• Non ci sono risultati.

RILEVAZIONE STATISTICA SUL TURISMO NELL AREA MILANESE

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "RILEVAZIONE STATISTICA SUL TURISMO NELL AREA MILANESE"

Copied!
20
0
0

Testo completo

(1)

RILEVAZIONE STATISTICA SUL TURISMO

NELL’AREA MILANESE

I° Rapporto 2001

Consuntivi anno 2000

Aprile 2001

(2)

La redazione del rapporto è stata curata da:

CERIT s.r.l.

Via B. Marcello, 18 - 20124 Milano Tel. 02-201116 Fax 02-29531522

E-mail [email protected]

(3)

MONITOR DEI FLUSSI TURISTICI

L’importanza che il turismo ha assunto, nel corso degli anni, a livello economico e sociale è ormai senza dubbio un dato di fatto. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, il settore turistico sarà ovunque uno dei comparti di grande sviluppo, con toni di crescita dell’occupazione più elevati della media mondiale.

Alcuni “numeri” possono meglio far capire quanto detto: a livello mondiale gli arrivi turistici dovrebbero passare dai 668 milioni del 2000 ai 1.561 milioni del 2020, con un tasso di crescita quantificabile nel 4% circa annuo. I trend di crescita si possono correlare al fatto che nella maggior parte dei casi il turismo internazionale è ancora un fatto limitato a poche nazioni sviluppate economicamente.

Per queste ragioni ci si dovrà aspettare un incremento nei flussi turistici provenienti dalle nazioni cosiddette emergenti. Ecco perché appare

”strategico”, se non addirittura indispensabile, per gli operatori del settore, sia pubblici che privati, poter monitorare costantemente il mercato per coglierne le caratteristiche e le tendenze in atto.

Ed è proprio in questo contesto che si inserisce il progetto, ormai consolidato nel corso degli anni, dell’Osservatorio. Fin dalla sua costituzione, l’obiettivo ricercato è stato quello di osservare ed analizzare i cambiamenti che intervengono nel settore.

Tutto questo attraverso il continuo lavoro di raccolta, elaborazione e quindi divulgazione dei dati, in modo da poter sistematicamente fornire informazioni utili alla comprensione delle caratteristiche della domanda turistica che si orienta verso l’area milanese.

Nella sostanza gli obiettivi sono rimasti invariati nel corso di questi anni, mentre hanno subito un continuo adeguamento le strategie e le attività messe a punto per la raccolta dei dati.

Il lavoro, realizzato dal Cerit, prosegue quest’anno con una nuova denominazione: Rilevazione statistica sul turismo nell’area milanese.

Consuntivo anno 2000

(4)

Il I° rapporto del 2001 ha l’obiettivo di illustrare l’andamento dei flussi turistici che, nel corso del 2000, si sono registrati nella nostra Provincia. Per queste ragioni si è messo a punto un sistema di indicatori quantitativi in grado di misurare le evoluzioni degli arrivi e delle presenze turistiche che si registrano nelle strutture milanesi.

La soluzione di adottare, partendo dallo scorso anno, un campione di indagine ha consentito di superare il persistere di alcuni problemi legati al sistema ufficiale di raccolta dei dati turistici. In assenza di un quadro di riferimento certo, le dinamiche settoriali non possono che essere determinate su base campionaria.

(5)

Grafico n.1 – Rappresentatività del campione

4 stelle

30% 5 stelle

3%

2 stelle 18%

3 stelle UNIVERSO 49%

4 stelle 28,4%

3 stelle 51,3%

2 stelle 17,6%

5 stelle 2,7%

campione

NOTA MEDOLOGICA

Prima di esporre i trend registrati è bene chiarire la modalità attraverso cui si sono rilevati i dati.

Per ottenere un campione significativo di strutture ricettive si è partiti con lo studio dell’universo di riferimento, vale a dire gli alberghi di 5,4,3,2 stelle presenti sul territorio milanese.

Si sono poi fissati dei criteri di stratificazione tali da garantire la rappresentatività del campione da selezionare:

ubicazione (4 zone per Milano e 2 per gli altri comuni);

categoria (5,4,3,2 stelle)

dimensioni (<50 camere, 51-100, >100 camere).

A questo punto si è passati all’estrazione casuale degli alberghi in ogni gruppo.

