• Non ci sono risultati.

e di EDILIZIA MODERNA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "e di EDILIZIA MODERNA "

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

ANNO XIV N. 13. TORINO, 15 Luglio 19H~.

RIUISTA

di ING EGNERIA SANITARIA

e di ED I LIZI A MODERNA

È riseruata la proprietà letteral"ia ed artistica degli m·ticoli e dei disegm pubblicati uella RtVISTA D! INGEGNERIA SANITARIA E DI EDILIZIA MoDERNA. - Gli onginali, pubblicati o 11011 pubblicati, no11 vengono restituiti agli Autori.

SOMMARIO. - Memorie Originali: Sulle proprietà fisiche dei m:neriali per 'costruzioni leggiere e in particolare della « Se·

Jenit , . L. Pagliani (Colllilwaziom e fine). - ~ueat:oni Tec-.

nicc-Sanitarie del Giorno: Appunti pratici sulla fognatura ·

MEMORIE 01\IGINALI

Istit

uto d

"I

gic

n

e

della R. Università di Torino diretro dal prof. L. Pagliani

SULLE PROPRIETA' FISICHE

DE

I

MATERIALI PER

COSTRUZIONI

LEGGI ERE

E IN

PA

RTICOLARE DELLA « SELE~IT >>

per L. PAGLJANI.

«Continuaz. e fine; vedi Numero precedente).

IV. R icerche speciali sulla

«

Se!enit

n - L'avere colle surriferite esperienze riconosciut

e

ottime le

proprietà

fisiche

delle

lastre

chi gesso,

tipo « Seie-

nit

n, riguardo

alla

loro

permeabi

lità per l'a

ria e alla

loro coibenza pel caiore, ci ha indotti a inda- gare ulteriormente il

va

lore di questo materiale, di

cui è così

ricco il nostro Paese in m

olte

sue regio

ni, in riguardo al

suo

comportamento

rispetto all'umidità.

Poichè si tratta di materiale

d

i

costruzione

che

de,-e

essere es

posto

:1lie influenzie delle

viciss

itu- dini

atmosfer

iche,

era importante sapç re:

a) in che

proporzione

possa assumere il vapore

acqueo

dalia atmosfera esterna o

d

agli a

mbienti e

come

qu

esto

vap

ore acqueo assorbito

da

tale materiale in deter-

minate continge nze di alta

umidità relativa,

possa

essere c!a esso rilasciato

in

successiYe condizioni di relativa secchezza; b) quale influenza

l'acqua,

assunta

iri maggiore

dose per

a

ltre cause nella compagine

di questo materiale,

eserciti sulla

sua

solidità e suìla

sua s

truttura.

Per

tali indagini,

abbiamo,

in una

pr

ima prova, situata

una mattonella di

<< S

elenit

n, di 20 x 20 cen- t:metri e dello pes ore di

42

·mm

.,

sul da,·anzalc di una fines

tra, esposta a

nord, al

piano terreno

a due metri dal uc·lo, fra il 2 I g

ennaio

e

tutto mag-

domestica - Proj. L. Neri (Continuazione e fim). - Recensioni:

Nuovo becco igieniw per fontana pubblica - Catboire: Nuovo tipo di sputacchiera individuale a chiusura ed apertura automa- tiche.

gio. La

mattonella era al r

iparo dalla diretta az·ione della pioggia o n

eve,

come dei raggi solari.

I

risultati

ottenuti dal suo

peso, determinato a

varie riprese, son

o

i seg

uenti :

ra pesata della mattonella essiccata m

ca-

mera, a 20° (2 I

gen naio)

gr. I 522

»

dopo 3

giorni di

te

mpo neb-

bioso

ed

umido (24

gennaio)

» 1532

» dopo altri 3 giorni id. (2 7 gen- n aio

"

» dopo altri 6

giorni id. (2

feb-

braio) )) 1534

>> dopo varì

g

iorni di vento (8

febbra

io) )) I530

» dop

o altri 5 giorni

di pioggia e

umido (r3 aprile) ))

_a

l » dopo tempo

va

rio e quindii bel-

lo (w maggio) )) 1530

» ·dopo tempo bello e

va

rio (I

J

maggio) ))

Nella sopra indicata esposizione

pm svan

tag-

g

iosa, la mattonella di « Selenit n, in un inverno as- sai rigido

e

umido, h

a acquistato al massimo

0,98 p

er

rnille

di umidità

del

suo peso dall'ari

a,

a

par·

tire

dal suo stato di

rela

tt

vo

essiccamento; e, sotto la influe

nza di giorna

te

meno

umide o buone,

di-

scende,·a anche

a

o,s per

mille.

.\ppena

nella:

primavera il tempo si

rim

ise pm

a ecco, l

'umidità

della matt

onella si ridusse quasi alla sua· umidità

inizi

ale.

Questi dati

provano,' che

il

materiale

« Selenit » assorbe fisicamente poca. umidità dall'aria in

ra-

gione della

sua m

olta porosità e facilmente la

ab

- bandona, enza tenerla ieg

ata chimicamen te

.

La stessa

matwnella,

esposta, poi

sul da,·an

zale di una finestra a sud-ovest,

e quindi sotto

l'

azione

e\·entuale

de

i

raggi solari, dava i seg uenti

risul- tati alla pesata :

(2)

7-t RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARiA

Pesata iniziale (

15 maggio)

»

2• (I7 maggio)

))

3• (I

0

gi ug no)

Aveva

così la stessa mattonella perduto tutta l 'umidità acquisi ta nella

cattiva

stagione .

In una seconda

serie di proy

abb

iamo lasciato

in posiz ione inclinat a, a circa 45

°, una mattonella,

con una

sola

facci

a

scop

erta,

rivolta a nord-est, t· ù in

co

ndizio ne di riceve re p

icggia e

neve, essea do per

tutto il

rim

anente bene

difesa d

alle

intemperie

.

Si fecero 4 pesate :

a)

Il I

0

d icembre si aveva peso iniziale : gr . 227

2.

Dopo u na n evica ta avven u ta il ro, si ripesava il r2 di dlicem bre e si t rovava gr. 2850 e q uindi un au

-

men

to

in peso di g r. 578

.

b)

Il I6 dicembre, dopo alcu ne g

iornate d

i tem po bello, si

ot~eneva

un peso d i gr. 28I5, co n d im i-

nuzion

e

di

g

r. 35·

c) Il r6 gennaio, dopo gio rnate piovose si aveva

gr.

2958

e

quindi un aumento sul peso in iziale di gr

.

686.

d) Il 2 febbraio, d opo I 5 g io rni

10

camera a I8°, s i aveva un peso di g r. 2273. e qwindi solo p iù l 'aumento dalla p rima pesata d i g r. r.

