• Non ci sono risultati.

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 101

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi " Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 101 "

Copied!
77
0
0

Testo completo

(1)

66

RISULTATI SPERIMENTALI

6.1 Caratteristiche del bitume modificato senza agenti vulcanizzanti

La miscela base bitume/polimero è stata fissata con un rapporto di 5 g di polimero ogni 100 g di bitume. Le caratteristiche di questo blend “binario” sono illustrate di seguito:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 101

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 108

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 61

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 47

Dallo studio della morfologia, riportata nelle immagini seguenti, risulta evidente che la miscela base non mostra inversione di fase in quanto il bitume costituisce la fase continua e il polimero la fase dispersa.

Il polimero è distribuito sottoforma di particelle fini in modo disomogeneo nella matrice

bituminosa. L’adesione tra le fasi è di entità discreta, ma non sufficiente a garantire la stabilità

a stoccaggio del materiale.

(2)

67

100x 200x

L’elevata differenza di temperature di rammollimento del Top e del Bottom si manifesta molto bene dal punto di vista morfologico: il polimero ha raggiunto la zona superiore del provino a seguito dell’effetto della differenza di densità tra le fasi.

Fotografie in flourescenza della miscela base

Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(3)

68

6.2 Caratteristiche dei bitumi modificati con Zolfo

Prima di procedere alla preparazione delle miscele con gli agenti reticolanti si è ritenuto necessario tracciare una caratterizzazione degli effetti dello zolfo sulla miscela base.

Il quantitativo di partenza dello zolfo si è scelto facendo riferimento a studi precedenti realizzati nel nostro laboratorio. In base a questi si è stabilita una quantità di zolfo pari a 0,00052 mol ogni 100 g di bitume.

Le prove di caratterizzazione sono state eseguite fino al raggiungimento della quantità minima di zolfo necessaria per considerare la miscela instabile allo stoccaggio (ovvero un T  tra Top e Bottom superiore a 5°C).

PROVA g di SBS / 100 g di bitume

g di Zolfo / 100 g di

bitume

T

P&A(°C)

T

P&ATOP (°C)

T

P&ABOTTOM (°C)

ΔT

P&A TOP & BOTTOM

(°C)

FS 5 0,094 101,5 97 96,5 0,5

FS_1 5 0,050 100,75 98,25 93,5 5

FS_2 5 0,025 105,5 95,5 91 4,5

FS_3 5 0,013 105 103 56 47

(4)

69 Le caratteristiche della miscela sono:

 g di Zolfo / 100 g di bitume: 0,094

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 101,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 97

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 96,5

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 0,5

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Zolfo

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. Il polimero ed il

bitume sono talmente affini che neanche a 200x si riescono a distinguere particelle di

polimero o di bitume. Vi è perciò un elevata compatibilità tra le fasi per effetto dell’aggiunta

dello Zolfo.

(5)

70

L’elevata compatibilità tra le fasi si ripercuote in maniera positiva sulla stabilità a caldo del materiale, il quale mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom praticamente trascurabile. Le immagini catturate dall’analisi al microscopio in fluorescenza confermano l’esito della prova di stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Zolfo Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(6)

71 Le caratteristiche della miscela sono:

 g di Zolfo / 100 g di bitume: 0,050

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 100,75

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 98,25

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 93,5

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 5

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Zolfo

100x 100x

Dalle immagini risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase in quanto il polimero costituisce la fase continua e il bitume la fase dispersa. Adesso anche a 100x è possibile distinguere la fase bituminosa da quella polimerica.

L’adesione tra la fasi risulta comunque notevolmente superiore rispetto a quella della miscela

base.

(7)

72

Le immagini precedenti riportano lo stesso ingrandimento, ma mostrano morfologie leggermente differenti relativamente allo stesso campione. Si può quindi concludere che la diminuzione della quantità di zolfo causa:

 diminuzione della compatibilità tra le fasi;

 disuniformità nella capacità di compatibilizzazione.

La buona compatibilità tra le fasi si ripercuote in maniera positiva sulla stabilità a caldo del materiale. Rispetto alla miscela precedente si ha un netto peggioramento della differenza di temperatura tra Top e Bottom. Tuttavia esso rientra nei limiti di accettabilità per considerare la miscela stabile. Inoltre è da considerarsi un notevole miglioramento rispetto alla caratteristiche della miscela base.

Le immagini catturate dall’analisi al microscopio in fluorescenza confermano l’esito della prova di stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Zolfo Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(8)

73 Le caratteristiche della miscela sono:

 g di Zolfo / 100 g di bitume: 0,025

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 105,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 95,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 91

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 4,5

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Zolfo

100x 100x

Dalle immagini risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase in quanto il polimero

costituisce la fase continua e il bitume la fase dispersa. Anche in questo caso si può osservare

una disuniformità del potere compatibilizzante dello zolfo. Nonostante questo l’adesione tra la

fasi risulta notevolmente superiore rispetto a quella della miscela base.

