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Rapporto Annuale Regionale 2012 Abruzzo

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Rapporto Annuale Regionale 2012

Abruzzo

ottobre 2011

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Rapporto Regionale 2012

Direttore Regionale: Dott. Enrico Susi

Redazione: Direzione Regionale Abruzzo.

Ha collaborato: Centro Regionale di Studi e Ricerche Economico Sociali istituito dalle Camere di Commercio d’Abruzzo (CRESA)

Stampato dalla Tipografia Inail - Milano

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Indice

PREFAZIONE

PREFAZIONE DEL DIRETTORE REGIONALE 5

SEZIONE 1

LA REALTA’ ECONOMICA REGIONALE E GLI INDICATORI INAIL 7 SEZIONE 2

ANDAMENTO INFORTUNISTICO ANNO 2012 11

Infortuni 13

Gestione Industria Servizi e Agricoltura 14

Infortuni Cittadini stranieri 14

Malattie Professionali 14

SEZIONE 3 a cura del CRESA

L’andamento socioeconomico regionale 17

Il sistema produttivo 20

Le esportazioni 21

Il mercato del lavoro 22

Le tabelle dei dati e le statistiche 23

SEZIONE 4

Le tavole statistiche analitiche - INAIL 27

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Prefazione del Direttore regionale Dr Enrico Susi

I dati che l'anno 2012 ci consegna confermano, nel bene e nel male, le linee di tendenza delineatesi a termine del 2011.

La fase discendente degli infortuni sembra ormai non essere più una timida svolta positiva ma un fenomeno consolidato che anno dopo anno si conferma con significative riduzioni percentuali contribuendo a quell'arretramento, che in tutto il paese ormai si segnala, del numero degli infortuni.

Il 2012 ha visto per la nostra regione una diminuzione complessiva dell'undici per cento.

Scomponendo il dato si evidenzia un calo generalizzato a tutti gli ambiti lavorativi con un lieve aumento (uno per cento) per quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro. In controtendenza rispetto al 2011 - pur se in diminuzione nella serie storica - i casi mortali saliti da ventiquattro a venticinque.

Diminuisce anche il numero delle malattie professionali denunciate che, dopo il picco del 2011, segnalano un regresso del quattordici per cento.

A queste confortanti note si contrappone, purtroppo, una serie di dati economico-finanziari che confermano quelle avvisaglie di crisi che i vari centri di ricerca regionali avevano nel 2011 già segnalato: il portafoglio delle aziende assicurate scende di un punto percentuale, l'importo dei premi accertati decresce di quasi undici punti, l'importo dei premi incassati scende del quindici per cento, sale notevolmente l'importo dei premi accertati per cui viene richiesto il pagamento rateale.

Io ritengo tuttavia, che il lavoro svolto ormai da un decennio sui temi della sicurezza cominci a dare i suoi frutti: le iniziative intraprese, non solo dal nostro istituto ma da tutta la società civile abruzzese ha creato una nuova sensibilità, una nuova cultura, nuove forme (più virtuose) di comportamento sul lavoro capaci di incidere ormai significativamente sulla piaga degli infortuni sul lavoro.

Penso che si sia innescata una consapevolezza nuova che non potrà che migliorare il sistema produttivo accompagnandolo da una fase di decollo e di assestamento a quella della qualità e del successo.

Quando i primi timidi attuali segnali di ripresa si rafforzeranno e ci riconsegneranno una regione di nuovo leader economico del mezzogiorno, potremo dire che alla comune rinascita avrà contribuito anche il lavoro oggi svolto per una nuova CULTURA DELLA SICUREZZA.

Il Direttore Regionale Enrico Susi

5

(6)
(7)

Sezione 1

La Realtà economica regionale e gli Indicatori Inail

(8)
(9)

1.1 LA REALTA’ ECONOMICA REGIONALE E GLI INDICATORI INAIL

il portafoglio

Per una lettura più agevole dei dati che seguono è da premettere che la gestione del rapporto assicurativo (INAIL/Datore di Lavoro) avviene tramite apposita procedura informatica denominata ”GRA - Gestione Rapporto Assicurativo”.

