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Orientamento in Montagna 2.0_parte 1

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Academic year: 2021

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carta topografica

• Una carta è la rappresentazione del terreno in scala ridotta orientata in modo tale che il Nord corrisponda alla parte superiore.

• In base alla scala di riduzione:

– mappe (se riproducono una zona di campagna) o piante (se riproducono una città o un paese) e hanno una scala compresa tra 1:1.000 e 1:10.000;

– carte topografiche che hanno scala compresa tra 1:10.000 e 1:150.000;

– carte corografiche che hanno scala compresa tra 1:150.000 e 1:1.000.000 come ad esempio le carte automobilistiche;

– carte geografiche che hanno scala compresa tra 1:1.000.000 e 1:100.000.000.

• A noi interessano:

– scala 1:25.000 dove 1cm=25.000cm=250m – Scala 1:50.000 dove 1cm=50.000cm=500m

(3)

Curve di livello (ISOIPSE)

• Rappresentano i rilievi sulla carta. Sono linee che uniscono tutti i punti della carta che sul terreno sono alla stessa

quota. Danno l’idea della terza dimensione (altezza) sulla carta. L’equidistanza è la differenza di quota che separa due curve di livello adiacenti. Indicata sulla carta,

normalmente 20, 25 o 50 m.

(4)

Primarie o direttrici (quotate)

• Secondarie (non quotate)

• Le ausiliarie vengono aggiunte in zone a

bassa pendenza ed hanno equidistanza inferiore,

normalmente 5 o 10 m Nelle carte a scala 1:25.000, per esempio, sono

tracciate le isoipse principali (o direttrice) per ogni quota al centinaio di metri e le isoipse intermedie ogni 25 m.

L'equidistanza delle isoipse è indicata a bordo carta.

(5)

• La distanza tra le isoipse indica la pendenza del terreno.

Più sono vicine, più il terreno è pendente, e viceversa.

(6)

Curve di livello che presentano le concavità a monte (quote crescenti) indicano una dorsale, costone.

Curve di livello che presentano le concavità a valle (quote

decrescenti) indicano la presenza di una conca, canaloni, vallette

(7)

Curve della stessa altezza che si rivolgono reciprocamente le loro convessità indicano COLLI, PASSI, VALICHI

Curve concentriche che aumentano di quota verso

l’interno indicano CIME

Curve di livello concentriche che

diminuiscono di quota verso l’interno rappresentano CONCHE CHIUSE (laghi)

(8)

Quando la pendenza è troppo elevata e le curve di livello risulterebbero troppo

ravvicinate, si ricorre al tratteggiato. In questo caso riconosciamo le CIME

ROCCIOSE

(9)

concetti chiave per interpretare le carte geografiche

• Destra e sinistra orografica (o idrografica): per

riconoscere una delle due parti del territorio delimitato da un corso d’acqua. Si dà le spalle alla direzione dalla

quale arriva il flusso del fiume, cioè la sorgente, cioè si guarda nella

direzione del corso dell’acqua.

sorgente

dx

sx

(10)

• Esposizione del pendio: è il punto cardinale verso cui è rivolto quel pendio. Ci da informazioni riguardo le condizioni del

pendio

(11)

• Distanza reale: sulla carta noi possiamo misurare la distanza planimetrica tra due punti che però non tiene conto della differenza di quota tra di essi. Facciamo più spostamento rispetto a quello che misuriamo solo dalla carta.

AC= distanza planimetrica CB= dislivello

AB= distanza reale

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altimetro

• È uno strumento che misura l’altezza rispetto al livello del mare

• La misura avviene attraverso la misura della pressione atmosferica, è soggetto alle

variazioni di Patm

• Deve essere tarato

• Serve per: rilevare la quota, misurare

l’andamento percorso, valutare le variazione di

Patm (meteo)

(13)

bussola

Indica la direzione del NORD MAGNETICO, che non coincide con il Nord Geografico.

La differenza tra i due si chiama DECLINAZIONE MAGNETICA.

