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MEMOl\IE 01\IGINA LI

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AN O V, N. 3. TORINO, 1° Febbraio 1909.

RJ \11~~ A A A & ~ & &

DI IN GEGNER IA SAN I TARIA

È riservata la proprietà letteraria eri artistica degli articoli e rii segni pubblicati nella RIVISTA DI INGEGl\ERIA SANITARIA.

MEMOl\IE 01\IGINA LI

LE ABITAZIOKI IGIENICHE ED EC0::\0:\fICHE COSTR GITE RECE::\TE:\TE;\TE A PARIGJ.

Il problema delle abitazioni igieniche ed econo- miche si-presenta in yarii modi: o nel caso di ag- glomerazioni operaie causate dall'impianto cli una

industria lungi dalle città, oppure nel caso più dif- ficile ancora in cui si tratti di dare alloggio, nel cuore stesso dei grandi centri, ad operai, impiegati

facilmente ed in breve si deteriorano; grandissimi ,-antaggi im·ece deriYano da una ingegiìosa distri- buzione degli ambienti in modo da utilizzare bene ogni più piccolo angolo, dall'impianto cli lavatoi e stenditoi per la biancheria e da molti altri dettagli utilissimi alle famiglie modeste.

Quando si banno, per qualche elargizione o per legati o ancora per sottoscrizioni, i mezzi per co- struire, è certamente cosa facile mantenere basso il prezzo degli alloggi; ma è interessante sapere se, nelle condizioni normali, queste case economich,c;

diano un reddito adeguato ai capitali spesi per l'ac- quisto del terreno e per la costruzione. Evidente- mente, prezzi ciel terreno Yariano molto; potreb-

Fig. r-a - Piano terreno dell'immobih~ di via Ernest-Lefèvre.

ed a tutti coloro. che, usufruendo cli mezzi assai modesti, desiderano tuttaYia una casa, che pur man- cando di ogni lusso e ricercatezza, non sia priYa di quelle comodità che la rendono cara e piaceYole.

Infatti, mentre riescono inutili le ricercate ele- ganze della facciata, le decorazioni delle scale e degli alloggi, che, essendo una imitazione troppo economica di quelle usate nelle abitazioni signorili,

bero raggiungere dei limiti molto bassi in condi- zioni speciali, come quelle, ad es .. contemplat(". nel progetto di legge presentato in Francia dal Sen. Siegfried, secondo il quale le Città espropriereb- bero le case, che dal tempo e dalla mancanza di pu- lizia sono rese inabitabili, col solo indenizzo del vç1lore del suolo e dei materiali cli demolizione; sa- rebbe possibile allora, nel centro stesso di Parigi,

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34 RIVISTA DI INGEGNEH.lA SANITARIA

sostituire baracche cadenti e pur zeppe di gente;

con case economiche costruite, direttamente o no, dalla Città.

Rimane ancora a risolvere il problema di fabbri- care economicamente, problema che si presenta sempre più difficile, per l'aumento che la mano d'opera ha subìto in questa come in tante altre in- dustrie.: qui si può troYare un valido aiuto nell'im- piego razionale dei materiali recentemente usati : cemento armato, materiali in ceramica, intonaci speciali, ecc., e da alcune speciali disposizioni nel riscaldamento ed in altri serYizi che possono pro- curare una notevole economia d'impianto e di eser- cizio. Questo doppio problema fu studiato soYente da molti, e la nostrd Rivista ricordò sempre tutti questi laYori, ma ciò che più facilmente convince è l'esempio di costruzioni già eseguite ed abitate con soddisfazione di chi ne usufruisce e con yantaggio economico di chi le possiede.

Crediamo quindi interessante pei nostri lettori ri- portare, con qualche larghezza, un articolo del'Ing. Bidault des Chaumes testè pubblicato nel Genie Civil, n. 2, 1908-1909, dal quale autorevole perio- dico togliamo pure le annesse grafiche.

:Molti tipi di queste abitazioni sono ricordate in detto articolo, ma noi citeremo solo quelle i cui particolari ci sembrano più interessanti.

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si, Cust.11,V

..,,

Sf"'4-a. Nd.n:Je;

Fig. 1-b

da pranzo e camere da bagno. Queste costruzioni sono raggruppate ai due lati d'una Yia priYata e separate le une dalle altre per mezzo di cortili-giar- dini larghi m. 12,50; ciascuna di esse ha poi nel

Fig. 2 - Officine nel sottosuolo con intercapedine aperta Costruzione di via Ernest-Lefh1 e.

suo centro una piccola corte di m. 4 x 1 5 ; larga abbastanza perchè Yi possano prendere aria e luce le scale, le anticamere, le cucine. le latrine, mentre gli ambienti più importanti guardano sulla

·ia o sui giardini sopra ricordati.

Cinque sono queste costruzioni, ciascuna delle quali consta di sei piani oltre il terre- no, ed hanno costato complessivamente lire 2 .600.000, di cui ci rea 500.000 per il terreno, il cui prezzo raggiungeya le 100 lire il mq.;

;, il reddito netto è di 125.000 lire, essendo i fitti così stabiliti: da 2000 a 3000 lire per k botteghe Yerso Yia, da 1100 a 1500 per gli appartamenti Yerso Yia, fino al 5° piano; da 400 a 550 per gli alloggi economici fino al 6° piano; alcuni alloggetti nella parte più lontana della Yia Delambre, costano anche solo da 300 a 500 lire. Tutte queste cifre di- mostrano quanto soddisfacente sia il risulta- to finanziario di questa specie di città, posta in un quartiere assai Yicino al centro di Pa- rigi, e che è alquanto diYersa dalle case ope-· raie, propriamente dette, di cui ci occi.ipere- mo ora.