Detta procedura consente la contestuale rilevazione di dati relativi al cliente (datore di lavoro), agli insediamenti produttivi del territorio, alla tipologia di assicurazione, il tutto nell’ambito di un rapporto unitario intrattenuto con il datore di lavoro.

In particolare:

1. la Posizione Cliente (Azienda), dove vengono gestiti in maniera unitaria i dati anagrafici di carattere generale, gli eventi che riguardano l’azienda nel suo complesso (inizio attività, sospensioni, cessazioni, agevolazioni), tutti i rapporti economici e contabili;

2. le Posizioni Assicurative Territoriali (P.A.T.) inserite all’interno della Posizione Cliente (Azienda), dove vengono gestite le informazioni riferibili al singolo punto di attività (dati sul rischio assicurato, agevolazioni locali);

3. le Polizze, inserite all’interno della singola Posizione Assicurativa Territoriale, consentono la gestione delle varie tipologie di assicurazione (dipendenti, artigiani, altri soggetti assicurati) attraverso il trattamento dei dati classificativi e retributivi.

Portafoglio Inail Regionale

ABRUZZO 2011 2012 scostamento%

Portafoglio Aziende 78.517 78.316 -0,26

Portafoglio P.A.T. 94.798 94.442 -0,38

Aziende emesse nell’anno 5.903 5.467 -7,39

Aziende cessate nell’anno 6.190 6.613 6,83

P.A.T. emesse nell’anno 9.713 8.891 -8,46

P.A.T. cessate nell’anno 8.363 9.312 11,35

A livello regionale le Nuove Posizioni Clienti/Aziende emesse nell’anno 2012 registrano un decremento del - 7,39% rispetto al 2011 mentre quelle cessate un incremento del 6,83%.

Stesso andamento per le Nuove Posizioni Assicurative Territoriali (PAT) emesse nell’anno che presentano un decremento del - 8.46% rispetto al 2011, mentre quelle cessate un aumento dell’ 11,35% rispetto al 2011.

A livello regionale tuttavia il Portafoglio Aziende e il portafoglio delle Posizioni Assicurative Territoriali (P.A.T.) censiti nel 2012 presentano rispettivamente una lieve flessione -0,26% e - 0,38%. Si tratta di Aziende riattivate in fase di variazione con aperture di PAT corrispondenti che in qualche modo compensano i dati in flessione delle emesse e delle cessate.

Portafoglio sedi della Regione Abruzzo

Descrizione 2012 2011 Scostam.

to % 2012 2011 Scostam.

to % 2012 2011 Scostam.

to % 2012 2011 Scostam.

to % 2012 2011 Scostam, to %

CHIETI L'AQUILA AVEZZANO PESCARA TERAMO

AZIENDE:

Portafoglio 21.461 21.620 -0,74 10.893 10.945 -0,48 7.232 7.237 -0,07 18.817 18.683 - 0,72 19.913 20.032 -0,59

Emesse 1.457 1.444 0,9 675 874 -22,77 515 515 0 1.383 1.463 -5,47 1.437 1.607 -10,58

Cessate 1.916 1.695 13,04 839 747 12,32 558 533 4,69 1.496 1.560 -4,1 1.804 1.655 9

Riattivate 333 256 30,08 134 153 -12,42 78 67 16,42 306 270 13,33 291 281 3,56

PAT:

Portafoglio 26.841 27.205 -1,34 14.201 14.314 -0,79 8.798 8.750 0,55 21.569 21.463 0,49 23.033 23.066 -0,14 Emesse 2.497 2.471 1,05 1.213 1.775 -31,66 746 737 1,22 2.265 2.393 -5,35 2.170 2.337 -7,15 Cessate 2.988 2.441 22,41 1.281 1.130 13,36 759 666 13,96 2.081 2.104 -1,09 2.203 2.022 8,95

