I Principi della Chimica / Ingegneria Verde
(un Contributo Importante alla Sostenibilità).
Prof. Attilio Citterio
Dipartimento CMIC “Giulio Natta”
http://iscamapweb.chem.polimi.it/citterio/education/course-topics/
School of Industrial and Information Engineering Course 096125 (095857)
Introduction to Green and Sustainable Chemistry
La Chimica Permea le altre Scienze!
Chimica
Scienza della Salute
Matematica Informatica
Astronomia
Fisica
Cultura Materiali
Geologia (micro)biologia
biotecnologia Scienze
Ambientali
Farmacia
La Chimica è Dovunque!
http://www.chemistryandyou.org/
Abbigliamento ; 6,3 Agricoltura; 6,4
Elettronica; 3,9
Macchine d'ufficio;
0,7 Macchine Industriali; 1,9 Prodotti metallici;
2,5
Servizi; 16,4
Resto produzione;
6,1 Costruzioni; 5,4 Trasporti; 5,3
Carta e Stampa; 4,5 Prodotti di
consumo; 30,3
Resto dell'industria; 10,3
Evoluzione delle Quote di Produzione - Chimica Mondiale
(% sul valore della produzione).4
2005 2010 2015
Unione europea 28% 21% 15%
USA 22% 16% 15%
Cina 12% 24% 40%
69%
54% 41%
31% 46%
59%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Emergenti
Avanzati -15
-13
2005 2010 2015
Industria Chimica:
Scenario Mondiale e Europeo.
Distribuzione geografica
della produzione chimica in UE
(miliardi di euro, anno 2015)
UE = 520 miliardi di euro
148 74
52 Germania
Francia Italia Regno Unito
Paesi Bassi Spagna Belgio Austria 13 Polonia 11 Irlanda 9 Svezia 8 Finlandia8 Rep. Ceca6
Ungheria 6 Altri 22
45 42 39 37
Distribuzione geografica
della produzione chimica mondiale
(miliardi di euro, anno 2015)
Nota: Europa
= UE e non UE (Russia, Turchia, Svizzera, Norvegia, Ucraina) Resto Asia
= Asia esclusi Cina, Giappone e Corea del Sud
Il dato dei Paesi Bassi include molte attività puramente commerciali
Mondo = 3.534 miliardi di euro
Resto Giappone
Cina Europa USA Asia America
Latina Corea Altri del Sud
1.409
615 519
136 135 108
497
115
http://www.federchimica.it/docs/default-source/la-chimica-in-cifre/l'industria-chimica-in-cifre_giugno-2017.pdf
L'Industria Chimica Europea (2016).
Numero di aziende
28,221
Turnover
€ 520.2 miliardi
Occupazione diretta
1,155,000
Spese per R&D
€ 9.14 miliardi
Dimensioni della Chimica in Italia, anno 2016
(miliardi di euro, salvo diversa indicazione).
7
Imprese (numero) Occupati (migliaia) Investimenti Spese R&S
Industria Chimica
Chimica e Farmaceutica Produzione
Esportazioni Importazioni
Saldo commerciale Domanda Interna
Incidenza sull’industria manifatturiera Fatturato
Export
51.6 27.5 34.6 -7.1 58.6
2.810 108.1 1.7 0.5
3.256 172.1 2.8 1.2 81.6 48.8 57.4 -8.6 90.2
6%
7%
9%
12%
Nota: spese R&S e investimenti, ultimo anno disponibile 2014 Fonte:
Federchimica / elaborazioni e stime su Istat
Germania 28,5%
Francia 14,3%
Belgio 7,0%
Spagna 7,5%
Paesi Bassi 8,0%
Regno Unito 8,7% Italia 10,0%
Altri 16,0%
Mercato dei Prodotti Chimici – Mondo.
• Il fatturato del mercato mondiale di prodotti
chimici è stimato in €3,156 miliardi nel 2015 e cresce del 2.4%.
• Il tasso di crescita delle vendite è stato
decisamente più ridotto rispetto al tasso
decennale, (10.3 per cento dal 2003 al 2012)
• L'industria chimica EU è seconda, assieme al
NAFTA nelle vendite totali, ma ha una crescita
inferiore a quella dell'Asia
Processi di Direzione Tecnologica.
27.
Audit Post- Progetto
Azienda
R&D Centrale Unità
Produttiva
4.
Sviluppo Nuovi BU
(Corp) 1.
Monitoraggio Ambientale
(corp.)
2.
Strategia Attività (corp.)
3.
Strategia Tecnologica
(Corp)
12.
Alleanza Tecnologica
Mgt
8.
Strategia Produttiva
(BU) 7.
Monitoraggio Ambientale
(BU) 9.
Strategia Tecnologica
(BU)
13.
Portafoglio Prodotti Mgt (BU)
12.
Pianificaz.
Prodotto (BU)
5.
Monitoraggio Ambientale
(R&D)
6.
Strategia Tecnologia
(R&D)
19.
Ideazione
20.
Fattibilità
21.
Scelta Iniziale progetto
22.
Esecuzione Progetto
25.
Supporto Post- progetto 26.
Adozione Tecnologie
16.
Capitali
15.
Personale Mgt
17.
Perform.
Mgt 18.
Proprietà Intellettuale
Mgt
23.
Valutazione necessita tecnologia
14.
Portafoglio R&D (Mgt)
24.
Trasferim.
Tecnologia 11.
Percorso Tecnologico
(BU)
La Chimica Contribuisce su Tre Livelli allo Sviluppo Sostenibile.
La chimica può contribuire su tre livelli allo sviluppo sostenibile:
1. Fornitura di prodotti chimici che procurano ed assicurano ricchezza sociale ed economica.
2. Conservazione delle risorse sviluppando:
a. Processi chimici più efficienti b. Fonti rinnovabili di energia
c. Prodotti chimici che aumentino significativamente l’efficienza dei processi di produzione e dei prodotti in altre aree,
d. Prodotti che permettano ai consumatori di usare le risorse più efficientemente,
e. Prodotti creati per progettazione basata sul concetto di riciclo, e f. Prodotti derivati da risorse rinnovabili.
