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MERCATI AZIONARI 2 MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY 6 VARIABILI MACROECONOMICHE 8

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14 SETTEMBRE 2021

Direzione Financial Advisory | Markets Strategy

MERCATI AZIONARI 2 MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY 6 VARIABILI MACROECONOMICHE 8

SOTTO I RIFLETTORI 10

BCE: IL CAUTO INIZIO DELLA FUTURA SVOLTA POLITICA MENO ACCOMODANTE

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MERCATI AZIONARI

Nella settimana passata le principali borse azionarie hanno mostrato andamenti negativi, con l’indice globale in ribasso del -1,2%. Oltre all’aumento dei contagi da variante Delta, i mercati sono stati influenzati dalla riunione della BCE tenutasi giovedì.

Negli Stati Uniti, il Beige Book pubblicato in settimana ha mostrato come l’economia americana abbia subito un rallentamento negli ultimi mesi, e come la nuova variante Delta continui a impattare negativamente i settori dei viaggi e del tempo libero, penalizzando la performance dei listini azionari. Allo stesso tempo tuttavia, il mercato del lavoro ha mostrato un proseguimento del recupero: il dato sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione ha infatti mostrato un aumento di 310 mila unità, un valore inferiore alle 345 mila della settimana precedente. Gli occhi sono ora puntati sul dato dell’inflazione di agosto e dalle conseguenti decisione che verranno prese dalla Fed circa le prossime mosse di politica monetaria.

Settimana più ricca di avvenimenti macro in Europa. L’evento più importante è stato senza dubbio la riunione della BCE in chiusura di settimana. Il Consiglio direttivo della BCE ha sottolineato come le prospettive per l’economia del Paese siano in miglioramento e ha annunciato un “ritmo moderatamente inferiore” degli acquisti nell’ambito del programma PEPP rispetto ai due trimestri precedenti dell’anno.

Tutti gli altri strumenti di politica monetaria sono rimasti invariati. Il presidente Lagarde ha altresì comunicato che il sostegno alla politica monetaria non sarà ritirato bruscamente e che quello di dicembre rappresenterà il prossimo incontro politico chiave. In Germania, lo ZEW ha comunque mostrato come gli investitori continuino a stimare un rallentamento della crescita a causa dell’aumento dei contagi: l’indice è infatti sceso a settembre a 26,5 punti dai 40,4 precedenti. Il listino inglese è arretrato del -1,5%, nonostante i dati in miglioramento sulla produzione industriale, cresciuta a luglio dell’1,2% m/m.

Al contrario, le borse asiatiche hanno registrato variazioni decisamente positive. Oltre al calo del tasso di inflazione annuale cinese, che si è attestato inaspettatamente allo 0,8% nella rilevazione di agosto, rispetto al consenso del mercato che si attendeva prezzi in incremento dell‘1%, i listini sono stati sostenuti dalla telefonata tra Joe Biden e Xi Jinping, che potrebbe aiutare a mitigare i conflitti tra i due Paesi.

Ottima performance per il Nikkei, sostenuto dai buoni dati sulla crescita del Pil del secondo trimestre in Giappone.

Indici azionari Div.* Valore 2019 2020 1 anno Ytd Ytd € Ultima sett.

