• Non ci sono risultati.

e di EDILIZIA MODERNA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "e di EDILIZIA MODERNA "

Copied!
15
0
0

Testo completo

(1)

. -\NNO Vli - N. 23. ToRINo, 15 Dicembre rgn .

---~---

Ptl\JISTA

di INGEGNERIA SANITARIA

e di EDILIZIA MODERNA

E riservata la t>roprietà letteraria ed artistica degli articoli dise(fui· pubblicati. ·u~l/a RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA E DI r:DIL!.Z[A MODER:-<A. ·Gli originali, pubblicati O 11011 pubblicati,

:1011 vwgono restitniti agli Autori.

MEMORIE ORIGINALI

CASE POPOLARI DI BO LOGNA

~Continuazione e fine; vedi numero precedente).

Altro·concetto di massima da cui è ognora partito l'Istituto ~ell'eseguire le su-e costruzioni, è s·tato quello di raggruppare i diversi tipi in modo da formar~ dei fabbricati di dimensioni e proporzioni medie; imperocchè, se ha dovuto, per ragioni di

economia di area e di spese di edifica- zione, abbandonare l'idea, che pur gli sorrideva, di erige- re delle casette iso- late, non volle nep- pure ricorrere al si- stema di produrre dei grandi edifici,

i quali, e dal lato igienico c da quello morale, non soglio- no n~anifest<.:rsi rac- comandabili, nè dar buoni r:sultati.

Tutt•è le case del- ]' Istituto Yennero poi dotate di quel- le comodità che la loro natura e !a lor~

destinazio0e cor1si- Progetto ~ell'Ing.

glia.-ano, e cioè dell'impianto del gaz e dell'acque-

~otto con le rispettive prese in· ogni cucina, della lllum_inazion~ elettrica negli atrii e ·nelle scale (for111_ta a spese dell'Istituto); di capaci immon- dezzai, e di comodi la.-atoi collocati nei cortili;

mentre le case s esse, t su dd' lVIse . 1n . gruppi, . sono anch· e pro.-,·ist d' e 1 un custo d e-esattore pc! serv1z1o . .

di sorveglianza e di riscossione dei fitti, senza che gli inquiEni abbiano, allo scopo del pagamento delle pigioni, comunque a perdere tempo, nè ad in- contrare disagio. Ed altro Yantaggio non invero disprezzabile, è stato quello procurato agli inquilini con l'assicurazione, che viene eseguita a cura del- l'Istituto, del loro mobilio contro il rischio dell'in- cendio.

Il complessiYo contingente di stabili costruiti a tutt'oggi, dall'Istituto, ha importato una sp-esa di edificazione di circa r .goo.ooo lire e. comprende 73 case (intendendo per case le unità di fabbricati), nelle quali n·on si ris.contra nessun appartamento formato di un sol vano abitabi!e, mentre vi si tro- vano 267 appartamenti costituiti da camera e cu- cina, 302 appartamenti costituiti da 3 vani, So

appartamenti costi- tuiti da 4 ambienti ed, in via di ecce- zione, 4 apparta- menti costituiti da 5 vani. Sono adun- que in tutto 653 ap~

partamenti dfe lo Istitutò ha ri-cavato·

nelle sue case per un insieme di r 782 ambi·enti abitabili.

E come ultimo· elemento utile allo esaurimento di que- sto punto della trat- tazione, esporremo altresì che le ca;ole dell'Istituto hanno importato un costo medio di costru- zione per ambiente abitab~le, che fu di L. 950 nel rgo7-I908, di L. roso n,el Igo8-Igog, di L. I I30 nel I909-I9IO, e di L. I I70 nel I9IO-I9I r. Non senza aggiungere infine che l'Istituto tentò anche la costruzione di un tipo di casa che avrebbe desiderato adottare per gli alloggi da procurarsi a quelle famiglie, che pur non es-

sendo , povere od indigenti nel vero senso della

(2)