3. Gestione delle risorse, sostanze e materiali in modo salubre e
ambientalmente compatibile.
Numero Stimato di Composti Chimici (stime EPA e UE, 2010).
Numero di Composti Chimici:
Composti Chimici in Commercio:
Composti Chimici Industriali:
Nuovi Composti Chimici:
Pesticidi:
Additivi Alimentari:
Ingredienti Cosmetici:
Farmaci per l’uomo:
28,000,000 10,000,000 240,000 3-4,000 800 9,500 8,500 3,500
(in milioni di prodotti) /anno
(in 21,000 prodotti)
(in 50,000 prodotti)
• Limitando la sintesi strettamente alla combinazione di 30 atomi di C, N, O, o S, sono possibili più di 10
60strutture diverse !
• Espandendo gli elementi disponibili ad altri eteroatomi (quali, P e alogeni), i
limiti al numero di possibili strutture supera l’immaginazione. Il tutto è anche
noto come “spazio chimico”
Il Mercato Chimico in Europa.
• L'industria chimica abbraccia
virtualmente tutti i settori della
economia e le sue strategie impattano direttamente sugli utilizzatori a valle.
• I grandi utilizzatori di prodotti chimici sono i settori
gomma e plastica, costruzioni, carta, e l'industria
automobilistica.
Struttura della Chimica Organica Industriale.
Fonte Naturale
Materie prime
Materiali di Base
Intermedi e Monomeri
Prodotti Chimica Fine e Polimeri
Separazione
Trasformazione
Funzionalizzazione
Sintesi
Attività generica Numero approssimato
di Sostanze
3
10
50
500
70000
Petrolio come Fonte di Composti Chimici Organici di Base ed Intermedi.
Industria del Gas Naturale
Raffina- zione petrolio
Materia prima Etano
Propano Butano Nafta Gasolio Greggio
‘Olefine’ di Raffineria
Benzine da Pirolisi
Riformato
Nafta/LPG
Cracker Etilene
Industria di lavorazione Idrocarburi
Industria Petrochimica di base
Pretrattamenti per benzine da
pirolisi
Singas per Ammoniaca
Singas per
Estrazione e Conversione
Aromatici
Sintesi di Ammoniaca
Sintesi del Separazione
Etilene/
Propilene
Separazione/
Conversione Butadiene
Composti Chimici di Base
Olefine Etilene Propilene Butadiene
Aromatici Benzene Toluene Xilene
Prodotti Singas Ammoniaca Metanolo
Percorsi nell’Industria Chimica Organica.
La figura a lato illustra la complessità dell’industria chimica, mostrando la varietà dei prodotti che si ottengono dalle materie prime idrocarburiche.
Molti prodotti sono intermedi per il resto dell’industria chimica e hanno un uso limitato come tali.
Come conseguenza di questa
complessa sintesi a stadi di prodotti, si ha raramente unità singole di
produzioni destinate ad un solo
prodotto. Al contrario, le installazioni chimiche sono di norma unità grandi, altamente integrate che combinano molti impianti diversi.
I Prodotti in questi stadi sono detti
“Commodity Organic Chemicals”.
La Produzione Chimica Globale Raddoppia Ogni 25-Anni.
0 100 200 300 400
1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 2022 2024 2026 2028 2030
Indice di produzione = 131 nel 2006, base 1997 = 100
Indice di produzione = 231 nel 2022, base 1997 = 100
Ma …..
Incidenti Rilevanti: Passato e Recente!!
BASF,
• Oppau/Ludwigshafen, 21 Settembre 1921
• Cratere di: 80 m di diametro, e 16 m di profondità
• 450 morti
AZF, Tolosa,
• 21 Settembre 2001
• Cratere di 50 m di diametro, e 10 m di profondità
• 29 morti
Disastri Ambientali.
Domenica 10 Luglio 1976 alla ICMESA saltò il disco di rottura di un reattore chimico. Il servizio di manutenzione sentì un sibilo intenso e si vide uscire una nube di vapore da un'apertura nel tetto. Dal sito si prigionò una densa nube bianca di notevole altezza. Il rilascio durò 20 minuti. Circa un'ora dopo il rilascio gli operai furono in grado di immettere acqua di raffreddamento nel reattore.
Dalla nube bianca rilasciata si depositarono delle sostanze tra cui la TCCD, un materiale aromatico clorurato molto tossico. La vicina citta di Seveso, distante 25 km da Milano, aveva circa 17,000 abitanti. Non si ebbero morti attribuiti alla
TCCD ma molti individui si ammalarono. Numerose donne incinte esposte al
rilascio subirono aborti. Nell'area contaminata vari animali morirono.
Risorse
Rinnovabile Non rinnovabile
Energia Solare Aria, Vento
Suolo, Piante Acqua, Maree, Correnti
Comb. Fossili Petrolio
Carbone Gas Naturale
Minerali non metallici Sali Fosfati
Minerali metallici Ferro Rame Alluminio
Risorse = Materia Ottenuta dall’Ambiente
(vivente o non) per Soddisfare i Bisogni Umani.
Risorse Non Rinnovabili e Rinnovabili.
Risorse Non Rinnovabili: Quelle che sono estratte dalla terra
Dell’energia è necessaria per:
estrarre e lavorare le risorse in una forma utilizzabile
acquisire le risorse lavorate e
convertirle in una forma utilizzabile
Risorse Rinnovabili: quelle che
vengono rigenerate nei cicli naturali:
• derivate da organismi viventi (piante, animali)
• derivanti da cicli biogeochimici
veloci (acqua, CO , suolo)
Economie di Transizione Resto del mondo
Paesi Industrializzati Paesi Asiatici Sviluppati
51 24 %
% 15
%
10
%
38
% 32
% 19
%
11
46 %
% 27
% 16
%
11
%
2010
Totale 11.9 GTep 2020
Totale 14.8 GTep 2000
Totale 9.6 GTep
Consumo Mondiale di Energia per Area Geografica.
