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Storicamente, il comune nasce da tre differenti nuclei, che nel PGT vengono definiti “di antica formazione”: Carnate Superiore, Carnate Inferiore e Passirano

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Academic year: 2021

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(1)

Bernareggio

Aicurzio

Cacina Corrada San Carlo

Cascinetta Usmate

Ribona

Cassinetta

Valaperta

Fornace

Lomagna

Osnago

Brugiarolo

Aurora Le Orane

Colombaio

Volta

Ronco Briantino

Villanova

Ruginello

Cascina San Nazaro

Cascina Gariola

Bellusco

Oldaniga

Vimercate Oreno

Velasca

Cascina Ca’ Passirano

Inserendosi nella parte settentrionale di quella porzione di territorio della Brianza Orientale che viene definita “Vimercatese”, il comune si trova con il suo costruito a giocare un ruolo fondamentale in quella fascia che media tra la solidità del tessuto proveniente da sud, generato dall’espansione dei centri più prossimi a Monza, e la realtà di rarefazione progressiva che si manifesta gradualmente con l’avanzare verso il lecchese ed i territori pedemontani.

La fitta rete infrastrutturale che innerva l’area svolge due funzioni in due livelli differenti: il tessuto costituito dalle strade provinciali, comunali, rionali e campestri permette l’interazione tra i comuni che qui cominciano a manifestare la propria frammentazione, adagiati su di un substrato agricolo che resiste all’espansione dei centri; la tangenziale est, le strade statali e le ferrovie collegano i grandi centri della Brianza con la città di Milano e i capoluoghi di provincia lombardi più prossimi (Lecco e Bergamo). Quest’ultimo sistema in grado di coprire distanze più lunghe ed interessare entità strategiche dona a Carnate ed agli altri piccoli comuni limitrofi la possibilità di affacciarsi direttamente su meccanismi più vasti, dando una spiegazione alla natura operosa di questo territorio che si manifesta nelle note avanguardie del campo industriale. Le grandi infrastrutture portano con loro i grandi stabilimenti e la concentrazione industriale che per motivi logistici si innestano su queste importanti vie di comunicazione su gomma e ferro. Carnate, trovandosi in una posizione che le conferisce tutte le carte per giocare un ruolo da protagonista in questo sistema collaudato, rappresenta un’anomalia, non includendo all’interno del proprio confine comunale attività degne di nota e preservando la sua natura dichiaratamento residenziale.

Storicamente, il comune nasce da tre differenti nuclei, che nel PGT vengono definiti “di antica formazione”: Carnate Superiore, Carnate Inferiore e Passirano. Se i primi due sono comunque legati fra di loro fin da tempi antichi, l’ultimo nasce come realtà indipendente per poi venire accorpata a Carnate nel 1751-1753, trasformando inizialmente il nome del comune in “Carnate con Passirano”, per poi tornare ad essere solamente “Carnate”. La consistenza di questi centri in quanto tali rimane evidente fino al 1975, anno in cui il CTR registra un aumento dell’urbanizzazione nel territorio, che Carnate e la sua evoluzione

Carnate Superiore si presenta come un agglomerato di cascine. Esso è comunità indipendente sia con capacità contributiva sia con chiesetta proprie fin dal periodo del governo spagnolo, fra il XIV e il XV secolo. Ai tempi, infatti, il centro si dota della piccola chiesetta di san Gottardo, probabilmente fatta costruire dal signorotto del luogo come appendice della villa padronale ed utilizzata fino al 1598. L’agglomerato si arricchisce poi nel 1685 di quello che diventerà il più importante monumento di Carnate: Villa Fornari-Banfi, costruzione che fa la sua comparsa all’estremo sud-ovest del nucleo di antica formazione e che si modifica più volte nel tempo fino ad assumere la conformazione attuale attorno al 1924.

