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ANALISI BIVARIATAConcetti di base

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Academic year: 2021

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ANALISI BIVARIATA

Concetti di base

Fino ad ora abbiamo ragionato in termini di analisi univariata, ovvero metodi che prendono in considerazione una variabile alla volta.

Generalmente il ricercatore raccoglie informazioni su un ampio ventaglio di caratteristiche delle unità che fanno parte del campione e questo, sia per motivi economici che scientifici.

Se l’analisi riguarda più di due variabili congiuntamente, si parla di statistica multivariata, ma nel nostro caso ci limitiamo all’analisi congiunta di due variabili

statistica bivariata

In queste lezioni ci limiteremo a studiare

metodi di analisi bivariata per variabili

categoriali (sia nominali che ordinali).

(2)

L’analisi statistica, in questo caso si basa innanzi tutto sull’esame di distribuzioni di frequenza congiunte (o tabelle a doppia entrata).

In una tabella a doppia entrata si collocano due variabili, una in riga X (variabile di riga) ed una in colonna Y (variabile di colonna) e nelle celle, definite dall’incrocio fra le righe e le colonne, il numero di casi che presentano le corrispondenti modalità delle due variabili (frequenze).

X/Y 1 2 ....h....

. ...

... H totali di riga 1 n11 n12 ... n1h ...

.. n1Hhn1h=n

1.

2

n21 n22 ... n2h ...

.. n2Hhn2h=n

2.

. . k

.

nk1 nk2

. . ... nkh

.

...

.. nkHhnkh=n

k.

(3)

. .

K nK1 nK2 ... nKh ...

.. nKHhnKh=n

n.

Totali di

colonna knk1=n.1 knk2=n

.2

knkh=n

.h

... knkH=n. H

khnkh=n

..

Ad esempio, da un’indagine su 102 giovani tra i 25 e i 35 anni otteniamo i risultati presentati nella seguente tabella:

Tabella: Giovani in età compresa tra 25 e 35 anni per titolo di studio e condizione lavorativa (frequenze assolute)

titolo di

studio condizione lavorativa occupat

o in cerca

occ. non

attivo totale

Basso 18 7 12 37

Medio 25 4 1 30

Alto 21 1 13 35

(4)

Totale 64 12 26 102

In grigio troviamo le distribuzioni marginali che permettono l’analisi delle due variabili separatamente.

Le distribuzioni condizionate sono le distribuzioni di un carattere dato che per l’altro si è fissato un determinato valore. Quindi, la distribuzione condizionata dalla variabile “Condizione Lavorativa”, dato che il

“Titolo di Studio” è Alto è la seguente:

Condizione

lavorativa Frequenza

condizionata

occupato 21

In cerca di

occupazione 1

Non attivo 13

Totale 35

Analogamente, la distribuzione condizionata dalla variabile “Condizione Lavorativa”, dato che il “Titolo di Studio” è Medio è la seguente:

(5)

Condizione

lavorativa Frequenza

condizionata

occupato 25

In cerca di

occupazione 4

Non attivo 1

Totale 30

Il termine condizionate ha origine dal fatto che calcoliamo la distribuzione condizionatamente al fatto che la riga/colonna assuma un dato valore) Le due distribuzioni, non possono essere confrontate tra loro perché si riferiscono a totali diversi, quindi per avere la possibilità di confrontare distribuzioni, ancora una volta si ricorre alle distribuzioni percentuali.

Distribuzioni percentuali

Indichiamo con k la generica modalità della variabile di riga e con h la generica modalità della variabile di colonna. Allora:

Percentuali marginali di riga 100*nk./n;

(6)

Percentuali marginali di colonna 100*n.h/n;

Percentuali condizionate di riga 100*nkh/nk. ;

Percentuali condizionate di colonna 100*nkh/n.h ; Percentuali sul totale 100*nkh/n

Tabella: Giovani in età compresa tra 25 e 35 anni per titolo di studio e condizione lavorativa (% di riga e % marginale di colonna)

titolo di

studio condizione lavorativa occupat

o in cerca

occ. non

attivo totale

basso 48,6 18,9 32,4 100,0

medio 83,3 13,3 3,3 100,0

alto 60,0 2,9 37,1 100,0

totale 62,7 11,8 25,5 100,0

(7)

ci permettono, ad esempio di vedere se e come la condizione lavorativa differisce a seconda del titolo di studio posseduto ovvero si possono confrontare le distribuzioni condizionate avendo posto pari a 100 le unità per ogni titolo di studio.

Ad esempio, le persone in cerca di occupazione sono relativamente di più tra coloro in possesso di un basso titolo di studio, gli occupati sono relativamente più frequenti tra i titoli di studio medi, mentre i non attivi sono relativamente di più per titoli di studio elevati.

(8)

Calcoliamo adesso le percentuali di colonna:

Tabella: Giovanni in età compresa tra 25 e 35 anni per titolo di studio e condizione lavorativa (% di colonna e % marginale di riga)

titolo di

studio condizione lavorativa occupat

o in cerca

occ. non

attivo totale

basso 28,1 58,3 46,2 36,7

medio 39,1 33,3 3,9 29,4

alto 32,8 8,3 50,0 34,3

totale 100,0 100,0 100,0 100,0

ci permette di analizzare se e come la composizione per titolo di studio varia a seconda delle condizioni occupazionali considerate. Ad esempio: i titoli di studio bassi sono più frequenti tra le persone in cerca di occupazione, mentre i titoli di studio medi sono quasi assenti tra gli inattivi.

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