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4.1 CARATTERI ESTRINSECI CAP. IV: C

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CAP.

IV:

C

ONCLUSIONI

4.1

CARATTERI ESTRINSECI

Il lavoro inventariale degli almanacchi e dei lunari presenti nella Biblioteca Universitaria di Pisa ha sin da subito reso evidenti le peculiarità di questo genere di pubblicazione. L’analisi svolta su ogni esemplare posseduto dalla biblioteca ha dato la possibilità, soprattutto nei casi in cui i volumi delle testate erano numerosi, di fornire una descrizione dei caratteri estrinseci, nella loro evoluzione temporale, accurata e completa.

La prima caratteristica notata è stata la veste editoriale. Gli almanacchi ed i lunari, infatti, si presentano a volte con una copertina editoriale che, in alcune edizioni come L’amico di Casa, l’Italia nel Laberinto e il Regno delle Miserie, è illustrata. In alternativa si è riscontrato per i primi una rilegatura di “pregio”1 (marmorizzata o non), mentre per i secondi una veste editoriale poverissima. Sono altresì state rilevate legature povere anche tra gli almanacchi analizzati, come nel caso dell’Almanacco Agricolo per gli Agricoltori del Dipartimento del Reno o dell’Almanacco Statistico d’Italia, ma questi rappresentano casi isolati tra i volumi analizzati e sono da considerarsi, almeno come consistenza, più vicini per dimensioni ai lunari, che agli almanacchi.

Il formato rilevato per gli almanacchi è in 16°, con l’eccezione dell’Almanacco del Dipartimento del Reno, dell’Almanacco dell’I. E .R. Governo di Pisa, dell’Almanacco Statistico Bolognese, dell’Almanacco Toscano, del Palmaverde, dell’Indispensabile e del Nuovo Almanacco Genovese che sono invece in 24°, come tutti i lunari.

La consistenza per i lunari è di norma di sessantaquattro pagine, fatta eccezione per Il mondo alla Rovescia, Il Pianeta per l’Uomo e la Donna e L’Italia nel Laberinto che presentano una consistenza inferiore ed Il Mondo Nuovo che supera le duecento pagine. Gli almanacchi invece sono molto più consistenti e si estendono dal centinaio di pagine fino alle ottocento pagine.

Per quanto concerne il luogo d’origine, tutti i lunari presenti nella Biblioteca Universitaria sono stati pubblicati da editori toscani, soprattutto fiorentini, e ciò non stupisce, data la fragilità e la dispersione di questi poco conservati libretti. Tra gli almanacchi si ritrovano, invece, sedici pubblicazioni di origine Bolognese, Genovese, Torinese, Veneziana e Milanese.

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non paragonabile alle edizioni di pregio del Sei - Settecento, ma comunque resistenti, con legatura rigida e spesso decorata.

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Queste sono possedute dalla biblioteca in uno, due esemplari con l’unica eccezione dei nove volumi dell’Almanacco del Fanfulla che, acquistati da Giuseppe Piazzini, ex direttore della Biblioteca Universitaria, sono attualmente rilegati in tre tomi.

L’arco cronologico coperto dalle pubblicazioni esaminate si estende per tutto il corso dell’Ottocento. La quasi totalità dei lunari analizzati è stata pubblicata nella seconda metà dell’Ottocento, fatta eccezione per il Lunario dell’Insigne Astronomo Sesto Cajo Baccelli … . Poco più di metà degli almanacchi considerati è della seconda metà del XIX sec., mentre il resto è della prima metà.

Un altro aspetto rilevato per quanto riguarda i dati editoriali dei volumi analizzati è l’anno di pubblicazione, che nei lunari è risultato essere sempre il precedente rispetto all’anno di riferimento, mentre è spesso lo stesso anno per gli almanacchi, visto che il mese in cui venivano pubblicati era di solito gennaio, dato confermato nei volumi in cui il mese e l’anno di stampa dei singoli fascicoli venivano posti a piè di pagina.

4.2

LE ILLUSTRAZIONI

Anche se le illustrazioni potevano essere comprese nel paragrafo precedente, si è preferito in questa sede riservare ad esse una trattazione separata rispetto agli altri caratteri estrinseci.