MSCI ACWI USD 737 24,0% 14,3% 30,4% 14,1% 18,0% -1,2%

S&P 500 INDEX USD 4.459 28,9% 16,3% 33,5% 18,7% 22,8% -1,7%

NASDAQ COMPOSITE USD 15.115 35,2% 43,6% 38,4% 17,3% 21,3% -1,6%

S&P/TSX COMPOSITE CAD 20.633 19,1% 2,2% 27,5% 18,4% 23,7% -0,9%

S&P/ASX 200 INDEX AUD 7.407 18,4% -1,5% 25,4% 12,4% 11,5% -1,5%

NIKKEI 225 JPY 30.382 18,2% 16,0% 30,8% 10,7% 8,1% 4,3%

MSCI EURO EUR 154 22,2% -5,4% 26,3% 16,5% 16,5% -1,2%

DAX INDEX EUR 15.610 25,5% 3,5% 18,2% 13,8% 13,8% -1,1%

CAC 40 INDEX EUR 6.664 26,4% -7,1% 32,6% 20,0% 20,0% -0,4%

FTSE MIB INDEX EUR 25.686 28,3% -5,4% 29,6% 15,5% 15,5% -1,5%

IBEX 35 INDEX EUR 8.695 11,8% -15,5% 24,2% 7,7% 7,7% -1,9%

FTSE 100 INDEX GBP 7.029 12,1% -14,3% 17,1% 8,8% 14,2% -1,5%

MSCI EMERGING MARKET USD 1.309 15,4% 15,8% 20,6% 1,4% 4,9% -0,5%

MSCI AC ASIA x JAPAN USD 842 15,4% 22,5% 18,6% -0,1% 3,4% -0,2%

SHANGHAI COMPOSITE CNY 3.703 22,3% 13,9% 14,5% 6,6% 11,7% 3,4%

HANG SENG INDEX HKD 26.206 9,1% -3,4% 7,8% -3,8% -0,8% 1,2%

S&P BSE SENSEX INDEX INR 58.305 14,4% 15,8% 50,1% 22,1% 25,3% 0,3%

MSCI EM LATIN AMERICA USD 2.397 13,7% -16,0% 21,6% -2,2% 1,1% -2,7%

BRAZIL IBOVESPA INDEX BRL 114.286 31,6% 2,9% 15,6% -4,0% -1,1% -2,3%

S&P/BMV IPC MXN 51.522 4,6% 1,2% 42,4% 16,9% 21,4% -0,6%

MSCI BRIC USD 380 19,8% 15,4% 11,6% -3,2% 0,1% 0,2%

MOEX 10 INDEX RUB 6.018 27,6% 0,6% 22,9% 11,9% 18,7% -0,3%

MSCI EM. MK EUROPE USD 364 25,5% -15,9% 36,7% 18,2% 22,2% -0,8%

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MERCATI AZIONARI - SETTORI

L’ultima ottava ha mostrato un’elevata volatilità, sia in Europa sia negli USA. La dispersione settoriale è stata orientata verso rendimenti negativi, con alcuni segmenti del mercato che hanno sofferto maggiormente.

In Europa, gli unici due settori a chiudere in territorio positivo sono stati i consumi voluttuari (+0,5%) e i tecnologici (+0,3%). I consumi sono stati sostenuti dai titoli legati al lusso: LVMH (+4,5%), Kering (+1,9%), Compagnie Financiere Richemont (+6,1%), Hermes (+3,7%), Moncler (2,1%). Male il settore auto, con tutti i produttori che hanno chiuso la settimana con rendimenti intorno al -2% / -3%. Ha fatto eccezione Ferrari, unico titolo a chiudere in rialzo (+0,92%). Risultati molto negativi dai titoli retail britannici, in particolare Persimmon (-4,2%), Barratt Developments (-3,7%) e Taylor Wimpey. Il peggiore (-4,9%). Crolla Prosus NV (-4,5%), per i timori di un intervento del regolatore cinese sui titoli tecnologici. Tra i tecnologici, bene i semiconduttori: ASML Holding +1,4%, Infineon +1,3%, STMicroelectronics +0,9%.

Balzo di ASM International, +9,5%. Tonfo dei titoli sanitari che hanno perso il 3,4%. I farmaceutici sono stati quelli che hanno riportato i risultati più negativi:

Roche Holding (-5,7%), Novartis (-5,6%), AstraZeneca (-3,7%), Sanofi (-6,8%), GlaxoSmithKleine (-3,8%). Tutti i titoli utilities hanno riportato rendimenti negativi, coesì come il real estate.

Negli USA, nessun settore ha performato positivamente in termini assoluti. Solo i consumi voluttuari hanno limitato le perdite, fermandosi a -0,3%. Amazon ha chiuso leggermente sotto la pari (-0,26%), mentre le altre big cap avanzano leggermente:

Tesla +0,37%, Home Depot +0,49%, Nike +0,18%, McDonalds +0,15%. Correggono anche i titoli tecnologici (-1,8%): Apple ha perso il 3,5%, Microsoft il -1,8%, NVIDIA -1,6%. Fanno meglio i metodi di pagamento elettronici, con Visa che ha chiuso sulla parità e Mastercard che ha avanzato del 2,1%. Corregge anche il settore energetico (-1,8%) così come quello dei Financials (-1,3%).

Indici azionari Div.* Valore 2019 2020 1 anno Ytd Ytd € Ultima sett.

