Base bleed, analisi del procediento
La realizzazione del base bleed in questo lavoro, prescinde dalla particolare soluzione tecnica utilizzata per il soffiaggio. Il lavoro ` e focalizzato sull’aspetto aerodinamico del fenomeno, non si vuole fornire una valutazione della sua realizzabilit` a in campo automobilistico, per la quale, non si pu` o prescindere da considerazioni energetiche e quindi dalla tecnologia utilizzata.
Viene simulato un modello di autoveicolo provvisto di alcuni getti posizionati in maniera differente sull’area di base. Si ` e interessati agli effetti del soffiaggio sulla struttura della scia in prossimit` a della base e come questi si ripercuotono sul resto del modello. Verranno a questo proposito analizzate diverse geometrie delle aree di soffiaggio e, nei successivi paragrafi, si definiscono i coefficienti, le grandezze e la metodologia di analisi usata.
3.1 Strategia di lavoro
Si vuole seguire una campagna di prove, capace di mettere in evidenza quali siano le azioni del flusso di base bleed sulla struttura vorticosa nel near wake. A questo proposito si sperimentano due strategie di azione:
• Il flusso in uscita dalla base della macchina agisce sulla zona esterna del near
wake, formando uno shear layer tra flusso indisturbato e zona di ricircolo nella
scia. Si dovrebbe riuscire a diminuire l’intensit` a dei vortici presenti nel near wake;
• Il flusso di base bleed “spinge” pi`u a valle la zona di ricircolo, diminuendo le velocit` a tangenziali sulla base e quindi aumentando il recupero di pressione sulla superficie. Questo effetto pu` o essere ottenuto soffiando centralmente dalla base, in modo che il flusso di ritorno del near wake riesce a spalmare il flusso di base bleed sulla superficie di base, creando un “cuscinetto” aerodinamico adiacente al modello.
Mantenendo separate queste due tipologie di studio per ciascuna di esse deve essere definita una metodologia da seguire nelle prove per gestire adeguatamente l’elevato numero di parametri in gioco.
La prima tecnica suggerisce di posizionare le aree di sbocco in modo che vadano ad agire direttamente sulla curvatura delle linee di corrente nella zona di distacco.
Quindi si distribuisce l’area di sbocco lungo il perimetro esterno della base. Con la seconda tecnica invece si pu` o agire sia soffiando sulla zona di tangenza tra vortice e base, sia soffiando direttamente nella zona di flusso invertito nel cuore del near wake.
3.2 Parametri importanti
Gi` a nel capitolo introduttivo erano stati messi in evidenza i parametri “interni”
su cui il progettista pu` o influire per gestire il fenomeno del base bleed. Tra quelli, avendo fissato la geometria del modello, rimangono:
• Modulo e direzione della velocit`a di espulsione del fluido dalla base;
• Area di espulsione;
• Forma e posizione della zona di espulsione;
• Tipologia della zona di espulsione (presenza o meno di porosit`a);
Sicuramente importante ` e l’effetto sinergico presente tra i differenti parametri e la dipendenza dalla tipologia di flusso su cui vanno a operare.
In questo studio non si prende volutamente in considerazione il profilo di velocit` a sul- l’area di sbocco che, come gi` a detto precedentemente, viene posto uniforme. Inoltre il flusso soffiato viene imposto con direzione perpendicolare alla superficie di sbocco.
I dati ottenuti sono riportati in grafici in funzione della velocit` a adimensionale u = U U
∞0e del rapporto tra area di sbocco ed area di base A R . Altri autori hanno preferito parametrizzare in funzione del coefficiente di base bleed in quanto permette di includere informazioni sulla portata di soffiaggio.
Questo punto di vista tiene conto della difficolt` a tecnica reale nel soffiare elevate portate d’aria alla velocit` a di sbocco. Se l’aria ` e prelevata dall’esterno e rallentata si incrementa la resistenza, mentre la quantit` a di fluido disponibile per il soffiaggio gi` a rallentato per altri motivi ` e limitata.
Nel caso in questione invece si vuole mettere in evidenza l’effetto aerodinamico del soffiaggio separandosi da qualsiasi vincolo tecnico legato alla realizzazione. Separare il coefficiente C q nei sui due fattori u ed A R mette in evidenza il contributo singolo di ciascuno agli effetti del soffiaggio.
I precedenti parametri sono ricavabili dalle seguenti relazioni:
C q = U U
0S
∞