In tutti i volumi esaminati, sono risultate quasi esclusivamente silografiche con l’eccezione, nell’Almanacco di Toscana, di alcune immagini dei frontespizi dei primi volumi e dei ritratti calcografici di Leopoldo II, Granduca di Toscana e Maria Anna Carolina, Granduchessa di Toscana, sempre presenti nei vari volumi di tale almanacco (Fig. 4.1). Queste calcografie realizzate da Is. Bozzolini, Erl.Mentier e Nic. Palmerini int sono identiche nei primi volumi fino all’edizione del 1835. Nelle successive i soggetti rimangono invariati, ma i ritratti vengono sostituiti e realizzati da Leopoldo Arcangeli e G. Paolo Lorensi. Dal 1840 i ritratti furono invece realizzati da De Fourner Flor mentre dal 1842 i nuovi ritratti sono di G.Palazzi ed incisi da Chiossone e G Benaini. E’ inoltre stata rinvenuta l’immagine

Fig 4.1 – Calcografia Almanacco di Toscana 1835

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calcografica del ritratto di Napoleone nell’almanacco l’Indispensabile… e l’antiporta e la carta geografica del Pel Calendario Pratese.

Molto spesso le immagini sono utilizzate per introdurre un capitolo o per decretare la fine della pubblicazione, come nel caso dell’introduzione al calendario dell’Almanacco Annunzi della Gazzetta d’Italia (Fig 4.2).

La strenna del paese è una testata interamente illustrata da tavole silografiche. In essa viene lasciato poco spazio alla scrittura, prediligendo il mezzo di comunicazione più efficace, ovvero

l’immagine. La prima parte della strenna è illustrata da O. Cesta, nome citato anche in copertina. L’ultima parte della Strenna comprende La Rivista Senese del 1876, costituita da numerose tavole, completate da didascalie esplicative. Il calendario, stampato solo sul recto, è preceduto da immagini silografiche che raffigurano scene di genere (ad es. il carnevale, la vendemmia, ecc..), cosa abituale negli almanacchi. L’immagine riportata è l’antiporta dell’edizione del 1877 (fig. 4.3).

L’Almanacco Militare Illustrato contiene anch’esso numerose illustrazioni, che hanno come oggetto scene di battaglie militari e ritratti dei generali in carica. Alcune di esse sono firmate dagli incisori

Balbiani e Cenni come l’immagine proposta (Fig 4.4).

Merita di essere citato anche l’Almanacco del Giornale Popolare Illustrato : l’Emporio Pittoresco, che illustra gli avvenimenti dell’anno trascorso, come nella silografia riportata, in cui l’imperatore d’Austria è a Parigi (Fig. 4.5), oppure scene di battaglia, simili all’immagine precedente. Nell’edizione del 1868, inoltre, il calendario presenta immagini sui diversi tipi di abitazioni nel mondo ed i

Fig 4.2 – Silografia Almanacco Annunzi della Gazzetta d’Italia

1874

Fig 4.4 – Silografia Almanacco Militare

illustrato 1867

Fig 4.3 – Silografia Strenna del Paese 1877

Fig 4.5 – Silografia Almanacco del Giornale Popolare illustrato 1868

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vari articoli di varietà sono anch’essi completati da piccole immagini silografiche.

Gli almanacchi soprattutto agrari, se contenenti illustrazioni, sono molto più semplici rispetto alle figure precedentemente trattate e raffigurano attrezzi agricoli, insetti, ec. I lunari contengono, invece, solo l’illustrazione dell’antiporta, fatta eccezione per i lunari l’Asino e il Mondo Nuovo. Quest’ultimo presenta piccole illustrazioni che raffigurano scene di genere firmate da Ferruzzi. Come spessissimo succede le stesse illustrazioni vengono riutilizzate in diversi anni nella stessa edizione e nel caso del Buon senso… e dell’Insigne Astronomo Etrusco anche in differenti testate. Lo stesso fenomeno è stato rilevato nell’Aulo Cecina e nel Buon Vecchio Lunario.

Degne di nota risultano essere, inoltre, le caricature di Milziade, lo pseudonimo di uno degli autori dell’Almanacco del Fanfulla.

4.3

I CONTENUTI

Grazie all’ analisi contenutistica è stato possibile inglobare almanacchi simili in determinati modelli predefiniti che permettono di operare un ulteriore suddivisione degli oggetti presi in esame. Gli elementi costanti in tutti questi tipi di pubblicazione sono le rubriche tradizionali contenenti sempre le feste mobili, le eclissi, le stagioni ed il calendario e sporadicamente anche le previsioni dell’anno.

I lunari oltre a queste rubriche potevano comprendere o meno un piccolo articolo di varia natura e/o un sonetto enigmatico. Il contenuto degli almanacchi invece, molto più vario ed esteso rispetto ai precedenti, presenta una varietà interna che permette di diversificarli in vari gruppi.