MSCI Europe Communication

Services Sector EUR 55 0,7% -16,1% 19,9% 13,2% 13,2% -1,3%

MSCI Europe Consumer

Discretionary EUR 221 29,7% 5,4% 39,7% 17,7% 17,7% 0,5%

MSCI Europe Consumer

Staples EUR 286 22,3% -5,9% 9,4% 8,6% 8,6% -0,8%

MSCI Europe Energy Sector EUR 102 3,7% -37,2% 28,4% 13,3% 13,3% -0,6%

MSCI Europe Financials EUR 62 17,2% -17,3% 33,7% 17,0% 17,0% -1,3%

MSCI Europe Health Care EUR 242 28,7% -3,9% 12,1% 14,2% 14,2% -3,4%

MSCI Europe Industrials EUR 338 32,4% 2,2% 35,7% 21,9% 21,9% -0,8%

MSCI Europe Information

Technology EUR 197 36,0% 13,6% 48,5% 37,6% 37,6% 0,3%

MSCI Europe Materials Sector EUR 347 21,2% 6,1% 30,0% 16,6% 16,6% -1,3%

MSCI Europe Real Estate EUR 151 19,0% -14,5% 16,2% 6,3% 6,3% -3,1%

MSCI Europe Utilities Sector EUR 137 25,4% 8,7% 10,5% 0,0% 0,0% -2,7%

S&P 500 COMM SVC USD 283 30,9% 22,2% 42,8% 27,7% 32,1% -1,2%

S&P 500 CONS DISCRET IDX USD 1.462 26,2% 32,1% 21,8% 12,2% 16,1% -0,3%

S&P 500 CONS STAPLES IDX USD 745 24,0% 7,6% 13,2% 7,0% 10,6% -1,3%

S&P 500 ENERGY INDEX USD 357 7,6% -37,3% 47,1% 24,9% 29,2% -1,8%

S&P 500 FINANCIALS INDEX USD 623 29,2% -4,1% 53,4% 27,1% 31,4% -1,3%

S&P 500 HEALTH CARE IDX USD 1.549 18,7% 11,4% 27,9% 17,0% 21,0% -2,7%

S&P 500 INDUSTRIALS IDX USD 860 26,8% 9,0% 33,3% 14,7% 18,6% -2,5%

S&P 500 INFO TECH INDEX USD 2.746 48,0% 42,2% 37,4% 19,9% 24,0% -1,8%

S&P 500 MATERIALS INDEX USD 526 21,9% 18,1% 30,5% 15,4% 19,3% -1,7%

S&P 500 REAL ESTATE IDX USD 293 24,9% -5,2% 32,4% 28,4% 32,8% -3,9%

S&P 500 UTILITIES INDEX USD 346 22,2% -2,8% 16,7% 8,4% 12,1% -1,6%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento dell'indice - Dati aggiornati al 10/09/2021

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MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

RETELIT

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 14 settembre 2021.

Settimana in rosso per tutti i mercati azionari, in particolare il Ftsemib ha perso 1.45%, leggermente meglio invece il resto d’Europa con l’Eurostoxx che ha perso lo 0.75%.

Tra i peggiori settori ritroviamo il bancario e telecom, positivo l’asset management e petrolifero.

Retelit: l’offerente, Marbles, ha abbassato la condizione soglia che rende efficace l’offerta dal 66.67% del capitale sociale di Retelit al 50% + 1 e ha aumentato il corrispettivo dell’offerta da Eu2.85 a Eu3.00. Qualora l’offerente venga a detenere una quota almeno pari al 66.67% al prezzo dell’offerta verrà aggiunto un corrispettivo di Eu0.10. Notizia positiva che aumenta significativamente le probabilità che l’offerta si concluda con successo.

I risultati del 2Q di Avio hanno mostrato nuovamente numeri in calo anno su anno, sebbene in miglioramento rispetto a quelli del 1Q. Ciò si spiega con il fatto che l’attenzione nella prima parte dell’anno si è concentrata principalmente sulla ripresa dei voli del Vega, fattore che ha necessariamente sottratto risorse ad altre attività, come la ricerca e sviluppo dei nuovi lanciatori Vega C e Vega E. A ciò si sono aggiunti i ritardi accumulati al volo inaugurale di Ariane 6. Ciò si è tradotto in un fatturato di Eu75.1mn, in calo del 14.6% anno su anno. Per quanto concerne invece la restante parte dell’anno, sono in preparazione altri lanci, con una parallela accelerazione delle attività di sviluppo di Vega C e Vega E, con l’obiettivo di effettuare il Volo inaugurale di Vega C nel 1Q22. Il Volo inaugurale di Ariane 6 è invece previsto a cavallo tra il 2Q22 e il 3Q 22. Tuttavia, questo non sarà sufficiente per recuperare il terreno perso nella prima parte dell’anno, motivo per cui la società ha fornito una guidance inferiore a quelle che erano le nostre attese ad eccezione per quanto riguarda per il portafoglio ordini. Sebbene i numeri di breve termine potrebbero risultare inferiore alle attese nostre e della società per via di una serie di elementi sopra riportati, le prospettive di medio-lungo termine, orizzonte su cui andrebbero guardate le società operanti in questo settore, appaiono confermate, se non addirittura in miglioramento.