Il campione è composto da 75 strutture (pari a circa il 20% del totale delle strutture ricettive considerate e delle camere che compongono l'universo).

Per assicurare la normale gestione del campione (sostituzioni per mancata consegna dei totali mensili, per chiusura temporanea delle strutture, …) si è estratto un ulteriore campione di 25 alberghi, utilizzato come “riserva”.

La numerosità di ciascuno strato è risultata così proporzionale al peso dello stesso rispetto all’universo di riferimento.

Quanto appena detto è rappresentato nel grafico n.1.

I dati necessari per il sistema di monitoraggio sono quelli presenti nella riga dei totali del modulo di rilevazione che le strutture ricettive periodicamente compilano ed inviano all’Azienda di Promozione Turistica di Milano.

(6)

L’OFFERTA RICETTIVA alcuni dati di contesto

Sull’intero territorio provinciale sono presenti 616 strutture ricettive che, complessivamente, sono in grado di offrire oltre 56.000 posti letto ed oltre 30.000 camere.

Un’offerta che rappresenta il 37,8% della capacità ricettiva dislocata nella regione Lombardia. In particolare la nostra Provincia concentra il 32,4% dei posti letto degli alberghi e il 7,8% dei posti letto delle altre strutture (sempre rispetto al dato regionale). Per quanto riguarda Milano e gli altri comuni, come è ovvio aspettarsi, il Capoluogo concentra il 70% dei posti letto alberghieri ed oltre l’81% dei letti offerti dalla ricettività complementare.

Nella tabella n. 1 è mostrata la distribuzione delle strutture ricettive censite alla fine del 2000, dei posti letto e delle camere, in relazione alla tipologia ed alla categoria alberghiera.

Tabella n. 1 – L’offerta ricettiva della Provincia (anno 2000)

Strutture letti camere

ALBERGHI

5 stelle 12 3.959 2.120

4 stelle 114 23.077 11.750

3 stelle 190 14.859 9.061

2 stelle 65 2.520 1.544

1 stella 172 4.060 2.518

Tot. ALBERGHI 553 48.475 26.993

RESIDENCE 55 6.275 3.074

Campeggi 2 1.052 -

Altre strutture 6 684 283

TOTALE 616 56.486 30.350

Prendendo sempre come riferimento l’indicatore dei posti letto, si nota che l’85,8% di questi è offerto dagli alberghi della Provincia, seguono poi i residence (11,1%) ed infine le altre strutture.

In particolare, soffermando l’attenzione sugli alberghi va sottolineato che oltre la metà (55,8%) dei letti è concentrata in strutture di alto livello (5 e 4 stelle). Di rilievo comunque la quota (30,6%) di posti letto offerta dalle strutture di 3 stelle. Questo ad indicare un ottimo standard di qualità dell’offerta alberghiera

(7)

milanese. Ciò a maggior ragione se si considera che a livello regionale l’analisi per categoria alberghiera mostra una larga prevalenza di posti letto concentrati in strutture di livello decisamente inferiore. Basti pensare che oltre la metà degli alberghi (58,3% in Lombardia e 57,7% in Italia) appartengono alla categoria dei 2 ed 1 stella.

La dimensione degli esercizi alberghieri si attesta all’incirca a 49 camere e 88 letti in media per albergo. Come è ovvio la dimensione media delle strutture ricettive è strettamente correlata con il numero di stelle: in altre parole aumenta con l’aumentare della categoria. Anche in questo caso l’offerta ricettiva della provincia milanese si differenzia da quella lombarda e nazionale: vale a dire le dimensioni medie delle imprese risultano essere notevolmente più grandi (infatti le medie calcolate per gli altri due territori di riferimento sono 29 camere e 53 letti per la Lombardia e 29 camere e 54 letti per l’Italia).

Per quanto riguarda i trend evolutivi dell’offerta ricettiva, nel corso degli ultimi dieci anni (1990/2000), nel territorio provinciale si è verificato un processo di qualificazione del sistema alberghiero.

Nel grafico n. 2 è rappresentata la distribuzione percentuale delle strutture ricettive all’inizio ed alla fine del decennio considerato.

