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Piano Integrato Locale

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Academic year: 2022

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Piano Integrato Locale

degli interventi di promozione della salute

Documento di Programmazione e

Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio- Sanitari

Anno 2013

 

 

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INDICE 

1. PREMESSA ...3

2. DATI DI CONTESTO ...5

3. SINTESI DEGLI INTERVENTI ATTUATI NEL 2012...11

4. OBIETTIVI DEL PIANO ...25

5. INTERVENTI INTEGRATI: LE RETI ATTUALMENTE ATTIVE...26

6. IL MODELLO ORGANIZZATIVO PER L’ATTUAZIONE DEL PIL ...28

7. PIANIFICAZIONE INTEGRATA SUI FATTORI DI SALUTE E DI RISCHIO ...30

8. SCHEDE DI INTERVENTO AMBITO COMUNITA’ ...33

9. SCHEDE DI INTERVENTO AMBITO SCUOLA ...51

10. SCHEDE DI INTERVENTO AMBITO MONDO DEL LAVORO ...56

11. FORMAZIONE ...59

12. LA COMUNICAZIONE ...60

13. VALUTAZIONE...62

14. SCHEDA DI RENDICONTAZIONE INTERVENTI PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE ...63

15. BIBLIOGRAFIA ...68

16. SITOGRAFIA ...69

                       

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1. PREMESSA 

Secondo la definizione dell’OMS “Lo stile di vita consiste in un modo di vivere impostato secondo modelli di  comportamento  identificabili,  che  sono  frutto  dell’azione  reciproca  delle  caratteristiche  proprie  di  un  individuo, delle interazioni sociali con le condizioni di vita di carattere socioeconomico e ambientale. Questi  modelli di comportamento vengono continuamente interpretati e vagliati in situazioni sociali diverse e non  sono quindi immobili, bensì soggetti al cambiamento.”.  

Sulla base delle conoscenze scientifiche attuali si è concordi nell’affermare che la promozione della salute e  la prevenzione di numerose condizioni di malattia e morte prematura sono legate all’adozione di stili di vita  sani. 

La  scelta  di  adottare  un  determinato  stile  di  vita  non  dipende  solo  da  fattori  propri  del  singolo  individuo  (conoscenze,  credenze,  valori,  etc,  ma  è  influenzata  da  fattori  sociali  (famiglia,  amici,  colleghi  di  lavoro,  etc.),  ambientali  ed  economici  (reddito,  disponibilità  di  risorse  per  la  salute,  etc.).  Appare  pertanto  importante  intervenire  sia  migliorando  le  conoscenze  e  le  capacità  degli  individui,  sia  modificando  le  condizioni sociali, ambientali ed economiche, in modo da rendere il loro impatto sulla salute più favorevole. 

Per  raggiungere  questi  obiettivi  è  indispensabile  realizzare  interventi  intersettoriali  con  il  coinvolgimento  attivo e sinergico dei diversi attori sanitari e sociali operanti nella comunità. 

Tali  interventi  trovano  la  loro  espressione  metodologica  nel  Piano  Integrato  di  Promozione  della  salute  (PIL), che rappresenta lo strumento di programmazione degli interventi finalizzati alla promozione di stili di  vita  e  ambienti  favorevoli  alla  salute  e  predisposti  in  un’ottica  di  integrazione  istituzionale,  gestionale  ed  operativo‐ funzionale interna, nell’ambito della più generale attività di programmazione aziendale, al fine di  consentire un effettivo e misurabile “guadagno di salute” nella popolazione.  

INDIRIZZI REGIONALI 

“E’ sulla potenzialità di cambiamento delle persone nelle comunità ove vivono, studiano, lavorano‐ che si  fondano  gli  interventi  di  prevenzione  dei  fattori  di  rischio  comportamentali  (tabagismo  ecc.)  e  di  promozione  della  salute  (abitudini  alimentari,  stile  di  vita  attivo,  ecc.)  che  vengono  realizzati  in  Regione  Lombardia.  

In questo ambito, il Piano Regionale della Prevenzione 2010‐2012 e le circolari attuative (D. g. r. n. IX/1175  del 29 dicembre 2010 d. g. r. 4334 del 26 10 2012 “determinazioni gestione servizio sociosanitario esercizio  2013), prevedono l’attuazione di azioni integrate, interdisciplinari ed intersettoriali, con un approccio che  guarda  alla  persona  ed  alle  comunità  come  fenomeni  complessi  e  che,  come  tali,  necessitano  di  risposte  articolate, coordinate e non settoriali.  

Anche  in  questo  settore  il  livello  regionale  svolge  un  ruolo  di  indirizzo  e  governance  mentre  la  strutturazione  degli  interventi  è  in  capo  all’autonomia  delle  Aziende  Sanitarie  Locali  che  annualmente  predispongono i “Piani Integrati locali degli Interventi di Promozione” 

INDIRIZZI AZIENDALI 

Il Pil descrive la pianificazione integrata per il 2013 delle attività di “Promozione della salute di stili di vita  sani e ambienti favorevoli alla salute “avviate e sostenute dalla Azienda Sanitaria Locale della Provincia di  Monza e Brianza.  

Il piano in coerenza con i dati di contesto del proprio territorio esplicita in maniera trasparente: 

‐obiettivi di salute e benessere 

‐scala di priorità degli interventi 

‐metodi e strumenti utilizzati 

‐risultati attesi/raggiunti 

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Il  PIL  è  coerente  con  le  indicazioni  contenutistiche  e  metodologiche  diffuse  dalla  U.O.  Governo  della  Prevenzione della Regione Lombardia alle proprie ASL (regole di esercizio 2013) per la pianificazione degli  interventi di promozione della salute, tali indicazioni prevedono criteri di: 

 appropriatezza professionale ed organizzativa, come la necessità di programmare gli interventi con le  riconosciute  prove  di  efficacia  (EBP)  o  buone  pratiche,  nonché  della  loro  sostenibilità;  cioè  potenzialmente in grado di supportare “strutturalmente” i comportamenti di salute della popolazione; 

 approccio integrato sui determinanti (es. alimentazione +attività fisica)che riconosce la mutifattorialità  dei problemi e supera la visione per singolo determinante; 

 intersettorialità e miltidisciplinarietà 

È  volontà  pregnante  dell’Azienda  sostenere  le  Buone  Pratiche  di  promozione  della  salute,  già  oggetto  di  sperimentazione  e  risultate  efficaci  in  termini  di  Guadagno  di  Salute,  ed  estenderle  nel  territorio  di  competenza sostenendone la persistenza nel tempo. 

La scelta del metodo degli interventi risponde alla logica di sostenere comportamenti favorevoli alla salute  e  si  articola  secondo  la  proposta  nei  diversi  contesti  di  vita  e  di  lavoro,  riconducendo  ai  destinatari  intermedi  e/o  finali,  il  potenziamento  delle  competenze  specifiche:  insegnanti,  educatori,  studenti,  popolazione segmentata per fascia di età e di genere, gruppi di interesse, operatori sanitari.  

La logica che anima il piano è l’attenzione sui fattori di protezione, intesi come variabili che possono aiutare  gli  individui  a  fronteggiare  efficacemente  eventuali  situazioni  avverse,  piuttosto  che  sui  fattori  di  rischio,  cioè condizioni la cui presenza è associata ad una maggiore possibilità di sviluppare comportamenti nocivi  per  la  propria  salute.  I  fattori  di  protezione,  infatti,  possono  promuovere  l’attivarsi  di  comportamenti  positivi, mitigando l’instaurarsi di comportamenti a rischio. 

I fattori di protezione sui quali si può intervenire attengono a diverse sfere dell’esistenza umana, da quella  personale  (conoscenze,  competenze/abilità  relazionali,  aspetti  valoriali,  investimenti  sulla  propria  progettualità di vita…) a quella relazionale (stile educativo autorevole, presenza e condivisione di regole nel  contesto scolastico e familiare, modello positivo degli adulti di riferimento per i giovani, contesti comunitari 

“protetti”  e  “supervisionati”  di  sperimentazione  di  sé  e  dello  stare  in  gruppo,  esperienze  di  responsabilizzazione all’interno di situazioni gruppali) a quelle dell'ambiente. 

