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ANNO XIV - N. 19. TORINO, 15 Ottobre 1918.

di

RI\JISTA

INGEGNERIA SANITARIA

e di EDILIZIA MODERNA

E riseruata la proprietà letteraria ed artistica degli a.-ttcoli e dei diseg111 pubblicati 11ella RtvrsTA DI INGEGNERIA SANITARIA E DI EDILIZIA MoDER:\IA. - Gli ongittali, pubblicati o 11011 pubblicati, no11 vwgo11o restituiti agli Autori.

SOMMARIO. - Questioni Tecnicc-San1tarie del Gior- no: Dispositivi per la javellizzazione ~ntomatica dd l'acqua in grandi mass:: - E. S. - Brevi cenni storici e considerazivni tec- niche pratiche sulle pompe da incend1o - i11g. G. Angelucci (Co11-

QUESTIONI

TECNI CO-Sf\N!Tf\RIE DEL GIORNO

DISPOSJTIVl

PER LA JAVELLIZZAZIO\.'E XCTO:.\JATlCA DELL'ACQCA l\: GR.-\1\DI :\JASSE.

Quando si tratta di depur::re l'acqua in grand: quantità per gli usi alimentari di un ;.~gglomerato

importante di popolazione sw ciYile che militare, il mezzo migliore è quello del trattamento con un prodlotto clorato.

Qu·esto mezzo, col quale si fa sciogliere nell'ac- qua una certa quantità eli cloro, è oramai ricono- sciuto -da tutti ·come perfettamente effiG:tce allo scopo, poichè riesce a depurare l'acqua e a distrug- gen1i in modo completo il colibacillo, pur rima- nendo del tutto innocuo all'organismo.

La differenza fra i yar! procedimenti consiste sol- tanto nella. pre,erenza per un prodotto clorato piut- tosto che per un altro e nell'a determinazione della quantità di cloro libero per litro ritenuta neces- saria alla depurazione des.iderata.

Alcuni processi si Yalgono del cloruro di calcio in polvere, a1t2ri utilizzano l'azione dell'acido clo- ridrico concentrato sul clorato di potassio; alcuni

<attori preferisoono le soluzioni più o meno concen- trate d'ipoclorito eli soda ed infine altri adoperano il cloro sotto forma di gaz liquefatto.

Circa h quantità di cloro, si nota la tendenza presso alcuni specialisti ad introdurre nell'acqua un eccesso di çloro (fino anche a raggiungere i 5 milligramm-i eli cloro libero per litro), sah·o poi <1

neutrC'.!izz:ne questo eccesso con l!' iposolfito di soda: altri ritJengono si debba adoperare tanto pre- parato clorato, che dopo mezz'ora di contatto fra acqua e st·erilizzante si possa. m diante amido

lùu~<L) - Becensroni: 'De Julio iug. 5. : Il Tavoli ere di Puglia ed il dopo guerra - Ferrelli U.: La crisi del bestiame e le carni congelate io Italia. - Notizie: Per il porto di :-Japoli.

e j-duro di potass:o, SYelare la presenza di cloro libero; è opinione generale infìne che non si possa realizzare la depurazione di acque con quantità di cloro inferiori ad l mnlligral1li11a per litro, inten- àendo ser.1pre cioro libero a.tti,·o.

Soltanto in questi ultimi remp1i si è data impo•r- lanza al modo' di eseguire l'operazione di aggiunta all'acqua del prodotto clorato sterilizzante, osser- ,-ando che : di,'ersi sisnemi di effettuare la miscela hatanto nno suul n:1 tempgrande o necessainfluenrio zE! acl sull'eottenere ffetto deotale

.

uratoeffetto r-e

'

quaflto sulla quantttà di disinfettante l indispensa- bile.