Rl\'ISTi\ DI 1::\GEGNEI~L-\ SANITAiUA

parola, rappresentano nella classe operaia una cak- goria di famiglie meno delle altr~ fortunate e perciò stesso impotenti a sopportare i fitti imposti nel!e abitazioni popolari ordinarie, per quanto stabiliti nella più modica misura possibile. ~Ia, è necessario riconoscerlo, la proYa è fallita, p~r l'errato concetto che si è avuto di quel provvedimento, il quale ha bastato a far considerare l'Istituto, in tale sua ma-

nifestazione, come una istituzione di beneficenza e quasi di carità

che per i 234 appartamenti che l'Istituto stesso im- prontò per 1'8 maggio 1908 ebbe 6oo domande di locazione, ne ricevette 700 per i I 30 quartieri fatti abitare con 1'8 magg_io Igog, 720 per le I4I abit&- zioni allestite per 1'8 maggio 1910 e infine 900 per i 149 appartamenti ultimamente abitati.

Cosiochè, se una preoccupazione sentì l'Istituto, fu quella soltanto dell'impossibilità di esaudire l'esu- berante richiesta verificatasi anno per anno delle sue case, impossibilità la quale trovò un correttivo unicamente nella eccedenza di red- dito che si mani- festò fin da prin-

--1

cipio per un ab- bondante numero dellJe famiglie in- stanti, e che ven- ne gra::o grado af- fermandosi e cre- scendo fino a rag-

- ---=:=:---===---..

giungere in oggi

- -Società-Cooperativa_"

n-

Lavoro ». - Casa nella Vin Beverara. --Progetto dell'Ing. Mastel/m--i.

Pianta del piano terreno (Scala I : 200). la proporzione del

30

% ,

destinata certo ad aumentare ancora, dovuto alle più recenti conquiste che-in materia di salar:ì anche in Bologna è riuscito alle classi operaie di conseguire. Queste condizioni di cose ha fatto presente l 'Istituto alior~

quando ha chiesto la riforma deUe norme munici- pali nel senso che sia aumentato il limite massimo di reddito annuo famigliare netto da consentirsi alle famiglie dei conduttori delle sue case.

Il carione d'affitto per àmbiente abitabile venne,_ nella locazione -delle cas-e dell'Istituto,. costant~­

mente contenuto entro il limite massimo consentito dal Comune in L. 65 annue. Anzi, ove si escluda l'importo del plus-affitto per l'uso ed il godimento delle cantine ed il contributo per il consumo dd- l 'acqua potabile (la quale fu dapprima erogata in ragione di I50 litri) il canone medesimo rimase, come media generale, stabilito nella misura di lire 50.05; 62.25; 62.63; 62.95 rispettivamente per le case abitate negli anni Igo8, I909, rgw, I9I I, men- tre poi le cifre sovra rife-

rite, renuto conto dei du-e ulteriori oneri accennati, ascesero rispettiYamente a lire 68.67; 72.83; 72.63; 73·58.

Quanto alla regola adottata per l'assegnazione degli appartamenti compresi nelle case dell'Istituto, bisogna avvertire che, senza venir mai meno all'oh-

A chiarimento di questi aati) b.isogna aggiungere che le singole quote di fitto per ambiente abitabile fu- rono sempre stabilite con

riguardo alla maggiore o h-.,=,.1111111

•---•--===----..,,.-' • .., ,. ___ b,._.l. __

_..jl.-~o:=-....1 Istituto Autonomo. - Cnse in nngolo fr:~ le Vie Arcoveggio e Domenico Zampieri.

minore .eccentricità delle Tipo dell'Ing. Barigazzi. - Pianta del primo piano (Sc:~la I : 200 ).

case, al mezzo più o meno

comodo che i loro abitatori avrebbero acquisito di frui:re dei servizi cittadini, non senza tener conto altresì dell'esposizione dei diversi vani, della loro ampiezza, cubatura e luminosità.