La necessaria ricerca di sinergie per contrastare quelli che rappresentano dei “determinanti maggiori” delle  condizioni di salute della popolazione (fumo, alimentazione, attività fisica, alcol, sostanze) porta a proporre  nella  scuola,  nella  comunità  e  nei  luoghi  di  lavoro,  attività  di  promozione  della  salute,  stimolando  gli  interlocutori a farsi carico delle responsabilità sociali ad esse riconosciute.(empowerment). 

In una visione moderna la promozione della salute deve essere percepita come un processo democratico,  onnicomprensivo  e  orientato  all’azione;  essa  necessita  quindi  di  una  rete  di  alleanze  e  collaborazioni  che  possano esitare in vantaggi reciproci,  

In tal senso la nostra Azienda negli ultimi anni ha iniziato a lavorare, in alcuni ambiti, in un’ottica sistemica,  attraverso  una  strategia  di  intervento  culturale,  educativo,  sociale  e  socio‐sanitario  che  ha  previsto  una  molteplicità di interventi in ambiti differenti: famiglia, territorio, aggregazioni informali, scuola, etc. 

Ci  si  è  orientati  verso  delle  scelte  di  priorità,  verso  la  sostenibilità  e  soprattutto  verso  la  scelta  di  metodologie validate e buone prassi consolidate dedotte dalla letteratura scientifica.  

Sono,  a  tale  proposito  strumenti  di  lavoro  ancora  attivi  le  LINEE  GUIDA  ADOLESCENTI,  strumento  di  governance che ha permesso di unire tutti gli stakeholder che si occupano di questo target in una visione  comune,  e  i  programmi  di  life  skillS  che  hanno  rivoluzionato  il  modo  di  fare  promozione  della  salute,  facendo confluire risorse e culture appartenenti a servizi diversi, permettendo la convergenza di obiettivi e 

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metodologie e ottenendo che gli interessi della comunità fossero privilegiati rispetto alle appartenenze alle  proprie organizzazioni di riferimento. 

Tale processo, ancora in corso, ha visto una diffusione a “macchia d’olio” di contenuti e pratiche tra i diversi  soggetti  coinvolti  favorendo  una  sempre  maggiore  partecipazione  da  parte  del  territorio  al  dibattito  sui  temi dell'educazione alla salute.  

 

2. DATI DI CONTESTO 

Segue  una  sintesi  del  quadro  di  contesto  compiutamente  descritto  nel  documento  di  programmazione  e  coordinamento  dei  servizi  sanitari  e  socio  sanitari  aziendale  –  anno  2013,  consultabile  nella  versione  completa all’indirizzo: http://www.aslmonzabrianza.it/ 

Si  evidenziano  gli  aspetti  rilevanti  sotto  il  profilo  delle  attività  di  promozione  di  stili  di  vita  e  ambienti  favorevoli alla salute, anche in termini di effetti e guadagni di salute. 

 

Il contesto territoriale e demografico 

Dal  primo  gennaio  2011  l’ASL  della  Provincia  di  Monza  e  Brianza  è  composta  da  55  comuni  in  quanto,  in  analogia  con  quanto  è  avvenuto  per  la  Provincia  di  Monza  e  Brianza,  sono  stati  nuovamente  annessi  4  comuni dell’area sud‐est storicamente appartenenti al Distretto di Vimercate. In assenza di dati ISTAT più  aggiornati, la popolazione residente nell’ASL della Provincia di Monza e Brianza al 01.01.2011 è costituita da  849.636 persone (416.212 maschi, 433.424 femmine). (http://www.demo.istat.it). Il territorio è distinto nei  cinque  distretti  socio  sanitari  di  Carate  Brianza,  Desio,  Monza,  Seregno  e  Vimercate,  come  è  illustrato  in  tabella, che si aggregano in tre aree ai  fini del Dipartimento di Prevenzione: i  distretti di  Monza e Carate  Brianza confluiscono in un’unica area dipartimentale, come pure i distretti di Desio e Seregno. 

I  55  comuni  dell’ASL  sono  approssimativamente  equamente  distribuiti  tra  le  tre  aree,  ma  la  densità   abitativa  differisce  in  modo  significativo  nell’area  di  Vimercate,  che  è  meno  urbanizzata  ed  è,  infatti,  caratterizzata da densità abitativa nettamente più bassa rispetto al resto dell’ASL. 

E’ da notare che la densità complessiva è comunque tra le più alte in Italia. 

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L’analisi degli indici di vecchiaia evidenzia il livello di invecchiamento della popolazione tramite il rapporto  (moltiplicato per 100) tra la popolazione di 65 anni ed oltre e la popolazione fino a 14 anni di età: un valore  basso dell'indice può indicare un’elevata natalità ed una ridotta percentuale delle classi anziane. In ASLMB i  valori sono più bassi rispetto al valore medio nazionale e al valore lombardo. Le proporzioni approssimative  di  popolazione  straniera  regolarmente  residente  rispetto  al  totale  della  popolazione  sono  importanti  nel  nostro territorio: il valore medio è pari al 7,6% del totale, con un minimo del 5,9% nel distretto di Seregno  ed  un  massimo  del  9,5%  in  quello  di  Monza.  Tuttavia  la  distribuzione  per  età  è  nettamente  differente  rispetto a quella della popolazione autoctona: le classi anziane rappresentano una quota irrisoria del totale  (circa 1%) mentre le classi produttive (tra 15 e 64 anni) rappresentano quasi l’80% del totale. La piramide  delle età evidenzia in valori assoluti la concentrazione degli stranieri nelle età giovanili e produttive. 

 

L’ASL  di  Monza  e  Brianza  è  assai  antropizzata,  con  una  densità  abitativa  tra  le  più  alte  d’Italia  e,  anche  grazie all’apporto degli stranieri (decisamente più giovani in media rispetto alla popolazione storicamente  autoctona),  risulta  più  giovane  rispetto  ai  riferimenti  regionale  e  nazionale.  Il  peso  delle  classi  di  età  più  avanzata sta progressivamente diventando importante e la quota di popolazione attiva nel lavoro rispetto  al totale sta progressivamente calando anche nella realtà brianzola (quasi meno 10% in un quindicennio). 

 

Il contesto epidemiologico e sociale   

 

Analisi della mortalità  

I  dati  di  mortalità  nel  2011  sono  estratti  dal  ReNCaM  (Registro  Nominativo  delle  Cause  di  Morte)  gestito  dall’U.O. Epidemiologia dell’ASLMB.  

Per quanto riguarda la mortalità i valori dell’ASLMB sono inferiori a quelli lombardi. 

 Analizzando  i  tassi  di  mortalità  per  10.000  residenti,  suddivisi  per  sesso  si  evidenzia  che  al  primo  posto  della graduatoria complessiva ci sono i tumori:questi sono nettamente al primo posto per i maschi mentre  si collocano al secondo posto per le femmine. Tra i maschi il tumore più diffuso è quello del polmone per le  femmine il carcinoma mammario è al primo posto, seguiti dal tumore del colon retto per entrambi i sessi. 

Ciò conferma l’importanza delle iniziative di prevenzione secondaria(screening e l’attenzione in merito alle  iniziative di prevenzione del tabagismo nella popolazione).  

Uno degli indicatori più utili ai fini dell’esemplificazione della quota di salute che può essere recuperata per  la popolazione è quello della mortalità evitabile: partendo dall’evidenza che ci sono patologie che possono  essere in parte prevenute e per le quali la morte prima del 75° anno di età è indice di un problema in senso  lato di medicina (preventiva o curativa) o di normativa, sono stati rappresentati nel grafico che segue i tassi  grezzi  di  mortalità  per  100.000  residenti  occorsi  nel  2008  per  maschi  e  per  femmine  per  le  differenti  categorie nosologiche prevenibili.  

In  sintesi  si  può  dire  ad  esempio  che  45  decessi  di  uomini  per  tumori  polmonari,  avvenuti  prima  del  75° 

anno di età, ogni 100.000 residenti avrebbero potuto essere evitati se il fumo di sigaretta e l’inquinamento  non esistessero. Per le donne tale quota è inferiore in virtù della minore diffusione dell’abitudine al fumo (e  dunque del tumore del polmone).  

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0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

Tum. maligni trachea, bronchi polmoni Malattie ischemichdel cuore Traumatismi e avvelenamenti Tum. maligni colon, retto Malattie cerebrovascolari Tum maligni fegatdott intraepatici Tum. maligni cavita orale, faringe,  esofago Mal apparat respiratorio (escl. Polm e  influ) Ipertensione arteriosa Tum. maligni della vescica Tum. maligni trachea, bronchi polmoni Malattie ischemichdel cuore Tum. maligni  mammella Traumatismi e avvelenamenti Tum. maligni colon, retto Malattie cerebrovascolari Tum maligni fegatdott intraepatici Tum. maligni cavita orale, faringe,  esofago Mal apparat respiratorio (escl. Polm e  influ) Ipertensione arteriosa Tum. maligni della vescica

Maschi Femmine

Tassi di mortalità complessiva ed evitabile prima dei 75 anni di età per  100.000 residenti per genere ‐ principali categorie

Mortalità totale Quota evitabile (prima dei 75 aa) I  

 

Analisi della morbosità  

Il  dato  relativo  alle  esenzioni  per  patologia  nella  popolazione  è  informativo  della  distribuzione  di  molte  malattie ed è esemplificato a livello territoriale nella tabella che segue, con il dettaglio comunale relativo  alle principali categorie.  

Ogni  soggetto  può  avere  più  di  un’esenzione:  la  mappa  illustra  dunque  la  frequenza  di  malattie  croniche  che  determinano  l’esenzione  dal  pagamento  per  determinati  farmaci  e  prestazioni  in  funzione  dell’esenzione stessa. Le rappresentazioni comunali evidenziano come le esenzioni per malattia ipertensiva  siano ovunque le più frequenti, seguite da problemi endocrini, cardiologici e neoplastici.  

 

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La morbosità è ulteriormente analizzata presentando i risultati dell’applicazione del modello di attribuzione  ai  singoli  individui  di  categorie  di  cronicità,  previsto  dalla  metodologia  della  Banca  Dati  Assistiti  (BDA),  utilizzando i dati del Sistema Informativo Sanitario relativi ai residenti nell’ASLMB. Poiché il fenomeno della  concomitanza di più patologie croniche negli stessi individui è importante, sono descritti i dati relativi alla  diffusione delle patologie sul territorio, evitando in questa sede di ricondurre a fittizie categorie prevalenti  la  descrizione  del  carico  di  malattia  nella  popolazione.  Le  macrocategorie  di  malattie  croniche  tenute  in  considerazione sono sintetizzate nella tabella che segue. 

 

2. Trapiantati  8. Broncopneumopatici 

3. Insufficienti renali cronici (dializzati) 9. Gastroenteropatici  4. HIV positivi ed AIDS   10. Neuropatici 

5. Neoplastici  11. Malattie Autoimmuni 

6. Diabetici  12. Malattie endocrine e metaboliche 

7. Cardiovasculopatici   

 

E’  evidente  la  concentrazione  di  un  numero  di  patologie  croniche  più  elevato  nelle  aree  a  più  elevata  anzianità  media  (nei  comuni  rappresentati  in  rosso  si  concentra  un  numero  di  cronicità  di  circa  500  ogni  1000  residenti).  Le  principali  patologie  a  livello  comunale  sono  indicate  nella  didascalia  a  sinistra  della  mappa: le malattie cardiovascolari rappresentano ovunque il più rilevante problema in termini di carico di  malattia per la popolazione. 

   

   

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La rilevanza epidemiologica locale delle patologie correlate al comportamento nota che circa il 25% della  spesa totale dell’ASL è legata ai consumi di risorse economiche del sistema sanitario regionale da parte di  soggetti affetti da cardiovasculopatie. Il 15% dei soggetti neoplastici e un ulteriore 10% di soggetti affetti da  diabete. Elevata prevalenza di sedentarietà è presente anche nei contesti lavorativi (vedi progetto PASSI). 

L’obesità  è  una  patologia  complessa  in  costante  aumento  nella  popolazione  pediatrica.  Nel  territorio  dell’ASLMB il problema dell’obesità e del sovrappeso in età scolare appare meno rilevante rispetto ai valori  medi  italiani;  un’indagine  locale  su  un  campione  di  bambini  di  8‐9  anni  ha  mostrato  che  il  19%  è  in  sovrappeso rispetto al 23% in Italia, mentre l’obesità si riscontra nel 7% dei casi rispetto al dato nazionale  dell’11% (dati da Indagine Nazionale “Occhio alla salute”). 

 

   

I  dati  relativi  all’uso  di  sostanze  nella  popolazione  giovanile  (adolescenti  di  11,13,15 anni) della Provincia di Monza e Brianza sono in linea con i dati Lombardi  evidenziati  dallo  studio  HBSC  (Health  Behaviour  in  School‐aged  Children  2009  –  2010 ‐ Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare). 

Il  consumo  di  tabacco  è  sperimentato  per  la  prima  volta  ed  aumenta  in  modo  considerevole  proprio  nel  periodo preadolescenziale: la percentuale dei giovani che fumano è pari a: 0.92% tra gli 11enni, 8.09% tra i  13enni,  30.58%  tra  i  15enni.  Considerando  il  consumo  frequente  di  tabacco,  si  evidenzia  come  la  percentuale di giovani che riportano di fumare almeno una volta la settimana passi da 0.38% per gli 11enni  a circa 22.03% per i 15enni. Parallelamente la percentuale di ragazzi/e che riportano di fumare ogni giorno  passa  da  0.15%  ad  11  anni  a  15.49%  a  15  anni.  Non  vi  sono  notevoli  differenze  tra  maschi  e  femmine  rispetto  al  consumo  giornaliero  di  sigarette.  A  conferma  dei  risultati  sopra  esposti  si  nota  come  la  percentuale di giovani che fumano una o più sigarette al giorno passa da 0.23% per gli 11enni, a 3.28% per i  13enni, a 18.32% per i 15enni. Non vi sono differenze tra campione della Lombardia e campione nazionale  rispetto al consumo di tabacco tra gli 11enni. 

Il consumo di alcol fra gli adolescenti è un fenomeno che non può essere sottovalutato anche perché è in  questa  età  che  si  stabiliscono  i  modelli  di  consumo  che  saranno  poi  verosimilmente  mantenuti  nell’età  adulta.  La  percentuale  di  ragazzi/e  che  riportano  di  bere  alcolici  saltuariamente  (raramente  oppure  ogni  mese)  è  pari  a:  24.90%  per  gli  11enni,  45.43%  per  i  13enni,  44.71%  per  i  15enni.  Si  evidenzia  inoltre  un  sottogruppo di giovani che consumano invece alcolici frequentemente (ogni settimana oppure ogni giorno),  pari a: 4.26% per gli 11enni, 9.53% per i 13enni, 36.33% per i 15enni. L’uso e l’abuso di alcolici aumentano  considerevolmente al crescere dell’età. Il consumo settimanale di alcolici aumenta notevolmente in questa  fascia  d’età:  la  percentuale  di  coloro  che  dichiarano  di  bere  alcol  ogni  settimana  passa  da  2.48%  per  gli  11enni a 30.68% per i 15enni. La percentuale di giovani che riportano di bere alcol ogni giorno passa invece  da 1.78% per gli 11enni a 5.65% per i 15enni. Il consumo giornaliero di alcolici mostra una tendenza ad una  maggior diffusione tra i maschi. La maggior parte dei giovani consuma alcolici nel weekend e tale tendenza  si accentua al crescere dell’età: la percentuale di giovani che riportano di consumare alcol solo il sabato e la  domenica è pari a: 5.96% per gli 11enni, 11.44% per i 13enni, 37.24% per i 15enni. Parallelamente aumenta  anche la percentuale di giovani che dichiarano di bere alcolici sia nel weekend sia in settimana: 1.16% per  gli 11enni, 2.82% per i 13enni, 8.06% per i 15enni. Relativamente agli episodi di ubriachezza, se si considera  la  percentuale  cumulativa  di  coloro  che  si  sono  ubriacati  almeno  una  volta  si  evidenzia  come  tale  percentuale sia pari a 5.22% per gli 11enni, 9.87% per i 13enni, 31.92% per i 15enni. Considerando invece i  giovani  che  riportano  di  essersi  ubriacati  2  volte  o  più  nella  propria  vita,  si  evidenzia  che  riferiscono  di  averlo fatto una percentuale pari a: 0.78% degli 11enni, 2.49% dei 13enni e 16.06% dei 15enni. Gli episodi  di ubriacatura sono più frequenti tra i maschi, rispetto a quanto evidenziato per le femmine. Relativamente  al cosiddetto fenomeno del binge drinking, inteso come consumo di 6 bicchieri o più di bevande alcoliche in  un’unica  occasione,  la  percentuale  di  giovani  che  riportano  di  aver  fatto  queste  grandi  bevute  aumenta 

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considerevolmente  in  preadolescenza:  ad  11  anni  meno  del  10%  dei  giovani  riporta  episodi  di  binge  drinking, mentre a 15 anni circa il 40% dei maschi e più del 20% delle femmine. 

Ad 11 anni e 13 anni la percentuale di preadolescenti lombardi che dichiarano di bere alcolici almeno una  volta  alla  settimana  è  inferiore  rispetto  alla  percentuale  di  preadolescenti  italiani  che  riportano  di  bere  alcolici  con  tale  frequenza.  Nel  campione  della  Lombardia  la  percentuale  di  studenti  che  bevono  alcolici  almeno una volta a settimana è pari a circa: per gli 11enni, 1% delle femmine e 7% dei maschi; per i 13enni,  5% delle femmine e 14% dei maschi. Nel campione nazionale la percentuale di studenti che bevono alcolici  almeno  una  volta  a  settimana  è  invece  pari  a:  per  gli  11enni,  3%  delle  femmine  e  9%  dei  maschi;  per  i  13enni, 9% delle femmine e 16% dei maschi. 

Relativamente all’uso di cannabis la percentuale di 15enni che dichiarano di aver provato almeno una volta  nella vita a fare uso di cannabis è pari a circa 28.22% dei maschi e 13.72% delle femmine. La percentuale di  coloro che ne hanno fatto uso 10 volte o più è invece pari a: 11.24% dei maschi e 4.97% delle femmine. E’ 

necessario guardare a tali problematiche ed alle strategie per prevenirle alla luce dei numerosi contributi di  ricerca che hanno messo in luce la relazione tra differenti aspetti della vita dei giovani e dei contesti in cui  essi vivono e l’adozione di specifici comportamenti a rischio. 

Fra le numerose forme di addiction cosiddette “senza sostanze”, il gioco d’azzardo patologico è certamente  quella che negli ultimi anni sta assumendo maggiore rilevanza per la numerosità di pazienti trattati e per le  caratteristiche peculiari che presenta. Nel 2011 i Ser.T. hanno avuto in carico complessivamente 134 utenti,  un  quarto  in  più  rispetto  alla  annualità  precedente  (107).  Si  tratta  di  maschi  per  l’83,6%  dei  casi,  di  età  mediamente piuttosto avanzata (48,07). La fasce di età più rappresentate sono quelle intermedie, fra i 35 e  i 50 anni, oltre a una presenza significativa di ultra 65enni. La distribuzione per età rispetto al 2010 mostra  solo scostamenti occasionali fra le diverse fasce di età, riproducendo nel complesso un profilo non dissimile  al 2011. Le variazioni percentuali più evidenti sono, infatti, riferite a numerosità in realtà molto contenute  che quindi rendono poco significativa questa statistica. La patologia del gioco è stata inserita nel 2012 nei  LEA. 

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3. SINTESI DEGLI INTERVENTI ATTUATI NEL 2012 

In  relazione  ai  seguenti  ambiti:  comunità‐scuola‐  mondo  del  lavoro  sono  stati  attuati  dall’Asl  specifici  interventi  nell’anno  2012,  che  hanno  visto  coinvolti  i  Dipartimenti  di  Prevenzione  Medica,  Dipendenze,  ASSI,  Cure  Primarie  e  i  Distretti.  Gli  interventi  hanno  previsto  un  approccio  integrato  sui  diversi  determinanti :alimentazione,attività fisica,fumo,dipendenze. 

Sono  stati  rendicontati  entro  il  31  dicembre  in  BDPROSALUTE  n.  25  interventi  di  promozione  della  salute  attuati dalla ASL e n. 5 interventi attuati dalle AA.OO (1 AO San Gerardo,4 AO Vimercate). Tra i progetti ASL,  Non  è  stato  rendicontato  l’intervento  “PROGETTO  SPERIMENTALE  PROPOSTO  DA  REGIONE  LOMBARDIA  PER  I  SOGGETTI  PORTATORI  DI  PATOLOGIE  ESERCIZIO‐SENSIBILI”  in  quanto  le  azioni  esecutive  descritte  nell’intervento  del  PIL  sono  state  posticipate  al  2013,  in  accordo  con  la  comunicazione  inviata  via  email  dalla  U.O.  Governo  della  prevenzione  in  data  14  dicembre.  Pertanto  nel  2012  sono  state  attuate  sole  le  azioni propedeutiche al progetto. 

Si riportano, in sintesi, gli interventi realizzati .

 

 

Comunità: 

 

 

ANZIANI IN CAMMINO. MUOVERSI INSIEME PER LA SALUTE  

INTERVENTI di PROMOZIONE DELLA SALUTE FINALIZZATI ALL’ACQUISIZIONE di UNO STILE di VITA SANO  ATTRAVERSO L’EDUCAZIONE AD UN CORRETTO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ FISICA NEGLI ANZIANI  TERRITORIO: Distretto di Carate Brianza 

DI COSA SI TRATTA.  

Trattasi di intervento finalizzato alla promozione dell’attività fisica nei soggetti adulti  

Nel 2012 sono stati realizzati n. 3 interventi di sensibilizzazione all’attività motoria presso i Centri Anziani  dei  Comuni  aderenti  al  progetto  (05.04.2012  a  Carate  Brianza,  22.04.2012  ad  Albiate,  11.05.2012  a  Triuggio)  e  n.  3  incontri  formativi  ‐  informativi  rivolti  alla  popolazione  per  la  formazione  delle  guide  di  cammino Walking Leader (16 e 23.02.2012 – 01.03.2012).  

Risultati: 

In data 18.04.2012 e 18.05.2012 sono stati avviati i gruppi di cammino ad Albiate e Triuggio; per ciascuna  iniziativa erano presenti circa 25‐30 persone a cui è stato distribuito il questionario sulle abitudini motorie. 

In  data  20  e 27  giugno  è  stato  avviato  il  gruppo  di  cammino  a  Carate  Brianza  con  la  presenza  di  circa  10  persone  a  cui  è  stato  distribuito  il  questionario  sulle  abitudini  motorie.  Sono  stati  raccolti  64  questionari  finali  al  termine  delle  attività.  A  tutti  i  partecipanti  e  ai  comuni  aderenti  all’iniziativa  è  stato  distribuito  l’opuscolo redatto dal distretto di Carate Brianza “Gruppi di cammino un’opportunità per la tua salute”. 

Sull’esperienza è stato presentato un poster al convegno nazionale "Le sfide della promozione della salute: 

dalla  sorveglianza  agli  interventi  sul  territorio",  organizzato  dal  Ministero  della  Salute  (Guadagnare  Salute)in data 21‐22 giugno 2012 svoltosi a Venezia. 

 

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IL  RAPPORTO  CON  L'ANIMALE  DA  COMPAGNIA  QUALE  STRUMENTO  di  BENESSERE  AFFETTIVO  E  PSICOFISICO PER LE PERSONE ANZIANE 

TERRITORIO: Distretto di Carate Brianza  DI COSA SI TRATTA 

In  affiancamento  all’attività  dei  gruppi  di  cammino  organizzate  dal  Distretto  Socio  Sanitario  di  Carate  Brianza, si è realizzata una nuova iniziativa, proposta dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario, dal titolo 

“Promozione dell’affido dell’animale da compagnia (cane) nella fascia di popolazione della terza età, quale  strumento di benessere affettivo e psico‐fisico”. 

Il  progetto,  con  lo  slogan  “  IO  VOGLIO  STARE  CON  TE”,  si  prefigge  di  incentivare  l’adozione,  da  parte  di  persone anziane, dei cani ricoverati presso il canile rifugio presente sul territorio dell’ASLMB,  

Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, con tale intervento, intende raggiungere un duplice obiettivo: 

 ottenere  una  sinergia  d’intento  con  il  Distretto  nella  lotta  all’isolamento  ed  alla  sedentarietà  delle  persone  anziane;  infatti  il  cane  può  diventare  il  loro  allenatore  personale  “invitandoli”  a  proficue  passeggiate. In più, riaccende in il senso di responsabilità ed utilità nei confronti di un essere vivente  che  dipende  da  loro  in  tutto  e  per  tutto  e  li  stimola  a  relazionarsi  con  l’ambiente  e  la  società  che  li  circonda, sottraendoli alla solitudine; 

 Incentivare le adozioni dei cani.  