Questa prova

. dimos

tra, che se il materiale pren de, per la sua alta porosità, molta acqua, ov e sia lasciato a ricevere di rettamen te pioggia o neve, condi zione in cui no n si tro va no mai le pareti degli edifizi, perd e tuttavia co m pletam ente questa umidità in breve t empo, se espos to dopo in ambi ente a t empera tura ed umi- d ità

o

rd inar ia

.

In u na terza serie di prove ab b ia mo lasciato im- merse per u n 'ora in

acq

ua una mattone lla d i

«

S e- leni t)) e una d i c-emento della

stessa

larghezz a e dii

spessore

1a p rima di 42 mm

.,

la secon da d i 43 mm . ; ten end ole p o i am bedue, asci ugate su per- ficialme n te

co

n 'Ca rta bibula, in una stessa sala chiu sa a tem peratura di 20°.

I

risul tati ottenu ti

so

n o stati segu ent i :

MATERIALE

Ac<Ju_isto di acqu:t.

10 1 ora di immersione

Peràita àell':u:qua prima trattenuta io s giorni In 8 giorni

- - - --

- - -- - - - --- -- - -,- - - - -

Seleuit . r824 664,o 36,7 6o5,7 91 66o 99,2

Cemento. 3 596 l )2,8 4,2 l 19,0 78 r35 88,o

Da tali dati

r

isulta

ch

e

1

le mattonelle di

<<

S ele- ni

t ))

posso no, a

,

paricà di al tre

co

ndizio ni e di

te

m po , im merse nell' acqua, ass u mern e circa quat- tro 'vol te e m ezza

-più

ch e no n qu elle di ce men to, e che qu indi, in rap p orto

peso a secco di dette m atto nelle, la

<<

Selenit )) ha capacità id rica

circa

nove Yolt te maggio re del cem ento, potendo acqu i-

stare

ogn i Kg . d i

« Sele

nit )) gr

·

..,6

J

7 e ogni

·

I,.. -..g . di

oem

en to gr . 42 di a_ cqua

.

Per altra p

a

rte, le matto

nelle di « Selenit ))

per-

do

no qu esta loro

acq

ua acquisita

assai

più rapida- mente che no n _ quelle eli cemento, rim ane ndone clono 8

gio

rni di esp

osizio

ne all'ania, a 20°, nell p~-i.

me solo l'I % , n elle

seco

n de ancora il I 2 % ; aY

en

do perd u to, le prim e, u n a quantità

cinq

u e volte m aa

- g

ime di acqua delle seconde nello stesso periodo di

tempo.

Per ul timo, abbiam

o

fatto sottoporre a prO\-e di

g1elività

dei saggii di

« Selenit n

nel la bo ratorio spe- r

ime

ntale dei materiali di

costru

zione del R. P o li- tecnico di Torin o .

I

risultati

otte

nuti so no così niass u nti da

l

D iret-

t~re d~llo

stesso L aboratorio, prof. Guidi : Il sag- gw , n cavato dalla mattonella, venne immerso in

·

acqua a 14° p er ci rca

3

ore, ante riormen te a tu tte le gelate; queste d uraron

o

4 ore ciascun a, con tem- p erature ya riab il' i da - 6°

a

- I 5°.

All~ r

7• gelata i

l saggio prese

ntò screp

olat

twe lie,·i ·

SI

m

anten

n e quindi stazionario nelle ulteriori gelate, niscontran- dosi do po la 25• gelata solo un leggero rammoll i- mento.

Questi risul tati dànno un a p rova evidente, che

il

materiale

« Seleni

t l ,, oltre a non leg are chimica- m en te l 'acq ua di cui possa essere imb ib ito, per cu

i

perde faci lm ente tu tta qu ellia ch e possa avere ac- q uis ito in condlizioni all ' uop o favo revo l'i, quando q ueste ve ng on o a m anca r-c, ha pure alta resistenz a alla influe nza d elle basse temperatu re, a nch e q ua n- do abbia

i

po ri com pletamen te ri p ieni d i acqua; pe r cui si p uò esse re sicur; i tanto p iù , che no n subisce a lcun deterion men to nella s ua solicl1

ità,

per il freddo, q ua ndo a b bia la su a umidità no rmale

·

come è ris ultato costan teme n

te

pu re in tu tte le no- '

stre sopra riferite esp erie nze .

QU ESTION I

TECN ICO- Sf1 NIT FI RIE . DEL GIORN O

A PP UNTI P R A TICI

SULL A F O GKATU R A D O..\!J. ESTI CA del P R oF . F

.

ERI.

(ContinDazione e fine, vedi numero prec.).

b) L a progr essio ne dei diame tri nella fo gnat ura domestic a. - Il Fich era (r89r) ac ce rtò sperimental

-

me nte, p er lo s carico degli acq u ai e

lavandini, ch

e la p rogress

io

ne a ritm etica d ei dia metr

i

p

uò sosti-

t uire la ve ntilaz io ne del sifo ne. Così, se

l'orifi

zio d i sma itimento, ad es. d' un lavand ino, è c1i 15 mm .

è s

ufficiénte un diametro eli 30 m m

.

nel sifone, e d i 45 mm

.

n el t ubo

di

cadu ta, per eY itar·e

s

icu ra- me n te, anch e a co rona

chiu

sa, la rottura del si-

g

illo idrico per compress io ne, o il sifonagg io per

<~spirazione

o di emsenso, o il così detto f enomeno

E DI EDILIZIA MODERNA 75

del momento, ossia la cacciata de lla

chi

usura idrau

- lica per effetto

della forza Yiva acq uistata dall 'ac-

qua, in seguito all

'urto della caduta .

~~i:·-;_=:=.·-~-~~~~---;~-,:,;

.,

..

:-·

~-.J\._._

Fig. I. - Doppio sifone Necchi, applicato a due diversi modelli di vasi -latrina, con scarico diretto nel tubo di caduta, lungo il quale, sotto lo scarico della l:nrina, sono disposte corte braghe ridotte (braghine) per lo scarico dei bagni, lavandini, acquai, ecc. (V. n. 12, pag. 69).

D'altra parte iL F ich era riferi

sce

esperi

enze di

· Hellyer,

da c ui risulta che la ve ntilaz io ne in corona

non sempre

;_Jrem

u

n isce contro i feno meni del s i- fo nagg ic, o rlella com p ress io ne, o d el momento,

potendo l'effl.cac

ia

.

d ella vent ilazio ne in corona ve-

nir mero

in determinate

con

d iz ioni di diametro o

lungheaa

del tubo di ve ntilaz io ne, ed anche in d i-

pendenza del tipn

dei s ifo n e, cui la ,- entilazione

è app

li

ca

ta. ::\Ia an

ch

e i t ipi mig liori, com e l'anti-D

di

H

ellye

r, .talvolta s i aprin;>no, n on ostante la ve n-

tilazio

ne i n corona, speCialme nte pel feno meno de l momen to.

