• Non ci sono risultati.

MERCATI AZIONARI 2 MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY 6 VARIABILI MACROECONOMICHE 8 04 GENNAIO 2022

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "MERCATI AZIONARI 2 MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY 6 VARIABILI MACROECONOMICHE 8 04 GENNAIO 2022"

Copied!
9
0
0

Testo completo

(1)

04 GENNAIO 2022

Direzione Financial Advisory | Markets Strategy

MERCATI AZIONARI 2

MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY 6

VARIABILI MACROECONOMICHE 8

(2)

2

MERCATI AZIONARI

I listini azionari mondiali hanno terminato l’ultima ottava del 2021 in territorio positivo. L’indice globale ha registrato un rialzo dello 0,8% per le maggiori prospettive di crescita economica per il nuovo anno, nonostante l’aumento dei contagi dettato dalla variante Omicron del virus e le prospettive di una politica monetaria meno accomodante nel breve-medio periodo.

Negli Stati Uniti, i mercati azionari hanno mostrato performance positive, con l’S&P 500 che ha raggiunto livelli record registrando una crescita settimanale dello 0,9%. Sul fronte dei dati economici, il deficit commerciale attribuibile allo scambio di merci negli Stati Uniti è aumentato fino a raggiungere il massimo storico di USD -97,78 miliardi nel mese di novembre (contro USD -83,2 miliardi del mese precedente). Le importazioni di merci sono aumentate del 4,7% a USD 252,43 miliardi, riflettendo la continua ripresa della domanda interna dovuta all’aumento dei salari e alla crescita economica. Le esportazioni invece sono diminuite del -2,1% a USD 154,66 miliardi prevalentemente a causa delle minori vendite di beni strumentali (-3,0%), di forniture industriali (-2,3%) e di veicoli (-2,3%). Sul mercato immobiliare, il numero di contratti di vendita di case in via di conclusione in novembre è diminuito del -2,2% m/m, una variazione ampiamente al di sotto delle attese (0,5% m/m) e dell’aumento registrato nel mese precedente (7,5%), mentre il mercato del lavoro ha continuato a mostrare segnali di ripresa, con le richieste di sussidi di disoccupazione che, nella settimana terminata il 25 dicembre, sono scese a 198 mila unità, al di sotto delle attese del consenso (208 mila unità).

In Europa, la settimana delle festività natalizie ha mostrato un rialzo dei principali listini europei. Nonostante l’aumento di nuovi casi Covid-19 si è respirato un maggiore ottimismo da parte degli investitori dell’Eurozona, sulla scia dello studio condotto in Sud Africa, che ha dimostrato che la variante Omicron sembrerebbe rafforzare l’immunità dal ceppo Delta più grave del virus. I parlamenti di Spagna e Italia hanno approvato i budget 2022 che includono i fondi erogati nell’ambito del programma di risanamento dell’Unione Europea. Più dettagliatamente, in Spagna il piano di spesa ammonta a circa EUR 240 miliardi, uno dei più consistenti nella storia del Paese. Questo è stato reso possibile da un accordo per la riforma del mercato del lavoro, che prevede drastiche limitazioni al ricorso di contratti a tempo determinato e rivaluta la contrattazione collettiva, senza al contempo compromettere la flessibilità delle aziende. In Italia invece, il budget di circa EUR 32 miliardi include tagli alle imposte sul reddito e alle imprese e la creazione di un fondo per il clima.

I listini asiatici hanno nel complesso contribuito ai guadagni dell’azionario globale, con l’indice Hang Seng che ha registrato una variazione positiva dello 0,7% ed il Nikkei che ha terminato invece la settimana sulla parità.

Indici azionari Div.* Valore 2019 2020 2021 2021 € Ultima sett.