9

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Premi accertati e incassati UNITA'

2011 2012

Accertamento

Incassato in conto competenza

In %

Incassato in conto esercizi

precedenti

Accertamento

Incassato in conto competenza

In %

Incassato in conto esercizi

precedenti CHIETI 66.837.038 51.920.005 78 2.506.384 54.890.264 43.866.099 80 3.813.605 L'AQUILA 26.150.590 23.150.679 89 2.246.089 21.898.257 18.424.881 84 3.403.655

AVEZZANO 14.194.492 12.017.459 85 417.948 12.700.027 9.789.424 77 861.144

PESCARA 31.767.801 30.668.789 97 1.047.769 32.847.790 30.921.135 94 965.998 TERAMO 43.312.304 36.300.256 84 2.189.996 40.308.512 32.327.749 80 2.739.611

TOTALE 182.262.225 154.057.188 85 8.408.186 162.644.850 135.329.288 83 11.784.013

Il Valore dei premi accertati – relativi alla gestione industria e servizi – è di circa 163 milioni di euro (162.644.850) superiore al livello del 2010 (159.041.497) ma con un decremento del 10,76 % sul 2011 (182.262.225); il rapporto tra valori di cassa e valori di competenza è di circa l’83 % di poco inferiore al 2011 (85%).

E' in aumento il numero delle rateazioni ordinarie dei premi: più di un migliaio le istanze pervenute e più di 12 milioni di euro l’importo totale rateizzato.

I premi omessi accertati ammontano a circa 3 milioni di euro (2.796.989,68) circa il 3,87 % in meno rispetto al 2011 (2.909.823,38).

Spesa per indennità di temporanea

UNITA' 2011 2012

Importo impegnato Importo impegnato

CHIETI 2.717.322 2.519.079

LANCIANO 2.985.402 2.799.215

L'AQUILA 1.389.595 1.331.590

AVEZZANO 2.025.916 1.424.882

SULMONA 655.000 702.076

PESCARA 3.169.998 3.441.835

TERAMO 5.361.298 5.411.888

TOTALE 18.304.531 17.630.565

Il sensibile decremento, evidenziato più avanti, nell’andamento infortunistico, da collegare verosimilmente al particolare scenario occupazionale ma anche ai rilevanti interventi operati nel campo della sicurezza, ha influito anche a livello finanziario dove si è rilevata una riduzione della spesa per Indennità di temporanea. A livello territoriale tale contrazione è rilevabile in gran parte delle province

Anche i dati registrati dall'Inail quindi, segnalano la situazione di generale difficoltà dell'economia regionale.

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Sezione 2

Andamento Infortunistico Anno 2012

(12)
(13)

2. ANDAMENTO INFORTUNISTICO ANNO 2012

2.1 La dinamica del fenomeno infortunistico: analisi statistica 2.1.1 Infortuni

Tav. A - Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011 e 2012 denunciati all'INAIL per modalità di evento e territorio

L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo %

scostam.

to

ITALIA %

scostam.

Modalità di to

evento 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 In occasione di

lavoro 3.469 3.085 5.736 4.864 3.574 3.099 3.750 3.372 16.529 14.420 -12,8 643.039 580.355 -9,7 - Ambiente di

lavoro ordinario 3.264 2.912 5.424 4.620 3.232 2.862 3.529 3.201 15.449 13.595 -12,0 592.863 537.505 -9,3 - Con mezzo di

trasporto 205 173 312 244 342 237 221 171 1.080 825 -23,6 50.176 42.850 -14,6 In itinere 343 339 497 523 412 406 497 511 1.749 1.779 1,7 82.570 76.159 -7,7 Totale 3.812 3.424 6.233 5.387 3.986 3.505 4.247 3.883 18.278 16.199 -11,4 725.609 656.514 -9,5

La serie storica del numero degli infortuni prosegue nell’andamento decrescente.