Grafico n. 2 – Distribuzione delle strutture ricettive – 1990/2000

1,3

43,5

1 10,6 9,9

22,6

11,1

1,3 8,9

27,9

10,6 30,8

18,6

1,9 0

10 20 30 40 50

alb 5* alb 4* alb 3* alb 2* alb 1* residence altre

strutture

1990 2000

Si nota che a fronte del leggerissimo aumento (solo 1%) di esercizi ricettivi la variazione dei posti letto e delle camere è stata consistente (rispettivamente +33% e +24%). Non solo, anche il livello qualitativo è notevolmente migliorato:

se infatti c’è stata una significativa contrazione degli alberghi di 1 stella (-36%)

(8)

e delle camere di quelli a 2 stelle (-16%) si è invece registrato un sensibile aumento delle strutture di livello medio alto. Le variazioni calcolate per gli alberghi di 5, 4 e 3 stelle rispettivamente sono +50%, +68% e +37%.

Va sottolineato che questo processo ha interessato tanto le strutture di Milano quanto quelle ubicate nei comuni della Provincia.

LA DOMANDA TURISTICA La Provincia

Passiamo ora ad esaminare i flussi turistici registrati nel campione delle strutture ricettive ubicate sul territorio della nostra Provincia.

L’analisi delle performances ci consente di affermare che l’inizio del millennio è stato positivo per il settore alberghiero milanese. Il saldo con cui le imprese hanno chiuso il 2000 è infatti positivo sia per quanto riguarda gli arrivi (+6,2%) che le presenze (+5,2%). Nel grafico n. 3 è illustrato il trend degli arrivi registrato nel corso dello scorso anno.

Grafico n.3 – Trend degli arrivi (anni 1999 e 2000)

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

1999 2000

Osservando la curva descritta dall’indicatore in esame si nota che la dinamica è pressoché simile nei due anni presi in esame. In realtà anche confrontando i trend degli scorsi anni l’evoluzione è identica. Questo dato ci indica che esiste una forte stagionalità legata ai flussi turistici che interessano la Provincia.

Analizzando nel dettaglio il grafico, si nota che i mesi le cui performance sono state estremamente positive sono settembre, ottobre e maggio, che corrispondono con periodi di intensa attività fieristica. Dall’altro lato, i mesi

(9)

critici per il sistema turistico milanese sono stati agosto e dicembre, in coincidenza cioè con l’interruzione del calendario delle attività lavorative.

Queste dinamiche non sono certo né nuove né inaspettate vista la natura d’affari tipica dei flussi turistici che interessano la Provincia.

Osservando ulteriormente il grafico non possiamo non notare che il 2000 è stato caratterizzato da un significativo aumento degli arrivi, nei mesi maggio, giugno, luglio rispetto agli stessi mesi del 1999. Anche se non ci è possibile correlare queste variazioni a fenomeni precisi ci sembra opportuno formulare alcune ipotesi. In primo luogo si è rilevata una differente articolazione del calendario delle attività fieristiche con una maggior concentrazione di eventi.

Infine sicuramente non va dimenticato che lo scorso anno ricorrevano le celebrazioni per il Giubileo.

Scomponendo l’intero periodo nei 4 trimestri è possibile notare come il saldo parziale è positivo per ognuno di questi. Inoltre solo tre mesi (gennaio, aprile e novembre) hanno subito variazioni negative, per altro non rilevanti, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Analizzando la curva descritta dall’indicatore delle presenze (grafico n. 4) non si notano particolari differenze con quanto appena illustrato per quanto riguarda gli arrivi.

Grafico n.4 – Trend delle presenze (anni 1999 e 2000)

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

1999 2000

Passando ora a considerare la permanenza media, possiamo rilevare che non si registrano variazioni significative nella durata dei soggiorni, che si è attestata mediamente intorno ai 2 giorni.

(10)

p

I

MERCATI

Vediamo ora più nel dettaglio i vari mercati turistici. Considerando innanzitutto i due macro aggregati (italiani e stranieri) possiamo notare che il saldo finale relativo allo scorso anno è pressoché identico.

Leggendo la tabella n. 2, si possono apprezzare le variazioni positive calcolate sia per gli arrivi che per le presenze.

Tabella n. 2 – Peso % e variazioni 2000/1999 dei principali mercati

Arrivi Presenze

Peso % Var 99/00 Peso % Var 99/00

ITALIANI 51,9 + 6,2 48,7 + 5,0

STRANIERI 48,1 + 6,3 51,3 + 5,4

Valutando invece il peso percentuale, si nota innanzitutto che i due mercati si dividono quasi esattamente a metà la quota degli ospiti degli alberghi in Provincia. Differenze lievi si rilevano se si considerano gli arrivi piuttosto che le presenze.

