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Il calcolatore del bolo è uno strumento utile per migliorarel’efficacia della terapia insulinica nel diabete mellito di tipo 1?

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Academic year: 2021

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Rassegna

Il calcolatore del bolo

è uno strumento utile per migliorare l’efficacia della terapia insulinica

nel diabete mellito di tipo 1?

RIASSUNTO

Negli ultimi anni i microinfusori insulinici sono stati dotati di calcolatori automatici dei boli insulinici che aiutano a deter - minare la corretta dose di insulina quando è necessario un bolo per un pasto contenente carboidrati e/o per correggere le iperglicemie. Il calcolo della dose insulinica tiene in considera- zione i seguenti parametri: valore glicemico attuale, target gli- cemico, assunzione di carboidrati, rapporto carboidrati/

insulina, fattore di sensibilità insulinica, durata d’azione dell’in- sulina.

Più recentemente i calcolatori di bolo sono stati integrati nei glu- cometri e sono divenuti disponibili anche per i pazienti in terapia insulinica multiniettiva.

In questa rassegna vengono esaminati gli studi che hanno valu- tato l’efficacia clinica dei calcolatori di bolo sulla variabilità glice- mica, sul controllo glicemico a lungo termine e sulla qualità di vita nei pazienti con diabete mellito di tipo 1.

SUMMARY

Does the bolus calculator improve the efficacy of insulin therapy in type 1 diabetes mellitus?

In recent years manufacturers have added automatic bolus calculators to their insulin pumps to help patients establish the correct dose of insulin when they need a bolus to deal with carbohydrate intake and out-of-range blood glucose. The insulin dose is calculated on the basis of the following param- eters: current blood glucose, target blood glucose, carbohy- drate intake, carbohydrate-to-insulin ratio, insulin sensitivity factor, duration of insulin action (insulin on board). Bolus calcu- lators have now been integrated in glucose meters and are also available for multiple daily insulin injections. This review analyzed studies that examined the clinical effectiveness of bolus calculators on glucose variability, long-term blood glu- cose control and quality of life.

G. Lepore, C. Scaranna, A. Corsi, A.R. Dodesini, R. Trevisan

USC Diabetologia, AO Papa Giovanni XXIII, Bergamo Corrispondenza: dott. Giuseppe Lepore,

USC Diabetologia, AO Papa Giovanni XXIII Bergamo, piazza OMS 1, 24127 Bergamo

e-mail: glepore@hpg23.it

G It Diabetol Metab 2013;33:68-73 Pervenuto in Redazione il 13-11-2012 Accettato per la pubblicazione il 15-11-2012 Parole chiave: diabete mellito di tipo 1, calcolatore di boli, somministrazione sottocutanea continua d’insulina, terapia insulinica multiniettiva

Key words: type 1 diabetes mellitus, bolus calculator, continuous subcutaneous insulin infusion, multiple daily insulin injection therapy

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Introduzione

Lo studio DCCT ha rappresentato una pietra miliare per la terapia del diabete mellito di tipo 1 (DMT1), evidenziando il ruolo fondamentale del trattamento insulinico intensivo. La somministrazione sottocutanea continua d’insulina (continu- ous subcutaneous insulin infusion, CSII) rappresenta attual- mente la metodica più avanzata di terapia intensiva ed è in grado di ridurre i livelli di HbA1crispetto alla terapia multinietti- va (multiple daily injection, MDI), ma tale riduzione è limitata a circa 0,5%(1)e in molti casi gli utilizzatori di pompa non rag- giungono i target glicemici. Possibili spiegazioni di alcuni casi di inefficacia della terapia con pompa sono il calcolo errato della dose del bolo insulinico, la mancata somministrazione del bolo o un’errata impostazione del tipo di bolo per il pasto(2,3). In particolare il dosaggio accurato del bolo insulinico richiede calcoli basati sulla glicemia del momento, sul target glicemico, sul rapporto insulina/carboidrati (CIR), sulla quanti- tà di carboidrati del pasto e sul fattore di sensibilità insulinica.

La complessità di esecuzione del calcolo mentale può facilita- re erronei dosaggi del bolo insulinico. Inoltre, è da rilevare che i pazienti, con il passare del tempo, tendono a essere meno accurati nella determinazione della dose del bolo.