Particolare della pianta di due alloggi dell'immobile di Yia Ernest-Lefèvre

I\el quartiere della Villette s'innalza la casa :\Iarie SouYestre, costruita in seguito ad un'elargi- zione e destinata essenzialmente ai piccoli industria- li : essa comprende 48 alloggi ad ognuno dei quali è annesso un piccolo laboratorio. Questi alloggi so;~o

distribuiti in due ali separate, con sei piani ciascu- na; ogni alloggio poi è costituito dal laboratorio in cui si troYa un piccolo motore elettrico, da due È importante anzitutto il gruppo di case co-

struito dall'Assistenza Pubblica nella Yia Delam- bre, che mette capo al crocicchio dei corsi Rospail e

~lontparnasse : una parte degli alloggi è affittata a prezzi assai modesti; quelli invece che hanno Yi- sta suila strada sono veri appartamenti con riscal- damento a vapore, forniti cli sale da ricevere, sale

RIVISTA DI I'.\'GEGNERIA SA'.\'ITARIA 35

o tre camere e da una cucina; tutto \·iene a costare dalle 500 alle 750 lire annue. Al pian terreno si hanno una sala di riunione e dei bagni a doccia :

cui, uno per consen·are le viYancle, ed uno per il contatore ciel gaz; pitture ad olio sulle pareti e am- mattonato sul suolo; insomma con una favola e poche sedie questa stanza resta am-

mobigliata;

una camera grande (4.25 x 3.50) che ha luce dalla via o dal cortile centrale, in cui si può porre oltre ad un letto grande un lettino per bimbo; essa ha il pavimento in le- gno, ed un camino in cui la lastra di marmo è sostituita da quadretti

in gres molto più solidi; una boc-

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ca cli calore riscalda pure una ca-

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Per

te 1:

1 meretta cli m. 2 .40 x 3 .50, che seb- J_=._fiFri;;;:;::=~

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bene contigua, non comunica colla

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1 \1 camera grande. Alcuni alloggi han-

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i:

no due camere piccole di cui una

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1\\! guarda sul cortiletto di cui clicem-

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mo sopra;

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uno spogliatoio oscuro, a cui si

accede dal vestibolo, munito di una doppia fila di assi ;

una latrina di dimensioni ristret-

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appunto perchè gli inquilini

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non siano tentati a farne uno spo- Fig. 3-a · Piano terreno - Costruzione di via Amiral-Roussin.

sul tetto fatto a terrazzo è impiantata la lavanderia col relatiYo stenditoio.

Ci occuperemo ora più dettagliatamente, delle case costruite da cc La Fondation

Groupe de niaisons Ouvrières » che ha per iscopo di fabbricare ed ammi- nistrare case sane ed economiche e che ne possiede già quattro.

L'edifizio della Yia Ernest Lefèvre è posto su di una larga Yia nuova ed occupa 3200 mq., dei quali circa la metà sono costruiti. Si ha nel mezzo[·""'' della costruzione ( v. fig. 1 a) un gran-i de cortile di m. r8 x 60 e poi ancora jPetite

sei piccoli cortili cli circa 70 mq.; il/i ,LJ _ , grup· po può considerarsi com· · . e lJ cas':.il ' ~I s'<Hr

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con t1gue a sei p1an1 con 13 scale I ~~~-~-~~~

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ognuna delle quali dà accesso a due i ~.f.0t ,

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soli alloggi per piano; ed è questa

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una disposizione, che, quantunqu·~ ! 1

più costosa, porta il vantaggio gran. 1 dissimo d'impedire promiscuità ed·- agglomeramenti dannosi. In ciascun· ~I alloggio (v. fig. 1-b) poi si hanno: ~-" /

gliatoio.

Le. scale, rischiarate a gas e larghe un metro,

sono in quercia con ringhiera metallica; si è badato anche ai piccoli dettagli, poichè delle palle, poste

una cucina, che serve pure per,, . .

camera da pranzo, di m. 4 x 3.50,

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'de ____ ,.,~·rA.Trùrar.·-gòuss1n-·-- ·-·---·---.!

con tutte le comodità come: robinetto Fig. 3-b -Piani superiori immobile di via Amiral-Roussin. d'acqua, laYandino, fornello colla sua cappa, so-

stegno pel fornello a gas; quattro armadietti, cli

sull'appoggiamano, impediscono ai bambini cli :;o volan·i sopra ed a ciascuna porta si troya un campa-

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RIVISTA DI l:>JGEGNERIA SANITARIA

nello elettrico ed una piastra su cui si può fissare un bigliett0 di Yisita.

Il pianterreno è adibito in parte ad alloggi, in parte a due grandi botteghe, che non possono però essere affittate a negozianti da Yino. La soryeglian- za è affidata ad un portinaio in capo, incaricato

Fig. 4 -Lavatoi della costruzione di via Amiral-Roussin.

delle riscossioni ed a un portinaio aiuto, stipendiato dal primo.

Due dei sei cortiletti sono destinati a nceYe le carrozzel.le per i bimbi ; nel mezzo del grande cor- tile si troYa un orologio, con tre quadranti illumi- nati di s-::ra. Una parte dei sotterranei, è occupata dai bagni e dal laYatoio, un'altra parte da labora·- torii a cui si accede per mezzo d'una grande inter·- capedine (Y. fig. 2) che circonda per tre lati il cor- tile; si hanno così locali sani, ben rischiaçati e ben Yentilati.