GTOE = Giga-ton di petrolio equivalente
E’ Essenziale che Chimici, Ingegneri e Pubblici Amministratori Prestino
Maggiore Attenzione alle Conseguenze Ambientali dei Prodotti Chimici e dei Processi ed Attività Correlate con cui
questi Prodotti sono Realizzati.
Nuova Sensibilità.
Non si deve dimenticare la nostra
Percezione della Chimica in Evoluzione.
Prodotti a valore
aggiunto da quasi tutte le materie prime .
“Scienza dell'utile”
“Scienza centrale”
“Scienza Integrativa”
“Scienza della Sostenibilità”
La comprensione molecolare dei processi biologici e
della materia chimica
Pianeta con carenza di
risorse
Risorse Illimitate
Componente Ecosistema
Degradazione illimitata a scarto
Tipo I
Scarti Limitati
Componente Ecosistema Componente
Ecosistema
Componente Ecosistema
Energiae Risorse Limitate
Tipo II
Componente Ecosistema Componente
Ecosistema
Componente Ecosistema
Energia e Risorse Limitate
Tipo III
Ecologia Industriale (Obiettivi).
Valorizzazione della Catena di Sostenibilità.
Tecnologia
Progettazione / produzione
Distribuzione / vendite
Uso / consumo
Infrastruttura Sociale
Discarica / riciclo
Consapevolezza Pubblica Adatto
smaltimento Riuso
Uso Informazione
Ambiente Naturale Materiali
Parti Prodotti
Sistema
Riuso Uso
Uso
Fonti: Kitakyuchu Ecotown, 2001 Riciclaggio
”Dalla nascita alla morte”
Impatti su:
• Salute umana
• Ecosistemi
• Risorse
Valutazione del Ciclo di Vita.
Pensare in base al Ciclo di Vita.
Pensare in Base al
Ciclo di Vita
Supporto alle Decisioni di Sostenibilità
Il processo di tener conto nel prendere decisioni, per quanto possibile, di tutte le implicazioni su risorse, consumi, ambiente, salute, socialità e economia che sono associate al ciclo di vita di un prodotto (bene o
servizio), considerando per es. l’estrazione delle risorse, la produzione, l’uso, il trasporto, il riciclo e lo smaltimento dei rifiuti.
Questo processo aiuta a evitare lo "spostamento del danno", cioè degli impatti o del consumo delle risorse, fra le fasi del ciclo di vita, aree
geografiche, e problemi ambientali e di salute umana, quali il
Cambiamento Climatico, lo Smog Fotochimico, le Piogge Acide, ecc..
Pensare in Termini di Ciclo di Vita.
Pensare in termini di ciclo di vita amplia la prevenzione dell’inquinamento con l’inclusione del ciclo di vita completo del prodotto e della
sostenibilità. Ridurre le fonti nella prospettiva del ciclo di vita equivale al rispetto dei principi di “eco-design” o alla cosiddetta “filosofia delle 6 R”:
• Ri-pensare il prodotto e le sue funzioni. Si possono usare i prodotti più efficientemente, riducendo così l’uso delle fonti e risorse naturali.
• Ri-durre i consumi di energia e materiali via analisi del ciclo di vita.
• Ri-mpiazzare sostanze pericolose con alternative ambientalmente più compatibili.
• Ri-ciclare. Scegliere i materiali che si possono riciclare, e fabbricare il prodotto per poterlo disassemblare facilmente per riciclarlo.
• Ri-usare. Progettare il prodotto in modo da riusarne le parti.
• Ri-parare. Rendere il prodotto facile da riparare in modo da evitare
di doverlo sostituire.
Prodotti più Sostenibili (EPP) - Scelti
Combinando Standard Esistenti e Nuovi.
Contenuto Riciclato Parte organica
Basse emissioni Efficienza
energetica Biodegradabile Bassa/0 tossicità
Focalizzato su:
Attributi Prodotto :
• Contenuto prodotto
• Profilo emissioni
• Caratteristiche Prestazioni
EPP
Ambientalmente preferibile, Ben condotto, Sostenibile
Focalizzato su:
Processo:
• Energia
• Consumi
• Fonti d'origine
• Generazione di scarti
• Emissioni in aria e acqua
Energia
Rinnovabile
ISO 14000
ISO 9000
LCI/LCA
GHG
Chimica Verde: Spinte Socio-Economiche.
Inaccettabile impatto ambientale da processi chimici inefficienti e prodotti pericolosi.
Contorno Olistico
Minimizzare scarti e sottoprodotti
migliorare
l'ambiente, salute e sicurezza
relazioni e
attitudini pubbliche migliorate
Risorse rinnovabili
Efficienze energetiche
migliorate
Tecnologie
sostenibili
Ecologia industriale = scienza della sostenibilità con enfasi sull’attento uso e riuso delle risorse
Chimica verde e sostenibile
= scienza delle trasformazioni
chimiche connesse allo sviluppo di processi e prodotti per ridurre o eliminare le sostanze pericolose e usare efficientemente le risorse,
Ingegneria Verde e Sicurezza Intrinseca = Scienza rivolta alla riduzione/ eliminazione dei pericoli associati ai materiali usati e alle operazioni di trasformazione, con inserimento permanente ed inseparabile nei processi industriali.
Ecologia industriale
Sviluppo sostenibile
(DfE)
Progettazione per l’ambiente
Chimica Sostenibile
Ingegneria sostenibile
Ecologia Industriale - Chimica per la Sostenibilità -
Sicurezza Intrinseca – Ingegneria per la Sostenibilità.