MSCI ACWI USD 755 24,0% 14,3% 16,8% 25,4% 0,8%

S&P 500 INDEX USD 4.766 28,9% 16,3% 26,9% 36,2% 0,9%

NASDAQ COMPOSITE USD 15.645 35,2% 43,6% 21,4% 30,3% -0,1%

S&P/TSX COMPOSITE CAD 21.223 19,1% 2,2% 21,7% 31,9% 0,0%

S&P/ASX 200 INDEX AUD 7.445 18,4% -1,5% 13,0% 14,8% 0,3%

NIKKEI 225 JPY 28.792 18,2% 16,0% 4,9% 2,1% 0,0%

MSCI EURO EUR 162 22,2% -5,4% 22,4% 22,4% 1,0%

DAX INDEX EUR 15.885 25,5% 3,5% 15,8% 15,8% 0,8%

CAC 40 INDEX EUR 7.153 26,4% -7,1% 28,9% 28,9% 0,9%

FTSE MIB INDEX EUR 27.347 28,3% -5,4% 23,0% 23,0% 1,2%

IBEX 35 INDEX EUR 8.714 11,8% -15,5% 7,9% 7,9% 1,8%

FTSE 100 INDEX GBP 7.385 12,1% -14,3% 14,3% 21,7% 0,2%

MSCI EMERGING MARKET USD 1.232 15,4% 15,8% -4,6% 2,4% 0,9%

MSCI AC ASIA x JAPAN USD 789 15,4% 22,5% -6,4% 0,5% 1,0%

SHANGHAI COMPOSITE CNY 3.640 22,3% 13,9% 4,8% 15,6% 0,6%

HANG SENG INDEX HKD 23.398 9,1% -3,4% -14,1% -8,3% 0,7%

S&P BSE SENSEX INDEX INR 58.254 14,4% 15,8% 22,0% 28,5% 2,0%

MSCI EM LATIN AMERICA USD 2.130 13,7% -16,0% -13,1% -6,7% 1,4%

BRAZIL IBOVESPA INDEX BRL 104.822 31,6% 2,9% -11,9% -11,0% -0,1%

S&P/BMV IPC MXN 53.272 4,6% 1,2% 20,9% 26,5% 0,8%

MSCI BRIC USD 341 19,8% 15,4% -13,0% -6,6% 1,5%

MOEX 10 INDEX RUB 5.822 27,6% 0,6% 8,3% 17,5% 3,4%

MSCI EM. MK EUROPE USD 337 25,5% -15,9% 9,1% 17,2% 0,2%

FTSE/JSE AFRICA TOP 40 ZAR 67.052 8,8% 7,0% 23,3% 21,9% 3,1%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento dell'indice - Dati aggiornati al 31/12/2021

(3)

3

MERCATI AZIONARI - SETTORI

Nell’ultima settimana gli investitori si sono focalizzati sui settori meno premiati durante la fase di rialzo del 2021, quale il real estate. Settimana positiva anche per i ciclici per le attese che la fase di recupero dell’economia possa proseguire nel 2022, mentre hanno registrato performance più contenute i tecnologici dopo i forti rialzi degli ultimi 12 mesi. In Europa la migliore performance settimanale è stata registrata dal settore real estate, avanzato dell’1,9%. Nonostante il settore abbia chiuso l’anno con la peggiore performance del 2021, il rimbalzo può essere considerato come il segnale che i mercati possano puntare su un recupero nel 2022. Il permanere di tassi reali negativi potrebbe, infatti, favorire gli investimenti nel settore immobiliare nei prossimi mesi. Tra i titoli a maggiore capitalizzazione, Segro Reit è avanzato di oltre il 3% dopo avere annunciato l’acquisizione di un portafoglio di uffici a Slough (Regno Unito) per GBP 425 milioni, con un rendimento del 4,6%. Sedute positive, anche se con un più limitato +1%, per Vonovia e Leg Immobilien.

Settimana positiva anche per gli industriali (+1,5%) e le materie di base (1,4%).

Nel primo settore si è distinta Vinci, avanzata del 2,9% sulla scia dell’annuncio dell’acquisizione di Cobra IS, società controllata dalla spagnola ACS per EUR 4,9 miliardi. Tale acquisizione permetterà a Vinci di rafforzare il proprio portafoglio nel settore delle energie rinnovabili e di estenderne la duration. Nel settore dei materiali di base performance positiva per BASF (1,6%), grazie alla conferma che la società riuscirà a trasferire ai propri clienti gli incrementi dei prezzi che ha accusato negli ultimi mesi, così da difendere la propria redditività.

Unico settore che ha chiuso in calo è stato quello degli energetici (-0,8%), penalizzato dalla prese di beneficio dopo i forti rialzi degli ultimi mesi.

Anche in USA la migliore performance è stata registrata dal settore real estate, avanzato del 3,7%. American Tower è salita dal 4,9% nella settimana in cui è stata chiusa l’acquisizione di CoreSite per USD 10,1 miliardi. L’operazione era stata annunciata lo scorso mese di novembre.