Questo edifizio costò 125 .ooo lire pel terreno, 1.050.000 per la costruzione, in tutto 1.175.000; il reddito lordo è di 59.000 lire; spendendosi L. 19.000 per l'amministrazione. imposte, assicurazione, ecc., si può calcolare sopra un reddito netto del 3.50

% .

Il prezzo dei fitti si aggira intorno a1le 6.35 per mq. mentre le case Yicine, che non hanno certa- mente tante comodità, si affittano a 10 e anche 1 r lire il mq.

Edifi::;io in via de L1miral Uoussin (Yecli fig. 3). Del terreno che misura mq. 2125, sono coperti sol- tanto 11 50 rn q ; si ha un cortile centrale di mq. 66::i, su cui guardano quasi tutti gli alloggi, ritraendo grande Yantaggio per la luce e l'aereazione.

L'edifizio consta cli sei piani con 9 scale; da ogni pianerottolo non si ha accesso che in due alloggi: ciascuno di questi comprende: un Yestibolo. tre ca- 111-:::re ed una cucina-camera da pranzo in cui non manca nessuna delle comodità già accennate

a

pro-

posito dell'altra casa operaia. Le camere hanno di- m-::nsioni Yariabili, le più ampie misurano circa • 3 x 4.50 ed hanno accanto uno spogliatoio ben il- luminato. Al sesto piano si affittano, (da una parte alle donne e dall'altra agli uomini), camere separate, con buona illuminazione e proYYiste ciascuna d'un piccolo spogliatoio utilissimo.

Al pianterreno si hanno due botteghe Yerso via, gli alloggi di due portinai e ciel son·egliante not- turno, le sale comuni di lettura; in fondo al cortile poi, i bagni, il laYatoio e la rimessa delle biciclette. Vi sono ancora molte piccole cose assai utili ed in- teressanti a conoscersi, due orologi nel cortile che di sera ,·engono illuminati, parecchie prese dJacqua sia nel grande cortile che nf'i cortiletti secondarii, lampade elettriche che illuminano l'ingresso e la porta di ogni scala, alberi piantati dinanzi alle fi- nestre degli alloggi del pianterreno ecc.

Gli inquilini godono ancora il grande ,·antagi;;io

Fig. 5-a - Piano terreno della costruzione del Corso Daumcsnil.

cli alcuni sen-izii in comune : sale cli riunione. la'--a- toio, (Yedi fig. 4), bagni e doccie. Le sale di riu- nioni rimangono aperte ogni sera dalle 8 alle 10

e nei po111eriggi dei giorni festi\ i, ed i frequenta- tori Yi trornn~ giornali, libri e possono giuocare, mentre nella Yicina sala possono gust.,re be"·ar,fr·

RIVISTA DI I:>JGEGNERIA SA NIT ARIA 37

sc111pre però igieniche, poichè un rappresentante della Fonclation è addetto alla son-eglianza di que- sta parte della Casa.

Jl sen-lzio del ia,-atoio è così disimpegnato: esso funziona tre o quattro giorni la settimana; il buca-

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Fig, 5-b · Piani superiori della costruzione del Corso Daumesnil.

to è fatto per cura della " .. Fondation n; gli inquilini ri -ciacquano le loro biancherie portandole poi in un essicatoio a Yapore. Per questo, essi pagano 16 lire all'anno, e non hanno limite alcuno nella quan- titii di biancheria da laYare, col diritto di occupare per 1T1ezza giornata d'ognì settimana uno dei quin- dici posti di cui si compone il laYatoio; ed è questa una disposizione ben utile per inYitare gli inquilini a non risparmiare in pulizia.

Ogni famiglia. qualunque sia il numero dei suoi componenti ha diritto a due bagni e quattro doccie prr persona e per tri111estre, essi li prendono in ga- binetti posti al pianterreno e pieni di aria e di luce.

La costruzione del q11i descritto edifizio ha costa- to complessiYamente 904.000 lire cli cui 138.000 per il terreno.

Si sono coperti 1 .150 mq. quindi il prezzo per 111q. cli costruzione risulta di lire 667; ma dedu- cendo le spese particolari per il la,·atoio, le sale di riunione ccc, qu"sta cifra discende a lire 630 circa e, ancora, se si aYessero dappertutto sei piani, 111en-

tre in alcune parti se ne hanno sette, la spesa per mq. scenderebbe ancora a 620 lire. Ora, ricayan- closi dall'affitto delle botteghe e degli alloggi lire 50.700, dedotte le spese d'esercizio, si ha un reddito netto del 3, 75

%

circa.

Gli alloggi di quattro camere (45,6 mq. circa) hanno un prezzo cli 432 lire l'anno fino al quinto piano compreso, e di lire 416 nei piani superiori, quelli di tre camere (43,2 mq.) costano circa 350 o 330 lire; quelli di due (27,5 mq.) lire 270 o 260; fi-

nalmente le camere separate Yengano affittate a 130 lire circa. In media il prezzo d'affitto per ogni mq. è di 8 lire, inferiore assai a quelli degli edi- fizi situati nello stesso quartiere; di più, gli inqui- lini, in capo a tre, o sei o dodici anni, usufruiscono di un ribasso del 3, o del 6, o del 10

%

sul costo di

affitto. Tutte queste cifre dimostrano come si possa benissimo conciliare il benessere delle famiglie o- peraie coll'interesse dei proprietari.

Edifi::;io in corso Damnesnil (,·edi fig. 5) . . -\bbiamo qui un altro bellissimo gruppo cli case operaie costruito dalla ({ Fondation n, sano e pieno di luce e d'aria. La costruzione in forma di quadri- latero irregolare, ha nel suo centro un Yasto cortile, occupato in gran parte da giardino.

