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RaulPaoloSerapioni Osservazionisullinguaggio

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Academic year: 2021

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(1)

Osservazioni sul linguaggio

Raul Paolo Serapioni

Analisi Matematica A – Secondo modulo Corso di Laurea in matematica

Università di Trento

settembre 2019

(2)

Osservazioni sul linguaggio matematico Cap 1. 1.1, 1.2, 1.3, 1.4:

(3)

Sono proposizioni: A, B, . . . A:= "3 è un numero pari";

B:= "3 + 2 = 5";

C:="3 + 2 = 6";

D:= "nel triangolo ABC ci sono due lati uguali";

E:= "nel triangolo ABC ci sono due angoli uguali";

F:= "x := π/2";

G:= "P appartiene alla retta r ";

. . .

(4)

I connettivi logici

"e, o, se . . . allora, non, se e solo se"

permettono di costruire proposizioni più complesse a partire da proposizioni più semplici.

"P appartiene alla retta r eP appartiene alla retta s;

"P appartiene alla retta r oP appartiene alla retta s;

"senel triangolo ABC ci sono due lati ugualialloranel triangolo ABC ci sono due angoli uguali";

"nel triangolo ABC ci sono due lati ugualise e solo senel triangolo ABC ci sono due angoli uguali";

"nonP appartiene alla retta r ";

(5)

A e B in simboli A ∧ B

A o B . . . A ∨ B

nonA . . . ¬A

(seA allora B

A implica B . . . A ⇒ B

A se e solo se B . . . A ⇐⇒ B

(6)

"seA implica B e se B implica C allora A implica C" che simbolicamente diventa

((A ⇒ B) ∧ (B ⇒ C)) ⇒ (A ⇒ C)

"seA e B oppure se C e D allora B e C" in simboli ((A ∧ B) ∨ (C ∧ D)) ⇒ (B ∧ C)

(7)

All’interno di una Teoria matematica una proposizione può essere Vera o Falsa. (In gergo: è possibile assegnare un valore di verità ad una proposizione).

Example

Nell’aritmetica elementare

A:= "3 è un numero pari" e C:="3 + 2 = 6 sono False, B:= "3 + 2 = 5" è Vera.

Nella logica che noi utilizzeremo le seguenti "Tavole di verità"

determinano la verità o falsità di una proposizione composta a partire dalla verità o falsità delle proposizioni componenti.

(8)

Tavole di verità

A ¬A

V F

F V

A B A ∧ B A ∨ B A ⇒ B A ⇐⇒ B

V V V V V V

V F F V F F

F V F V V F

F F F F V V

(9)

SeA ⇒ B è vera diciamo che

A è condizione sufficiente per Boppure che B è condizione necessaria per A.

(10)

Nella logica che noi utilizzeremo le seguenti proposizioni sono Tautologie, cioè sonoproposizioni vereindipendentemente dalla verità o falsità delle proposizioniA, B e C.

A ∨ ¬A (terzo escluso)

¬(A ∧ ¬A) (principio di non contraddizione) ((A ⇒ B) ∧ A) ⇒ B (modus ponens) (A ⇒ B) ⇐⇒ (¬B ⇒ ¬A) (principio di contrapposizione)

((A ⇒ B) ∧ (B ⇒ C)) ⇒ (A ⇒ C) (sillogismo ipotetico)

¬(A ∧ B) ⇐⇒ ¬A ∨ ¬B

¬(A ∨ B) ⇐⇒ ¬A ∧ ¬B

(11)

Molte espressioni matematiche contengono una o più variabili.

Sono dette predicati: A(x), P(x, y), . . . . A(x):= "x è un numero intero";

B(x):= "3 + x = 5";

C(x, y):="x + y = 0";

D(x):= "x2− 1 = 2x + 4";

E(z):= "z5+ 2z4+ 3z3+ 4z2+ 5z = 1";

F(x, y, z, n):= "xn+ yn= zn";

G(P):= "P appartiene alla retta r ";

. . .

(12)

I quantificatori

‘per ogni . . . ’

‘esiste un/una . . . ’

sono locuzioni molto usate nel linguaggio matematico.

Sono stenografati con i simboli∀ e ∃.

"per ogni x,P(x) è vera" è in simboli ∀x : P(x)

"esiste x tale cheP(x) è vera" è in simboli ∃x : P(x)

∃ ha il significato di esiste almeno uno.

Per indicare l’esistenza di esattamente un solo oggetto con una certa proprietà di solito si usa il simbolo∃!.

(13)

I quantificatori

‘per ogni . . . ’

‘esiste un/una . . . ’

sono locuzioni molto usate nel linguaggio matematico.

