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Academic year: 2021

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(1)

INDICE

Introduzione pag. 1

Cap. 1 Introduzione ai villaggi operai

1.1. Inquadramento storico pag. 4

1.2. La città industriale e la nascita dell’urbanistica moderna pag. 6 1.3. Il socialismo utopico e le città giardino pag. 8

1.3.1. Robert Owen pag. 9

1.3.2. Charles Fourier pag. 10

1.3.3. Ebenezer Howard pag. 12

1.4. La città industriale di Tony Garnier pag. 14

1.5. Il problema della casa e le esposizioni universali pag. 16 Cap.2 Villaggi e quartieri operai europei

2.1. La nascita dei villaggi e dei quartieri operai pag. 21

2.2. Gran Bretagna pag. 24

2.3.1. New Lanark pag. 25

2.3.2. Saltaire pag. 29

2.3.3. Port Sunlight pag. 33

2.3.4. Bournville pag. 39

2.3. Belgio pag. 43

2.4. Francia pag. 47

2.4.1. Le Saline Reali di Arc et Senanc pag. 47

2.4.2. Le Creusot pag. 49

2.4.3. Noisel pag. 53

2.5. Germania pag. 56

Cap. 3 Villaggi e quartieri operai italiani

3.1. L’industrializzazione in Italia pag. 64

3.2. La questione dell’alloggio popolare: la manualistica e l’ingegneria sanitaria pag. 66

3.3. Un antecedente illustre: San Leucio pag. 70

3.4. Esempi pag. 72

(2)

3.4.3. Villaggio Leumann pag. 89 Cap.4 Il caso toscano dei villaggi e quartieri operai

4.1 L’industrializzazione in Toscana pag. 99

4.2 Follonica pag. 102

4.3 La Briglia pag. 106

4.4 Larderello pag. 112

4.5 Rosignano Solvay pag. 116

4.6 Industrializzazione in lucchesia pag. 122

4.6.1. Piaggione pag. 123

4.6.2. Ponte a Moriano: lo Iutificio Balestreri pag. 130 4.6.3. Acquacalda: la Cucirini Cantoni Coats pag. 139 Cap.5 Elementi caratteristici del villaggio operaio

5.1. Insediamenti industriali pag.147

5.2. Il villaggio operaio come modello di insediamento pag. 148

5.3. La morfologia del villaggio operaio pag. 150

5.4. Come riconoscere un villaggio operaio pag. 152

5.5. Le architetture del villaggio operaio pag. 154

5.5.1. La casa operaia pag. 155

5.5.2. Le strutture pubbliche pag. 157

5.5.3. La fabbrica pag. 160

5.5.4. L’abitazione dell’imprenditore pag. 161

Cap. 6 L’abitare collettivo e condiviso

6.1. Cos’è il cohousing pag. 165

6.1.1 Fasi di attuazione del cohousing pag. 168

6.2. Le origini del cohousing pag. 170

6.2.1 Abitare insieme pag. 173

6.3. Esempi di cohousing pag. 178

6.3.1 Ecoquartiere “Quattro Passi”, Villorba (TV) pag. 179 6.3.2 Mura San Carlo, San Lazzaro di Savena (BO) pag. 185

6.3.3 Urban Village Bovisa, Milano pag. 187

Cap. 7 Linee guida per la riconversione dei villaggi e quartieri operai

(3)

7.2. Il “volume zero” e la rigenerazione urbana sostenibile pag. 192 7.3. Perché riconvertire villaggi e quartieri operai secondo il modello del

cohousing pag. 195

7.4. Come riconvertire villaggi e quartieri operai secondo il modello del

cohousing: le linee guida pag. 198

Cap. 8 Conclusioni pag. 203

Bibliografia generale pag. 205

(4)

INDICE DELLE FIGURE

1.1.1. Pianta di un’abitazione sovraffollata di Glasgow pag. 5

1.3.1. La città ideale di Owen pag. 10

1.3.2. Pianta del Falansterio pag. 11

1.3.3. Sezione del Falansterio pag. 11

1.3.4. Il Familisterio di Guise pag. 12

1.3.5. Schema teorico della Garden City pag. 13

1.3.6. Immagini propagandistiche della città-giardino di Welwyn pag. 14 1.4.1. Planimetria generale e vista prospettica della Cité Industrielle pag. 15 1.5.1. Modello di abitazione per lavoratori presentato all’Esposizione del 1851