La percentuale superiore dei pernottamenti degli stranieri, presuppone che la loro permanenza media nelle strutture ricettive sia superiore a quella degli italiani (rispettivamente 2,21 e 1,95 giorni).

Un’altra differenza si riscontra se si considera la distribuzione temporale dei flussi turistici. L’arrivo degli italiani è stato infatti molto più marcato nel corso del I° semestre per poi fermarsi bruscamente nel II° (gli arrivi sono aumentati rispettivamente del 10,8% nei primi sei mesi e dell’1,1% nel secondo periodo).

Viceversa gli stranieri hanno concluso la prima parte dell’anno con un +1,7%

per gli arrivi. Nel II° semestre invece il saldo è stato decisamente più positivo:

+11,5%.

Per quanto riguarda gli italiani non si può andare oltre nell’analisi dato che le regioni di provenienza non vengono ancora rilevate in modo sistematico e significativo.

Fermando invece l’attenzione al mercato straniero, vediamo ora i vari bacini di provenienza dei flussi turistici.

Nel grafico n. 5 sono riportati sul planisfero i pesi percentuali riferiti ad alcune macro-aree.

Come si può notare il mercato europeo è il più consistente tra quelli stranieri, raggruppa infatti oltre la metà (50,7%) dei pernottamenti.

(11)

Anche America ed Asia rappresentano una quota non indifferente di presenze (alla fine del 2000 le percentuali sono state rispettivamente 19,5% e 19,2%).

Per finire, marginali risultano le quote di turisti provenienti da Africa (2,9%), Medio-Oriente (2,6%) e Australia (1,2%).

Grafico n.5 – Macro-aree di provenienza dei turisti stranieri

Alla luce di quanto detto è più facile interpretare le variazioni percentuali che si sono calcolate e riportate nella tabella n. 3.

Tabella n. 3 – Peso % e variazioni 2000/1999 delle principali nazionalità Variazioni 2000/1999 Peso %

Arrivi Presenze

Giappone 13,7 + 2,7 + 2,1

U.S.A. 12,7 + 26,1 + 21,5

Gran Bretagna 9,9 + 10,4 + 18,5

Germania 8,1 + 4,9 + 2,6

Francia 5,9 - 3,2 - 1,1

Poco preoccupa il calo dei turisti provenienti da zone come il Medio-Oriente o l’Africa, dato che questo non influenza il risultato complessivo della Provincia.

Le buone performance del mercato asiatico (+9,3% gli arrivi e +10,3% le presenze) ma soprattutto di quello americano (+22,7% e +17,6%), hanno

2,9

1,2 19,2

50,7

nazionalità non indicate 3,9%

19,5 2,6

(12)

invece contribuito al positivo saldo di fine anno degli ospiti extra-europei (+12,8% gli arrivi e +9,6% le presenze). Per quanto riguarda l’Europa si registra un aumento dei flussi anche se risulta relativamente più debole (rispettivamente +0,7% e +1,7%). Per tutte le aree prese in esame la crescita è stata osservata soprattutto nella seconda parte dello scorso anno.

Analizzando il periodo di riferimento si è rilevata da una parte la tendenza ad un sensibile aumento della durata del soggiorno degli europei e, dall’altra, la diminuzione dei pernottamenti degli extra-europei.

Scendendo ulteriormente nel dettaglio degli stranieri scopriamo che solo cinque nazionalità concentrano metà dei pernottamenti registrati nelle strutture ricettive della Provincia. Stilando una sorta di graduatoria al primo posto troviamo i giapponesi (13,7% del totale delle presenze straniere) che storicamente rappresentano un mercato di riferimento per l’area milanese. Al secondo posto, costantemente in crescita negli ultimi anni, ci sono gli statunitensi (12,7%). A partire dal terzo posto si piazzano le nazioni europee:

Gran Bretagna (9,9%), seguita dalla Germania (8,1%) e dalla Francia (5,9%).