L'importa n za d i questi fa tti no n può sfuggire

acl nlcuno

. E ssi dim ostrano ch e la ve nt ilazio ne dei ifoni in u n imp

ia

nto cii fognatu

ra

d omestica d eve

~sere studiato

caso per caso; e solo qu and o si sap- pia

con v

nientem ente com mi su rare il diametro del

tube ventilatore alla sua lu

ng hezza e al d iametro

del

sifone e d

el tubo

eli

caduta

e a lla lu nghezza di questo : solo quando si

sappia

scegliere

co

l1\·e- n ientemente il tipo e il diamero del sifo n e in rap - porto al volun:;

e e

alla velocità del li qui do da smal- tire; olo allora si potrà contare sopra la stab

ilità

della ch iusu ra idrica.

I Q

n si tratta dunque di mettere in

istato

di a c- cusa la class ica

?entilazio

ne in corona, o rmai fa·

vorevolme

nte g iu d

icata

dalla lunga prat ica e dai r i- p etuti

espe

rimenti

.

Ma è d'altra parte inn egab ile ch

u na b u ona tubn.z

ione

di

ven

tilazio ne dei si fo ni nella fognatura domestica

è

opera costosa, d i c.ui perciò i ccstruttori :nen o cura n ti d ella perfezione y

o]entieri si

di m ent ican o

.

Fig. 2. - Doppio sifone ecchi, applicato a due diversi modelli di vasi di latrina, con scarico in un ramo secoudm·io, paral- lelo :tlla conduttura principale, a cui è unito medi:tnte braga a manicotti. aderenti (braga siamtH). dlo stesso ramo sus- sidiario è disposta una cortissima braga ridotta, per lo sca- rico di bagni, lavandini, acquai, ecc. Il ramo sussidiario crea una maggiore riserva d'aria favorevole alla stabilità dei si- gilli idrici. (V. n. 12, pag. 69).

Mette d un q ue co n to ved ere, se la ventilazione dei sifoni, efficace

_

q ua ndo

sia

ben fa tta, ma costosa.,

·~

in p

ra

tic-a m

olro

trascura

ta,

n on possa essere s o-

(3)

RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

~tituita

da un sistema più eco no mico e che offra buone garanzi• e di stabilità pei sigilli idrici .

Con siderato d a qu esto punto di vista, a me pare che il concetto de!Ja progressione de i d iametri nella fognatura domestica meriti, per parte dei tecnici, maggi ore

con~iderazione

di quella finoa-a accorda- ta g li.

In n: odo particolare mi sembra che il concetto del Fi chera, trovato applicabile per lavandini e acquai, m eriti un controllo sperimental e anche per le la- tr ine ad acqua

.

La

costruzione d llia cana

lizzazione in Siena mi offre una ottima occasione per _questi esperim enti ;

·

ed io· sp ero di paterne tra rre pro fitto, se l'Ammi- ni strazione Comunale S ene \"Orrà favorirm i i n on piccoli mezzi di esperimento

.

Piacemi intanto esp o rre quali dov rebbero es- sere, secon do me, le diret tive . sperimentali, per cer- care una utile applicazione della pro gression e dei diametri, in sostituzion e della ventilazione dei si - foni in tutta la fog natura domestica.

L a soluzio n del quesito sembrami da rioerca rsi nell 'associalz io ne della progress ione dei diametri a l s iste ma d L'l d oppio sifone.

Il doppio sifo ne, da solo, no n pare p ossa sen- z'altro sc.sr

ituirf!

la ven tilazione in corona. Il Mo- naco, pe r a ltro, si mostra fid ucioso che il doppio Eifone,

~pecié

se munito di camera d'aria sulla se- conda corona, possa garantire le chi usure idriche, q uan do queste siano alme no di 4 cm .

Ma d'altra parte il Necc hi , che pure ha studi ato

~perimentalrnente

il do ppio s ifone con camera di aria e sp orte llo d!'isp ezio ne, n on nasco nde il suo soettici sm0 su questo proposito.

Infatti d ?'-J ec.:h i, pu r a_ mmette ndo ch e la riserva d' ar

ia

in co rona del sifone inferiore e nel ramo sus- sidiario valg-a no, entro certi limiti, a fronteQ<>

iare

l'azione pe r~urbarrice su l s ig illo idrico prodo ~~ da

una violen ta s carica prove nien te dai piani superiori, tuttavia dichiara che soltanto una buona ventila- zione in corona può dare si cura garanzia di sta- bilità nelle chiusure idriche.

Ora mi se mbra lecito formulare il quesito se an- che per lo scarico d elle latrine non sia applicabile la progressi on e d ei diametn.

il Fichera, nè altri, per quanto mi è risultato, hanno e seguito esperienze su questo p roposito.

Il Fichera riti en• e

,J.

priori ammissibile tale appli- cazione . Il che per altro appare cLifficile negli im- pianti ordinari. Infatti, nel caso· dei lavandini e ·de- g li acquai, la progressione comincia subito dal- orifizio di scarico, a cui segue un sifone di dia- r.1etro d oppio,

~he

fa capo a un tubo di caduta di di a metro triplo dell'orifizio di sèarico

.

In queste condizio n i, dati i risultati sperimentali ottenuti dal Fichera, bi sogna ammettere che l'acqua che si muo- ve

,nel

sifone e ne l tubo di cadu ta!, ne riempie, in og ni caso, solo una parte della sezione, e perciò l 'aria della tubazione trova si permanentemente in comunicazione con l 'atmosfera e non può quindi

dar luogo a variozicni di pressio ne capaci di tur- bare il si gillo idrico.

:\ fa nel caso de le latrine ad acq ua, l'orifizio di scarico non può essere più stretto del sifone, senza menoma re l' indispensabile requisito d ella a utospur- gub ili tà,

ch

e richi ede pareti lisoe e aontinu e tra Yaso e sifone. Anzi, pel buo n lavaggio del vaso, an-

zichè

una progressione, si rich ie de una regressione de l di amet ro del vaso, che restringe ndosi a cono, passa insensibilmente n el sifone.

forse sarebbe efficace la semplice progres- sione tra sifon e e t ub o di cadu ta, p o ich è questa prog-ressione p

o

trebbe evitare le aspirazioni e le compressio ni, ma non eviterebbe il fenomeno del rn omen!o e il s ifonaggio diretto d el braccio ef- fluen te del sifo ne.

In sostanza, la progress ione dei diametri sarà ef- ficace siJlo quando comincia a mo nte del sifone, il che è att uab ile n egli a

cquai e lava

ndini , ma non ne lle latmw ad acqua a sifo ne se mplice.

