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Un bambino che non mangia… e non sta seduto

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Academic year: 2021

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Trippella G, Iacopelli J. Medico e Bambino 2021;24(5):e157 DOI: 10.53126/MEBXXIV157

129

MeB - Pagine Elettroniche

Volume XXIV

Maggio 2021

numero 5

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

UN BAMBINO CHE NON MANGIA… E NON STA SEDUTO

Giulia Trippella

1

, Jessica Iacopelli

1,2

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Firenze 2UO di Pediatria Medica, Ospedale “Anna Meyer”, Firenze

Indirizzo per corrispondenza: giulia.trippella@gmail.com Descriviamo il caso di un bambino di 11 mesi inviato

dal curante all’attenzione del reparto di Pediatria, in se-guito al riscontro di arresto della crescita staturo-ponderale e della circonferenza cranica, in associazione ad arresto dello sviluppo psicomotorio. Nato a termine da terza gra-vidanza normodecorsa, con peso alla nascita 3950 g. A sei mesi era stato iniziato il divezzamento, ma i genitori riferi-vano che il bambino rifiutava la maggior parte dei cibi pro-posti e che continuava ad avere una dieta prevalentemente a base di latte materno.

Alla valutazione clinica appariva in condizioni cliniche discrete, di colorito pallido. Presentava ipotono assiale e ritardo dell’acquisizione delle tappe evolutive, in partico-lare non manteneva la posizione seduta. Gli esami ematici mostravano un quadro di anemia macrocitica (Hb 6,5 g/d, MCV 101 fl, MCH 34,3 pg/ml), con neutropenia e piastrine ai limiti inferiori della norma. Allo striscio di sangue peri-ferico si riscontravano neutrofili ipersegmentati. Visto il quadro neurologico, è stata eseguita una TC cranioencefa-lica, che ha mostrato atrofia del parenchima cerebrale con consensuale dilatazione degli spazi liquorali periencefalici. La RM encefalica ha confermato l’atrofia della sostanza bianca biemisferica, con assottigliamento del corpo calloso

(Figura 1). Estendendo l’anamnesi nutrizionale è emerso,

inoltre, che la madre seguiva una dieta vegetariana fin dall’inizio della gravidanza. In considerazione dei dati anamnestici, del quadro di anemia macrocitica e del coin-volgimento della sostanza bianca encefalica, è stato quindi posto il sospetto di carenza di vitamina B12.

Le successive indagini diagnostiche hanno confermato livelli di vitamina B12 notevolmente ridotti (< 60 pg/ml), con livelli incrementati di acido metilmalonico plasmatico e urinario e iperomocisteinemia. Pertanto è stata intrapresa terapia con idrossicobalamina, con progressivo migliora-mento degli esami ematici e dello sviluppo neuroevolutivo. È stato inoltre intrapreso un percorso nutrizionale volto a instaurare un’alimentazione adeguata.

Figura 1. RM encefalo: atrofia della sostanza bianca

bi-emisferica, con assottigliamento del corpo calloso.

Il deficit di vitamina B12 è raro nel lattante, tuttavia l’in-cidenza è più alta nei bambini allattati al seno da madri ve-getariane o vegane. Di fronte a un lattante con arresto dello sviluppo psicomotorio è importante indagare le abitudini alimentari del bambino e della famiglia, oltre a eseguire l’analisi dell’emocromo: un’anemia macrocitica associata ad arresto dello sviluppo psicomotorio deve far porre il so-spetto di deficit di vitamina B12. La vitamina B12 è essen-ziale per lo sviluppo del sistema nervoso e una sua carenza comporta una riduzione della sintesi di neurotrasmettitori e un ritardo nella mielinizzazione neuronale, con conse-guenti atrofia della sostanza bianca cerebrale, disturbi dello sviluppo psicomotorio e sintomi neurologici. Tali altera-zioni sono reversibili in seguito al trattamento, se pronta-mente riconosciute. Pertanto, è fondamentale una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato al fine di evitare esiti neurologici permanenti. Infine, è importante un adeguato

counselling alimentare alla famiglia, mirato a evitare

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