11 dotto:- Orticoni, maggiore medico nell'esercito francese, Jp essenzialmente :itenuta questa teoria risponcente a verità e. com·into che un buon ri-

:11:·~:col2.mento dell'acqua e dellél. sostanza depurante potesse permettere di diminuire consic:ereYolmente la quantità eli doro, ha eseguito, nell'armata cui era adtletto, numerosi impianti nei quali la depura- zione delle acque è ottenuta mecli2.nre dosi minime di cloro e cioè variabili dai o,6 ai o,S milligrammi di cloro li!J.ero attiYO per litro, curando solo che il depurante entrri il più intimamente possibile in con- tatto con tutta l'acqua da sterilizzare.

l n un articolo della " Ren te d'hv. h O'iène n eali ::- ri- porta appunto alcuni interessanti part;colari sugli impianui eseguiti ed i ri ultati delle analisi fatte, che confern1ano perfettamente il principio esposto e 1e risultanze degli esperimenti di gabinetto (1).

Ciò ha una gmndissima importanza sotto due punti di vista: anzitutto, perfezionando i mezzi di miscela, si otb!·ene lo stesso risultato, spec1e nel caso di acque m2diamente contaminate e pro-

(t) Dispositifs de javellisation continue pour installation~ à gros débit, resultats bactériologiques, par \\1. le Doct.

Orticoni. -(Revue d'Hyg11e et de Policc Sa11ilaire - ~. 12,

T. \ \ \VIII).

(2)

I !O RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

,-enienti cioè da prese o da pozzi eseguiti in condi- zioni discrete, con quantità molto minori di pro- dotti chimici, realizzando così un'economia non in- differente. In secondo luogo si riesce a far bere ai soldati l'acqua depurata, mentre invece la lung<.è é9perienza ha dimostrato che quest,i abbandona'1o le acque neUe quali è stata introdotta una quan-

rità superiore ad T rnilligr. di cloro l'ibero attiYo per litro, poichè tali acque, nonostante la neutra- lizzazione coll'iposolfito di soda, consen·ano sempre

un gusto poco piacevole e preferiscono bere le ac- que più O meno inf<t;tte che trOYano, COn grave

da1~no della loro salute.

Introducendo inv1eoe nelle acque la piccola quan- tità di cloro accennata (o.6-o,8· milligrammi), nes- sun gusto spiaoe,·ale consen·a la bevanda, pm con- statandm·i una rilevantissima diminuzione dei germi .colttivati su gelatina e la scomparsa assoluta del colibacillo.

Il dottor Orticoni riporta due esempi degli im- pianti fatti; tralasciando le indicazioni eli luogo che poco ci interessano, ci limitiamo a ricordare i pRr- ticolari tecnici che hanno permesso di effettuare una intima miscela fra acqua e disinfettante suflìoiente a sost~tuire, per gli effetti clepurator], la maggiore quantità di cloro.

)l'el primo caso ~i tratta di un impianto nel qual~

l'acqua raccolta clJa una gaUeria di filtrazione in un pozzo perfettamente stagno viene sollevata, me- diante pompe, entro s>erbatoi ·che alim'entano dut- Comuni e due grandi Ospedali. La fig. 1 rappr-e-

~·enta schematicamente le opere di presa, l'impianto di depurazione e ù'insieme !degli lélpparecchi che pron·edono al sollevamento dell'acqua.

Il dott. Ortiooni si è Yalso d.ell'impianto esistente, introducendo, mediante un tubo di Yetro, il disin- fettante (che, secondo le disposizioni del erYI710 eli sanità dell'esercito francese, è dell'estratto con- centrato di Javel) entro i tubi di aspirazione, per

cui l'intima misceLa fra acqua e sostanza depura- rrice viene effettuata in modo molto intenso oer ef- fetto dlell 'aspirazione stessa che la macchi n a· eleYa- trice esercita nei tubì.

Affinchè la dose ~tretlamente sufficien-te per assi- curare la sterilizzazione dell'acqua aspirata non Yenga superata, si è ricorso al seguente ingegnoso dispositivo : sulla part orizzontale delle condotte di aspi razione delle pompe si troyano due Yah·ole li ritenuta, le quali, collocate una aocanto all'altra.

presentano la forma di una scatola rettangolare in ghisa, chiusa da un ooperchio: su questo coperchio si è aggiunto un piccolo rubinetto ;n bronzo.

Fig. 1. - Tipo di Stazioni di javd- lizzazione delle acque, adottato dal- l'esercito francese.