Sono state registrate 16.199 denunce di infortuni (tutte le gestioni) accaduti nel 2012; rispetto al 2011 si ha una diminuzione di circa l’11%: il 28% in meno rispetto al 2008.

Prima di effettuare un’analisi dettagliata del fenomeno infortunistico sulle gestioni è importante, analizzare le modalità di accadimento dell’infortunio che sono:

• in occasione di lavoro: sono i casi avvenuti in ambiente di lavoro ordinario e quelli accaduti con o senza mezzo di trasporto (autotrasport. merci/persone, commessi viaggiatori, addetti. manutenz.stradale, ecc..)

• in itinere sono invece quelli accaduti al di fuori del luogo di lavoro, nel percorso casa - lavoro – casa, con o senza mezzo di trasporto. Gli infortuni in itinere nella maggior parte dei casi, ma non esclusivamente, accadono sulla strada.

• Nell’analizzare gli infortuni avvenuti in occasione di lavoro emerge che questi diminuiscono del 12,8% passando da 16.529 a 14.420.

• Diminuiscono anche quelli accaduti in ambiente di lavoro ordinario del 12% passando da 15.449 a 13.595.

• Diminuiscono invece del 23,6% gli infortuni avvenuti in occasione di lavoro (Con mezzo di trasporto) che passano complessivamente da 1.080 a 825.

• Gli infortuni in itinere crescono dell’1,7% passando da 1.749 a 1.779.

Tav. B - Infortuni mortali sul lavoro avvenuti negli anni 2011 e 2012 denunciati all'INAIL per modalità di evento e territorio

Complesso Gestioni

L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo %

scostamento

ITALIA %

scostamento Modalità di evento 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012

In occasione di

lavoro 5 7 7 6 3 4 3 5 18 22 22,2 669 622 -7,0

- Ambiente di

lavoro ordinario 5 4 6 5 2 3 3 2 16 14 -12,5 450 415 -7,8

- Con mezzo di

trasporto 3 1 1 1 1 3 2 8 300,0 219 207 -5,5

In itinere 1 3 1 2 2 6 3 -50,0 231 202 -12,6

Totale 6 7 10 6 3 5 5 7 24 25 4,2 900 824 -8,4

Aumentano del 4,2% i casi mortali che passano complessivamente da 24 a 25.

Una pur minima controtendenza rispetto al dato nazionale che diminuisce del 8,4% passando da 900 a 824.

• Aumentano del 22% i casi mortali avvenuti in occasione di lavoro che passano complessivamente da 18 a 22.

13

• Diminuiscono del 12,5% gli infortuni Mortali avvenuti in occasione di lavoro (Ambiente di lavoro ordinario) che passano complessivamente da 16 a 14.

(14)

• Aumentano gli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro (Con mezzo di trasporto) che passano complessivamente da 2 a 8.

• Gli infortuni mortali in itinere invece diminuiscono del 50% passando da 6 a 3.

Se semplifichiamo ulteriormente, gli infortuni avvenuti “fuori azienda” ossia con mezzo di trasporto ed in itinere sono più di 2.604 e rappresentano più del 16% del totale.

Anche gli infortuni mortali avvenuti “fuori Azienda” ossia con mezzo di trasporto (8) e quelli avvenuti in itinere (3) sono invece n. 11 e rappresentano il 44% - del totale 25.

La circolazione stradale e la strada di per sè diventa dunque un fattore di rischio importante con un numero di infortuni tra cui quelli mortali pari a quelli di una intera gestione produttiva.

2.1.1.1 Gestione Industria Servizi e Agricoltura

Nella gestione assicurativa Industria e Servizi si concentra l’ 83,43% degli infortuni 2012 (16.199 infortuni), l’11,87% nella gestione Agricoltura (1.924 infortuni) e il restante 4,68 % (759 infortuni) tra i Dipendenti pubblici nella gestione per conto Stato.