Il punto cruciale dei nuovi approcci è il concetto di progettazione ‘design’. E’
un principio fondamentale che i prodotti e processi siano progettati per realizzare una funzione eco- compatibile. Il 70% dei costi di sviluppo, produzione ed uso di un prodotto è determinato nella fase
iniziale di progettazione. Ciò rende ‘la progettazione per l’ambiente’ un
fattore determinante critico della competitività di un prodotto.
Inizio Costi
R&D, Progettazione Produzione Tempo
- Costo - Uso risorse - Emissioni - Residui
€, kWh,
kg
La fase di progettazione fornisce la massima flessibilità nel scegliere le materie prime, le trasformazioni da adottare e i relativi processi. Per poter progettare, bisogna essere in grado di analizzare, caratterizzare, quantificare
decisione
Progettazione per l’Ambiente (DfE).
CHIMICA VERDE (PER LA SOSTENIBILITÀ).
DEFINIZIONE (“Americana”)
La Chimica Verde è l’utilizzo di un insieme di principi atti a ridurre o eliminare l’uso o la generazione di sostanze
pericolose nella progettazione, manifattura ed applicazione dei prodotti chimici
*.
E’ una filosofia che si applica a tutte le aree della chimica, non ad una singola disciplina della chimica.
LA CHIMICA SOSTENIBILE SI INTERESSA DI:
•
Minimizzazione degli scarti, riduzione dell’uso di Energia e Risorse
•
Riciclo di prodotti e materiali (uso di Catalizzatori anziché Reagenti)
•
Applica soluzioni scientifiche innovative a problemi ambientali del mondo reale (previene l’inquinamento a livello molecolare)
•
Riduce gli impatti negativi di prodotti e processi chimici sulla salute umana e sull’ambiente
•
Progetta prodotti e processi chimici per ridurre il pericolo intrinseco.
* Green Chemistry Theory & Practice, P T Anastas & J C Warner, Oxford University Press 1998
Definizione “Europea”.
“La Chimica Sostenibile (Verde) mira a raggiungere
significativi miglioramenti nella eco-efficienza dei prodotti, servizi e processi chimici, in modo da ottenere un ambiente sostenibile, più pulito e più sano ed un profitto competitivo”
“La progettazione di prodotti per applicazioni sostenibili e la loro
produzione per trasformazioni molecolari che sono efficienti in energia, minimizzano, o meglio eliminano, la formazione di scarti e l’uso di
solventi e reagenti tossici o pericolosi ed utilizzano, ove possibile,
materie prime rinnovabili. La Chimica Sostenibile si occupa perciò di
scoprire ed applicare nuova chimica/tecnologia per prevenire/ridurre
l’impatto sull’ambiente, sulla sicurezza e sulla salute alla sorgente,
operando a livello molecolare.”
CHIMICA VERDE
Uso di Risorse Rinnovabili Uso di Solventi
alternativi di pulizia
Efficienza Atomica Minimizzare
la produzione di rifiuti
Efficienza energetica
Fonti energetiche
alternative
Minimizzare l’uso di composti chimici tossici e pericolosi Minimizzare
rischio e Incidenti
Progettare per degradare
Celle a combu- stibile
Microreattori
Riciclare dove possibile
Plastiche Biodegradabili
Aspetti della Chimica Sostenibile.
Processi di Separazione
Reazioni e Reagenti più sicuri
Chimica Sostenibile
Intensifica zione di Processo
Minimizzazione degli scarti Efficienza
Energetica
Catalisi
Sostituzione Solventi
Uso di Materie prime
Rinnovabili
Aree di Tecnologie della Chimica Verde.
• Progettazione di prodotti
“Green” benigni per l’uomo e l’ambiente
• Materie prime rinnovabili
• Nuove reazioni
• Nuovi catalizzatori
• Solventi
• Miglioramento di Processo
• Tecnologie di Separazione
• Tecnologie abilitanti, quali modellizzazione, analisi, ecc.
• Fonti energetiche
sostenibili
1. Progetto prodotto
“Green”
2. Materie prime
3. Nuove Reazioni
4. Nuovi
Catalizzatori 5. Solventi 6. Processi 7. Separazioni 8. Abilitanti
Progettazione ciclo di vita
Olefine da alcani
Combinare bio- e chimica
Catalizzatori solidi
Sistemi a ciclo chiuso
Usare la sintesi di processo
migliori dati su membrane
Modellizzaz.
integrata
Riciclo esteso
Riciclo plastiche
Reagenti più compatibili
Reazioni enzimatiche
pratiche
Fluidi supercritici
Fonti energetiche
alternative
Membrane per solventi organici
Analisi veloce in
linea Progettazione
per riciclo e riuso
Da scarti a materie
prime
Reazioni favorite da membrane
Sintesi chirale
Adatti liquidi ionici
Reattori a disco rotante
Riduzione costi cromatografie
Analisi più facile del ciclo di vita integrazione
prodotti e processi
Vie migliori a particelle piccole e nano
Sviluppo e ampliamento
di scala
Reazioni senza solvente
Controllo in tempo reale
Biosensori per fermentazioni,
anticorpi
Sfruttare le HTE esistenti
Conoscenze a valle
Biotecnologia industriale
Nuovi microreattori.
microcanali
Migliore sperim. ad
alta produttività particelle
piccole e nano
Modellazione di processo
Modelli semplici e migliori
Opportunità di Tecnologie Chiave.
Diagramma Schematico di un Tipico Processo Produttivo Chimico.
Materiale d’imballaggio
Materie prime
Acqua
Energia Reazioni
chimiche
Separazione e raffinazione
Prodotti Fornitori
Recuperi Energia Sotto-prodotti
Atmosfera Sistemi di
controllo emissioni
Sistemi di controllo
Scarti
Discariche Incenerimento
Trattamenti
Reflui al sistema
NOTA: VOC = composti organici volatili, TRI = inventario rilasci tossici, ODS = sostanze che riducono l’ozono, GLW = Scarti Liquidi, TOC = carbonio organico totale, BOD = richiesta biologica di ossigeno.