(9)

74

Si fa inoltre osservare che dimezzare la quantità di zolfo non provoca variazioni di entità considerevoli sulla morfologia (si ha comunque inversione di fase) e sulla temperatura di rammollimento (si verifica addirittura un aumento di 5°C).

La differenza di temperatura tra Top e Bottom rimane quasi invariata rispetto al caso precedente, tuttavia la morfologia del Top mostra un leggero peggioramento.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Zolfo Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(10)

75 Le caratteristiche della miscela sono:

 g di Zolfo / 100 g di bitume: 0,013

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 105

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 103

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 56

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 47

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Zolfo

100x 100x

Dalle immagini risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase in quanto il polimero

costituisce la fase continua e il bitume la fase dispersa. Anche in questo caso si può osservare

una disuniformità del potere compatibilizzante dello zolfo.

(11)

76

Questa volta la diminuzione della quantità di zolfo provoca variazioni di entità considerevoli sulla morfologia, ma sembra non avere effetti sulla temperatura di rammollimento.

Le immagini dell’analisi morfologica mostrano un peggioramento rispetto ai casi precedenti.

La miscela non è stabile allo stoccaggio a causa dell’elevata differenza di temperatura di rammollimento tra il Top ed il Bottom.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Zolfo Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(12)

77

Le prove condotte a 180°C hanno mostrato che l’introduzione dello zolfo aumenta significativamente la stabilità allo stoccaggio e migliora notevolmente la compatibilità tra le fasi.

La quantità minima di Zolfo necessaria per avere una miscela stabile è di 0,025 g / 100 g di

bitume. A questa quantità corrisponde il massimo valore della temperatura di rammollimento

della miscela dopo la modifica e la massima perdita di detta proprietà dopo stoccaggio a

caldo.

(13)

78

6.3 Caratteristiche dei bitumi modificati con agenti vulcanizzanti

Per verificare l’effetto sulla morfologia e sulla stabilità allo stoccaggio degli agenti reticolanti si è scelto di fare riferimento ad esperimenti precedenti svolti nei nostri laboratorio. In base a questi si è stabilità una quantità di reticolante pari a

5104

mol ogni 100 g di bitume.

6.3.1 Sulfasan DTDM

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 99

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 94,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 93,5

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 1

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Sulfasan

100x 200x

(14)

79

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. La morfologia è altamente omogenea. Il polimero è rigonfiato in misura tale che solo con ingrandimenti a 200x è possibile distinguere con chiarezza la fase scura bituminosa.

L’elevata compatibilità tra le fasi si ripercuote in maniera positiva sulla stabilità a caldo del materiale, il quale mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom praticamente trascurabile. Queste osservazioni sono confermate anche dall’analisi morfologica.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Sulfasan Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(15)

80 6.3.2 Perkacit DPTT

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 98

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 96

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 96

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 0

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Perkacit

100x 200x

Dalle immagini sovrastanti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase in quanto il

polimero costituisce la fase continua e il bitume la fase dispersa. Il polimero rigonfia e si

distribuisce abbastanza omogeneamente in tutto il campione.

(16)

81

leggera perdita delle proprietà termiche ( la temperatura di rammollimento diminuisce di 2°C).

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Perkacit Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(17)

82 6.3.3 Zinc diethyldithiocarbamate

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 94

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 109

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 54

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 55

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Zinc diethyldithiocarbamate

100x 200x

Dalle immagini sovrastanti risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase in

quanto il bitume costituisce la fase continua e il polimero la fase dispersa. Il polimero è

distribuito in maniera disuniforme in particelle di dimensioni variabili, di forma sia allungata

che sferoidale.

(18)

83

materiale, il quale mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom molto elevata.

Queste osservazioni sono confermate anche dall’analisi morfologica, nella quale risulta evidente che quasi tutto il polimero ha raggiunto la parte superiore del campione per differenza di densità.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Zinc diethyldithiocarbamate Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(19)

84 6.3.4 2,2' – Dithiobis(benzothiazole) .

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 93

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 114

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 56

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 58

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/2,2' – Dithiobis(benzothiazole)

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase in quanto il bitume

costituisce la fase continua e il polimero la fase dispersa. Il polimero è distribuito in maniera

disuniforme in particelle grossolane di dimensioni variabili.

(20)

85

Come prevedibile dalla morfologia del campione di fine prova, la prova di stabilità allo stoccaggio ha avuto un esito negativo 

TTop&Bottom 58C

 . Le immagini osservate al microscopio a fluorescenza confermano l’esito della prova di stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/2,2' – Dithiobis(benzothiazole) Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(21)

86 6.3.5 Tetramethylthiuram monosulfide

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 85

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 115

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 53

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 62

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Tetramethylthiuram monosulfide

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase in quanto il bitume

costituisce la fase continua e il polimero la fase dispersa. Il polimero è distribuito in maniera

disuniforme in agglomerati di dimensioni grossolane.