pag. 17 1.5.2. Disegno di casa divisa in 4 appartamenti, Mulhouse pag. 18

1.5.3. Case operaie all’Esposizione del 1867 pag. 18

2.2.1. New Lanark in un disegno del 1818 pag. 26

2.2.2. La casa di Robert Owen pag. 27

2.2.3. Vista aerea attuale di New Lanark pag. 28

2.2.4. Saltaire in un’immagine del 1877 pag. 30

2.2.5. La fabbrica e sullo sfondo la ciminiera a pianta quadrata pag. 30

2.2.6. I cottages pag. 31

2.2.7. Pianta di Saltaire pag. 31

2.2.8. Pianta di Port Sunlight del 1914 pag. 34

2.2.9. Il ponte nel parco Dell pag. 35

2.2.10, 2.2.11, 2.2.12, 2.2.13, 2.2.14. Da sinistra in alto, in senso orario: primi cottages realizzati da Owen; fila di cottages realizzati da James Lomax- Simpson (1882-1977); bifamiliare in Brook Street realizzata da Grayson e Ould (1906), case

lungo Lower Road, di Grayson e Ould (1901) pag. 36

2.2.15. La scuola primaria pag. 38

2.2.16. La chiesa pag. 38

2.2.17. La Lady Lever Art Gallery pag. 39

2.2.18. Pianta di Bourneville al 1898 pag. 41

2.2.19, 2.2.20, 2.2.21, 2.2.22. Immagini di alcune abitazioni a Bourneville pag. 42 2.2.23. La chiesa di San Francesco, progettata da Harvey e costruita nel 1925

pag. 42

2.3.1. Vista aerea di Grand Hornu pag. 44

2.3.2. Dettaglio dell’ellisse con le nuove funzioni introdotte dopo il recupero degli spazi: 1. Ingresso principale; 2. Accoglienza; 3. Ristorante; 4. Auditorium; 5. Negozi; 6. Auditorium 7. Casa degli Ingegneri; 14. Officina; 20. Statua di Gorge pag. 44

2.3.3. Ingresso pag. 45

2.3.4. Le abitazioni pag. 46

2.3.5. Bois-du-Luc pag. 46

(5)

2.4.2; 2.4.3. A destra, la direzione, a sinistra l’ingresso del complesso pag. 48

2.4.4. Pianta della città, 1873 pag. 49

2.4.5. Vista d’insieme delle acciaierie, degli altiforni e delle officine pag. 50 2.4.6. Caserne dei maccanici, 1845 (4 piani, 130 appartamenti) pag. 50

2.4.7. La cité des Pompiers pag. 51

2.4.8. La cité de Villedieu pag. 51

2.4.9. Disegni illustrativi di abitazioni pag. 52

2.4.10. Il Mulino pag. 53

2.4.11. Pianta della città, 1889 pag. 54

2.4.12. Casa isolata con 2 alloggi pag. 55

2.5.1; 2.5.2. A sinistra l’insediamento di Schedernhof e a destra quello di

Kronenberg pag. 57

2.5.3. Margarethenhöhe pag. 58

2.5.4. Le caserne a Kronenberg pag. 59

2.5.5. I cottages pag. 59

2.5.6. Le colonie di Krupp a Essen pag. 60

3.3.1. San Leucio: in alto il Belvedere, in basso le abitazioni degli operai pag. 72

3.4.1. La Fabbrica Alta pag. 74

3.4.2. Il progetto di Negrin pag. 76

3.4.3. Progetto delle abitazioni per impiegati pag. 77 3.4.4. Progetto delle abitazioni di II e III classe pag. 77

3.4.5. Vista aerea di Crespi d’Adda pag. 79

3.4.6. Palasöc pag. 80

3.4.7. L’ingresso della fabbrica pag. 81

3.4.8. Capannoni pag. 81

3.4.9. La centrale idroelettrica di Trezzo d’Adda pag. 82 3.4.10. A sinistra la chiesa e a destra la scuola pag. 84

3.4.11. Il lavatoio in un’immagine d’epoca pag. 84

3.4.12. Evoluzione del villaggio pag. 85

3.4.13. Le case operaie pag. 86

3.4.14. In alto a sinistra, pianta di una casa operaia; in alto a destra, pianta di una casa per capireparto; in basso, pianta di abitazione per dirigenti pag. 87 3.4.15. Il castello, residenza della famiglia Crespi pag. 88

3.4.16. Casa per dirigenti pag. 89

3.4.17. L’ingresso alla fabbrica pag. 90

3.4.18. Gli edifici della fabbrica pag. 90

3.4.19. Residenze per operai pag. 92

3.4.20. Planimetria generale (basata su rilievo fotogrammetrico del 1976) pag. 93 3.4.21. Il villaggio Leumann in un’immagine del 1911 pag. 93

3.4.22. La chiesa di Santa Elisabetta pag. 94

(6)

3.4.24. I bagni in un’immagine tratta dalla pubblicazione Il cotonificio N. Leumann pag. 95

4.2.1. L’insediamento di Follonica pag. 103

4.2.2. Il cancello d’ingresso pag. 105

4.2.3. La chiesa di San Leopoldo pag. 105

4.3.1. Ricostruzione assonometrica del complesso della cartiera pag. 107 4.3.2. Vista del complesso della fonderia nella sua fase più matura pag. 108 4.3.3. Il secondo “casone” con la Cooperativa a piano terra e gli appartamenti ai

piani superiori pag. 110

4.3.4. Il teatro, oggi distrutto, all’epoca della costruzione pag. 111 4.3.5. Il complesso della Briglia nel periodo di massimo sviluppo pag. 112

