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lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell’eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti

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Academic year: 2021

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Analisi

Ieri la Commissione Igiene e Sanità del Senato ha concluso l’esame del Programma Nazionale di Riforma, sezione III del Documento di Economia e Finanza (Documento LVII n. 3) esprimendo parere favorevole.

Il PNR contiene gli elementi e le informazioni previsti dai regolamenti dell’Unione europea e dalle specifiche linee guida, e in particolare, come dettato dalla legge di contabilità e finanza pubblica:

lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell’eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti;

gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività;

le priorità del Paese, con le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nel Programma di stabilità;

i prevedibili effetti delle riforme proposte in termini di crescita dell’economia, di rafforzamento della competitività del sistema economico e di aumento

dell’occupazione.

A partire dal PNR il Governo redigerà il cosiddetto Recovery Plan, un piano in cui elencare interventi settoriali a cui dedicare gli investimenti finanziati con risorse europee. All’interno dello scheletro del Recovery Plan si ritrovano gli interventi sul settore sanitario:

Ø Personale sanitario: si interverrà sui contratti di formazione medico-

specialistica, valorizzazione degli specializzandi, riforma dell’assistenza territoriale con l’introduzione dell’infermiere di famiglia o di comunità.

Ø Tecnologie e digitalizzazione della sanità: domiciliazione del paziente e utilizzo di tecnologie da remoto sono le dinamiche principali identificate nel corso dell’emergenza e il PNR individua alcune tecnologie fondamentali, da integrare con la piena operatività del FSE e nuovi flussi derivanti dall’assistenza territoriale:

o Telemedicina e teleassistenza per la realizzazione delle cure a domicilio;

o Cartelle cliniche elettroniche per i MMG e i medici ospedalieri e ambulatoriali per la raccolta dei dati sulla continuità di cure del paziente;

o Piattaforme di intelligenza artificiale e diagnostica point-of-care.

Ø Politica farmaceutica: gli interventi preannunciati riguardano:

o Avvio di una riflessione per una possibile rimodulazione dei tetti di spesa, che viene quindi ancora qualificata come provvedimento in valutazione;

o Revisione del prontuario nazionale;

o Verifica dell’attuazione della norma per l’ingresso delle società di capitali nella gestione delle farmacie e potenziamento della farmacia dei servizi;

o Monitoraggio semestrale del finanziamento e della spesa pubblica sanitaria, con un dettaglio per voci di spesa.

Ø Ricerca sanitaria: il sistema degli IRCCS viene individuato come centrale e si sottolinea il ruolo delle reti tematiche (Alleanza Contro il Cancro, Rete

Neuroscienze e Neuroriabilitazione, Rete Cardiologica, Rete IDEA – Rete Italiana salute dell’Età Evolutiva, Associazione Rete Aging e Rete Apparato Muscolo Scheletrico) nel generare effettive collaborazioni pubblico-private.

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Ø Interventi infrastrutturali: si stima un fabbisogno di 32 miliardi di euro, per una serie di interventi (riguardanti strutture e tecnologie) che sono già stati avviati con il DL Rilancio e l’aumento dei posti letto in terapia intensiva e sub-intensiva.

Il dibattitto in Commissione

Sen. Cantù (Lega): ha criticato il Documento in quanto definito una mera sommatoria di intenti senza indicare i tempi di attuazione delle misure. Ha poi contestato la capacità di utilizzo dell’Italia del Pandemic Crisis Support che finanzia spese per il solo biennio 2020-2021, quando il Codice degli appalti rende dilatoria la progettazione. Ha poi citato la recente sentenza costituzionale con la quale si

rimarca che per conseguire le finalitàÌ del sistema della salute, sia da perseguire in sede ordinaria che in occasioni di carattere eccezionale/emergenziale, possono essere utilizzati tanto beni di consumo corrente che beni durevoli, purché il loro impiego risulti equilibrato, ossia caratterizzato dalla leale cooperazione tra Stato e Regioni con riguardo alla concreta garanzia dei LEA.

o Personale: ha ritenuto che per l’effettivo potenziamento del capitale umano in sanità, non solo in quantità ma in qualità, basterebbe mutuare

organicamente le soluzioni prospettate oltre un anno fa dalla sua parte politica e condivise almeno con una parte dell’attuale maggioranza sia per le specializzazioni mediche che per la medicina territoriale in chiave di

prevenzione e innovazione tecnologica con il teaching hospital, la

telemedicina, i moduli di second opinion supporting in una rete formativa di clinica e ricerca veramente integrata Ospedale/Territorio, accompagnata da campagne di educazione sanitaria sui grandi temi della medicina.

o Liste di attesa: ha rilevato come nessuna delle proposte della sua parte politica è stata presa in considerazione. Ha poi evidenziato che l’attuale congiuntura suggerisce di procedere sistematizzando l’estensione oraria in regime di lavoro ordinario, valorizzando il know how competenziale e professionale di pensionandi e pensionati suscettibili di trattenimento volontario in servizio per un periodo annuale.

o Ruolo medici cure primarie: ha invitato infine a considerare che l’evoluzione del ruolo dei medici di cure primarie impone una forte componente di formazione e ricerca nella medicina territoriale, al fine di superarne i seguenti limiti: libera iniziativa personale dei fabbisogni formativi;

offerta spesso sostenuta dall’industria farmaceutica o dai produttori di

dispositivi medici (conflitto di interessi); formazione obbligatoria non assistita da adeguate sanzioni; mancanza di un chiaro e coerente ruolo di indirizzo sulle priorità di formazione.