Intervista al Ceo Armani di Iren nella quale vengono anticipati alcuni temi del nuovo piano industriale che verrà presentato a novembre. L’orizzonte decennale del piano permetterà una migliore programmazione delle infrastrutture soprattutto per ciò che riguarda il tema della transizione ecologica, con particolare enfasi su rinnovabili e circolarità. Il piano di investimenti è atteso in forte crescita fino a Eu1bn all’anno. Il gruppo guarderà anche ad ipotesi di aggregazione territoriale per prossimità pensando soprattutto a utility locali che non hanno una struttura industriale. Per quanto riguarda le grandi utility quotate Armani esclude fusioni ma apre alla possibilità di collaborazione in alcune aree di business soprattutto per ciò che riguarda lo sviluppo delle infrastrutture

AVIO

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 14 settembre 2021.

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MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

IREN

SAFILO

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 14 settembre 2021.

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 14 settembre 2021.

Safilo ha annunciato lunedì mattina la firma di un accordo quinquennale per il design, la produzione e la distribuzione della prima collezione eyewear in licenza a marchio Chiara Ferragni. L’intera gamma di occhiali, sia da sole sia da vista, verrà presentata per la Primavera Estate 2022 e sarà disponibile da gennaio 2022.

La notizia è inaspettata e molto positiva per la società. Chiara Ferragni, brand riconosciuto a livello globale con c.25m di follower sui canali social, ha un altissimo potenziale e un bacino di utenza molto allineato ai target di clientela attuali e desiderati da Safilo, molto orientata al digital e alle nuove generazioni. Il brand è molto riconosciuto anche sui mercati del nord America (NY e LA in particolare) e asiatici e potrebbe rappresentare un catalyst positivo per l’ulteriore sviluppo del gruppo. Il rilancio digitale è stato al centro della strategia dell’AD fin dal suo arrivo in Safilo e sta rappresentando il principale canale di sviluppo della società.

L’opzione M&A anche nel caso di un merger of equals (a maggio 2021 si riportavano rumours di un avvicinamento a Marchon) rappresenterebbe un catalyst positivo sulla storia.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24, il CEO di Unicredit, Orcel, oltre che sul dossier BMPS, si starebbe focalizzando sull’analisi delle partnership commerciali che il Gruppo ha attualmente attive nel settore del risparmio gestito e del bancassurance. In particolare, tenendo in considerazione le indiscrezioni riportate da Bloomberg, vorrebbe intavolare una negoziazione per rivedere l’accordo finalizzato con Amundi (scadenza 2026) nell’ambito della cessione di Pioneer che prevede un minimo di vendite mensile garantito ritenuto troppo elevato. Riteniamo che la razionalizzazione degli accordi distributivi sia in ambito wealth management che bancassurance dovrebbe snellire la struttura commerciale, concentrando l’offerta di prodotti e ottenendo un maggiore ritorno per la banca. Tuttavia, un punto cruciale, a nostro avviso, sarà capire l’eventuale volontà del CEO di sviluppare in casa una fabbrica prodotto e le eventuali penali legate ai passati accordi distributivi nel caso questi fossero modificati. Inoltre, riteniamo plausibile che, considerando le già numerose partnership attive, Unicredit non sia disponibile a tenere in piedi la collaborazione tra BMPS e Axa.

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MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Indici Total Return Div.* Valore 2019 2020 1 anno Ytd Ultima sett.

