EFFICIENZA DI UNA POMPA MAGNETOIDRODINAMICA
11.1 Potenza elettrica richiesta da una pompa magnetoidrodinamica
Il basso consumo di potenza elettrica è fra i requisiti principali richiesti per un’eventuale applicazione della pompa MHD come sistema di alimentazione del propellente per un propulsore FEEP a liquidi ionici.
La potenza elettrica richiesta è data dalla somma di due contributi: quella necessaria per far circolare corrente nel liquido ionico e quella necessaria per generare il campo magnetico per mezzo dell’elettromagnete. Quindi:
La dipendenza temporale è dovuta al fatto che le grandezze in gioco non sono costanti, ma periodiche.
Senza perdere di generalità, in base a quanto visto nei paragrafi precedenti, i circuiti
elettrici equivalenti del sistema elettrodi/liquido e dell’elettromagnete sono
rispettivamente circuiti rappresentabili come la serie resistenza - condensatore e
resistenza –induttore (fig.11.1)
240
Fig. 11.1 Circuiti elettrici equivalenti del sistema elettrodi/liquido e dell’elettromagnete.
In riferimento alla fig.11.1, la potenza assorbita dal singolo circuito in via del tutto generica si esprime come:
A questo punto ha senso definire un valore medio di potenza come:
Senza entrare nei dettagli analitici, dopo aver sostituito la (11.2), la (11.3) diviene:
La (11.4) può essere riscritta in modo diverso; infatti:
con:
241
Utilizzando la (11.5) e la (11.6), la (11.4) si può quindi riscrivere come:
rappresenta l’impedenza elettrica resistiva del circuito equivalente: nel caso dell’elettromagnete è data dalla resistenza dell’avvolgimento, nel caso invece del sistema liquido/elettrodi è la resistenza del liquido stesso.
Quindi, in prima approssimazione vale la seguente espressione per la potenza media richiesta da una pompa MHD:
11.2 Efficienza e limiti nel salto di pressione ottenibile con una pompa magnetoidrodinamica.
In linea di massima, si può concludere ancor prima di addentrarsi in formule e calcoli analitici che l’efficienza della pompa MHD diminuisca al diminuire delle
“dimensioni tipiche del sistema”; infatti mentre le forze viscose sono proporzionali alla superficie bagnata dal fluido, la forza di Lorentz è proporzionale al volume di liquido (forza di volume); inoltre, per queste dimensioni le forze di tensione superficiale, che scalano con la lunghezza, diventano importanti.
Definendo L come dimensione tipica del sistema:
242 da cui:
Per definire e quantificare l’efficienza della pompa MHD si prende come riferimento, senza perdere di generalità, un condotto rettangolare (o anche circolare) chiuso su se stesso, su un lato del quale è posizionata una pompa MHD la quale da origine ad una portata Q. Le dimensioni sono generiche, ma come ordine di grandezza ci si riferisce sempre a valori che vanno da 0.1mm 100mm.
Fig. 11.2 Condotto rettangolare utilizzato per il calcolo dell’efficienza.
Siano:
dimensione caratteristica del condotto
(con ) = lunghezza della pompa MHD ~ lunghezza elettrodo (Ci si riferisce ad una pompa MHD con elettrodi rettangolari)
MHD
D = α L
A
L B
243 Si definisce efficienza il rapporto tra la potenza idraulica e la potenza
richiesta dalla pompa per generare la portata Q.
Ovviamente, se le grandezze sono periodiche (pompa MHD in configurazione AC), le quantità fisiche che appaiono nella (11.9) sono mediate nel tempo:
L’equazione della quantità di moto in forma differenziale applicata al fluido compreso tra A e B (lungo il tratto di condotto che non contiene la pompa MHD) assume la forma:
Per numeri di Reynolds molto bassi (ed è questo il caso) l’equazione (11.11) diventa:
ovvero tutto il salto di pressione è utilizzato per vincere le forze viscose.
Si tratta comunque di un flusso governato dalla legge di Poiseuille:
Considerando un sistema di assi come quello rappresentato in fig.11.3 , l’equazione (11.12) si riscrive nelle sue componenti come:
Resistenza idrodinamica
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Fig. 11.3 Dimensioni trasversali del condotto.
Risolvendo le equazioni precedenti si ottiene:
Nella (11.14), i coefficienti a
nsi ricavano dalla “condizione di non scorrimento” per :
con
La portata Q si esprime come:
x y
z w
h
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Per rendere più trattabili dal punto di vista analitico le espressione precedenti, si assume che nella sezione rettangolare di fig. 11.3 sia verificata la condizione per cui ; in questo modo la (11.14) si semplifica come:
Paragonando la (11.16) con la (11.13), e considerando che il “circuito idraulico” da cui si è partiti è rettangolare (si trascurano comunque gli effetti dovuti agli spigoli) la resistenza idrodinamica diviene:
Nel caso invece di condotto a sezione circolare di raggio a la (11.13) si scrive come:
Osservando la (11.16) e la (11.18), si può concludere che a parità di salto di pressione in un condotto di lunghezza L la diminuzione della sezione trasversale causa una diminuzione del flusso non lineare; per esempio, nel caso di un condotto a sezione circolare, a parità di salto di pressione ad un dimezzamento del diametro corrisponde una portata pari ad un sedicesimo della portata iniziale.
Il salto di pressione offerto dalla pompa MHD si può esprimere in funzione della forza di Lorentz applicando l’equazione della quantità di moto questa volta alla porzione di fluido presente lungo tutta la lunghezza della pompa MHD, da A in B (in senso antiorario) in fig.11.2:
-
u )
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In questo caso, le forze viscose possono essere trascurate
1rispetto alle forze relative al salto di pressione ottenendo:
- -
Si pone senza perdere di generalità:
Mediando in un periodo la (11.20) dopo aver sostituito le (11.21) si ottiene:
Si ricorda che nella (11.22) la quantità rappresenta la lunghezza dell’elettrodo.
A questo punto si è in grado di esprimere la portata di liquido in funzione dei parametri che stabiliscono le prestazioni della pompa MHD; in particolare, sostituendo la (11.22) nella (11.13) si ottiene:
Sostituendo nella (11.23) la resistenza idrodinamica R espressa dalla (11.17), relativamente ad un condotto rettangolare, si è in grado di stimare l’ordine di grandezza della portata
Sostituendo le seguenti quantità scelte come riferimento:
1 Le forze viscose sono proporzionali alla lunghezza del condotto L su cui agiscono; quindi
con
(α < 1 ) dove e rappresentano rispettivamente la risultante delle forze viscose agenti nel tratto di
condotto che contiene la pompa MHD e di quello esterno ad essa.
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valore ottenuto dalle prove sperimentai con elettrodi di acciaio
si ricorda ipotesi semplificativa viscosità dell M
si ottiene:
Ovviamente questo è un valore di riferimento che dipende in maniera marcata dalle dimensioni geometriche del condotto; basti pensare che dimezzando l’altezza la portata diventa un ottavo del valore di riferimento. Si possono in ogni modo ottenere valori inferiori di portata semplicemente diminuendo la corrente nel liquido o anche il campo magnetico.
Per confronto, in base alle prove effettuate presso il laboratorio di micropropulsione di Alta SpA con i liquidi ionici, il consumo di propellente si aggira intorno ai
Riprendendo la definizione di efficienza:
Utilizzando la (11.24) e la (11.22), la (11.25) diviene: