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Applicazioni del principio dei cassetti:

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Academic year: 2021

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Matematica Discreta I

Lezione del giorno 23 novembre 2007 Principio dei cassetti.

Si basa sul seguente risultato di insiemistica: se A,B sono insiemi finiti, con A=n, B=m, e se n>m , comunque data una funzione f: A → B, esistono sempre almeno 2 elementi diversi in A che hanno in B lo stesso corrispondente mediante f (tale risultato è ovvio perché sappiamo che, se n>m, la funzione f certamente non è iniettiva).

Se pensiamo ad A come un insieme di n “oggetti”, a B come un insieme di m “cassetti”, e alla funzione f come un modo di inserire ogni oggetto in un cassetto, il principio afferma semplicemente che se il numero di oggetti è maggiore di quello dei cassetti, certamente esistono almeno 2 oggetti diversi che saranno inseriti nello stesso cassetto.

Applicazioni del principio dei cassetti:

1) Il paradosso delle “strette di mano”.

Supponiamo che A sia un insieme di n persone che si riuniscono, e che ognuna stringa la mano ad alcune altre (al limite anche a nessuna o a tutte le altre). Si può allora concludere con certezza che esistono almeno 2 persone diverse che hanno stretto la mano allo stesso numero di persone.

Infatti se B è l’insieme dei numeri interi da 0 ad (n.-1), possiamo definire una funzione f: A → B, associando ad ogni persona il numero di strette di mano. Ovviamente però non può avvenire contemporaneamente che i valori 0 e (n-1) siano corrispondenti di elementi di A (se esiste una persona che ha stretto le mani a tutte le altre, non ne esiste una che non ha stretto le mani a nessuno). Quindi possiamo restringere il codominio B, sostituendolo con un insieme C ottenuto togliendo da B quel numero (0 oppure (n-1)) che non è corrispondente di nessun elemento di A.

Otteniamo così una funzione f: A → C, dove A=n, C=n-1<n: applicando il principio dei cassetti si ha la tesi.

2) Il problema del “bersaglio”.

Si supponga di colpire con 101 colpi (tutti a segno) un bersaglio quadrato con il lato di lunghezza 70 cm. Allora certamente esistono almeno 2 colpi sul bersaglio che distano meno di 10 cm.

Infatti basta suddividere il bersaglio in 100 quadrati, ognuno con il lato di lunghezza 7 cm., considerare l’insieme A dei 101 colpi e l’insieme B dei 100 quadrati, e definire poi la funzione f: A→ B che associa ad ogni colpo di A il quadrato in cui esso cade. Per il principio dei cassetti esistono almeno 2 colpi che cadono nello stesso quadrato, e geometricamente la loro distanza non è superiore alla lunghezza della diagonale che è uguale a

7 2

cioè circa 9,9 cm.

Principio di inclusione-esclusione

Siano A,B insiemi finiti con A=n, B=m.

Se A,B non hanno elementi comuni, cioè se A∩B=, è ovvio che la cardinalità dell’unione AB coincide con la somma delle singole cardinalità dei 2 insiemi:

AB = n + m = A +B (è il cosiddetto principio della somma).

Se però A,B hanno qualche elemento in comune, tale formula non è più valida, perché, sommando

le singole cardinalità, gli elementi comuni sarebbero contati 2 volte nell’unione.

(2)

Quindi, in generale, vale invece la seguente formula:

AB = A +B- A∩B (è il cosiddetto principio di inclusione-esclusione per 2 insiemi) E’ ovvio che il principio della somma diventa un caso particolare del principio di inclusione- esclusione nel caso che sia A∩B=.

Tale principio di inclusione-esclusione si può estendere facilmente a più di 2 insiemi.

Se per esempio sono dati 3 insiemi finiti A,B,C, per calcolare la cardinalità della loro unione, usando le proprietà insiemistiche dell’unione e dell’intersezione e usando il principio di inclusione- esclusione nel caso di 2 insiemi, si ha:

ABC=A(BC)=A+BC-A∩(BC)=A+BC-(A∩B)(A∩C)=

A+B+C-B∩C- [A∩B+A∩C-A∩B∩C]=

=A+B+C-[A∩B+A∩C+B∩C]+A∩B∩C

e si ottiene quindi la formula del principio di inclusione-esclusione nel caso di 3 insiemi:

ABC = A+B+C-[A∩B+A∩C+B∩C]+A∩B∩C

Esiste una formula generale per il caso di n insiemi (che si dimostra con il principio di induzione, ma della quale omettiamo la dimostrazione): se sono dati n insiemi finiti A

1

,A

2

,…,A

n

, la cardinalità della loro unione si calcola con la formula

A

1

A

2

…A

n

=α

1

- α

2

+ α

3

- α

4

+……. ± α

n

dove α

1

è la somma delle cardinalità dei singoli insiemi; α

2

è la somma delle cardinalità di tutte le possibili intersezioni a 2 a 2 degli insiemi; α

3

è la somma delle cardinalità di tutte le possibili intersezioni a 3 a 3 degli insiemi; …….. …….; α

n

è la cardinalità dell’intersezione di tutti gli insiemi: l’ultimo addendo é preceduto da un segno + se n è dispari, da un segno – se n è pari.

Esistono un uso positivo e un uso negativo del principio di inclusione-esclusione.

Uso positivo del principio di inclusione-esclusione.