Utilities e materie di base hanno chiuso con un rialzo del 2,6%. Tra le utilities si è distinta Nextera Energy, salita del 2,9%. La società è tra le meglio posizionate per beneficiare dei forti investimenti previsti nel settore delle energie rinnovabili.

Settimana positiva anche per Southern Co. Il titolo è salito del 3,1%, estendendo il trend al rialzo iniziato a metà dicembre, una volta concluse le vendite degli hedge fund, che hanno alleggerito le posizioni sul titolo negli ultimi mesi sulla base del rapporto 13F. Tra le materie di base Sherwin-Williams è salita di oltre il 4% per le attese che la società possa continuare a crescere ad un ritmo sostenuto anche nel 2022. Le stime di consensus sono per una crescita dell’EPS del 20%.

Unico settore a chiudere in calo è stato il communication services (-0,8%), che ha risentito delle prese di profitto su Alphabet (-1,4%), dopo i forti rialzi registrati

Indici azionari Div.* Valore 2019 2020 2021 2021 € Ultima sett.

MSCI Europe Communication

Services Sector EUR 54 0,7% -16,1% 11,4% 11,4% 0,7%

MSCI Europe Consumer Di-

scretionary EUR 228 29,7% 5,4% 21,6% 21,6% 1,0%

MSCI Europe Consumer

Staples EUR 310 22,3% -5,9% 17,7% 17,7% 0,6%

MSCI Europe Energy Sector EUR 117 3,7% -37,2% 29,9% 29,9% -0,8%

MSCI Europe Financials EUR 66 17,2% -17,3% 24,7% 24,7% 1,0%

MSCI Europe Health Care EUR 261 28,7% -3,9% 22,9% 22,9% 1,3%

MSCI Europe Industrials EUR 352 32,4% 2,2% 26,9% 26,9% 1,5%

MSCI Europe Information

Technology EUR 194 36,0% 13,6% 35,7% 35,7% 0,9%

MSCI Europe Materials Sector EUR 357 21,2% 6,1% 19,9% 19,9% 1,4%

MSCI Europe Real Estate EUR 150 19,0% -14,5% 5,6% 5,6% 1,9%

MSCI Europe Utilities Sector EUR 144 25,4% 8,7% 5,3% 5,3% 0,9%

S&P 500 COMM SVC USD 267 30,9% 22,2% 20,5% 29,4% -0,8%

S&P 500 CONS DISCRET IDX USD 1.611 26,2% 32,1% 23,7% 32,8% 0,4%

S&P 500 CONS STAPLES IDX USD 805 24,0% 7,6% 15,6% 24,1% 2,5%

S&P 500 ENERGY INDEX USD 423 7,6% -37,3% 47,7% 58,6% 1,0%

S&P 500 FINANCIALS INDEX USD 650 29,2% -4,1% 32,5% 42,3% 0,5%

S&P 500 HEALTH CARE IDX USD 1.644 18,7% 11,4% 24,2% 33,3% 1,1%

S&P 500 INDUSTRIALS IDX USD 895 26,8% 9,0% 19,4% 28,2% 1,8%

S&P 500 INFO TECH INDEX USD 3.055 48,0% 42,2% 33,4% 43,2% 0,5%

S&P 500 MATERIALS INDEX USD 570 21,9% 18,1% 25,0% 34,2% 2,6%

S&P 500 REAL ESTATE IDX USD 325 24,9% -5,2% 42,5% 53,0% 3,7%

S&P 500 UTILITIES INDEX USD 364 22,2% -2,8% 14,0% 22,4% 2,6%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento dell'indice - Dati aggiornati al 31/12/2021

(4)

4

MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

A2A

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 3 gennaio 2022.

Settimana positiva sui mercati azionari, con Eurostoxx e FTSE Mib rispettivamente a +1,02% e +1,22%. Chiusura in verde per la gran parte dei settori (più incerti invece i titoli tecnologici), caratterizzata da volumi comunque ridotti.

