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IL RIESAME DELL’ATTUAzIONE DELLE POLITICHE AMBIENTALI EUROPEE

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Politica Europea ed internazionale

04 Il riesame dell’attuazione delle politiche ambientali europee

05 Politica di coesione: attuazione più rapida e portale web aggiornato

05 Piano di investimenti per l’Europa: 3,5 miliardi a 55.000 PMI italiane

06 Novità sull’economia circolare 06 Pacchetto rifiuti: Europarlamento conferma le proposte della Commissione Ambiente

08 UE: l’attuazione della normativa sui rifiuti negli Stati membri

08 Mediterraneo occidentale: azioni per lo sviluppo sostenibile dell’economia blu

09 Rafforzare la protezione della natura e della biodiversità

09 la commissione lancia un premio orizzonte 2020 per il controllo innovativo dell’acqua

10 Marine Spacial Planning mondiale

10 L’Impegno della Commissione Europea per salvare gli stock ittici del Mediterraneo

11 La Giornata dell’Acqua. Primo comandamento, riciclarla

Programmi Comunitari

12 Una comunicazione più efficace dei progetti finanziati dalla UE

13 Recycling Point, il nuovo portale per le imprese del recupero e riciclaggio dei rifiuti

13 Economia circolare: l’Ue premia regione Lazio e Unitus

14 Asfalto da riciclo

14 Il progetto per gestire i rifiuti speciali in Val di Cornia diventa un esempio a livello nazionale

15 Ricerca e innovazione con PRIMA

15 Ricerca marina europea: parte il progetto EMSO-Link 15 La Commissione Europea presenta AGRIFISH, il primo progetto pluriennale per la pesca nel Mediterraneo 16 Galileo Search and Rescue

16 Come sviluppare atlanti digitali delle coste

17 COFASP lancia l’agenda strategica per la ricerca su pesca e acquacoltura

17 Una maggiore responsabilità sociale nella gestione del mare

18 DeFishGear: online il rapporto sul monitoraggio dei rifiuti marini

18 Tomatofish: nuova sinergia tra acquacoltura e agricoltura

19 Beyond Plastic MED (a cura di Emanuele Troli)

Bandi

24 Bandi

News

26 Ministero dell’ambiente presenta la Strategia per lo sviluppo sostenibile

27 FOIA, questo sconosciuto

27 ISTAT: quarta edizione del rapporto sul benessere equo e sostenibile in Italia curato da

28 Un dossier infografico del Centro Nuovo Modello di Sviluppo

28 Italia leader tra i paesi europei nel riciclo dei rifiuti 29 L’economia circolare della plastica: su 960mila tonnellate raccolte, 550mila avviate a riciclo 30 Occhi puntati sui rifiuti marini

30 Gli anelli per lattine che nutrono gli animali 31 Una rete di esperti su clima e ambiente nel Mediterraneo

31 Nave dei veleni: desecretati 61 documenti

32 L’Italia ospiterà una conferenza mondiale sui fiumi 32 Arriva il Fondo progettazione

33 Come finanziare l’adattamento ai cambiamenti climatici

33 Come gestire l’allerta tsunami

33 Seminari on-line su interazioni tra territorio e mare 34 L’atlante geografico mondiale sull’acqua

34 Nuovo atlante internazionale delle nubi

Agenda

35 Agenda

20 Un nuovo atlante illustra la gestione delle risorse idriche nelle città

20 Conviene investire in resilienza 20 La ricarica degli acquiferi

20 La ricerca europea sulle acque sotterranee

21 Nuovi progetti di ricerca transnazionale finanziati dalla JPI-Climate

21 Una migliore gestione di bacino se tutti vi contribuiscono 21 Un’agenda strategica per la cooperazione Europa-Cina

Responsabile CaRla iandoli Redazione

loRedana CanCiglia elena giusta

CaRla iandoli

Raffaella pieRmaRini hanno CollaboRato alessandRa Casali emanuele tRoli

pRogetto gRafiCo loRedana CanCiglia

CooRdinamento editoRiale daRia mazzella

foto

foto pixabay

info: pRue@ispRambiente.it www.ispRambiente.it issn: 2037 4070

il bollettino trimestrale sui finanziamenti alla ricerca è redatto dal Centro nazionale per il ciclo dei rifiuti in collaborazione con il Centro nazionale per le emergenze

ambientali ed il Centro nazionale per la protezione della fascia costiera.

il bollettino include approfondimenti sui programmi di finanziamento dell’unione europea, sui progetti in corso, sulle attività dell’unione europea e degli organismi internazionali nelle materie oggetto di studio dei Centri nazionali

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IL RIESAME DELL’ATTUAzIONE DELLE POLITICHE AMBIENTALI EUROPEE

L

a Commissione Europea ha recentemente pubblicato il riesame dell’attuazione delle politiche ambientali - una novità per migliorare sia l’attuazione della politica ambientale dell’UE sia le norme stabilite di comune accordo. La Commissione affronterà, insieme con gli Stati membri, le cause alla radice delle carenze di attuazione, trovando soluzioni, prima che i problemi diventino urgenti.

Il pacchetto predisposto comprende:

• 28 relazioni, una per ciascun paese dell’UE, che mappano - a livello nazionale - punti di forza, debolezze e opportunità;

• una comunicazione che riassume le

conclusioni programmatiche delle relazioni per paese e prende in esame le tendenze comuni riguardanti la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti e l’economia circolare, la qualità dell’acqua e la salvaguardia della natura e della biodiversità;

• raccomandazioni su come ottenere miglioramenti, destinate a tutti gli Stati membri.

La revisione evidenzia che nel settore della

gestione dei rifiuti la prevenzione resta una sfida importante per tutti gli Stati membri; sei di loro, inoltre, non sono riusciti a limitare la messa in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili. La piena conformità con la politica dell’UE in materia di rifiuti al 2020 potrebbe creare 400.000 nuovi posti di lavoro.

Nonostante le molte storie positive a livello locale, nel settore natura e biodiversità è necessario intensificare gli sforzi per l’attuazione della legislazione ambientale dell’UE, come confermato dal controllo dell’adeguatezza delle direttive Uccelli e Habitat svolto dall’UE. In caso contrario, la perdita di biodiversità nell’UE continuerà, compromettendo la capacità degli ecosistemi di rispondere alle necessità umane in futuro.

In 23 dei 28 Stati membri le norme sulla qualità dell’aria non sono ancora rispettate - in totale, si registra il superamento dei livelli in più di 130 città in tutta Europa. I trasporti sono una delle fonti principali di problemi per la qualità dell’aria.

Anche le azioni finalizzate a ridurre il rumore ambientale, la seconda causa di problemi di salute legati a fattori ambientali, dovrebbero essere rafforzate.