Sopra le vah·ole si è disposta llél bombola con- tenent la soluzione d'ipoclorito, titolata a grammi

s. 8

di clbro libero per litro. Questa bombola porta due sifoni che introducono l'ipoclorito nelle due condotte d'aspirazione coll'aiuto dei robinetti in bronzo. Nell'interno dei sifoni sono collocate delle pipette di scolo.

La quantità di soluz,ione a titolo costante e reg0- lata in modo che, attraYerso i due sifoni pass;no tre litri all'ora e ciò è ottenuto mediante una pinza a Yite. In tal modo si introduce la quantità d'ipoclorito necessaria perchè l'acqua aspirata du- rante un'-ora d~tlla macchina di sollevamento con- teng-a o,6 milligrammi di cloro ],ibero attivo per litro.

Con tali dosi ridotte l'acqua non ha presentato mai gusti sgrade,·oli e nessuno, nè della popola- zione dlei Comuni, nè dei ricoverati nei due ospe- dali, si è mai accorto d i bere acqua sterilizzata.

Ci rea i risultati batteriologici, essi sono conse- g-nati in alcune tabelle riportate nell'accennato ar-

E DI EDILIZIA MODERNA III

ticolo, le quali dimostrano che lo scopo è rag- giunto; poichè, oltre ad una noteyo]issima diminu- zione di germi, si ha la totaie scomparsa del coli- bacillo quando l2. depurazione ft,nziona allo stato di regime, e la sua ricomparsa in maggiore o mi- nore quantità allorquando si è costretti ad inter- rompere In depurazioile per regolare o ricaricare l'apparecchio.

e

n altro fatto impoctante è stato riscontrato du- rante le 'esperienze e cioè: che non sono necessari i trenta minuti di contatto fra acqua e disinfettante voluri dalla maggioranza degli autori per ottenere la sterilizzazione, ma bastano dieci minuti, in capo ai quali si è sempre constatata la completa scom- parsa del colibacillo. Questo risultato, che trm·asi in contrasto colle risultanze delle esperienze eli la- boratorio generalmente riconosciute, v:iene spiegato anch'esso col fatto dell'intima mescolanza che si effettua nei tubi d'aspirazione e nelle pompe eli sol- levamento; perciò si può concludere che l'apportata modificazione nella tecnica della depurazione coi prodotti clorati implica non so~o economia di ma- teriale disinfettante ed eliminazione dell'inconve- niente del gusto sgradeY le, ma anche econo.mia di tempo.

L'altro caso considerato dali 'Orticoni riguarcl!a e numerose stazioni impiantate dal Servizio delle ctcque dell'esercito francese per distribuire l'acqua alle tmppe in p·rima linea. Qu~ste stazioni com- prendono un certo numero di granelli vasche cilin- driche (3-5 metri cubi eli capacità) sopraelevate; che si riempion·J, mediante pompe az·onate da motori, coll'acqua di pozzi appositamente scavati ed al-

l'uscita dei quali sono disposti, lungo una linea orizzontale, dei rubinetti che permettono il riempi- mento delle botti dei com·ogli di vettovagliamento. Su queste stazioni fu dall'Ort:coni impiantato un dispositivo di depurazione molto semplice e sempre atto a realizzare quel rimescolamento ·indi- spensabile per poter ridurre al minimo la quan<:tà di disinfettante.

S:::lpra i menzionati serbatoi ciii n d ri :i trova si u :1a ' tinozza in legno (v. fig. 2) nelLa quale diverse pareti di divisioni incomplete obbligano l'acqua a fare un lungo girò prima di cadere entro le vasche; è ap- punto in questa tinozza, proprio in mezzo alla co- lonna d'acqua

.

uscente dal tubo d'ella pompa. che ~;i

Yersa il filetto d1 ipoclorito; il tubo di vetro è affi- lato in modb che il cloro libero attivo introdotto nel- l'acqua varia da o,6 a o,8 milligrammi per litro, a seconda delle qualità chimiche e batteriologiche dell'acqu::L stessa.