REDDITO FISSO

CASH INDEX EUR 138 -0,4% -0,5% -0,5% -0,3% 0,0%

GOVERNATIVI ITALIA EUR 738 10,6% 7,9% 3,5% -0,7% 0,1%

GOVERNATIVI GERMANIA EUR 443 3,0% 3,0% -0,8% -1,9% -0,2%

GOVERNATIVI EUROZONA EUR 257 6,8% 5,0% 0,3% -1,9% -0,1%

CORPORATE EURO EUR 244 6,3% 2,7% 2,3% 0,1% -0,1%

HIGH YIELD EURO EUR 214 9,5% 1,7% 7,7% 3,6% 0,1%

GOVERNATIVI USA USD 442 6,9% 8,0% -2,4% -1,6% 0,0%

CORPORATE USA USD 354 17,3% 11,3% 2,6% -0,4% 0,2%

HIGH YIELD USA USD 331 14,7% 4,7% 9,3% 4,1% 0,1%

EMERGENTI HARD CURR. USD 939 14,4% 5,9% 3,9% 0,6% 0,0%

EMERGENTI LOCAL CURR. USD 140 13,5% 4,3% 4,7% -3,0% -0,3%

GOVERNATIVI USA EUR 442 6,9% -0,2% -2,3% 1,9% 0,6%

CORPORATE USA EUR 354 19,6% 3,1% 2,6% 3,0% 0,8%

HIGH YIELD USA EUR 331 16,9% -3,6% 9,4% 7,6% 0,7%

EMERGENTI HARD CURR. EUR 939 16,7% -2,3% 3,9% 4,0% 0,6%

EMERGENTI LOCAL CURR. EUR 140 13,5% -3,9% 4,7% 0,5% 0,3%

DIVISE

EUR/USD (var. % USD vs EUR) 1,181 2,3% -8,2% 0,0% 3,4% 0,6%

DOLLAR INDEX (USD vs DM) 92,58 0,2% -6,7% -0,8% 2,9% 0,6%

USD vs paniere EME 56,75 -1,4% 6,0% 2,4% 2,1% 0,7%

COMMODITY

GOLD USD 1.788 18,3% 25,1% -8,1% -5,8% -2,2%

PETROLIO (WTI) USD 69,72 34,5% -20,5% 86,9% 43,7% 0,6%

divisa in cui viene calcolato il rendimento totale - Dati aggiornati al 10/09/2021  

*** Dollar Index (57,6% eur - 13,6% jpy - 11,9% gbp - 9,1% cad - 4,2% SEK - 3,6% chf)

Il focus degli investitori durante l’ultima ottava era relativo all’esito della riunione della BCE di giovedì. La presidente della banca centrale europea, Christine Lagarde, ha dichiarato che gli acquisti netti nel quadro del PEPP si terranno ad un ritmo “moderatamente inferiore rispetto ai due trimestri precedenti”, scongiurando un vero e proprio tapering, mentre per quanto riguarda gli acquisti in ambito APP, essi procederanno ad EUR 20 miliardi mensili; l’intento è evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento che risultano a sostegno della crisi pandemica, soprattutto per evitare un effetto negativo sull’inflazione dell’area euro. La conferma giunge anche per quanto riguarda i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, che rimarranno per ora invariati al -0,50%, circostanza che dovrà proseguire in quest’ottica al fine di veder raggiunto l’obiettivo prefissato sull’inflazione Europea, concordata al 2%. Per quanto riguarda i dati macroeconomici nell’Eurozona, si registra un miglioramento oltre le aspettative degli investitori (13,6%) per quanto riguarda il PIL su base annua, che aumenta del 14,3% rispetto al -1.2% del primo trimestre mentre gli ordini alle fabbriche tedesche per il mese di luglio, stimati in flessione dell’1,00% si sono attestati con un aumento del 3,4%