A fine 2000 il saldo relativo ai flussi turistici provenienti da queste nazioni è positivo per tutte, a parte la Francia. Particolarmente apprezzabile è l’aumento degli arrivi e dei pernottamenti degli statunitensi e, soprattutto, va segnalata la ripresa del mercato nipponico. È infatti dal ‘98 che gli arrivi ed i pernottamenti diminuiscono: la crescita registrata sia a livello di arrivi (+2,7%) che di presenze (+2,1%) rappresenta dunque una incoraggiante inversione di tendenza. Rimane confermato anche il trend di crescita dei britannici.

p

L

E STRUTTURE ALBERGHIERE

Prendiamo ora come variabile di riferimento dell’analisi le categorie alberghiere.

Vediamo innanzitutto come si sono distribuite le presenze nelle varie tipologie di strutture.

Nel grafico n. 6 è illustrata la situazione:

il 45,8% delle presenze sono state registrate negli alberghi di 4 stelle;

il 38,3% in quelli di 3 stelle;

infine una piccola quota di turisti è stata ospitata nei 2 stelle (9%) e nei 5 stelle (6,9%).

(13)

Grafico n. 6 – Distribuzione % delle presenze nelle categorie alberghiere

3 stelle 38,3%

2 stelle 9,0%

5 stelle 6,9%

4 stelle 45,8%

Come era possibile immaginare tale distribuzione è correlata con l’offerta ricettiva della Provincia. Un aspetto interessante emerge invece se si effettua la stessa analisi per ognuna delle principali nazionalità.

Come mostra la tabella n. 4 le categorie alberghiere “preferite” dagli ospiti sono diverse a seconda della nazionalità.

Tabella n. 4 – Distribuzione % delle principali nazionalità nelle cat. alberghiere

5 * 4* 3* 2* Tot

Giappone 6,7 77,5 14,5 1,3 100

U.S.A. 26,8 45,5 20,3 7,4 100

Gran Bretagna 17,8 54,5 21,9 5,8 100

Germania 7,7 50,4 37,9 4,0 100

Francia 8,5 45,1 39,8 6,6 100

Italia 2,7 39,3 46,5 11,5 100

I nostri connazionali nel corso del 2000 hanno principalmente pernottato, a differenza degli stranieri, in strutture di livello medio (46,5% nei 3 stelle). Tra gli stranieri spiccano i giapponesi e gli statunitensi che nella larga maggioranza dei casi hanno scelto strutture di alto livello (rispettivamente 84,2% e 72,3%

delle presenze nei 4 e 5 stelle). Da notare in particolare che la nazionalità che più frequentemente si è fermata negli alberghi di 5 stelle è stata quella statunitense (oltre 1 turista su 4 ha pernottato in questa categoria).

(14)

Per quanto riguarda il mercato europeo il comportamento degli inglesi è simile a quello dei turisti d’oltreoceano, infatti il 72,3% dei britannici si è fermata nella nostra Provincia in strutture di 4 o 5 stelle. Tedeschi e francesi hanno mostrato di preferire strutture di livello leggermente inferiore.

Valutando il risultato di fine anno si possono apprezzare le variazioni positive per tutte le categorie alberghiere, sia in termini di arrivi che di presenze (come è mostrato nella tabella n. 5).

Tabella n. 5 – Variazioni 2000/1999 nelle categorie alberghiere

TOTALE ITALIANI STRANIERI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

5 stelle + 3,7 +9,9 + 12,3 + 17,8 + 1,5 + 8,2

4 stelle + 6,8 + 1,2 + 5,3 - 2,6 + 8,2 + 4,2

3 stelle + 5,1 + 8,6 + 6,1 + 10,6 + 3,5 + 5,8

2 stelle + 10,6 + 9,1 + 8,6 + 9,2 + 13,7 + 9,0

Analizzando i dati nel dettaglio non si notano significative correlazioni tra i trend di ciascuna struttura e la nazionalità dei loro ospiti.

Tuttavia si è rilevato nel 2000 una crescita degli italiani che hanno pernottato più che nel 1999, in strutture di alto livello (5 e 4 stelle). Anche nelle restanti categorie le variazioni, pur minori, sono positive. I francesi hanno “disertato”, in maniera più o meno marcata, tutte le categorie alberghiere. Gli inglesi sono arrivati in numero maggiore rispetto al 1999 in tutte le categorie tranne che nei 5 stelle dove addirittura hanno fatto registrare saldi particolarmente negativi.

Questo trend ha influito complessivamente sul totale dei flussi turistici europei, che hanno appunto visto diminuire arrivi e presenze nella categoria 5 stelle mentre in tutte le altre i saldi sono stati positivi.