(22)

87 Come prevedibile dalla morfologia

del campione di fine prova, la prova di stabilità allo stoccaggio ha avuto un esito negativo

TTop&Bottom 62C

 . Le immagini osservate al microscopio a fluorescenza confermano

l’esito della prova di stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Tetramethylthiuram monosulfide Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(23)

88 6.3.6 N,N' Diphenylthiourea

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 96

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 108

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 53

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 55

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/N,N' Diphenylthiourea

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase in quanto il bitume

costituisce la fase continua e il polimero la fase dispersa. Il polimero è distribuito in maniera

disuniforme sotto forma di particelle sferoidali di diverse dimensioni.

(24)

89

Come prevedibile dalla morfologia del campione di fine prova, la prova di stabilità allo stoccaggio ha avuto un esito negativo 

TTop&Bottom 62C

 . Le immagini osservate al microscopio a fluorescenza confermano l’esito della prova di stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/N,N' Diphenylthiourea Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(25)

90 6.3.7 1,3 – Di-o-tolylguanidine

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 97,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 112,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 51

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 61,5

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/1,3 – Di-o-tolylguanidine

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase in quanto il bitume

costituisce la fase continua e il polimero la fase dispersa. Il polimero è distribuito in maniera

uniforme sotto forma di particelle sferoidali di dimensioni abbastanza simili.

(26)

91

Come prevedibile dalla morfologia del campione di fine prova, la prova di stabilità allo stoccaggio ha avuto un esito negativo 

TTop&Bottom

 . Le immagini osservate al microscopio a fluorescenza confermano l’esito della prova di stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/1,3 – Di-o-tolylguanidine Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(27)

92 6.3.8 Tetramethylthiuram disulfide

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 93

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 108,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 59

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 49,5

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Tetramethylthiuram disulfide

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase in quanto il bitume

costituisce la fase continua e il polimero la fase dispersa. Il polimero è distribuito in maniera

uniforme sotto forma di particelle sferoidali di dimensioni abbastanza simili.

(28)

93

Come prevedibile dalla morfologia del campione di fine prova, la prova di stabilità allo stoccaggio ha avuto un esito negativo. Le immagini osservate al microscopio a fluorescenza confermano l’esito della prova di stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Tetramethylthiuram disulfide Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(29)

94 6.3.9 N,N' Dibutylthiourea

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 97,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 113

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 58

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 55

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/N,N' Dibutylthiourea

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase in quanto il bitume

costituisce la fase continua e il polimero la fase dispersa. Il polimero è distribuito in maniera

uniforme sotto forma di particelle sferoidali di dimensioni abbastanza simili.

(30)

95

Come prevedibile dalla morfologia del campione di fine prova, la prova di stabilità allo stoccaggio ha avuto un esito negativo. Le immagini osservate al microscopio a fluorescenza confermano l’esito della prova di stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/N,N' Dibutylthiourea Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(31)

96 6.3.10 Dimetil difenilthiuram disulfide

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 98

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 96

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 76,5

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 19,5

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/ Dimetil difenilthiuramdisulfide

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase in quanto il bitume

costituisce la fase continua e il polimero la fase dispersa. Il polimero è distribuito in maniera

uniforme sotto forma di particelle sferoidali di dimensioni abbastanza simili.

(32)

97

Come prevedibile dalla morfologia del campione di fine prova, la prova di stabilità allo stoccaggio ha avuto un esito negativo. Le immagini osservate al microscopio a fluorescenza confermano l’esito della prova di stoccaggio.

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Dimetil difenilthiuramdisulfide Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(33)

98

6.3.11 Sintesi e conclusioni preliminari delle prove eseguite sugli agenti reticolanti

Gli agenti reticolanti che hanno un effetto positivo sia sulla compatibilizzazione tra le fasi che sulla stabilità allo stoccaggio sono:

 Sulfasan – 4,4’-Dithiodimorpholine;

 Perkacit – Dipentamethylene Thiuram Tetrasulphide.

L’efficacia è attribuita alla particolare struttura chimica la quale, alla temperatura di modifica è in grado di formare un network tridimensionale stabile con le catena polimeriche che serra le interazioni di quest’ultimo con il polimero.

PROVA Nome dell’agente reticolante

g di reticolante / 100 g

di agente reticolante

T

P&A(°C)

T

P&ATOP (°C)

T

P&ABOTTOM (°C)

ΔT

P&A TOP & BOTTOM

(°C)

F1 Sulfasan DTDM 0,118 99 94,5 93,5 1

F2 Perkacit DPTT 0,200 98 96 96 0

F3 Zinc

diethyldithiocarbamate 0,181 94 109 54 55

F4 2,2' –

Dithiobis(benzothiazole) 0,166 93 114 56 58

F5 Tetramethylthiuram

monosulfide 0,104 85 115 53 62

F6 N,N' Diphenylthiourea 0,114 96 108 53 55

F7 1,3 – Di-o-

tolylguanidine 0,120 97,5 112,5 51 61,5

F8 Tetramethylthiuram

disulfide 0,120 93 108,5 59 49,5

F9 N,N' Dibutylthiourea 0,094 97,5 113 58,25 54,75

F14 Dimetil

difenilthiuramdisulfide 0,200 98 96 76,5 19,5

(34)

99

dimensioni. Questa morfologia potrebbe essere il risultato di una rapida azione reticolante sul polimero, talmente veloce da non consentire ulteriori interazioni con il bitume.