successivo all’aumento del 4,6% del mese precedente. Per quanto concerne gli USA, dalla pubblicazione dei beige books della Fed si evince che la crescita economica degli USA è rallentata a luglio ed agosto. “La decelerazione nell’attività economica è in gran parte attribuibile al calo dei settori della ristorazione, dei viaggi e del turismo, che riflette i problemi di sicurezza dovuti alla variante Delta e, in alcuni casi, alle restrizioni ai viaggi internazionali”, si legge nel rapporto. I dati del mercato del lavoro hanno mostrato che le nuove opportunità di lavoro sono salite a 10,934 milioni a luglio (previsti 10 milioni), in aumento rispetto ai 10,185 milioni rivisti nel mese precedente. Da inizio anno si confermano positivi i comparti high yield in EUR ed in USD, torna positivo il comparto investment grade in EUR così come il comparto emergenti in hard currency. Per quanto concerne i rendimenti, il Treasury decennale a fine settimana si attesta a 1,333% in rialzo di 1bp, così come il rendimento del Bund tedesco in salita di 3bp a -0,3335%; invariato il rendimento del BTP decennale a 0,698%, spread a 106 punti base. Per quanto concerne le valute, l’USD contro EUR si apprezza arrivando a 1,181 mentre il JPY ha perso lievemente terreno portandosi a 110,12 rispetto a 109,71 dell’ultima ottava contro il USD, come il CNY che tocca 6,4540 per USD rispetto al livello di chiusura dell’ultima ottava pari a 6,4529 per USD. Sul fronte del petrolio, continua la risalita: il WTI chiude a USD 69,72 per barile mentre il Brent si attesta a USD 73,54. Per quanto riguarda l’oro invece la settimana si conclude ancora in lieve discesa, il prezzo di chiusura è infatti pari a USD 1.788 rispetto ai USD 1.830 l’oncia.

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MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Dati al 10/09/2021 1Yr 2Yr 3Yr 4Yr 5Yr 6Yr 7Yr 8Yr 9Yr 10Yr 15Yr 20Yr 30Yr RATING S&P