A2A ha stretto un accordo col consorzio formato da Ascopiave, ACEA e Iren, aggiudicatario della gara relativa alla cessione di concessioni nell’ambito del servizio di distribuzione del gas naturale (asset ritenuti non strategici). Il perimetro di attività riguardate dall’operazione comprende 157mila utenti, in 8 regioni, facenti parte di 24 ATEM, per oltre 2,800 km di rete. L’EV dell’operazione è di 126.7 milioni, a fronte di una RAB totale di 103 milioni (per un premio del 20%). L’EBITDA medio atteso nel periodo ’22-’24 è pari a 12.8 milioni (per un multiplo implicito sull’EV di 9.9x). L’operazione si colloca in linea col piano strategico, focalizzato su un maggior focus delle reti considerate strategiche e su una razionalizzazione del portafoglio di distribuzione gas. Fonti di stampa riferiscono che BPER Banca avrebbe fatto richiesta al FTDI di maggiore chiarezza sull’esistenza di offerte alternative d’acquisto per Carige. La prima offerta presentata da BPER prevedeva la neutralità dell’operazione dal punto di vista del capitale, con un’offerta di 1 euro per azione e ricapitalizzazione dal FTDI di un miliardo, poi rigettata. Una minore ricapitalizzazione (passando da 1 miliardo a circa 650 milioni, entro i limiti statutari del FTDI) avrebbe un impatto negativo sul capitale di BPER nell’ordine di 80 punti base, portando il CET1 ratio poco sotto il 13%

(contro l’attuale 13.7%). Infine, BPER si è detta disponibile a rivedere l’offerta ma a fronte di un’esclusiva fornita da FTDI che al momento non è stata concessa. Eles ha annunciato che, a seguito di un ritardo nel ritiro da parte di un cliente di una rilevante commessa e della repentina recrudescenza della pandemia da Covid-19 (con eccezionale temporanea interruzione delle attività di alcuni fornitori di servizi), non è possibile confermare le stime dei risultati per l’esercizio in corso. Le stime, indicate lo scorso 5 novembre, prevedevano ricavi 2021 tra 20 e 21 milioni e un margine EBITDA tra il 17.3% ed il 18.3%. La società stima ora prudenzialmente ricavi consolidati pari a circa 19 milioni ed un margine EBITDA tra il 16% e il 17%. La notizia non è certamente positiva, ma alla luce della temporaneità dei fattori che hanno portato a tale revisione (solo slittamento al 2022) complessivamente il titolo non dovrebbe essere impattato.

Il CEO di Prysmian Battista ha evidenziato in un’intervista la strategia del gruppo basata su investimenti in nuova capacità produttiva, ritenuta l’unica strada per la crescita. La società ha siglato una lettera di intenti per un investimento da 200 milioni in Massachussets, per la realizzazione di uno stabilimento di produzione di cavi sottomarini di trasmissione energetica. Sono inoltre previsti 80 milioni di investimenti anche in Italia, sempre legati ai cavi sottomarini. Prysmian conta di mantenere una quota di mercato del 35/40% nel segmento dei cavi sottomarini, con il settore Project che sviluppa la più alta marginalità per il gruppo e rappresenta 200 milioni di EBITDA, con l’obiettivo di raddoppiare a 400 milioni nell’arco di 5 anni, grazie a leadership tecnologica e sviluppo di nuove commesse negli USA. Le indicazioni emerse sono coerenti con le aspettative: l’aumento della capacità produttiva rimane un elemento chiave alla base della crescita dei risultati operativi futuri.

PRYSMIAN

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 3 gennaio 2022.

(5)

5

MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

TIM

INWIT

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 3 gennaio 2022.

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 3 gennaio 2022.