Nel 2012 la riduzione degli infortuni è stata più sostenuta nel settore Industria manifatturiera -23,59 con (2.678 casi nel 2012 e 3.505 nel 2011) seguito dal settore Costruzioni -19,73% (1.480 casi nel 2012 e 1.844 nel 2011); dall’Agricoltura -9,24% (1.924 casi nel 2012 e 2.120 nel 2011);dai Servizi - 9,86 % (5.996 casi nel 2012 e 6.652 nel 2011).

Nella gestione assicurativa Industria e Servizi si concentra anche l’88% degli infortuni mortali del 2012 (22 casi su un totale di 25).

Il maggiore incremento 100% si registra nel settore Costruzioni (6 casi nel 2012 e 3 nel 2011) e in Agricoltura 50% ( 3 casi nel 2012 e 2 nel 2011).

Stabile l’andamento nella gestione Industria (22 casi nel 2012 e 22 nel 2011) mentre la gestione Servizi registra un decremento dell’ - 11,11% ( 8 casi nel 2012 e 9 nel 2011).

2.1.1.2 Infortuni Cittadini stranieri

Diminuiscono del 15,31% gli infortuni denunciati occorsi a cittadini stranieri, (1.985 nel 2012, 2.344 nel 2011 ) e del 60% i casi mortali ( 2 casi nel 2012 , 5 nel 2011).

La percentuale di incidenza rispetto al totale degli infortuni si aggira come lo scorso anno nell’ordine del 12,25 %. Per quanto riguarda la nazionalità dei lavoratori stranieri infortunatasi in Abruzzo, quella prevalente risulta essere la rumena (396 casi) seguita da quella Svizzera (239 casi) e Albanese ( 217).

2.1.2 Malattie Professionali

Nel 2012 sono state denunciate 4.924 malattie professionali facendo registrare una diminuzione del -13,90% rispetto alle 5.719 del 2011.

La richiesta di indennizzo per M.P. si conferma per la regione sempre più come fenomeno macroscopico, basti pensare che nel 2010 l’aumento rispetto al 2009 era stato del 39%

passando dalle 4.048 denunce del 2009 alle 5.647 del 2010 alle 5.719 del 2011.

Tav.4 a - Malattie professionali manifestatesi nel 2012 e denunciate all'INAIL per gestione e territorio Gestione L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo Sud ITALIA

Agricoltura 100 833 297 172 1.402 2.628 7.748

Industria e Servizi 488 948 1.281 779 3.496 8.287 37.801

Dipendenti conto

Stato 7 9 5 5 26 117 456

Totale 595 1.790 1.583 956 4.924 11.032 46.005

14

(15)

La nostra Regione è tra le prime in Italia sia come n. di denunce di MP (insieme a Emilia Romagna e Toscana) sia per numero di riconoscimenti (insieme a Emilia Romagna, Toscana e Marche).

Le due tabelle sottostanti elaborate dall’Istat danno il senso di quanto affermato, anche se si discostano, seppur lievemente, per quanto concerne l’Abruzzo, dai totali delle Tabelle elabo- rate dall’Inail.

FONTE ISTAT

Molto disomogenea la distribuzione sul territorio: Chieti e Pescara rappresentano i due terzi delle richieste pervenute

Delle 4.924 M.P. denunciate nel 2012, 3.496 appartengono alla gestione Industria e Servizi che presenta una diminuzione del – 4,3% rispetto a quelle denunciate nel 2011 (3.655).

In forte flessione l’andamento delle denunce delle M.P. nel settore Agricoltura (1.402) che presenta una diminuzione pari al – 31,2% rispetto al 2011 (2.039).

Le malattie più denunciate nelle gestioni Agricoltura e Industria e Servizi sono le osteo - articolari e muscolo-tendinee di cui affezioni dei dischi intervertebrali, tendiniti e ipoacusie.

