• Non ci sono risultati.

SEMINARI DI STUDIO FIUGGI 5-6/8-9 GIUGNO 2009 SESSIONE PER I SEGRETARI DEI COLLEGI L’ente Collegio Ipasvi L’ente Collegio Ipasvi Funzioni, adempimenti, responsabilità del Segretario

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "SEMINARI DI STUDIO FIUGGI 5-6/8-9 GIUGNO 2009 SESSIONE PER I SEGRETARI DEI COLLEGI L’ente Collegio Ipasvi L’ente Collegio Ipasvi Funzioni, adempimenti, responsabilità del Segretario"

Copied!
68
0
0

Testo completo

(1)

SEMINARI DI STUDIO FIUGGI 5-6/8-9 GIUGNO 2009 SESSIONE PER I SEGRETARI DEI COLLEGI

L’ente Collegio Ipasvi L’ente Collegio Ipasvi

Funzioni, adempimenti, responsabilità del Segretario

A cura di

Barbara Mangiacavalli Claudia Runci

(2)

DLCPS 13/9/1946 n. 233 – Ricostituzione degli Ordini delle professioni sanitarie e per la disciplina dell'esercizio delle professioni stesse

DPR 5/4/50 n. 221 – Approvazione del regolamento per l'esecuzione del Dlcps 13 settembre 1946, n. 233, sulla ricostituzione degli Ordini delle professioni sanitarie e per la disciplina dell'esercizio delle professioni stesse

L. 29/10/54 n. 1049 – Istituzione dei Collegi delle Infermiere

professionali, delle Assistenti sanitarie visitatrici e delle Vigilatrici d'infanzia

L. 241/90 e succ. modifiche e integrazioni – Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti

amministrativi

DPR 28/12/00 n. 445 - Testo Unico delle disposizioni legislative e Normativa di riferimento

Normativa di riferimento

(3)

art. 3 - Formalità e adempimenti del Consiglio direttivo art. 3 - Formalità e adempimenti del Consiglio direttivo

I consiglieri eletti devono comunicare formalmente l’accettazione della carica al consigliere anziano entro tre giorni dall’elezione

Entro otto giorni dall’avvenuta elezione, il Consiglio direttivo viene convocato dal consigliere più anziano di età

La convocazione può essere effettuata con qualsiasi mezzo idoneo a verificarne l’avvenuta ricezione

L’ordine del giorno della prima convocazione è limitato alla elezione delle cariche così come descritte all’articolo seguente e alla eventuale discussione delle linee programmatiche del triennio di carica

art. 4 - Rinuncia alla carica art. 4 - Rinuncia alla carica

L’iscritto eletto può rinunciare alla carica attraverso una comunicazione formale al consigliere anziano entro tre giorni dall’avvenuta elezione e comunque non oltre la data della convocazione della prima seduta del Consiglio Direttivo

Linee Guida

per la gestione dei provvedimenti degli organi collegiali

(4)

art. 5 - Dimissioni alla carica di Consigliere art. 5 - Dimissioni alla carica di Consigliere

Il consigliere può dimettersi attraverso una comunicazione formale al Presidente

Il consigliere dimissionario non viene sostituito e il Consiglio direttivo continua la propria attività con i limiti descritti all’articolo 22 del D.P.R. 5 aprile 1950 n. 221

Qualora il consigliere dimissionario avesse rivestito una carica, si procede senza ritardo alla nomina della nuova carica

art. 6 - Insediamento del Consiglio direttivo e relativi adempimenti art. 6 - Insediamento del Consiglio direttivo e relativi adempimenti

Come primo adempimento obbligatorio, i consiglieri devono eleggere in sequenza il Presidente, il Vice Presidente, il Segretario e il Tesoriere

La votazione avviene per scrutinio segreto o, all’unanimità, per acclamazione

art. 7 - Sede delle riunioni art. 7 - Sede delle riunioni

La sede delle riunioni del Consiglio direttivo è fissata di norma presso la Linee Guida

per la gestione dei provvedimenti degli organi collegiali

(5)

art. 31 - DPR 221/50 art. 31 - DPR 221/50

Il Segretario è responsabile del regolare andamento dell'ufficio. Sono ad esso affidati l’archivio, i verbali delle adunanze dell'assemblea e del

Consiglio, i registri delle relative deliberazioni, il registro degli atti compiuti in sede conciliativa ai sensi dell'art. 3 lettera g) del decreto legislativo 13 settembre 1946 n. 233, il registro dei pareri espressi dal Consiglio, nonché gli altri registri prescritti dal Consiglio stesso

Spetta al Segretario l’autenticazione delle copie delle deliberazioni e degli atti da rilasciarsi a pubblici uffici o, nei casi consentiti, ai singoli interessati. In caso di assenza o impedimento il Segretario è sostituito dal consigliere meno anziano di età, che non sia il Tesoriere

Funzioni e responsabilità dei segretari estrapolate dalla norma Funzioni e responsabilità dei segretari estrapolate dalla norma

- Il Segretario e il Tesoriere, per le materie di competenza, collaborano con il Presidente alla stesura dell’odg, determinato dal Presidente, che

Le funzioni del segretario del Collegio Ipasvi

(6)

- È responsabile del regolare andamento dell’ufficio, mentre il

Presidente cura l’esecuzione delle deliberazioni dei rispettivi organi collegiali e dirige l’attività degli uffici (art. 29 DPR 221/50) essendone il legale rappresentante

- Ha l’affidamento dell’Archivio (protocollo e gestione dei documenti, con relativa archiviazione)

- Tenuta dei registri dei verbali delle adunanze del Consiglio direttivo e dell’Assemblea degli iscritti (redazione, tenuta e archiviazione)

- Tenuta dei registri delle deliberazioni del Consiglio direttivo (redazione, tenuta e archiviazione)

- Tenuta di ogni altro registro prescritto dal Consiglio direttivo - Potere di autentica di documenti

- Controfirma dei mandati di pagamento e delle reversali di incasso (art.