Col

~ifone

doppio in veae il concetto del Fi

ch

era trova liDa logica 1.pplicazio n e, COSt~uen do il sifone inferiore d; d iametro con veni

en

temente superiore al primo, e da ndo al tubo di cadu

ta

un 'ampiezza suffi-

cie

n me nt(! maggiore del seco ndo sifone

.

Soltanto l' esp erimento p otrà portare a concre- lare quesri rapporti. Com un<iue è evidente la ne-

cess

ità di non s uperare nel tubo di caduta il diame- tro di 15 cm., che è il massimo stab ilito dalla pra- tica (r).

Fissato dunque in I5 cm. il diametro del tubo di cadu ta, il sifone inferiore potrebbe avere un dia- metro di

IO

cm. - che è il diametro no rmal e dei

~ezzi

costrui ri dal Monaco e d al Necchi. _ Rimane ora da determinare sperime ntalmen te il diametro

de~

sifr ne proprio de l vaso o sifone superiore . Quest' si fon i vengono ora cos truiti con un dia- metro interno di 8-Io cm . Sarà possibi

le

soe ndere sotto ques ti

valori?

e in qual misura ?

Per o1tenere

la

p· rog ressione aritmetica secondo il concett o del Fichera, dovrebbe il sifone del vaso a \·ere un di a metro di 5 cm ., che già a ,priori si può ritene re troppo piccolo per una latrina. Ma basterà forse

elevar~

di poco questo valore per ot tenere un a buona fu nzio ne del vaso-latrina.

So lo l'osservazione diretta potrà decidere se un diametro di 7 cm. nel I

0

sifone sia compatibil e con la normale funzione della latrina, e s'e la progres- sione del diametro, ridotta a soli 3 cm. da

1 o

al

sifo ne, basti ad ass icurare la stabilità d ella chiusura idraulica

.

Ne lla costruzione di questi nuovi vasi-sifone sarà ce rtamente utile allargare il tubo di scarico a

IO

ce ntimetri subito dopo la corona, in modo da ren- dere fac ile il co llegamento co l s ifon e inferiore e da attuare, subito dopo la corona , la prog ressione del diametro

. La coro

na stessa, opportunamente munita di sportello di ispezione, potrebbe concorrere, come

(r) Cfr. PAGliANI, Trattato d'Igiene, vol. I, pag. 6r5.

E Dl EUlLIZLA MULJEU:\f\ 77

un~

1

picco

l::t

came

ra d'aria, a lla stabilità del sig ill o id rico .

S'intende che, in un im!_)ia n

to sperimenta

le, po-

tra

nno t

roya

re posto altre com b

inazioni

della pro·

are_s

io ne, oli:re a quella ind icata di 7- 10-15

cm.

S i

~otrà sp er

imentare,

per es .,

co

n una pro gre sion

e

:I'

cm. 7

-w - r

~

; o

a

n

che

si pot r2 rice rcare se n

o

n s1a

suffi

ciente, per garantire la c hiusura id r ica, la sem- p

lice progressio

ne tra il I

0 e

il

2°

sifon

e

, ossia una

progres~ione

di

7-IO

cm ., il che pe rmetterebbe

d~

con sen

·a

re an

che a

l tubo d i caduta il diametro dt

1

o cm .,

che in

pratica nella mag gior parte de i casi

è p

referi

to (I)

.

:;o n vi p uò essere diffi coltà pei costruttori di

vasi-sifone a

modificare il tipo n el se nso indicato, poichè

v

i

è

gi

à

la

~endenza

alla diminuzione dei

è.iametri

del sifone .

Ma per la utilizzazion e dei yasi-sifone già co- struiti, sarà oppo rtuno, n egli esperimenti da farsi,

tener omo

del diametro del sifone

di

questi vasi,

come

punto di parten za per la progressio ne. Così,

se, come è

il caso più

·

com une, il s ifone del vaso ha il diametro di s• cm., q]-!ello d el

2°

sifo ne potreb-

be

esse re di

12

cm. ch e dovrebbe

esser aumentato a

IS

cm.

nel tubo di caduta .

In attesa che l'espe rimen to d etermini i rapporti

p

conven

ienti nella p rogressione de i diametri per lo

scarico

dell e lat nne, è lecito inrtanto seg nalare

i

vantaggi di questa p rog r· ession e, non solo per la stabilità dei sigilli idri ci, ma anch e p er la difesa

contro la penetrazi

one di co rpi est ranei nel tubo di

cad

Lta .

e

quindi n ella c

onduttura stradale.

U n corpo estraneo che abbia varcato il

si-

fo

ne, yerrebbe, in co nseguen za della diminuita ve- lo

cità,

p robabilmente t rattenuto nel

sifone, di

dove potrebbe

facilmente essere rimosso. Ma questo

ar

resto

doYrebb~

almen

o

avve nire pei corpi estra-

ne

i fatti

passar~

a forza a ttraverso al

I0

sifone .

D'altra parte, un diametro del primo sifone ri- dotto a l niinimo sa rebbe pe r se stesso una efficace difesa co n tro l'introduzione dei corpi F-stranei, men ..

tre, :lUm'::!ntando la ve locità d ella corrente idrica , permettereb be il laYaggio del vaso con una quantità d

'acqua

mi nore di quella abitu almente impieg ata

.

Sarà compito del tecn ico studiare il miglior modo di collegamento tra i due sifoni di diametro diffe- rente

.

Altro pan icolare da studiare potrebbe esse re lo

scarico -

dei iavandini ed ac quai a monte del sifone inferiore della latrina. S e ciò risulterà attuabile, si

pot

rà n oteyolmente semplificare lo scarico dei la-

\andini, a

cqu

ai, bag ni, ecc

.,

sost ituendo alle chiu- sure tdr iche un breve ramo verticale chiuso in basso

(r) Cfr. PAGLIANI, Trattato d'Igiene, vol. II, pag. 647·

Quivi anchè trovasi il seguente accenno all'utilizzazio!le del tubo di caduta, più ampio, per la ventilazione:

" Gli Inglesi consiglia!lO deJle sezioni (per tubi di caduta delle latrine) da cm. 7,5 a w di diametro, riservando que- ste ultime dimensioni al caso di molti attacchi a piani di- versi, e dove si snole valersi del tnbo di caduta anche per ventilazione ».

da

un ta

p

po a

,-i~e,

per tratte nere i corpi estrane i.

Su q uest o ramo n

:-rtica!e

, \·errà ad inn esta rsi, a po-

chi centimetri

da l fondo, il tubo di scarico

.

Così

pt-r tu l to l'appartamento v1 sare bbe una sola

chiu

su ra idri;:a verso il tubo di caduta, e cioè la

chi

us ura idrica

d·~l 2°

sifone della lat rina.