Facilmente si comprende come il rimescolamento dell'acqua coll'ipoclorito sia assicurato in mc.do in- tenso attraverso il c2.mmino tortuoso che deYe per- correre la miscela prima di versarsi nei serbatoi e per effetto del conti~uo risucchio che si produce nei serbatoi stessi durante il loro riempimento.

Anche in questo tipo di applicazione, le ripetutP an,aaisi 'batterio1ogiche hanno assicurato sull'effi- cacia della depurazione, constatando sempre la as- soluta mancanza di colibacillo e la grandissima di- minuzione del numer.) dei germi nelle colture in gelatina.

Fig. 2. - Schema di impianto <ii trattamento coli'ipoclorito dell'acqua potabile :~l punto di immissionè dell'acqua ~te~sa

nei sebatoi, per distribuzione all'esercita francese al fromc.

Come ultimo e non meno interessante part:colare P'''•ssiamo ricordare che il funzionamento e la sorve- glianza di questi impianti di depurazione conti- nuata non richiedono un gran personale; nel P'rimo caso dm·e si effettua la sterilizzazione di 700-Soo m.etri cubi d'acqua al giorno, si hanno un farmaci- sta ed un infermiere; nel secondo caso, dove natu- ralmente la quantità d'acqua depurata è piuttos·o variabile, basta un infermiere per ogni stazjone ·,d un farmacista che sorveglia diverse stazioni poste in un medesimo settore.

Uno dei Yantaggi più ril-eYanti di questo sistema di javel1izzazione è la <~utomatici della intrcd:.J- zione della soluzione, che Yaria in proporzione della quantità eli acqua he passa nei tubi di .presa dell'ac- qua, Yariabile a sua Yoha 1n ragione de!J:a Yelocità

dell'acqua an tali tubi. E. S.

Per l'importanza di q11eslo argomento, che si è falla sempre megìio ev·idente nella attuale guerra. d.anw ancora la descrizione di un altro a:spositivo, che s1: riferisce all'uso dell'.'tpoclorito di calce, inve- ce di q1tello di soda più usato dall'esercito f'rancese.

C.ITHOIRE: Apparecclziù per la dep·uta::;ione automatica delle

acque potabili mediante l'ipoclorito di calce _ (R<!vtte d'Hyoiène et de Pùlice Sani/aire, 1917).

Il miglior modo di depurare le acque destinate agli usi domestici è quello di trattade "llla loro origine, facendo regolarmente r:!clere la quanti necessaria eli soluzione di ipoclorito in un afnucnte costante d'acqua. Il contatto e la

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112 KIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

ir,tima miscela eh si effettua fra acqua e depurante du-- rante il passaggio nella canalizzazione assicurano l'azione del secondo sulla prima e pc.-n1ettono di operare con dosi di ipoclorito così ridotte da re'lde.re nulli tutti gli inconve- nienti di gusto generalmente lamentati quando, non ricono- sct>ndosi l 'i n fluenza de li 'intimo contatto, si esagerava, per agire rapidamente, nella proporzione di €loro.

Per queste depurazioni occorrono degli apparecchi, che ad una g.-ande robustezza aggiungano una facilità e sem- plicità di funzionamento e di regolarizza-zione; il tipo ideato dall'autore corrisponde a tutti questi indispensabili re- quisiti.

Esso è essenzialmente costituito (v. figura A) da un re- cipiente a livello costante e regolabile e da un contagoccie; il vaso a livello costante è una semplice bottiglia da far.

macia della capacità di 1 litro, rovesciata, il cui fondo è st<tto tagliato ed il collo della quale è chiuso da un tappo di gomma che lascia passare un tubo in vetro munito di un ,-ubinetto e terminato da un contagoccie.

I contagoccie sono indipendenti e vengono raccordati con tubetto in gomma; es i sono fabbricati con vetro a pr>-

reti piuttosto grosse, capillari o semicapillari e coll'estre- mità affilata. Per una stessa pt·essione, la quanti di liquido che può cadere da essi dipende dal calibro e dalla lunghezza dell'affiLatura e si ha perciò così g un mezzo per regolare la quactità di soluzione depurante.

