Conclusioni
E stato verificato come, per una data geometria di corpo tozzo, la resistenza aero- ` dinamica dovuta al flusso separato pu` o essere ridotta variando il bilancio di massa del flusso nella zona separata.
Sono stati analizzati gli effetti sul near wake prodotti da alcuni parametri che regolano il procedimento di base bleed :
Re Il numero di Reynolds, come risulta dall’analisi riportata al paragrafo 3.4, non influenza i risultati raggiunti in termini di parametri adimensionali dal soffiag- gio. Si pu` o citare a questo proposito lo studio di Arcas [3], nel quale il distacco alternato di vortici da un corpo tozzo, risulta annullato per un valore di C q che diventa indipendente da Re quando questo supera Re ≥∼ 1500.
Posizione sbocchi soffianti Questo parametro risulta fondamentale nel distin- guere le differenti azioni sulla struttura del near wake con cui pu`o operare il base bleed. In figura 7.1 si possono distinguere le differenti strutture de- terminate dal soffiaggio centrale, intermedio e perimetrale. Nel paragrafo 7.1 sono descritte le principali caratteristiche di ciascuna configurazione;
A R Influenza in maniera diretta la pressione sulla base. Il recupero aumenta con A R sia per sbocco centrale che per gli sbocchi perimetrali;
u `E un secondo parametro dominante per la pressione sulla base. Esiste un valo-
re per il quale l’integrale della pressione sulla base ` e massimo e diminuisce all’aumentare di A R , solo inizialmente con legge lineare;
C q Combina in se sia A R che u per dare un’idea della portata di aria che viene immessa nel near wake. La pressione sulla base dipende sia da u che da A R , quindi non risulta un parametro sufficientemente descrittivo della fisica del fenomeno. Per valori piccoli di u, valori comunque minori dell’ottimo, il C p,b
risulta effettivamente dipendente dal prodotto u A R = C q (come si vede nel grafico 1.5) ma in seguito l’andamento del campo di pressione non ` e pi` u de- scritto unicamente dalla portata.
Arcas [3] riporta risultati secondo i quali scendendo la scia di qualche lun- ghezza di base il campo di pressione risulta indipendente dall’estensione delle aperture sulla base, mentre diventa importante solo il valore della portata di aria soffiata.
Il merito dell’analisi numerica ` e stato quello di fornire un’immagine chiara della struttura del flusso nella zona del near wake. Anche se molti fenomeni non stazionari non sono stati colti, i risultati ottenuti sono in accordo con quanto riportato nella letteratura tecnica consultata.
7.1 Confronto tipologie di soffiaggio
Le tre tipologie di soffiaggio utilizzate differiscono per posizione delle aree di sbocco e per modalit` a di azione sulla struttura della scia. In figura 7.1 sono rappresentate in maniera schematica le differenti azioni sulla struttura del near wake dovute al soffiaggio centrale, intermedio e perimetrale.
Anche se non ` e stato provato con le soluzioni numeriche, ` e comunque ragionevole pensare che ci sia un passaggio graduale attraverso le tre situazioni variando la po- sizione degli sbocchi.
Un unico sbocco posizionato centralmente allontana la zona di ristagno dalla ba-
se di una distanza proporzionale alla velocit` a di sbocco. Questo fino ad un massimo
che si colloca intorno a u ' 0.25, oltre il quale il flusso soffiato vince il fluido ricir- colante e non si forma pi` u la zona di ristagno distaccata.
Ci` o ` e in accordo con la letteratura esaminata, in particolare Porteiro [19] riporta risultati relativi ad un corpo assial-simmetrico a Re ' 2 ∗ 10 6 , secondo i quali esiste- rebbe una dipendenza lineare tra C q (a parit` a di area, quindi ` e u) e la distanza del punto di ristagno libero dalla base. Il range di C q analizzati da Porteiro non arriva al valore critico rilevato nel capitolo 4.
Rimanendo ad un valore di u ≤ 0.25 le linee di corrente in uscita dagli sbocchi di soffiaggio vengono deviate dal fluido esterno che ha direzione opposta e vanno a coalescere sulla base. Si formano dei nuovi punti di ristagno che incrementano la pressione sulla superficie solida della base.
La zona centrale della base ` e caratterizzata, anche in assenza del soffiaggio, da un recupero di pressione consistente dovuto al naturale coalescere del fluido di ricircolo.
Nella configurazione di sbocchi intermedi si soffia subito ai limiti di questa regione di ristagno, favorendo un ulteriore recupero di pressione e attenuando le depressioni che altrimenti si formerebbero sulle zone adiacenti.
La presenza dei vortici longitudinali creati dal diffusore determina nella scia una velocit` a trasversale, questa devia le linee di corrente richiamate sulla base anche sulle zone adiacenti alle fiancate.
Nelle simulazioni effettuate non si ` e ottenuto un adeguato recupero di pressione su tutta la zona esterna agli sbocchi, tanto che il risultato finale ha mascherato il no- tevole recupero ottenuto centralmente.