In un’intervista al Sole24Ore, il Presidente di CDP Gorno Tempini ribadisce che CDP (60% Open Fiber, 9.8% Tim) è sempre stata favorevole alla creazione di una rete unica, ora ancor più importante nell’ottica di evitare duplicazioni di investimenti e di accelerare il processo di digitalizzazione. Alla domanda sul coinvolgimento di KKR in Tim a fianco di CDP Gorno Tempini sottolinea come l’essere affiancati da investitori privati sia sempre stata la normalità, e inoltre il capitale privato riduce la necessità dell’intervento di CDP e ne valida le scelte. Gorno Tempini è anche membro del CdA di Tim: le dichiarazioni vanno a confermare da un lato il pieno supporto di CDP alla creazione di una rete unica nazionale, dall’altro non sembrano porre pregiudiziali ad un coinvolgimento di KKR nella valorizzazione degli asset di Tim. In questa fase quindi l’assenza di pregiudiziali potrebbe favorire l’ottenimento dell’accesso alla due diligence per il fondo americano. Tiscali e Linkem Retail Srl – società interamente posseduta da Linkem SpA (cliente storico di Inwit) – hanno annunciato il progetto di fusione per incorporazione di Linkem Retail Srl in Tiscali SpA. La notizia non ha nessuna implicazione diretta per Inwit, dal momento che le attività di rete resteranno in capo a Linkem (e non conferite in Tiscali). A valle dell’operazione non sarebbe tuttavia da escludere per Linkem l’opportunità di valorizzare meglio la propria rete FWA (frequenze e apparati trasmissivi), ad esempio con l’ingresso di altri soci nel capitale e di accelerare i piani di espansione del network annunciati ad ottobre dal CEO Rota. I maggiori investimenti di Linkem in apparati trasmissivi dovrebbero supportare la domanda di ospitalità di nuovi PoP (punti di presenza) per Inwit, consentendo di accelerare la crescita (vista ad un +7.8% medio annuo tra il 2021 ed il 2023).

(6)

6

MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Indici Total Return Div.* Valore 2019 2020 2021 Ultima sett.

REDDITO FISSO

CASH INDEX EUR 138 -0,4% -0,5% -0,5% 0,0%

GOVERNATIVI ITALIA EUR 720 10,6% 7,9% -3,0% -0,5%

GOVERNATIVI GERMANIA EUR 440 3,0% 3,0% -2,7% -0,5%

GOVERNATIVI EUROZONA EUR 253 6,8% 5,0% -3,5% -0,5%

CORPORATE EURO EUR 242 6,3% 2,7% -1,1% -0,3%

HIGH YIELD EURO EUR 214 9,5% 1,7% 3,2% 0,0%

GOVERNATIVI USA USD 438 6,9% 8,0% -2,3% 0,1%

CORPORATE USA USD 350 17,3% 11,3% -1,5% 0,3%

HIGH YIELD USA USD 332 14,7% 4,7% 4,5% 0,3%

EMERGENTI HARD CURR. USD 920 14,4% 5,9% -1,5% 0,3%

EMERGENTI LOCAL CURR. USD 132 13,5% 4,3% -8,5% -0,3%

GOVERNATIVI USA EUR 438 6,9% -0,2% 5,1% -0,4%

CORPORATE USA EUR 350 19,6% 3,1% 5,9% -0,2%

HIGH YIELD USA EUR 332 16,9% -3,6% 11,9% -0,2%

EMERGENTI HARD CURR. EUR 920 16,7% -2,3% 5,9% -0,2%

EMERGENTI LOCAL CURR. EUR 132 13,5% -3,9% -1,0% -0,8%

DIVISE

EUR/USD (var. % USD vs EUR) 1,137 2,3% -8,2% 7,4% -0,5%

DOLLAR INDEX (USD vs DM) 95,67 0,2% -6,7% 6,4% -0,4%

USD vs paniere EME 52,57 -1,4% 6,0% 10,2% 1,6%

COMMODITY

GOLD USD 1.829 18,3% 25,1% -3,6% 1,0%

PETROLIO (WTI) USD 75,21 34,5% -20,5% 55,0% 1,9%

divisa in cui viene calcolato il rendimento totale - Dati aggiornati al 31/12/2021  

*** Dollar Index (57,6% eur - 13,6% jpy - 11,9% gbp - 9,1% cad - 4,2% SEK - 3,6% chf)

L’ultima settimana dell’anno si è chiusa all’insegna della bassa volatilità a causa dei volumi sottili che hanno caratterizzano le sessioni durante la pausa per le festività.

Gli indici obbligazionari mondiali hanno segnato movimenti non particolarmente significativi nè predittivi di una futura direzione.

L’anno chiude dunque segnando una performance sostanzialmente negativa per tutti gli indici obbligazionari mondiali, in particolar modo per il comparto Treasuries, Investment Grade in EUR ed in USD e per il comparto Emerging Markets sia in USD che in valuta locale. Positiva solamente la performance degli indici High Yield sia in USD che in EUR.

In un contesto relativamente tranquillo l’unica fonte di volatilità si è registrata, ancora, nel contesto dei mercati emergenti ed in particolar modo sul mercato turco. Continua la pressione sia sulla TRY che sui titoli emessi dal tesoro turco.

