• Non ci sono risultati.

Regione Emilia-Romagna

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Regione Emilia-Romagna"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione Prot. N. 903/2012

Data 18/12/2012

All'attenzione dei - Capi redattori

Terremoto - La Regione vara una legge sulla ricostruzione nei centri urbani, nelle zone produttive e rurali: procedure semplificate,

miglioramento delle prestazioni sismiche ed energetiche degli edifici tutelando il patrimonio storico-culturale. Per il presidente Vasco Errani "si tratta di un altro significativo passo avanti, sostanziale e qualitativo, frutto di un intenso lavoro comune". L'assessore Alfredo Peri: "Uno strumento utile che ha l'ambizione di guardare alla

ricostruzione delle comunità"

Bologna – Una disciplina speciale, semplificata nelle procedure ed essenziale nei contenuti, che consentirà di realizzare celermente il complesso degli interventi ricostruttivi, in particolare per quanto riguarda i centri storici e il territorio produttivo e rurale nelle aree colpite dal sisma.

Sono gli obiettivi contenuti nella legge approvata oggi all’unanimità (con una astensione) dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.

L’intervento normativo - salvaguardando il diritto dei cittadini alla ricostruzione degli immobili distrutti dal sisma, nelle condizioni e nel luogo in cui si trovavano - consentirà di accompagnare gli interventi di riparazione o ricostruzione con il miglioramento delle prestazioni sismiche ed energetiche degli edifici e della qualità urbana perseguendo la tutela del patrimonio storico-culturale. Per le opere e le infrastrutture pubbliche e per gli immobili pubblici e privati che costituiscono beni culturali la Giunta regionale predisporrà, d’intesa con il Commissario delegato, un programma specifico di interventi di ricostruzione.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione e commissario delegato per la Ricostruzione, Vasco Errani, che ha sottolineato come si tratti di “un altro significativo passo avanti nella difficile opera di ricostruzione. Questa normativa – ha aggiunto Errani – è frutto di un lavoro di tutti, perseguito con intensità per giungere a una legge equilibrata che risponda alle esigenze che si stanno manifestando in quei territori.

Sappiamo che permangono delle fragilità sociali ma il nostro impegno, ribadito anche dall’Assemblea legislativa, è di non lasciare indietro nessuno, a partire dalle persone più in difficoltà”.

“È una legge che ha l’obiettivo di fornire alle comunità locali, sindaci, cittadini e imprese uno strumento utile a risolvere i problemi in questa fase della ricostruzione – ha commentato l’assessore regionale all’Urbanistica, Alfredo Peri -. Una legge che ha l’ambizione di guardare alla ricostruzione delle stesse comunità, dei centri storici, delle zone produttive e di quelle rurali, sapendo che dovrà essere prodotto un miglioramento delle condizioni di vita e di sicurezza dei territori urbanizzati e delle infrastrutture, aiutando i cittadini e le imprese anche con procedure amministrative semplificate e accelerate, per riprogettare il proprio futuro in tempi veloci ma anche con qualità di risultato”.

I centri storici Nei centri storici, nei nuclei storici non urbani e negli edifici vincolati dalla pianificazione, l’attività di

ricostruzione dovrà essere finalizzata, quanto più possibile, alla conservazione dei tessuti edilizi preesistenti al sisma, con il miglioramento delle loro prestazioni sismiche ed energetiche. Viceversa, quando gli edifici siano completamente crollati (oppure danneggiati in modo gravissimo e dunque recuperabili solo attraverso interventi di demolizione e ricostruzione), la proposta di legge precisa che essendo venute meno le previgenti disposizioni di tutela previste dalla pianificazione urbanistica occorrerà ridefinire attraverso appositi atti del Consiglio comunale le trasformazioni ammissibili. Resta invariata l’eventuale disciplina

(2)

urbanistica operante per la tutela dei caratteri peculiari dei tessuti storici, anche non urbani, in cui la nuova

costruzione si colloca.

Una specifica disciplina è prevista per gli aggregati edilizi da recuperare attraverso una progettazione unitaria degli interventi, stabilendo la necessità per il Comune di individuare le Unità minima di intervento (Umi), che dovranno presentare un’unica istanza di finanziamento e un unico progetto di riparazione e ricostruzione del complesso edilizio.

Piano della ricostruzione La proposta di legge prevede anche la definizione di uno strumento urbanistico di natura operativa, il ‘Piano

della ricostruzione’, diretto a disciplinare, in modo coordinato ed omogeneo, gli interventi attinenti alla ricostruzione, perseguendo nel contempo il miglioramento della funzionalità e qualità dei servizi urbani e una maggiore qualificazione del patrimonio edilizio, in termini di sicurezza ed efficienza energetica. Il Piano potrà stabilire la delocalizzazione degli edifici distrutti o danneggiati che risultino collocati in ambiti inidonei alla edificazione, per ragioni geomorfologiche o ambientali, ovvero da ricostruire in una diversa posizione per consentire di realizzare significative trasformazioni fisiche e funzionali dei tessuti urbani. La formazione e l’approvazione del piano avvengono con procedure estremamente celeri e semplificate.

Riduzione dello sprawl nelle campagne Nel territorio rurale sono previste speciali disposizioni che consentono di ridurre la dispersione insediativa

(sprawl), ammettendo l’accorpamento degli edifici rurali sparsi facenti parte di un’unica azienda agricola e la delocalizzazione nel territorio urbanizzato dei fabbricati non più funzionali all’attività agricola. Ci sarà anche la possibilità di modificare la sagoma degli edifici (non sottoposti a tutela) e ridurne la volumetria. Per gli edifici vincolati dalla pianificazione, che siano stati solo danneggiati dal sisma, la proposta di legge non ammette trasformazioni che ne compromettano il valore storico culturale o testimoniale. Prevede, inoltre, appositi incentivi per il fedele recupero degli edifici, da stabilirsi attraverso il Piano della ricostruzione. In assenza di tali misure premiali si prevede la possibilità di aumentare il numero delle unità immobiliari, se ciò risulti compatibile con la disciplina di tutela.

Riferimenti

Documenti correlati

L'annuncio da parte della Commissione europea, del Ministero per lo Sviluppo economico e delle Regioni italiane, riunite a Bologna per l'annuale incontro nazionale sullo stato

La delibera di Giunta fissa i criteri e la tempistica per permettere ai Comuni e alle Province di accedere al riparto delle quote di potenzialità di spesa che la Regione e il

Grazie a quest’iniziativa, realizzata per la prima volta in occasione di un evento sismico di proporzioni rilevanti, è a disposizione una banca dati dettagliata degli

Il commissario Vasco Errani annuncia: "Domani, dopo un incontro con le banche, sarà varata un'ordinanza sul ripristino delle case danneggiate delle categorie B e C"..

Si tratta di un meccanismo flessibile e adattabile alle esigenze di ciascun territorio: il singolo Comune potrà richiedere alla società di lavoro interinale aggiudicataria, per

sistemazione ai cittadini, avvio della ricostruzione di municipi, beni monumentali ed edifici pubblici o di fruizione pubblica, interventi sugli impianti di bonifica: arrivate

E’ la cifra raccolta da Mediamarket, gruppo di elettronica di consumo di Media World e Saturn, e consegnata questa mattina, sotto forma di un simbolico “mega assegno”, dai

“Anche questo servizio indirizzato a cittadini e imprese fa parte dell'impegno che tutta la Regione e i suoi dipendenti stanno cercando di offrire, con professionalità e impegno,