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3 Rugosimetro

Il rugosimetro è uno strumento di contatto che misura la tessitura superficiale e può consentire la valutazione dei parametri standard di rugosità quali ISO, DIN (Deutsches Institut für Normung), CNOMO (Comitè de Normalisation des Outillages et Machines- outils). Inoltre fornisce curve caratteristiche, diagrammi di profilo, rapporti di misura, valutazioni statistiche e misurazioni di planarità e rettilineità.

Il rugosimetro utilizzato in questa ricerca è il modello S3P della Feinprüf Perthen GmbH ed è collocato presso il laboratorio di visione del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione, Sezione Produzione, della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Pisa.

La stazione di misura è composta dai seguenti elementi (fig. 3.1):

- rugosimetro S3P (1);

- unità meccanica di traslazione della sonda (2);

- sonda (3);

- banco di misura (4);

- sistema di movimentazione assi X/Y (5).

Figura 3. 1 Stazione di misura

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3.1 Rugosimetro S3P

Il rugosimetro S3P è dotato, sul lato anteriore (fig. 3.2), da un tastierino numerico con display (1) sul quale l’utente può impostare settaggi, richiamare parametri, richiedere grafici ottenendone un’indicazione sullo schermo.

Il funzionamento è intuitivo, grazie al menù principale a cui si accede tramite i cinque tasti cursore (2). Inoltre sono presenti quattro gruppi di tasti che consentono di abilitare le principali funzioni:

- tasti corsa di misurazione (3) - tasti programmi (4)

- tasti parametri (5) - tasti di stampa (6)

Sul frontale è situata un’uscita per la stampa dei diagrammi di profilo e delle curve caratteristiche.

Nella parte posteriore dello strumento è posta l’uscita V.24 (porta seriale) per il collegamento dell’apparecchio al PC e la trasmissione e la ricezione dei dati.

Figura 3. 2 Display e tastierino numerico

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3.2 Unità meccanica di traslazione della sonda

L’unità di traslazione (fig. 3.3) consente la movimentazione della sonda sulla superficie da esplorare. Essa poggia su una piastra sostenuta da una colonna graduata sulla quale, manovrando il volantino posto sulla sommità, può scorrere verticalmente.

Il movimento di trascinamento è rettilineo, è posseduto dalla sonda ed avviene sempre a velocità costante .

L’unità di movimentazione è molto importante al fine di una corretta misurazione, il movimento meccanico imposto allo stilo (parte terminale della sonda) deve essere il più regolare possibile, senza impuntamenti o scatti, e ciò è possibile attraverso una serie di rotismi di precisione a bagno d’olio, contenuti all’interno della scatola di movimentazione.

Il supporto della sonda deve essere parallelo al piano di lavoro, e questo parallelismo è importantissimo per evitare eventuali distorsioni che provocherebbero un’inclinazione anomala nel diagramma del profilo.

Figura 3.3 Unità meccanica di traslazione

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3.3 Sonda

La sonda (fig. 3.4) è forse il componente più importante del rugosimetro, poiché entra direttamente in contatto con la superficie da esplorare; essa è costitita da uno stilo (1) sulla cui estremità è montato un palpatore (2) di diamante di forma conica, il cui vertice è raccordato con un raggio di 2.5μm.

La posizione dello stilo è riferita ad una parte avanzata dell’esploratore chiamata pattino ((3) in carburo di tugsteno) ed ha l’estremità raccordata ad arco di cerchio il cui raggio, per individuare il profilo tecnico¹, deve essere uguale a 25mm.

La sonda ha al suo interno un trasduttore che trasforma i movimenti meccanici dello stilo, generati dalle microasperità superficiali, in segnali elettrici che, inviati al rugosimetro, sono elaborati da questo in valori numerici.

Figura 3.4 Sonda MFW 250

_____________________________

¹ Il Profilo Tecnico è la linea risultante dalla intersezione del piano di rilievo con la superficie tecnica, dove per superficie tecnica si intende, per convenzione, la superficie rilevata dagli strumenti di misura macrogeometrica.

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3.4 Banco di misura

Il banco di misura (fig. 3.5) assolve a due importanti funzioni: quella strutturale, sostenendo sia il sistema di movimentazione della tavola porta-provini che l’unità meccanica di traslazione della sonda; e quella di smorzamento delle vibrazioni, che devono essere contenute entro certi limiti per garantire una corretta misurazione .

Il basamento del banco di misura è posto su una superficie, opportunamente livellata, costituita da un tavolo in ferro (munito di ruote per la sua movimentazione) e di piedini in gomma per assorbire le vibrazioni provenienti dal suolo.