Infatti, il tasso d’inflazione relativo al mese di dicembre è salito drasticamente al 36,08%, il livello più alto dal 2002, da prima ancora che l’attuale presidente Erdogan fosse eletto alla guida del paese. L’indice dei prezzi al consumo è salito ben sopra le aspettative e al dato del 21,31% di novembre. Un boom di quasi 15 punti percentuali, che aggrava il quadro già negativo dell’economia domestica. Tra settembre e dicembre i tassi d’interesse sono stati tagliati dal 19% al 14% dalla banca centrale turca. A fronte di una situazione particolarmente complessa, il governo è corso ai ripari annunciando un piano “salva risparmi”, che ha contribuito a sostenere un’impennata del 35% del cambio della TRY contro il dollaro USA. Ma, a distanza di pochi giorni gli stessi bond sovrani della Turchia rivelano che il mercato si fiderebbe assai poco di quel piano. Infatti, il rally del cambio sta rientrando perché la Turchia non è ancora in grado di tenere sotto controllo l’inflazione.

Per quanto concerne i rendimenti, il Treasury decennale a fine settimana si è attestato a 1,531%, in sensibile aumento rispetto all’1,493% dell’ottava precedente, come il rendimento del Bund tedesco che ha chiuso in salita attestandosi a -0,174%

rispetto al -0,2535% della settimana precedente.

Sul fronte del petrolio, si segnala una leggera ripresa dei corsi nell’ultima settimana, con il WTI che ha chiuso a USD 75,21. Per quanto riguarda l’oro la settimana si conclude in rialzo, il prezzo di chiusura è infatti pari a USD 1.829 l’oncia.

Per quanto concerne le valute, il dollaro USA contro EUR scende a 1,137 mentre lo JPY ha riperso ancora terreno portandosi a 115,12 rispetto a 114,36 dell’ultima ottava contro USD, il CNY tocca 6,3561 per USD rispetto al livello di chiusura dell’ultima ottava pari a 6,3677 per USD.

(7)

7

MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Dati al 31/12/2021 1Yr 2Yr 3Yr 4Yr 5Yr 6Yr 7Yr 8Yr 9Yr 10Yr 15Yr 20Yr 30Yr RATING S&P

