LA MACCHINA DEL TEMPO
Quando l’Europa ha iniziato a scrivere la storia del mondo
Serge Gruzinski
❖ Processo attraverso cui l’Europa impone il proprio tempo (e la percezione dello spazio) al resto del mondo.
❖ Quando si avvia questo processo? Gruzinski anticipa questo momento, non con l’illuminismo ma con la Conquista del
‘Nuovo Mondo’.
❖ Con la Conquista la frontiera europea si sposta a occidente;
❖ Conoscere (e scrivere) la storia degli Amerindi per integrarla/assoggettarla;
❖ Cosa di quelle culture pre-ispaniche può essere accettato e cosa deve essere eliminato? Parole chiave: conservare e selezionare;
❖ La cattura delle memorie, per legiferare, amministrare,
inglobare.
«Nelle isola dei Caraibi, le memorie si estinguono rapidamente, dato il devastante impatto da parte di questa prima colonizzazione sulle società native, decimate dalle malattie, dai massacri e dallo sfruttamento caotico. Bisogna possedere l’occhio del cronista spagnolo Gonzalo Fernandez de Oviedo per rintracciare le fonti indigene che consentono di risalire il corso del tempo. A incuriosirlo sono alcune danze rituali, che scandiscono ancora l’esistenza delle popolazioni locali. Il cronista delle Indie comprende che si tratta dello strumento elettivo con cui la memoria indigena si attiva per narrare le epoche precedenti la Conquista:
‘Queste popolazioni avevano una piacevole e gentile maniera di ricordare i fatti passati e antichi: si trattava dei canti e delle danze ch’essi chiamano areyto, come se noi dicessimo danzare cantando […]. Cantando, essi esprimono i loro ricordi e le loro storie passate, narrano come sono morti, quanti erano e chi furono i caciques così come altre cose che non desiderano dimenticare’» (pag.
16).
[Caciques: cacicchi, capi indigeni].
❖ Processo di storicizzazione si avvia con lo sbarco in Messico;
❖ Per gli europei, la coscienza storica passa attraverso la conversione e il riconoscimento del posto riservato a ciascuno secondo la historia salutis;
❖ Encomienda;
❖ Toribio de Benavente (Motolinìa), Bartolomè de las Casas,
Juan Bautista Pomar.
MOTOLINÌA
❖ Arriva in Messico nel 1524 (muore nel 1568);
❖ Conduce indagine sulle società native;
❖ Informazioni raccolte confluiscono in opere monumentali, la Historia e i Memoriales;
❖ «Motolinìa deve mettere a punto tutto: i calendari, le cronologie, le
periodizzazioni, le genealogie, le basi di una storia dinastica, politica e
religiosa, senza dimenticare la descrizione e l’esegesi dei riti e delle
credenze…Inconsapevolmente, viene trasformandosi in auctoritas,
diventando così il punto di riferimento imprescindibile che è ancora
oggi» (p. 34).
❖ Strumenti metodologici di Motolinìa derivano da:
- Storia ecclesiastica (Eusebio di Cesarea, Paolo Orosio)
- Esperienza maturata, nel Trecento e nel Quattrocento, dall’ordine francescano in materia di evangelizzazione;
❖ Visione escatologica del futuro: Motolinìa uno dei 12 francescani destinati a evangelizzare il Nuovo Mondo prima della fine dei tempi (la «salvezza» al centro della «Storia»);
«I primi missionari sbarcati in Messico sono convinti che la loro
azione evangelizzatrice si inserisca […] all’interno di una storia che si
confonde con la historia salutis. Si tratta di uno storicismo apocalittico
dall’afflato universale» (pag. 42).
BARTOLOMÈ DE LAS CASAS
❖Domenicano, contemporaneo di Motolinìa.
Raggiunge le Indie nel 1501, in qualità di encomendero.
❖Autore di una storia del Nuovo Mondo e degli Amerindi:
- Historia de las Indias,
- Brevìsima relaciòn de la distrucciòn de las Indias, - Apologètica historia sumaria;
❖ Utilizza, come riferimenti metodologici e bibliografici, i grandi nomi della storiografia e della filosofia classica greca e latina, ma anche i Padri della Chiesa;
❖ In particolare, Flavio Giuseppe e la sua storia degli ebrei (Guerra giudaica e Antichità giudaiche): una storia dei vinti.