L’iniziativa si è composta di 2 momenti: 

1. divulgazione del progetto ai partecipanti ai “gruppi di cammino” mediante la presenza di personale del  Servizio veterinario al punto di arrivo della passeggiata con uno o due cani; 

2. organizzazione di incontri presso il canile Fusi di Lissone, per le persone che con questo progetto hanno  adottato  un  cane,  con  personale  veterinario  dell’ASLMB  ed  educatori  cinofili,  al  fine  di  dare  informazioni basilari sulla corretta gestione dell’animale. 

Risultati: 

Sono stati realizzati n. 5 incontri (per un totale di 90 persone anziane) ed 1 incontro presso il Canile, per un  totale di 9 persone anziane presenti. Al termine di ogni incontro sono stati distribuiti gli opuscoli informativi  del  progetto  Tale  progetto,  al  termine  di  questo  anno,  ha  portato  all’adozione  di  n°  5  cani  da  parte  di  persone  di  età  superiore  ai  65  anni.  L’iniziativa  è  stata  presentata  anche  come  abstract  alla  “XV^ 

CONFERENZA  NAZIONALE  HPH&HS  ‐  TRIESTE  ‐  Stazione  Marittima‐  8/11/2012  "INVESTIRE  IN  SALUTE:SISTEMI E RETI PER OTTIMIZARE I RISULTATI" organizzata dalla rete HPH Friuli 

 

INTERVENTI di PROMOZIONE DELLA SALUTE FINALIZZATI ALL’ACQUISIZIONE di UNO STILE di VITA SANO  ATTRAVERSO L’EDUCAZIONE AD UN CORRETTO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ FISICA NEI BAMBINI   TERRITORIO: Distretti di Desio, Carate Brianza, Monza, ,Seregno,Vimercate,  

DI COSA SI TRATTA.  

Promozione dell’attività fisica nei bambini: L’intervento ha previsto la mappatura delle attività di pedibus  nel  territorio  (N°  30)  con  successiva  organizzazione  e  attivazione  di  nuovi  due  pedibus  nel  Comune  di  Seregno attraverso incontri di sensibilizzazione con la popolazione, rilevazione della mobilità attaverso un  questionario . 

Risultati: 

Al 31 dicembre 2012 risultano attivati 32 pedibus sul territorio dell’ ASLMB. 

 

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PROGETTO  SPERIMENTALE  PROPOSTO  DA  REGIONE  LOMBARDIA  PER  I  SOGGETTI  PORTATORI  DI  PATOLOGIE ESERCIZIO‐SENSIBILI  

TERRITORIO:Distretto di Carate Brianza, Unità Operativa di Medicina dello Sport di Monza  DI COSA SI TRATTA 

Nel corso del 2012 sono state avviate da parte dell’U.O. Medicina dello Sport le azioni propedeutiche alla  fase operativa del progetto: 

 predisposizione entro il 30.04.2012 dei modelli di consenso informato per le attività svolte; 

 individuazione dei MMG dell’ambito territoriale di Carate Brianza che dovranno arruolare i soggetti con  patologie esercizio sensibili per inviarli al Centro di medicina dello sport per l’attuazione delle azioni del  progetto.  

 individuazione delle figure professionali di supporto che collaboreranno con il personale dell’U.O. alla  realizzazione del progetto e precisamente: i Medici Specialisti in Medicina dello Sport che garantiranno  l’attività istituzionale nelle giornate riservate alla valutazione dei soggetti reclutati; il Laureato in  Scienze Motorie che si occuperà della corretta “somministrazione” dell’allenamento ai soggetti  classificati a “medio” rischio anche nell’ambito dei Gruppi di Cammino; 

  selezione, in collaborazione con i MMG aderenti al progetto, delle Palestre dove personale adeguato si  occuperà invece della corretta “somministrazione” dell’allenamento ai soggetti classificati ad “alto” 

rischio;  

 definizione del prospetto dei costi, come da indicazioni contenute nell’Atto n° 300 del 02/07/2012 della  Direzione Generale Sanità, nell’ambito del budget attribuito alla nostra Azienda per la realizzazione del  progetto. Tale prospetto è stato puntualmente inviato entro il termine previsto alla Direzione Generale  Sanità.  Lo  stesso  atto  stabilisce  che  le  ASL  saranno  autorizzate  a  dare  avvio  alla  fase  esecutiva  del  progetto  e  alla  relativa  rendicontazione  contabile  solo  dopo  l’approvazione  del  prospetto  dei  costi  da  parte della D.G. Sanità, prevista nel 2013. 

PROMOZIONE DELL’ALLATTAMENTO AL SENO  

TERRITORIO:  Unità Operative di Igiene e Sanità Pubblica di Monza,Desio e Usmate. 

 Distretti: Desio, Carate Brianza, Monza, ,Seregno,Vimercate,  DI COSA SI TRATTA 

Nel  periodo  13.02.2012  –  13.03.2012,  è  stata  condotta  l'indagine  di  prevalenza  con  somministrazione  di  427  questionari  conoscitivi  multilingue  (>  414  previsti)  relativi  alle  abitudini  alimentari  dei  bambini,  alle  mamme  in  occasione  della  vaccinazione  per  1°,  2°  e  3°Dose  (146  per  1°dose,140  per  2°  dose,141  per  3°dose) negli ambulatori vaccinali delle unità operative di igiene e sanità pubblica di Desio,Monza, Usmate. 

E’  stato  diffuso  a  tutti  gli  stakeholder  il  report  regionale  “PREVALENZA,  ESCLUSIVITÀ  E  DURATA  DELL’ALLATTAMENTO  AL  SENO  IN  REGIONE  LOMBARDIA  ottobre  2012”.  Nel  2012,  3982  mamme  si  sono  rivolte ai servizi consultoriali dell'ASL Monza Brianza per consulenze in merito all'allattamento al seno. Gli  operatori  dei  servizi  consultoriali  hanno  distribuito  alle  madri  nella  fase  di  avvio  dell'allattamento,  un  opuscolo  informativo/manuale  che  fornisce  informazioni  pratiche  e  fruibili  in  merito  all'allattamento. 

Inoltre  e’  stata  curata  la  rete  di  integrazione  con  i  soggetti  del  territorio  che  incontrano  le  donne  in  gravidanza  e  nel  post  partum:  Aziende  ospedaliere,  Pediatri  di  famiglia,  Medici  di  base,  consultori  privati  accreditati attraverso la presentazione del PDT. 

Si è ritenuto opportuno favorire la messa in rete dei servizi che si occupano di allattamento creando una  connessione tra il sito www.retepediatria.135.it contiene materiale informativo in merito all'allattamento al  seno .e il sito “sostenere le madri” a cura del Consultorio familiare ,ove sono presentati i servizi e le attività  del in merito al sostegno della madre nella fase dell'allattamento. 

 

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AREA MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE  

TERRITORIO:  Unità Operative MTS sedi di Muggio, Giussano e Usmate    Distretti: Desio, Carate Brianza, Monza, ,Seregno,Vimercate, 

ha previsto l’attuazione di 3 interventi:  

DI COSA SI TRATTA 

“Ho cura di me” Percorsi di educazione alla salute rivolti alle detenute della Casa Circondariale di Monza,  realizzato  attraverso  la  collaborazione  tra  gli  operatori  della  UOMTS,  del  Consultorio,  gli  educatori  del  carcere  e  gli  studenti  della  facoltà  di  ostetricia  dell’Università  Bicocca  per  il  miglioramento  della  qualità  della vita sia durante la detenzione che durante il reinserimento nel contesto sociale e la promozione della  cura di se come strumento di salute. 

In particolare nell’anno 2012 gli obiettivi specifici del progetto sono stati: 

Conoscere la salute sessuale delle detenute e il livello di consapevolezza rispetto alla propria salute al fine  di  programmare  un  intervento  educativo  e  preventivo  rispondente  ai  bisogni  emersi,  sviluppare  alcune  competenze personali e sociali, stimolare una maggiore cura di sé, migliorare le relazioni e la convivenza. 

Favorire l’attivazione di screening preventivi attraverso il raccordo con la Direzione sanitaria. 

Nel  2012  Il  progetto  è  proseguito  sulle  nuove  giunte  che  sono  state  35,  completando  il  lavoro  degli  anni  precedenti e raggiungendo quindi più dell’80% (165/200) della popolazione carceraria femminile. Sono stati  effettuate n. 3 edizioni (16 e 17 aprile 2012, 2 e 3 luglio, 12 e 15 novembre). 