La nostra Regione è tra le prime in Italia anche per numero di riconoscimenti. Le M.P.

definite con indennizzo sono state 1.190, le positive senza indennizzo 469. Il totale delle M.P.

riconosciute è 1.659, ossia il 33,69 % rispetto al totale denunciato.

Denunce di M.P. per regione e anno di protocollo

Regione Anno di protocollo

2008 2009 2010 2011 2012

Nord-Ovest 6,247 6,318 6,607 6,464 6,181 Piemonte 2,169 2,240 2,158 2,139 2,062 Valle D'Aosta 43 38 56 78 63 Lombardia 3,088 3,079 3,385 3,370 3,204 Liguria 947 961 1,008 877 852

Nord-Est 8,505 9,064 10,895 11,832 11,873 Bolzano-Bozen 285 276 279 251 235 Trento 260 303 351 446 358 Veneto 2,095 2,192 2,388 2,300 2,310 Friuli Venezia Giulia 1,252 1,246 1,309 1,454 1,526 Emilia Romagna 4,613 5,047 6,568 7,381 7,444 Centro 7,459 8,583 10,848 12,733 13,031 Toscana 3,052 3,758 4,977 5,999 6,039 Umbria 1,222 1,284 1,379 1,469 1,441 Marche 1,702 2,066 2,746 3,344 3,625 Lazio 1,483 1,475 1,746 1,921 1,926 Sud 6,884 9,101 11,403 12,501 11,413 Abruzzo 2,671 4,124 5,770 5,887 5,012 Molise 136 126 203 263 229 Campania 1,008 1,180 1,550 1,768 1,870 Puglia 1,885 2,042 2,081 2,608 2,361 Basilicata 347 429 463 477 513 Calabria 837 1,200 1,336 1,498 1,428

Isole 2,378 3,028 4,401 4,928 4,919 Sicilia 1,105 1,167 1,523 1,604 1,449 Sardegna 1,273 1,861 2,878 3,324 3,470 TOTALE 31,473 36,094 44,154 48,458 47,417

Denunce di M.P. per regione e definizione amministrativa Anno di protocollo 2012

Regione Definizione amministrativa

Positivo Negativo In istrutt. Totale Nord-Ovest 2,281 3,736 164 6,181

Piemonte 668 1,376 18 2,062

Valle D'Aosta 17 45 1 63

Lombardia 1,354 1,771 79 3,204

Liguria 242 544 66 852

Nord-Est 5,333 6,372 168 11,873 Bolzano-Bozen 93 125 17 235

Trento 165 185 8 358

Veneto 885 1,382 43 2,310

Friuli Venezia Giulia 721 779 26 1,526 Emilia Romagna 3,469 3,901 74 7,444 Centro 5,154 7,372 505 13,031 Toscana 2,426 3,242 371 6,039

Umbria 511 894 36 1,441

Marche 1,625 1,938 62 3,625

Lazio 592 1,298 36 1,926

Sud 3,282 7,804 327 11,413 Abruzzo 1,672 3,141 199 5,012

Molise 63 165 1 229

Campania 555 1,292 23 1,870

Puglia 447 1,861 53 2,361

Basilicata 168 325 20 513

Calabria 377 1,020 31 1,428

Isole 1,334 3,408 177 4,919

Sicilia 300 1,083 66 1,449

Sardegna 1,034 2,325 111 3,470 TOTALE 17,384 28,692 1,341 47,417

FONTE ISTAT

15

(16)

Tav.5 - Malattie professionali manifestatesi nel 2012 e denunciate all'INAIL per gestione, tipo di malattia (principali) e territorio

Tutte le Gestioni

Tipo di malattia L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo Sud ITALIA

Malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee 399 1.477 1.352 692 3.920 7.235 31.721

- Affezioni dei dischi invertebrali 195 577 238 195 1.205 2.875 11.495

- Tendiniti 54 399 708 284 1.445 2.138 10.937

Malattie del sistema nervoso e degli organi di senso 84 166 121 161 532 1.381 5.483