«Las Casas qualifica il continente americano come ‘un’altra metà del mondo’: ‘Consideriamo d’ora in poi l’altra metà del mondo per narrare e dimostrare che gli abitanti nativi di questa regione sono altrettanto assennati e altrettanto adatti alla vita associata, che si tratti di costituire quei gruppi, quelle comunità e quelle associazioni che noi chiamiamo villaggi, luoghi, borghi o città’» (p. 194, da Apologètica historia sumaria).
«‘Può sembrare che dalla diversità dei corpi derivi la diversità delle anime e che gli uomini siano più o meno intelligenti, naturalmente saggi o ignoranti; ma non è per questo che esiste una differenza specifica tra le anime giacché esse sono tutte della medesima specie; la differenza fisica non incide, e l’intelligenza più o meno acuta – costituendo una differenza accidentale – non può generare delle differenze nella specie’» (p. 195, Ibid.)
❖ Interesse ‘etnografico’, ma rispetto a Motolinìa meno scambi diretti con èlite indigene: interesse primario è la denuncia degli effetti della Conquista;
❖ Visione eurocentrica del mondo: si rivolge a spagnoli e cristiani, la diffusione della fede cristiana rimane centrale;
❖ Interpreta le società indigene e il loro passato attraverso categorie
tipicamente europee.
Alcuni esempi
:1) Moralità: in Messico, i sacerdoti totonachi sono «‘di un’estrema castità, di vita irreprensibile e degna di elogi come quella dei santi, quale sarebbe tra di noi se non fosse per la loro ignoranza della fede’» (p. 217).
2) Società e razionalità: i popoli amerindiani hanno tutti i caratteri di uno Stato ordinato e di una società perfetta e civile, poiché «soddisfano i requisiti posti da Aristotele» (p. 218).
3) Religione: paganesimo e idolatria? Non diversi da quelli che caratterizzavano il mondo classico.
❖ Idealizzazione e appiattimento sulle categorie europee finalizzati a una difesa più efficace dalle aggressioni dei colonizzatori.
Las Casas e Motolinìa, alcune differenze
Motolinìa
• Massiccio ricorso a fonti di prima mano
• La catastrofe che accompagna la Conquista è controbilanciata dai progressi dell’evangelizzazione;
• La distruzione delle società indigene è il primo passo per la nascita di nuova (e migliore) società cristiana;
• Visione escatologica del futuro e della storia.
Las Casas
• Si serve in gran parte del serbatoio di notizie acquisite da suoi predecessori;
• Accento sulla devastazione che caratterizza il presente: la «cupidigia insaziabile degli spagnoli»;
• Attenzione alle conseguenze future e letali della Conquista (responsabilità dei cristiani verso le Americhe);
• Storiografia militante: getta le basi «per una storia globale del nuovo mondo e che tentava di articolare […] in un unico quadro i passati dell’Europa, dell’Africa e dell’America».
La «storia meticcia»
❖Seconda metà del XVI secolo: da Carlo V a Filippo II (il governo "della penna e dell'inchiostro")
Centralità della burocrazia e della conoscenza come strumento amministrativo
❖ Nel 1577 viene messo a punto un questionario da distribuire a tutti i possedimenti delle Indie: 50 domande da somministrare agli amerindi
❖ Una storia sintetica, prodotto dall’incontro fra l’esigenza globale della Corona spagnola con le reazioni locali
Juan Bautista Pomar
❖Uno storico «meticcio»: padre spagnolo e madre indigena (figlia del re Nezahualpilli) nato verosimilmente nel 1527;
❖Autore della Relaciòn de Texcoco: un testo che risponde alle esigenze del questionario;
❖Fonti: grande importanza alla trasmissione orale veicolata dai cantares.
«Antiche scritture»: impossibile consultarle, da un lato a causa dei danni arrecati dalla Conquista, d’altro canto perché non esistono più persone capaci di interpretarle «dal momento che le pitture da sé sole non possono conservare il ricordo delle cose dipinte» (p. 244);
❖Come Las Casas, si scaglia contro la distruzione cagionata dall’avvento degli spagnoli: distruzione di archivi, epidemie, lavoro forzato.
❖Nel passato pre-spagnolo ‘l’età dell’oro’ degli indigeni: vivevano in pace e prosperità, i loro re erano «uomini assai virtuosi, che hanno inculcato nei loro vassalli buoni costumi e un modo di vivere onesto»
consentendo al popolo di vivere «in modo razionale e civile».
❖Queste gesta sono cadute nell’oblio in assenza di scrittura.
❖Emerge influenza degli scritti di Las Casas e Motolinìa, nonché conoscenza profonda della letteratura, della cultura e della storiografia europee.
❖Mutua dalla tradizione europea le sue categorie interpretative: modello di costruire la storia concepito in Europa.