Negli ultimi 10 anni le aziende produttrici di microinfusori insulinici hanno aggiunto alle loro pompe calcolatori automa- tici del bolo insulinico, che aiutano il paziente a determinare la corretta dose d’insulina quando è necessario un bolo per compensare l’assunzione di carboidrati e/o per correggere le iperglicemie. La dose di insulina è calcolata considerando i seguenti parametri: valore glicemico, target glicemico, assunzione di carboidrati, rapporto carboidrati/insulina, fat- tore di sensibilità insulinica, durata d’azione dell’insulina. È da considerare che i differenti calcolatori di bolo automatici, pur utilizzando le stesse funzioni di base, differiscono tra di loro nei protocolli di impostazione e negli algoritmi utilizzati per il calcolo dei boli di correzione(4)(Tab. 1).

Più recentemente i calcolatori di bolo sono stati integrati nei glucometri e sono divenuti disponibili anche per i pazienti in terapia insulinica multiniettiva (Tab. 1).

A tutt’oggi pochi studi hanno valutato l’efficacia clinica dei calcolatori di bolo sia per quel che concerne gli aspetti metabolici, come la variabilità glicemica e il controllo glice- mico a lungo-termine, sia riguardo alla qualità di vita nei pazienti con diabete mellito di tipo 1 (DMT1). Lo scopo di questa rassegna è una revisione critica della letteratura di - sponibile.

Tabella 1 Caratteristiche dei calcolatori automatici del bolo insulinico utilizzati negli studi citati.

Descrizione Utilizzatori Insulin Fattore di Glicemia Quantità Database on board correzione attuale CHO alimenti Software integrato

Utilizzatori pompe Bolus Wizard nelle pompe

Medtronic Paradigm Medtronic MiniMed Medtronic Paradigm

512, 712, 522, 722, No

512, 712, 522, 722,

515, 715, 554, 754 515, 715, 554, 754

Software integrato

Accu-Chek Combo nel glucometro - Utlizzatori pompa

No

Roche (Bolus Advice) controllore remoto Accu-Chek Spirit Combo per pompe

Animas Software integrato Utilizzatori pompe

(ezCarb/ezBG) nella pompa Animas Animas IR 1200, 2020, Vibe IR 1200, 2020, Vibe

Software integrato

OmniPod nel controllore remoto Utilizzatori pompa Omnipod

per pompa Accu-Chek Aviva Software integrato nel

Utilizzatori glucometro Expert Roche glucometro Accu-Chek

Accu-Chek Aviva Expert No

Aviva Expert

Diabetics Software portatile e per PC Tutti i pazienti con DMT1 Calsulin (Thorpe Software portatile Tutti i pazienti con DMT1 No

Products Ltd.) FreeStyle InsuLinx

Software integrato Blood Glucose

nel glucometro FreeStyle Utilizzatori glucometro

No

Monitoring System,

InsuLinks FreeStyle InsuLinks Abbott

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Studi sull’utilizzo del calcolatore di bolo nei pazienti trattati con CSII

In uno dei primi studi clinici sul calcolatore di boli, Gross et al.(5)hanno confrontato in 49 pazienti con diabete di tipo 1, in trattamento con CSII, due metodi di dosaggio dei boli, il metodo empirico standard e un calcolatore automatico di boli. I pazienti sono stati randomizzati a cominciare con uno dei due metodi e, dopo sette giorni, sono stati trasferiti all’al- tro metodo. Nel periodo di utilizzo del metodo empirico stan- dard è stato necessario un numero significativamente mag- giore sia di boli di correzione per correggere le iperglicemie postprandiali (p = 0,008) sia di supplementi di carboidrati per correggere le ipoglicemie (p = 0,046). La deviazione stan- dard dei valori glicemici due ore dopo i pasti è risultata sovrapponibile con i due metodi.

Shashaj et al.(6) hanno valutato 36 pazienti pediatrici con DMT1 in uno studio randomizzato cross-over. Diciotto pazienti hanno cominciato la fase A, utilizzando un calcola- tore di boli (Bolus Wizard, Medtronic Minimed), e hanno pro- seguito nella fase B, utilizzando il loro metodo convenziona- le di dosaggio dei boli preprandiali insulinici.