In altre parole la cinetica del processo di reticolazione indotto dalla guadinina potrebbe impedire la solubilizzazione tra la fase polimerica e quella bituminosa, a causa della formazione di una struttura altamente reticolata.

6.4 Verifica dell’azione di alcuni acceleranti vulcanici

Le prove di caratterizzazione effettuate nelle miscele contenenti Sulfasan e Perkacit hanno mostrato notevoli miglioramenti rispetto alla miscela base. Questi progressi si suppone siano legati alla reticolazione del polimero.

Per accertare questa ipotesi è necessario verificare se l’accelerante di vulcanizzazione, oltre ad agire sulla fase polimerica, interagisce anche con la fase bituminosa. A tale scopo si preparano miscele bitume / agente vulcanizzante per le quali si valuta l’indice di penetrazione.

I dati e gli acceleranti di vulcanizzazione scelti per effettuare questa indagine sono riportati di seguito.

Bitume Bitume/

Sulfasan

Bitume/

Perkacit

Bitume/

Zolfo

Bitume/

Guanidina

Bitume / Tetrametyl

thiuram disulfide Penetrazione

(dmm)

71 68 66 77 71 79

T

P&A

(°C) 45,5 46 45,5 45 46 46

(35)

100

Gli agenti reticolanti sono stati aggiunti in miscela nella quantità di

BITUME

g

100

.

Per il calcolo dell’indice di penetrazione è stata impiegata la seguente formula:

 

a IP a

 

50 1

50 2

10

dove    

C T

a Pen

A

P

 

 

25 log 800 log

&

In base ai dati e alle relazioni suddette si ottiene:

L’indice di penetrazione non subisce nelle miscele bitume / reticolante grosse variazioni rispetto al solo bitume, ciò sta ad indicare che il reticolante non è in grado di modificare le interazioni tra i componenti del bitume.

Si può quindi concludere che l’azione degli agenti compatibilizzanti si esplica sulla fase polimerica.

Indice di penetrazione IP

Bitume

-1,6

Bitume/ Sulfasan

-1,5

Bitume/ Perkacit

-1,8

Bitume/ Zolfo

-1,5

Bitume/ Guanidina

-1,4

Bitume / Tetrametylthiuram

disulfide

-1,2

(36)

101

Dall’analisi termogravimetrica, riportata alla fine del capitolo 6, si verifica che la velocità di perdita in massa di molti dei reticolanti è massima dopo i 200°C. Perciò la decomposizione delle molecole si ha ad una temperatura superiore a quella tradizionale di modifica (180°C).

Il principio di funzionamento della reticolazione è legato alla rottura dei legami molecolari degli agenti vulcanizzanti e alla formazione di nuovi legami che operino da ponte tra le macromolecole. Per tale ragione si è ritenuto interessante verificare quali effetti avrebbe provocato operare ad una temperatura (210°C) in cui è maggiormente favorita la presenza di specie provenienti dalla decomposizione dei compatibilizzanti.

6.5.1 Bitume modificato senza agenti vulcanizzanti

Operare ad una temperatura più elevata può influire sulle caratteristiche finali del bitume modificato. Risulta quindi indispensabile accertare le proprietà della miscela bitume/polimero ( in assenza di acceleranti di vulcanizzazione ) quando la temperatura di modifica è di 210°C.

I risultati ottenuti fungeranno da riferimento per le successive modifiche realizzate ad elevata temperatura.

Questa “nuova” miscela base ha un contenuto di polimero/bitume uguale a quello già fissato per la precedente miscela base ( 5 g di polimero ogni 100 g di bitume ). Le caratteristiche del blend “binario” a 210°C sono illustrate di seguito:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 94

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 100,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 78,5

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 22

(37)

102

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero

100x 200x

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase.

Il polimero mostra una buona compatibilità con la fase bituminosa. Le immagini mostrano che il rigonfiamento del polimero è tale da costituire la matrice del campione analizzato al microscopio.

Nonostante la buona dispersione del polimero mostrata nel bitume, le prove condotte dopo

stoccaggio a caldo hanno dimostrato che il PMB è instabile allo stoccaggio.

(38)

103

Fotografie in flourescenza bitume/polimero Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

6.5.2 Zolfo – F210_S

Le caratteristiche della miscela con zolfo come agente vulcanizzante risultate sono:

 g di Zolfo / 100 g di bitume: 0,250

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 102

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 98

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 97,75

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 0,25

(39)

104

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. Il polimero ed il bitume sono tanto affini da non riuscire più a distinguerli al microscopio.