Si hanno in tutto cento ottantaquattro alloggi e nonostante ciò l'edificio non ha affatto il pesante aspetto di caserma comune a queste fabbriche (vedi figura 6) e ritrae buon Yantaggio da alcune piccole terrazze e da una certa Yari-::tà nell'ornamentazione.

Al pian terreno esistono una sala di lettura, un la- Yatoio, i bagni e le doccie, con gabinetti speciali per i bagni medicati e per quelli per bambini; ai lo-

Fig. 6 · Veduta fotografica dell'edificio della Società

" La Fondation ,, costruito nel Corso Daumesnil.

catari, mediant il paga111ento di 16 lire l'anno, ven- gono distribuiti, sia per i bagni che per il laYatoio.

dei buoni in proporzione al numero delle persone componenti le famiglie.

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RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

L'accesso agli alloggi è disimpegnato da noYe scale ben illuminate, tutte in legno fino all'ultimo piano; poi per una scala in ferro si accede al tetto sul quale si può salire facilmente, in caso d'incen- dio, ed esso è proYYisto tutto all'ingiro da un riparo per eYitare disgrazie. Anche qui come nelle altre case già descritte, ogni pianerottolo non dà accesso che a due o al massimo a tre alloggi, in modo da eYitare le dannose promiscuità. >:egli alloggi non manca nè aria nè luce : la disposizione è analoga a quella degli altri edifizi,; soltanto la cucina è se-

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Fig. 7. Fig. 8.

piccole camere. Nei piani superiori (Yedi fig. 9) si hanno altre camere; Ye ne sono in tutto 108, ed inol- tre y'è un parlatorio e dei bagni, nonchè l'impianto per distribuire l'acqua calda a tutti i piani.

L'architettura e la decorazione di questo edifizio sono di una semplice eleganza; luce, aria e pulizia : eccone le cara'fieristiche; gli ambienti hanno un aspetto piaceYole coi loro paYimenti in mosaico, le pareti dirinte in bianco con qualche ramo cli fiori ed i mobili tutti in pitchpin.

Tutto questo· bell'edificio non ha costato che

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Fig. 9.

Piante della casa per le impiegate deìle Poste e Telegrafi.

parata dalla sala da pranzo per mezzo d'un assito 615.000 lire di cui 218.000 per il solo terreno; la co- con porta. Gli affitti vanno da 200, a 545 lire ed struzione, per la quale si è largamente usato il ce- anche qui vi sono premi per chi abita per più anni mento armato, costò 315.000 lire e con altre 59.000

consecutivi nella casa. lire si acquistò tutto il mobiglio. Le camere molto Un altro esempio di abitazioni economiche, che comode e belle si affittano da 20 a 30 li re al mese e diYersifica alquanto da quelli fin qui citati, lo tro- le inquiline possono con poca spesa, nello stesso le- viamo nell'edificio costruito, in via Lille, dalla So- cale, prendere i loro pasti e passare in buona com- cietà cc La 1\laison des Darnes des Postes, Telegra- pagnia le ore cli libertà.

phes et Téléphones » per dare alloggio e vitto a Questi pochi esempi di abitazioni sane ed econo- buon mercato a questa numerosissima categoria di miche recentemente costruite provano come sia pos- impiegate. In questo edifizio, la cui posizione è sibile risolvere questo problema tanto importante.

assai Yantaggiosa per chi lo deYe abitare, si pos- in modo efficace e rimunerati\·o, anche nei grandi sono distinguere due parti : il circolo al pianterreno centri, e dovrebbero incitare i proprietari di stabili e nel sottosuolo, col suo ristorante, le sue sale da a continuare in questa Yia, compiendo l'opera così the e quelle di lettura; e le camere che occupano sei bene iniziata dalle Società qui ricordate.

piani con vista verso Yia e sul giardino. Nel sotto- Ing. E::'lnL-\ STR,\DA. suolo, (vedi fig. 7) ben illuminato e di facile acces- - - - -·- - - - --

_so, hanno posto i laYabi, gli spogliatoi, i vater-clo- sets, la laYanderia, la cantina, la credenza, la cucina col montapiatti posto al cli sotto della gran sala da pranzo.

Al pianterreno (Y. fig. 8). il Yestibolo dà in un ambiente di disimpegno (hall) su cui s'aprono: la sala di lettura e la sala da pranzo: una galleria-Ye- rancla, con Yista sul giardino, la guardaroba e tre

DEI V.'IPOR ! O G.~\S >l"OCJVI

PROVENIE~Tl

DAI CA:.II~I DELLE FABBRICHE.

D.r E:vnuo JEMINA.

Da poi che Torino ed altre grandi città italiane hanno assunto l'importanza di grandi centri di in- · dustrie e lo sviluppo necessario di queste, anche

HIVlSTA DI iNGEGNERIA SANITARIA 39

delle insaiubri, Ya costantemente crescendo, nuon problemi igienici e n uoYe misure vengono adottan- dosi in pro' della salute pubblica specie là dO\·e alle numerose fabbriche si addensano le abitazioni cit- tadine.

.\Ile antiche, smgenti qua e là in numero es'guo nei punti periferici, altre nuoYe fabbriche più po- tenti si aggiunsero, ed intorno ad esse andarono moltiplicandosi nuoYe aree fabbricabili e nuoù cen- tri abitati.

In mezzo a tanta popolazione quindi le emana- zioni cattiYe e gli inquinamenti dell'aria nelle zone conii nate sono segnate, dagli stessi abitanti, con maggior rapidità che nei tempi andati. Anni sono, spcci,e in determinati periodi, i cittadini torinesi la- mentaYano il diffondersi di odori sgradeYoli, riYer- santisi, a seconda dei venti, in alcuni rioni della cittù, e ne ricercaYano l'origine in talune 5peciali e mal condotte industrie.