Politica Europea ed internazionale

Nel settore della qualità e della gestione dell’acqua la maggior parte degli Stati membri ha difficoltà a raggiungere la piena conformità in materia di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane e per tredici di loro si prospetta un’azione legale da parte dell’UE.

Le concentrazioni di nitrati e i livelli di

eutrofizzazione costituiscono ancora un grave problema in quasi tutti gli Stati membri.

Sono diverse le cause profonde di questa situazione e sono condivise da diversi Stati

membri: un coordinamento inefficace tra i diversi livelli amministrativi, una capacità insufficiente, la mancanza di conoscenze e di dati.

Per quanto riguarda l’Italia, la relazione dedicata al nostro Paese evidenzia le principali sfide che

l’Italia deve affrontare rispetto all’attuazione delle politiche e della legislazione ambientali dell’UE:

• migliorare la gestione dell’uso del suolo, delle inondazioni e dell’inquinamento atmosferico nel centro e nelle regioni settentrionali;

• designare le restanti zone di protezione speciale (zPS); migliorare lo stato di

conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario attuando integralmente gli strumenti di Natura 2000, utilizzando i Quadri di azione prioritaria delle regioni per garantire una migliore integrazione dei fondi UE e una pianificazione più strategica degli investimenti.

Info: Sintesi Italia Fonte: Arpat

POLITICA DI COESIONE:

ATTUAzIONE PIù RAPIDA E PORTALE wEB AGGIORNATO

N

el quadro del periodo finanziario 2014-2020, il 2016 è stato l’anno della svolta nell’attuazione della politica di coesione tramite i cinque fondi strutturali e di investimento europei. La percen- tuale di selezione delle operazioni è notevolmente aumentata, passando dall’8 al 28% delle dotazio- ni a favore di questa politica.

Secondo i dati, l’accelerazione degli investimenti si è registrata in particolare verso la fine del 2016.

Gli investimenti tramite la politica di coesione nelle 263 regioni dell’UE, inclusi i cofinanziamenti nazionali, ammontano già a 176 miliardi di euro.

La Commissione ha recentemente lanciato la versione aggiornata della piattaforma Open Data, un sito web che fornisce dati sui finanziamenti e i risultati della politica di coesione nel periodo 2014-2020. La piattaforma è ora aggiornata con i dati di dicembre 2016 e la visualizzazione dei progressi per fondo, per Stato membro e per pro- gramma è migliorata.

Dai dati si evince che l’utilizzo dei fondi è in aumento; per quanto riguarda il Fondo sociale europeo e l’iniziativa per l’occupazione giovanile sono stati selezionati rispettivamente oltre il 30%

e oltre il 60% dei progetti.

Fonte: Europa

PIANO DI INVESTIMENTI PER L’EUROPA: 3,5

MILIARDI A 55.000 PMI ITALIANE

I

l Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e il Fondo di Garanzia per le PMI italiano hanno firmato un secondo accordo per mettere a disposizione delle piccole e medie imprese del paese 3,5 miliardi di euro di finanziamenti nell’ambito del programma COSME della

Commissione europea. L’operazione si avvale del sostegno del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), fulcro del piano di investimenti per l’Europa.

L’accordo è stato concluso dalla Banca del Mezzogiorno - Mediocredito Centrale, che

gestisce il Fondo di Garanzia per le PMI per conto del ministero dello Sviluppo economico italiano.

Il FEI rilascia una controgaranzia che consentirà al Fondo di Garanzia per le PMI di concedere 3,5 miliardi di euro di finanziamenti alle PMI italiane nei prossimi due anni. Di questi finanziamenti, a cui altrimenti non avrebbero accesso, dovrebbero usufruire 55.000 PMI italiane.

Il Piano di investimenti per l’Europa mira ad aumentare gli investimenti europei per promuovere la crescita e creare posti di lavoro mediante un uso più intelligente delle risorse finanziarie sia esistenti sia nuove, la rimozione degli ostacoli agli investimenti, una maggiore visibilità e assistenza tecnica ai progetti di investimento.

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Il Piano di investimenti sta già producendo

risultati. Si prevede che i progetti e gli accordi per cui finora è stato approvato il finanziamento del FEIS mobiliteranno investimenti per un totale di oltre 168 miliardi di EUR in 28 Stati membri a sostegno di più di 387 000 PMI. Il 14 settembre 2016 la Commissione europea ha proposto di estendere il FEIS potenziandolo, aumentandone la durata e consolidandone i punti di forza. Dati aggiornati sul FEIS per settore e per paese sono disponibili qui.

Fonte: Europa

NOVITà SULL’ECONOMIA CIRCOLARE

A

un anno dall’adozione del pacchetto

sull’economia circolare la Commissione riferisce sull’avanzamento e sui risultati delle principali iniziative del suo piano d’azione per il 2015.

Insieme alla relazione la Commissione ha

adottato ulteriori misure per istituire, di concerto con la Banca europea per gli investimenti,

una piattaforma per il sostegno finanziario all’economia circolare che riunirà investitori e innovatori. Inoltre, ha pubblicato orientamenti per gli Stati membri su come convertire i rifiuti in energia e proposto un miglioramento mirato della legislazione relativa a determinate sostanze pericolose presenti nelle apparecchiature

elettriche ed elettroniche.

La piattaforma per il finanziamento dell’economia circolare permetterà di rafforzare il collegamento tra gli strumenti esistenti, quali il Fondo

europeo per gli investimenti strategici (EFSI) e l’iniziativa InnovFin - Finanziamento dell’UE per l’innovazione finanziata da Orizzonte 2020 ed eventualmente mettere a punto nuovi strumenti finanziari per progetti nell’ambito dell’economia circolare. La piattaforma riunirà la Commissione, la BEI, le banche nazionali di promozione,

gli investitori istituzionali e altri portatori di interessi, farà conoscere le opportunità di investimento nell’economia circolare e diffonderà le migliori pratiche presso possibili promotori, analizzandone i progetti e le esigenze finanziarie e fornendo consulenze sulla strutturazione e le possibilità di finanziamento.

La comunicazione della Commissione sul ruolo dei processi “dai rifiuti all’energia” nell’economia circolare permetterà di massimizzare i benefici di questa piccola ma innovativa componente

del mix energetico nazionale. Essa fornisce agli Stati membri orientamenti per trovare il giusto equilibrio nelle capacità di termovalorizzazione, mettendo in luce il ruolo della gerarchia dei rifiuti che classifica le opzioni di gestione dei rifiuti in funzione della loro sostenibilità e assegna assoluta priorità alla prevenzione e al riciclaggio.