Senonchè non ha potuto certo mai il lieve neces- sario aumentare della corrisposta d'affitto rendere

meno ricercat-e le case dell'Istituto. Prova ne sia

blìgo di riservare le case a famiglie veramente ope- raie e p~r i limiti del reddito e pel genere di mestiere o di occupazione, fu costante pensiero del Consig!io di concedere la preferenza a quei richiedenti che, all'atto dell'assegnazione stessa, abitavano nel cen- tro della città o almeno nella parte chiusa ed agglo- merata di essa, circoscritta dal perii-netro delle an-

E DJ EDILIZI.\ .\!ODER::\A 335

ti che sue mura urbane. E ciò come conseguenza di un complesso ordine di considerazioni : il bisogno di colloca.re il maggior numero di famiglie prove- r.ienti da quelle diverse località in cui si debbono continuare od iniziare degli sventramenti per l'at- tuazione del piano regolatore edilizio; la com·c-

ni~nza di sfollare il centro urbano in cui la popo-

Le 632 famiglie sopraelencate (le quali occupano 1758 locali) essendo composte di n.o 24--P individui, presentano una media di 3,84 componenti per fa- miglia con 0,719 di stanza per ogni componente.

Per modo che può affermarsi che 1-e case dell'Isti- tuto sono, rispetto all'addensamento della popola- zione nei singoli ambienti, in condizioni particolar- lazione era ed è piuttosto adden-

sata con possibile danno dell'.i- .Q"iene: la necessità d'imp.edire il fenomeno dell'inurbanamento, facile a prodursi specie in un periodo di grande attività e d: singolare sviluppo edilizio. 1\ o n senza aggiungere poi che l'Isti- tuto ritenne, fino dal primo mo- mento, d'interpretare il voto d:

cui all'art. 52 del reg. n.0 I64, nel senso che nei quartieri di due vani debbano alloggiarsi le famiglie composte di non più di 4 persone, per a:ssegnare appar- tamenti di tre vani alle famiglie che non abbiano più di 6 o al massimo 7 componenti, e des-ti- nare infine quelli formati da quattro ambienti alle famiglie

non eccedenti il numero di 9 Banca Popolare " Fondazione Francesco Isolani ».

Gruppo di Case in angolo fra le Vie De' Carracci e Fioravanti.

persone.

Le tabelle che seguono danno un'idea chiara di quello che in pratica furono il concetto informatore dei propositi dell'Istituto ed insieme i risultati da esso conseguiti; la prima addimostra la composi- zione delle famiglie e l'addensamento nei locali oc- cupati, fornendo questi estremi :

\l N umero

I l

con 1ponenti dei 1! la famiglia·

!

I 2 3

Il

--1-

.l 5

l

6

1: 7

8 9 IO

T o tal e famiglie

T o tal e locali

-

l\'.0 famiglie occupanti alloggi di locali

l -~-

_ 2 _ _

3_1_4 _ ~ To~alill

l

100 126

97 68 r66

l

I 58

l

93 l

32 (*) 3

I4 I7

51

l!

2 3 l,

7

l

l 8 1:

l - - -

5

l

l 6

li

-- - l -

(*) I - I

l;

- - - -

--~-

- - - -1 !

- 232

l

)12

l

82 6 6p li

~ ~~~ ~~ ~ 30- 1

1758

i l

I 5

22

8

(*) In queste famiglie vi sopo bimbi di età inferiore ad un anno.

mente buone, come può anche meglio rileva-rsi dal secondo specchio, nel quale sono riportate le medie generali dei locali di cui godono i singoli abitanti nei var:ì alloggi :

N_ per locali Famiglie Campo-n enti.

l

dei locali Medie

Il

l

Locali

alloggio per

l componenti

I -

-

-

l

-

2 232 634 464

l

0.733

3 )I2 1282 936 0-73 I

--1- 82 492 p8 o.67o

l ~

5 6

l

34

l

l )O 0.882

i l

TOTALE 6p

l

2442

l

I758

l

0.7I9

Per la compilazione dei due precedenti specchi, furono pr:ese a modello le statistiche incluse dal- l'Istituto di Milano nella Relazione al suo oonto con- suntivo per l'esercizio I909-I9IO, essendo parso istruttivo il poter stabilire un confronto fra quello Istituto e quello di Bologna rispetto all'addensa- mento della popolazione nelle case. Ora, nelle case dell'Istituto di Bologna, l'addensamento massimo si nota negli appartamenti composti di quattro am- bienti e la media dei locali per ogni componente le