- Ipoacusia e Sordità 72 151 102 105 430 1.179 4.838

Malattie respiratorie 39 40 31 38 148 1.047 3.223

Tumori 6 17 13 8 44 492 2.272

Malattie cutanee 6 15 11 9 41 105 559

Disturbi psichici 4 9 11 5 29 120 551

- Disturbi dell'adattamento cronico e post traumatico da

stress cronico 1 4 3 3 11 39 226

IN COMPLESSO 595 1.790 1.583 956 4.924 11.032 46.005 Tav.6 - Malattie professionali da asbesto manifestatesi nel 2012 e denunciate all'INAIL per gestione, tipo di malattia e territorio

Tutte le Gestioni

Tipo di malattia L'Aquila Chieti Teramo Abruzzo Sud ITALIA

Neoplasie da asbesto 2 1 1 4 96 920

- Mesotelioma pleurico 2 1 1 4 50 634

- Mesotelioma pericardico 1

- Mesotelioma peritoneale 3 18

- Mesotelioma della tunica vaginale e del testicolo 1

- Carcinoma polmonare 43 266

Asbestosi 1 1 2 204 555

Placche pleuriche 1 1 232 802

TOTALE 3 2 2 7 532 2.277

Altro dato interessante riguarda la tabella delle MP riconosciute nel corso del 2012 e quindi comprensive anche di MP denunciate in anni precedenti. Dalla tabella si evince che le MP riconosciute in via ordinaria, ossia in prima istanza, rappresentano il 67,2 % sul totale delle riconosciute 3.177, mentre quelle riconosciute in collegiale sono il 24,2% e quelle riconosciute in giudizio l’8,3%.

Malattie professionali riconosciute nel corso del 2012

Chieti Lanciano L’Aquila Sulmona Avezzano Pescara Teramo Abruzzo ITALIA M.P. riconosciute (N.) 567 735 78 59 296 849 593 3.177 31.550 in via ordinaria (N.) 382 563 50 35 146 584 382 2.142 22.962 in opposizione /collegiale (N.) 138 99 18 20 114 217 165 771 6.467

in giudizio (N.) 47 73 10 4 36 48 46 264 2.121

La tabella rappresenta un dato di produzione in quanto tiene conto delle M.P. denunciate anche in anni precedenti al 2012

Tav. 4 b -Malattie Professionali - Definite - Quadro Definizioni Territorio Provincia Definite con

indennizzo

Posit. senza indennizzo

Totale riconosciute

Non riconosciute

Totale definite

In corso di definizione

TOTALE DENUNCE

Abruzzo

Chieti 518 195 713 1.039 1.752 38 1.790

L'Aquila 104 30 134 394 528 67 595

Pescara 383 140 523 1.005 1.528 55 1.583

Teramo 185 104 289 610 899 57 956

TOTALE 1.190 469 1.659 3.048 4.707 217 4.924

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Sezione 3

Andamento socioeconomico regionale

a cura del CRESA

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3. L’andamento socioeconomico regionale 3.1. L’andamento sociodemografico

La popolazione legale in Abruzzo, determinata sulla base delle operazioni censuarie e fissata con la pubblicazione nel Supplemento ordinario, n. 209 alla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 18 dicembre 2012, ammonta a 1.307.309 unità, pari al 2,2% di quella nazionale. L’incremento del 3,6% (Italia: +4,3%) rispetto al precedente censimento del 2001 è stato causato da un aumento della popolazione straniera (+46.752 unità) e da un calo di quella italiana (-1.835 unità).

Nel periodo 1921-2011 la popolazione regionale è cresciuta del 15,6% (da 1.131 mila a 1.307 mila residenti), assai di meno della media nazionale (50,8%) e meridionale (49,6%).

