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• la valutazione dell’intrusione visiva derivante dall’inserimento delle macchine nel sito produttivo.

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Academic year: 2021

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Conclusioni

Il presente lavoro è partito dall’analisi della diffusione dell’energia eolica sul territorio italiano andando ad individuare gli aspetti positivi e negativi e i possibili scenari di sviluppo. È emerso che per la costruzione di una wind farm devono essere presi in considerazione molti aspetti tra i quali:

• l’analisi della producibilità energetica del sito dettata dal vento;

• la valutazione dell’intrusione visiva derivante dall’inserimento delle macchine nel sito produttivo.

La necessità di capire come deve essere condotta un’analisi energetica per valutare il livello di producibilità di un sito eolico, è stato il principale obiettivo della tesi. A seguito dell’applicazione della teoria di Weibull, la quale presenta i limiti di ogni metodologia statistica in quanto a seconda del numero dei dati che tratta tende a sovrastimare o sottostimare le valutazioni di producibilità, emerge che sarebbe conveniente effettuare valutazioni settimanali o addirittura giornaliere del vento. Infatti abbiamo visto, nel corso del capitolo 5, come l’integrale dell’energia reale E

TA

stimato essere di 809 MWh l’anno se calcolato dalla somma delle energie mensili, viene sottostimato se si esegue la somma delle stagioni in quanto vale 793 MWh l’anno, mentre viene sovrastimato nel caso annuale valendo 811 MWh annui.

L’intensificazione del vento sopra una conformazione orografica complessa ha portato l’adattamento della formula per sistemi collinari irregolari. Rispetto alle teorie di Jackson e Hunt, largamente utilizzate per studi anemologici da molte industrie installatrici di turbine eoliche, questo adattamento tende a sottostimare il valore dell’accelerazione della corrente eolica sopra una collina, scaturito proprio da questa complessa morfologia. Si possono individuare anche nuovi scenari di studio, per il territorio italiano, in quanto questo sistema territoriale particolare, oltre al coefficiente di speed – up può presentare effetti di intensificazione locali che talvolta si creano tra i canali delle colline (effetto tunnel): questi aspetti meritano dunque approfondimenti migliori.

Le ditte che installano aerogeneratori utilizzano frequentemente programmi tipo

WA

S

P per effettuare valutazioni preliminari in merito alle stime di producibilità delle

macchine eoliche. Nell’elaborato abbiamo dunque cercato di far emergere il problema

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connesso a questo aspetto: il modello fisico alla base. Esso infatti, prendendo in esame il coefficiente di speed – up calcolato mediante la formulazione matematica di Jackson e Hunt, permette di calcolare i campi di vento. Le morfologie territoriali per cui il modello funziona ottimamente rimangono quelle semplici e regolari (come ad esempio le zone della Danimarca e della Germania nei quali il programma ha avuto la maggior diffusione). Dato che il territorio italiano e, la zona analizzata nel nostro caso studio, non hanno queste caratteristiche, la necessità è quella di sviluppare nuovi programmi in grado di valutare campi di vento anche per queste morfologie complesse.

L’analisi normativa eseguita nel corso della prima parte ha evidenziato la presenza di linee guida per l’installazione degli impianti eolici stilata dalla regione Toscana, caratterizzata dal fatto di essere prevalentemente cautelativa nei confronti del territorio, mentre non è altrettanto efficace nel fornire un metodo per l’installazione degli impianti.

In ogni caso solo se la valutazione energetica del sito candidato ad essere un potenziale parco eolico dia esito positivo possiamo proseguire con il livello successivo.

Avendo fra gli obiettivi principali anche quello di creare una procedura di valutazione dell’impatto visivo, il più possibile indipendente da valutazioni di carattere soggettivo, è stata stesa una procedura che computa in prima istanza solamente le dimensioni geometriche degli oggetti, secondariamente considera il comportamento del campo visivo dell’occhio umano. In questo modo, in sede di progettazione, si può pensare di arrivare a classificare ogni punto del monte mediante un coefficiente che indichi il grado di visibilità rispetto a tutti i punti limitrofi. Mediante l’impiego del software ArcGIS è possibile raffinare la ricerca dei migliori siti di installazione, andando ad eseguire nuovamente la procedura elaborata non considerando i centri abitati che, per motivi di schermatura naturale, risultano non vedere l’installazione.

La valutazione della producibilità e dell’impatto ambientale eseguiti sul caso

reale del territorio di Santa Luce hanno evidenziato interessanti risultati. Principalmente

l’analisi di ventosità condotta sul luogo della rilevazione anemometrica ha evidenziato

piccole discrepanze tra i dati mensili, stagionali e annuali ottenuti mediante

l’accoppiamento della curva di distribuzione probabilistica della velocità del vento di

Weibull e la curva di potenza della turbina. Utilizzando i dati mensili si evince che il

posizionamento di una turbina modello Vestas V52 nel sito può arrivare a produrre 809

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MWh all’anno di energia. L’adattamento della teoria di Jackson e Hunt alla complessità del territorio italiano ed in particolar modo alla zona esaminata, hanno portato ad elaborare un coefficiente di speed – up pari allo 0.290 per il punto più elevato dei due crinali esaminati. L’ulteriore analisi energetica condotta a 60 m sul livello del terreno sul punto del monte Poggio Nebbie 2 ha evidenziato una producibilità annua stimabile per l’aerogeneratore V52 di 1.3 GWh, circa il 60% di energia in più rispetto alla valutazione eseguita a Santa Luce.

La procedura elaborata per la valutazione dell’intrusione visiva degli aerogeneratori sul territorio applicata al caso reale, ha fatto emergere che, il punto Poggio Nebbie 2 risulta più visibile sui territori limitrofi rispetto a quello scelto del monte Prunicce. Questo emerge dal primo livello di analisi tramite gli indici considerando tutti i centri abitati limitrofi alle due posizioni potenziali scelte per l’installazione, in quanto l’indice medio per Poggio Nebbie vale 0.179 rispetto allo 0.153 di Prunicce. La scrematura, possibile tramite la risposta visiva emergente dall’elaborazione grafica del programma ArcGIS, permette di eliminare alcuni paesi limitrofi in quanto non sono interessati dal problema dell’impatto visivo dei due aerogeneratori. La risposta finale derivante dall’indice finale di visibilità per le due località fa emergere che, sebbene i due aerogeneratori siano installati relativamente lontano da centri abitati, quello su Poggio Nebbie ha un impatto maggiore sui paesi dai quali è visibile, dato che il suo coefficiente, anziché diminuire come fa quello relativo a Prunicce che passa da 0.153 a 0.126, aumenta passando da 0.179 a 0.208.

Collocata all’interno di un discorso più ampio, questa procedura può essere vista come un tentativo di normalizzare il settore, per aiutare l’installatore a scegliere tra diverse posizioni, quella migliore sul territorio dal punto di vista dell’intrusione visiva.

In ogni caso emerge la necessità di mappare il territorio a livello quanto meno regionale per scegliere i siti più idonei all’installazione degli aerogeneratori cercando di ottenere il giusto compromesso tra producibilità e visibilità.

La diffusione sul territorio della risorsa eolica ha bisogno, in ogni caso, di un

piano di programmazione nazionale per gestirla al meglio: l’incostanza data

dall’intensità ventosa potrebbe generare problemi legati alla carenza di energia, la quale

deve essere prontamente immessa in rete da centrali “programmabili” (termoelettriche o

idroelettriche) in caso di improvvisa assenza di vento, onde evitare black out.

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