4.4.1. Planimetria ottocentesca di Larderello pag. 113

4.4.2. Immagine storica dell’insediamento di Larderello pag. 113

4.4.3. Palazzo De Larderel pag. 114

4.4.4. La chiesa di Michelucci pag. 116

4.5.1. L’insediamento in un documento del 1924 pag. 117

4.5.2. L’impianto Solvay nel 1916 pag. 118

4.5.3. La casa del direttore, 1918 pag. 119

4.5.4. Pianta della casa del direttore pag. 120

4.5.5. Abitazioni di tipo 7, destinate agli operai pag. 120 4.5.6. Pianta delle case operaie (abitazione di tipo 9, palazzoni) pag. 121

4.5.7. Il teatro in un’immagine recente pag. 121

4.6.1. Progetto generale parzialmente realizzato del Cotonificio del Piaggione, con la diga e il canale di derivazione delle acque del Serchio risalente al 1883 pag. 124

4.6.2. Mappa catastale del 1913 pag. 125

4.6.3. Un’immagine d’epoca del Piaggione. In primo piano la fabbrica e sul retro le

residenze pag. 126

4.6.4. Residenze operaie pag. 127

4.6.5. Gli orti dietro le abitazioni operaie, ancora oggi presenti pag. 127 4.6.6. L’ingresso della fabbrica in una foto attuale pag. 128

4.6.7. Capannoni pag. 128

4.6.8. La chiesa pag. 129

4.6.9. L’officina metallurgica Henry, Vignolo & C. in costruzione (1874) pag. 130 4.6.10. Cartolina che raffigura la stazione del tram a Ponte a Moriano (1909)

pag. 132 4.6.11. Il Condotto Pubblico, la residenza di fronte all’ingresso dello iutificio (in azzurro) e sullo sfondo lo stabilimento produttivo pag. 133 4.6.12, 4.6.13. A sinistra, lo iutificio, a destra un dettaglio dell’ingresso pag. 134 4.6.14. Iconografia dello iutificio Balestreri, sono visibili i caseggiati per operai “delle Torrette”, di via Dinelli, di via Genova e “di Pantagona”, anni 1885-1890

pag. 134 4.6.15, 4.6.16, 4.6.17. Case operaie di via Genova (alto sinistra), via Dinelli (alto

(7)

4.6.18. Lo iutificio Balestreri visto dal retro; a sinistra le case operaie dette “le

Torrette”, anno 1880-’90 pag. 136

4.6.19. Le Torrette oggi pag. 136

4.6.20. La nuova fabbrica del Balestreri in un’immagine d’epoca; in primo piano si possono notare, sulla sinistra, le rotaie del tram pag. 138

4.6.21. Il linificio-canapificio oggi pag. 138

4.6.22. Gli edifici presenti al 1906 pag. 140

4.6.23. A destra lo stabilimento industriale, a sinistra l’edificio adibito a mensa,

dormitorio e servizi per dipendenti pag. 140

4.6.24. L’ingresso dello stabilimento pag. 141

4.6.25. L’edificio della centrale elettrica e delle caldaie pag. 142

4.6.26. L’insediamento della Cantoni nel 1955 pag. 144

6.2.1. Planimetria dell’insediamento Skråplanet pag. 172

6.2.2. A sinistra una delle abitazioni, a destra l’orto pag. 173

6.2.3. Karl Marx-Hof pag. 175

6.2.4. Fronte principale dell’isolato progettato da Michel de Klerk ad Amsterdam pag. 176

6.2.5. Narkomfin pag. 176

6.2.6. Stockholm collettive house pag. 177

6.3.1. Schizzi di progetto (tamassociati) pag. 180

6.3.2. Planimetria dell’insediamento pag. 181

6.3.3. Vista dell’insediamento; sul fondo la “casa comune” pag. 182

6.3.4. Il retro di una delle abitazioni pag. 182

6.3.5. Abitazioni per due famiglie pag. 183

6.3.6. Schema di una unità abitativa: 14 azioni per una casa sostenibile pag. 184

6.3.7. Dettaglio dell’involucro esterno pag. 184

6.3.8. Schema del piano terra dell’edificio pag. 185

6.3.9. Sezione e schema del primo piano pag. 186

6.3.10. Immagine notturna dell’edificio pag. 186

6.3.11. Immagine diurna dell’edificio pag. 187

6.3.12. Il giardino/corte interna pag. 188

6.3.13. La terrazza dotata di piscina scoperta pag. 188

6.3.14. Interno pag. 189

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