I rimanenti 18 pazienti hanno cominciato con la fase B, seguita dalla fase A. Ogni periodo di studio è durato due set- timane. Al termine dello studio è stato somministrato un que- stionario che valutava il grado di soddisfazione del tratta- mento. Durante la fase A dello studio si è verificata una signi- ficativa riduzione dei livelli glicemici due ore dopo i pasti e del numero dei boli di correzione rispetto alla fase B. Nella fase A si è verificata anche una minore frequenza di eventi ipogli- cemici, che però non ha raggiunto la significatività statistica.

Il fabbisogno insulinico, il numero di boli giornalieri e il dosag- gio dei boli ai pasti sono risultati simili nelle due fasi. L’utilizzo del Bolus Wizard è risultato facile ed è stato associato a un elevato livello di soddisfazione.

In uno studio osservazionale Klupa et al.(7)hanno valutato il compenso metabolico in 18 attivi professionisti con DMT1 (età 19-51 anni, durata del diabete 6-22 anni), trattati con CSII: 8 pazienti hanno usato un calcolatore di boli, 10 pa - zienti non l’hanno usato. Il grado di compenso metabolico è stato valutato mediante dosaggio dell’emoglobina glicata (HbA1c) e profili glicemici. Inoltre, in 3 pazienti per ogni grup- po è stato eseguito un monitoraggio in continuo del glucosio interstiziale (continuous glucose monitoring, CGM). I livelli di HbA1c e di glicemia a digiuno sono risultati simili nei due gruppi, mentre i livelli medi glicemici postprandiali sono risul- tati significativamente inferiori negli utilizzatori del calcolatore di boli. I dati del CGM hanno mostrato un maggior tempo passato con livelli glicemici nel range ottimale negli utilizzato- ri del calcolatore di boli, ma tale differenza non ha raggiunto la significatività statistica.

Blazik et al.(8)hanno condotto uno studio di 3 mesi, rando- mizzato, aperto, in 48 pazienti pediatrici (età 1-18 anni) con DMT1 trattati con pompa. Sono stati valutati i livelli glicemici 2 ore dopo i pasti e la variabilità glicemica in un gruppo che utilizzava tabelle delle calorie e calcoli mentali rispetto a un gruppo che utilizzava il software Diabetics, uno strumento

che comprende due componenti: un database nutrizionale e un calcolatore di boli. I pazienti sono stati educati al sistema di calcolo degli alimenti usato nella Warsaw Pump Therapy School, che tiene conto delle unità di carboidrati e di grassi- proteine. I bambini e ragazzi sono stati randomizzati in due gruppi: il gruppo A ha utilizzato il software Diabetics e il grup- po B ha usato le tabelle caloriche e calcoli mentali. Si è veri- ficata una differenza statisticamente significativa (p < 0,05) nei due gruppi per quel che concerne i livelli glicemici 2 ore dopo i pasti e alcuni parametri di variabilità glicemica (devia- zione standard, percentuale di livelli glicemici nel range 70- 180 mg/dl, high blood glucose index [HBGI]). Non sono inve- ce risultate differenze statisticamente significative riguardo a numero di eventi ipoglicemici, low blood glucose index (LBGI), HbA1c, fabbisogno insulinico.

Enander et al.(9) hanno valutato 40 pazienti trattati con pompa (età 13,8 ± 3,4 anni, range 5-19,5 anni, durata del diabete 8 ± 3,8 anni) in uno studio multicentrico, randomiz- zato, della durata di un anno. All’inizio dello studio l’HbA1c era 7,7 ± 0,9%. I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi:

gruppo di controllo (A), conteggio manuale dei carboidrati (B), conteggio dei carboidrati associato a calcolatore di boli (C). I gruppi B e C sono stati istruiti al conteggio dei carboi- drati, mentre il gruppo A ha ricevuto un’educazione alla dieta di tipo tradizionale, durata lo stesso numero di ore. La devia- zione standard è stata calcolata dai dati del glucometro sca- ricati in occasione delle visite. I valori glicemici prima e due ore dopo i pasti sono stati registrati separatamente. I livelli di HbA1csono stati simili nei tre gruppi. Il gruppo C ha mostra- to dopo 12 mesi un decremento non significativo della devia- zione standard delle glicemie (p = 0,056) rispetto all’inizio dello studio e una percentuale significativamente più elevata di glicemie postprandiali comprese nel range 4-8 mmol/L rispetto al gruppo A (55,3% vs 30,6%, p = 0,014). Durante lo studio si è verificata una riduzione degli episodi ipoglicemi- ci per l’intero campione dello studio (p < 0,01), ma senza dif- ferenze tra i gruppi. Il gruppo A dopo 12 mesi ha incremen- tato in misura significativa il fabbisogno insulinico rispetto ai dati basali. Tutti i soggetti del gruppo B hanno scelto di con- tinuare a utilizzare il calcolatore di boli anche dopo il termine dello studio.