L’aumento dei flussi turistici provenienti dagli U.S.A. ha beneficiato tutte le categorie (soprattutto gli alberghi di 4 stelle). Per concludere va evidenziato il ritorno dei turisti nipponici nei 5 stelle e, più moderatamente, nei 4 stelle.

Nelle restanti categorie monitorate i trend sono anche per il 2000 negativi, ma come abbiamo visto precedentemente la quota di giapponesi ospitata in queste strutture è tale da non influenzarne i risultati.

(15)

LA DOMANDA TURISTICA Milano e gli altri Comuni

In questo paragrafo riproponiamo lo stesso schema di analisi dei flussi turistici fin qui adottato ma riferito alle aree territoriali di Milano e degli altri comuni della Provincia.

Come abbiamo visto in precedenza, la disponibilità alberghiera offerta dal Capoluogo è pari al 74% del totale della camere. Ebbene, come era facile immaginare, anche la percentuale di presenze registrate in queste strutture alla fine dello scorso anno è di analogo livello (76%). Questo significa che le tendenze complessive del movimento turistico della Provincia sono in gran parte dovute ai risultati conseguiti dalle strutture ricettive ubicate a Milano.

L’analisi delle variazioni calcolate per i due principali indicatori della domanda mostra che il 2000 ha chiuso con saldi positivi sia per quanto riguarda gli arrivi che le presenze solo per il Capoluogo (rispettivamente +8,4% e +7,4%).

Come è possibile leggere nella tabella n. 6, negli altri comuni della Provincia si è invece verificato un leggero calo sia degli arrivi ( -0,4% ) che delle presenze

(-1,2%).

Tabella n. 6 – Peso % e variazioni 2000/1999 nelle due aree

ARRIVI PRESENZE

Peso % Var.% Peso % Var.%

MILANO 76,7 + 8,4 76,5 + 7,4

Altri COMUNI 23,3 - 0,4 23,5 - 1,2

A questo punto ci sembra utile analizzare più nel dettaglio i trend di questi indicatori della domanda osservati nell’arco dell’intero anno. Nel grafico n. 7 abbiamo messo a confronto la dinamica degli arrivi nei vari mesi del 1999 e del 2000 registrati dagli alberghi di Milano e dei restanti Comuni.

Per prima cosa si nota che le curve hanno seguito un andamento abbastanza simile in entrambe le zone. Nei comuni attorno a Milano nel 2000 (rispetto al 1999) non si registrano particolari oscillazioni, tant’è che la curva degli arrivi è risultata analoga a quella dell’anno precedente. In particolare si osserva che ad essere negativa è stata la seconda parte dell’anno. Infatti nel primo semestre, anche le strutture di questi comuni hanno visto aumentare il numero

(16)

degli arrivi, tranne che ad aprile (ma questo è stato un mese negativo anche per Milano) e febbraio che invece nel Capoluogo ha portato una notevole crescita di turisti rispetto allo stesso mese del 1999. Estremamente positivo è stato il primo mese dello scorso anno per le strutture degli altri Comuni: un risultato che ha in parte contenuto la perdita registrata dagli alberghi di Milano.

Grafico n.7 – Trend degli arrivi (anni 1999 e 2000)

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

1999 2000

MILANO

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

1999 2000

altri COMUNI

Infine va detto che, contrariamente alla dinamica provinciale, per Milano gli arrivi sono aumentati (rispetto allo stesso periodo del 1999) maggiormente nel secondo semestre, a fronte però di soggiorni più brevi (l’aumento delle presenze è stato infatti più modesto). A questo proposito sottolineiamo che la durata media del soggiorno non varia se la si calcola per le strutture ricettive di Milano o della Provincia.

(17)

p

I

MERCATI

Per capire meglio le cause delle dinamiche appena descritte ci sembra opportuno analizzare le caratteristiche della domanda che ha interessato le due zone considerate.

Con riferimento alle aree di provenienza di turisti si rileva un livello di internazionalizzazione maggiore per Milano. Come è possibile notare dal grafico n. 8, nella nostra Città la componente straniera rappresenta oltre la metà sia degli arrivi che delle presenze (rispettivamente 53,8% e 57,1%).

Queste percentuali scendono se si considera il movimento turistico che ha interessato gli altri Comuni (gli stranieri infatti rappresentano il 29,6% degli arrivi ed il 32,4% delle presenze).