Figura 3.5 Banco di misura

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3.5 Sistema di movimentazione

Il sistema di movimentazione (fig. 3.6) è rappresentato da due slitte che, scorrendo su guide, permettono la traslazione lungo gli assi X e Y e sono messe in movimento da volantini posti all’estremità della struttura. Il gruppo è fissato al basamento del banco di misura per mezzo di bulloni inseriti nelle apposite scanalature.

All’inizio di questo lavoro di ricerca il rugosimetro non era dotato del sistema di movimentazione degli assi, ed è stato montato allorché si è presentata l’esigenza di riferire e movimentare con precisione la mattonelle da studiare.

Le slitte permettono spostamenti rettilinei con passo di 2mm/giro, ed essendo presente su ciascun volantino una scala graduata divisa in cento parti (gradi), è possibile compiere movimenti con una precisione di 20μm per ogni graduazione sia lungo X che lungo Y.

Figura 3.6 Sistema di movimentazione assi X/Y

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3.6 Principio di funzionamento del rugosimetro

Il rugosimetro consente di ottenere misure di rugosità e ondulazione delle superfici esplorate. Per poter effettuare una misurazione bisogna impostare le condizioni di esplorazione:

- tipo di sonda;

- λ

c,

lunghezza di cut-off; che adatta automaticamente il valore della lm , lunghezza di esplorazione (lm=(5+2)*λc);

- campo di misura verticale;

- azzeramento della sonda;

L’impostazione dei valori relativi alle condizioni di esplorazione si effettua agendo sui cinque tasti cursore (fig. 3.2) del tastierino numerico.

In questo lavoro di ricerca si è utilizzata una sonda del tipo MFW-250 con un campo di misura di 250μm. I valori di λ

c

utilizzati sono due: λ

c

=0.8mm ( con lm=5.6mm ) per effettuare le prove inerenti l’acquisizione dei parametri di rugosità ( R

a

, R

q

e R

k

vedi paragrafo 6.1); e λ

c

=2.5mm ( con lm=17.5mm ) per ottenere i profili 2D e 3D relativi alle mattonelle di materiale lapideo esplorate.

Il passo successivo è quello d’impostare il campo di misura verticale (il rugosimetro S3P ne offre due, dipendenti dalla sensibilità nominale della sonda impiegata). Nelle misure di rugosità il campo utilizzato è di ±25μm, mentre per studiare la topografia delle superfici si è impostato il valore di ±250μm.

L’azzeramento della sonda è effettuato manualmente in due modi: agendo sul volantino posto sulla colonna di supporto dell’unità di traslazione (fig. 3.3) per effettuare grandi spostamenti, oppure muovendo la rotella posta sul supporto della sonda per i microspostamenti.

Effettuate queste operazioni si avvia la misurazione premendo il tasto START del

tastierino numerico (fig. 3.2) e l’unità di traslazione trascina la sonda sul manufatto da

esplorare, bloccato in precedenza sulla tavola porta provini.

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28 Terminata la corsa di misura vengono visualizzati, sul display del tastierino, i valori di rugosità; mentre per ottenere il diagramma di profilo bisogna avviare la stampa agendo sui tasti omonimi (fig. 3.2).

Durante le prime fasi del lavoro di ricerca: tutte le operazioni si eseguivano agendo unicamente sul tastierino numerico, per cui i parametri di rugosità, le curve caratteristiche, i diagrammi di profilo, i rapporti di misura, le valutazioni statistiche etc.

rimanevano confinati all’interno del rugosimetro e non erano disponibili ad ulteriori elaborazioni.

3.7 Procedura di interfacciamento del rugosimetro al PC

L’esigenza di velocizzare l’operazione di acquisizione dei dati e la necessità di utilizzare le misure rilevate per analisi statistiche approfondite e ricostruzioni topografiche approfondite, sono state il motivo per cui il rugosimetro è stato collegato al PC sfruttando l’uscita seriale sul retro dello strumento.

Per connettere le due unità, rugosimetro e PC, è stato utilizzato un cavo a nove canali, successivamente si è provato ad avviare una connessione utilizzando il programma di comunicazione HyperTerminal presente nel sistema operativo Windows e dopo diversi tentativi, volti a individuare le impostazioni corrette della porta seriale (vedi “Procedura di collegamento PC-Rugosimetro S3P” in Appendice), si è ottenuto un interfacciamento completo rugosimetro-PC.

L’interfaccia PC consente di comandare la macchina direttamente dalla tastiera del calcolatore, impostare i settaggi relativi alla misurazione, ed ottenere sul PC tutti i dati che prima erano confinati nella memoria del rugosimetro.

Concludendo si ha a disposizione una notevole mole di dati da elaborare e studiare,

sfruttando le infinite capacità di calcolo e di utilizzo che lo strumento informatico

permette, in particolare in questo lavoro si è sfruttata la possibilità di ottenere profili 2D

e 3D.

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