(3)

RIVISTA DI I::-lGEGNEHIA SA:\IT.'I.RIA

diverse famiglie varia da o,G7o a o,882, mentre nella casa dell'Istituto di ;,Iilano oscilla da o,375 a o,655, cosicchè l'addensamento massimo nelle prime è m- fer;ore ali' addensamento minimo ne ile seconde

-

mente operaio, con forte prevalenza degli operai eli- pendenti dall'Amministrazione delle FerrO\·i·:; dello Stato.

SESSO 'Per 0!0 sui singoli totali l maschi e femmine 'i

Gruppi di etù

1maschi,femm., totali maschi' femm.j totali 1J

11---~--

sino a 6 anui

1

2.19 232 .j.8r

l

2o,6r

l

r8,8o 19,7:jj

da 6 a I) allll! 200 !8J 383 r6,56

1

1 q ,83 I5,681

da 15 a 6o anni F3 761 q S.j. 59,85 61,67 60,77

l

olne 6o ooni

-~ -~ ~

2,98 1 4,70 3,8 5 f

2 . ~ l _:~ 1 ~:__1 2-142

----::-1-I: ----;:-

. . . E311_ .. _~~-._jj~ Ollf~ O-- I ... -=~-'--E3_ ..

J Per cento

.J.9 ·-t7 J so. 53 1 ~--~--

Società Cooperativa Alessandro Fortis ». - Casa nella Via Battindarno,

Progetto dell'Ing. Evangelisti. -Pianta dè'l piano terreno (Scala 1 : 200). CATEGORIE

I l

Operai .

l

Impiegati . . .

J Pçnsionati, camerieri e casa- linghe

Totale

Maschi

577 17

2' )

6r7

l

Femmine

l

Totali

580 17

I2 35

I5 6p

Completeremo i dati statistici relativi agli inqui- lini delle case dell'Istituto con altri due specchi, nel primo dei quali gli inquilini stessi sono ripartiti per sesso e per età, mentre nel secondo, Le diverse famiglie sono classificate giusta il mesti·ère o la professione dei capi-famiglia. ~on senza rilevare come dal primo risulti che le femmine prevalcrono sui maschi, e che gli individui in e!à di

lavoro ~o no

fra i maschi il 59,85 % e fra le femmine il 6r,67%;

L'azione morale spiegata dall'Istituto fu ed è poi anch'essa degna e meritevole di rilievo. Fin dal

r ..

~~ l

l ~

l

l

l

1 1 111··

F=-

~ o

Banca Popolare « Fondazione Frnncesco Isolani

J .~

,~ _:

:'

:~c>.

· l

, ... ,,..,_:.:.:: o

! ~ ; : : ; ~ : ' Case in angolo fra le Vie De' c~rracci e Fioravanti.

~ llll i,lll

1~10

~~

.

Pianta del piano terreno ~

-

·-

(Scala I: 200).

l ~ ' t~

Il

-2..

'o

;slj~

l

!if! '

• ~ l - of= l ~

Jo,

· ~ ~ -

:"'r'"

-- ,._. ..

illqll ___ L.

di~ - ~

l

~

1111111 ~10 ì

! '

--·- l § ~ .::~c ~:- ~

= ~

E:':l

r::c'

·----...

l

o

~ l ~ "

~

e come appansca, invece, dal secondo, che la quasi totalità dei capi~famiglia appartiene al ceto vera-

I<)08 venne iniziata fra gli inquilini un'attiva propa- ganda contro .l'aicoolismo, clindgançlo,si nello stesso

E DI EDILIZIA J'-.lODERNA 33i

tempo e con ogni mezzo, insegnamenti pratici ed idonei per la difesa d<1lla tubctcolosi e da altre ma- lattie. E crediamo non essere in errore affermando che le liete condizioni igieniche delle case dell'Isti-

Senonchè, sempr';! a beneficio dei locatarì delle proprie case, l'Istituto ha provvisto altresì alla for- mazione di orti o giardini operai, i quali furono creati in prossimità di taluno dei gruppi di stabili per iniziatiYa del Conte 1\brio Ventu-

roli-Mattei e col sussidio di un suo contributo annuo.