Per attuare la transizione verso l’economia circolare, la Commissione invita inoltre il Parlamento europeo e il Consiglio a procedere all’adozione delle proposte in materia

di legislazione sui rifiuti in linea con la

Dichiarazione comune sulle priorità legislative dell’UE per il 2017. Per il prossimo anno la Commissione si impegna a conseguire ulteriori risultati sulla base del piano d’azione per l’economia circolare, mediante, tra l’altro, una strategia sulle materie plastiche, un quadro di monitoraggio per l’economia circolare e una proposta per promuovere il riutilizzo dell’acqua.

Fonte: Lazioinnova

PACCHETTO RIFIUTI:

EUROPARLAMENTO

CONFERMA LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE

AMBIENTE

La votazione, a larga maggioranza, da parte dell’Europarlamento, delle modifiche al pacchetto rifiuti proposto dalla Commissione Europea, nel 2015, va nella direzione di affermare una vera politica dell’economia circolare in Europa

I

l Parlamento ha approvato, a metà marzo 2017, le modifiche al progetto legislativo sul cosiddetto pacchetto rifiuti proposto dalla Commissione Europea nel 2015. Le quattro risoluzioni

approvate rappresentano la posizione negoziale del Parlamento in vista dei negoziati con il Consiglio dei Ministri UE, da cui dipenderanno le politiche di gestione dei rifiuti dell’Unione europea da qui al 2030 e di conseguenza

l’affermazione di una vera economia circolare in Europa nei prossimi anni.

Quanto deciso dal Parlamento costituisce un miglioramento rispetto a quanto proposto dalla Commissione europea, ovvero:

Politica Europea ed internazionale

Rifiuti e imballaggio

Entro il 2030, almeno il 70%, in peso, dei cosiddetti rifiuti urbani (familiari e di piccole imprese) dovrebbe essere riciclato o preparato per il riutilizzo, ovvero, controllato, pulito o riparato; la proposta della Commissione europea prevedeva il 65%. Oggi i paesi EU, in media, giungono al 44%, vicino all’obiettivo comunitario del 50% che dovrebbe essere centrato entro il 2020.Per i materiali di imballaggio, come carta e cartone, plastica, vetro, metallo e legno, si propone l’80% come obiettivo per il 2030, con obiettivi intermedi per ogni materiale nel 2025.

Smaltimento in discarica

Si potranno collocare in discarica non più del 5%

dei rifiuti urbani entro il 2030, con la previsione di una proroga di cinque anni a determinate condizioni per gli Stati membri che, nel 2013, hanno collocato in discarica più del 65% dei loro rifiuti urbani. Gli step intermedi sono necessari visto che nel 2014 Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia non hanno inviato rifiuti urbani in discarica, mentre Cipro, Croazia, Grecia, Lettonia e Malta ancora smaltiscono con questa modalità più di tre quarti dei propri rifiuti urbani.

Rifiuti alimentari

I rifiuti alimentari nell’UE sono stimati a circa 89 milioni di tonnellate, pari a 180 kg pro-capite annui: si stabilisce una riduzione dei rifiuti alimentari del 30% per il 2025 e del 50% entro il 2030. Si propone inoltre un obiettivo simile per i rifiuti marini.

Il voto degli Europarlamentari affermaa la volontà di affermare i principi dell’economia circolare che rappresenta un’opportunità economica ma anche di sviluppo occupazionele; infatti, il raggiungimento di questi obiettivi consentirebbe, in base a quanto valutato dalla stessa

Commissione Europea, di creare 580mila posti di lavoro, con un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese europee, grazie a un uso più efficiente delle risorse e a una riduzione delle importazioni di materie prime.

I posti di lavoro potrebbero crescere sino a 867mila se all’obiettivo del 70% di riciclaggio si accompagnassero a livello europeo e nazionale anche misure ambiziose per il riuso, in particolare nell’arredamento e tessile. Solo in Italia si

possono creare almeno 190mila nuovi posti di lavoro, al netto dei posti persi a causa del superamento dell’attuale sistema produttivo.

Fonte: Arpat

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UE: L’ATTUAzIONE DELLA NORMATIVA SUI RIFIUTI NEGLI STATI MEMBRI

Due report della Commissione europea fanno il punto sull’attuazione della normativa europea in materia di rifiuti nei vari paesi membri dell’Unione europea

I

l 1° marzo 2017 la Commissione europea ha inoltrato al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni due relazioni

sull’attuazione delle direttive in materia di rifiuti e di gestione di taluni flussi di rifiuti.

La prima relazione fornisce informazioni sull’attuazione nei singoli paesi membri di una serie di direttive sui rifiuti, con riferimento al periodo 2010-2012; si tratta, in particolare, delle direttive su: rifiuti (direttiva quadro, fanghi di depurazione, discariche, imballaggi e rifiuti di imballaggio), RAEE e batterie.

Il rapporto si basa sulle informazioni fornite dagli Stati membri che hanno risposto a questionari;

nel caso in cui questi non abbiano fornito le informazioni richieste, la relazione si fonda su altre fonti disponibili, come i report dell’Agenzia europea dell’ambiente, le notizie contenute nei siti web dei vari Stati membri ed altro materiale riferito a periodi pregressi.

Il rapporto ha concluso che le relazioni di attuazione triennali predisposte dagli Stati membri non sono efficaci per verificare il rispetto delle direttive, la loro implementazione ed il loro impatto nei singoli Paesi.

Il secondo documento riguarda la relazione sull’attuazione della direttiva 2000/53/CE in materia di veicoli fuori uso (cd direttiva ELV).

La relazione conclude che la direttiva sui veicoli fuori uso è stata recepita dagli Stati membri.

Alcuni casi di non conformità sono stati

assoggettati alle procedure di infrazione e sono stati risolti. L’attuazione della direttiva sui veicoli fuori uso può considerarsi complessivamente positiva anche se rimangono delle criticità.

Fonte: Arpat

MEDITERRANEO

OCCIDENTALE: AzIONI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL’ECONOMIA BLU

L

a Commissione europea ha recentemente lanciato una nuova iniziativa per lo sviluppo sostenibile dell’economia blu nella regione del Mediterraneo occidentale. La regione comprende poli di attività economica come Barcellona, Marsiglia, Napoli e Tunisi e include destinazioni turistiche come le isole Baleari, la Sicilia e la Corsica.

La sua biodiversità marina è gravemente minacciata: una recente relazione redatta da esperti del Centro comune di ricerca indica infatti una perdita del 50% negli ultimi 50 anni. A ciò si aggiungono le recenti preoccupazioni in materia di sicurezza e protezione dovute all’aumento dei flussi migratori da sud verso nord.