:;on v i

è

p ercin dc. temere alcun a dire tta comu-

nicazio

ne tra fogna e am biente domesti co, e n ep-

p

ure tra la btrin;l e g li altri a mbienti della casa,

poid1è

questa comuni cazione è impedita dal sifone del vaso, d el quale la stabili tà verreb be dallo sca-

rico

degl i acqu

ai

assicura ta , come da un vero e pro- pri

o

tubo di

ventilazion

e.

Q

uesta sempl

ificazione

renderebbe superflua la prog ress;ione tra orifizio e

t

ubo di scarico dei la- vandini e d

egli acq

uai

,

poich

è

s

i

av rebbe g ià un a larga p rog ressio ne tra tubo .di scarico di questi smaltato i e

2'

sifone della latri na .

C n si m i le

modo di scarico dei lavandini e d eP·li

o

acquai ed

e•;entualmen

te anche de i ba g ni richie- dere bbe na

tu

ra lmente ppo rtun-e modificazioni nel- la costru

zione

del sif

o

ne in fe riore : questo c1 oe do vrebbe <l\·ere il ram o afflu ente sufficientemente lui]- go perchè vi p

ossano

tr

ovar

posto gli sbo cchi.

accessori. D'altra parte, q uesta maggiore lunghezza del ramo afflueme del sifone inferiore riusc:rebbe

cert

amente ut ile alla stab ili tà del si g illo idrico, au- menta a

·~o i~t ri~e1

va d 'aria.

U n doppio sifone così co nfermato rich iama alla men t1

'

il sifon e Jenning (1) ; ma la somiglianza è soltanto forma le . In sostanza il in!Jplo si fone Jen- n ing ,

senza

progressione di diametri e normal- me nte ventilato, si propone lo scopo di attivare la cacciata, mercè un vuoto parziale determinato nt> lla ca nna di con g iun zion e tra i due sifoni; mentre n

ella

disro sizione d:1 m e p roposta,

qu~sta

cann a di congiunzio ne

vien~

allun gata, allo scopo di pcrmet-

tervi lo scarico de i lava ndini e degli aequa i.

Contro questo scarico può ancora esser mossa la obbiezione di stabilire una co municazi o ne diretta tra l'ambi en te domest ico e l'o spazio d' aria inter- posto t ra i due sifoni. Ion si può a priori esclu- cbere che una simile di sposizione possa prese n tare in pratica qualche inconvenien te

.

Le consideraz io ni aprio risti ch e hanno un valore relativo; solo i ri- suli ct ti di u n impianto sperimentale potranno es- sere decisivi. Certo è, d'altra parte, che col continu o rinnovarsi delle chi usure idr iche delle latrine, g li inco nvenienti possibiii p

el

ri st<tgno dei liquidi nel

2°

sifone dovrebbero essere ridotti prat icamente ad u na proporzione trascurab ile. Se ciò sarà confer- mato dall 'esperime:'to, si avrà anche il non piccolo va ntaggio di disporre di u n tubo che potrà, come h o già accennato, funzi o nare come ventilatore del

I0

si fo ne, contribuendo insieme co n la prog ressione del diam etro a rendere impossibile la rottura d!ella chiu sura idrica

.

(r) Cfr. PAGLI4.:-.ii, Trattato d'Igiene, vol. II, p. 64r-6.p;

PARKES e KEK:\\\'OOD, H\·giene and public health,

s a

ed., 1913, p. gr.

(4)

RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA E DJ EDILIZIA MODERNA

L

a stabilità delle chiusure id

riche n

egl'impi anti

d

o mestici ed una efficace d ifesa

locale contro la p~-·

netrazione

di

materiali

es

tra nei

p

ermetterà

di sop-

primere in og ni caso

il

sifone al piede, e

la ven-

tilazione della fogna stradale

~arà

così assicurata nel modo più semplice attraverso al tubo di caduta

p

rolungato fino al tetto.

Queste co

nsiderazioni

su lla fognatura d omestica contengon

o un

prog

ramma

di r;cerche sperimentali

che

non potrei

svolgere senza

il concorso dei tecnici e senza i

larghi

mezzi ch e

soltanto un

a pu

bb

lica Ammi

nistrazione

pu

ò

forn ire

.

M i aug uro di poter ottenere q u esti mezzi da

l

Co mune di Sie

na, che

,

d

a

ndo

ope ra

all~

costru - zione della

nu

ova fognat

ura r!i

sistema separat

ore,

dovrà preoccuparsi, sia

d

elh economia deg l'im-

pianti p

riva

ti

e pubb

li

ci,

s

ia dell a protezio n e della rete urbana contro

le

os truzioni

.

RECENSIONI

Nu.uvo becco igienico pe·r fontana publ:Jlica - (Engineering _Vews Record, settembre 1917).

A Il 'Università di .VIinnesota furono fatte diverse espe- rienze allo -copo di scegliere un tipo di beccuccio pe1· fon- tana pubblica che e\·!1·:1sse la contaminazione e la propaga- zione delle malattie contagiose. l requisiti richiesti al si- stema erano es~enzialmente quelli di impedire qualsiasi con- tatto colla bocc.a di chi si serve della fontana e di fornire un getto comodo per il riempimento di recipienti di qualsiasi forma.

Si esperimentarono settantasette fontane di quindici tipi diversi, ma quasi in ogni caso le ricerche fecero scoprire dei bacilli ul becco; solo qualche tipo diede risultati soddi- sfacenti ed il sistema migliore si trovò nell"apparecrhio rcppresentato nelle umte figure. Il becco che fornisce il getto d'acqua è circondato Ja un breve tubo di protezione ed inoltre il getto proiettato obliquamente passa attraverso un anello che impedisce al bevitore di avvicinarsi tr0ppc colla bocca all'orifizio. Finalmente la forma parabolica assunta dal getto, mentre agevola il riempimento dei vad recipienti, impedisce all'acqua di ricadere in contatto cGI-

1

'orifizio di uscita.

E.

CATHOIRE: Nu.ovo tipo di sputacchie-ra individuale a chiu.- swa ed apertura anLOitWtiche - (Revue d'hygiène, feb- bt aio 1918).

Questa nuova sputacchiera può servire bene tanto in ospedali quanto in famiglia; è d 'aspetto non sgradevole, comoda "' :naneggiarsi. facilissima a disinfettarsi, inq!.la;Jto- chè c0ntiene una cardch di carta impermeabile e combust!-

b~le, che può cambiarsi ogni giorno con tutta semplicità, permettendo l'incenerimento degli ~puti.

Sia per élin,inare il pericolo gravissimo deriYante dalle mosche, sia per evitare la sgradevole vista del contenuto della sputacchiera, si è realizzato un semplice sistema au- tom<ltico di apertura e di chiusura.