Recentemente il nostro gruppo(10) ha studiato 30 pazienti con DMT1 (età media 44,4 ± 11,8 anni, durata del diabete 25,2 ± 10,3 anni), già in trattamento con CSII, che hanno cominciato a utilizzare un calcolatore di boli. La durata media del trattamento con pompa all’inizio dell’utilizzo del calcolatore di boli era 64,3 ± 14,2 mesi. Tutti i pazienti erano già istruiti a utilizzare conteggio dei carboidrati e ISF (insulin sensitivity factor) per determinare la dose insulinica. Dopo aver ricevuto un’istruzione individuale di 2 ore sull’uso del calcolatore di boli sono stati trasferirti da una pompa senza calcolatore a una nuova pompa con calcolatore di boli.

HbA1c, BMI, fabbisogno insulinico, episodi ipoglicemici severi sono stati valutati ogni 3 mesi sia nell’anno preceden- te l’utilizzo del calcolatore di boli sia nel primo anno d’utilizzo dello stesso. Inoltre sono stati eseguiti due moni- toraggi CGM (CGMS Gold, Medtronic): il primo monitorag- gio è stato eseguito un mese prima dell’inizio di utilizzo del

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calcolatore e il secondo alla fine del primo anno d’utilizzo dello stesso. La variabilità glicemica è stata calcolata mediante continuous overall net glycemic action (CONGA 2 e CONGA 4), media delle differenze giornaliere (mean of daily difference, MODD). CONGA 2 e CONGA 4 sono stati anche valutati nella divisione temporale giorno (ore 7-23) e notte (ore 23-7). Infine sono stati eseguiti tre profili glicemici a 7 punti sia nell’ultimo mese del periodo senza uso del cal- colatore sia alla fine del primo anno d’uso dello stesso.

Risultati: la frequenza di uso del calcolatore di boli è stata 79,8 ± 13,3% dei boli totali. L’HbA1csi è ridotta lievemente, ma in maniera significativa già dopo 3 mesi di utilizzo del calcolatore (7,86 ± 1,1 vs 8,05 ± 1,28%, p = 0,009). I valo- ri medi dell’HbA1csono stati 7,76 ± 1,14% durante l’anno di utilizzo del calcolatore di boli rispetto a 7,97 ± 1,26% prima dell’uso (p = 0,007). BMI, fabbisogno insulinico, numero di boli/die, frequenza degli episodi ipoglicemici severi, fre- quenza dell’autocontrollo glicemico e tempo passato con livelli glicemici < 70 mg/dl durante il monitoraggio CGM sono risultati simili nei due periodi. I livelli glicemici 2 ore dopo il pranzo (8,77 ± 4,11 vs 9,54 ± 4,38 mmol/L, p = 0,0229) e 2 ore dopo la cena (8,88 ± 3,66 vs 9,8 ± 4,12 mmol/L, p = 0,047) e alcuni parametri di variabilità glicemi- ca (CONGA 4/giorno: 4,97 ± 3,33 vs 5,45 ± 3,57 mmol/L, p = 0,005 e CONGA 2/giorno: 3,89 ± 2,02 vs 4,67 ± 2,79 mmol/L, p = 0,002) sono risultati inferiori durante l’uso del calcolatore di boli. Pertanto, il miglioramento dei livelli glice- mici postprandiali con l’uso del calcolatore di boli ha ridotto la variabilità glicemica diurna. Età, durata del diabete, HbA1c basale e dosaggio insulinico non sono risultati correlati alle variazione di HbA1ce glicemia durante lo studio.