E' bene rileYare che buona parte cli detti fetori temporanei non erano da attribursi alle fabbriche, e se in minima parte da esse prO\·eniYano, nel ter- mine di pochi anni, per la solerzia del nostro Uf- ficio d'Igiene, ne furono rimosse le cause.

Con l'applicazione poi ciel nuoyo Regolamento per le industrie insalubri proposto dall'Ufficiale Sa- nitario della città di Torino, apprornto dalla Giun- ta municipale e dal Consiglio proYinciale sanita- rio, ed in vigore dal gennaio 1908, sarà in breve disciplinato l'andamento di tutte le industrie agli effetti dell'igiene.

na questione pratica parmi ancora agitarsi : Gli industriali da una parte, i privati e gli stessi tutori dell'igiene pubblica dall'altra, sono ancora in contrasto per la seguente ragione che si esplica rolla seguente domanda:

« Ancorquando siano seguiti i metodi più mo- derni di depurazione dei gas o vapori uscenti dai camini di tiraggio, 'ammesso che la miscela gassosa all'atto dello scarico possa ancora contenere traccie tah·olta sensibili di gas nocivi, in qual modo si po- trà decidere se tali gas sono dannosi alla salute pub- blica ed alle coltivazioni-agricole; ed in tutti i casi, SP riconosciuti dannosi, quali devono essere i limiti fissi e determinabili, circa la loro presenza nella mi- scela stessa, al di sotto dei quali detti vapori, spe- cie se mescolati ad una determinata altezza dal suo-

· 10 con sufficiente volume di aria atmosferica, deb- bono considerarsi innocui ? n.

La questione fu dibattuta non solo, come s1 e c!Ptto, dai cultori delle igieniche discipline, ma so- wnte anche dai priYati, i quali, pur ricorrendo alle deliberazioni del magistrato ordinario pel ricono- scimento dei danni presunti od effettivi da essi pa- titi. o nella persona o nella p~oprietà, non sempre rimasero soddisfatti.

11 giudice, nelle sentenze emesse, per vari casi, non potè pronunciarsi contro l'industriale condut- tore dell'industria ritenuta noci\·a e dannosa dei priYati; poichè il magistrato non a\·eya elementi sufficienti per giudicare la colpa dell'industriale, i I quale d'altra parte aYeYa diritto di esercitare un'in- dustria, che, se ben condotta, doveva essere in- nocua.

Infatti la legge italiana non contempla il limite di tossicità od anche di acidità dei gas dannosi pro- dotti da cei:te industrie ed emessi nell'atmosfera tanto in luogo abitato, quanto in aperta campagna.

Il Yasto ed accurato Regolamento della città di Torino, dianzi citato, con opportune disposizioni di massima e nelle linee generali, provvede alla ri ..

soluzione di tutte le questioni inerenti le industrie insalubri, completando 111 buona parte la stessa legge.

Importantissimi a questo riguardo sono gli arti- coli r 2 e 13 :

Art. 12. - I prodotti gassosi, irritanti, tossici o comunque nociYi, deYono sottoporsi ad opportu- ni processi di condensazione, neutralizzazione chi- mica, saturazionf', trasformazione pirogenica od equivalenti, cli proYata efficacia, e confacenti alla loro stessa natura; anche per questi processi la-scel- ta è rimessa agli industriali, riservandosi l'Auto- rità comunale cli assicurarsi, con le solite forme, sulla validità aei medesimi e sulla loro costante ap- plicazione.

Art. 13. - Trattandosi di vapori acidi corrosi- Yi, o di emanazioni notoriamente insalubri, la con- densazione od i processi equivalenti dovranno ap- plicarsi in grado intensivo, limitando lo srnalti- rnento per mezzo dci caniini alla rninirna qiiantità possibile di detti 7Japori od emanazioni, e cioè alla sola porzione di essi non direttamente condensa- bile.

Orbene,· quale potrà essere il limite cli questa mi- nima quantità possibile, quale sarà la porzione di Yapore nocivo non direttamente condensabile che può sfuggire, coi moderni processi di purificazione dei gas, dai camini di tiraggio, sapendo che se teo- ricamente si può tentare di condensare od elimina- re totalmente il vapore nocivo, praticamente, nel- l'industria in grande, anche adottando processi per- fezionati, piccole quantità cli gas nociYi sfuggono alla depurazione?

Gli articoli citati lasciano liberi gli industriali circa il modo cli provvedere alla depurazione, ma la norma fissa in caso di trasgressione dell'indu- striale e in caso di contestazione e di necessità di giudizio non è nettamente determinata.

L'Autorità comunale possiede tutti i mezzi ne- cessarii per eseguire il dovuto controllo: ma l'in- dustriale a sua volta non può forse invocare 1111

(5)

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DI INGEG0:ERIA SA~lTARIA

certo limite min1rno e fisso di tolieran:;a per i gas nocivi da esso prodotti?

Per concorrere alla soluzione dell'importante questione citerò per ora alcuni esperimenti pratici conaotti su talune fabbriche della proYincia di To- rino : più tardi riporterò esperimenti e studi attual- m,ente in corso sul grado di acidità dell'aria atmc- sferica alle diYerse distanze dai camini di tirao-o-io

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di fabbriche torinesi effettuati in di·.-erse stagioni alla temperatura e pressione ossen·ata nella giornata di .esperimento; per ora mi limito a citare alcùne prO\·e condotte sui vapori percorrenti l'interno dei camini di tiraggio di qualche fabbrica, quali si im- mettono nell'atmosfera, allo scopo di poter formu- lare alcune considerazioni finali.