Grafico n. 8 – Distribuzione % arrivi e presenze della domanda turistica

46,2 53,8

42,9 57,1

70,4 29,6

67,6 32,4

str

ita

MILANO Altri COMUNI

arrivi presenze arrivi presenze

Un’altra differenza rilevata nell’analisi della componente straniera della domanda è la provenienza. A Milano il 62,8% delle presenze straniere sono di extra-europei, in particolare i mercati più “forti” sono rappresentati dal Giappone (15% del totale delle presenze straniere nel Capoluogo) e dagli Stati Uniti (14%). Seguono poi la Gran Bretagna (10,2%) ed infine la Germania e la Francia. Negli altri comuni dell’area milanese i pernottamenti stranieri sono nel 70,6% dei casi effettuati da europei, soprattutto tedeschi, francesi, britannici.

Stati Uniti e Giappone costituiscono mercati marginali per questi comuni.

Vediamo ora quali sono state le variazioni più significative verificatesi tra il 1999 ed il 2000, per quanto riguarda i flussi di turisti nelle due realtà di riferimento. Nella tabella n. 7 sono riassunte le variazioni più rilevanti.

(18)

Per quanto riguarda Milano va detto che l’aumento dei turisti è stato una costante per tutte le nazioni principali, tranne che per la Francia.

L’intenso numero di arrivi statunitensi ha fatto in modo che il bacino extraeuropeo fosse nel 2000 un mercato “fertile” per le strutture della nostra Città. Soddisfacenti sono stati anche i trend degli arrivi e presenze italiani (tranne che nel trimestre settembre-novembre).

Gli stranieri mostrano, a Milano, un ritmo di crescita contenuto nella prima parte dell’anno (addirittura il mercato europeo alla fine del primo semestre era in perdita, rispetto lo stesso arco temporale del 1999), per poi aumentare in maggior misura nel II° semestre.

Desideriamo sottolineare come le performance ottenute dall’offerta ricettiva milanese abbiano determinato i risultati conseguiti a livello provinciale.

Tabella n. 7 –Variazioni percentuali 2000/1999

ITALIANI STRANIERI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze

MILANO + 9,4 + 8,7 + 7,5 + 6,4

Altri COMUNI - 0,3 - 1,9 - 0,6 + 0,3

Passando ora ad esaminare i trend che hanno interessato le strutture ubicate nell’area attorno a Milano si rileva che gli esiti di fine periodo sono stati negativi per entrambe le componenti della domanda.

Tuttavia, approfondendo l’analisi si nota che la componente extraeuropea ha ottenuto risultati apprezzabili, anche se ricordiamo che questo mercato non rappresenta un peso percentuale significativo per gli albergatori dei Comuni di quest’area. In particolare si è riscontrata una vera e propria perdita di “appeal”

turistico dei comuni della Provincia nella parte conclusiva del 2000, dato che i primi mesi sono stati di profitto per gli alberghi considerati.

p

L

E STRUTTURE ALBERGHIERE

Come ultimo approfondimento presentiamo i risultati emersi analizzando i trend che gli indicatori in esame hanno conseguito nelle varie tipologie alberghiere considerate. Per prima cosa valutiamo come si sono distribuite le presenze.

Nel grafico n. 9 viene rappresentata la distribuzione percentuale per entrambe le zone considerate. È immediato notare che la preferenza della clientela

(19)

ospitata a Milano si orienta verso strutture di alto livello (gli alberghi a 5 e 4 stelle raccolgono insieme il 57,6% delle presenze). Negli altri comuni invece gli esercizi alberghieri che raccolgono un numero maggiore di pernottamenti sono i 3 stelle (53,5%).

I dati si riferiscono al campione di strutture ricettive, che non prevedeva l’estrazione di alberghi a 5 stelle ubicati al di fuori del territorio di Milano (considerato che al momento ve n’è solo uno) e di quelli ad 1 stella. Per questo motivo nel grafico non è stato possibile stimare la percentuale di pernottamenti realizzati in tali strutture.

Grafico n. 9 – Distribuzione % delle presenze – anno 2000

9,1

48,5

33,6

8,8 9,6 36,9

53,5

0 20 40 60

5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle

Milano

altri Comuni

Detto questo non ci resta che esaminare le variazioni percentuali calcolate rispetto al 1999. Leggendo i valori riportati nella tabella n. 8 si rileva che il 2000 è stato un anno favorevole per tutte le categorie alberghiere di Milano.