L’iniziativa consentirà all’UE e ai paesi vicini di collaborare al fine di aumentare la sicurezza e la protezione in mare, promuovere una crescita blu sostenibile e la creazione di posti di lavoro e preservare gli ecosistemi e la biodiversità.

Nel favorire la cooperazione tra i dieci paesi interessati, l’iniziativa ha tre obiettivi principali:

1. uno spazio marittimo più sicuro e protetto, 2. un’economia blu intelligente e resiliente, 3. una migliore governance del mare.

Per l’obiettivo n.1 le priorità includono la cooperazione tra le guardie costiere nazionali e la risposta in caso di incidenti e fuoriuscite di petrolio. Per l’obiettivo n.2 la priorità includono la raccolta di nuovi dati, la biotecnologia e il turismo costiero. Per l’obiettivo n.3, la priorità è data alla pianificazione spaziale, alla conoscenza dell’ambiente marino e alla pesca sostenibile.

L’iniziativa è presentata in due documenti.

Una comunicazione illustra le principali sfide, le carenze e le possibili soluzioni. Un quadro d’azione presenta le priorità identificate, illustra nel dettaglio le azioni e i progetti e definisce obiettivi quantitativi e scadenze che consentano di monitorare i progressi compiuti nel corso del tempo.

Fonte: Europa

RAFFORzARE LA PROTEzIONE DELLA NATURA E DELLA BIODIVERSITà

L

a Commissione europea ha adottato un nuovo Piano d’azione per aiutare le regioni a tutelare la biodiversità e a sfruttare i benefici economici derivanti dalla protezione della natura.

Il piano è composto da 15 azioni, da realizzare entro il 2019, finalizzate a migliorare

rapidamente l’attuazione delle direttive Uccelli e Habitat, che costituiscono le politiche faro dell’UE in materia di natura.

Queste direttive istituiscono la più vasta rete coordinata di aree protette ricche di biodiversità al mondo, la rete Natura 2000, che copre oltre il 24% della superficie

terrestre e marina nell’UE. Queste zone protette da sole rappresentano tra l’1,7 e il 2,5% del PIL dell’UE, grazie alla fornitura di servizi ecosistemici quali lo stoccaggio del carbonio, la depurazione delle acque,

l’impollinazione e il turismo.

Il piano d’azione mira a migliorare la gestione di queste aree, collegando in modo più ampio la protezione della natura e le attività socioeconomiche

e coinvolgendo le autorità nazionali, i soggetti interessati e i giovani.

Fonte: Lazioinnova

LA COMMISSIONE LANCIA UN PREMIO ORIzzONTE 2020 PER IL CONTROLLO INNOVATIVO DELL’ACQUA

I

l premio zero Power water Monitoring intende promuovere nuove soluzioni per il controllo dell’acqua. I partecipanti dovranno proporre tecnologie autonome dal punto di vista energetico e senza fili per monitorare in tempo reale le risorse idriche.

I progetti presentati dovranno rispettare i criteri d’impatto positivo, attendibilità e design innovativo e prevedere una soluzione inedita per la riduzione del consumo di energia nei sistemi di gestione intelligente dell’acqua. Il premio, di due milioni di euro, intende promuovere

l’innovazione, grazie all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nel quadro del mercato unico digitale europeo.

Fonte: Europa Politica Europea ed internazionale

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MARINE SPACIAL

PLANNING MONDIALE:

UNA TABELLA DI MARCIA CONGIUNTA

L

a Commissione oceanografica intergovernativa dell’UNESCO (IOC/UNESCO) e la DG MARE hanno adottato una tabella di marcia per accelerare i processi del Marine Spacial Planning (MSP) in tutto il pianeta. La tabella di marcia individua le sfide e le proposte di azioni da realizzare nei prossimi anni con il consenso degli altri organismi delle nazioni Unite e degli Stati membri. Questa tabella di marcia è il risultato pratico della seconda Conferenza internazionale sul MSP organizzata congiuntamente dalla DG- MARE e IOC-UNESCO a marzo del 2017.L’obiettivo principale della conferenza è stato quello

di esaminare lo stato del MSP un decennio dopo la prima conferenza internazionale e di individuare un percorso che affronti le molteplici sfide globali dal 2017 in poi. Lo scambio di esperienze e networking, anche attraverso strumenti innovativi come i giochi e fumetti, ha fatto riunire 300 soggetti marittimi intorno al tavolo per promuovere la pianificazione dello spazio marittimo in tutto il mondo. Attraverso sessioni tematiche i relatori hanno evidenziato come la MSP sia uno strumento di pianificazione e un significativo processo per attuare gli

obiettivi globali di governance degli oceani e, in particolare, l’agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. La tabella di marcia sarà presentato alla Conferenza delle Nazioni Unite sui SDG dal 5-9 giugno 2017

Fonte: DG MARE

IMPEGNO DELLA

COMMISSIONE EUROPEA PER SALVARE GLI

STOCk ITTICI DEL MEDITERRANEO

D

opo mesi di negoziati, la Commissione europea ha fissato un impegno di 10 anni per salvare gli stock ittici del Mediterraneo e proteggere la ricchezza ecologica ed economica della regione mediterranea. La Dichiarazione MedFish4Ever di Malta è un esempio pratico di politica di vicinato di successo dell’UE, questa definisce un programma di lavoro dettagliato per i prossimi 10 anni, sulla base di obiettivi ambiziosi ma realistici. La dichiarazione è stata firmata da rappresentanti ministeriali del Mediterraneo da entrambe le coste nord e sud ed è il risultato di un processo europeo che la Commissione ha guidato dall’incontro di Catania, in Sicilia a febbraio 2016.

Gli impegni assunti dai firmatari riguardano in particolar modo:assicurare entro il 2020 che tutti i principali stock del Mediterraneo siano oggetto di un’adeguata raccolta di dati effettuata sulla basi di criteri scientifici, stabilire piani di gestione pluriennali per tutte le attività di pesca principali, eliminare la pesca illegale entro il 2020 facendo in modo che tutti gli Stati abbiano un quadro giuridico che lo permetta, supportare la pesca artigianale e l’acquacoltura sostenibile. L’efficace attuazione della dichiarazione sarà resa possibile attraverso il coinvolgimento nel processo dei pescatori, delle comunità costiere, delle società civile.

Fonte: DG MARE

LA GIORNATA DELL’ACQUA.

PRIMO COMANDAMENTO, RICICLARLA

L

a Giornata mondiale dell’acqua e la giornata della meteorologia, una delle scienze che meglio studiano e tutelano la risorsa idrica, si sono svolte il 22 e 23 marzo u.s.