Pe-r mantenere costante il livello ciP! liquido nella bot- tiglia tagliata, si è ricorso ad un sistema molto semplice che rim::lncla in esso il liquido man mano questo cola dal contagoocie. Sopra alla bottiglia rovesciata una bombola pien:-t, nppoggiata ad una mensola fissa, il collo della qunle ttrmina in un grosso tubo eli vetro tagliato acl unghi:o~

che viene a sfiorat·e nella bottiglia al livello che vi si vuole mantenere. Qu:o~ndo questo livello si :o~bbassa lasciando sco.

r<·rto l'ori ftcio del tubo, una bolla d 'ari:ot penetra nella bombola modificando la pressione, per cui un po' di Ii- qL•ido ;-ola t~ella bottiglia.

Il tnbo di vP':ro a rubinetto è piegato a sifone per per-

n~ettere ~111 'app:o~recchio di funzionare :1 bassissima pres- sione; questa è dcterminnt:'l dal dislivello fra l'estremità del contagoccic e lo specci'io del liquido nella bottiglia. Per

n~oclilìcare questo dislivello, la bottiglia è sopportata da un losra scorrevole. mentre, come già abbiamo detto, la bom- bob ha un appoggio fisso. E questo è un sçcondo mez·~o

per regobre la quantità del liqùido disinfettante; finalmente il titolo dt>lla soluzione aclopet·ata permette ancora di :·e.

gol.ore il rendimento clell'app::trecchio in cloro libero.

\"ecli<tmo 0r::t in che mocb può effettuarsi pt·aticamente la depurazione mediante l'appnrecchio descritto. Nel caso eli :o~cqua distribuita per semplice gt·avitazione, basta rego-

!an•. ,per mezzo delle saracinesche del bacino di capta- zione, la pressione nella ·canalizz~zione eli partenza e si- tuare sopra ad un 'apposita apertura eli questa canalizza- zione l 'app:o~recchio il quale fomirà la soluzione in quan- tità corrispondente al volume cicli 'acqua che passerà re- golarmente.

;-;el caso invece in cui le acque sono sollevate meccani.

camente, satà bene intet·cala~e, nella stazione di solleva- mento, sulla conduttura, una vasca (v. fig. B) riempita d:1

Lilla parte per mezzo eli un rubinetto cl'anesto a galleg.

giante, alimentato dal condotto cl'anivo e vuotata dal- l 'altro mediante un tubo innestato sulla condotta eli aspira.

zione. L 'apparecchio \·erscrà nel l 'acqua d l circuito in tal

n~odo det·ivato, per mezzo della vaschetra, la soluzione cor- rispondente alla pot·tat·a totale delle pompe. Il sistema fun- zionerà benissimo coll:o~ semplice ::tpet·tura o chiusura del

rubit~etto del contagoccie cotTisponclentemente alb messa

in marcia ed all'arresto delle pompe.

L'appal!"ecchio è stato specimentato con acque che, chi.

.micamente buone, erano invece deplorevoli dal punto di vista battedologico; tratt:1ndole con 3 cm3 di soluzione al titolo eli 40 grammi per ogni metro cubo si è visto il colibacillo scendere da 2o.ooo a zero per libro. Quando la conduttura è breve e q;JiPcli minore il contatto fra acqua e disinfettante, questo p venir usato nelh proporzione di 5 cm3 per metro cubo· e nemmeno in questo caso si hanno inconvenienti riguardo Hl sapore delle acque.

L "autore r::tccomancla, pet· e\·itare i rlt>positi di sali di calce nelle varie parti del suo apparecchio, di fat·e le so- IL:zioni cl"ipoclorito con m·qu:-t distillM::t.

BREVI CENNI STORICI

E

CO~SIDERAZI0:\1 TECNICHE PRATICHE SULLE

POMPE DA INC E NDIO

(Continuazione, v. Numero precedeme).

Abbiamo voluto fare qualche menzione di que- sto sistema << Pittler >> perchè si tratta di una mac- china che abbiamo aYuto occasione di esaminare e

· perchè si stacca un po' dai soliti usualissimi tipi di pompe comunemente adottati. Essa può quindi costituire una non disprezzabile curiosità dai lato della tec n i ca.