32, comma 3 DPR 221/50)

- Informative e formazione del personale in merito a particolari Funzioni e responsabilità dei segretari estrapolate dalla norma

(7)

LE FUNZIONI E GLI ADEMPIMENTI DEL SEGRETARIO NEL CONSIGLIO DIRETTIVO

Nell’ambito del Consiglio DirettivoConsiglio Direttivo, il segretario contribuisce alle

attività di rappresentanza, guida e tutela del gruppo professionale che il Consiglio Direttivo svolge secondo quanto previsto dal DLCPS

233/46 e dal DPR 221/50

In quanto organo collegiale, il Consiglio Direttivo esprime la propria volontà mediante un particolare procedimento che si conclude con l’adozione di un particolare atto: la deliberadelibera, e che viene documentato , dal verbaleverbale

Delibera e verbale sono atti formati a cura del segretario, secondo definite procedure

Dalla attivazione corretta di tali procedure dipende la validità della delibera e del verbale e, conseguentemente, la validità della volontà

(8)

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Direttivo Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Direttivo si s inserisce nel concetto più ampio di procedimento amministrativo

mediante il quale il Collegio, in quanto ente pubblico autarchico, agisce per il perseguimento dei propri fini istituzionali

▪ Il procedimento amministrativoprocedimento amministrativo si articola in 4 fasi :

 L’iniziativa

 L’istruttoria

 La fase costitutiva o decisoria

La fase integrativa dell’efficacia

Nel caso di formazione della volontà di un organo collegiale, come il Consiglio Direttivo, la fase costitutiva del procedimento si apre con un sub-procedimento finalizzato all’adozione della delibera

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo Direttivo

(9)

La delibera è l’atto con cui un organo collegiale esprime la propria delibera volontà

Fasi del sub-procedimento per l’adozione della delibera sono:

▪ la convocazione

▪ l’adunanza/riunione

▪ la discussione

▪ la votazione

▪ la verbalizzazione

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo –

Direttivo – L’adozione della deliberaL’adozione della delibera

(10)

La convocazione

La convocazione è l’atto che avvia l’attività di un organo collegiale Nel caso del Consiglio Direttivo, la convocazione è di competenza del presidente che vi procede di sua iniziativa oppure su richiesta di almeno 1/3 dei componenti il Consiglio

La convocazione ordinaria deve essere effettuata, almeno 5 giorni ordinaria

naturali consecutivi prima della riunione, con qualunque mezzo idoneo a verificarne l’avvenuta ricezione

La convocazione d’urgenza, per ragioni di documentata urgenza, può d’urgenza essere fatta fino a 1 giorno prima della riunione per le vie brevi o per telegramma, fatta salva la garanzia della comunicazione dell’ordine del dell’ordine del giorno

giorno

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo –

Direttivo – La convocazioneLa convocazione

(11)

L’eventuale ritardata o mancata ricezione della convocazione da parte di uno dei consiglieri è sanata qualora il consigliere intervenga comunque alla riunione

Elementi essenziali della convocazione Elementi essenziali della convocazione

La convocazione deve contenere a pena di nullità l’indicazione:a pena di nullità - della data

- dell’ora

- del luogo di svolgimento della riunione - l’ordine del giorno

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo –

Direttivo – La convocazioneLa convocazione

(12)

L’ordine del giorno L’ordine del giorno

E’ determinato dal presidente. Nel caso di convocazione su richiesta di 1/3 dei consiglieri, è proposto da questi e il presidente ne prende atto

• è articolato per argomenti che devono avere una formulazione precisa e la terminologia utilizzata deve essere chiara

• si apre con l’approvazione del verbale relativo alla seduta precedente e con le comunicazioni (di presidente e componenti) che danno luogo a presa d’atto

• può essere modificato e integrato previa comunicazione a tutti i consiglieri

La modifica modifica o l’integrazioneintegrazione dell’odg può avvenire anche durante la

riunione. Le proposte di modifica sono sottoposte all’approvazione del Consiglio in apertura di seduta e deve esserne data comunicazione agli

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo –

Direttivo – L’ordine del giorno contenuto nella L’ordine del giorno contenuto nella convocazione

convocazione

(13)

▪ Costituisce requisito di legittimità della deliberazione di un organo collegiale di un ente pubblico l’osservanza del procedimento di previa convocazione dell’adunanza dei componenti il collegio e della

comunicazione formale del relativo odg recante indicazione degli argomenti iscritti per la trattazione

▪ La funzione dell’avviso di convocazione delle sedute di un organo collegiale è quella di informare preventivamente i singoli membri degli argomenti in discussione, affinché ciascuno possa intervenire

adeguatamente preparato e al limite possa scientemente decidere la propria partecipazione o meno alle sedute. Pertanto è illegittima una delibera assunta su un argomento che non abbia formato oggetto dell’odg

Giurisprudenza del Consiglio di Stato in merito

Giurisprudenza del Consiglio di Stato in merito all’odg all’odg come requisito di legittimità delle deliberazioni

come requisito di legittimità delle deliberazioni

(14)

▪ È illegittima la deliberazione del consiglio di un ente pubblico qualora nell’avviso di convocazione manchi l’indicazione degli argomenti che dovranno essere trattati espressa in termini tali da poter dare ai membri del collegio la possibilità di individuare con assoluta certezza l’oggetto che dovrà essere discusso

▪ Nella specificazione dell’odg non deve essere usata né una

formulazione così vaga da non permettere di comprendere quali problemi dovranno essere trattati, né una terminologia volutamente ambigua

Giurisprudenza del Consiglio di Stato in merito

Giurisprudenza del Consiglio di Stato in merito all’odg all’odg come requisito di legittimità delle deliberazioni

come requisito di legittimità delle deliberazioni

(15)

La documentazione di supporto alle deliberazioni è messa a documentazione

disposizione dei consiglieri, presso la sede del Collegio o per via telematica, almeno 2 giorni prima della riunione

La bozza del verbale precedente è inviata ai consiglieri almeno 2 giorni verbale precedente prima della riunione e, in questo caso, il verbale si considera letto

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo –

Direttivo – Gli altri documentiGli altri documenti

(16)

L’adunanza

L’adunanza è espressione della collegialità di un organo Elementi essenziali

Elementi essenziali dell’adunanza, quale requisito della collegialità, sono:

- l’unità di tempo - l’unità di luogo - l’unità di azione

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo –

Direttivo – L’adunanzaL’adunanza

(17)

Perché la seduta del Consiglio Direttivo si possa ritenere valida è

necessario verificare la sussistenza del quorum strutturale (o numero quorum strutturale legale) che comporta la presenza della metà + 1 dei componenti il

consiglio. A tale verifica procede il segretario che riferisce al presidente Se non è raggiunto il quorum strutturale, il presidente può differire differire

l’inizio della riunione per un massimo di 1 ora, dopodichè la seduta viene rinviata

