Le situazioni giuridiche soggettive fanno capo a quelli che vengono definiti come soggetti
La capacità giuridica è la idoneità a divenire titolari di diritti e di doveri.
Nel nostro ordinamento per le persone fisiche è attribuita dal legislatore per il solo fatto della nascita.
Il concepito non è invece considerato soggetto dal nostro ordinamento ogni acquisto destinato al concepito è infatti subordinato all’evento della nascita (art. 1 co. 2 c.c.).
Art. 22 Cost.:
Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.
In questo modo il nostro ordinamento evita la sanzione della morte civile.
Non sono ammissibili
discriminazioni alcune giustificate per ragioni di sesso, di razza, di
lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
sociali (art. 32 Cost.).
Si. Ad esempio lo straniero può essere ammesso a godere di diritti civili a condizione di reciprocità (art. 16 disp. prel.) cioè nei limiti in cui lo Stato di appartenenza dello straniero riconoscerebbe gli stessi diritti ad un cittadino italiano.
Diversa rispetto alla capacità giuridica è la
capacità di agire .
La capacità di agire consiste infatti nella idoneità a
compiere validamente atti giuridici che consentano al
soggetto di acquisire e esercitare diritti o di assumere e
adempiere obblighi.
La capacità di compiere validamente atti giuridici
è attribuita dal legislatore al soggetto che abbia
raggiunto un’adeguata maturità psichica
la ratio è quella di far si che in questo
modo il soggetto sia completamente in grado di
comprendere la convenienza degli atti che
compie.
La legge fissa perciò con criterio generale un’età
eguale per tutti al cui raggiungimento si reputa
che ciascuno sia capace di assumere validamente
ogni decisione che lo riguarda.
Art. 2 co. 1 cc.: “la maggiore età è
fissata al compimento del diciottesimo
anno. Con la maggiore età si acquista la
capacità di compiere tutti gli atti per i
quali non sia stabilità un’età diversa”.
Di regola sono annullabili a meno che il minore abbia non soltanto dichiarato, falsamente, di essere maggiorenne, ma addirittura abbia con raggiri occultato la sua minore età.
L’annullabilità può essere fatta valere dal rappresentante del minore o da quest’ultimo quando ha raggiunto la maggiore età.
L’annullabilità non può mai essere fatta valere dal
minorenne. AMMONIMENTO NEI
CONFRONTI DEL MAGGIORENNE AD ASTENERSI
DAL CONCLUDERE AFFARI DI RILIEVO CON
MINORI.
Eccezioni a questa regola Contrarre matrimonio
Richiesta di interruzione di una gravidanza
Esercizio del diritto d’autore
Accensione di libretti di risparmio nominativi.
Capacità giuridica e di agire:
Capacità giuridica
idoneità ad essere titolari di diritti e doveri
Capacità di agire
idoneità a compiere validamente atti
giuridici.
‘Incapacità’
Di fatto un soggetto maggiorenne può tuttavia essere incapace di intendere il valore dei suoi atti
I nterdizione
Inabilitazione
Incapacità naturale
Interdizione
L’interdizione ricorre nei casi in cui un maggiorenne si trova in condizioni di abituale infermità di mente e determina una situazione di incapacità legale identica a quella in cui si trova il minore e tale per cui i suoi atti sono annullabili
Possono richiedere
l’interdizione il coniuge o i parenti entro il 4 grado, gli affini entro il 2 rado, il tutore il curatore ovvero il Pubblico ministero
L’incapacità decorre dalla data della sentenza mediante la quale si provvede all’annotazione in margine all’atto di nascita.
Interdizione giudiziale e legale
L’interdizione giudiziale è quella fino ad ora vista e si determina in base ad una sentenza giudiziale.
L’interdizione legale è prevista dal codice
penale come pena
accessoria di una condanna alla reclusione non inferiore a 5 anni.
si applicano le stesse norme previste per l’interdizione giudiziale.
Sono le ipotesi in cui intervengono
menomazioni psichiche: drogato, ubriaco
etc.
Cosa succede agli atti
compiuti da un soggetto in stato di incapacità
naturale ?