Misure Usate nella Produzione Chimica.
Materiale di imballaggio
Kgs/Kg prodotto
Materie prime Kgs/Kg prodotto
% rinnovabile
Acqua
Litri/Kg prodotto
Energia
Energia (Costo/kJ) Energia Netta (kJ/kg)
Energia Netta (kJ)
Reazioni chimiche
Separazione e
raffinazione Prodotti
Etichettatura
Venditori Addestramento
Recuperi Energia Sotto-prodotti
Kgs/kg prodotto
Atmosfera Strumenti di
controllo emissioni
Sistemi di controllo
Scarti
Classificaz.
Pericolosi e Non- pericolosi
Discariche Incenerimento
Trattamento
Reflui al sistema idrico Condizione acque
TOC, BOD, Kgs/kg prodotto Kgs. Scarto pericoloso
/kg. prodotto Kgs. Scarto non pericoloso/kg. prodotto
Altri:
Responsible Care Compliance Incident Documentation Worst-Case Scenarios Environmental Audits
Illness and Injury Frequencies Employee Wellness
Employee Training
Resa finale
Ottim. processo Rese Primo-passo prima-qualità
Percento riusabile, riciclabile, biodegradabile Emissioni particolato Emissioni VOC Emissioni TRI
Emissioni ODS Emissioni GLW Emissioni piogge acide
… una crescente frazione di queste aree di prodotto devono essere associate alla tecnologia di processo verde e sostenibile …
Settori Emergenti
Additivi per formulazioni
Pigmenti, coloranti Sistemi per
stile di vita
Materiali IT correlati Composti
a effetto Farmaceutici,
sanitari
Prodotti per la persona
Polimeri ad alte prestazioni Materiali
per la moda
Prodotti per cibi, bibite e confezioni
Importanti Aree di Prodotti nel III° Millennio
SINTESI IDEALE DI
UN COMPOSTO
Semplice
Resa 100%
Materiali Disponibili Efficienza
Atomica
Ambientalmente accettabile Sicura
Mono stadio
Nessun reagente smaltito
“I Principi della Chimica Sostenibile”
(esempio: sintesi chimica ideale).
Clark, J.H. Green Chemistry, 1999
I 12 Principi della Chimica Sostenibile (1-6).
1. Prevenzione
E' meglio prevenire gli scarti che trattarli o bonificare gli scarti una volta creati.
2. Economia Atomica
I metodi sintetici devono essere progettati in modo da massimizzare l'incorporazione di tutti i materiali usati nel processo nel prodotto finale.
3. Sintesi Chimica Meno Pericolosa
In tutti i casi sia possibile, i metodi sintetici devono essere progettati per usare e generare sostanze che dimostrino poca o nulla tossicità verso le persone e l'ambiente.
4. Progettazione di Composti Chimici Salubri
Si devono progettare prodotti chimici per assolvere la funzione attesa minimizzandone nel contempo la tossicità.
5. Solventi e Ausiliari più Salubri
L'uso di sostanze ausiliarie (quali, solventi o agenti di separazione) per quando possibile devono essere evitati e, se usati, devono essere innocui.
6. Progettazione per l'Efficienza Energetica
I requisiti energetici dei processi chimici devono essere riconosciuti per il loro impatto ambientale ed economico e si devono minimizzare. Se possibile, i metodi sintetici devono
I 12 Principi della Chimica Sostenibile (7-12).
7 Uso di Materie Prime Rinnovabili
Una materia prima o precursore deve essere rinnovabile piuttosto che non rinnovabile per quanto tecnicamente ed economicamente fattibile.
8 Limitare i Derivati
Si devono minimizzare, o se possibile eliminare, le derivatizzazioni non necessarie (uso di gruppi bloccanti, protezioni/de-protezioni, e modifica temporanea di processi fisici/chimici), in quanto questi stadi richiedono ulteriori reagenti e producono scarti.
9 Catalisi
I reagenti catalitici (il più selettivi possibile) sono superiori ai reagenti stechiometrici.
10 Progettazione per la Degradazione
Si devono progettare prodotti chimici in modo che alla fine del loro ciclo di vita possano decomporsi in prodotti di degradazione innocui e non persistano
nell’ambiente.
11 Analisi in tempo reale per la Prevenzione dell’Inquinamento
Si devono sviluppare ulteriormente le metodologie analitiche per consentire il monitoraggio e controllo in tempo reale e all’interno del processo prima della formazione di sostanze pericolose.
12 Chimica Intrinsecamente Più Sicura per Prevenire Incidenti
Si devono scegliere le sostanze e le formulazioni delle sostanze usate in un
processo chimico per minimizzare il rischio di incidente chimico, inclusi i rilasci, le esplosioni, e gli incendi.
Necessità Ulteriori di Sostenibilità delle Reazioni Chimiche.
Nel caso si renda necessaria una determinazione più esaustiva della sostenibilità di una reazione chimica, si devono prendere in esame molti altri fattori oltre ai bilanci di massa:
• bilanci energetici, inclusa l'energia usata per condurre la reazione stessa (J/kg di prodotto) ma anche l'energia usata per estrarre o preparare e per riciclare o distruggere reagenti, solventi, o ausiliari.
• prezzi,
• rinnovabilità,
• facilità e sicurezza di impiego,
• riciclabilità,
• emissioni in aria, acqua e suolo,
• rischi ambientali.
[Studi “dalla culla alla tomba”, quali l'analisi del ciclo di vita (LCA)
Obiettivi della Chimica Sostenibile.
Ingegneria Verde e Sostenibile.
L’Ingegneria Chimica Verde è lo sviluppo/commercializzazione di
processi industriali che sono economicamente compatibili e riducono il rischio per la salute umana e l’ambiente.