Come facilmE.I:te si vede dall'unita figura schematica, si ottengt.n0 Ltle chiu -;ura ed apertura autom:-~tiche mediante l'azione del contrappfso A, posto lateralmente al corpo della spl!tacchiera B e collegato al coperchio C sul quale agi·sce per mt·zzo del d:tu !) situato dietro aìla cerniera E.

\,~

····-.. ~

. . ~

8

Quando l'ammalato solleva la sputacchiera per ervirsene, il contrappeso scivola dentro la sua guida F, apet·ta alia estremità inferi0re, e fa innalz.-'1.re il coperchio; quando in- vece egli riposa la sputacchiera sul tavolino, il contrappeso, appoggiandovisi su, rientra nella sua guaina e trasmettendo questo n10vimento '.li coperchio, lo fa· abb:1ssare.

La semplicità del meccanismo ne assicura la robustezza e nel tempo stf,SO non richiede certo una <>rande spesa :

"'

'

l"ammalato non ha oisogno nè di abilità, nè di sforzo per farle• funzionare; con una sola n~an:.J ;JUÒ servit·si del pic- oolo apparecchio, il quale pare corrisponda perciò a tutti i requisiti dell'igiene e della comodità.

La ca:11icia di carta è formata da una specie di bicchiere pieghettnto in t'n so: pezzo, senza incollatura, impermeabi- lizzato coli 'olio di lino cotto. Esse sono molto leggere, pooo ingombranti, poichè se ne può tenere un certo numero in- castrate l'una denlrc, l'altra, costano poc·J e 3i cambiano assai facilmente mediante una piccola pinza.

Entro il bicchiere di carta ~arà t:>ene tenere un ma- teriale qualsi.o~si assorbente legger-o, purchè non sia poi-·

veruiento, per dividere gli sputi ed agevolarne la combu- stione; sono t accomandabili i trucioli piccoli e corti pro- venienti dalle piallatrici meccaniche.

FASANO DoMENICO, GPrente.

STABILIMENTO TIPOGRAFICO G. TESTA - BIELLA

A NO XIV - N. 14. TORINO, 30 Luglio 1918.

Rl\JISTA

di INGEGNERIA- SANITARIA

e di EDILIZIA MODERNA

È rise1·uttta la proprietà letteraria ed artistica degli al"licoli e dei disegm pubblicati mila RtVISTA .DI INGEGNERIA SANITARIA E DI EDrLlZIA MoDERNA. - Gli ongillali, pubblicati o 110/l pubblicati, 11011 vengono restituiti agli Autori.

SO~MARIO. - Memorie Origina!:: Gli ammazzatoi in- dustriali.- E. S. - Quest:oni Tecnicc-Samtarie d&l Giorno:

Formole e coefiìci•.;nti pd calcolo di condotte d'acqua cii piccolo diametro - C . .A. Gullmo - i-.ecensiOni : Camichel e Ev.loux: I colpi di ariete nelle condutture forz:J.te. - Leclerq, .\1azet"t: 1Ju- janic de la 'l(ivière: L 'ufrìcio ciel medico nell'industria dopo la

MEMORIE 01\IGINALI

GLI AMMAZZATO I l TDC STR L- \ L I

L 'industria

delle carni è fo rse qu

ella

ch e, a

lmeno in Europa,

è sta ta fin o ra più stazionari a e n on ha

seguito

l'evo

lu

zio ne

dei

crited moderni che

hanno così profondamente modificato le altre

indus trie,

apportandovi

en or mi vantaggi in ogni campo; essa

quindi

può e deve subi

re enom1i

p

erfezionamenti, val·endosi sopratu

tto d el grande a usilio del frigori-

fero applicato

su larga scala, e

·

di quest i p

erfeziona- ment

i usufr

uiranno ta

n_ to

i

produttori quanto i con-

s

umatori, sia dal punto di

vista

dell'igiene

che

da

quello

eco nomi co

.

L 'i ng. Ripert, in un

interessante articolo

sulla Technique Sanitaire svolge ampiamen-

te la questio ne, che acquista maggior importanza in questi momenti in cu

i

s

i

fa co sì v

ivamente sentire

la

crisi

della carne, crisi ch

e

pu rtro

p

po perdurerà

a

lungo anche a pace

ristabilita; di

tutto qua nto

egli dice, ci

pare sopratutto degna di ri lieYo la

d

e-

scriziOne

d

ell'ammazzato

io veramente industriale,

così come

è già stato in

nu

merosi casi realizzato in

America

e

come

venne

ul

timamente progettato per

la

r gione pa

rig

ina.

Il vero ammazzatoio ind u stri ale è una cosa es-

senzia

lmente dive rsa dall' ammaizatoio municipale

ordina

rio, anch

e

da quello costrutto p

recente-

mente e secondo

i principi

piu rigorosi dell''

igiene e

d

elle comodità.

Q ue ti in fatti si estende in

su- perfic·e

e

comprende

u n

certo

numero di ed ific i ad un

solo

piano, fra i quali bisogna in qualch

e modo stabi

lire

delle comunicazion

i

p~r

il

trasporto delle carni e dei

vari derivat

i

e rifiuti

dell'an i male;

le

industrie annE'sse

all'ammazzatoio ven

gono

a

p

ren- d

ervi

le materie

pri

me del loro lavoro

per

traspor-

ta

rle talvolta assai lo ntano; q

u

esti materiali p erc!ò

di natura

a

sai

del icata e facili ad altera rs i deb-

bono, prima

della loro laYorazione d fini

tiva, su-

guerra. - :J\(ackilmolt: Inceneratore improvvisato per la cilsrru- ziont: ùei ritiuti delle truppe al fronte. -H!ll A. /Y. : L~ veoe- taziont: spontanea sugli annchi campi cii battaglia àt:il:. ~umt~e.

- Lo"wt v/.: Costo della depurazione biologica àdle acque iu- riàe. J'i(af!erzolt: L'infrastruttura delle strade e suui 1apporti colla circolazione dei vt:icoli motori.

bi

re

dei lun

g

hi e ripet

uti

maneggi,

che sovente li

dete ri

oran

o e qualche vo

lta li

rendono inuril izza- bili

.