Ci sia·mro ll.mitati a darne qualche cenno descrit- ti,·o che non possiamo confortare di nessun, per quanto modesto, dato pratico da noi sufficiente- mente controllato e ciò per il motivn che ci manca l'esperienza necessaria per poter su questa mac- china manifestare con ogni S'icura convinzicne e

~eria acquisita competenza, i nostri modesti ap- prezzamenti.

In generale la pompa centrifu~a, in cui la pres- sione è p•rocurata dalla Yelocità dell'acqua, e la w- tatiYa, sono du_e macchine essenzialmente fra loro differenti e con applicazioni ben aeterminate. f:

soltanto fra limiti molto ristretti che si può ~Yer da fare la soelta fra l'un sistema e l'altro.

Come rendimento pare più elevato quello delle rotatiYe e quindi questo tipo diventa preferibil·e quando il lavoro di ele,·azione idrica presenta una certa continuità e questo yantag;gio diviene tanto

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E DI EDILIZIA MODERNA

più grande quanto più grande è l'altezza di ele- vazione.

In fatto di esperienza personale, mentre confer- miamo la nostra inalterabile convinzione che la pompa centrifuga debba. senrza eccezione alcuna. essere attualmente bandita dal materiale di est i n- zione incendi', ci piace im·ece dichiarare la nostra grandissima ammirazione per la pompa a pistoni, speci·e pier quella a quattro cilindri, tipo « Drou- vill n e simili, perchè abbiamo ayuto bastanti oc- casioni per poterei persuadere che essa. ha rag- giunto, ormai. un così alto grado di perfezione da far pensare che non sarà di tanto e tanto pre- sto sorpass2.to e ci ha dato nell'esercizio della no-

'=>1 ra professione delle grandi e vere soddisfazioni.

Pare che ?..nche in Tamini abbia studiata di recente un tipo a quattro cilind.ri, ma non sappiamo quale risultato abbia dato in pratica. Saremmo lieti se la Ditta ci fornisse notizie e d'ati relativi, perchè tecn1c1 potessero formarsi un conoetto in merito. Quello a pistoni è dunque, a nostro parere, il Yero tip-o di pompa per eccellenza. Il suo accoppia- mento a motori meccanici incontrò in principio qualch-e seria difficoltà a causa della sua ,-elocità ri- dotta, den~ sue ctlmt:r.:;ioni primitiYarnente val·u- minosc, e, perciò. ingombranti e delle sol'lecitazioni alle quali l'albero principale del sistema trovayasi assoggettato in modo non uniforme.

Fra i tipi a pistoni il « Drouville n rappresenta a_nche secondo noi, quanto di meglio finora ci ha potuto offrire l'industria pompieristica che in Ita- lia, dopo aver molto sonnecchiato, ha cercato di SYegliarsi quando ormai era già troppo tardi per- chè il mercato era già invaso dal prodotto strani-ero.

:\'el tipo « DroU\·ille n si Yerifica la pregevole pre- rogativa costituita dalla Slicurezza di guida dei quattro pistoni ottenuta renderu:lo fra loro a due a due solidali quelli che si trQ,·ano diametralmente op- posti. Si ,-iene, in tal modo, a conseguire un ri- tardo di 90° nella rotazione di uno relativamente a qudk> precedente ed a sopprimere completamente la presenza del cosidetto punto morto con una con- seguente buona regolarità di moYimento.

Altra pregeyoJe prerogativa del tipo di pompa di cui ora si parla, è quello dell'eliminazion , in esso, dell'attrito, tutt'altro che trascurabile, pro- vocato dalla rotazione dell'albero a gomito, facendo impiego deti cuscinetti a sfera di piuttosto recente, ma diffusissima, a!pplicazione nella pratica mec·

Cé'.n1ca.

La èorsa degli stantuffi è assai limitata e. per- ciò. -si può perverui re ed una forte pressione quando la macchina marci con un regime di 400 giri.