Gli almanacchi che sono stati considerati all’interno del gruppo guida della città o della corte contengono un quadro dell’apparato burocratico della città, della provincia di riferimento o del granducato, le fiere e i mercati, la tariffa del bollo e delle monete. Il più celebre tra gli almanacchi di ufficiali di corte fino al 1775 fu il Palmaverde, finché non fu sostituito dal Calendario per la Real Corte. Altri almanacchi riscontrati appartenenti allo stesso genere, coprono dal punto di vista contenutistico un territorio molto più vasto rispetto ai volumi della stessa categoria, in quanto le notizie si riferiscono all’intero territorio nazionale, come nel caso dell’Almanacco Etrusco: Cronologico, Statistico Mercantile”, che tentava di soddisfare la mancanza di notizie statistiche nell’Italia risorgimentale. Sono stati analizzati, inoltre, altri almanacchi, sempre inseriti nello stesso genere, ma di una categoria professionale particolare

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come ad esempio le autorità ed i docenti dell’Università Imperiale nel caso del Calendario Imperiale dell’Accademia di Pisa.

Il gruppo degli almanacchi con compendi astronomici e storico geografici include approfondimenti scientifici o geografici sui mezzi di trasporto ed i mezzi di comunicazione nel caso dell’Almanacco delle Strade Ferrate, indicazioni di tipo geografico e geologico fondamentali del territorio del Granducato di Toscana nell’Annuario Statistico della Toscana, articoli sulle macchie del sole e sulla meteorologia astronomica nel Nuovo Almanacco Genovese.

Gli almanacchi inclusi nel genere letterario si orientano verso un taglio educativo e moralistico, come L’Almanacco del Fanfulla, Il Pel Calendario Pratese e Il Dono del Capodanno …, l’Amico di Casa e l’Almanacco Statistico Bolognese, che contengono articoli di varietà e di morale, ma anche pedagogici, storico-artistici, politici, ec. Altri seguono un taglio più leggero, con diversi articoli dilettevoli come la Strenna del Paese, L’Almanacco della Famiglia, l’Almanacco per l’anno… in cui si contengono cose da far scappar i cani… . Tra gli almanacchi agrari L’amico Del Contadino è il periodico che meno si avvicina alla gente comune, in quanto annovera contributi sui fenomeni agricoli in modo più specifici rispetto agli altri almanacchi inclusi comunque nella stessa categoria. L’Almanacco Agrario del Dipartimento…, L’Almanacco del Coltivatore ed il Calendario dei Vini, contenevano le informazioni sulle innovazioni tecnologiche, sui nuovi macchinari e presentati in modo più completo rispetto ad un lunario, vengono scritti con uno stile semplice e con i termini comunemente usati nelle campagne.

Infine gli almanacchi considerati storici erano incentrati sulle campagne militari italiane e decantavano il valore dell’esercito italiano, a volte esclusivamente come nel caso dell’’Almanacco Militare Illustrato, altre volte insieme ad altri aspetti politici e di cronaca legati al territorio nazionale, come nel caso dell’Emporio Pittoresco, l’Almanacco Politico Italiano e l’Almanacco Storico Italiano.

4.4

NOTE D’ESEMPLARE

4.4.1 Note manoscritte

Diverse sono state le note manoscritte trovate all’interno dei volumi. Queste quasi sempre in versi sono spesso denigranti, come quella rinvenuta nel foglio di guardia dell’Almanacco del Dipartimento del Reno che loda l’almanacco ma non la città in cui fu stampato.

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Molteplici sono anche le note manoscritte sotto forma di dedica, che spesso chiariscono se un volume è stato donato o acquistato, queste sono state ritrovate ad esempio nell’Almanacco delle Reminiscenze Politiche Annuarie ed in diverse edizioni dell’Almanacco del Fanfulla. In altri casi le note manoscritte ritrovate riguardavano appunti privati quali orari di ricevimento del prefetto o conti, come nell’Indispensabile.

Soprattutto nei lunari privi di stampe nella copertina si sono spesso trovati dei versi in rima, con errori grammaticali, e spesso volgarità che si è preferito non trascrivere nell’inventario. Per lo più questi versi auspicavano che le predizioni del lunario fossero positive e minacciavano imprecazioni in caso contrario. Addirittura un possessore malediceva un edizione dell’Aulo Cecina perché stampata nella copertina e quindi priva di spazio per eventuali commenti.