::\el

l'ammazzatoio

indust riale le cose

procedono

in modo tu tto di verso : l' edificio è a varì piani ; l'an i- male sale mediante

un

pendio

app

ropriato all 'u

l-

timo p

iano

dove v ie

ne abbattu

to ; di

qui

le varie

parti dell'ani

male stesso : pelli, grasso, ossa, san

-

gue, ecc

.,

sono g uidate a ttrav· erso tubi

di caduta

nelle diverse sale e possono venire immediatamen

te

trattate senza ritardo alcuno e perciò senza perdi ta di

mat

riale p er de terio rame nto

od

altro e co

n

per- fetta sicu rezza dell'igie

ne. ·

L'un ita figura rapp-resenta u

na

sez

ione del fu-

turo (::.tlmeno lo

si

spera) ammazza toio d'

Ivry,

pro-

gettato secondo g

li esempi amer icani,

i qu<~li

pe

r

la lun ga esperienza e per

l'aocu

rato stu dio

d

ei tec- n ici specialist i, si p ossono dire perfetti, sopratutto per qua nto rig uarda la sistemazione, sia in senso verticale

ch

e

in sezione

orizzontale, dei diversi

la-

boratori, collocati app

unto

in m

o

do da uti lizzare al massimo la mano d'opera, rende re p

spedita pos- sibile la circolazione

·

con una- netta sepa razione fra le sostanze a

limentari e

quelle industriali.

Nella lavorazione

del

grasso app

are sopr~tutto

ingegnosa

e pratica

la

d ispos izione a - piani sovrap-

.

posti, principio

· b

ase

d

ei n uov

i

ammazzatoi , e

la

consegu ente circolazione p

er graYità

: immediata- m

ente so

tto alla sala dove il bestiame v iene abbat-

tuto e

p recisamente nella stanza di cernita

del

grasso dai rifiuti

,

si tr ova

la

bocca di carico

d

ei grandi a utoclav i, ne i quali il vapore sotto p ressione cuoce

il

grasso; nel piano sottostante,

a

cottu ra

p

erfetta.

i

g

rass i wngono spi llati e separati se- cond

o

la

loro de

nsi

tà;

fi

nalmente nell'altro piano

inferiore i residui

solidi sono

raccolti, co mp ressi e fatti prosr.iugare . E ' difficile immaginare

u

na

d

i-

sposizione di

cose

pti tl semplice e

perfetta

di q

u

est3,

che

permette di effettuz

re

una layorazione

così d

e-

licata se nza ma negg iamen

ti, in yasi chiusi.

con

un

a

rapidi

tà ed una

pulizia eccezionali, solo va-

(5)

So . RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

! e ndosi de ll'ingegnosa dispos izione di tre p:ani so- vrapposti.

L e stesse consideraz ionj si possono fa re per ciò che riguarda le operazioni necessarie alla fab bri- cazione della sugna, della margarina, degli estratti

di car ne , come pure per t utta la serie di manipola- zioni relative alle carni conse rvate e cioè disossa- mento, diso ra&sa mento , ri empirr.ento d elle scatole, cottura, ecc.

cna sbarra

agganciat~

a sua volta ad una ruo ta,

~correvol e su una monorotaia aerea, lun go

la

qua l~

tl

trasporto dell'animale per le di verse operazioni di la vatura, scuoiatura, ecc., si effettua con

la

mas- sima facilità e molto rapidamente. ·

Dopo essE:re passato su una bilancia, . costituita da una porzione della stessa fer rovia aerea, la bestia viene inbrocLotta in una camera dove reg na una temperatura di 8°; qui ne è perf.:;zionata la pul izia

A~MAZZATOIO INDUSTRIALE n' 1\TRY

Alle .due estremità della gra nde officina

esis~ono

due montaoaric hi e due scale (per il personale e le merci) perfettame nte indipendenti e ciò sopra- tutto allo scopo di realizzare la perfetta distin zione fra i prodotti commestibili e quelli industriali . Di - rettamente cont igui all'offici na trova nsi i a randi os i frigoriferi; i quali comp rendono tutt i i pi:ni dello edificio, in mod o che i vari materiali, ad ogni loro tappa, posson o con tutta sem pli cità e senza per- dita di tempo, trovarvi riparo contro il caldo, lt>

mosche, la polvere, contro cioè ogni elemento

eli

decomposizione e quindi di danno.

N o n è semplice cosa descrivere ogni particolare

d~ll

varie operazioni susseguentesi in un ammaz- zatoio del' genere di questo, che augur iamo debba diventare il tipo comune in og-ni

._,

reaione ·

b '

ma è fa- cile immagi nare come ogni cosa sia studi ata in

mod o tecnicame nte ed ig ien icamen te pe rfezionato, valendosi di tutti gli ai uti deJ.la meccanica e della elettricità.

L e sa le dove gli animali ve ngono uccisi sono ampie, ben

ventilar.~

e munite di un completo im- pianto meccanico che riduce al minimo le opera- zioni manuali; il corpo dell'animale è sospeso ad

c_on cura specia le del collo e dell e altre parti de- licate

.

e finalmente, dopo dodi· ci ore di soagiorno

o

m questo ambiente, essa è classificata per categoria e fatta scorrere nelle camer· e frigorifere da

I

a

2

gradi, dO\·e pu ò conse rvarsi fino al momento della co nsegna al ri ve nditore.

l so ttcprodo uti so no la vorat i senza indugio nei vari laborato ri spec·ali; g li inrestin i si rivoltano e si sn1otan o in presenza di una corrente cont inua di acqua che ne allontana immediatamente il con- te nu to ; il disgrassamento si effettua su tavoloni molto facili a ri puli · rsi

ed

il sego che se ne ricava:

viene subi to messo in acqua chia ra dove può quindi conservare u na bella apparenza ed una perfetta pulizia .

Anche per il trattamento dielle pelli viene os- servata og ni cura e precauzione; esse sono lavate a mez:oo di spazzole continuamente inie ttate di ac·

oua calda che arriva attraverso tubi fl essibi li, e libe rate così da ogni traccia di sang ue e di im- purità; poi ve ngono fatte asciu gare, piegate e spe- dite agli specialisti che le apprezza no molto di più, essendone in tal modo più facile e più spedita la lavorazione e sopratutto più igienica, poichè non

E DI EDILIZIA MODERNA

esalano p iù quegli odori d isgustosi che g enera!- mente ammorbano le officine da pellami .

In una sola espress ione, si può a ffer mare la dif- ferenza sos:anz iale fra g li a mmazzatoi ordinari mu- nicipah e gli ammazzatoi industriali: nei pr imi le diverse o perazioni del trattamento degli an imali passa no fra le mani degli stessi indi vidu i; ~e ~ ~­

condi in yece !:animale passa fra le rnan1 d1 md t- vtidui diversi, che gli fanno subire le varie opera - zioni necessarie al suo trattame nto.

Natura lmente qu sta specializzazione della mano d'ope ra necessita , per d iventare economica., ii trat-

t· .

tame nto g iornaliero di un rilevante num ero m am- mali; si calcola :ehe per funzionare economi ca- mente, un ammazzatoio del genere di quello breve- mente descritto, deve abbattere ogn i gi cxr no a l- meno un centinaio di teste di grosso bestiame.