Se il quorum strutturale viene a mancare durante il corso della riunione, questa può essere sospesa per massimo 1 ora. Se alla ripresa dei lavori sospesa non si raggiunge il quorum strutturale la seduta viene rinviata rinviata

In questo caso gli argomenti non discussi sono iscritti in testa all’odg della seduta successiva

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo –

Direttivo – L’adunanza e il quorum strutturaleL’adunanza e il quorum strutturale

(18)

Nessuna seduta di un organo collegiale è valida se non sia presente il presente il presidente

presidente o chi ne fa le veci

La riunione del Consiglio Direttivo non è pubblica, possono intervenire soltanto persone espressamente invitate dal presidente o dal Consiglio per motivi specifici (es. pareri tecnici)

La presenza di estranei non autorizzatiestranei non autorizzati invalida la seduta anche se questi non abbiano partecipato alla discussione

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo –

Direttivo – Gli altri requisiti per la validità dell’adunanzaGli altri requisiti per la validità dell’adunanza

(19)

La discussione

La discussione è condotta dal presidente o, in caso di sua assenza o impedimento, dal vicepresidente

Il presidente apre la discussione solo su argomenti all’odg, cede e toglie la parola e, al termine della discussione su ogni proposta di delibera, indice la votazione

Durante la discussione è possibile richiedere l’inversione di uno o più punti all’ordine del giorno

La discussione è riportata in sintesi nel verbale a cura del segretario Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Direttivo –

Direttivo – La discussioneLa discussione

(20)

La votazione

La votazione è l’atto con cui si forma la volontà collegiale e determina l’adozione della delibera

Il presidente, terminata la discussione, indice la votazione e i

componenti del CD possono prendere la parola solo per la dichiarazione di voto

La votazione è di norma palese. Il voto del presidente prevale in caso di palese parità

Se la deliberazione riguardi fatti, stati qualità personali o informazioni che possano procurare pregiudizio a terzi o al Collegio, si procede alla votazione a scrutinio segreto e, in caso di parità, la proposta di delibera scrutinio segreto è respinta

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo –

Direttivo – La votazioneLa votazione

(21)

Perché una delibera sia legittimamente adottata deve essere verificato il quorum funzionale

quorum funzionale (o maggioranza) che corrisponde a metà + 1 dei presenti. A tale verifica procede il segretario

Il segretario deve riportare espressamente nel verbale: la votazione, le sue modalità attuative (voto segreto o palese) e il suo esito finale. In caso di voto palese vanno indicati i nominativi a favore, contro e

astenuti. In caso di voto segreto nel verbale si tiene nota degli astenuti È previsto per ciascun consigliere il dovere di astenersi dal partecipare astenersi e dall’assistere alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti un interesse diretto personale o dei propri familiari

Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio Il procedimento di formazione della volontà del Consiglio

Direttivo –

Direttivo – La votazione e il quorum La votazione e il quorum funzionalefunzionale

(22)

La votazione determina l’adozione della delibera. La formazione della delibera, intesa come atto amministrativo, è un adempimento del

segretario

Atto amministrativo

Atto amministrativo – è una manifestazione di volontà, di conoscenza, di giudizio o misto a rilevanza esterna posto in essere da un’autorità

amministrativa nell’esercizio di una funzione amministrativa per un caso concreto e per destinatari determinati o determinabili

La formaforma consiste nella modalità di manifestazione dell’atto

amministrativo. È un elemento essenziale, necessario per l’esistenza giuridica dell’atto stesso

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

La formazione della delibera La formazione della delibera

(23)

La delibera del Consiglio Direttivo

La delibera del Consiglio Direttivo è un atto amministrativo per cui è prevista la forma scritta

Elementi essenziali

Elementi essenziali della delibera, in quanto atto in forma scritta sono: atto in forma scritta

◦ l’intestazione - l’autorità emanante

◦ l’oggetto - bene, comportamento, rapporto o fatto

◦ la data e il luogo di emanazione

◦ i partecipanti - quorum strutturale e funzionale

◦ il preambolo - situazione di fatto e di diritto

◦ i pareri e i controlli finanziario - contabili

◦ la motivazione - le ragioni dell’atto emanato

◦ il dispositivo - dichiarazione di volontà

◦ la firma del segretario e la sottoscrizione del presidente

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

La formazione della delibera La formazione della delibera

(24)

COLLEGIO PROVINCIALE IPASVI DI via cap città

DELIBERAZIONE n. /09

Prot. Rep.

del Consiglio Direttivo del Collegi IPASVI di Oggetto:

Il giorno presso la sede legale del Collegio Ipasvi

IL CONSIGLIO DIRETTIVO

verbale n.

COMPONENTI ASSENTI PRESENTI Nome x

Constatata la presenza del numero legale

ADOTTA IL SEGUENTE PROVVEDIMENTO CON VOTI

COMPONENTI FAVOREVOLI CONTRARI ASTENUTI Nome x

(25)

Il preambolo

Il preambolo si compone di una

▪ ▪ parte procedurale in cui è descritto l’iter del procedimento con parte procedurale

riferimento agli adempimenti istruttori necessari all’adozione di quella determinata delibera. Deve evidenziare che sono state seguite

correttamente tutte le procedure di legge

IL CONSIGLIO DIRETTIVO

costituito secondo quanto disposto dal DLCPS n. 233/46 art. 2 e dalla delibera n. / verb. / , nel rispetto delle attribuzioni di cui all’art. 3 del DLCPS n.

233/46

Convocato con nota prot.

Visto - il DLCPS n. 233/46

- il DPR n. 221/50

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

La formazione della delibera – Il preambolo La formazione della delibera – Il preambolo

(26)

parte contenutistica nella quale sono descritti i contenuti più parte contenutistica

significativi emersi nell’iter procedimentale: fatti, atti, accertamenti (elementi di fatto), norme giuridiche applicabili all’atto (elementi di diritto)

Gli elementielementi di fatto posso essere indicati in ordine logico, cronologico di fatto o misto

Gli elementi di diritto devono essere indicati solo in ordine cronologicoelementi di diritto Richiamato

- il Regolamento di amministrazione e contabilità dei Collegi approvato con delibera n. / verb.