~oteYole ancora nella « Drouville n è la Yalvola speciale di r·itorno dell'acqua, con la quale la pres- sione resta impedlita di aumentare al dj là di certi limiti allorquando abbiasi a chiudere improvvisa- mente t'erogaZJione dell'acqua d'a uno o più ori: fìzi di mandata, sicchè rimane vlimin.ato il pericolo

che abbiano a spaccarsi le tubature d'impulsion·~

e che abbiano ad ayariarsi glti organi del mecca- nismo in genere e della pompa medesima.

Essa occupa uno spazio assai limitato, in posi-

. zione comoda per la pratica, tanto per il suo eser-

cizio quanto per la facilità di uso ed è provYista di ,-acuometro, di robinetto a circolazione d'acqua destinata al raffreddamento del motore durante lo azionamento della pompa e di manometro.

L-e sue yah·ole posson-o essere ispezionate con

tt~tta facilità, ciò che nella pratica procura un van- taggio considerevolissimo in confronto di altri si- stemi, sotto questo punto di ,-ista., più complessi, nei quaLi i costrutton irrazionalmente non hanno creduto affatto di pensare a questa grande neces- siti! pratica C!.!i, Yioeversa, pensarono assidua- mente tutti i meno esperti antichi fabbricatori di pompe a braccia d'ai primordiali fino a quelli, po- chi. dei nostri giorni.

(Contin·u.a). Ing. G. ANGELUCCI.

dei Pompieri di Torhw.

1\ECENSIONI

DE J L" LIO ing. S. : Il T a-voliere di Puglfa ed il dopo gacrra . (!?i-vista tecnica del Collegio Nazionale degli lngeg11eri

P~ovincia-li e Comunali, settembre-ottobre H)IJ).

L 'autore desorive anzitutto lo stato attuale del Tm·oiier.' allo scopo di analizzare i mezzi migliori per trasformarlo in modo da permettergli eli dare il m:1ssimo contributo a IJcnecio proprio e dell'Italia tutta.

Il Tavoliere eli Puglia, che compt·encle tutta la parte pia- n(;ggiante delle provi.ncie di Bat·i e eli Foggia e possiede ttn solo corso d'acqua eli qualche importanza, l'Ofanto, è costituito da un tenreno eli ottima qualità ed adattabile a qualsiasi coltunl, mentre invece presentemente è quasi esclusivamente sfruttato per la coltivazione granaria, cli- moclochè dopo i l raccolto 1·imane arido e deserto.

Esso è diviso in tanti appezzamenti della estensione da 100 e woo versure (ogni versura misura 1,266366 Ettare), coltivate con rotazione o triennale o quaclriennale e fornite di pochissimi fabbricati per il clepo ito degli attrezzi o per il ricovero degli animali e quasi completameiJlte prive di al- leggio pet- i coloni ed i lavoratori della terra. Aggiung:o~si

a cche, nell:o~ maggior pa··te dei casi,· i luoghi dove sor- gono i miseri c manchevoli fabbricati sono umidi, impe- stati dalla m~d:o~t·ia. per cui coloni e la\·o~atori ne fuggono non appt>na n:ngono terminate le operaeioni eli semin<t e di raccolto.

.'\[tra grave manchevolezza che rende povero il Tavoliere è la rete stradale, costituita quasi interamente da viottoli

stn•tri, i quali cli\·engono affatto impratié"abili nelle sta- gioni delle pioggie per il fango che li cancella aclclirittunt. Infine le masserie (così sono chiamati gli appezzamenti) non sempre appartengono a chi le coltiva, ma sovente sono pnr pt·ietà di ricchi signori, che si di-interessano completa- mente clelb produzione agricola, cedendola acl un direttore il quale \·i im·este i suoi capitali. preoccupandosi sol~anto di ricavarne il mnggior utile possibile, senza occuparsi della conset·vazione o trasformazione del suolo in vista dei frutti

futuri.

.'\cl \·iart' tanti e ~-~<1\-i incon\·eniPnti occorrono gr~tn­

diosi e bt>n intesi lavl·ri; ~ indispensabile anzitutto fornire le masserie di fabbricé ti igienici e sufficienti per numero P

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