Quest’anno i temi assegnati dall’Onu alle due giornate sono le acque reflue e lo studio delle nuvole. Con il tema delle acque reflue l’Onu vuole portare l’attenzione del mondo sullo spreco delle risorse e sulla capacità di recuperare l’acqua usata per soddisfare la domanda in aumento, ridurre la sete umana e la siccità della Terra, con la depurazione cancellare l’inquinamento che le acque di scarico portano con sé.

Ogni anno in Europa vengono trattati e depurati più di 40 miliardi di metri cubi di acque reflue, ma vengono riusati soltanto 964 milioni di metri cubi.

Gli altri 39 miliardi di metri cubi di acqua ripulita finiscono nei fiumi o nei mari senza trovare un nuovo utilizzo.

In Australia e in Israele il riuso delle acque reflue depurate è molto diffuso, in Europa sono la Spagna e Malta a primeggiare.

Il potenziale di crescita è enorme: l’Europa potrebbe arrivare a utilizzare sei volte il volume di acque trattate oggi.

In Italia, che ha uno dei potenziali più alti, si trattano e si riusano ogni anno 233 milioni di metri cubi di acque reflue. Ma se i processi di depurazione da un lato producono acqua da riusare, dall’altro producono fanghi di

depurazione. Tanti più fanghi di scarto quanto più affinata è la depurazione che si vuole conseguire,

e la depurazione può arrivare fino all’acqua potabile della migliore qualità, come avviene per esempio a Ferrara il cui acquedotto èroga acqua ottenuta ripulendo in altissimo grado il Po.

Ogni europeo produce in media ogni anno 18 chili di fanghi di depurazione che vengono usati soprattutto come fertilizzanti in agricoltura, perché sono ricchi di azoto, fosforo, sostanze organiche e micronutrienti. Ma in Italia, a differenza di altri Paesi Ue, ogni Regione ha una normativa differente, mentre stanno sorgendo comitati di opposizione che contestano l’uso di questo concime pregiato.

L’Unione per il Mediterraneo (UfM) ha presentato un progetto di bonifica del lago di Biserta, in Tunisia, e un progetto che usa la desalinizzazione per far fronte alla scarsità di risorse idriche nella Striscia di Gaza.

La giornata del 23 marzo è stata dedicata al tema delle nubi, in concomitanza del lancio dell’International Cloud Atlas da parte della world Meteorological Organization (wmo), manuale che sarà disponibile per la prima volta anche online.

L’importanza del meteo sulla disponibilità di acqua fa parte delle culture umane più antiche.

La nuvolosità gioca un ruolo fondamentale nel ciclo dell’acqua e nella distribuzione delle risorse idriche globali, oltre a ricoprire una funzione chiave nella valutazione dei cambiamenti climatici, essendo tra i principali fattori d’incertezza. C’è, infatti, ancora necessità di comprendere meglio non solo come la nuvolosità influenza il clima, ma anche come il cambiamento climatico influenzerà le nubi.

Fonte: Ilsole24ore Politica Europea ed internazionale

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UNA COMUNICAzIONE PIù EFFICACE DEI PROGETTI FINANzIATI DALLA UE

N

ell’accordare finanziamenti ad attività progettuali in linea con gli obiettivi stabiliti da strategie e programmi comunitari, la

Commissione europea richiede che un particolare impegno sia destinato anche alle attività di

comunicazione degli studi intrapresi, delle buone pratiche messe a punto e dei risultati conseguiti.

Precise e specifiche indicazioni denominate

“Communication toolkit” sono diffuse dal sito dell’agenzia esecutiva per le piccole e medie

imprese EASME e una serie di webinar sono stati organizzati per disseminare informazioni e consigli per realizzare un’efficace comunicazione dei progetti europei in cui si è coinvolti. L’EASME ha assunto il coordinamento del programma di finanziamento per l’ambiente LIFE e supporta la Commissione europea nello sviluppo e

nell’attuazione sia della Societal Challenge 5 del programma H2020, sia nelle politiche portate avanti dalla DG Mare.

Fonte: Easme

Programmi Comunitari

RECyCLING POINT, IL NUOVO PORTALE PER LE IMPRESE DEL RECUPERO E RICICLAGGIO DEI RIFIUTI

R

ecycling Point è un nuovo portale che offre notizie, approfondimenti, aggiornamenti normativi, focus su innovazioni ed eventi nei settori del recupero, del riciclaggio dei rifiuti e della green economy. Scopo del portale è stimolare l’incontro e la collaborazione tra gli esperti del settore e per aiutare le imprese a promuovere il proprio business all’interno di un sistema di economia circolare.

Le finalità di questo nuovo portale green sono quelle di promuovere e accelerare la diffusione del paradigma circolare nei sistemi produttivi;

sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’impatto che le modalità di progettazione circolare hanno sul benessere socio-economico di un paese e incentivare l’incontro e la

collaborazione tra gli operatori del settore, creando una community dell’economia circolare.

I servizi messi a disposizione sono informazioni e approfondimenti di economia circolare;

aggiornamenti normativi e giurisprudenziali;

bandi e agevolazioni fiscali; media partnership;

visibilità e advertising e comunicazione ambientale.

Fonte: Fondazione sviluppo sostenibile

ECONOMIA CIRCOLARE:

L’UE PREMIA REGIONE LAzIO E UNITUS

S

i chiama Screen (Synergic circular economy across european regions) il progetto che vede la Regione Lazio alla guida di un gruppo internazionale di soggetti istituzionali con l’obiettivo di stimolare la diffusione dei principi dell’Economia circolare nell’Unione europea.

Il progetto ha vinto un bando europeo (Circ 03) come migliore proposta in materia di economia circolare applicabile a più realtà europee, aggiudicandosi una somma di circa 1,7 milioni di euro che servirà per le varie fasi di studio e attuative.

In questa iniziativa la Regione è affiancata dall’Università della Tuscia, che mette a disposizione competenze e supporto tecnico scientifico.

Fine ultimo del progetto “Screen” è la creazione di un approccio sistemico e replicabile in altre Regioni europee che possa stimolare lo sviluppo dell’economia circolare in Europa. Ci si arriverà eseguendo analisi delle caratteristiche socio- economiche e industriali delle Regioni coinvolte, identificando le aree di specializzazione e i trend economici in essere.