- l’art. 3 c) del Dlcps 233/46

- la delibera n. / verb. relativa a

Rilevato

----

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

La formazione della delibera – Il preambolo La formazione della delibera – Il preambolo

(27)

La motivazione

La motivazione rende conto del perché il Consiglio adotta la delibera Consiste nell’indicazione:

▪ dei presupposti di fatto che condizionano l’adozione o il contenuto presupposti di fatto dell’atto

delle ragioni giuridiche, cioè le norme che giustificano l’adozione ragioni giuridiche dell’atto

Premesso

----

Preso atto

----

Atteso

----

Considerato

----

Ritenuto

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

La formazione della delibera – La motivazione La formazione della delibera – La motivazione

(28)

Secondo l’art. 3 L. 241/90 la motivazione è obbligatoriaè obbligatoria a pena di nullità della delibera, e deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni

giuridiche che hanno determinato la decisione del Consiglio in relazione alle istanze istruttorie

L’obbligo di motivazione non sussiste per gli atti normativi e per quelli a contenuto generale

La motivazione per relationem non risulta dal corpo della delibera ma motivazione per relationem dagli atti precedentemente compiuti nel corso dell’iter procedimentale.

Tali atti da cui risultano le ragioni della decisione devono essere indicati nella delibera e resi disponibili

La motivazione anticipata ricorre quando nei procedimenti a istanza di motivazione anticipata parte il Responsabile del Procedimento, prima di adottare un

provvedimento negativo per il destinatario, è tenuto a comunicargli Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – La formazione della delibera – La motivazione

La formazione della delibera – La motivazione

(29)

La mancanza totale di motivazione

l’indicazione incompleta dei presupposti di fatto e delle ragioni giuridiche della decisione

la mancata indicazione degli atti per relationem e dei modi per accedere ad essi

la motivazione illogica o contraddittoria

rendono la delibera illegittima e ne determinano la nullità

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

La formazione della delibera – La motivazione La formazione della delibera – La motivazione

(30)

Nell’adozione di una delibera, più ampia è la discrezionalità tanto più la motivazione deve essere ampia e articolata

La discrezionalità amministrativa è la facoltà di scegliere tra più discrezionalità amministrativa

comportamenti, tutti giuridicamente leciti, per soddisfare o perseguire un interesse pubblico

Negli atti discrezionali, dopo l’indicazione dei presupposti di fatto e di atti discrezionali diritto, occorre indicare l’esame delle scelte possibili

Per gli atti vincolatiatti vincolati o dovuti non c’è possibilità di scelta per cui il Consiglio si limita a verificare la sussistenza dei presupposti per

l’adozione dell’atto. In questo caso la motivazione si riduce a descrivere i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno portato

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

La discrezionalità amministrativa La discrezionalità amministrativa

(31)

Il dispositivo

Il dispositivo descrive il contenuto volitivo o dichiarativo dell’atto, deve essere una conseguenza logica e imparziale di quanto emerso nel

preambolo e nella motivazione e deve basarsi sulla valutazione dei vari interessi coinvolti. Costituisce la parte precettiva dell’atto

DELIBERA

1.

2.

STABILISCE

relativamente a quanto deliberato, il seguente limite di spesa complessiva: euro ATTESTA

che le relative voci di spesa verranno imputate ai seguenti capitoli di competenza: Titolo, Categoria, Capitolo, Voce

AUTORIZZA

il tesoriere ad impegnare le relative somme nei limiti del bilancio di previsione 2009 approvato da parte dell’Assemblea nella seduta ordinaria del

DICHIARA la presente delibera immediatamente eseguibile

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

La formazione della delibera – Il dispositivo La formazione della delibera – Il dispositivo

(32)

Gli allegati sono atti non riportati all’interno del dispositivo ma scritti a allegati parte e allegati alla proposta di delibera di cui costituiscono parte

integrante (capitolati, contratti, regolamenti, offerte di servizi ecc.) L’accesso alla delibera comporta l’accesso anche agli atti allegati richiamati nella stessa, salvo specifiche eccezioni di legge o di regolamento

I documenti allegati ad una delibera devono essere richiamati espressamente nel preambolo e indicati/approvati nel dispositivo Devono essere siglati dal segretariosiglati dal segretario

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

Gli allegati alla delibera Gli allegati alla delibera

(33)

Il Consiglio Direttivo ha il potere di riesaminare i propri provvedimenti, modificarli e integrarli con altri più idonei e rispondenti ai fini

istituzionali

Una delibera può essere integrata o integrata modificata con una delibera modificata successiva. Le deliberazioni che integrano o modificano precedenti provvedimenti devono fare espressa menzione delle parti modificate o integrate

Una delibera può essere ritirata dal Consiglio Direttivo in autotutela, fatti ritirata salvi i diritti dei terzi, con una delibera di revoca o di annullamento

Il ritiro, mediante l’annullamento d’ufficio, è obbligatorio in presenza di vizi di legittimità riscontrati successivamente

Il potere di autotutela del Consiglio Direttivo – Il potere di autotutela del Consiglio Direttivo – La La

modifica e il ritiro di precedenti deliberazioni modifica e il ritiro di precedenti deliberazioni

(34)

La verbalizzazione

La verbalizzazione è l’atto del tradurre in forma scritta il contenuto di quanto viene espresso oralmente.

È l’attività che documenta la formazione della volontà collegiale e ne costituisce l’unica prova

▪▪ Il verbaleIl verbale è l’atto pubblico che documenta la volontà espressa dal Consiglio Direttivo (mediante l’adozione delle deliberazioni)

È redatto dal segretario e da lui firmato come segretario responsabile della responsabile della regolarità delle operazioni compiute per la validità

regolarità delle operazioni compiute per la validità della riunione e delle deliberazioni adottate

È poi sottoscritto dal presidente come responsabile del contenuto del verbale e delle deliberazioni prese

Definizione normativa di atto pubblico Definizione normativa di atto pubblico art. 2699 cc

art. 2699 cc – Atto pubblico è il documento redatto con le richieste

formalità da un notaio o altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – La verbalizzazione

La verbalizzazione

(35)

L’elemento caratterizzante dell’atto pubblico va ravvisato

nell’appartenenza del fatto attestato alla sfera di attività direttamente compiuta dal pubblico ufficiale o caduta sotto la sua immediata

percezione

Quindi è atto pubblico ogni scritto di natura documentale redatto dal pubblico ufficiale per uno scopo inerente le sue funzioni