La formazione degli orti o giardini operai è stata tradotta in atto per primo dall'Istituto, la cui idea fu in or.igine modesta e svolta fin qui su non larga scala, in quanto il Consi- glio non ha potuto deYolver'è allo scopo che una parte degli utit'i netti di gestione prelevata, anno per anno, in sede di approvazione del conto con- suntiYo dell'eser.cizio precedente.

Ciascun orto comprende un'esten- sione di teFreno di circa 230 mq. di superficie, circondata da reto: metal-

lica, e chiusa con cancel!etto; per modo che gli orti, pur essendo tutti contigui, r.estano separati fra di loro.

·La spesa di formazione di ciascun

Società Cooperativa << Il Resto del Carlino "· - Casa nella Via Francesco Albani. orrto, a seconda. d<ell'entità della si- stemazione del terreno, ha costante- mente oscillato fra le Ere 130 e le lire 230, po- tendo così raggiungere fino il costo di r lira per metro quadrato. Gli orti sono poi prossimi alle case, essendone solo distanti quel tanto (c;rca 30 metri), sufficiente ad impedire che gli inquilini si servano dell'acqua dell'acquedotto per l'inaffiamento, al quale invece debbono provvedere con l'acqua di un apposito pozzo scavato nel centro della zona colti- vata, mentre la vicinanza stessa deUe case agli orti dispensa dalla necessità di una sorveglianza not- turna .

Progetto dell'Ing. Grassi.

tuto (delle quali fa fede la tabella che segue) siano dovute non solo alle buone regole costruttive adot- tate nella loro edificazione, ma anche in parte all'o- pera sussidiaria cui si è fatto cenno.

ANNO LOCATIZIO

dall'8 maggio 1908 all'8 maj!gio 1909

l

957

l

IO 10,44

dall'8 tnaggio I909 all'8 maggio I9IO I 3 54

l

14 IO. 3 3

dall'8 maggio I9IO all'8 maggio I9IJ I929 14 7,2 5

l, l

1\

L

Queste cifre, se non possono costituire dati statistici di valore assoluto e generale, acidi- mostrano però che lo stato di salute degli in- quilini delle case dell'Istituto è assai migliore di quello medio generale della cittadinanza, im- perocchè le medie della mortalità cittadina sono rispettivamente per gli anni 1908, rgog, rgro dei 17,29, rj,gg, 16,72 per mille.

~

L'Istituto fornisce poi gratuitamente agli inqui- lini i concimi chimici, e ciascun inquilino che di~

~ ~ ~

~

~ <=::; - ' ---1

~

+ ..

E' poi interessante notare che delle 38 morti,

ben I4 si Yerificarono in bimbi di età minore Società Cooperativa<< Il Resto del Carlino ».·Casa nella Via r'rancesco Albani.

ai 3 anni e I2 in individui di età maglriore ai ~ Progetto dell'Ing. Gmssi. · Pianta d el piano terreno (Scala I : 200).

65 anni, che nei primi 14 si contano 5 casi di meningite, 2 di gastroenteriti, e r di peritonite; mentre poi in totale si ebbero soltanto 2 morti per tubercolosi polmonarc in individui di anni 16 e 47.

viene concessionario di un orto, ne ha l'uso e.d il godimento in base ad un complesso di norme atti- nenti in specie al regime di coltivazione del t~rreno,

(4)

Rl\"lSTA DI 1'-IGEG\'ER!A S.-\~IL\1\1.-\

corrisr!lnclenclo ali 'btituto il cano1w mensile eli una lira.