Sono stenografati con i simboli∀ e ∃.

"per ogni x,P(x) è vera" è in simboli ∀x : P(x)

"esiste x tale cheP(x) è vera" è in simboli ∃x : P(x)

∃ ha il significato di esiste almeno uno.

Per indicare l’esistenza di esattamente un solo oggetto con una certa proprietà di solito si usa il simbolo∃!.

(14)

Example

Per ogni numero reale x è vero che 2x > x.

(15)

La negazione di "per ogni x P(x) è vera" è esiste un x per il quale P(x) è falsa La negazione di "esiste x tale che P(x) è vera" è

per ogni x P(x) è falsa

Negazione di proposizioni contenenti quantificatori

¬(∀x : P(x)) ⇐⇒ (∃x : ¬P(x))

¬(∃x : P(x)) ⇐⇒ (∀x : ¬P(x))

(16)

La negazione di "per ogni x P(x) è vera" è esiste un x per il quale P(x) è falsa La negazione di "esiste x tale che P(x) è vera" è

per ogni x P(x) è falsa

Negazione di proposizioni contenenti quantificatori

¬(∀x : P(x)) ⇐⇒ (∃x : ¬P(x))

¬(∃x : P(x)) ⇐⇒ (∀x : ¬P(x))

(17)

Example

non è vero che: per ogni x ∈ Q esiste y ∈ Q tale che xy = 1 è

esiste un x ∈ Q tale che

non è vero che esiste y ∈ Q tale che xy = 1 cioè

esiste un x ∈ Q tale che

per ogni y∈ Q non è vero che xy = 1 cioè

¬(∀x ∈ Q, ∃y ∈ Q, xy = 1) ⇐⇒ ∃x ∈ Q, ∀y ∈ Q, xy 6= 1

(18)

Il linguaggio matematico usa parole e costruzioni della lingua italiana con un significato a volte diverso.

o, oppure: nel linguaggio matematicoo/oppure non sono esclusivi. Per esempio

{x ∈ R : 0 < x < 2 o 1< x < 3} = {x ∈ R : 0 < x < 3}.

e: ha lo stesso significato che nella lingua parlata.

{x ∈ R : 0 < x < 2 e 1< x < 3} = {x ∈ R : 1 < x < 2}.

(19)

il / la: individuano univocamente un oggetto. Per esempio, la soluzione dell’equazione: x3− 8 = 0

indica che esiste esattamente una soluzione dell’equazione.

(20)

un/ una: indicano un oggetto con valore indeterminato. Per esempio

una soluzione dell’equazione: cos x = 0.

Nel linguaggio matematico ha, a volte, un uso diverso di quello solito nella lingua parlata. Per esempio la frase

Giovanni è un colpevole

ha il significato implicito che Giovanni non sia l’unico colpevole.

Questo manca nell’uso matematico. Per esempio, se dico 0 è una soluzione reale dell’equazione: x3+ 4x + sin x = 0 non intendo dire che, oltre alla soluzione x = 0, esistono altre

(21)

un/ una: indicano un oggetto con valore indeterminato. Per esempio

una soluzione dell’equazione: cos x = 0.

Nel linguaggio matematico ha, a volte, un uso diverso di quello solito nella lingua parlata. Per esempio la frase

Giovanni è un colpevole

ha il significato implicito che Giovanni non sia l’unico colpevole.

Questo manca nell’uso matematico. Per esempio, se dico 0 è una soluzione reale dell’equazione: x3+ 4x + sin x = 0 non intendo dire che, oltre alla soluzione x = 0, esistono altre

(22)

un / una: sono usati anche per dichiarare unelemento genericodi un insieme. Per esempio

Sia dato un punto x appartenente ad un insieme E . . . oppure

Dato unε > 0 si può trovare un δ > 0 . . . Frasi di questo tipo sono equivalenti a

Per ogni punto x appartenente ad un insieme E . . . oppure

Per ogniε > 0 esiste δ > 0 . . .

(23)

se: in italiano sono usate frasi del tipo

. . . (è vero )A se (è vero ) B . . . per esempio

. . . vado in montagna se c’è il sole . . . Questa frase può significare sia:

. . . se c’è il sole allora vado in montagna . . . che:

. . . se vado in montagna allora (vuol dire che) c’è il sole. . .

(24)

se:

Variante dell’esempio precedente: la lingua italiana ammette che la frase

xn+ x + 1 = 0 ha una soluzione reale se n è dispari possa voler dire sia:

se n è dispari allora xn+ x + 1 = 0 ha una soluzione reale che

se xn+ x + 1 = 0 ha una soluzione reale allora n è dispari.

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