Rientrano in tale definizione anche gli atti interni formati dal pubblico anche gli atti interni ufficiale per documentare fatti inerenti l’attività da lui svolta e la

regolarità delle operazioni amministrative a cui è addetto

Giurisprudenza (Cassazione) in merito al verbale come Giurisprudenza (Cassazione) in merito al verbale come

atto pubblico atto pubblico

(36)

Elementi essenziali

Elementi essenziali che il verbale deve contenere a pena di nullità sono:

▪ denominazione dell’ente

luogo e data della seduta

presenti e assenti

ordine del giorno

sintesi della discussione e indicazione delle deliberazioni prese con le modalità di votazione

orario di inizio e fine lavori

sottoscrizione del presidente e firma del segretario

Nel verbale il segretario descrive l’attività del Consiglio Direttivo in

modo puntuale riportando, oltre agli elementi essenziali, qualsiasi atto o fatto che ritenga degno di nota. Dal verbale deve risultare che l’iter seguito è conforme alle norme regolatrici del procedimento e agli

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

La formazione del verbale La formazione del verbale

(37)

COLLEGIO PROVINCIALE IPASVI DI

via cap città

VERBALE n. ( /09)

Prot. Rep.

luogo data

Odg

a) b)

Presenti:

Assenti:

Inizio lavori ore

Sintesi della discussione su ciascun punto all’odg

Il Consiglio direttivo con delibera n. all’unanimità decide

Chiusura lavori ore

(38)

DPR 28 dicembre 2000 n. 445

Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa

art. 7 Redazione e stesura di atti pubblici art. 7 Redazione e stesura di atti pubblici

I decreti, gli atti ricevuti dai notai, tutti gli altri atti pubblici, e le

certificazioni sono redatti, anche promiscuamente, con qualunque mezzo idoneo, atto a garantirne la conservazione nel tempo

(a stampa, con scrittura a mano o a macchina)

Il testo degli atti pubblici comunque redatti non deve contenere lacune, aggiunte, abbreviazioni, correzioni, alterazioni o abrasioni. Sono

ammesse abbreviazioni, acronimi, ed espressioni in lingua straniera, di uso comune. Qualora risulti necessario apportare variazioni al testo (in dipendenza di errori o omissioni), si provvede (con chiamate in calce) in

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

criteri per la stesura del verbale criteri per la stesura del verbale

(39)

Le proposte di rettifica

Le proposte di rettifica al verbale del Consiglio Direttivo devono essere presentate per iscritto prima dell’approvazione

Sono accolte dal presidente e vengono riportate nel verbale successivo Il verbale è l’unica prova fino a querela di falso della formazione della l’unica prova volontà collegiale

L’invaliditàinvalidità del verbale (per il carattere insostituibile della prova) determina l’impossibilità di dimostrare la formazione della volontà collegiale e determina l’inefficacia della delibera

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

rettifiche, valenza probatoria e invalidità del verbale rettifiche, valenza probatoria e invalidità del verbale

(40)

I registri dei verbali e delle deliberazioni vanno conservati a cura del registri segretario in modo da garantire l’integrità, la completezza e la

riservatezza del loro contenuto e devono essere resi disponibili per motivate richieste di accesso

L’accessoaccesso al verbale è ammesso per chi vi abbia un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento stesso

Del contenuto delle deliberazioni è assicurata una adeguata comunicazione

Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo – Gli adempimenti del segretario nel Consiglio Direttivo –

La conservazione e l’accesso al verbale e alle delibere La conservazione e l’accesso al verbale e alle delibere

(41)

La verbalizzazione in forma scritta dell’attività dell’organo collegiale è requisito sostanziale

requisito sostanziale per la sua esistenza e non è sostituibile con altri mezzi di prova

Il verbale non è un atto collegiale ma solo il documento materiale che non è un atto collegiale attesta, con le garanzie di legge, il contenuto della volontà collegiale.

Quindi, per la sua esistenza e validità, non è necessaria la firma di tutti i componenti il collegio

La lettura e la conseguente lettura approvazione del verbale da parte del approvazione

collegio deliberante hanno solo lo scopo di verificare la corrispondenza tra le deliberazioni assunte e la trascrizione fatta dal segretario. Non

hanno la funzione di rinnovare la manifestazione di volontà a suo tempo espressa a tutti gli effetti dall’organo collegiale

Giurisprudenza (TAR) in merito al verbale di riunione di un organo collegiale

(42)

LE RESPONSABILITA’ DEL SEGRETARIO COME LE RESPONSABILITA’ DEL SEGRETARIO COME PUBBLICO UFFICIALE

PUBBLICO UFFICIALE

Il verbale, redatto e firmato dal segretario, è un

Il verbale, redatto e firmato dal segretario, è un atto pubblicoatto pubblico idoneo a idoneo a documentare la volontà espressa dal Consiglio Direttivo

documentare la volontà espressa dal Consiglio Direttivo art. 2699 cc

art. 2699 cc Atto pubblico è il documento redatto, con le richieste Atto pubblico è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o altro pubblico ufficiale autorizzato ad formalità, da un notaio o altro pubblico ufficiale autorizzato ad

attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato

art. 2700 cc

art. 2700 cc L’atto pubblico fa piena prova fino a querela di falso: della L’atto pubblico fa piena prova fino a querela di falso: della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato;

provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato;

delle dichiarazioni delle parti; degli altri fatti che il pubblico ufficiale delle dichiarazioni delle parti; degli altri fatti che il pubblico ufficiale

(43)

Le caratteristiche dell’atto pubblico sono Le caratteristiche dell’atto pubblico sono

La La pubblica fedepubblica fede - consiste nell’attitudine dell’atto pubblico a dare - consiste nell’attitudine dell’atto pubblico a dare certezza ufficiale in merito a tutto quello che si è svolto dinanzi al certezza ufficiale in merito a tutto quello che si è svolto dinanzi al

pubblico ufficiale o degli atti che egli stesso ha compiuto pubblico ufficiale o degli atti che egli stesso ha compiuto

La La redazione da parte di un pubblico ufficialeredazione da parte di un pubblico ufficiale competente per territorio competente per territorio che ha avuto cura di redigerlo con le formalità necessarie

che ha avuto cura di redigerlo con le formalità necessarie

La La particolare efficacia probatoriaparticolare efficacia probatoria - è considerato una - è considerato una prova legaleprova legale e e tale efficacia può essere messa in discussione solo attraverso un tale efficacia può essere messa in discussione solo attraverso un

apposito procedimento: la

apposito procedimento: la querela di falsoquerela di falso

Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale

(44)