L' Istituto ha i nYero ragione di com piacersi dei

2._ _9_,

~ ---.----

J:

~

l é:::_ r---

.

....

!JIII

- - -

' - - - - '

-

Tant<' che i'lstituto si propone di comprendere nel suo prog-ramma an·enire la fondazione di una Casa per i bambini, da istituirsi a seconda del si-

c ~

....

stc·ma ~Iontessori, la costru- zione di Bagni in stn·izio di ciascun gruppo dei suoi sta- bili, ed infine anche la isttu- zione di un corso di Economia domestica .

E noi, guardando con ,-i,·a

compiac~nza al molto già fatto, auguriamo al heneme~

rito Istituto di poter prose- guire sempre Yittorioso e forte nella sua opera di alto bene- ficio morale e sociai.e.

Società Cooperativa La Fortuna » - Casa nella Via Luigi Tanari.

Progetto dell'Ing. Tabarroni. - Pianta del piano terreno (Scala 1: zoo).

risultati fin qui conseguiti colla for- mazione degli orti operai e perciò si accinge ad accrescere di un secondo contingente d'orti la prima ser:e d~­

stinata a servizio delle case ex Lu- metta Panizzardi, preparandosi a for- marne un nuovo lotto nelle aree circo- stanti alle cas~ abitate 1'8 maggio 1910,

fuori l'ex Porta Galliera.

I risultati degli esercizi finanziar! del r 908, r 909, 19 IO non poteyano essere più soddisfacenti ed a raggiungerli deve avere c~rtamente contribu;to ia Yaria azione morale della quale ab- biamo testè discorso.

Fatto sta che, mentre coll '8 maggio si sono compiuti tre anni da quando venne iniziata la locazione delle case dell'Istituto, questi può con orgoglio vantarsi di non aYer mai perduto un solo centesimo per sfitti ._·d in-esig-enze: così che gli utili netti d~lle g~stioni

Società Cooperativa << La Fortuna - Casa nella Via Luigi Tauari.

1908, 1909, rgiO poterono rimanere rispettivam{:nte accertati e stabiliti in L. 6551,7I; 88lj,68 e 78c9,09 . Eppure l'ammontare complessivo delle corri- sposte d'affitto fu di L. 29.552 nell'anno 1908, di L. 6o.ooo nel 1909 e di L. 87.300 nel r9IO.

Nè è tutto quì, perchè l'Istituto ha \-:sto anno per anno diminuire proporzionalmente la percen- tuale delle famiglie che esso si è trovato nella neces-

~ità di dO\·er dimettere dal!e sue case, percentuale che fu :Piccola in principio (IO %), che è diYenuta pr~ssochè_min_ima nei due ultimi anni (.s%). ed alla quale fà risèontro l'altra anche più trascurabile delle famig_li~ che ne sono us~ite Yolontariamente.

IL

Progetto dell'Ing. Tabarroni.

SECONDO CO~GRESSO )JAZIONALE PER LE CASE POPOLARI

TEKUTO I)J RO~IA

Luigi Luzzatti con un discorso elegante di forma, denso di pensiero e di concetti pratici, per quanto ricco di confronti e coefficienti statistici, inaugurò il II Congresso per le Case popolari che si tenne in Roma negli ultimi giorni dello scorso ottobr~.

Più che un Congresso, nel vero senso della pa- rola, si può dire che nella capitale si tenn·= una riunione dellre più competenti e studiose persona- lità che si occupano del tanto grave problema tec- nico e sociale; infatti erano presenti, prendendo

E DI EDILIZI.-\ .\IUDER:-:.-\ 339

parte alti\issima a rutti i 1<1\·ori, gli onvr. Casalini, Bonomi, Chiesa, il comm. ~lagaldi, il benemento cooperatore ~!affi, i presidenti degli Istituti auto- nomi per le case popolari di Roma, ~1 ila no, Bolo- n·11a "\fodena Torino, ecc. La nostra Rivista, che

~

c., . '

~empre si occupò tanto attiYamente dell'importante problema, era ufficialm~nte rappresentata dal suo redattore capo.