L’impugnabilità e conseguente invalidità consegue alla sola
incapacità naturale
Per l’invalidità dell’atto occorre oltre all’incapacità di intendere e di volere
“un grave pregiudizio” a danno dell’incapace
Per l’invalidità dell’atto occorre oltre all’incapacità di intendere o di volere
“la mala fede dell’altro contraente”
Il pregiudizio è solo un indice rivelatore della mala fede
L’inabilitazione si differenzia dalle incapacità legali
finora esaminate in quanto non è assoluta ma
relativa o parziale il soggetto non può
compiere da solo gli atti che possano incidere più
sensibilmente sul suo patrimonio, ma può
compiere validamente atti di ordinaria
amministrazione
L’inabilitazione può essere pronunciata dal giudice nei confronti dell’infermo di mente lo stato del quale non sia talmente grave da far luogo a interdizione.
(i) Infermità di mente non talmente grave da far luogo all’interdizione;
(ii) Prodigalità intesa come impulso patologico che incide negativamente sulla capacità del soggetto di valutare la convenienza dell’affare;
(iii) Abuso abituale di bevande alcoliche o di stupefacenti;
(iv) Sordomutismo o cecità.
Inabilitazione
Per gli atti di straordinaria amministrazione l’inabilitato dunque necessita dell’intervento
di un curatore
Il curatore non si sostituisce all’incapace ma integra la volontà di quest’ultimo previo autorizzazione giudiziale
Es. per la vendita di un bene di proprietà dell’inabilitato occorrerà il consenso dell’inabilitato e del curatore previa autorizzazione giudiziale.
Il procedimento di inabilitazione ricalca quello di interdizione: soggetti
legittimati (in parte), fase istruttoria etc.
Amministrazione di sostegno
L’amministrazione di sostegno si apre con decreto motivato del giudice tutelare
Infermità o
menomazione fisica o psichica della persona
Impossibilità per il soggetto, a causa della
infermità o
menomazione, di
provvedere ai propri interessi
Amministrazione v. interdizione
Ai fini dell’apertura
dell’amministrazione di sostegno
Rileva non solo una
menomazione psichica ma anche fisica
Rileva non solo un’infermità di mente ma anche una semplice menomazione psichica
Rileva non solo un’infermità o menomazione psichica abituale ma anche un’infermità o menomazione temporanea
Rileva non solo un’infermità o menomazione che coinvolga integralmente la sfera psichica o fisica del soggetto ma anche un’infermità che incida su taluni profili della personalità
Il decreto di apertura dell’amministrazione di sostegno può tuttavia essere emesso nell’ultimo anno della minore età dell’interessato pur divenendo esecutivo solo al 18 anno
Il procedimento di amministrazione di sostegno può essere promosso.
Dallo stesso beneficiario
Dal coniuge
Dalla persona stabilmente convivente
Dai parenti entro il 4 grado
Dagli affini entro il 2 grado
Dal tutore o dal curatore
Dal pubblico ministero
Dai responsabili dei servizi sanitari e sociali direttamente impegnati nella cura della persona
Mentre gli effetti dell’interdizione e dell’inabilitazione sono sostanzialmente predeterminati dalla legge gli effetti dell’amministrazione di sostegno sono determinati di volta in volta dal provvedimento del giudice tutelare
Il giudice tutelare nomina all’interessato un
amministratore di sostegno nella persona
designata dallo stesso interessato in
previsione della propria eventuale futura
incapacità.
In mancanza di tale designazione, scegliendolo,
preferibilmente, nella persona del coniuge non
legalmente separato della persona
stabilmente convivente del padre o della
madre del figlio del fratello etc.
Gli atti che l’amministratore di sostegno ha il potere di compiere in nome e per conto del beneficiario, che correlativamente perde la possibilità di porli in essere personalmente con conseguente annullabilità.
Gli atti cui l’amministratore di sostegno deve dare il proprio assenso, prestando così assistenza al beneficiario, che
correlativamente perde la possibilità di porli in essere da solo con conseguente annullabilità