Studi sull’utilizzo del calcolatore di boli nei pazienti in trattamento insulinico multiniettivo

Maurizi et al.(11)hanno condotto uno studio randomizzato in 40 pazienti con DMT1 (età 18-65 anni) con durata della malattia inferiore a un anno, in trattamento insulinico intensi- vo. I pazienti sono stati suddivisi in un primo gruppo, che ha utilizzato Calsulin (Thorpe Products Ltd., Cambridge, UK), un nuovo strumento per calcolare la dose insulinica prima di ogni pasto, e un gruppo di controllo. È stata misurata l’HbA1c all’inizio dello studio (7,9 ± 1% nel gruppo che utilizzava Calsulin, 7,8 ± 1,6% nel gruppo di controllo), dopo 3 e 6 mesi. Si è verificato un lieve miglioramento dei livelli di HbA1cdopo tre mesi nel gruppo Calsulin (–0,61% vs –0,14%

nel gruppo di controllo, p = ns). La riduzione dell’HbA1c nel gruppo Calsulin è divenuta statisticamente significativa dopo 6 mesi (–0,85 vs –0,07% nel gruppo di controllo, p < 0,05).

Il BolusCal Study(12)è stato uno studio randomizzato, con- trollato, della durata di 16 settimane, condotto su 51 pa - zienti adulti con DMT1 (età 18-65 anni) in MDI. I pazienti, che presentavano uno scadente compenso glicemico (HbA1c8-10,5%), sono stati suddivisi in tre bracci paralleli:

un gruppo di controllo (n = 8), un gruppo CarbCount (n = 21) e un gruppo CarbCount ABC (n = 22). Durante una sessio- ne educativa di tre ore il gruppo di controllo ha ricevuto una terapia educazionale concernente la terapia insulinica inten- siva che non prevedeva il conteggio dei carboidrati; il grup- po CarbCount ha ricevuto una terapia educazionale sulla terapia insulinica intensiva e sul conteggio dei carboidrati; il gruppo CarbCount ABC ha ricevuto una terapia educazio- nale riguardante terapia insulinica intensiva, conteggio dei carboidrati ed è stato dotato di un calcolatore automatico di boli. Dopo 16 settimane si sono verificate le seguenti varia- zioni del livello di HbA1call’interno dei gruppi: –0,1% (IC al 95%: –1 a 0,7%; p = 0,73) nel gruppo di controllo, –0,8%

(–1,3 a –0,3%; p = 0,002) nel gruppoCarbCount, –0,7%

(–1 a –0,4%; p < 0,0001) nel gruppo CarbCount ABC. La variazione dell’HbA1c dei gruppi CarbCount e CarbCount ABC non è risultata statisticamente significativa. In una suc- cessiva analisi statistica, dove i dati sono stati aggiustati in base all’HbA1c basale, la variazione relativa dell’HbA1c è risultata –0,6% (–1,2 a 0,1%; p = 0,082) nel gruppo CarbCount e –0,8% (–1,4 a –0,1%; p = 0,017) nel gruppo CarbCount ABC. La soddisfazione per il trattamento, valu- tata con il questionario Diabetes Treatment Satisfaction Questionnaire, è migliorata in tutti e tre i bracci dello studio, ma in misura significativamente maggiore nel gruppo CarbCount ABC.

In una recente rassegna Barnard et al.(13)hanno intervistato 1412 pazienti con DMT1 in terapia insulinica multiniettiva, che afferivano a 270 ospedali del Regno Unito e della Repubblica d’Irlanda, per verificare se l’utilizzo di un calco- latore automatico di boli possa ridurre la paura delle ipogli- cemie e incoraggiare i pazienti a conseguire un migliore controllo glicemico. Sono stati valutati gli atteggiamenti e i comportamenti riguardanti l’utilizzo di un calcolatore di boli integrato in un glucometro (Accu-Chek Aviva Expert, Roche Diagnostics). Hanno risposto all’intervista 488 pazienti con DMT1, in maggior percentuale di sesso femminile, di età compresa fra 1 e 70 anni, con durata del diabete compresa tra 1 e 15 anni. Tutti avevano utilizzato il calcolatore di boli per 4-12 settimane. Il 76,7% degli intervistati ha risposto di utilizzare il calcolatore di boli per i pasti e gli spuntini sempre o abbastanza spesso. Nel 52% dei casi si è verificata una riduzione della paura delle ipoglicemie, nel 13% dei casi tale riduzione è risultata significativa. Nel 78,8% dei casi si è registrato un miglioramento della fiducia nel calcolo della dose insulinica, nel 28% tale miglioramento è stato significa- tivo. L’89,9% dei pazienti ha risposto che l’utilizzo del calco- latore di boli è stato facile o molto facile rispetto al calcolo manuale.