In Italia ha un valore di 2°, quindi trascurabile.

Perché la misura sia corretta:

• Va tenuta in piano

• Impugnata nel verso giusto

• Tenuta lontano da ferro e campi magnetici

(14)

orientamento

In ambiente occorre orientare la carta correttamente. La parte alta della carta indica sempre il Nord Geografico. Per orientarla occorre ruotarla per far corrispondere la parte alta al Nord. Per far questo si usa la bussola. Si pone la bussola parallela al lato della carta, poi si ruotano fino a che anche l'ago della bussola, con il nord verso l'alto, sia parallelo al bordo carta. In questa posizione la carta è ben orientata ed il nord carta corrisponde al nord reale.

(15)

Bussola cartografica:

• Ago magnetico

• Ghiera rotante

• Griglia

• Tacca di mira Si usa per:

1. Capire dove siamo

2. Capire in che direzione andare 3. Localizzare un obiettivo

Tutti tre i punti prevedono il rilevamento

dell’azimut

(16)

Azimut

• È l’angolo che si misura in senso orario tra il

nord e il nostro obiettivo

(17)

Rilevare l’Azimut

CASO A. NELLA REALTA’

• mirare con la tacca di mira il punto

• Ruotare la ghiera fino a far coincidere il nord della ghiera (freccia rossa) con il nord magnetico indicato dall’ago

• In questo modo la ghiera ha memorizzato l’azimut CASO B. SULLA CARTA

• Dati due punti a me noti individuabili sulla carta (es. dove mi trovo e dove voglio andare), posiziono uno degli angoli inferiori della bussola sul punto dove mi trovo

• Far ruotare la bussola fino a puntare con il bordo il punto dove voglio andare

• Ruotare la ghiera fino a far coincidere il nord della ghiera con il nord definito dal reticolato della carta

(18)

Riportarlo sulla carta

CASO 1. Conosco il punto che ho mirato ma non conosco dove mi trovo

• Posizionare uno dei due angoli superiori della bussola sul punto noto corrispondente sulla carta

• Ruotare la bussola facendo perno sul punto noto fino ad allineare il reticolato della ghiera con quello della carta

• Tracciare una linea lungo il bordo della bussola

CASO 2. Conosco il punto dove mi trovo ma non conosco il punto che ho mirato

• Posizionare uno dei due angoli inferiori della bussola sul punto noto (dove mi trovo) corrispondente sulla carta

• Ruotare la bussola facendo perno sul punto noto fino ad allineare il reticolato della ghiera con quello della carta

• Tracciare una linea lungo il bordo della bussola

(19)

1) Capire dove siamo

• individuare due punti noti (che si vedano nella realtà, che si conoscano, che ci siano sulla carta)

• Rilevo l’azimut del primo punto (caso A)

• Lo riporto sulla carta (caso 1)

• Rilevo l’azimut del secondo punto (caso A)

• Lo riporto sulla carta (caso 1)

• Il punto dove le due rette si incontrano sulla carta corrisponde la mia posizione

2) Capire in che direzione andare

• Rilevare l’azimut del punto dove voglio andare sulla carta (caso B)

• Riportarlo nella realtà: ruotare la bussola fino a far coincidere l’ago con la freccia rossa (nord della ghiera)

• Dirigersi verso la direzione indicata dal mirino

(20)

3) Localizzare un obiettivo ignoto

• Sappiamo dove siamo

• Rileviamo l’azimut del punto ignoto che vedo (caso A)

• Riporto sulla carta (caso 2)

(21)

Tracciato di rotta

• È una lista di punti significativi individuabili sulla carta (barra rocciosa, sperone, baita, colle, ponte) disposti in sequenza che

permettono di delineare un percorso utili in caso di avversità meteo.

• Pianificazione della gita

• Per ogni punto rilevo l’azimut, quota, tempo di percorrimento, dislivello rispetto a quello

precedente e mi dirigo nella direzione indicata

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