Fonte: Tusciaweb Programmi Comunitari

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ASFALTO DA RICICLO

D

al progetto europeo Life-Nereide- Noise Efficiently REduced by recycleD pavements - il cui capofila è il dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa, affiancato

da Arpat, arriva un’eccellenza italiana nel capo dell’economia circolare: «In Europa sono 125 milioni le persone esposte quotidianamente a livelli eccessivi di rumore da traffico e che per questo rischiano conseguenze anche gravi per la salute, come sottolineato più volte anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra le azioni di contrasto possibili c’è l’impiego di asfalti

“fonoassorbenti”, realizzati grazie all’aggiunta di polverino di gomma da pneumatici fuori uso al bitume. Per testarne caratteristiche e vantaggi, a settembre 2016 ha preso il via il progetto Life Nereide, co-finanziato dall’Unione Europea, che mira proprio ad ottimizzare i benefici acustici di pavimentazioni stradali realizzate con l’aggiunta di gomma riciclata e fresato di asfalto, il materiale che si ricava dal recupero di vecchie pavimentazioni stradali e utilizzato in sostituzione dei minerali vergini comunemente utilizzati».

Fonte: Greenreport

IL PROGETTO PER GESTIRE I RIFIUTI SPECIALI IN

VAL DI CORNIA DIVENTA UN ESEMPIO A LIVELLO NAzIONALE

I

vantaggi dell’economia circolare a livello europeo sono noti, e stimati dalla Ellen MacArthur Foundation in migliaia di miliardi di euro insieme a drastici tagli nell’utilizzo di risorse naturali e nell’immissione di gas serra in atmosfera.

Nell’analisi del contesto nazionale italiano, la Commissione europea segnala un’esperienza toscana. «Un’iniziativa locale di economia circolare – si legge nel documento – è

rappresentata dalle modalità di utilizzo dei rifiuti industriali in Val di Cornia in Toscana (iniziativa Rimateria)». Un’azienda con sede a Piombino, località Ischia di Crociano, che ha «come

missione il riciclo e lo smaltimento in condizioni di sicurezza dei rifiuti giuridicamente definiti come speciali e pericolosi derivanti dai processi produttivi». Una mission che ricalca quella della

precedente società Tecnologie ambientali pulite (Tap), cui nel progetto Rimateria si aggiungono numerosi versanti complementari: progettazione bonifiche, effettuazione di bonifiche, bonifiche da amianto, riciclo di scorie e inerti, inertizzazione di rifiuti pericolosi, soil washing (lavaggio terre di bonifica).

Non è la prima volta che l’Unione europea certifica esperienze toscane d’eccellenza nell’ambito dell’economia circolare. Solo pochi mesi fa l’Eco innovation observatory (Eio) promosso dalla Commissione Ue ha inserito la pontederese Revet Recycling tra i leader nazionali in fatto di eco innovazione.

Fonte: Greenreport

RICERCA E INNOVAzIONE CON PRIMA

L

a ricerca e l’innovazione nel settore idrico e agro-alimentare possono rappresentare uno strumento importante per il dialogo e la cooperazione fra i paesi euro-mediterranei e per uno sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo nel tempo. Questo è il segnale che proviene da Bruxelles dove è stato raggiunto l’accordo fra Parlamento europeo e Consiglio europeo, supportati dalla Commissione europea, per la creazione dell’Agenzia per l’attuazione del programma PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area).

Si tratta di un programma che, nei prossimi dieci anni, gestirà oltre mezzo miliardo di euro sui temi dell’innovazione nei sistemi alimentari, delle tecnologie per la sostenibilità e la sicurezza in agricoltura, dell’uso efficiente delle risorse idriche.

Ora che è stato raggiunto l’accordo istituzionale, inizia il percorso operativo che porterà a

lanciare i primi bandi a fine 2017 per finanziare partnership di ricerca e innovazione fra istituzioni e imprese delle due coste mediterranee.

A seguito della pubblicazione della SRIA di PRIMA è stata ufficialmente lanciata la Public Survey sulla SRIA, che resterà aperta fino al prossimo 31 Maggio.

Fonte: Europuglia

RICERCA MARINA

EUROPEA: PARTE EMSO- LINkEMSO (European Multidisciplinary Seafloor and water-column Observatory) ERIC (European Research Infrastructure Consortium) è una infrastruttura di ricerca europea nel campo delle scienze marine, costituita da una rete di sistemi di monitoraggio disposti negli abissi marini dedicati allo studio e al monitoraggio dei mari europei.

Avviato in accordo con il piano d’azione del Forum di strategia europea per le infrastrutture di ricerca (ESFRI) EMSO ERIC, a cui partecipano Italia, Francia, Spagna, Inghilterra, Irlanda, Grecia, Portogallo e Romania, è stato ideato per studiare e comprendere i fenomeni climatici estremi e i movimenti sismici come quelli che tra la fine

del 2016 e l’inizio del 2017 hanno colpito le zone del Centro-Italia. Attualmente il sistema è composto da undici osservatori sottomarini posizionati su fondali profondi e quattro siti di test in acque basse dislocati in specifici siti nei mari intorno all’Europa, dall’Artico all’Atlantico e dal Mar Mediterraneo al Mar Nero, a formare una infrastruttura paneuropea ampiamente distribuita. Nell’ambito del progetto EMSO ERIC, lo scorso 28 marzo è stato dato avvio a EMSO-Link, un nuovo progetto finanziato dalla Commissione Europea come parte della strategia di Horizon 2020 per le infrastrutture di ricerca. Obiettivo di EMSO-Link è incrementare il coinvolgimento di potenziali utenti come operatori nel settore del monitoraggio e della protezione dell’ambiente marino, nell’industria, nel mondo accademico e nella formazione, mediante azioni di sensibilizzazione, e

consolidare il contributo di EMSO ERIC attraverso l’implementazione di una piattaforma innovativa dedicata alle tecnologie marine, al servizio e in cooperazione con l’industria e le piccole medie imprese.

Fonte: Researchitaly

LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA AGRIFISH, IL PRIMO

PROGETTO PLURIENNALE PER LA PESCA NEL

MEDITERRANEO

I

l 6 marzo 2017 il Commissario per l’ambiente la pesca e gli affari marittimi karmenu Vella ha presentato al Consiglio dei Ministri europei AGRIFISH: il piano pluriennale per Mare Adriatico per le piccole attività di pesca pelagica, vale a dire per acciughe e sardine. Questa proposta è il terzo piano pluriennale che la Commissione sta proponendo da quando è stata attuata la riforma della politica comune della pesca. E’

anche la prima in assoluto nel Mediterraneo e, se pienamente attuata, ha il potenziale di aumentare lo stock del 20%. Questo porterà miglioramenti tangibili nelle condizioni di lavoro dei pescatori, con un aumento previsto di stipendio di circa il 5% e dei profitti di circa il 10%.