Del nucleo di antica formazione permangono pochi edifici: Villa Banfi e le sue pertinenze, proprietà comunale dal 1975 e tutelata in quanto bene di interesse storico-artistico dal 2012; il muro ad andamento curvilineo a sud del complesso; una casa a ballatoio ad est delle ex Scuderie; via Marconi. Oggi il centro di Carnate Superiore è parzialmente inaccessibile a causa del cantiere che ha portato alla costruzione delle residenze “il Borgo”. Tre di questi edifici, al margine ovest dell’intervento, sono stati innalzati sul sedime delle vecchie cascine, mentre i restanti si distribuiscono liberamente all’interno del lotto. Questo progetto si sarebbe dovuto concludere con la costruzione di un albergo dotato di spa nell’area oggi libera e cantierizzata a nord del nucleo.

2008-2012 Demolizioni

Carnate Superiore, 1988 e 2018:

scala 1 : 5 000

Carnate Inferiore ha avuto un ruolo rilevante all’interno della vita religiosa di tutto il vimercatese. Qui infatti si sono trasferiti nel 1483 i Carmelitani, la cui Madonna del Carmine di Carnate si dicesse fosse in grado di fare miracoli, e soprattutto il vicario don Dionigi Banfo (1581), che con il suo grande carisma è stato capace di adunare folle di decine di migliaia di persone in occasione di festività religiose da lui introdotte. Si comprende bene come quindi questo nucleo gravitasse molto attorno alle strutture religiose: la Chiesa Parrocchiale ed il convento dei Carmelitani. Alla fine del XIX secolo, quando ormai la fama di Carnate come meta di pellegrinaggi si è ormai spenta, questi rinasce come centro manifatturiero, grazie alla fondazione accanto all’ormai disabitato convento della filanda della famiglia Banfi, la quale richiama lavoro non solo nel comune, ma anche nei paesi limitrofi.

Come per il nucleo di antica formazione più a nord, anche le strutture che hanno forgiato la storia di Carnate Inferiore sono state totalmente demolite.

Permangono qualche abitazione e la Chiesa Parrocchiale. Sull’area ospitante il convento e la Filanda sono stati realizzati fra il 2005 e il 2009 degli edifici residenziali, progettati dalla stessa firma delle “Residenze il Borgo”. Nel 2018 è stato completato l’intervento sull’isolato attraverso la creazione di un parco pubblico a sud ovest del lotto. Per quanto riguarda la parte settentrionale del nucleo, non vi sono radicali modifiche, eccetto la risistemazione degli spazi pubblici e stradali che cingono la Chiesa. La piazza antistante l’edificio religioso, infatti, è stata ridisegnata con lo scopo di risolvere i problemi di poca manutenzione del rivestimento in sampietrini e di renderla esclusivamente pedonale.

Carnate Inferiore, 1988 e 2018:

scala 1 : 5 000

Il centro di Passirano, come quello di Carnate Superiore, si contraddistingue per la vocazione prettamente agricola. È costituito da cascine e corti rurali che si sono stratificate nel tempo, quasi mai venendo abbattute e ricostruite in forme nuove. Esso è inizialmente separato a livello amministrativo da Carnate e, per sottolineare la propria autonomia, si dota fin da almeno l’XI secolo di una chiesa, situata al di fuori dell’abitato. Questa condizione di indipendenza rispetto a Carnate permane fino a metà del XVIII secolo, quando viene ad esso accorpato come frazione.

Passirano è l’unico nucleo che è riuscito a preservare le sue strutture. Oggi alcune di esse appaiono fatiscenti, mentre altre hanno subito degli interventi di recupero. Nonostante sia il centro da cui si è sviluppo tutto il resto dell’abitato passiranese, l’espansione non è stata a macchia d’olio, ma si è concentrata a nord di esso, lungo i collegamenti con Carnate, venendosi così a creare un continuum costruito fra i due nuclei originari. A sud sono rimasti invece i terreni coltivati, mostrando come fosse in passato la relazione fra l’abitato e la campagna circostante.