4.4.2 Stato Conservativo

In generale lo stato conservativo degli esemplari esaminati è risultato buono. Purtroppo spesso sono state riscontrate tracce di una passata infestazione di tarli ormai debellata, ma che comunque ha lasciato segni evidenti nelle pubblicazioni.

Altro fenomeno rilevante è stata la presenza tra le carte di Foxing, un processo di degradazione ed invecchiamento del supporto cartaceo, che si manifesta con l'apparizione più o meno estesa di aree e macchie dalla pigmentazione, in questo caso, bruno-giallastra. Il fenomeno colpisce soprattutto la carta prodotta con battitori meccanici nel XIX secolo e nel tardo XVIII secolo, che comportavano un contatto con organi in ferro. Dato che i volumi presi in esame sono tutti del XIX sec. non è stato insolito rilevare in diversi esemplari tale fenomeno.

L'andamento dall'esterno verso l'interno delle macchie, tuttavia potrebbe essere imputato all’infiltrazione di umidità. Quest’ultima sembra altresì essere una causa probabile, considerando il fatto che l’ubicazione della biblioteca è a ridosso del fiume Arno.

4.5

I Baccelli

Sesto Caio Baccelli o Sesto Cajo Baccelli, conosciuto anche popolarmente come "lo Strolago di Brozzi" fu un cabalista ed astrologo vissuto intorno al 1600.

La sua fama, oltre che ad un detto popolare ("Essere come lo strolago di Brozzi, che riconosceva i pruni al tatto e la merda al puzzo") che la dice lunga sulle effettive capacità divinatorie del personaggio, è legata alla pubblicazione di un popolarissimo

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lunario annuale per agricoltori Il vero Sesto Caio Baccelli - Guida dell'agricoltore, del quale non si sa se ideato dal Baccelli stesso o a lui dedicato e di cui non è nota la data della prima edizione, ma tuttora esistente anche se meno diffuso di un tempo, contenente consigli agricoli, fasi lunari, previsioni del tempo, rime ed altro.

La fama di un così tanto diffuso lunario, così come accade per ogni prodotto editoriale di grande notorietà, ha determinato la nascita di diversi rifacimenti, plagi, ec. che nel corso del tempo hanno reso questo periodico sempre più noto. Famosissimo è ad esempio il Nipote del Sesto Cajo Baccelli, di cui si è già trattato nel primo capitolo della presente tesi.

In questo lavoro sono stati trovati oltre al Figlio di Sesto Cajo Baccelli Agricoltore e Astronomo …, ben quattro lunari che sicuramenti sono stati ispirati dal Baccelli:

1. Sesto Cajo Baccelli l’italiano : Lunario fiorentino per l’anno 1868. Con la statistica di tutta l’Italia; genealogia della vivente famiglia di S. M. Vittorio Emanuele II; fiere e mercati che si fanno in Toscana; il ragguaglio delle monete vecchie colle nuove

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2. Lunario per l’anno … dell’insigne astronomo filosofo e matematico Sesto Cajo Baccelli il vero rampollo dell’estinto Cajo Baccelli. Calcolato all’uso moderno all’altezza 43, 46, 30, del polo di Firenze, col crescere e lo scemare dei giorni in fine di ogni mese, colla genealogia delle principali case regnanti d’Europa, con un articolo agrario e nuove aggiunte.

Fig. 4.7

3. L’artigiano Lunario per l’anno… dell’insigne astronomo e matematico Sesto Cajo Baccelli, il vero legittimo rampollo dell’estinto Cajo. Preceduto da poesie giocose con la genealogia dei Regnanti e con tutte le fiere e i mercati che si fanno in Toscana

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4. Sesto Cajo Baccelli Lunario agrario per l’anno 1861: preceduto dalle solite poesie giocose e con la genealogie delle principali case regnanti.

Fig. 4.9

5. Sesto Cajo Baccelli l’agricoltore. Lunario per l’anno…

Fig. 4.10

Come si può notare dalle riproduzioni precedenti tutte le testate oltre a contenere il nome di Baccelli contengono sempre l’immagine di un astrologo ed una stella cadente con la coda all’ingiù. Questi due simboli dei Baccelli non soltanto sono diversi tra le varie testate ma cambiano nel corso del tempo anche tra le varie annate della stessa testata.

Data la particolarità di questo tipo di lunari, un’approfondita analisi su quest’ultimi potrebbe essere un’interessante oggetto di studi futuri.

Figura

Fig 4.4 – Silografia  Almanacco Militare

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