Educativa tra pari negli uomini che fanno sesso con gli uomini (Peer4MSM). Il progetto ha l’obiettivo di  favorire  l’accesso  ai  test  degli  MSM,  promuovere  una  maggiore  sensibilizzazione  nella  comunità  sulle  tematiche  di  prevenzione  MTS  attraverso  l’utilizzo  dell’empowered  peer  education  e  cioè  il  passaggio  di  conoscenza,  emozioni,  esperienze  da  parte  di  alcune  persone  adeguatamente  formate  ad  altre  di  pari  status. Sono stati ingaggiati 6 Opinion Leader insieme a 2 operatori dell’UOMST in qualità di facilitatori e  hanno  definito  attraverso  un  lavoro  di  gruppo  la  progettazione  di  una  campagna  di  sensibilizzazione  esplorando le possibilità offerte dal WEB quale strumento di comunicazione prioritario 

“Passaparola”  L’intervento  di  peer  education  nasce  dalla  considerazione  che  gli  utenti  non  sono  solo  i  ricettori/fruitori  di  informazioni  ma  possono  essere  anche  una  importante  risorsa  per  la  promozione  del  servizio  e  stili  di  vita  presso  i  pari.  Nel  2012  sono  stati  individuati  64  utenti  che  presentavano  le  caratteristiche  per  svolgere  la  funzione  di  “Promoter”,  a  cui  è  stato  richiesto  di  svolgere  attività  di  sensibilizzazione nel gruppo dei pari anche attraverso la distribuzione di materiale informativo prodotto ad  hoc  dal  servizio  (730  opuscoli).  L’attività  è  stata  monitorata  attraverso  contatti  nel  tempo  con  la  maggioranza dei promoter. 

 

Incidenti stradali   TERRITORIO: ASL MB  DI COSA SI TRATTA 

E’ attivo nel territorio ASL MB il sistema di rilevazione del Progetto Ulisse che ha permesso di raccogliere  dati da agosto 2007 a dicembre 2012. 

Nel  2012  gli  utenti  (autisti  e  passeggeri  adulti  e  bambini  in  posizione  anteriore  nelle  autovetture,  conducenti e passeggeri di motocicli) osservati nell’ambito delle rilevazioni del Sistema, sono stati: 10.140  in  area  Urbana  Centrale;  8.194  in  area  Urbana  Periferica;  14.947  in  area  Extra‐urbana

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SVILUPPARE  LA  COLLABORAZIONE  MULTIDISCIPLINARE  (CON  OSSERVATORI  EPIDEMIOLOGICI;REGISTRI  TUMORI E DI PATOLOGIA;DIPARTIMENTO PREVENZIONE MEDICO E VETERINARIO)PER LA VALUTAZIONE  DELLE RICADUTE SULLA SALUTE DEI PROGETTI IN VIA E DEGLI STRUMENTI DI GOVERNO DEL TERRITORIO: 

TERRITORIO: ASL MB  DI COSA SI TRATTA   

Il GdL aziendale, istituito con Delibera ASL del 26/6/2012 n. 398, ha individuato i seguenti obiettivi: 

•  sviluppare una collaborazione multidisciplinare a livello aziendale con il concorso di professionisti medici  di sanità pubblica, epidemiologi, veterinari, chimici 

•  potenziare  le  informazioni  disponibili  di  tipo  ambientale,  sanitario  da  utilizzare  nel  processo  di  valutazione 

•  progettare uno strumento operativo per la messa a disposizione dei dati  

•  produrre  in  via  sperimentale  almeno  una  mappa  tematica  mediante  l’utilizzo  di  un  sistema  di  georeferenziazione. 

Risultati: 

Il GdL aziendale ha attuato le seguenti attività: 

 Analisi dei dati di letteratura e dei dati locali nell’ambito del GdL in cui sono rappresentate competenze  professionali  di  diverso  orientamento,  per  un  maggior  approfondimento  e  messa  a  disposizione  delle  informazioni 

 Individuazione delle principali informazioni, relative fonti, qualità ed accessibilità dei dati ambientali e  sanitari.  

 Sono  state  definite  le  principali  categorie  di  dati  ambientali  e,  per  ciascuna,  dal  settore  Ambiente  e  Agricoltura  della  Provincia  di  Monza  e  Brianza  sono  state  acquisite  le  banche  dati  informatizzate,  inerenti  attività/aziende  a  maggior  impatto  ambientale.  Per  una  migliore  lettura  e  valutazione  delle  informazioni, è stata effettuata la rappresentazione attraverso un sistema di georeferenziazione, il quale  permette di generare mappe tematiche delle attività presenti sul territorio dell’ASL. 

  Georeferenziazione  degli  esposti  inerenti  eventi  più  significativi  di  molestia  olfattiva  pervenuti  dai  cittadini. 

 

INTERVENTO RELATIVO ALLA PREVENZIONE DEL RISCHIO CARDIOCEREBROVASCOLARE  TERRITORIO: DISTRETTI DI CARATE BRIANZA E VIMERCATE 

 DI COSA SI TRATTA 

Sono stati realizzati nel distretto di Carate Brianza e Vimercate iniziative volti a garantire la diffusione delle  informazioni  per  il  tempestivo  riconoscimento  degli  eventi  acuti  in  ambito  cardiocerebrovascolare  e  al  corretto utilizzo della rete dell’emergenza urgenza: 

‐ 3 incontri presso centri anziani del distretto di Carate Brianza (5/4/2012 a Carate Brianza, con la presenza  di circa 30 persone di età > 65 anni; 7/6/2012 a Sovico e 17/10/2012 a Triuggio, circa 50 persone di età di  età > 65 per incontro) 

‐ nel distretto di Vimercate sono state censite le aziende con più di 50 dipendenti e i 15 medici competenti  di tali aziende hanno partecipato in data 7/12/2012 ad un incontro con esperti di Brianza per il cuore dove  sono stati affrontati gli aspetti relativi al cosa fare e non fare in caso di emergenza cardiocerobrovascolare 

 

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Ambito Scuola:

 

RETE DI SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE 

TERRITORIO: Distretti : Desio, Carate Brianza, Monza, , Seregno,Vimercate. 

DI COSA SI TRATTA 

Il  “modello  lombardo  delle  scuole  che  promuovono  salute  ”è  frutto  di  un  percorso  di  elaborazione  comune  condotto  in  Lombardia  tra  sistema  scuola(Ufficio  Scolastico  Regionale  per  la  Lombardia,  Dirigenti  Scolastici,  Insegnanti)  e  sistema  sanitario  e  socio‐sanitario  (Direzione  Generale  Sanità  Direzione  Generale  Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, ASL),con la partecipazione delle Direzioni Generali  (Agricoltura, Sport e Giovani, Istruzione, Formazione e Lavoro)Il progetto in corso è in fase di valutazione e  ha  l'obiettivo  di  giungere  ad  una  massima  adesione  da  parte  delle  scuole  nell’  a.s.  2014‐2015.  La  Rete  è  costituita dalle scuole organizzate per ambiti provinciali. 

Nel territorio dell'ASL di Monza e Brianza hanno aderito alla rete, nel primo anno di sperimentazione, otto  scuole secondarie di primo grado ed una primaria di secondo grado Le scuole aderenti hanno sottoscritto  un'adesione formale in cui si impegnano a sviluppare al proprio interno il “Modello Lombardo delle Scuole  che  Promuovono  Salute”.  Il  Coordinamento  provinciale  è  composto  dai  Dirigenti  Scolastici  delle  scuole  aderenti  per  ciascun  ambito  provinciale,  da  rappresentanti  dell’ASL,  dal  rappresentante  dell’Ufficio  Scolastico  Territoriale.  Sono  stati  tenuti  5  incontri  (16.02.2012,  23.03.2012,  08.05.2012‐03.07.2012‐

16.09.2012) che hanno portato alla realizzazione e alla somministrazione di un questionario ed alla relativa  analisi dei bisogni di salute, momento base per pianificare le azioni di miglioramento. Sono stati realizzati n. 

3 incontri regionali in data 26.01.2012 e 24.05.2012,12.12.2012 con presentazione congiunta ASL ‐SCUOLE. 