Le prove di caratterizzazione condotte sulla miscela dopo lo stoccaggio hanno mostrato che il PMB è notevolmente stabile.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Zolfo Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(40)

105 Le caratteristiche della miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,200

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 96,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 95

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 95

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 0

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Sulfasan

100x 200x

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. La

morfologia è altamente omogenea. Il polimero è rigonfiato in misura tale che solo con

ingrandimenti a 200x è possibile distinguere con chiarezza discontinuità nella fase polimerica.

(41)

106

materiale, il quale non mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom. Queste osservazioni sono confermate anche dall’analisi morfologica.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Sulfasan Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

6.5.4 Perkacit DPTT

Le caratteristiche di questa miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,200

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 97,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 97

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 97

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 0

(42)

107

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. Il polimero ed il bitume sono tanto affini da non riuscire più a distinguerli al microscopio.

L’elevata compatibilità tra le fasi si ripercuote in maniera positiva sulla stabilità a caldo del materiale, il quale non mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom. Queste osservazioni sono confermate anche dall’analisi morfologica.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Perkacit Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(43)

108 6.5.5 Zinc diethyldithiocarbamate

Le caratteristiche di questa miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,200

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 101

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 103,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 67,5

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 36

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Zinc diethyldithiocarbamate

100x 200x

Dalle immagini sovrastanti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase in quanto il

polimero costituisce la fase continua e il bitume la fase dispersa. Il polimero rigonfia e si

distribuisce omogeneamente in tutto il campione.

(44)

109

stoccaggio a caldo hanno dimostrato che il PMB è instabile allo stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Zinc diethyldithiocarbamate Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

6.5.6 2 – 2 – Dithiobis(benzothiazole)

Le caratteristiche di questa miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,200

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 99

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 93

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 72

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 21

(45)

110

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/2 – 2 – Dithiobis(benzothiazole)

100x 200x

Dalle immagini sovrastanti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase in quanto il polimero costituisce la fase continua e il bitume la fase dispersa. Il polimero rigonfia e si distribuisce omogeneamente in tutto il campione.

Nonostante la buona dispersione del polimero mostrata nel bitume, le prove condotte dopo stoccaggio a caldo hanno dimostrato che il PMB è instabile allo stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/2 – 2 – Dithiobis(benzothiazole) Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(46)

111 Le caratteristiche di questa miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,200

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 97

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 90

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 84,5

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 5,5

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Tetramethylthiuram monosulfide

100x 200x

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. La

morfologia è altamente omogenea. Il polimero è rigonfiato in misura tale che solo con

ingrandimenti a 200x è possibile distinguere con chiarezza discontinuità nella fase polimerica.

(47)

112

L’elevata compatibilità tra le fasi si ripercuote in maniera positiva sulla stabilità a caldo del materiale, il quale mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom molto vicina al valore per cui il blend è considerato stabile. Queste osservazioni sono confermate anche dall’analisi morfologica.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/ Tetramethylthiuram monosulfide Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

6.5.8 N,N' Diphenylthiourea

Le caratteristiche di questa miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,200

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 98,6

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 86,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 86

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 0,5

(48)

113

100x 200x

Dalle immagini sovrastanti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase in quanto il polimero costituisce la fase continua e il bitume la fase dispersa. Il polimero rigonfia e si distribuisce omogeneamente in tutto il campione.

L’elevata compatibilità tra le fasi si ripercuote in maniera positiva sulla stabilità a caldo del materiale, il quale mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom praticamente trascurabile.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/ N,N' Diphenylthiourea Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(49)

114 6.5.9 1,3 – Di-o-tolylguanidine

Le caratteristiche di questa miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,200

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 97

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 88

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 84

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 4

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/1,3 – Di-o-tolylguanidine

100x 200x

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. La

morfologia è altamente omogenea. Il polimero è rigonfiato in misura tale che solo con

ingrandimenti a 200x è possibile distinguere con chiarezza la fase bituminosa.

(50)

115

materiale, il quale mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom molto vicina al valore per cui il blend è considerato stabile. Queste osservazioni sono confermate anche dall’analisi morfologica.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/1,3 – Di-o-tolylguanidine Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

6.5.10 Tetramethylthiuram disulfide

Le caratteristiche di questa miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,200

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 96,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 91,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 90

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 1,5

(51)

116

100x 200x

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. La morfologia è altamente omogenea. Il polimero rigonfia e si distribuisce omogeneamente in tutto il campione.

L’elevata compatibilità tra le fasi si ripercuote in maniera positiva sulla stabilità a caldo del materiale, il quale mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom praticamente trascurabile.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/tetramethylthiuram disulfide Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(52)

117 Le caratteristiche di questa miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,200

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 102

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 94,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): Non Valutata

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): Instabile

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/N,N' Dibutylthiourea

100x 200x

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. La

morfologia è altamente omogenea. Il polimero rigonfia e si distribuisce omogeneamente in

tutto il campione.