Programmi Comunitari

(9)

COFASP LANCIA L’AGENDA STRATEGICA PER LA

RICERCA SU PESCA E ACQUACOLTURA

Durante la conferenza del dicembre scorso il COFASP (COoperation in Fisheries, Aquaculture and Seafood Processing) ha lanciato la Strategic Research Agenda (SRA) per pesca, acquacoltura e trasformazione dei prodotti. Scopo della SRA è analizzare i temi rilevanti all’interno delle tematiche oggetto di studio.

Fonte: Era-platform

UNA MAGGIORE

RESPONSABILITà SOCIALE NELLA GESTIONE DEL

MAREDal mese di novembre 2016 al marzo 2017 il progetto MARINA, cui partecipa l’ISPRA, ha organizzato a livello locale 17 seminari su temi di rilevante interesse sociale, economico, ambientale. In Francia si è parlato di

acquacoltura, a Cipro di turismo sostenibile, a Roma di inquinamento marino, di ittiocoltura e di ecoturismo, a Istanbul di protezione del mare dall’eccessiva urbanizzazione delle coste, in Spagna di qualità dell’acqua, in Romania si è discusso dei vari problemi ambientali del mar Nero, in Portogallo di spiagge e pesca, in Irlanda di energia prodotta dalle onde, in Belgio dell’inquinamento del mare prodotto dalla plastica, in Estonia ci si è focalizzati sul mar Baltico, in Polonia sulle coste troppo urbanizzate,

a Copenhagen si sono approfonditi temi relativi allo sviluppo del locale porto. A questi seminari di apprendimento reciproco e mutua sensibilizzazione alle sfide che riguardano la sostenibilità di oceani e mari e la gestione delle importanti risorse marine hanno preso parte non soltanto rappresentanti del mondo della ricerca, ma anche molti operatori economici, semplici cittadini, membri di associazioni ambientaliste e di consumatori, decisori politici e soggetti attuatori delle politiche comunitarie di settore.

Tutti hanno partecipato molto attivamente alle riunioni organizzate con la metodologia dei Science Café o dei world Café, gruppi di lavoro informali e molto partecipativi in cui ci si scambia opinioni su un tema, si votano delle priorità, si stabilisce una linea di azione condivisa. I seminari a Cipro e in Spagna hanno invece utilizzato il metodo di consultazione pubblica e partecipazione degli stakeholders denominata “Dialogo Democratico Strutturato” in cui, grazie ad un mediatore e ad un’applicazione che raggruppa le opinioni simili, si riesce a pervenire ad una proposta di poche azioni raccomandate. I documenti riepilogativi delle decisioni assunte congiuntamente in questi seminari di partecipazione attiva e responsabile saranno rielaborati in presentazioni che saranno fatte a livello nazionale ed internazionale nel corso di importanti eventi focalizzati sui temi marini o sull’attuazione dell’approccio RRI e in un rapporto che verrà presentato alla Commissione Europea al termine del progetto. Un video è stato prodotto da ISPRA TV per motivare cittadini, rappresentanti del mondo economico e della società civile, decisori politici e ricercatori a partecipare alla prossima tornata di seminari del progetto MARINA che si terranno a livello internazionale nei prossimi mesi in Italia, Francia, Danimarca e Irlanda.

Fonte: ISPRA Il piano rappresenta una pietra miliare nella

strategia della Commissione per la gestione della pesca, e dimostra che la redditività a lungo termi- ne della pesca può ancora essere resa possibile in un bacino di mare in cui il 93% degli stock ittici sono valutati come sovrasfruttati. Senza questo piano, con tutta probabilità gli stock di acciughe e sardine subirebbero un crollo tra il 2020 e il 2030. Come parte di un più ampio lavoro sulle politiche della pesca la Commissione ospiterà la quarta Conferenza “Our oceans” il 5 e 6 ottobre 2017 a Malta. Proprio come le precedenti edizio- ni, ospitate dagli Stati Uniti e Cile, questa confe- renza di alto livello riunirà i decisori chiave della comunità internazionale.

Fonte: Pesce in rete

GALILEO SEARCH AND RESCUE

Il programma di navigazione satellitare Galileo, lanciato nel dicembre 2016, offre un nuovo servizio che mira a supportare le operazione di ricerca e salvataggio in mare “Search and Rescue (SAR). Il 75% delle operazioni di ricerca e soccorso ogni anno avvengono in mare, non solo per le grandi imbarcazioni, ma anche per le attività nautiche per il tempo libero o le immersioni subacquee. Grazie a Galileo, la localizzazione di rilevamento di soccorso e la posizione si sono ridotti da un massimo di più di tre ore e 10 chilometri a meno di 15 minuti e 2 chilometri, non solo contribuendo a salvare vite umane, ma anche ridurre i rischi per l’equipaggio di soccorso. Cospas-Sarsat

è un sistema satellitare internazionale per la ricerca e soccorso (SAR) e avvisi di emergenza.

Il sistema fornisce informazioni di avviso di soccorso e la posizione del Cospas-Sarsat 406 MHz per la ricerca nazionale e servizi di soccorso (SAR) in tutto il mondo per gli utenti marittimi, l’aviazione e terrestri in difficoltà. I vantaggi del moderno servizio di Galileo SAR per quanto riguarda i sistemi più vecchi sono i seguenti: copertura globale istantanea (<10 min per la localizzazione,maggiore precisione di posizionamento (<5 km per la precisione posizione),elevato livello di ridondanza satellitare (nessuna linea di vista ostruzione).

Fonte: Galileo

COME SVILUPPARE

ATLANTI DIGITALI DELLE COSTE

All’interno del programma che si occupa di scambio di dati ed informazioni promosso dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa IOC dell’UNESCO, il progetto ICAN (International Coastal Atlas Network) ha prodotto recentemente una guida che aiuti enti e soggetti che elaborano dati ed informazioni in atlanti delle coste a meglio condividere queste descrizioni, al fine di poter contribuire più efficacemente all’elaborazione dell’atlante globale delle coste. Lo sviluppo di atlanti digitali che descrivano le coste del nostro pianeta è possibile infatti soltanto sulla base di informazioni e di dati di alta qualità rilevati a diversa scala: locale, regionale, nazionale ed internazionale. Il manuale ora disponibile è stato compilato unendo le informazioni di dieci produttori di atlanti e rielaborandone altre tratte da precedenti rapporti dell’ICAN su seminari svolti sull’argomento. La guida fornisce raccomandazioni utili sia allo sviluppo di nuovi atlanti delle coste sia su come mantenere proficue interazioni con gli utilizzatori degli atlanti già realizzati.

Fonte: Eurocean Programmi Comunitari

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DEFISHGEAR: ONLINE IL RAPPORTO SUL

MONITORAGGIO DEI RIFIUTI MARINI

Il rapporto “Marine Litter assessment in the Adriatic & Ionian seas”, pubblicato

nell’ambito del progetto triennale IPA-Adriatico DeFishGear, frutto di una complessa campagna di monitoraggio sul degrado ambientale e sull’emergenza “rifiuti marini” nell’Adriatico e nello Ionio, mostra i risultati raggiunti.