EMISSIONI IN EURO

GERMANIA -0,67 -0,70 -0,73 -0,69 -0,64 -0,59 -0,51 -0,48 -0,42 -0,33 -0,07 -0,10 0,16 AAA

OLANDA -0,73 -0,71 -0,66 -0,61 -0,55 -0,54 -0,46 -0,29 -0,21 0,25 AAA

AUSTRIA -0,67 -0,71 -0,68 -0,63 -0,53 -0,50 -0,41 -0,29 -0,20 -0,11 0,14 0,36 0,51 AA+

FINLANDIA -0,69 -0,73 -0,72 -0,62 -0,59 -0,47 -0,37 -0,28 -0,19 -0,11 0,14 0,42 AA+

FRANCIA -0,65 -0,67 -0,64 -0,59 -0,42 -0,42 -0,30 -0,19 -0,10 0,28 0,47 0,79 AA

BELGIO -0,69 -0,68 -0,63 -0,54 -0,44 -0,38 -0,27 -0,18 -0,02 0,13 0,49 0,75 AA

IRLANDA -0,65 -0,64 -0,60 -0,57 -0,50 -0,41 -0,32 -0,22 0,04 0,26 0,52 0,74 AA-

SPAGNA -0,57 -0,60 -0,51 -0,49 -0,35 -0,19 -0,11 0,07 0,19 0,33 0,79 1,23 A

PORTOGALLO -0,64 -0,72 -0,69 -0,54 -0,45 -0,27 -0,17 -0,08 0,08 0,23 0,54 0,57 1,18 BBB

ITALIA -0,46 -0,48 -0,31 -0,17 -0,01 0,20 0,28 0,44 0,58 0,70 1,18 1,41 1,70 BBB

GRECIA -0,19 -0,29 -0,25 -0,18 0,03 0,11 0,80 0,91 1,10 1,58 BB

EMISSIONI IN VALUTA LOCALE

SVIZZERA -0,75 -0,72 -0,70 -0,64 -0,58 -0,52 -0,47 -0,39 -0,32 -0,27 -0,10 -0,02 -0,02 AAA

DANIMARCA -0,56 -0,54 -0,46 -0,33 -0,19 -0,03 0,16 0,37 AAA

SVEZIA -0,29 -0,21 -0,08 0,03 0,13 0,21 0,52 AAA

GIAPPONE -0,11 -0,12 -0,10 -0,10 -0,09 -0,09 -0,07 -0,05 -0,01 0,05 0,25 0,43 0,66 A+

GRAN BRETAGNA 0,14 0,23 0,30 0,35 0,42 0,43 0,50 0,60 0,76 0,97 1,08 1,08 AA

AUSTRALIA 0,01 0,26 0,49 0,64 0,80 0,92 1,03 1,16 1,22 1,62 1,90 2,10 AAA

NORVEGIA 0,69 0,93 1,03 1,12 1,18 1,23 1,29 1,34 1,36 AAA

CANADA 0,27 0,41 0,52 0,76 0,83 1,02 1,24 1,64 1,80 AAA

NUOVA ZELANDA 1,30 1,53 1,73 1,95 2,32 2,60 AAA

CINA 2,27 2,49 2,56 2,71 2,70 2,83 2,88 2,99 2,87 3,42 A+

INDIA BBB-

BRASILE 9,72 10,21 10,61 10,85 11,05 BB-

RUSSIA 6,88 6,92 6,93 6,95 6,99 7,12 7,34 7,51 7,72 BBB

TURCHIA 17,91 17,90 17,98 17,59 17,62 17,25 BB-

EMISSIONI IN USD

STATI UNITI 0,07 0,21 0,44 0,82 1,12 1,34 1,86 1,93 AA+

RUSSIA 0,68 0,64 3,10 3,36 BBB

BRASILE 0,51 2,02 2,29 2,44 3,25 3,87 5,20 5,24 BB-

TURCHIA 1,80 2,94 4,27 4,46 4,92 5,34 5,38 5,85 5,84 6,08 6,60 6,80 BB-

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8

VARIABILI MACROECONOMICHE

BCE: PROIEZIONI DI CRESCITA E INFLAZIONE

CINA: PREZZI ALLA PRODUZIONE E PREZZI AL CONSUMO

Ultima settimana DAL 6 AL 10 SETTEMBRE

EUROZONA Attuale Precedente Segnale

9/9

Il Consiglio direttivo della BCE ha riconosciuto le migliori prospettive per l’economia dell‘Eurozona e ha annunciato un “ritmo moderatamente inferiore” degli acquisti nell’ambito del programma PEPP rispetto ai due trimestri precedenti dell’anno. Tutti gli altri strumenti di politica monetaria sono rimasti invariati. La BCE ha dunque fornito un timido segnale di orientamento politico futuro meno accomodante. Il presidente Lagarde ha tuttavia chiarito che la BCE procederà con molta attenzione, che il sostegno alla politica monetaria non sarà ritirato bruscamente e che quello di dicembre rappresenterà il prossimo incontro politico chiave.

-0,50% -0,50%

CINA

9/9

Il tasso di inflazione annuale cinese si è attestato inaspettatamente allo 0,8% nella rilevazione di agosto, rispetto al consenso del mercato che si attendeva prezzi in incremento dell’1%, ad un ritmo invariato rispetto al tasso di luglio. Si è trattato della rilevazione più bassa in cinque mesi, dovuta ad un calo più marcato del costo dei beni alimentari. Anche i prezzi dei beni non alimentati hanno rallentato (1,9% vs 2,1% a luglio), soprattutto in relazione alla componente trasporti e comunicazioni (5,9% vs 6,9%). L’inflazione per affitti, carburanti e utenze (1,1% vs 1,1%) e salute (0,4% vs 0,4%) è rimasta stabile. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,1%

ad agosto, mancando le previsioni dello 0,5% e dopo un aumento dello 0,3% a luglio.

0,8% a/a 1,1% a/a

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 14 settembre 2021

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 14 settembre 2021

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VARIABILI MACROECONOMICHE

Settimana in corso DAL 13 AL 17 SETTEMBRE

USA

Attuale Consensus Precedente

14:30 14/9 CPI 5,3% a/a 5,4% a/a

04:00 16/9 Vendite al Dettaglio -0,8% m/m -1-1% m/m

16:00 17/9 Fiducia dei Consumatori 72,2 70,3

CINA

04:00 15/9 Vendite al dettaglio 7,0% a/a 8,5% a/a

EUROZONA

11:00 15/9 Produzione industriale 0,6% m/m -0,3 m/m

USACome da attese l’inflazione negli Stati uniti si è ridotta marginalmente nella rilevazione di agosto, mostrando una crescita del 5,3% su base annua, un ritmo lievemente inferiore rispetto al dato di luglio (5,4% a/a), soprattutto a causa del calo delle tariffe aeree e dei veicoli usati. Su base mensile la crescita dei prezzi ha rallentato allo 0,4%

m/m contro 0,5% m/m a luglio. L’indice dei prezzi core ha mostrato un calo maggiore rispetto alle attese (4,2% a/a), attestandosi al 4,0% a/a dopo il 4,3% a/a di luglio.

Il calo delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti dovrebbe moderarsi ad un -0,8% m/m in agosto, dopo il -1,1% m/m di lugiio, in virtù di uno spostamento dei consumatori dall’acquisto di beni verso i servizi. Il dato sulla produzione industriale, in pubblicazione in settimana, dovrebbe invece mostrare un marginale calo mensile allo 0,4% m/m (0,9% m/m a luglio).