Le ossen·azioni furono limitate alle fabbriche per la produzione di acidi minei:afi e più speciàlmente riflettenti la fabbricazione in grande dell'acido sol- forico e della trasformazione d.~i fosfati minerali in superfosfati coll'acido solforico stesso.

1 •0 - l11d,ustria dell'acido solforico :

Dall'ispezione delle fabbriche di acido ·solforico si osserYarono le solite parti essenziali : forni, torre di Glover, camere di piombo e torre di Gay-Lussac.

I forni, a griglia, destinati all'impiego di pirite in pezzi, hanno presentato e nei particolari e nel loro co,:iplesso di essere ben costrutti ed in ottimo stato di manutenzione; le operazioni di carica df'i forni colla pirite e di scarica delle ceneri procedono senza che dalle bocche di carica 0 dal cinerario Yi sia uscita o disperdi mento di acido solforico; anzi è effettuato un abbondante tiraggio di aria dall'e- sterno, tanto che l'ambiente è priYO del caTatteri- stico e penetrante odore di acido solforoso.

Le camere di piombo, per lo più in numero c.l1 due, una di testa e l'altra di coda, sono costrutk con ogni regola d'arte e furono sempre trm·ate a per.fetta tenuta.

Circa le torri, la colonna d~nitrante o di Glon~1·.

ha funzione di capitale importanza pel fabbricante, ma non ne ha per- la natura dei gas che· possonj scaricersi nall'atmosfera.

Altrettanto non può dirsi per la torre assorbente di Gay-Lussac poichè !'in-terno dell'apparecchio non deYe comunicare con l'aria esterna se non median-·

te il tubo di· scarico della stessa Gay-Lussac. Ora questa toi;re assorbente misura, nelle fabb-riche ispe- zionate, un'altezza di. m. r T .a 12 e termina-con un tubo di piombo di m .. 2, cosicchè lo scariso dei ,_~as

esausti si fa ad un 'altezza di circa m. 14 dal suolo. Poichè tutte le parti nominate erano in perfette:

ordine, l'unico scarico di gas nell'atmosfera si ef .. fettua colla torre di Gay-Lussac.

I gas emessi da qt]esta potrebbero essere noci 1·1

per la presenza di notevoli quantità di prodotfi n~-

trosi. In realtà detti p1:odotti non si notano o sol) in minima traccia.

ì\è è il caso per affermarlo con certezz~ di ricor- r.ere ad un esame analitico dei vapori stessi, poiclv'::

bastano piccole quantità di prodotti nitrosi per dar luogo ad una speciale colorazione giallo-rossast:a alla colonna gassosa sm·rastante la torre, colnra. zione che li renderebbe facilmente visibili.

E' noto che i prodotti nitrosi sono molto preziosi.

e siccome il tornaconto è garanzia più di ogni altra efficacia, il fabbricante cerca con tutti i mezzi di ri durre al minimo la quantità che ne scarica nell'at- mosfera; se questi fossero in quantità eccessiv·-;, molto prima di riuscire dannosi al vicinato riusc;- rebbero ,economicamente dannosi all'azienda ra~

presentando una ingente perdita pel fabbricant ..

Quindi in tutte le loro parti le fabbriche di acido solforico a 50°-51° B. non presentano, se sorveglia- te, pericoli note,·oli circa il disperdimento cd em'.-1- nazioni nell'atmosfera di gas nociYi, e l'indice limi- te dei prodotti tossici che possono svilupparsi alla sommità della Gay-Lussac non è reso necessario, bastando, carne indicatore la prese11:::a o non della colonna giallo-rossastra più o 1neno intensa dei pro- dotti nitrosi alla bocca di scarico.

2.0 - - Industria dei superfosfati:

Nell'ispezione di queste fabbriche, l'operazione essenziale; per le nostre osservaziòni, è quella dci trattamento dei fosfati minerali con l'acido solfo- rico onde trasformarli in superfosfati. Il trattamen- to in genere si fa mediante un'impastatric.e di si- stema perfezionato; il prodotto pastoso che ne esce cade o nell'una o nell'altra di due camere in mu- ratura destinate a contenere il superfosfato di re- cente preparazione sino a che si siano compiute le reazioni in esso iniziate.

Le fabbriche in parola, al fine di evitare l'inqui- namento dell'aria e i danni e,·.entuali aveYano im piegati tutti i mezzi oppoi:tuni per l'assorbiment'J e condensazione dei gas.

Infatti le due camere suddett~ sono in comuniccl zione col basso di una torre assorbente di tipo mo- derno a sezione quadrata di m. r di lato, alta m. 4.

questa torre è destinata a-trattenere i gas nocivi sciogliendoli nell'acqua.

Le parti laterali della torre sono piane, fatte in lamiera di piombo sostenuta da apposita impalca- tura di legno; la parte superiore pui:e in lamiera di piombo è concaYa e porta un centinaio di forel- lini del diametro di millm. 4-5 irregolarmente di- sposti. All'interno di essa portatavi da un tubo di piombo, del diametro di millm·. 30, cade l'acqua pro,·en ien t·~ da. un serbatoio attigue. Il serbatoio è alimentato da una -pompa a motore ..

La torre all'interno è ancora riempita di mattoni

RIVISTA DI INGEGNERfA SANITARIA ·Il

refrartari sfalzati l'uno sull'altro per modo da non impedire il passaggio dei gas nè quello dell'acqua. La sommità della torre, mediante un canale di legno a sezione quadrata di cm. 40 di lato, comu- nica c l basso di un camino circolare, in muratura, alto circa m. 24 e del diametro di circa·cm. 70. Alla base del camino, nell'interno di esso ed in posizio- ne diametralmente opposta all'immissionè del ca- nale ora cl scritto. si troya un focolare destinato a riscaldare la coionna d'aria contenuta nel camino ed a promuoYerne così un movimento ascendente di essa.