Nozione del pubblico ufficiale

Nozione del pubblico ufficiale – art. 357 cp – agli effetti della legge art. 357 cp penale sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa. Agli stessi effetti è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della Pubblica Amministrazione o del suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi

Le prove legali in materia civile Le prove legali in materia civile

Sono prove che, una volta prodotte, non possono e non devono essere Sono prove che, una volta prodotte, non possono e non devono essere

oggetto della valutazione del giudice, il quale può solo prenderne atto oggetto della valutazione del giudice, il quale può solo prenderne atto senza rilievo di ogni dubbio. Derogano, eccezionalmente, al principio senza rilievo di ogni dubbio. Derogano, eccezionalmente, al principio

del “prudente apprezzamento” del giudice rispetto alle prove del “prudente apprezzamento” del giudice rispetto alle prove Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale

(45)

La querela di falso

La querela di falso è l’unico strumento disponibile per contestare un è l’unico strumento disponibile per contestare un atto pubblico, con riferimento al suo aspetto estrinseco, facendone atto pubblico, con riferimento al suo aspetto estrinseco, facendone

accertare

accertare l’eventuale falsità l’eventuale falsità

La falsità del documentoLa falsità del documento è una discordanza tra la realtà e ciò che è una discordanza tra la realtà e ciò che appare dal documento stesso

appare dal documento stesso

Può riguardare il documento nella sua materialità estrinseca (falsità Può riguardare il documento nella sua materialità estrinseca (falsità

materiale – contraffazione o alterazione) oppure il pensiero espresso in materiale – contraffazione o alterazione) oppure il pensiero espresso in

esso (falsità ideologica – enunciazione falsa del contenuto del esso (falsità ideologica – enunciazione falsa del contenuto del

documento) documento)

Non riguarda invece la veridicità delle dichiarazioni di volontà, rese e Non riguarda invece la veridicità delle dichiarazioni di volontà, rese e

riportate esattamente nell’atto, perché la verità di quanto affermato riportate esattamente nell’atto, perché la verità di quanto affermato

attiene al contenuto intrinseco dell’atto non direttamente percepibile attiene al contenuto intrinseco dell’atto non direttamente percepibile

dal pubblico ufficiale dal pubblico ufficiale

Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale

(46)

Falsità in atti - commessa da pubblico ufficiale Falsità in atti - commessa da pubblico ufficiale

Falso materiale

Falso materiale in atto pubblico – art. 476 cp - si ha quando il pubblico ufficiale, nell’esercizio delle sue funzioni, forma in tutto o in parte un atto falso oppure altera un atto vero

Falso ideologico

Falso ideologico in atto pubblico – art. 479 cp - si verifica quando il pubblico ufficiale, nel ricevere o nel formare un atto nell’esercizio delle sue funzioni:

- attesta falsamente che un fatto è avvenuto in sua presenza o è stato da lui compiuto

- attesta di aver ricevuto dichiarazioni a lui non rese - omette o altera dichiarazioni da lui ricevute

Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale

(47)

La querela di falso

La querela di falso è un’iniziativa giudiziaria del giudizio civile volta a è un’iniziativa giudiziaria del giudizio civile volta a porre nel nulla un documento che, per avere efficacia di prova legale, porre nel nulla un documento che, per avere efficacia di prova legale,

potrebbe essere utilizzato in un successivo giudizio e che, essendo potrebbe essere utilizzato in un successivo giudizio e che, essendo

falso, ha l’attitudine a determinare nel giudice un falso convincimento falso, ha l’attitudine a determinare nel giudice un falso convincimento

La querela può essere proposta in via principale o incidentale in La querela può essere proposta in via principale o incidentale in

qualunque stato e grado del giudizio finché la verità del documento non qualunque stato e grado del giudizio finché la verità del documento non

sia stata accertata con sentenza passata in giudicato sia stata accertata con sentenza passata in giudicato

Deve essere proposta dalla parte personalmente

Deve essere proposta dalla parte personalmente o a mezzo di un o a mezzo di un procuratore speciale

procuratore speciale

La competenza a decidere sulla querela di falso spetta in via esclusiva La competenza a decidere sulla querela di falso spetta in via esclusiva

al tribunale in composizione collegiale ed è obbligatorio l’intervento del al tribunale in composizione collegiale ed è obbligatorio l’intervento del

pubblico ministero.

pubblico ministero. La pronuncia ha efficacia erga omnes

Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale

(48)

Autenticazione di copie di documenti da parte del segretario del Autenticazione di copie di documenti da parte del segretario del

Collegio – art. 31 DPR 221/50 Collegio – art. 31 DPR 221/50

Spetta al Segretario l’autenticazione delle copie delle deliberazioni e degli atti da rilasciarsi a pubblici uffici o, nei casi consentiti, ai singoli interessati

art. 18 DPR 445/00 - Copie autentiche art. 18 DPR 445/00 - Copie autentiche

Le copie autentiche, totali o parziali, di atti e documenti possono essere ottenute con qualsiasi procedimento che dia garanzia della

riproduzione fedele e duratura dell'atto o documento. Esse possono essere validamente prodotte in luogo degli originali

L'autenticazione delle copie può essere fatta dal pubblico ufficiale dal quale è stato emesso o presso il quale è depositato l'originale, o al quale deve essere prodotto il documento (nonché da un notaio, cancelliere, segretario comunale, o altro funzionario incaricato dal

Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale

(49)

Essa consiste nell'attestazione di conformità con l'originale scritta alla fine della copia, a cura del pubblico ufficiale autorizzato, il quale deve altresì indicare la data e il luogo del rilascio, il numero dei fogli

impiegati, il proprio nome e cognome, la qualifica rivestita nonché apporre la propria firma per esteso ed il timbro dell'ufficio

Se la copia dell'atto o documento consta di più fogli il pubblico ufficiale appone la propria firma a margine di ciascun foglio intermedio

Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale

(50)

art. 478 cp - Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in copie autentiche di atti pubblici o privati e in attestati del contenuto di atti

Sussiste quando il pubblico ufficiale, nell’esercizio delle sue funzioni:

- supponendo esistente un atto pubblico o privato, ne simula una copia e la rilascia in forma legale

- rilascia una copia di un atto pubblico o privato diversa dall’originale Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale

Le responsabilità del segretario come pubblico ufficiale

(51)

LA GESTIONE DEI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI DEL LA GESTIONE DEI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI DEL COLLEGIO