EMISSIONI IN EURO

GERMANIA -0,64 -0,62 -0,64 -0,54 -0,45 -0,41 -0,35 -0,32 -0,26 -0,18 0,03 -0,01 0,20 AAA

OLANDA -0,69 -0,59 -0,50 -0,43 -0,36 -0,29 -0,19 -0,11 -0,03 0,32 AAA

AUSTRIA -0,45 -0,58 -0,52 -0,48 -0,34 -0,30 -0,22 -0,11 0,00 0,09 0,43 0,49 0,67 AA+

FINLANDIA -0,76 -0,51 -0,53 -0,45 -0,33 -0,28 -0,17 -0,10 0,02 0,10 0,34 0,51 AA+

FRANCIA -0,66 -0,66 -0,55 -0,46 -0,25 -0,28 -0,13 -0,01 0,11 0,20 0,47 0,64 0,92 AA

BELGIO -0,62 -0,59 -0,48 -0,38 -0,27 -0,21 -0,09 0,02 0,19 0,34 0,69 0,93 AA

IRLANDA -0,50 -0,58 -0,55 -0,43 -0,34 -0,19 -0,11 0,01 0,25 0,52 0,69 0,89 AA-

SPAGNA -0,56 -0,62 -0,42 -0,40 -0,16 0,03 0,12 0,27 0,42 0,57 1,02 1,40 A

PORTOGALLO -0,65 -0,58 -0,36 -0,26 -0,04 0,06 0,15 0,29 0,47 0,77 0,77 1,37 BBB

ITALIA -0,54 -0,07 0,04 0,20 0,42 0,57 0,71 0,81 1,04 1,17 1,54 1,75 1,99 BBB

GRECIA -0,24 -0,29 -0,18 0,10 0,59 0,72 1,34 1,49 1,28 1,97 BB

EMISSIONI IN VALUTA LOCALE

SVIZZERA -0,78 -0,72 -0,58 -0,48 -0,41 -0,34 -0,30 -0,23 -0,18 -0,14 0,00 0,02 -0,01 AAA

DANIMARCA -0,57 -0,35 -0,20 -0,08 0,08 0,13 0,35 AAA

SVEZIA -0,19 -0,05 0,08 0,14 0,18 0,24 0,52 AAA

GIAPPONE -0,07 -0,09 -0,07 -0,07 -0,08 -0,07 -0,06 -0,03 0,00 0,07 0,29 0,48 0,69 A+

GRAN BRETAGNA 0,54 0,69 0,76 0,74 0,82 0,76 0,79 0,86 0,97 1,15 1,20 1,12 AA

AUSTRALIA 0,24 0,59 0,91 1,23 1,33 1,42 1,52 1,58 1,65 1,67 2,01 2,27 2,40 AAA

NORVEGIA 1,43 1,58 1,62 1,66 1,68 1,71 1,71 1,72 AAA

CANADA 0,78 0,95 1,10 1,18 1,26 1,27 1,43 1,65 1,68 AAA

NUOVA ZELANDA 1,95 2,21 2,29 2,39 2,62 2,80 AAA

CINA 2,20 2,36 2,45 2,58 2,81 2,78 3,33 A+

INDIA 4,37 5,30 5,53 5,79 6,12 6,27 6,41 6,45 7,06 BBB-

BRASILE 11,80 10,84 BB-

RUSSIA 8,18 8,35 8,40 8,44 8,45 8,44 8,43 8,43 8,44 BBB

TURCHIA 23,02 22,74 25,10 24,91 25,46 24,32 BB-

EMISSIONI IN USD

STATI UNITI 0,38 0,73 0,96 1,26 1,44 1,51 1,93 1,90 AA+

RUSSIA 1,71 2,81 3,41 3,49 BBB

BRASILE 1,14 2,46 2,97 2,53 3,78 4,15 4,52 5,44 5,54 BB-

TURCHIA 6,72 7,00 7,16 7,40 7,68 7,61 7,63 7,60 7,79 BB-

(8)

8

VARIABILI MACROECONOMICHE

GIAPPONE: VENDITE AL DETTAGLIO

CINA: PMI MANIFATTURIERO

Ultima settimana DAL 27 AL 31 DICEMBRE

GIAPPONE Attuale Precedente Segnale

27/12

Le vendite al dettaglio in Giappone sono aumentate dell’1,9% a/a a novembre, in rialzo per il secondo mese consecutivo e al di sopra delle aspettative del mercato (1,7% a/a). I consumatori giapponesi hanno speso di più in beni e servizi, con la ripresa delle vendite che è derivata principalmente dall’aumento delle vendite di combustibili (29,2%) e food & beverage (4,1%), mentre le vendite degli autoveicoli (-14,1%) e dei macchinari e attrezzature (-10,6%) hanno registrato un calo.

1,9% a/a 0,9% a/a

USA

29/12

Secondo le stime preliminari, il deficit commerciale degli Stati Uniti è aumentato fino a raggiungere il massimo storico di USD 97,78 miliardi a novembre da USD 83,2 miliardi rivisti nel mese precedente. Le importazioni sono aumentate del 4,7% a USD 252,43 miliardi, riflettendo la continua ripresa della domanda interna dovuta all’aumento dei salari e a un’economia in rapido recupero.

Le esportazioni sono invece diminuite del 2,1% a USD 154,66 miliardi.

USD 97,78

mld USD j83,2 mld

CINA

31/12

L’indice NBS Composite PMI in Cina è rimasto invariato a dicembre a 52,2, il livello più alto da luglio. Il PMI manifatturiero è salito marginalmente, a 50,3 da 50,1 di novembre, leggermente al di sopra delle aspettative di mercato di 50, indicando un tasso di crescita modesto nel settore manifatturiero. Sul fronte dei prezzi, sono diminuiti sia i costi di input che i prezzi di vendita. Il PMI non manifatturiero NBS è salito a 52,7 a dicembre da 52,3 precedente, indicando il quarto mese consecutivo di espansione dell’attività dei servizi nonostante i focolai di COVID-19 che offuscano le prospettive per la ripresa economica del paese.