Le discussioni dei seguenti temi :

1. Il P.rol!lema delle case popolari nei centri urbani e ·mrali in rapporto: a) all'acquisto delle aree fabbricabili occorrenti; b) wla q1test'one della mano d'opera e del costo dei mater.'ali. - Rela- tore Gwuo CASALIKI;

, Xorrne tecniche, ·igien;che economiche per la costntzione delle case popolari. - Relatore FRAKCEsco PuGNO;

,)· Req1tisiti ai quali deve 1':sponde1'e la casa popo- laTe pe1' e.;erci.taTe infiuen:::;a m. orale e soc·iale. - Relatore EDUARDO T ALAi\10;

+

Costnt:::;ione delle città-giardino e dei sobborghi popolaTi.- Relatore LUIGI BcFFOLI;

Piani regolatori, regolamenti d'ig.'e·ne, buon mercato e rapidità dei mez:::;i d~ traspo.Tto in re- lazione al costo dell'ab:ta::;ione e allo S7Jiluppo dell'edilizia popolau. - Relatore CoRNELIO PE- RAGALLO;

dirette .da Luigi Luzzatti, h anoe Bonomi e :via- aaldi furono serene ed emin;~ntemente e~aur:enti-,

b '

perchè inYero, soltanto i più competenti per dot- trina

e

pratica, presero 1a parola portando a tutti i gravi problemi il frutto di lunghi studi

e

l'espe-

rienza di quanto si fece, ne.gli ultin1,i tempi, in paesi più eYolut: del no::;tro, intorno ali'importante. pro- blema.

Ripo"rtiamo 'per esfeso le Relazioni presentate dall'Ing. F.· Pugno, pi·cs;d~nte dell'Istituto. per le Case popolari di J\Iilano, e dall'onor. Casalini,. eh-=

più specialmente possono interessare i nostri let- tori per la doYizia di notizie in es::<~ comprese, mentre, p:er mancanza di spazio, di tutti gli altri temi riporteremo solo le conclusioni proposte dai singoli oratori con le rel~tive Yotazioni della as- semblea.

Nella Relazione Pugno sono toccati molti argo- menti strettamente tecnici di alta importanza e per l'economia della costruzione e per le condizioni sa- nitarie e morali, dell'ambiente della c:1sa. Data però la vastità dell'argomento proposto alla tratta- zione dd l'autorevole relatore, a non tutti i problemi l'oratore propone una soluzione assoluta: è perciò che noi ritorneremo, nella nostra Rivis1a, ~u a!cuni argomenti strettamente tecnici, con la speranza di aYere in caso anche la preziosa collaborazione del colleg-a Pugno e eli quanti altri si interessano al grave problema.

Così ai numerosi esempi, che sempre pubbli- chiamo speriamo di offr:rc studì critici specifici eh·; molto serYiranno ad integrare la nostra opera. E senza ab b o·o·iuno·ere ab ltre parole diamo posto alla mi- nuziosa e dettagliata Relazione.

J3 Ii\ I.

::\OI\.:\IE TEC\ICHE, IGIE::\ICHE, EC0::\0.:\liCHE PER LA

COSTRCZIO::\E DELLE C--\SE POPOL\Rl Fin da quando, nell'anno 1909, per iniziativa della Lega ì\azionale delle Cooperative e della Federazione Italiana delle Società di Mutuo Soccorso, si parlò di un Congresso Italiano per le C aGe popolari, fra i temi da tt·attarsi venne posto quello : j\" orme tecniche, igieniche, economiche, co-

~truttive. Si volle poi restringere il progettato. Congresso in più modesti confini, e si. rinunziò alla trattazione di quel tema importantissimo, parendo allo.ra .p'ù urgente .di. stu- diare sotto altri aspetti gli effetti delle recenti leggi in materia di case popolari, e riconoscendosi che la trattazione del tema avrebbe richiesto un tempo assai maggiore "di quello destinato alle sedute del Congresso. Fin d'allora però si promise dagli organizzatori che gli argomenti esclusi la prima volt.a sarebbero stati portati ai Congressi successivi della serie che si inauguraYcL

E infatti il Comitato ordinatore del secondo Congresso N azionale ebbe ad icrivere n eli 'ordine del giorno il tema : Jl;orme tecniche, igieniche, economiche per ia costruz:one delle Case popolari.