Tabella n. 8 – Variazioni 2000/1999 nelle categorie alberghiere

MILANO ALTRI COMUNI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze

5 stelle + 3,7 + 9,9 - -

4 stelle + 9,6 + 4,1 - 3,3 - 9,3

3 stelle + 7,5 + 11,7 + 0,7 + 2,8

2 stelle + 10,1 + 7,7 + 14 + 13,7

(20)

Per le strutture ricettive ubicate negli altri Comuni dell’area milanese non si può dire altrettanto dato che gli alberghi di 4 stelle hanno visto diminuire gli arrivi del 3,3% mentre quelli di 3 stelle hanno registrato solo uno 0,7% in più di arrivi rispetto al 1999.

A Milano sono state ottime le performance dei mercati principali (a parte quelle dei francesi) in tutte le strutture ricettive.

Come avevamo già fatto notare nell’analisi dei dati riferiti all’intero territorio provinciale, il 2000 è stato l’anno in cui il mercato giapponese ha ricominciato a crescere. Tutte le strutture ricettive del Capoluogo, hanno infatti potuto contare sull’aumento degli arrivi e dei pernottamenti, rispetto il 1999, di questa componente della domanda.

I risultati conseguiti dagli alberghi milanesi nel I° e nel II° semestre dell’anno sono differenziati per tipo di struttura. Nei 5 stelle il saldo finale è simile per entrambi i periodi anche se si è osservato che il mercato italiano è stato fondamentale nei primi sei mesi, quando cioè gli arrivi ed i pernottamenti stranieri sono stati inferiori a quelli registrati nel 1999. Nei 4 stelle il saldo è nettamente superiore nel II° semestre, grazie alla ripresa dei mercati esteri, soprattutto di quelli extra-europei, che anzi nel I° semestre erano in perdita.

Per quanto riguarda gli alberghi di 3 stelle abbiamo, al contrario, individuato il I° semestre come periodo più favorevole per i movimenti turistici, dato che le variazioni sono state particolarmente positive sia per quanto riguarda il mercato italiano che per quello straniero. I restanti sei mesi hanno visto invece diminuire gli arrivi europei ed aumentare lievemente quelli italiani. Infine, nei 2 stelle è stata più propizia la seconda parte dell’anno, grazie soprattutto alla crescita degli arrivi italiani. I flussi esteri sono viceversa stati costanti durante tutti i mesi.

La diminuzione degli ospiti italiani negli esercizi degli altri Comuni si è verificata nelle strutture di 4 stelle. Poco significativa è la crescita degli arrivi che ha interessato gli alberghi di 3 e 2 stelle. All’opposto gli stranieri sono giunti in numero superiore rispetto il 1999, solo nei 4 stelle. Nelle restanti strutture il calo di arrivi ha interessato sia i flussi europei che extra-europei.

Infine va detto che a compromettere il risultato di fine periodo di queste strutture è stato l’andamento del II° semestre.

Riferimenti

Documenti correlati

La città di Milano rappresenta un polo di importanza mondiale per le attività produttive ad alto contenuto creativo: la moda e il design ne sono due esempi. In questi

Caratteristiche strutturali della forza lavoro qualifica, genere, istruzione, forme contrattuali 2.. Dinamica del mercato

Il candidato deve consegnare questo foglio assieme al foglio intestato.. Ogni affermazione deve essere

Le informazioni 11 raccolte sono state utilizzate per la determinazione dell’orario e delle assenze dal lavoro per qualifica e sesso; i risultati relativi all’addetto medio sono

La rappresentazione pubblica della neoruralità è il naturale luogo di incontro tra le comunità territoriali e il contesto degli attori territoriali. Il progetto che qui si presenta

L’unico onere che rimane a carico dei Clienti è la spesa per il conferimento dei reagenti usati presso alcune piattaforme dislocate sul territorio italiano dove i reattivi

Utilizzata nell’ambito di accordi tra l’Università e sistemi di agenzie di viaggio, prenotazione o simili.

Come si potrà notare, oltre alla maggior capacità del capoluogo di attrarre flussi stranieri (Milano accoglie l'85% delle presenze straniere registrate nella Provincia nel 2002)