COLLEGIO

IL DIRITTO DI ACCESSO IL DIRITTO DI ACCESSO

Regolamento in materia di procedimento amministrativo e diritto di Regolamento in materia di procedimento amministrativo e diritto di

accesso ai documenti amministrativi accesso ai documenti amministrativi

Emanato dal CC FNC con delibera n. 22/09 Emanato dal CC FNC con delibera n. 22/09

(52)

Normativa di riferimento Normativa di riferimento

- LEGGE 7 agosto 1990 n. 241 - Nuove norme in materia di

procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi e successive modifiche e integrazioni

- DPR 28 dicembre 2000 n. 445 - TU in materia di documentazione amministrativa e successive modifiche e integrazioni

- DLGS 7 marzo 2005 n. 82 - Codice dell’amministrazione digitale e successive modifiche e integrazioni

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(53)

Per documento amministrativodocumento amministrativo si intende ogni rappresentazione,

comunque formata (grafica, fotocinematografica, elettromagnetica, o di qualunque altra specie) del contenuto di atti, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti dal Collegio e concernenti

attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale

Per diritto di accessodiritto di accesso si intende il diritto degli interessati di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi detenuti dal Collegio

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(54)

Per interessati si intende tutti i soggetti privati, compresi quelli interessati

portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso

Per controinteressati si intende tutti i soggetti, individuati o facilmente controinteressati individuabili in base alla natura del documento richiesto, che

dall'esercizio dell'accesso vedrebbero compromesso il loro diritto alla riservatezza

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(55)

Doveri degli organi e del personale del Collegio in merito alla Doveri degli organi e del personale del Collegio in merito alla documentazione amministrativa

documentazione amministrativa

I Componenti il CD, i componenti il CRC e gli impiegati amministrativi del Collegio nell’esercizio delle rispettive funzioni devono mantenere il segreto d’ufficio di cui all’art. 28 L. 241/90

Non possono trasmettere a chi non ne abbia diritto informazioni riguardanti provvedimenti od operazioni amministrative, in corso o

concluse, ovvero notizie di cui siano venuti a conoscenza a causa delle rispettive funzioni, al di fuori delle ipotesi e delle modalità previste dalle norme sul diritto di accesso

I documenti amministrativi, che entrano nella disponibilità di questi

soggetti a motivo delle funzioni esercitate, non possono essere utilizzati per scopi personali né possono essere divulgati, ceduti o comunicati a terzi

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(56)

Modalità di esercizio del diritto di accesso Modalità di esercizio del diritto di accesso

L’esercizio del diritto di accesso avviene di norma attraverso un accesso informale e un accesso formale

Qualora in base alla natura del documento richiesto non risulti l’esistenza di controinteressati il diritto di accesso può essere

esercitato in via informale mediante richiesta anche verbale all’ufficio via informale competente a formare l’atto conclusivo del procedimento o a detenerlo stabilmente

Il richiedente deve:

- indicare gli estremi del documento oggetto della richiesta o gli elementi che ne consentano l’individuazione (oggetto del

procedimento, provenienza, data di emanazione, etc.);

- specificare e, ove occorra, comprovare l’interesse connesso all’oggetto della richiesta;

dimostrare la propria identità e, ove occorra, i propri poteri di La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(57)

La richiesta di accesso informale viene esaminata dal responsabile del procedimento immediatamente e senza formalità. Se accolta, si

conclude mediante:

a) l’esibizione del documento;

b) l’estrazione di copia semplice;

c) l’indicazione delle informazioni atte a reperirlo;

d) altre modalità idonee concordate con l’interessato L’accesso formale

L’accesso formale viene esercitato qualora non sia possibile l’accoglimento della richiesta in via informale, oppure si rilevi

l’esistenza di soggetti controinteressati, o sussistano dubbi sulla

identità, sul potere rappresentativo o sulla sussistenza dell’interesse dichiarato.

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(58)

La richiesta di accesso formale deve essere effettuata per iscritto, attraverso l’indicazione degli estremi del documento oppure degli elementi che ne consentano la rapida individuazione (può essere utilizzato un modello prestampato)

Deve essere inoltre accertata l’identità del richiedente tramite

l’esibizione di un documento di identità valido oppure, se la richiesta viene trasmessa per posta ordinaria o altro mezzo previsto dalla

normativa vigente (telefax, posta certificata, documento sottoscritto con firma digitale), tramite la fotocopia del documento di identità valido

Conclusione e differimento dell’accesso formale Conclusione e differimento dell’accesso formale

La richiesta di accesso formale deve essere evasa entro trenta giorni dal ricevimento giuridico della richiesta (protocollazione o

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(59)

Adempimenti nel caso di presenza di soggetti controinteressati Adempimenti nel caso di presenza di soggetti controinteressati Qualora a fronte dell’esame della richiesta di accesso emerga l’esistenza di soggetti controinteressati, il responsabile del procedimento ne dà comunicazione agli stessi a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno o altro mezzo idoneo a comprovarne l’avvenuta ricezione

I soggetti controinteressati, entro dieci giorni dalla ricezione della comunicazione, possono presentare una motivata opposizione alla richiesta di accesso

Il Collegio esamina i contenuti dell’opposizione e assume i relativi

provvedimenti. Trascorso tale termine senza che ci sia opposizione, il Collegio provvede in merito alla richiesta di accesso

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(60)

Accoglimento della richiesta Accoglimento della richiesta

L’accoglimento della richiesta di accesso formale avviene con un atto espresso del Collegio e viene comunicata attraverso un documento nel quale vengono indicati luogo, orari e un termine congruo entro il quale poter esercitare il diritto di accesso, comunque non inferiore a quindici giorni

L’interessato, fatte salve le eccezioni di legge o di regolamento, ha la facoltà di richiedere altri documenti appartenenti al medesimo

procedimento o affare o richiamati nel provvedimento oggetto del diritto di accesso

L’esercizio del diritto di accesso avviene presso la sede del Collegio, nelle ore di apertura degli Uffici, alla presenza del responsabile del procedimento o del suo delegato, dall’interessato o altra persona formalmente delegata, le cui generalità vanno descritte in calce

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(61)

L’interessato può prendere appunti, copiare anche parzialmente i documenti o chiedere, a titolo oneroso l’estrazione di copia

L’interessato può richiedere, mediante domanda in carta da bollo, che copia dei documenti e degli atti formati o detenuti dal Collegio in

originale siano rilasciati, previo pagamento dell’imposta di bollo, in copia conforme all’originale