• Progettazione, innovazione, e implementazione
• Molecole, prodotti, processi, sistemi
• Massimizzare l’inerenza
• Massimizzare l’efficienza nei confronti di massa, energia, tempo, e spazio
Un processo di produzione chimica è descritto come inerentemente sicuro se riduce o elimina i pericoli associati a materiali usati e
operazioni, e questa riduzione o eliminazione è una parte permanente e
inseparabile della tecnologia di processo.
Obiettivi dell’Ingegneria Verde.
Fornire un contesto
Applicabile
Efficace
Appropriato
Innestarla su tutte le discipline
Chimica, Civile, Ambientale, Meccanica, Sistemi …
Applicarla nelle varie fasi di progettazione
Architettura molecolare per costruire composti chimici
Architettura di prodotto per creare un oggetto d’uso
Architettura urbana per costruire una città
*Green Engineering, Anastas, P.T., ACS (2000) "Design Through the 12 Principles of Green Engineering", Anastas, Zimmerman, ES&T (2003)
I 12 Principi dell’Ingegneria Verde.
1. Inerente piuttosto che Circostanziale
I progettisti devono sforzarsi di assicurare che tutti i materiali e gli ingressi e le uscite di energia siano il più inerentemente non pericolosi possibile.
2. Prevenzione anziché Trattamento
E’ meglio prevenire gli scarti che trattarli o distruggerli dopo che si sono formati.
3. Progettare per la separazione
Le operazioni di separazione e purificazione devono essere progettati per minimizzare I consumi di energia e i materiali.
4. Massimizzare l’efficienza
I p
rodotti, processi e sistemi devono essere progettati per massimizzare l’efficienza di massa, energia, spazio e tempo.5. Usare “spinta in uscita" vs. “spinta in ingresso"
Prodotti, processi e sistemi devono essere “spinti fuori" piuttosto che “spinti dentro"
nell’uso di energia/materiali.
6. Conservare la Complessità
Entropia e complessità intrinseca devono essere viste come un investimento quando si
I 12 Principi dell’Ingegneria Verde.
7. Durabilità anziché Immortalità
Obiettivo della progettazione deve essere la durabilità non l’immortalità.
8. Evitare capacità non necessarie, Minimizzare gli Eccessi
Progettare per capacità o potenzialità non necessarie (cioè, “una dimensione va bene per tutto") si deve considerare un difetto di progettazione.
9. Minimizzare la Diversità dei Materiali
I n prodotti multicomponenti si deve minimizzare la diversità dei materiali per promuovere lo smontaggio e la ritenzione del valore.
10. Integrare i Flussi di Materia ed Energia
La progettazione di prodotti, processi e sistemi deve includere l’integrazione e la interconnessione con i flussi di materia ed energia disponibili.
11. Progettare per il “fine vita” Commerciale
Prodotti, processi e sistemi devono essere progettati per prestazioni in un
“fine vita“ commerciale.
12. Rinnovabile piuttosto che Esauribili
Le fonti di materiali ed energia devono essere rinnovabili piuttosto che
esauribili.
Visione alternativa: I 9 Principi della Ingegneria Verde nella Dichiarazione Sandestin*.
1. Gli Ingegneri trattano processi e prodotti olisticamente, usano l'analisi di sistemi e integrano strumenti di valutazione dell'impatto ambientale;
2. Conservano e migliorano gli ecosistemi naturali mentre proteggono la salute e il benessere degli uomini;
3. Usano pensare in base al ciclo di vita in tutte le attività ingegneristiche.
4. Si accertano che tutti gli ingressi e le uscite di materiali ed energia sono il più possibile inerentemente sicuri e benigni;
5. Minimizzano la riduzione delle risorse naturali.
6. Operano per prevenire gli scarti.
7. Sviluppano ed applicano soluzioni ingegneristiche, tenendo conto della geografia, aspirazioni e culture locali;
8. Creano soluzioni ingegneristiche oltre le tecnologie correnti/dominanti, migliorano e inventano (tecnologie) per perseguire la sostenibilità.
9. Coinvolgono attivamente le comunità e gli utenti nello sviluppo delle
Problematiche Fondamentali nell’Applicazione dei Principi di Ingegneria Verde.
• Inerenza
• Il ciclo di vita è alla base di tutti i principi.
• Si deve applicare una visione olistica o il
cosiddetto “pensare ai sistemi” per evitare le
conseguenze non volute di fare le cose sbagliate, ma realizzarle al meglio.
INGRESSI USCITE
materie prime
energia/comb.
calore perso Rifiuti solidi emissioni in aria emissioni in acqua prodotti utili
SISTEMA
Applicazione dei Principi di Ingegneria Verde:
schema dei potenziali benefici vs. investimenti.
ottimizzare le soluzioni esistenti (incrementalismo)
ri-
ingegnerizzare il sistema
ri-definire il problema
potenziali benefici realizzati
potenzialità (p. es., tempo, soldi, risorse, energia)
• Creare soluzioni ingegnerizzate oltre le tecnologie correnti o
Principi 1, 2 e 3.
• I progettisti devono sforzarsi di assicurare che tutti gli ingressi e le uscite di materiali ed energia siano il più inerentemente possibile non-dannosi e benigni.
• E’ meglio prevenire i rifiuti che trattarli o disinquinare dopo averli generati.
• Le operazioni di separazione e purificazione devono essere una componente della struttura del progetto.
• Bisogna ingegnerizzare processi e prodotti olisticamente, usando l’analisi dei sistemi, e integrare gli strumenti di valutazione
dell’impatto ambientale.
• Conservare e migliorare gli ecosistemi naturali mentre si protegge la
salute umana e il benessere.
Principi 4 e 5.
4. I componenti del sistema si devono progettare per
massimizzare l’efficienza in termini di massa, energia e tempo.
Intensificazione di processo
Sistemi sofisticati attuatore-controllo
5. I componenti del sistema si devono estrarre dal sistema piuttosto che forzare nel sistema usando energia e
materiali. ( progettare seguendo il Principio di Le Chatelier)
Il Principio di Chatelier
“Se un sistema in equilibrio è soggetto a un stress, l’equilibrio si sposterà nella direzione che tende a ridurre tale stress."