Anche Przirembel [20] adotta una distribuzione periferica di fori posti ad un raggio intermedio di una base circolare. Egli riporta che i vortici di ricircolo vengono deli- mitati all’interno della regione confinata dalla distribuzione dei fori, una situazione molto vicina quindi al soffiaggio perimetrale analizzato nel capitolo 6.
Aumentando la distanza degli sbocchi dalla zona di ristagno centrale sulla base,
per valori di u che aumentano da 0.25 a 0.4, si riesce a delimitare il vortice di ricir-
Figura 7.1: Tipologie di soffiaggio.
colo all’interno del flusso soffiato. Il valore di u che permette di limitare il vortice mantenendone minima l’intensit` a aumenta al diminuire di A R , portandosi a u ' 0.5 per A R = 0 .1.
La configurazione perimetrale non agisce sulla posizione dei vortici, ma diminuisce la loro intensit` a. Il recupero di pressione ` e esteso a tutta la zona interna agli sbocchi, per questo motivo conviene limitare la zona di “gap” tra uscita soffiante e bordo esterno.
Una configurazione discontinua sul bordo delle aperture di soffiaggio permette di raggiungere un recupero massimo complessivo minore rispetto ad una soluzione con- tinua. Le zone aperte del bordo costituiscono sfoghi per il flusso interno e, in quelle zone, le velocit` a adiacenti alla base aumentano e la pressione diminuisce in modulo.
In figura 7.2 si nota come anche a parit` a di A R per ottenere la massima ridu- zione di C D convenga soffiare perimetralmente. Lo svantaggio consiste nel dover operare a valori maggiori di u, quindi a parit`a di area di sbocco a portate di sof- fiaggio maggiori rispetto al soffiaggio intermedio o centrale. Ma anche soffiando pi` u lentamente sulla zona perimetrale si riesce comunque a recuperare in misura mag- giore rispetto alle altre due tecniche.
Il massimo incremento di pressione che si ottiene sulla base, con il soffiaggio peri- metrale per A R = 0 .2 e u = 0.4, raggiunge il 40% del valore senza soffiaggio.
L’effetto sulla riduzione di deportanza del soffiaggio perimetrale ` e pi` u marcato, anche
se ` e stato visto che soffiare dall’uscita inferiore definita al paragrafo 6.1.2 determina
oltre ad un recupero di pressione un sensibile miglioramento del funzionamento del diffusore.
In figura 7.4 sono riportati i valori della velocit` a adimensionale che secondo Mair [16]
realizzano il migliore recupero di pressione sulla base per diverse estensioni dello sbocco.
I dati riportati in 7.4 sono relativi ad un corpo cilindrico con naso ad ogiva a Re = 1.8 ∗ 10 5 provvisto di una uscita soffiante posta centralmente sulla base. Si nota come non esista una dipendenza lineare tra A R e C q in corrispondenza del valore ottimo di base bleed.
Si nota come la diminuzione di u con A R confermi quanto riportato nei grafici 4.2.
In particolare nel caso di soffiaggio centrale esaminato la diminuzione di u passando
da A R = 0 .1 ad A R = 0 .2 `e minore, ma i valori sono vicini e molto deve influire la
forma del forebody e, in accordo con Przirembel [20], la forma della zona di base.
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.2
0.22 0.24 0.26
u
C
DSbocchi intermedi, A
R
= 0.2 Sbocco centrale, A
R
= 0.2
Sbocco perimetrale discontinuo, A
R
= 0.1 Sbocco perimetrale continuo, A
R
= 0.2 Sbocchi chiusi stessa area
Sbocchi chiusi stessa area intermedi Sbocchi chiusi
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.11
0.12 0.13 0.14 0.15 0.16 0.17
u C
Dforebody
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.06
0.07 0.08 0.09 0.1 0.11 0.12 0.13
u C
Dbase
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.1
0.12 0.14 0.16 0.18 0.2
u
−C
pmedio
Figura 7.2: Confronto dei C D ottenuti con differenti posizioni di soffiaggio.
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.76
0.77 0.78 0.79 0.8 0.81 0.82 0.83 0.84 0.85
u C
Ldorso
Sbocchi intermedi, A
R= 0.2 Sbocco centrale, A
R= 0.2
Sbocco perimetrale discontinuo, A
R= 0.1 Sbocco perimetrale continuo, A
R= 0.2 Sbocchi chiusi
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6
−1.34
−1.33
−1.32
−1.31
−1.3
−1.29
−1.28
−1.27
−1.26
−1.25
u C
Lfondo
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6
−0.52
−0.51
−0.5
−0.49
−0.48
−0.47
−0.46
−0.45
−0.44
u
C
LFigura 7.3: Confronto dei C L ottenuti con differenti posizioni di soffiaggio.
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.05
0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4
AR
Velocità di sbocco adimensionale
Valore ottimo delle velocità adimensionale