(53)

118

Nonostante la buona dispersione del polimero mostrata nel bitume, le prove condotte dopo stoccaggio a caldo hanno dimostrato che il PMB è instabile allo stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/N,N' Dibutylthiourea Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

6.5.12 Dimetil difenilthiuram disulfide

Le caratteristiche di questa miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,200

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 96,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 90

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 90

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 0

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/ Dimetil difenilthiuram disulfide

(54)

119

100x 200x

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. La morfologia è altamente omogenea. Il polimero rigonfia e si distribuisce omogeneamente in tutto il campione.

L’elevata compatibilità tra le fasi si ripercuote in maniera positiva sulla stabilità a caldo del materiale, il quale mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom nulla.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/ Dimetil difenilthiuram disulfide Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(55)

120 reticolanti

Entrando nel campo di decomposizione degli acceleranti vulcanici molte più miscele hanno mostrato caratteristiche favorevoli sia in termini di compatibilità tra le fasi che in termini di stabilità allo stoccaggio. In particolare rispetto alle miscele realizzate a 180°C adesso risultano rientrare nelle caratteristiche desiderate anche quelle preparate con:

• Tetramethylthiuram disulfide; • N,N' Diphenylthiourea;

• 1,3 – Di-o-tolylguanidine; • Tetramethylthiuram monosulfide;

• Dimetildifenilthiuram disulfide.

PROVA Nome dell’agente reticolante

g reticolante/ 100 g di

agente reticolante

T

P&A(°C)

T

P&ATOP (°C)

T

P&ABOTTOM (°C)

ΔT

P&A TOP & BOTTOM

(°C)

F210_S Zolfo 0,250 102 98 97,75 0,25

F210_1

Tetramethylthiur

am disulfide 0,200 96,5 91,5 90 1,5

F210_2 Perkacit DPTT 0,200 97,5 97 97 0

F210_3 / 0,200 94 100,5 78,5 22

F210_4 1,3 – Di-o-

tolylguanidine 0,200 97 88 84 4

F210_6 Zinc

diethyldithiocarbamate 0,200 101 103,5 67,5 36

F210_7

Tetramethylthiur

am monosulfide 0,200 97 90 84,5 5,5

F210_8 2,2' –

Dithiobis(benzothiazole) 0,200 99 93 72 21

F210_9 N,N' Diphenylthiourea 0,200 98,5 85,5 86 0,5

F210_10 N,N' Dibutylthiourea 0,200 102 94,5 Non misurato Instabile

F210_11 Sulfasan DTDM 0,200 96,5 95 95 0

F210_12

Dimetildifenilthi

uram disulfide 0,200 96,5 90 90 0

(56)

121

corrispondenza di quelle temperature per quali è favorita la decomposizione termica degli acceleranti vulcanici.

6.6 Verifica dell’azione guanidina

Come osservato nel paragrafo 6.3.10, l’1,3 – Di-o-tolylguanidine mostra una particolare morfologia dove la fase polimerica è dispersa nella matrice bituminosa in particelle di grandi dimensioni. Questa morfologia potrebbe essere il risultato di una rapida azione reticolante sul polimero, talmente veloce da non consentire ulteriori interazioni con il bitume.

Per accertare le questa ipotesi si è scelto di realizzare delle specifiche prove di modifica del bitume. Una di queste miscele è stata realizzata dosando in più stadi l’aggiunta del reticolante, altre due sono state realizzate aggiungendo la guanidina a 15 minuti dalla fine della prova.

Inoltre il buon esito della prova condotta a 210°C ci ha spinto a cercare altre condizioni favorevoli nelle quali la modifica con l’1,3 – Di-o-tolylguanidine possa dare risultati positivi.

PROVA g di SBS / 100 g di bitume

g di Guanidina / 100 g di bitume

Temperatura operativa della

prova(°C)

Modalità di aggiunta della guanidina

Linea_3 5 0,120 180 In 4 quote di uguale massa dopo la

fase di dissoluzione

FGUA 5 0,050 160 In 1 quota verso le fine della

procedura di modifica

FGUA_180 5 0,050 180 In 1 quota verso le fine della

procedura di modifica

(57)

122 6.6.1 Linea_3

L’aggiunta in più quote permette di monitorare, tramite opportuni campionamento, l’azione dell’agente reticolante durante la prova e di verificare il valore delle ipotesi.

Le proprietà del bitume modificato a fine prova sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 97

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 105

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 54

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 51

Di seguito sono riportate le morfologie prima dell’aggiunta del reticolante, e dopo ogni quota di reticolante aggiunta.

PROVA g di SBS / 100 g di bitume

g di Guanidina / 100 g di bitume

Temperatura operativa della

prova(°C)

Modalità di aggiunta della guanidina

F210_5 5 0,400 210 In 1 quota all’inizio della procedura

di modifica

F195 5 0,400 195 In 1 quota all’inizio della procedura

di modifica

(58)

123

Miscela prima dell’aggiunta del reticolante

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/1,3 – Di-o-tolylguanidine

Miscela dopo la 1° aggiunta Miscela dopo la 2° aggiunta

(59)

124

Miscela dopo la 3° aggiunta Miscela dopo la 4° aggiunta

Dal immagini risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase.