Aspetti del 5° Principio.
A + B a C + D
A + B a C + D
Spesso “si forza” una reazione o trasformazione al completamento per aggiunta di materiali o energia.
Al contrario, una reazione si può “spingere” al
completamento sottraendo un prodotto senza aggiunta di
materiali o energia.
Aspetti del 5° Principio.
Produzione "al momento" ("just in time")
• Produzione basata sulla domanda
• Si eliminano gli scarti dovuti a sovrapproduzione e si abbassano i costi di magazzino
• I fornitori sono attentamente monitorati e rapidamente cambiati per soddisfare le richieste mutate
• Si devono fare riconsegne di forniture piccole ed accurate solo se strettamente necessarie.
Tempi ciclo spedizioni Intransito ridotti del 25%
Tempi ciclo ordine-produzione ridotto del 50%
Pianificazione Business
Vendite attese
Mezzi
Ordini ProduzionePiano di Fare Fornire
Risultati
Pianificazione Business
Vendite attese
Esempi di Modifiche Implementate
Programmazione annuale collaborativa tra fornitore e
OEM
Verifiche collaborativa mensili delle
vendite
Ri-ingegneria fisica del processo di distribuzione Fornitori capaci di
modificare gli ordini e specifiche con
finestre di produzione flessibile
Sistemi automatizzati per scaricare
l’eccesso di produzione con
minimi sconti
Principio 6.
6. Si deve vedere come investimento l’entropia e la complessità insita quando si fanno scelte di progetto su riciclo, riuso o appropriato smaltimento.
L’entità della complessità accumulata in un prodotto sia su scala macro, micro, o molecolare è normalmente funzione del dispendio di risorse.
• Alta complessità, alta entropia – riuso
• Complessità inferiore – riciclaggio con conservazione del valore, ove possibile, o smaltimento appropriato
I sistemi naturali si devono riconoscere dotati di complessità, e ciò vale soprattutto per i sistemi biologici.
• Perché non riusare i computer?
– renderli modulari
– sostituire i processori, la memoria … – aspetti economici ...
Principio 7.
7. Un obiettivo perseguito dalla progettazione deve essere la durabilità, non l’immortalità.
I prodotti, dopo la loro vita commerciale utile, creano spesso problemi ambientali che vanno dallo smaltimento dei rifiuti solidi alla persistenza e bioaccumulo.
Si deve bilanciare il tempo di vita perseguendo un’adeguata durabilità e robustezza nelle condizioni operative previste. Si deve anche considerare la riparazione e la manutenzione.
La biodegradabilità controllata (o controllabile) può essere un pregio non un difetto!
Esempio: C
xH
yF
zCl
qNon - infiammabile Non - tossico Poco costoso
Per la sua persistenza, migra nell’alta atmosfera . La decomposizione indotta dai raggi UV nell’alta
ma
Principio 8.
8. Si deve considerare difetto di progettazione il progettare per produttività o capacità non necessarie. Ciò include soluzioni ingegneristiche “omnicomprensive”.
Nell’auspicare agilità e flessibilità di prodotto, si deve tener presente che il costo in termini di materiali e energia per produttività e capacità non sfruttabili può essere alto.
C’è anche una tendenza a progettare per lo scenario peggiore per cui lo stesso prodotto o processo sia utilizzabile
indipendentemente dalle condizioni spaziali o temporali.
Così si è proposta una sola formulazione di detergente che
funziona dovunque anche nelle condizioni più estreme di acque dure
• I fosfati sono stati aggiunti come leganti per rimuovere la durezza dell’acqua
• Ma un eccesso di fosfati, per il loro alto valore nutritivo, provoca
l’eutrofizzazione di bacini idrici.
Principio 9.
9. Ci si deve sforzare di unificare i materiali in prodotti multi- componenti per promuovere lo smontaggio e la
conservazione del valore. (minimizzare la diversità dei materiali)
I progettisti di automobili stanno riducendo il numero di plastiche sviluppando forme diverse di polimeri con nuove caratteristiche che facilitino lo smontaggio e la riciclabilità.
Questa tecnologia si applica correntemente alla progettazione di componenti multistrato,
quali porte e pannelli.
Tramite l’uso di questa progettazione mono- materiale, non risulta più necessario
smontare la porta o lo strumento per
No adhesives
required Polyolefin Skin
Polypropylene Foam Polypropylene Substrate
Principi 10, 11 e 12.
• La progettazione di processi e sistemi deve includere
l’integrazione e l’interconnettività con i flussi disponibili di energia e materiali.
• La valutazione delle “prestazioni” include la progettazione anche sul “dopo vita” commerciale.
• La progettazione si deve basare su risorse rinnovabili e rapidamente disponibili.
Vapore di processo in uscita, 30°C
Vapore di processo freddo in ingresso
50°C, 2 kg/s Vapore caldo di
processo in ingresso 200°C
1 kg/s Vapore caldo di processo in uscita, 200°C
30 kJ di raffreddamento (per es., acqua di raffred.)
160 kJ di riscaldamento (e.g., vapore ausiliario)
60°C 120°C
Esempio:
integrazione di calore
Esempio del Principio 12.
Da una cooperazione tra Mitsui
Chemicals Inc. e Cargill-Dow, LLC, SANYO nel 2003 si è realizzato il primo disco ottico in bio-plastica (acido polilattico).
Si è usato il mais come materia
prima per ottenere l’acido polilattico con le adatte proprietà ottiche e
struttura.
Circa 85 semi di mais sono
necessari per fare un disco e una pannocchia di mais per fare 10 dischi. La produzione mondiale di mais è circa 600 milioni di tonnellate, meno di 0.1% è richiesto per fare 10
Bustina per tè disco ottico
LCA delle Reazioni Chimiche: un approccio molto semplificato ma indicativo (EcoScale)*.