Zucchini et al.(14)hanno valutato l’efficacia dell’utilizzo del cal- colatore Accu-Chek Aviva Expert in 30 pazienti pediatrici con DMT1 in trattamento insulinico multiniettivo in uno studio randomizzato durato 30 giorni: quindici ragazzi hanno utiliz- zato Accu-Chek Aviva Expert per calcolare i boli, quindici ragazzi hanno calcolato i boli manualmente. La frequenza di glicemie a target 2 ore dopo il pasto è risultata significativa- mente maggiore nel gruppo che ha usato il calcolatore auto- matico di boli rispetto al gruppo di controllo (67% vs 25%,

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p = 0,036). La frequenza di ipoglicemie e di boli di correzio- ne è risultata simile nei due gruppi.

Sussman et al.(15)hanno condotto uno studio multicentrico su 205 persone con diabete che erano in terapia insulinica multi- niettiva con insulina rapida. I pazienti hanno calcolato manual- mente, utilizzando la formula prevista, due dosi di insulina prandiale, una basata su valori glicemici alti, l’altra su valori gli- cemici normali. I pazienti hanno inoltre calcolato le due dosi, utilizzando il FreeStyle InsuLinx Blood Glucose Monitoring System, che è un glucometro fornito di calcolatore automati- co di boli. Dopo aver calcolato le dosi dei boli i pazienti hanno anche risposto a un sondaggio d’opinione. Le dosi calcolate manualmente sono risultate errate in 256 casi su 409 (63%);

le dosi calcolate con il calcolatore di boli sono risultate errate solo in 23 casi su 409 (6%) e questi errori sono risultati esse- re conseguenti ad accertate o potenziali deviazioni dalle istru- zioni dello studio da parte degli utilizzatori del calcolatore. Nel sondaggio di opinione i pazienti hanno espresso maggior con- fidenza nelle dosi calcolate dal calcolatore rispetto al calcolo manuale nell’83% dei casi e nell’87% dei casi hanno preferito continuare a utilizzare il glucometro con calcolatore di boli piut- tosto che calcolare i boli manualmente.

Conclusioni

Una delle più importanti innovazioni tecnologiche dell’ultima decade nel campo della terapia insulinica intensiva è sicura- mente rappresentata dal calcolatore automatico di boli(16). Nonostante la potenziale rilevanza di tale strumento, la lette- ratura riguardante l’efficacia dell’utilizzo del calcolatore di boli nei pazienti con DMT1 è estremamente limitata, sia per quel che riguarda la terapia con CSII sia per il trattamento insuli- nico multiniettivo (Tab. 2).

Un aspetto particolarmente indagato è stato l’effetto dell’uso del calcolatore sulla variabilità glicemica: nella maggior parte degli studi condotti nei pazienti in trattamento con CSII l’utilizzo del calcolatore di boli ha portato a una significativa riduzione di tale parametro, valutato con differenti metodiche (deviazione standard, glicemie due ore dopo il pasto, CONGA)(5,6,8-10,14). È di rilievo il fatto che, nonostante con l’uso del calcolatore di boli si abbiano glicemie postprandia- li minori, la frequenza di ipoglicemie sia stata simile(7,9,10,12,14)

o più bassa(6)rispetto all’utilizzo del metodo manuale di cal- colo dei boli.

Per quanto riguarda il controllo metabolico a lungo termine

Tabella 2 Principali studi di confronto tra l’utilizzo di un calcolatore automatico di boli (ABC) e sistemi di cal- colo manuale per determinare la dose del bolo insulinico.