Lo sbocco del camino dei gas provenienti dalla torre assorbente ed il focolare sono separati da un diaframma in muratura disposto secondo un dia- metro del camino allo scopo di ottenei:e il paralle- lismo dei torrenti gassosi prima della loro mesco- lanza.

Per tal modo i gas, costretti ad attraversare la torre assorbente, con circolazione inversa rispetto

~ll'acqua che \"Ì sgocciola, Yi abbandonerebbero 1e parti solubili e nociYe, e così lo scarico loro nell'at- mosfera, effettuato a grande altezza, previa mesco- lanza con una preponderante quantità di aria e pro- dotti di combustione, riuscirebbe innocuo.

Le cose adunque erano disposte in modo da as- sicurare la depurazione dei gas.

E' chiaro però che non basta l'aver collocato co- munque una torre assorbente per acquistare dell'a- ria. E' indispensabile che l'apparecchio funzioni efficacemente, tantopiù che l'esperienza ha provato che non basta aumentare l'altezza a cui si fa !o scarico, (in tal modo si aumenterebbe soltanto i)

diametro della zona a corona circolare sull'abitato che può essere minacciata di danno), ma occorre che i gas noci,·i siano eliminati.

QUESTIONI

TECNICO · Sf\ "l !Tf\R IE DEL GIORNO

GRAflCfIE PER DETER~IINARE IL GRADO IGROì\IETRICO DELL'ARIA.

L'ing. Fri:ihlich dà notizia di queste sue tabelle nel Gesundheits-lngenieur, );". 50, r908. Esse sono Yeramente interessanti e possono prestare dei ser- Yizi molto utili nella tecnica dei riscaldamenti co- me pure possono eYitare calcoli, sempre èomplèssi, in caso di collaudi di impianti di ventilazione.

Senza aggiungere altri ragionamenti diamo qual- che esempio dell'impiego di queste nuove tabelle ritenendo che questi siano la migliore dimostrazione della loro pratica utilità, premettendo che, come OYYio, esse hanno l'ufficio di stabilire quanti gram- mi di acqua dew· essere dato per mc. di aria onde

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RIVISTA DI JNGEGNERIA SANITARIA

la massa d'aria in questione, ad una data tempera- tura, mantenga o raggiunga un dato grado di umi- dità relati,·a. Spiegato il principio, riportiamo sen- z'altro il modo pratico dell'uso.

Immaginiamo di Yoler portare una massa d'aria, esistente in una sala, per concretare, da un grado igrometrico del 35

%

esistente a 26° C., ad una umi- dità relatiYa invece dcl 70

% ,

pur permanendo in- Yece nell'ambiente sempre temperatura eguale. Dal- la tabella ra si Yede che la inclinata indicante la temperatura 26° C. incontra la ordinata del 70

%

in un punto che ci dà come risultante: che per ot- tenere quelle condizioni bisogna somministrare ad ogni mc. di aria ambiente grammi 16.9 di acqua.

Ripetendo l'operazione tra le rette indicanti 26° C.

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%

e quindi nuoYamente compiendo la lettura si troYa che nell'ambiente esistono effettivamente grammi 8,4 di acqua.

Sarà perciò necessario, onde raggiungere ìe con- dizioni fissate nel presupposto, di immettere nel- l'ambiente grammi 16, 9 -8,4

=

8,5 di acqua per ogni mc. di aria esistente.

Si può invece voler sapere quanti grammi di ac- qua si devono immettere per mc. d'aria dato che sì voglia mantenere costante il tenore del 75

%

di umidità relativa in un ambiente, che si troYi prima a temperatura di 18° C. e che poi salga a 24° C. In questo caso: osserYato che l'incontro tra le rette 75

%

e r8° C. avYiene in corrispondenza della ascis-

sa grammi r r ,4, mentre quello tra 75

%

e 24° C.

an riene in corrispondenza im·ece di quella 16 2.

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dalla tabella ra si deduce, che per risoh·ere il pro·- blema postoci si devono consegnare all'ambiente grammi r6.2 -- I 1 4 = 4.8 di acqua per mc. di esso.

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Egualmente si può calcolare quanta umidità ven- ga esportata in grammi in un sistema di essicca-· toio. Così ad esempio (tabelle Ia e 2•) : se dell'aria entra in un ambiente a temperatura di 20° C. con un grado di umidità pari al 70

% ,

ed esce con eo-ua-

le quantitativo di umidità relativa, ma con

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ratura i1wece eleYata a 50° C., risulta molto facil ..

mente dalle tabelle che il quantitati,-o di umidit~

esportata per mc. di aria ed in grammi è di 57 .7 - 12.2 = 45,5. Ossia, in questo caso, l'aria esporta dagli oggetti messi nell'ambiente ad asciugare una tal massa di acqua.

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E' ovyio, che anche variando il grado io-rome- trico dell'aria, tra arri'.·o ed uscita

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il calcolo rimane facile e molto rapido.

Altra applicazione molto pratica delle tabelle, è quella di poter con grande comodo ricaYare, (dato il grado igrometrico dell'aria e la temperatura), in., Yece a quale temperatura si deve discendere per ot- tenere il punto di rugiada nell'ambiente. Infatti. ad esempio, si abbia il 70

%

di umidità e 50° C. di temperatura (Tabella 2a) basteri~ seguire la retta dei

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grammi, lino clie questa raggiunge quella di 100

% ,

e si rica1·a che la temperatura alla quale si deve di- scendere nell'ambiente, sarà di 43° C.