Sono state definite dal gruppo di lavoro 4 strategie e attuata una ricerca di autoanalisi prima di definire il  profilo di salute. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul sito ReQus (rete per la qualità nella scuola  del Ministero dell'istruzione dell'Università e della Ricerca) e sono in fase di pubblicazione sul sito dell'ASL  MB. La rete locale è composta da 8 scuole secondarie di primo grado e 1 primaria di secondo grado. E’ stato  predisposto il report sulle scuole che promuovono salute e inviato in regione secondo i tempi previsti.  

I RISULTATI 

L'analisi dei risultati dei questionari ha confermato le scuole aderenti alla rete nel loro ruolo di “pionieri e  moltiplicatori” rafforzando l'idea di essere a buon punto di un percorso complicato e lungo. Ha evidenziato  però anche i punti di debolezza che si trasformeranno in obiettivi del piano di salute. Si tratta quindi ora di  pianificare il proprio processo di miglioramento individuando priorità ed obiettivi. 

 Il gruppo di lavoro è consapevole che la terza area strategica è la più carente ma ritiene che sia il caso  di  puntare  su  obiettivi  che  siano  realistici  e  sostenibili.  Sarà  quindi  la  quarta  area  strategica  quella  su  cui  si  decide  di  puntare  anche  perchè  si  ritiene  che  sia  più  urgente  inserire  la  scuola  nella  sua  comunità  attraverso  rapporti  sostanziali  che  permettano  di  creare  una  comunità  educante.  Si  ritiene  inoltre  che  sensibilizzare  il  territorio  sull'importanza  dell'educazione  dei  propri  ragazzi  possa  permettere  in  futuro  anche  una  maggiore  disponibilità  a  collaborare  sulla  strategia  3,  cioè  sull'investimento  su  strutture  adeguate alla crescita. Il rapporto con le famiglie sarà il primo obiettivo per il prossimo piano di salute. Si  immagina come primo passo quello di estendere ai genitori il questionario sopra descritto per coinvolgere i  genitori nei temi trattati dalla ricerca. L'ASL inoltre si occuperà di attivare le associazioni di genitori in un  progetto di comunità che attivi le famiglie sullo sviluppo di competenze educative. Ma la ricerca ha offerto  molti  spunti  di  riflessione  e  molte  idee  per  il  futuro.  Rimangono  in  sospeso  alcune  idee  emerse  dalla 

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discussione che vengono  definite “idee nel  cassetto” e tenute  nel piano di  salute come  prossimi step del  piano di miglioramento. 

Una di queste riguarda l'ipotesi che i curriculum dei ragazzi, accanto alle valutazioni classiche degli obiettivi  cognitivi  relative  alle  materie  scolastiche,  possano  avere  un  curriculum  di  pari  dignità  che  raccolga  le 

“competenze di vita (life skill) acquisite durante il training triennale che le scuole, attraverso l'ASL, hanno  attivato nelle classi dalla prima alla terza. 

L'altra, più complessa, riguarda la terza strategia con particolare attenzione alla struttura organizzativa e ad  un' analisi del benessere tra il personale della scuola. 

E'  un  argomento  poco  trattato  nel  mondo  della  scuola  poiché  il  benessere  dei  ragazzi  viene  considerato  come unica mission, sottovalutando quanto questo sia strettamente legato allo stato di salute degli adulti   DATI E TIPOLOGIE DI FINANZIAMENTO 

Numero Operatori Coinvolti  4 operatori ASL  

Numero presidi coinvolti  9 

Tipologia di finanziamento  Regionale 

 

LIFE SKILLS TRAINING 

TERRITORIO: Distretti: Desio, Carate Brianza, Monza, ,Seregno,Vimercate,  DI COSA SI TRATTA 

LIFE  SKILL  TRAINING  è  un  programma  regionale  triennale  attivo  in  tutte  le  ASL  Lombarde,  è  rivolto  alle  scuole secondarie di primo grado. Prevede un training sulle life skill di 34 unita nel triennio condotte dagli  insegnanti con la formazione e la supervisione di operatori ASL, Fornisce alle persone un modo sistematico  di  imparare  le  abilità  di  vita  necessarie  per  affrontare  con  successo  situazioni  impegnative.  Fornisce  a  insegnanti e genitori alcuni strumenti da usare con i pre‐adolescenti per rafforzare quelle abilità che si sono  dimostrate  utili  a  ridurre  e  prevenire  l’uso  di  alcol  e  droghe,  comportamenti  a  rischio  e  comportamenti  aggressivi.Il LST è conosciuto a livello mondiale come uno dei modelli di intervento maggiormente efficaci  per il target adolescenti e preadolescenti.E' un programma educativo‐promozionale volto a prevenire l’uso  e abuso di droghe attraverso lo sviluppo di:  

Il programma e stato sviluppato negli Stati Uniti dal prof. Gilbert J. Botvin della Cornell University (NY). 

DATI E TIPOLOGIA DI FINANZIAMENTO 

Operatori Coinvolti  15 operatori ASL  

Utenti Formati  235 docenti di scuola secondaria di 1°grado 

Utenti Raggiunti  2650 studenti di scuola secondaria di 1°grado 

Tipologia di finanziamento  Regionale 

           

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LIFE SKILLS EDUCATION 

TERRITORIO: Distretti: Desio, Carate Brianza, Monza, ,Seregno,Vimercate,  DI COSA SI TRATTA 

LIFE  SKILL  EDUCATION  è  un  progetto  sperimentale  triennale,  diffuso  su  tutto  il  territorio  provinciale,  per  l'introduzione di un programma di life skill nel Piano dell’Offerta Formativa nelle scuole secondarie di primo  e secondo grado. Il progetto prevede l'attivazione di un percorso di 8 incontri per anno scolastico, teso allo  sviluppo delle abilità di vita. Gli incontri, all'interno delle classi, sono gestiti nel primo anno da operatori ed  in seguito dai docenti stessi che nel corso del triennio di lavoro vengono “formati sul campo”. L'obiettivo è  quello di sviluppare nei ragazzi i fattori protettivi e le competenze psico‐sociali che permetteranno loro di  acquisire stili di vita salutari utilizzando una metodologia attiva ed esperenziale. 

DATI E TIPOLOGIA DI FINANZIAMENTO 

Numero Operatori Coinvolti  operatori  ASL  e  consultori  e  1  cooperativa  3° 

settore Comune di monza.  

Numero utenti formati  74 docenti 

Numero Utenti Raggiunti  910 studenti 

Tipologia di finanziamento  ASL e Comuni 

  SIGNAL 

Si  tratta  del  “progetto”  Europeo  –  Drugs  Prevention  and  Information  Program  2011  finalizzato  all’uso  di  tecnologie  digitali  in  interventi  brevi  presso  target  di  giovani  segnalati  per  uso  di  alcool  alla  guida  o  consumatori/abusatori di alcool, contattati tramite gli interventi di prevenzione sul territorio. Nell’ambito  del  territorio  dell’ASL  MB  è  stato  costituito  un  gruppo  di  lavoro  composto  da  2  referenti  degli  Uffici  di  Piano, un rappresentante del Dipartimento ASSI, 2 rappresentanti del Ciessevi. Tale gruppo, supportato da  un’agenzia  esterna  (“Sinergie”,  società  di  ricerca),  ha  predisposto  un  progetto  che  è  stato  inviato  per  la  valutazione alla commissione europea. Al 31 dicembre si è in attesa del parere per il finanziamento. 

DATI E TIPOLOGIA DI FINANZIAMENTO 

Numero Operatori Coinvolti  Comitato prevenzione (Uffici di piano Terzo Settore  CSV Dipendenze Consultori) un'agenzia esterna    

SEMINARIO TOOLS  DI COSA SI TRATTA 

Il convegno del 9 Ottobre, “TOOLS valutazione e strumenti di life skill education”, vuole condividere con la  cittadinanza  i lavori effettuati  nei  programmi  di, life skill  education che, nello scorso anno scolastico sono  stati implementati in numerosi istituti nel territorio della ASL Monza e Brianza.  