L’indice di fiducia dei consumatori negli Stati Uniti elaborato dall’Università del Michigan dovrebbe mostrare nella rilevazione di settembre un rialzo a 72,2 (70,3 prec.) a riprova che il sentiment dei consumatori rispetto alle condizioni economiche del Paese è positiva, a possibile ulteriore supporto della crescita.

CINALe vendite al dettaglio in Cina dovrebbero mostrare un calo, con una crescita nel mese di agosto del 7,0% a/a dopo l’8,5% a/a di luglio. Il dato dovrebbe riflettere il rallentamento mostrato dagli ultimi dati macroeconomici pubblicati per il Paese. Anche la produzione industriale, di contemporanea pubblicazione, dovrebbe attestarsi in calo del 5,8% a/a (6,4% prec.)

EUROZONA

Il dato sulla produzione industriale di luglio nell’Eurozona dovrebbe rafforzarsi, con una crescita attesa dello 0,6% m/m (-0,3% m/m prec.). Tuttavia, la scarsa fiducia delle aziende dell’area mostrata dagli indicatori pubblicati la scorsa settimana (Zew) mette in dubbio la durata del rimbalzo.

5,3% a/a

(10)

10

In occasione della riunione del 9 settembre il Consiglio direttivo della BCE ha deciso, inaspettatamente all’unanimità, di intraprendere un “ritmo moderatamente più basso” degli acquisti di asset in ambito PEPP rispetto ai due trimestri precedenti.

Tutti gli altri strumenti di politica monetaria attualmente in essere sono stati riconfermati e lasciati invariati.

Secondo quanto annunciato, l’acquisto settimanale di asset in ambito PEPP dovrebbe ridursi rispetto alla media attuale di EUR 18 miliardi a settimana, rimanendo tuttavia al di sopra della media del primo trimestre di EUR 15 miliardi.

La BCE ha dunque fornito al mercato il segnale tanto atteso di un orientamento politico futuro meno accomodante. Tuttavia, il presidente Lagarde ha chiarito che la BCE procederà con molta attenzione, che il sostegno alla politica monetaria non sarà ritirato bruscamente e che dicembre sarà il prossimo incontro politico chiave.

Le motivazioni principali alla base della svolta della BCE sono legate al miglioramento delle prospettive economiche legate al rallentamento della pandemia e alla rimozione delle misure di blocco. Le stime aggiornate sulle proiezioni di crescita del PIL per il 2021 sono state infatti aumentate al 5,0% rispetto al 4,6% ipotizzato a luglio.

Anche l’attuale picco dell’inflazione è ancora visto come transitorio dalla BCE, sebbene le stime relative all’evoluzione dei prezzi siano state incrementate su tutto l’orizzonte temporale di osservazione (per il 2021 l’inflazione headline è vista crescere del 2,2%

rispetto a stime per un incremento dell’1,9% rilasciate a luglio). Il Consiglio direttivo della BCE ha dichiarato di essere consapevole che “se le strozzature dell’offerta durassero più a lungo e si traducessero in aumenti salariali superiori al previsto, le pressioni sui prezzi potrebbero essere più persistenti”. In occasione della conferenza stampa successiva al meeting, il presidente Lagarde ha inoltre affermato che il raggiungimento dell’obiettivo del 2% necessita ancora di supporto da parte della banca centrale.

La nuova strategia della BCE prevede che un rialzo dei tassi di interesse sia legato al raggiungimento del target del 2% ben prima della fine dell’orizzonte di proiezione che attualmente termina nel 2023. Sebbene le proiezioni sull’inflazione siano state aggiustate al rialzo, il livello dei prezzi rimarrà ben al di sotto del target, giustificando tassi invariati ancora a lungo.

La BCE deciderà sulla posizione post-PEPP nella riunione di dicembre: in quell’occasione si potrebbe anche assistere all’annuncio di una ricalibrazione del programma che non dovrebbe tuttavia concretizzarsi in un ritiro improvviso del sostegno, al fine di consentire all’economia un’uscita gradualmente dalle misure di crisi.

SOTTO I RIFLETTORI – BCE: IL CAUTO INIZIO DELLA FUTURA SVOLTA POLITICA MENO ACCOMODANTE BCE: ANDAMENTO PEPP (EUR MLD)

BCE: STIME INFLAZIONE NELL’EUROZONA

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