In seguito alla 1° aggiunta del reticolante la morfologia della miscela subisce un peggioramento in termini di adesione tra le fasi. Le aggiunte successive, invece, migliorano l’adesione tra le fasi e la distribuzione del polimero.

Nonostante l’aggiunta si avvenuta gradualmente le caratteristiche morfologiche della miscela di fine prova non risultano dissimili da quelle mostrate dalla miscela prima dell’aggiunta dell’1,3 – Di-o-tolylguanidine.

I campioni morfologici dopo lo stoccaggio (vedi figure che seguono) mostrano una leggera perdita di adesione tra le fasi e una buona distribuzione del polimero sia nel Top che nel Bottom.

Tuttavia le prove di rammollimento hanno dimostrato che la miscela è instabile allo

stoccaggio.

(60)

125 Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

6.6.2 FGUA

L’aggiunta della guanidina a 15 minuti prima della fine del tempo di modifica e la più bassa temperatura operativa (160°C ) permette di valutare con esattezza quanto la cinetica del reticolante agisce sulle proprietà del blend.

Le caratteristiche della miscela risultate sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 79,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 116

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 53

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 63

(61)

126

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/1,3 – Di-o-tolylguanidine

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase.

L’analisi al microscopio in fluorescenza mostra che il polimero è uniformemente distribuzione nel campione sotto forma di particelle di forma e dimensioni variabili, ma non eccessivamente grossolane.

Le immagini della morfologia e la forte variazione di temperatura tra Top e Bottom

dimostrano che la miscela è altamente instabile allo stoccaggio.

(62)

127

Top 100x Bottom 100x

6.6.3 FGUA_180

Le caratteristiche della miscela risultate sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 95,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 107

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 53

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 54

(63)

128

100x 200x

Dalle immagini risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase. Il polimero mostra una buona compatibilizzazione nella miscela, ma non sufficiente da costituire la matrice del materiale.

L’analisi al microscopio in fluorescenza mostra una discreta compatibilità tra le fasi sia nel Top che nel Bottom, ma insufficiente per mantenere la stabilità dello stoccaggio a caldo.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/1,3 – Di-o-tolylguanidine Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(64)

129 Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 100

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 84

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 83,5

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 0,5

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/1,3 – Di-o-tolylguanidine

100x 200x

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase. La

morfologia è altamente omogenea. Il polimero è rigonfiato andando a costituire la matrice del

materiale.

(65)

130

materiale, il quale mostra una differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom praticamente trascurabile. Nonostante questo si ha una forte diminuzione della temperatura di rammollimento rispetto alla miscela di partenza e l’analisi morfologica mostra che la il polimero tende a coalescere in particelle distribuite in modo disuniforme nella matrice bituminosa.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/1,3 – Di-o-tolylguanidine Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

6.6.5 F195

Le caratteristiche ottenute dopo la modifica sono:

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 99

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 114,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 60

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 54,5

(66)

131

100x 200x

Dalle immagini precedenti risulta evidente che non si è verificata l’inversione di fase. La morfologia è altamente omogenea ed il polimero finemente disperso. Tuttavia l’affinità tra le fasi non è sufficiente per costituire una matrice a base polimerica.

Le caratterizzazioni sul Top e sul Bottom hanno dimostrato che la miscela è instabile allo stoccaggio.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/1,3 – Di-o-tolylguanidine Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(67)

132

Le variazioni alla procedura di modifica del bitume hanno avuto effetti positivi sulla compatibilizzazione tra le fasi: le immagini di morfologia mostrano nella maggioranza dei casi una migliore dispersione del polimero rispetto alla prima modifica. Una delle miscele ha perfino mostrato inversione di fase ( quella eseguita a 210°C ).

Tuttavia le prove di stabilità allo stoccaggio hanno mostrato esito positivo esclusivamente nel caso della modifica eseguita a 210°C.

La modifica F210_5 è stata eseguita con una quantità di accelerante superiore rispetto alla F210_4. Il risultato di questa variazione è un netto miglioramento della stabilità allo stoccaggio, ma sembra non provocare particolare affetti sulla morfologia della miscela.

Gli sviluppi della modifica della modifica a 210°C sono il risultato della combinazione di una relativamente alta quantità di accelerante e della temperatura elevata.

Per verificare quale dei due fattori abbia maggior influenza è stata eseguita una modifica ad una temperatura intermedia tra 180°C e 210°C.

I risultati ottenuti da questa modifica non hanno dato esito negativo e confermano che la decomposizione gioca un ruolo fondamentale nell’efficacia di questi compatibilizzanti.