Ma ciò non costituisce affatto una diffi coltà, perchè nel caso di g ra. ndi centri t ale numero è tu tt'altro che esagerato e per cent ri minori, bisogna ri- cordare che g li attuali mezz i di trasporto frigori- feri, permettono di innalzare gli ammaz zatoi presso i centri di produzione del bestiame e di dir ige re verso i luoghi di co nsumo le carni abbattute ed i s uoi derivati, i quali , essendo stati trattati ne1!o am mazzatoio industriale con tutte le cure di cui abbiamo dato b rleve ce nno, presenteranno ogn i mi-

gliore g aranzia di salubrità e di sicu'rezza. An zi . questo fatto della decentrali zzazione del c.ommer'- cio della carne e della sost ituzione del tra sporto della carne maoel1a;ta al t rasporto dell' an imale vivo costituisce uno dei vantaggi economici del sistema, van taggio da aggiungersi ag li altri, quali la di- minuzione del costo di macellazione~, della perdita di bestiame e del numero delle person e intermedia- rie, condizioni queste che permetteranno di dimi- nuire la forte diff erenza esistentle fra il prezzo di acqui sto presso l'ag rico ltore ed il prezzo di vendita

al dettaglio dal macellaio .

Coll'adoz io ne < dei nuovi ammazzatoi il consu- matore avrà perciò, oltre ad una infinitamente maagiorr-e aar

o o

anzia di igiene e di pulizia, l'enorme

~

Yantaggio di acquistare la carne a d un prezzo mi- nore ; infatti q11csti stab ilimenti industriali , potendo trattare gli animali molto più economicamente,

venderan~o

certo la ca rn e

ad

un prezzo di concor- renza che non mancherà di portare un sensibile ribasso ' sul mercato.

:\I ancano naturalmente a ncora g li elementi pre- cisi per determi nare l'entità di questa ' economia, ma ràffrontando le condiz ioni di questa industria negli Stati Un i ti e da noi , si può ammettere una economia per testa di g. rosso bestiame di

40

lire:

calco lando i vitelli ed i maiali come

I

/3 p i bue ed i montoni come rj ro, questa somma corrisponJe al s-8 % del valore de ll'animale vivente. O sse r- Yando che oltre questa eco nomia si possono otte-

nere dal nu ovo sistema altri vantaggi. qual i una minore evap ora:zione delle carni e la totale elimi- nazione di danni per carne g uasta da buttarsi via,

s i comprende come non sia possibile una concor- renza fra l 'ammazzatoio ordinario e quello in du- striale .

E . S .

QUESTIONI

TE CNICO - SftN!TftKIE DEL GIOKNO

FOI0· 10LE E COEFF I C IENT I

PEL CALCOLO DI CONDOTTE D 'ACQUA DI PICCOLO DIAM ETRO

E' stato altra volta rilevato (vedi questa « Rivi- sta»,

I0

settembre

1909

ed « Atti del C ollegio degli

Ingegneri edl Archi tetti)) di Milano,

25

genn .

1915)

come i risultati sperimentali, fino a poco te mpo ad - di et ro relativam ente sGaJrsi ed ottenuti in condizioni

assai .iivtrse, s i prestassero a diYersa in terpreta· - zione, ciò che conduceva all'adozione di coefficienti assai variab ili a <Seconda degli autori pel calcolo della perdita di carico nelle condotte d'acqua. Spe- cialmente nel caso dei piccoli

d~ametri

usualmente

impiegati ne1le co ndott-e interne o di minore im- porta nza e costituite per lo più da tubi in ferro del tipo detto « da gas» a saldatura longitudinale,

op-

pure t ra filati sec o ndo il processo Man nesman n, le di ,·erge nze era no assa i notevoli ed il tecnico si tro- vaYa frequentemente perplesso nella scelta dei c oef- fi cienti, mentre le esigen21e sempre più rigorose

della pratica richiedevano la mass ima ·esattezza rag- giungibile.

\ vendo avuto occas ione di applicare e di verifi- care sperimentalme nte l'esattezza dei nuovi coeffi- cienti proposti dal R ecknagel p<er distribu zioni di acq ue potabili di durezza e composizione ordinaria, ri te ngo opportuno farLi co noscere, osservando che, natura lmente, essi sono da conside rarsi quale

:.w

ottimo ausili o nella praùca ordinaria, ma non escln- dono la necessità e la conven ienza di indagini e di dete rmi nazioni speciali ogniqualvolta se ne pre- senti l' opportunità.

I diametri correnti, designati colla luce interna es p ressa in poÌlici ti nglesi, sono soggetti ad osci lla- zioni a nche notevoli a seconda della provenienza e del me todo -di fabbricazione; tuttavia queste diffe-

renze so no g eneralmente com pe; 1sate da altri fa~­

tori, tanto che nella pratica corre nte non si usa te- nerne conto, a me no che si t ratti di co ndotte molto lunghe, oppure di differenze molto rilevanti.

Come s i ricorderà, ~e recenti investigazioni sulle

perdite di carico dovute all'attrito dell' acq ua nei

tubi l'.a nno condotto· alla constatazione che il va-

lore di esse seaue delle funzioni diverse a seconda

delle velocità_ dell'acqua e cioè, per velocità assai

pi ccole è fu nzio ne semp lice della velocità, mentre

per Yelocità medi e è funzi one quadrata e per velo-

cità assa· g1randi è un a fu nzione composta . I limiti

di velocità a cui si verifica il passaggio dal movi-

Riferimenti

Documenti correlati

Calcoliamo quindi i valori numerici della funzione di densit` a di proba- bilit` a di Z (chiamando la funzione f.Z appena definita) corrispondenti ad alcuni valori di Z,

E riseruata la proprietà letterar ia ed artistica degli a.-ttcoli e dei d iseg111 pubblicati 11ella RtvrsTA DI ING EGNERIA SANITARIA E DI EDILIZIA MoDER:\IA..

l s ignori Lapicque e Leg endre, di cui a b- biamo più vo lte recen sionato gli inter essanti studi d 'ig iene alimen ta re, h anno proposto un sistema di

;·:chiesta di taluni creditori. Piccolo compenso a tante cause di menomazione erano le fac ilitazioni che qualche miniera faceva concedendo agli operai

Il Regolamen to 24 aprile 1904, per l'applicazione clelia Legge stessa stabiliva infatti il valore locativo massimo della abitazione o cieli 'appartamento nella casa

L'inquilino paga direttamente le tasse sulla casa, è responsabile delle riparazioni ordinarie, e le azioni da lui possedute sono vincolate a garanzi·-i della buona

scorso, ma avendo piú la mira di andare a terminare e colpire in uno scopo, prima nella mente sua stabilito- si, che dove dirittamente il progresso lo conduceva, interrompendo il

[r]