Tipo di Durata dello Età dei

Tipo di Variabilità

Altri

Autore Anno

studio studio n pazienti

trattamento glicemica

risultati

(anni) con ABC

Gross TM(5) 2003 Randomizzato,

2 settimane 49 CSII Riduzione dei boli di correzione cross-over postprandiali

Shashaj B(6) 2008 Randomizzato,

4 settimane 36 4-18 CSII Riduzione della glicemia prima e 2 ore

HbA1c simile

cross-over dopo i pasti

Klupa T(7) 2008 Osservazionale 18 19-51 CSII HbA1c simile

Blazik M(8) 2012 Randomizzato,

3 mesi 48 1-18 CSII Riduzione della glicemia 2 ore dopo i pasti,

in aperto della deviazione standard delle glicemie

Enander R(9) 2012 Randomizzato,

52 settimane 40 5-19 CSII Maggiore frequenza di glicemie postprandiali

HbA1c simile

controllato comprese tra 4 e 8 mmol/L

Lepore G(10) 2012 Osservazionale,

52 settimane 30 20-65 CSII Riduzione della glicemia 2 ore dopo i pasti, HbA1c–0,2%

cross-over di CONGA 4/giorno, CONGA 2/giorno con ABC (p < 0,05)

Randomizzato, Terapia HbA1c–0,85% con ABC

Maurizi AR(11) 2011

controllato 26 settimane 40 18-65 insulinica Non valutata vs –0,07% nel gruppo

intensiva di controllo (p < 0,05)

Randomizzato, HbA1c–0,3% con ABC

Schmidt S(12) 2012 controllato, 16 settimane 51 18-65 MDI Non valutata Incrementata soddisfazione

in aperto del trattamento con ABC

Riduzione della paura delle

Barnard K(13) 2012 Survey 488 1-70 MDI Non valutata ipoglicemie nel 52% dei casi

con ABC

Zucchini S(14) 2011 1 mese 30 13,5 ± 4,7 MDI

HbA1c–0,5% con ABC Randomizzato, Maggiore frequenza di glicemie a target (p = 0,008 vs basale), –0,3%

controllato 2 ore dopo i pasti nel gruppo di controllo

(ns vs basale)

Aperto, non Riduzione degli

Sussman A(15) 2012

randomizzato 205 13-83 MDI Non valutata errori nel calcolo dei boli

con ABC (6% vs 63%)

(6)

c’è una discordanza di risultati tra gli studi più datati, che non hanno riscontrato nessuna differenza nei livelli di HbA1ctra i pazienti che utilizzavano il calcolatore di boli e quelli che usa- vano formule empiriche per calcolare le dosi insuliniche(6,7), e gli studi più recenti dove l’uso del calcolatore automatico di boli ha ridotto lievemente (–0,2-0,3%), ma significativamen- te, i livelli di HbA1c in soggetti con DMT1 adulti(10-12).

Una possibile spiegazione di questi risultati contraddittori è nella durata degli studi: ≤ 4 settimane nei primi studi rispetto a 16-52 settimane negli studi più recenti. È verosimile che studi di durata troppo breve non siano adeguati per rilevare le minime, ma significative, alterazioni dell’HbA1cevidenziate dagli studi con follow-up più prolungato.

Un altro importante beneficio dell’utilizzo del calcolatore di boli riguarda il miglioramento della qualità della vita. L’utilizzo del calcolatore di boli è risultato infatti associato a un più alto livello di soddisfazione e a un minore impatto sociale della terapia insulinica. Gli utilizzatori del calcolatore hanno conse- guito una maggiore flessibilità dei pasti e una maggiore con- fidenza nel dosare i boli insulinici.

Un aspetto particolarmente rilevante è la significativa riduzio- ne della paura delle ipoglicemie ottenuta mediante l’impiego del calcolatore di boli. È ben noto infatti come la condizione di ansietà correlata alla paura delle ipoglicemie rappresenti uno dei maggiori ostacoli al conseguimento di un compenso glicemico ottimale nel diabete di tipo 1 e sia anche uno dei fattori che maggiormente peggiora la qualità di vita della per- sona con diabete e dei suoi familiari(17,18).

In conclusione, i primi dati della letteratura suggeriscono che l’utilizzo del calcolatore di boli possa essere un valido stru- mento per migliorare l’efficacia della terapia insulinica inten- siva nel diabete di tipo 1. Il calcolatore, infatti, sembra avere una positiva ricaduta sia dal punto di vista metabolico (varia- bilità ed esposizione glicemica) sia per quel che riguarda la qualità di vita. Appare chiaro che sarebbero opportuni studi su gruppi più ampi di pazienti e di più lunga durata per chia- rire definitivamente il ruolo di questo strumento nella strate- gia terapeutica del diabete di tipo 1.

Conflitto di interessi

Nessuno.

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