PROVA g di Guanidina / 100 g di bitume

Temperatura della prova(°C)

Modalità di aggiunta della

guanidina

T

P&A

(°C)

T

P&A TOP

(°C)

T

P&A BOTTOM

(°C)

ΔT

P&A TOP &

BOTTOM (°C)

Linea_3 0,120 180

In 4 quote di uguale massa dopo la fase di

dissoluzione

97 105 54 51

FGUA 0,050 160

In 1 quota verso le fine della procedura

di modifica

79,5 116 53 63

FGUA_180 0,050 180

In 1 quota verso le fine della procedura

di modifica

95,5 107 53 54

F210_5 0,400 210

In 1 quota all’inizio della procedura di

modifica

100 84 83,5 0,5

F195 0,400 195

In 1 quota all’inizio della procedura di

modifica

99 114,5 60 54,5

(68)

133

Le modifiche eseguite con Sulfasan e Perkacit hanno dato risultati positivi in tutte le condizioni a cui sono state sottoposte. Sono quindi candidati per la caratterizzazione di ulteriori proprietà legate ai PMB per applicazioni stradali.

A tale scopo si rende necessario determinare quale sia la minima quantità di acceleranti che svolga efficacemente l’azione di compatibilizzazione.

6.7.1 Sulfasan DTDM – F10

Le caratteristiche della miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,059

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 100

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 92

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 89,5

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 2,5

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Sulfasan

100x 200x

(69)

134

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase.

L’elevata compatibilità tra le fasi si ripercuote in maniera positiva sulla stabilità a caldo del materiale, il quale mostra una piccola differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom.

Queste osservazioni sono confermate anche dall’analisi morfologica.

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Sulfasan Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

6.7.2 Perkacit DPTT – F11

Le caratteristiche della miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,100

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 96

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 96,5

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 95

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 1,5

(70)

135

100x 200x

Dalle immagini sovrastanti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase in quanto il polimero costituisce la fase continua e il bitume la fase dispersa. Il polimero rigonfia e si distribuisce abbastanza omogeneamente in tutto il campione.

Dopo lo stoccaggio a caldo l’adesione tra le fasi sembra essere migliorata, anche se si ha una leggera perdita delle proprietà termiche ( la temperatura di rammollimento diminuisce di 2°C).

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Perkacit Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

(71)

136 Le caratteristiche della miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,050

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 102,5

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 97,75

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 92

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 5,75

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Sulfasan

100x 200x

Dalle immagini precedenti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase.

L’elevata compatibilità tra le fasi si ripercuote in maniera positiva sulla stabilità a caldo del

materiale, il quale mostra una piccola differenza di temperatura tra il Top ed il Bottom.

(72)

137 Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

6.7.4 Perkacit DPTT – F12

Le caratteristiche della miscela sono:

 g di agente vulcanizzante / 100 g di bitume: 0,050

 Temperatura di rammollimento a fine prova (°C): 98

 Temperatura di rammollimento del Top (°C): 100,75

 Temperatura di rammollimento del Bottom (°C): 86,5

 Variazione di temperatura tra Top e Bottom (°C): 14,25

Fotografie in fluorescenza bitume/polimero/Perkacit

(73)

138

100x 200x

Dalle immagini sovrastanti risulta evidente che si è verificata l’inversione di fase in quanto il polimero costituisce la fase continua e il bitume la fase dispersa. Il polimero rigonfia e si distribuisce abbastanza omogeneamente in tutto il campione.

Dopo lo stoccaggio a caldo l’adesione tra le fasi sembra essere migliorata, anche se si ha una leggera perdita delle proprietà termiche ( la temperatura di rammollimento diminuisce di 2°C).

Fotografie in flourescenza bitume/polimero/Perkacit Top&Bottom

Top 100x Bottom 100x

Riferimenti

Documenti correlati

6.3 Fase III: Montaggio del disco inferiore e collegamento all’anello maggiore Sempre a terra, si procede all’assemblaggio dei due rimanenti elementi troncoconici che costituiscono

Stabilit` a: Secondo Metodo di Lyapunov (detto della funzione di Lyapunov) per la stabilit` a.. Teorema di Lagrange-Dirichlet (` e un’applicazione del secondo metodo di

Un gestore con un capitale di 100 e in presenza di un solo fattore di rischio, deve costruire un portafoglio con sensibilità pari ad 0.5. Nella matrice B si raccolgono tre

Risposta: b - Se una matrice è triangolare (ovvero tutti gli elementi che stanno al di sotto della diagonale principale oppure sopra la diagonale principale sono nulli) gli

La formazione degli stati solido e liquido per qualsiasi sostanza suggerisce che tra le molecole o atomi di tale sostanza debbano esistere forze molecolari anche se, come nel

Se il liquido è meno denso del solido (come accade in quasi tutti i casi) il punto di fusione aumenta al crescere della pressione (il solido fonde più facilmente a pressioni minori)

- posizionamento conci C3, C9, C11, C13 e C15 su soletta indurita mediante gru agente da terra lato rilevato e loro successivo spostamento lato alveo.. - montaggio conci C3, C9,

Il presente accordo entra in vigore alla data della firma delle Parti e durerà fino a quando le Informazioni Confidenziali non siano divenute note alla generalità degli operatori