiùminacciate:inambitoplaniziale,inconsiderazione

divelocitàetassodirarefazioneoscomparsadelleresiduepopo- lazioni,entitàcomeHottoniapalustrisoOenanthe fistulosaneces- sitanodiurgentiazionidisalvaguardiaattivae,piùingenerale,

chiamanoincausasinergietradiversiattori:centridiricerca,enti

di gestione territoriale, legiferatori ed estensori di strumenti di

programmazione territoriale, floristi e professionisti. Il monito- raggiodeveassicurarelebasiperunavalutazioneoggettivadello

statusedeltrendincuiversanospeciebersaglioadhocseleziona- te,inmododaquantificareedistinguerevariazionicasualioflut- tuazioninaturalidarealidecrementioinversioniditendenza.Da

parteloroappareutilecheifuturistrumentidiprogrammazione

territoriale,inprimisilProgrammadiSviluppoRuraleregiona- le, sposino con maggior aderenza gli obiettivi della strategia di

conservazionedellabiodiversitàeuropeasancitinell’ambitodella

ConvenzionesullaDiversitàBiologica(CBD)del1992.

Lapressanteminacciaincombenteascalacomunitariasullabio- diversità e sui connessi servizi ecosistemici ha indotto l’UE ad

emanareallafinedel2014unregolamentoconcernenteilcon- trolloelagestionedellespecieesoticheinvasivecheèentratoin

vigoreall’iniziodel2015(Regolamento(UE)N.1143/2014).È

solol’ultimo,interminitemporali,diunaseriediattinormativi

chericonosconoallabiodiversitàquellarilevanzachehaindotto

loscienziatoconiatoredelvocaboloaconsiderarlaunodeipatri-

moniadisposizionediunaNazione(Wilson,1993).

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