Sen. Rizzotti (FI): ha rilevato come per la sanità ancora non c’è una stima complessiva e organica: molti sono gli interventi previsti (soprattutto nel campo della telemedicina, della teleassistenza, delle cartelle elettroniche), ma in assenza di investimenti adeguati sulla medicina territoriale e sulla prevenzione; dallo stesso PNR si desume che servirebbero 32 miliardi per adeguare le infrastrutture sanitarie pubbliche del Paese. La salute deve essere al centro della parte più dinamica della ricerca scientifica, dell’innovazione nelle biotecnologie, dell’industria farmaceutica, delle produzioni di apparecchiature elettromedicali, dell’uso di tecnologie digitali, di servizi avanzati in vari ambiti. Ha poi dichiarato che, i servizi per disabili vanno fortemente sviluppati.

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Sen. Pirro (M5S): ha condiviso le preoccupazione della Sen. Cantù sulla

condizionalità del MES, ma ha sottolineato che il PNR non lo menziona mai. Ha quindi aggiunto che grazie alle risorse del recovery fund (tra cui 82 miliardi a fondo perduto) sarà possibile porre mano alle riforme di cui il Paese necessita, a partire dal settore sanitario, nel quale occorrerà investire per potenziare la medicina del territorio, la presa in carico delle cronicità e l’assistenza domiciliare. Ha poi sottolineato che deve essere affrontata quanto prima quella rappresentata dalla frammentazione della governance sanitaria, i cui effetti pregiudizievoli si sono fatti sentire anche durante la gestione dell’emergenza epidemiologica.

Sen. Boldrini (M5S):

o Personale: ha segnalato l’importanza dei fondi per la formazione del personale, anche amministrativo, nell’ottica dell’implementazione degli strumenti tecnologici innovativi, come quelli legati alla telemedicina. Sulle politiche per il personale ha precisato che queste dipendono anche dalla situazione finanziaria delle Regioni. Ha apprezzato la previsione

dell’inserimento dell’infermiere di famiglia o di comunità all’interno del sistema di cure primarie, sottolineando che grazie ai disegni di legge già in itinere potrà essere adottata la necessaria disciplina di dettaglio.

o Ammodernamento tecnologico: quanto al tema dell’ammodernamento tecnologico della sanità, ha invitato a considerare l’importanza della

diffusione della banda larga all’interno degli ospedali e delle altre strutture, funzionale alla possibilità di reale implementazione della telemedicina.

o PNC: ha ricordato che l’attuale Piano delle cronicità contiene una serie di importanti indicazioni che sono tuttora in attesa di attuazione.

Sen. Binetti (FI):

o Personale: sul tema della contrazione del personale sanitario, ha

sottolineato che tale fenomeno è “figlio di stagioni del passato”, nelle quali l’attenzione era rivolta quasi esclusivamente agli equilibri finanziari, con figure dirigenziali apicali, a livello sanitario, reclutate prevalentemente tra soggetti con background economico o giuridico. Ha citato inoltre, quale ulteriore esempio di fattore condizionante per la pratica clinica, l’introduzione dei DRG.

o Medicina territoriale: in materia di medicina territoriale e di cure primarie, è necessario intervenire per migliorare la formazione in tema di igiene e sanità pubblica. Ha poi auspicato un intervento deciso in tema di disabilità.

o Farmaci orfani e malattie rare: ha rilevato come non sia menzionato il tema dei farmaci orfani ed è sottaciuta la necessità di elaborare l’atteso Piano nazionale delle malattie rare.

o Specializzandi: ha concordato sulla necessità di valorizzare gli

specializzandi all’interno delle reti assistenziali, ma ritiene che il Documento in esame rechi indicazioni troppo generiche circa i medici di medicina

generale.

o Ricerca: riguardo al settore della ricerca sanitaria, ha evidenziato la necessità di dare piena attuazione alla legge sull’utilizzo post mortem.

Pandemic Crisis Support del MES

Si ricorda che il Pandemic support mette a disposizione una linea di credito finalizzata a coprire i costi sanitari, diretti e indiretti, di cura e di prevenzione collegati al COVID- 19: per ottenere tali fondi, che per l’Italia ammontano a 36 miliardi, l’unica condizionalità prevista è

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la documentazione delle suddette spese, da dettagliare in uno specifico piano (Pandemic Response Plan).

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