Dall'insieme di questi pochi esempi illustrativi, si Yede quanti buoni risultati possano offrire ai tec- nici queste tabelle. che hanno poi il grande yantag-- gio di poter essere maneggiate con estrema facilità e sopratutto, eliminando qualunque calcolo, dando

immediatamente i.I risultato cercato. B.ini.

I PERICOLI ED I VANTAGGI DELLA CO.:\SERV ..---\.ZTO)JE DELLE UOVA

IN FRIGURIFERO.

Sona i metodi di conserrnzione industriale dcl!c uo';a si sono scritti degli interi Yolumi, e si co11- i.ano almeno una dozzina di metodi che hanno fa.

ma di Yeramente utili. A dir il Yero c'è da dubitare che tutti i metodi che hanno goduto o godono [,, bcne·;ulenza del pubblico, possano in effetto ser- 1-:re : così i metodi di conservazione nella sabbia e quelli di paraffìnamento o di protezione col:;•

cera, donebbero essere consiclèrati almeno come sospetti.

Tra i metodi chimici quelli che più e meglio pDs- sono consigliarsi, sono quelli basati sulla con- scn·azione nell'acqua di calce o in una soluzimw di silicato potassico, addizionato di sali cli magne- sia. In questa soluzione si può eyitare anche la-dif- fusione dei costituenti dell'uovo e si ottiene una conscn-azione. accettabile sotto ogni rapporto.

:\la da quando sono stati introdotti i frigoriferi ed i mezzi di consen·azione con apparecchi a con- gelamento, si è dato a questi una grande impor- tanza anche a proposito della consen-azione delk uoYa. Ed i primi saggi fatti in questo campo, han- no in realtà giustificato le speranze. Ma poscia non sono mancate anche Yoci discordi, le quali hann0 rileYato come non sempre il frigorifero mantenga alle u Ya la fragranza ed il gusto caratteristico, co- me qualche volta le m difìchi, per modo che estrat- te dalle celle di congelamento, in breYe tempo si al- terano profondissimamente.

Per questo, data la grande importanza igienicJ e industriale della quistione, merita un breYe cen- no lo studio di Rappin e Tharreaud, i quali hannri comunicato al Congre.;;so del freddo appunto intor- no alla consen-azione delle uova in celle frigorifiche. Essi ossen·ano come 110:1 si debbono conserYare se non uoYa fresche e sane, mentre in effetto Yengono spesso poste nelle celle frigorifiche delle uO\·a che sono già più o meno profondamente alterate. Per ta- li uova non esiste alcun mezzo di riparazione, ed è

una pratica profondamente sbagliata quella che ta- luni industriali seguono. di mettere anche uoYa :n iniziata alterazione nel frigorifero, colla speranz:i

di arr starne la alterazione e di utilizzate così 111

diversa guisa le uova.

Quindi se si ha qualche insuccesso nella pratica della consen·azione delle uova in frigorifero, la ragione prima di insuccesso deve cercarsi nella qualità delle uoYa che Yengono poste a conservare. .-\nche le uoYa semplicemente sospette devono es- sere eliminate, rico1:renclo se del caso all'esame fi.

sico delle uO\·a (esame delle macchie per traspa- renza).

Operando così, la prima garanzia per la buona conserYazione delle uoYa è ottenuta, e non si ha più aliora a temere neppure il pericolo delle muffe che tutti i grandi Yenditori ricordano.

1:na seconda buona norma riguardante le uoYa che Yogliono ,-enire consen·ate in frigorifero, è la temperatura . .:\on bisogna eccedere negli abbassa- menti termici, perchè se la temperatura è molto bassa, l'acqua contenuta nell'uo,·o può gelare, e in ogni caso succedono modificazioni chimiche pro- fonde nelle molecole proteiche e anche nella leci- tina dell'uO\·o, modificazioni che poi si rivelano per una serie cli altre modificazioni fisiche clell'uoYo e per profonde yarianti del gusto. Quindi i frigoriferi per uoYa deYono dare temperature alquanto supe- riori a quelle che si ritengono come meglio adatte per la buona consen-azione delle carni e ael pesce, e le temperature cli 4 a - 5° C. sono eccessive per un alimento così delicato. La massima parte dei produt- tori si accorda cogli ossen·atori di laboratorio, nel- lo stabilire che per le uova la temperatura ideale è di -0°,5. senza oltrepassare questo limite. A

+

r0 la temperatura è già eccessivamente elevata.

Una ultima condizione di massima importanza è quella riferentesi alla umidità. Per le uova una eYaporazione eccessiva. modifica subito il gusto e il potere nutritivo dell'alimento: l'ideale è mante- nere uno stato igrometrico con una umidità corri- spondente al 'i8

% .

I due Ai\. citati pensano che soddisfacendo a queste condizioni la consen·azione frigorifica per

le uova sia un processo ideaie. K.

NUOVA SPAZZATRICE-RACCOGLITR

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Al TOi\IOBILE

proposta dall'Ing. GTJERRINI.

La macchina const cli 3 parti essenziali: un carro automobile (da HP. rS-24), di uno spazzolone in- stallato sul carro, e cli una cassa per immagazzi- nare le materie raccolte.

li carro automobile ha una larghezza di m. r .25 tra i lungheroni, e dalle ruote posteriori in avanti ha un Yano perfettamente libero di m. r.25 x r.40;

in questo ,-ano è situato la spazzolone.

Ql!esto è montato su un albero che gira in 'due sopporti che possono spostarsi verticalmente sù

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