Passirano, 1988 e 2018:

scala 1 : 5 000

Carnate Superiore

Carnate Inferiore

Passirano

1988

Situazione antecedente

2018

Situazione attuale 2005

Demolizioni 1988

Situazione antecedente

2018

Situazione attuale

/

Demolizioni 1988

Situazione antecedente

2018

Situazione attuale

porta alla costruzione di edifici che riempiono i campi che al tempo separavano Carnate Superiore da Carnate Inferiore. A tale data si registra inoltre la comparsa dei primi grandi progetti di lottizzazione unitaria, cioè isolati che presentano forti analogie e vengono edificati per volere di uno o più costruttori in brevissimo tempo. Non si tratta quindi di edificazioni spontanee del singolo cittadino, ma di atti che comportano un grande peso nel disegno urbano del comune. Tali azioni si ripetono a Carnate innumerevoli volte e si presentano sotto forma di quartieri di diversa tipologia. Essi hanno in comune la loro realtà prettamente residenziale ed un evidente disegno di base che regola i rapporti fra le proprietà ed il “fuori”.

Il costruito si fa continuo fra Carnate e Passirano fra gli anni ’80 e ‘90, quando tutto l’asse di via IV Novembre, che collega le due località, risulta edificato nella sua intera lunghezza. Le trasformazioni che hanno successivamente avuto luogo nel territorio riguardano per lo più la densificazione di aree libere, per diventare invece demolizioni e ricostruzioni sulle stesse aree a partire dai primi anni 2000.

È in questo periodo che le strutture che costituivano i nuclei di antica formazione di Carnate Superiore e Carnate Inferiore vengono progressivamente abbattute, distruggendo la loro consistenza materiale e la loro memoria, la quale si era già cominciata a perdere a causa della caduta in disuso degli stessi.

Così il volto del comune cambia integralmente: cavalcando l’onda del boom dell’edilizia ha sostituito i vecchi edifici con nuovi impianti residenziali, che rimangono ad oggi per la maggior parte sfitti e invenduti.

Carnate risulta così costruita per nuclei successivi, siano essi quelli antichi o le nuove lottizzazioni, i quali sono stati poi collegati dall’edificato sorto spontaneamente nelle aree lasciate libere. Tutti i nuclei, fatta eccezione per alcune attività rilevanti ed eccezionali (quali quella religiosa o quella amministrativa), presentano molto raramente delle funzioni di tipo commerciale o produttivo. Questo fatto, in concomitanza con la perdita della materia costituente la storia del paese, comporta l’uso di Carnate come “dormitorio”, cioè un luogo in cui si vive poco, nel quale si torna dopo aver lavorato, svolto commissioni o qualsivoglia attività altrove.

In una campagna di rilievo effettuata con un drone si è ritratto lo stato attuale di Carnate Superiore, considerata una emergenza all’interno del territorio carnatese viste sia la rilevante perdita di costruito appartenente al nucleo di antica formazione originario sia la presenza di un importante manufatto quale Villa Banfi sia il consistente vuoto urbano causato dalle demolizioni eseguite. Oltre a ciò le nuove costruzioni componenti le residenze “il Borgo”

risultano in gran parte ancora sfitte o invendute, contribuendo così a rendere il centro di Carnate Superiore deserto.

Carnate Superiore, in una vista aerea da nord

Carnate Superiore, in una vista aerea da sud-ovest Carnate Superiore,

in una vista aerea da sud-est

Nuclei di antica formazione:

scala 1: 10 000

edifici del nucleo di antica formazione edifici di lottizzazioni unitarie

edifici sparsi disegno al suolo dei nuclei di antica fornazione strade rionali

strade campestri

strade comunali strade provinciali strade statali

ferrovie corsi d’acqua

03

Politecnico di Milano, Scuola AUIC - Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni corso di Laurea Magistrale in Architettura - Architettura delle Costruzioni

Relatore prof. Stefano Guidarini Correlatori proff. Christian Campanella, Giancarlo Paganin, Daniele palma e Paolo De’ Angelis con la collaborazione dell’arch. Stefano Galinta Tesi di laurea di Michele Brena, Valentina Gallo e Francesca Liva a.a. 2017 - 2018 Carnate: nuclei di antica formazione, scala 1:10 000; ortofoto dei centri fra 1988 e

2018, scala 1:5000; stato comparativo dei centriscala 1:5000.

UN CENTRO PER CARNATE:

FRA LA CURA DELL’ESISTENTE E L’INSEDIAMENTO DEL NUOVO

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