Sia dato un insieme finito A ed n diverse condizioni P

1

, P

2

,….,P

n

sugli elementi di A. Se vogliamo contare il numero degli elementi di A che soddisfano almeno una delle n proprietà, ciò equivale a costruire per ogni i=1,2,…,n l’insieme A

i

degli elementi di A che soddisfano la proprietà P

i

, e calcolare la cardinalità dell’unione A

1

A

2

…A

n

, servendosi della formula del principio di inclusione-esclusione.

Esempio: Sia A l’insieme di tutte le parole di lunghezza 7 sull’alfabeto {a,b,c,d}. Risolviamo il problema di contare il numero della parole di A che soddisfano almeno una delle seguenti 3 proprietà: 1) la prima lettera della parola è c ; 2) la seconda lettera della parola è b ; 3) l’ultima lettera della parola è a.

A tale scopo dobbiamo costruire gli insiemi degli elementi di A che soddisfano singolarmente le 3 proprietà:

A

1

= { xA / la prima lettera della parola x è c } A

2

= { xA / la seconda lettera della parola x è b } A3 = { xA / l’ultima lettera della parola x è a }

e calcolare, con la formula del principio di inclusione-esclusione:

(3)

A

1

A

2

A

3

=(A

1

+A

2

+A

3

)-(A

1

∩A

2

+A

1

∩A

3

+A

2

∩A

3

)+A

1

∩A

2

∩A

3

.

Servendoci del principio delle scelte multiple si ottengono i valori:

A

1

=A

2

=A

3

=4

6

, A

1

∩A

2

=A

1

∩A

3

=A

2

∩A

3

=4

5

, A

1

∩A

2

∩A

3

=4

4

. Quindi la risposta al problema è:

A

1

A

2

A

3

=3•4

6

-3•4

5

+3•4

4

.

Uso negativo del principio di inclusione-esclusione.

Sia dato un insieme finito A ed n diverse condizioni P

1

, P

2

,….,P

n

sugli elementi di A. Se vogliamo contare il numero degli elementi di A che non soddisfano nessuna delle n proprietà, ciò equivale a costruire per ogni i=1,2,…n l’insieme A

i

degli elementi di A che soddisfano la proprietà P

i

, e calcolare la cardinalità del complementare dell’unione A

1

A

2

…A

n

, cioè calcolare la differenza A-A

1

A

2

…A

s

, usando la formula del principio di inclusione-esclusione.

Daremo 2 esempi importanti di applicazione dell’uso negativo del principio di inclusione- esclusione: il problema della “segretaria distratta” e il calcolo della funzione di Eulero.

Il problema della “segretaria distratta”.

Supponiamo di avere n lettere (per n destinatari diversi) e le n buste corrispondenti, e di effettuare un “imbustamento” mettendo ogni lettera in una busta (lettere diverse in buste diverse).

Quesito: in quanti modi diversi si può effettuare un imbustamento totalmente errato, cioè in cui nessuna lettera va nella busta corretta corrispondente ?

Possiamo numerare la lettere e le buste da 1 ad n (lettera e busta corrispondente con lo stesso numero) e rappresentare ogni imbustamento come una funzione biunivoca

f : {1,2,…,n} → {1,2,…,n}

L’insieme A di tutti gli imbustamenti coincide con l’insieme di tutte le suddette funzioni biunivoche, di cardinalità n!.

Ogni imbustamento totalmente errato è una funzione fA che non soddisfi nessuna delle seguenti n proprietà:

f(1)=1; f(2)=2; … … ; f(n)=n

Possiamo allora usare la forma negativa del principio di inclusione-esclusione. Costruiamo quindi gli n insiemi:

A

1

= { fA / f(1)=1 }; A

2

= { fA / f(2)=2 } …. ….; A

n

= { fA / f(n)=n } La risposta al quesito sarà: A-A

1

A

2

…A

n

.

Per il principio di inclusione-esclusione si ha:

A

1

A

2

…A

n

=α

1

2

3

4

+…….±α

n

dove α

1

è la somma delle cardinalità dei singoli insiemi; α

2

è la somma delle cardinalità di tutte le possibili intersezioni a 2 a 2 degli insiemi; α

3

è la somma delle cardinalità di tutte le possibili intersezioni a 3 a 3 degli insiemi; …….. …….; α

n

è la cardinalità dell’intersezione di tutti gli insiemi, preceduta da un segno + se n è dispari, da un segno – se n è pari.

Si ha A

1

=A

2

=……=A

n

=(n-1)!, dunque α

1

=(n-1)!n=n!.

Inoltre A

1

∩A

2

=(n-2)!, e ciò vale per cardinalità dell’intersezione di 2 qualunque degli insiemi.

Le possibili intersezioni a 2 a 2 corrispondono alle combinazioni semplici di n insiemi presi a 2 a 2, quindi sono in numero di



 

 2 n

.

Si ha allora: α

2

=(n-2)!



 

 2

n

= (n-2)!

2!(nn!2)!

=

2!

n!

. Con ragionamenti analoghi si ha: α

3

=

3!

n!

, α

4

=

4!

n!

, ... , α

n

=

n!

n!

=1 .

Dunque il numero di imbustamenti totalmente errati é:

(4)

A-A

1

A

2

…A

n

=n!-(n!-

2!

n!

+

3!n!

-

4!n!

+....±

n!n!

) =

2!n!

-

3!n!

+

4!n!

+....±1 (dove l’ultimo addendo 1 ha il segno + se n é pari, il segno – se n è dispari).

Esempio: se il numero delle lettere (e delle buste) è n=5, il numero di imbustamenti totalmente

errati è: 5!/2!-5!/3!+5!/4!-5!/5! = 60-20+5-1=44 .

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