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7. CONCLUSIONI Lo studio sperimentale svolto è sicuramente utile per fornire le prime indicazioni sul fenomeno fisico che interessa i Log Vane

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Academic year: 2021

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Capitolo 7 - Conclusioni

7. CONCLUSIONI

Lo studio sperimentale svolto è sicuramente utile per fornire le prime indicazioni sul fenomeno fisico che interessa i Log Vane. I risultati ottenuti dovranno però essere comunque implementati e confermati da ulteriori studi sperimentali sul modello utilizzato. Analizzando i dati dal punto di vista morfologico si vede che l’effetto della diversa inclinazione della struttura e della sua altezza influenza le conformazioni di scavo e della duna. La lunghezza di scavo risulta maggiore a parità di condizioni idrauliche per la prima tipologia morfologica. Questo fatto può fornire utili indicazioni progettuali in quanto possiamo stimare, per esempio, la lunghezza del tratto arginale di un fiume che si dovrà dotare di tale difesa spondale. Con i grafici ottenuti infatti, partendo dai dati presenti nel sistema fluviale reale oggetto dell’intervento, è possibile determinare la tipologia morfologica risultante dall’inserimento di Log Vane, e quindi avere indicazioni della lunghezza di scavo, della distanza del punto di massimo scavo dall’argine di ancoraggio della struttura, della distanza del punto di massimo scavo dalla struttura. Inoltre mediante l’equazione determinata è possibile avere anche indicazioni quantitative sull’entità del massimo scavo in funzione del parametro adimensionale A50 e della geometria

della struttura da inserire. Significative risultano essere anche le considerazioni estrapolate dall’analisi della massima altezza e lunghezza della duna. Nelle anse fluviali soggette alla navigazione può risultare di fondamentale importanza avere indicazioni morfologiche della conformazione planimetrica della duna, della sua lunghezza e altezza massima. Infine osserviamo schematicamente quanto segue. - Il Log Vane è in grado di ricreare, nel tratto rettilineo di un corso d’acqua a corrente lenta, il tipico andamento naturale Riffle-Pool. Se ben progettato, può assolvere le stesse funzioni del Cross Vane, a prezzi inferiori. La fauna ittica, inoltre, non è ostacolata nel risalire la corrente, potendo aggirare la struttura. - Gli scavi e le conseguenti dune si formano sia per tiranti idrici confrontabili con l’altezza della struttura, e quindi basse portate, sia per tiranti idrici maggiori;

- Oltre allo scavo a valle della struttura, già ampiamente descritto in letteratura, si presenta come altrettanto caratterizzante una buca di scavo alla punta, spesso anche più profonda, che accomuna fortemente il J-Hook alle altre strutture deflectors, come i Rock Vanes, gli Spurs e le Bendway Weirs. Quest’ultimo scavo obbliga il progettista a prevedere fondazioni sufficientemente profonde alla testa della struttura, per evitare il fenomeno dello scalzamento.

- Sono sconsigliate configurazioni in cui la struttura si sporga per più del 60% della larghezza dell’alveo dalla sponda di ammorsamento. Infatti, lo scavo alla punta tende ad allargarsi e può pericolosamente andare ad interessare la sponda opposta, provocando erosioni indesiderate. Da questo punto di vista, appare una soluzione cautelativa, oltre che maggiormente economica, utilizzare strutture “corte”, occupanti circa il 50% della sezione trasversale. Strutture di questa geometria sono, praticamente, la metà esatta di un Cross Vane.

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Capitolo 7 - Conclusioni

Figura 7.1a - Fondo mobile in evoluzione durante lo svolgersi di un esperimento (vista dall'alto).

Figura 7.1b- Fondo mobile in evoluzione durante lo svolgersi di un esperimento (vista laterale).

Figura

Figura 7.1a - Fondo mobile in evoluzione durante lo svolgersi di un esperimento  (vista dall'alto)

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