Diniego della richiesta Diniego della richiesta

Il diniego della richiesta di accesso viene comunicato attraverso un provvedimento espresso, nel quale vengono chiaramente indicati i motivi ostativi

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(62)

Casi di esclusione e di differimento Casi di esclusione e di differimento

L’esercizio del diritto di accesso è escluso nei casi di divieto di escluso divulgazione previsti dall’ordinamento

Oltre ai casi previsti dall’art. 24 della L. 241/09 e succ. modifiche e integrazioni, e nel rispetto del Dlgs 196/03 e succ. modifiche e

integrazioni, sono sottratti all’accesso:

a) i documenti, formati o comunque rientranti nella disponibilità del Collegio, che riguardino stati, fatti o qualità personali, situazione patrimoniale e vita privata dei componenti gli organi direttivi e di

controllo e del personale amministrativo in servizio e in quiescenza, ad eccezione della qualifica e della unità organizzativa di appartenenza;

b) le perizie ed i pareri tecnici/legali, anche di autorità pubbliche La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio Il diritto di accesso

Il diritto di accesso

(63)

Si dà luogo a differimento dell’accesso ai documenti in materia di:differimento a) gare per l’aggiudicazione di beni, servizi e forniture, fino

all’emanazione del provvedimento finale, con l’eccezione dei documenti protetti dal diritto d’autore e della proprietà intellettuale relativi anche ad opere dell’ingegno e idee originali;

b) procedimenti disciplinari, inchieste interne e atti preliminari, fino alla emanazione del provvedimento finale;

c) risultati delle ricerche, fino alla loro pubblicazione;

d) procedure concorsuali o altre procedure di accesso all’impiego fino alla emanazione del provvedimento finale;

e) i verbali delle operazioni elettorali fino alla conclusione delle operazioni stesse

Tutela del diritto di accesso Tutela del diritto di accesso

Avverso il diniego all’acceso, espresso o tacito o il differimento dello stesso può essere proposto ricorso al Tribunale Amministrativo

La gestione dei documenti amministrativi del Collegio La gestione dei documenti amministrativi del Collegio

Il diritto di accesso Il diritto di accesso

(64)

LA GESTIONE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO DEL LA GESTIONE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO DEL COLLEGIO

COLLEGIO

LA CONTRATTAZIONE LA CONTRATTAZIONE

Normativa di riferimento Normativa di riferimento

Dlgs 29/93 e successive modifiche e integrazioni

La normativa sancisce che la titolarità formale e sostanziale dello stato giuridico dei dipendenti è assorbita dai CCNL di durata

quadriennale e da due bienni economici

(65)

La gestione del personale amministrativo del Collegio La gestione del personale amministrativo del Collegio

La contrattazione La contrattazione

CCNL di riferimento CCNL di riferimento

Contratto integrativo del CCNL per il personale non dirigente del comparto degli enti pubblici non economici per il quadriennio normativo 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007

CCNL per il personale non dirigente del comparto degli enti pubblici non economici per il quadriennio normativo biennio economico 2008-2009

Due livelli di contrattazione Due livelli di contrattazione - Nazionale

- Decentrata di Ente (per trattamenti accessori, formazione ecc.)

(66)

La delegazione trattante nella contrattazione integrativa – art. 10 CCNL La delegazione trattante nella contrattazione integrativa – art. 10 CCNL

1998-2001 1998-2001

a) PARTE PUBBLICA: titolare del potere di rappresentanza o suo delegato (presidente o segretario)

Rappresentanza dei responsabili degli uffici

b) PARTE SINDACALE: soggetti sindacali firmatari del CCNL e RSU Sistema delle relazioni sindacali - artt. 5-6-7 CCNL 2005/2009

Sistema delle relazioni sindacali - artt. 5-6-7 CCNL 2005/2009 - Informazione preventiva (dotazioni organiche, processi di riorganizzazione, formazione)

- Concertazione (produttività, selezioni)

- Consultazione obbligatoria (organizzazione degli uffici, variazioni La gestione del personale amministrativo del Collegio

La gestione del personale amministrativo del Collegio La contrattazione

La contrattazione

(67)

Sistema di classificazione del personale - art. 13 CCNL 1998/2001 e Sistema di classificazione del personale - art. 13 CCNL 1998/2001 e

succ. CCNL 2006-2009 succ. CCNL 2006-2009 Tre aree professionali

A tre livelli economici A1-A2-A3 B tre livelli economici B1-B2-B3

C cinque livelli economici C1-C2-C3-C4-C5 Ogni area ha una declaratoria che specifica:

Accesso dall’esterno – requisiti Accesso dall’interno – requisiti

Ogni posizione è esplicitata in termini di conoscenza e contenuti attitudinali

La gestione del personale amministrativo del Collegio La gestione del personale amministrativo del Collegio

La contrattazione La contrattazione

(68)

Istituti particolari Istituti particolari

Mobilità art. 27 CCNL 1998/2001

Orario di lavoro art. 17 e seg. CCNL 1994/1997

Formazione art. 26 CCNL 1998/2001 e art. 12 CCNL 2002/2005 La gestione del personale amministrativo del Collegio La gestione del personale amministrativo del Collegio

La contrattazione La contrattazione

Riferimenti

Documenti correlati

La determinazione del reddito imponibile si ottiene appli- cando ai ricavi e compensi percepiti nel periodo d’imposta un differente coefficiente di redditività in funzione del codice

La corretta tenuta della cartella clinica, oltre a rispondere a un interesse pubblico di tutela della salute del paziente, rispon- de anche a un interesse della struttura dal momento

Le cadute rappresentano una complessa combinazione di fattori di rischio presenti in tutti i contesti di salute pubblica, dove il processo di invecchiamento della popolazione,

Pone in essere tutti gli adempimenti previsti dall’articolo 3 del DLCPS.

NAZIONALE COLLEGI IPASVI. Via Agostino Depretis 70

considerato che è incontestata la circostanza che gli ordini professionali non beneficiano di alcun contributo pubblico, non è dato comprendere quale possa essere

Ritenuto di procedere ricorrendo all’affidamento diretto in considerazione della natura del servizio richiesto, della modesta entità della spesa e

- il principio della correttezza viene rispettato, garantendo che il contraente non sia individuato attraverso una scelta apodittica o dando luogo nei suoi confronti