Al monitoraggio hanno partecipato 9 Istituti, Enti e Università di 7 diversi Paesi che condividono il bacino Adriatico e Ionico fra cui, per l’Italia, ISPRA e ARPAE Emilia Romagna, che fanno parte del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). La campagna ha coinvolto, in particolare:

Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Italia, Grecia, Montenegro e Slovenia, in uno sforzo comune di coordinamento e armonizzazione di azioni pilota di monitoraggio.

Dal rapporto risulta che una percentuale variabile fra il 33 e il 39% dei rifiuti trovati nelle diverse matrici (spiaggia, superficie del mare e fondo) proviene dalle coste e da pratiche inefficienti di gestione dei rifiuti, turismo e attività ricreative.

Le attività legate al mare (trasporti via mare di merci e passeggeri, pesca sportiva e commerciale, acquacoltura, ecc.) contribuiscono al numero di rifiuti trovati con percentuali che vanno invece dal 6,3% al 23% secondo la matrice considerata.

Dati interessanti sono anche quelli relativi ad alcune fonti, in particolare: il 7,8% dei rifiuti trovati in spiaggia ad esempio è correlato al fumo (mozziconi, accendini ecc.) mentre il 2,6% degli oggetti trovati sul fondo del mare sono di origine sanitaria (preservativi, assorbenti igienici, ecc.).

Questo è ad oggi il primo lavoro che si propone di valutare l’ammontare, la composizione e, ove possibile, la fonte dei rifiuti marini in tutte le matrici marine (spiaggia, superficie, fondo) dell’Adriatico e dello Ionio. Il Rapporto è, nei fatti, la prima valutazione dei rifiuti marini - a livello europeo e di bacini regionali europei - basata su dati di campo comparabili, ottenuti nello stesso periodo, con l’applicazione di protocolli di monitoraggio armonizzati e che può quindi fornire elementi strategici per il monitoraggio dei rifiuti marini e per le politiche di gestione.

Fonte: Europuglia

TOMATOFISH:

NUOVA SINERGIA TRA ACQUACOLTURA E

AGRICOLTURA

Progetto innovativo per il futuro della produzione sostenibile

Gli scienziati tedeschi lo hanno chiamato

“Tomatofish” perché é il frutto di una sinergia produttiva tra acquacoltura e agricoltura. In pratica, si raccolgono i nutrienti che fornisce un allevamento ittico, e con questi si fanno crescere pomodori immersi in liquidi, sabbia o ghiaia, che a loro volta purificano l’acqua. Si risparmiano così risorse con quasi emissioni zero, aprendo nuovi scenari per il futuro della produzione sostenibile in Europa.

A sviluppare il metodo innovativo, con il sostegno finanziario dell’Ue, é stato l’istituto tedesco Leibniz per l’ecologia delle acque e la pesca nelle acque interne, che ha avviato l’allevamento sia di tilapia che di pomodori, una produzione che necessita di più nutrienti di altre. La novità é di aver gestito entrambe le produzioni in modo separato grazie a un doppio sistema di ricircolo, recuperando sia i nutrimenti provenienti dal pesce, sia l’acqua evaporata dal condizionamento dell’aria. Insomma una nuova tecnologia che secondo kloas, potrebbe applicarsi a qualsiasi tipo di pesce o animale acquatico, con qualche eccezione come i gamberetti, causa il loro basso rendimento. Ma anche ad altre verdure o piante da colture idroponiche. Il sistema può funzionare a livello famigliare o su una produzione di larga scala che punti alla sostenibilità.

Fonte: Ansa

BEyOND PLASTIC MED

(a cura di Emanuele Troli)

L’iniziativa Beyond Plastic MED è un’iniziativa a livello internazionale promossa per affrontare la sfida di un Mediterraneo senza plastica.

L’iniziativa è patrocinata da importanti e prestigiose fondazioni ed enti internazionali come: la fondazione Principe Alberto II di Monaco, Tara Expeditions, Surfrider Foundation Europe, IUCN International Union for the

Conservation of Nature (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), Mava Fondation.

Lo scopo del programma BeMed è sostenere soluzioni socialmente responsabili ed innovative per migliorare lo stato del Mediterraneo,

attraverso collaborazioni tra i settori pubblico e privato, le ONG e la comunità

scientifica.

Per raggiungere questo primo obiettivo, BeMed ha lanciato un invito a presentare proposte, rivolto a tutti i paesi del Mediterraneo.

Le iniziative a cui sarà dato sostegno sono state selezionate per il loro carattere innovativo, sia da un punto di vista

tecnologico che organizzativo e di impatto sul territorio.

BeMed finanzierà iniziativa volte a:

• implementare azioni sul campo al fine di modificare il comportamento sociale per quanto riguarda l'uso insostenibile di materia plastica,

• diffondere le buone pratiche, sia per quanto riguarda la gestione dei rifiuti in plastica e la realizzazione di prodotti alternativi,

• istituire progressivamente una rete mediterranea di attori locali impegnata a combattere l'inquinamento della plastica.

La Blu Marine service è una società fondata da professionisti con comprovata esperienza, operante nell'ambito della ricerca applicata in campo marino, nei settori della tutela dell'ambiente marino, della gestione integrata e tutela della fascia costiera, della promozione turistica e nella sperimentazione di tecniche ecosostenibili di pesca. Il progetto della Blu

Marine Service finanziato da Be MED è intitolato

“Blue Packaging” ed ha come focus la riduzione dell'impatto dei rifiuti del settore ittico ed in particolare del packaging in polistirolo. Il progetto prevede tra l’altro la realizzazione di 3 convegni: 2 in Italia (San Benedetto del Tronto e Martinsicuro) e uno in Spagna a Barcellona;

per affrontare il tema del marine litter ed in particolare l'inquinamento da plastica in mare, problema estremamente importante e che necessità di immediate soluzioni. Tutte le ultime ricerche scientifiche confermano infatti, l'altissimo rischio di contaminazione degli organismi marini da parte dei rifiuti plastici.

Oltre alla realizzazione dei convegni necessari per il coinvolgimento degli stakeholders verrà organizzata a scopo dimostrativo l'utilizzo di cassette realizzate con materiali innovativi, biodegradabili e compostabili. E' infatti

convinzione della Blu Marine Service che una via per ridurre l'impatto della plastica in mare è evitare di utilizzarla (initiatives for combating plastic pollution).

Fonte: Blu Marine service Programmi Comunitari

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