50,3 50,1

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 31 dicembre 2021

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 31 dicembre 2021

(9)

9

VARIABILI MACROECONOMICHE

Settimana in corso DAL 3 AL 7 GENNAIO

CINA

Attuale Consensus Precedente

02:45 04/01 PMI Manifattutiero Caixin 50,9 49,9 50

USA

16:00 04/01 ISM Manifatturiero 60 61,1

16:00 06/01 ISM Non Manifatturiero 66,9 69,1

14;30 07/01 Employment Report 400 mila 210 mila

EUROZONA

11:00 07/01 CPI 4,7% a/a 4,9% a/a

CINAIn Cina il PMI del settore manifatturiero rilevato da Caixin-Markit è salito da 49,9 in novembre a 50,9 in dicembre, più delle aspettative (50), trainato soprattutto dall’aumento della produzione e degli ordini totali che ha portato le imprese ad incrementare gli acquisti. Tuttavia, la diminuzione degli occupati e le difficoltà di spedizione degli ordini esteri hanno determinato un lieve aumento degli ordini arretrati. Nel complesso le imprese hanno comunque segnalato un miglioramento delle condizioni delle filiere produttive.

Le componenti dei prezzi sia degli input sia degli output sono scese ulteriormente portandosi ai minimi da metà 2020 indicando un ulteriore allentamento delle pressioni sui prezzi. Nel complesso il dato, in linea con quello pubblicato dal NBS (salito da 50,1 in novembre a 50,3 in dicembre) segnala un aumento dell’attività manifatturiera in dicembre, trainato dalla domanda interna e dal miglioramento delle condizioni di mercato.

USAL’indice ISM dell’attività Manifatturiera negli Stati Uniti di dicembre è sceso a 58,7 da 61,1 di novembre, sotto le attese a 60. La lettura ha indicato la crescita più debole dell'attività di fabbrica da gennaio 2021, dovuta ad un rallentamento dei nuovi ordini (60,4 vs 61,5). L'occupazione è tuttavia cresciuta (54,2 contro 53,3) e i prezzi pagati sono diminuiti (68,2, il più basso valore da novembre 2020, contro 82,4), segnalando un miglioramento nella catena di approvvigionamento.

L’indice ISM Non Manifatturiero di dicembre negli Stati Uniti è atteso mostrare un calo a 66,9 da 69,1 di novembre, mantenendosi tuttavia ampiamente in territorio espansivo e su livelli prossimi ai massimi storici, a riprova della forza della domanda interna per servizi nonostante l’incremento dei contagi e i timori per la recrudescenza della pandemia.

Il numero di buste paga nel settore non agricolo create nel mese di dicembre negli USA è atteso crescere di 400 mila unità, quasi il doppio rispetto al numero di nuovi posti di lavoro creati a novembre (200 mila). La rilevazione potrebbe confermare la solidità del mercato del lavoro negli USA e supportare la Fed nel processo di rialzo anticipato dei tassi nel corso del 2022.

EUROZONA

L’inflazione nell’Eurozona dovrebbe mostrare una marginale flessione a dicembre, crescendo al ritmo del 4,7% a/a dopo il 4,9% di novembre. Il lieve rallentamento dovrebbe riflettere il temporaneo calo dei costi dell’energia dei mesi passati ma continuare a mostrare una persistenza delle pressioni inflattive.

DISCLAIMER _ Il presente materiale è prodotto da Banca Generali S.p.A. esclusivamente a titolo informativo ed è stato redatto senza particolare riferimento né a obiettivi d’investimento specifici o futuri, né alla situazione finanziaria o fiscale né tantomeno alle esigenze di un determinato destinatario. Poiché

58,7

Riferimenti

Documenti correlati

Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesim\o, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte

Il mercato statunitense ha vissuto un inizio settimana senza particolari entusiasmi, con la rilevazione della fiducia dei consumatori al di sotto delle aspettative e il dato

In tabella sono riportati, nella prima colonna, i rendimenti reali medi annui osservati negli ultimi 40 anni in alcuni mercati azionari internazionali e, nella seconda, di quanto

2. II personale con contratto di lavoro a tempo part-time può essere ammesso alle attività aggiuntive anche di insegnamento non aventi carattere continuativo,

Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti dovrebbero mostrare una crescita dello 0,2% m/m in aprile, in rallentamento rispetto allo straordinario dato di marzo del 9,7% m/m

La presidente della banca centrale europea, Christine Lagarde, ha dichiarato che gli acquisti netti nel quadro del PEPP si terranno ad un ritmo “moderatamente inferiore rispetto

[r]

La tesi del teorema di passaggio al limite sotto il segno di integrale vale, verificando direttamente.. La tesi del teorema di passaggio al limite sotto il segno di integrale