Analogamente a quanto è stato rilevato all'atto di stabilire definitivamente il pwgrctmma del primo Congresso, è questo tema di tale vastità da richiedere uno svolgimento assai maggiore di quanto si possa fare in una Relazione prelimi- nare ad una discuss:one di Congresso. Una trattazione compieta · porterebbe alla compilazione di un volume. Di qui la necessità di dare al tema una intterpretazione re~

strittiva.

Si ritiene quindi eli dover subito escludere anche un sem- plice accenno eli tutto quanto vi è di comune fra la còstru- zione delle case popolari e la costruzione eli altre case, e eli dover sorvolare su quelle regole generali che si trovano in tut t( ·i libt:i che si occupano cieli 'argomento delle case popo- lari. A costo di affro.ntare la taccia eli minuziosità, si tr::~tterà specialri1e;1te eli quei particolad che la esperienza ha dimo- strato iinportanti e che sono meno noti. Si confida che la trattazione riuscirà cos\, se non completa, più utile, in un ambiente eli per~one che della questione in generale sono

profondi conoscitori. .

A una interpretazione restrittiva eli questo tema autorizz3 anche l'o3servazione che altri temi da discutersi nel Con- gresso, e specialmente il terzo e il quinto, hanno col second0 numerosi punti eli contatto. Il terzo dispensa questa Rela- :done dallo studiare una parte non piccola clell'<~sp~tto eco·

nomico, quelio che ha rapporto coi piani re~olatori, coi rP- golamenti d'igiene e col prezzo e colla rapidità deì mezzi di trasporto; il quinto dispensa dal trattare eli quelle istitu- zioni e eli quegli impianti i quali, se non parte integrante della casa popolare, ne sono peun cdmplemento neces- sai"Ìo perchè e3sa eserciti una utile influenza morale e sodale.

D'elitra parte, lo svolgimento del nostro tema, per riuscire completo davanti a un Congresso N azionale, richiederebbe nel relatore una completa conoscenza delle condizioni e dei bisogni sociali, delle disposizioni re~olamentari, dei metodi costruttivi delle \"<lrie t·e~icini d 'I tali a, conoscenza che certa- mente pochi hanno e che il n:btore è ben lontano <1<11 pos- sedere.

Riferimenti

Documenti correlati

Dal ()()!lTlplesso delle notizie raccolte risulta evidente il generale consenso sul giudizio circa i vantaggi economici ed ~gienici derivanti da una illuminazione

la esecu zione di opere igieniche. L'opportunità di aver studiato tre progetti di risana-mento urbano per i Comuni di Corleto Per- ticana, Ruoti e Calvello, e la

Per lo smaltimento delle mate rie di rifiuto si costruì apposita fognatura che fa capo ad una · fossa settica; non potendosi, per ragioni eco no- m iche,

genze stesse dei suoi elementi principali interni, le aule, in cui si impartiscono gli inseg namenti, le quali devo no occupare la porzione più rilevante della

L'aumento reale numerico delle industrie e de l numero degli operai, l· e buone condizioni igie- niche di lavoro, la non grave mortalità operaia, la leggera

mentate da tre parti dalle condutture stradali in guisa da aver sempre acqua disponibile anche in caso di interruzione in una delle tre condutture stradali. Pel

Ciò è vero, ma· è anche vero che un progettista attento, può da un lato ridurre a proporzioni mi- nime lo spazio necessario allo sviluppo della scala, specie

:MATERIE ORGANICHE. Nit rati ed ammon-iaca. L' esame batte riologico no n fu eseg uito abbenchè importante, inquantoch è date le risultanze dell'a- nali si di cui sopra,