DATI E TIPOLOGIA DI FINANZIAMENTO 

Numero Operatori Coinvolti  Equipe  prevenzione  Dip.  Dipendenze,  cooperativa  terzo settore, Comune di Monza 

Numero partecipanti al seminario  120 insegnanti e operatori 

Tipologia di finanziamento  Comune di Monza e ASL  

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UNPLUGGED 

TERRITORIO: Distretti: Desio, Carate Brianza, Vimercate,  DI COSA SI TRATTA 

E’  un  programma  educativo‐promozionale,  basato  sulla  ricerca,  che  si  focalizza  sul  rafforzamento  delle  capacità di resistenza all’adozione di comportamenti a rischio da parte degli adolescenti, all’interno di un  modello  più  generale  di  incremento  delle  abilità  personali  e  sociali.  Il  programma  agisce  su  competenze  personali, abilità sociali, percezioni e informazioni sulle sostanze. E’ costituito da 12 unità da integrare nel  curriculum scolastico. I programmi con un numero di unità superiori a 10 sono più efficaci di quelli costituiti  da un numero inferiore di unità (School Based Adolescent Drug Prevention Programs: 1998Meta Analysis). 

DATI E TIPOLOGIA FINANZIAMENTO 

Numero Operatori Coinvolti  11 operatori ASL  

Numero utenti formati  28 docenti di scuole secondarie di 2° grado  Numero Utenti Raggiunti  474 studenti di scuole secondarie di 2°grado 

Tipologia di finanziamento  Regionale 

 

KIMBANDA NIGHT 

TERRITORIO: Distretti: Desio, Carate Brianza, Monza, ,Seregno,Vimercate,  DI COSA SI TRATTA 

Il progetto è stato finanziato da gennaio a giugno 2012.con lo scopo di sviluppare interventi di riduzione dei  rischi, rivolti al target giovani consumatori in un’età compresa tra i 14 ed i 35 anni, contattati in contesti di  aggregazione  e  di  divertimento  a  rischio  Nel  Corso  del  1°  semestre  2012  sono  state  effettuate  38  uscite  serali  in  diversi  locali  del  territorio  della  Provincia  di  Monza  e  della  Brianza.  Nel  periodo  considerato,  gli  operatori  hanno  effettuato  1047  contatti  con  i  soggetti  target  del  progetto,  incontrando  rispettivamente  837  ragazzi  e  210  ragazze  prevalentemente  italiani,  infatti  sono  solo  14  i  contatti  con  ragazzi  stranieri.  Il  materiale distribuito si divide in materiale di profilassi e materiale informativo. 

DATI E TIPOLOGIA FINANZIAMENTO 

Numero contatti  1047 

Numero utenti stranieri  14 

Tipologia di finanziamento  Regionale 

CONVEGNO COSI' VA IL MONDO  DI COSA SI TRATTA 

Il  mondo  del  consumo  è  in  continuo  cambiamento  ed  il  WEB  ha  accelerato  molti  processi  che  possono  generare  comportamenti  compulsivi.  In  particolare  le  nuove  generazioni  hanno  un  approccio  sempre  più  lontano da quello dei loro padri al consumo, alle relazioni, al mondo delle immagini 

Il  corso  ,  nella  sua  prima  fase,  con  la  presenza  di  esperti  esterni  al  mondo  dei  servizi,  vuole  offrire  degli  spunti per avvicinare il mondo degli operatori alla realtà delle famiglie e degli utenti di oggi prescindendo  dalla lettura in chiave patologica e di cura.  

Offrire un panorama del contesto in cui le nuove generazioni , ma non solo, si muovono e comunicano nel  nuovo millennio.  

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Riflettere  sull'apertura  dei  servizi  verso  i  nuovi  bisogni  e  su  un  progetto  di  rete  che  si  adoperi  per  la  definizione e la creazione di nuove modalità di aggancio dell'utenza (famiglie, adolescenti e giovani)  

DATI E TIPOLOGIA DI FINANZIAMENTO 

Operatori Coinvolti  Equipe  prevenzione  Dip.  Dipendenze,Ufficio 

Formazione ASL 

Numero partecipanti al convegno  130 Operatori dipartimento dipendenze, consultori,  comuni, terzo settore, scuola, CSV.  

Tipologia di finanziamento  ASL Dipartimento Dipendenze 

 

I CITTADINI COINVOLTI NELLE ATTIVITA' DELLA PREVENZIONE 

Presidi  9 

Insegnanti  439 

Studenti  4337 

Genitori  361 

Operatori  165 

Giovani  2678 

Tossicodipendenti  70 

Popolazione Generale  120 

 

Intervento :”FROM FARM TO FORK”  

TERRITORIO: U.O. Siaoa Dipartimento di Prevenzione Veterinaria,distretto di Carate Brianza  DI COSA SI TRATTA 

A seguito della fattiva collaborazione tra gli operatori del Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale  con  gli  operatori  del  settore  alimentare  del  territorio  del  comune  di  Muggiò,  si  è  tenuto  un  intervento  formativo  rivolto  agli  allievi  cuochi  e  addetti  alla  manipolazione  ed  alla  trasformazione  degli  alimenti  di  origine  animale  della  Scuola  di  avviamento  professionale  per  aiuto‐cuochi  Carate  Brianza.  L’obiettivo  dell’intervento è stato promuovere la conoscenza di opportune e necessarie norme igieniche. Il corso si è  articolato su due incontri tenutosi nelle giornate del 12 e 26 04.2012, con test finale di apprendimento. 

Risultati:  

 Al primo incontro hanno partecipato 32 studenti (100% degli iscritti), con una percentuale di risposte  giuste al test finale superiore all’80%. Al secondo incontro hanno partecipato 30 studenti (su 32 iscritti); 

tutti hanno superato il test con una percentuale di risposte giuste pari al 100%. Agli studenti che hanno  partecipato ad entrambe le lezioni è stato rilasciato un attestato di partecipazione 

       

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INTERVENTO RELATIVO AI ”CAPITOLATI D’APPALTO” 

TERRITORIO: comuni ASL MB   DI COSA SI TRATTA 

Il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) ha redatto un documento “ Linee guida nutrizionali  per la stesura del capitolato d’appalto” allo scopo di sensibilizzare gli Enti preposti alla stesura dei capitolati  d’appalto  per  la  ristorazione  scolastica  a  valutare  non  soltanto  l’aspetto  merceologico,  ma  anche  quello  nutrizionale  dei  vari  alimenti.  Il  documento  riporta,  anche  le  indicazioni  per  la  corretta  compilazione  dei  menù standard e delle diete speciali. In data 30.06.2012 tale documento è stato stati inviato ai Responsabili  della ristorazione scolastica di tutti i 55 Comuni dell’ASL. A seguito dell’invio sono pervenute 42 richieste di  parere su tabelle dietetiche standard, di cui 38 perfettamente rispondenti alle linee guida inviate e pertanto  recepite. 

Nel corso dell’anno sono giunte al SIAN due richieste per partecipazione a gare d’appalto per la ristorazione  scolastica ( Albiate 27.04.2012, Bovisio Masciago 05.11.2012) 

 

INTERVENTO RELATIVO AI ”NIDI”  

TERRITORIO: U.O.SIAN DI MONZA;DESIO E USMATE 

 Distretti: Desio, Carate Brianza, Monza, ,Seregno,Vimercate  DI COSA SI TRATTA 

Continuando l’attività svolta nel 2011 il SIAN nel 2012ha esteso ai nidi privati l’intervento di promozione di  stili di vita corretti rivolta a genitori ed educatori, per favorire abitudini alimentari salutari ed attività fisica  sin  dalla  prima  infanzia.  Sono  stati  coinvolti  119  asili  nido  privati  ai  quali  è  stata  richiesta  l’adesione  al  progetto e alla partecipazione al Corso di formazione ed informazione “La salute vien mangiando. Progetto  stili di vita corretti negli asili nido”. Il Corso, tenutosi in due edizioni, ha avuto una valenza multidisciplinare  perché  ha  coinvolto  l’U.O.  Medicina  dello  sport  per  trattare  l’importanza  di  abituare  i  bambini  ad  una  corretta attività fisica fin dalla più tenera infanzia e il Consultorio Familiare di Monza, per approfondire la  valenza  psicologica  del  cibo  e  il  rapporto  madre/figlio  in  relazione  al  cibo.  Hanno  partecipato  anche  due  pediatre di famiglia che hanno evidenziato come sia modificato, nel corso degli ultimi decenni, l’approccio  al bambino in crescita. 

Al termine del corso è stato consegnato un questionario di verifica dell’apprendimento. 

E’  stato  aggiornato  l’opuscolo  “La  salute  vien  mangiando”  che  è  stato  distribuito  a  tutti  i  genitori  ed  educatori degli asili nido. 

                   

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