L'analisi è semplificata mediante sei parametri caratterizzanti la reazione:
1)
resa,
2)
prezzi dei componenti,
3)
sicurezza,
4)
struttura tecnica,
5)
temperatura e tempo,
6)
lavorazione e purificazione.
Per ognuno di questi parametri, si associano specifici punti di penalità per
situazioni particolari. Si attribuisce il punteggio ideale a una reazione ideale in cui un composto A (substrato) reagisce con (o in presenza di) composti economici B per dare il prodotto desiderato C in resa del 100% a temperatura ambiente con un minimo rischio per l'operatore e un minimo impatto per l'ambiente. Si calcola quindi il punteggio EcoScale reale abbassando il punteggio ideale dal 100 con queste penalità. (> 75 buono, 50 -75 medio, < 50 non accettabile)
*Van Aken, K.; Strekowski, L.; Patiny, L. EcoScale, a semi-quantitative tool to select an organic preparation based on economical and ecological parameters. Beilstein J. Org. Chem. 2006, 2.
Dash, R.; Song, J.J.; Roschangar, F.; Samstag, W.; Senanayake, C.H. The eight criteria defining a good manufacturing process. Org. Process Res. Dev. 2012, 16, 1697–1706.
Punti di Penalità Usati nella EcoScale.
Parametri Punti di Penalità
Resa (100 – Resa effettiva)/2
Prezzo dei componenti di reazione (per dare 10 mmol)
Economico (< 10 US$) 0
Costoso (tra 10 e 50 US$) 3
Molto costoso (> 50 US$) 5
Sicurezza (adattato secondo le norme vigenti per i prodotti chimici)
GHS09 (pericoloso per l'ambiente) 5
GHS06 (tossico) 5
GHS02 (infiammabile) 5
GHS01 (esplosivo) 10
Punti di Penalità Usati nella EcoScale (cont.).
Parametri Punti di Penalità
Assetto Tecnico
Assetto comune 0
Strumenti per l'aggiunta controllata (tramogge, ecc.) 1 Tecniche di attivazione non convenzionali (microonde, ecc.) 2
Apparecchiature in pressione > 1 atm 3
Altra vetreria aggiuntiva speciale 1
Atmosfera con gas (inerte) 1
Glove box 3
Temperatura/tempo
Temperatura ambiente, < 1 h 0
Temperatura ambiente, < 24 h 1
Riscaldamento < 1 h 2
Riscaldamento > 1 h 3
Raffreddamento a 0°C 4
Raffreddamento < 0°C 5
Punti di Penalità Usati nella EcoScale (cont.).
Parametri Punti di Penalità
Lavorazione/Purificazione
Nessuna 0
Raffreddamento a temperatura ambiente 0
Aggiunta di solvente 0
Semplice filtrazione 0
Rimozione del solvente con b.p. < 150 °C 0
Cristallizzazione e filtrazione 1
Rimozione del solvente con b.p. > 150 °C 2
Estrazione in fase solida 2
Distillazione 3
Sublimazione 3
Estrazione liquido-liquido 3
Estrazione delle materie prime
Progettazione e produzione
confezionamento e distribuzione Uso e
manutenzione Riuso e
riciclo
Riciclo materiali e componentiIncenerimento e discariche
recupero
riuso
* *
*
*
*
*
*
*
Sicurezza, salute e ambiente
*
Attenzione ai Cicli di Vita (scarti–rifiuti) e
Sicurezza/Salute/Ambiente.
Rifiuti e Industria Chimica.
Da dove provengono gli scarti? Quantificati per settore industriale:
• Le aree tradizionalmente ritenute sporche (raffinazione del petrolio e produzione chimica di base) sono relativamente pulite (rispetto alle quantità trattate - lo devono per i bassi margini per ogni Kg).
• Le industrie più nuove con margini di profitto più alto e che usano
0 20 40 60 80 100
Raffineria Chimica di base Chimica fine Farmaceutica
Segmento Industria Ton/anno
Rapporto KgSottoprodotti/Kg Prodotto Raffinazione Petrolio 106 - 108 <0.1
Chimica di Base 104 - 106 1 - 5
Chemica Fine 102 - 104 5 - 50
Farmaceutici 10 - 103 25 - 100+
Rifiuti nel Passato.
• 1,000 milioni di kg di composti chimici pericolosi rilasciati nell’aria, nell’acqua e nel suolo (in base a stime della US Environmental Protection Agency (EPA)).
• 69% nell’aria; 13% nel suolo; 3% acque superficiali; 15% acque sotterranee
• 2,000 milioni di kg trasferite altrove per riciclaggio, risanamento (incluso il recupero energetico), trattamento e smaltimento
(spesso per combustione)
• 5 dei 10 più rilevanti composti chimici rilasciati o smaltiti sono solventi o composti organici volatili (VOC), inclusi metanolo, toluene, xileni, metiletilchetone, e diclorometano.
• Si è di conseguenza assistito ad una proliferazione crescente di
norme ambientali per combattere tali rilasci.
Costi degli Scarti nell’Industria Chimica di Specialità.
Ripartizione dei Costi in Tipiche Aziende di Prodotti Chimici di Specialità
Materiali Lavoro
Deprezzamento Capitale Rifiuti Energia e Servizi
Costi Smaltimento Rifiuti
Materiali
Gestione
Deprezzamento capitale Lavoro
Capex EoP 26%
Capex IP 9%
Opex 65%
Capex EoP Capex IP Opex
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500
1997 1994
Euro (m)
Spese dell'Industria UK sul Controllo Ambientale
Opex Capex IP Capex EoP
2007 Totale Euro 2300 m 1997 Totale Euro 1250 m 1994 Totale Euro 747 m
M Lancaster Green Chemistry, 2000, 2, G65
Costi del Controllo Ambientale.
Capex EoP: investimenti per tecnologie di fine linea
Capex IP: investimenti per tecnologie di processo integrate Opex: spese di funzionamento