In regione le donne sono 672.912 (51,5%), i minori 206.104 (15,8%), le persone con più di 64 anni 283.619 (21,7%), gli stranieri 68.091 (5,2%). Nella media Italia più modesta è la quota di over 64 (20,8%) e maggiori i pesi percentuali dei residenti stranieri (6,8%) e degli under 18 (16,8%).

L’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione regionale è passata dallo 0,4% del 1991 (Italia: 0,6%; Meridione: 0,3%) all’1,7% del 2001 (Italia: 2,3%; Meridione: 0,8%) per arrivare nel 2011 al 5,2% (Italia: 6,8%; Meridione: 2,8%), quota superiore a quella delle altre regioni meridionali e della Sardegna.

La piramide delle età (vedi figura par. successivo) consente una valutazione immediata e sincrona delle caratteristiche della popolazione regionale per età e cittadinanza (italiani e stranieri). La forma ad urna della rappresentazione della popolazione abruzzese nel 2011 indica una società con bassi tassi di natalità e mortalità, nella quale la vita media tende ad allungarsi e la popolazione ad invecchiare e diminuire. Le componenti maschile e femminile mostrano andamenti analoghi fino agli 80 anni, a partire dai quali il numero di donne tende a diminuire in modo assai meno consistente. Gli uomini sono più numerosi delle donne fino alla soglia dei 35 anni, dopo di che, pur mostrando variazioni analoghe, sono queste ultime a prevalere. Il picco massimo è per entrambi i sessi tra i 45 e i 50 anni: si tratta degli individui nati nel periodo del baby boom. Interessante è l’apporto degli stranieri alla popolazione regionale: sono principalmente individui giovani di età compresa tra 0 e 40 anni, facenti parte, quindi, di quella parte di popolazione in grado di fornire un apporto per la crescita demografica ed economica attuale e futura.

Nel 2011 la popolazione è composta per il 13,0% da giovani di età compresa tra 0 e 14 anni (Italia: 14%), per il 29,8% da individui tra i 15 e i 39 anni (Italia: 29,5%), per il 35,6% da adulti tra i 40 e i 64 anni (Italia: 35,6%) e per il 21,7% da anziani di età superiore a 64 anni (Italia:

20,8%). Gli stranieri rappresentano rispettivamente il 7,3%, l’8,6%, il 4,3% e lo 0,7% di ciascuna classe di età.

L’invecchiamento della popolazione è particolarmente veloce se si considera che in vent’anni il peso dei residenti con meno di 15 anni sul totale regionale è calato di 3,4 punti percentuali, quello della popolazione in età attiva è diminuito in misura meno consistente (-1,2%), ma si è sbilanciato verso la fascia più matura costituita dagli over 39 (+5,3%) che ha in parte attenuato gli effetti della contrazione del numero di persone tra i 15 e i 39 anni (-6,5%), la quota di anziani è aumentata del 4,8%. Pesante è l’incremento della popolazione regionale con 80 anni e più, la cui incidenza percentuale sul totale della popolazione passa dal 3,8%

nel 1991 al 6,9% 2011 (Italia: 6,1%).

L’invecchiamento della popolazione porta importanti ripercussioni sul piano socio-economico.

I valori regionali degli indicatori di struttura sono, infatti, peggiori di quelli medi nazionali e dell’Italia Meridionale.

19

Per 100 individui con meno di 14 anni, ci sono 167,1 persone con 65 anni e più (indice di vecchiaia); per 100 persone in età attiva ve ne sono 53 in età non attiva (indice di dipendenza), 20 di età compresa tra 0 e 14 anni (indice di dipendenza giovanile) e 33 con più

(20)

di 64 anni (indice di dipendenza anziani); nell’ambito della popolazione in età attiva ogni 100 individui tra i 15 e i 39 anni ce ne sono 120 tra i 40 ei 64 anni (indice di struttura).

3.1.1. L’andamento delle principali variabili macroeconomiche

Nel 2012 l’Italia ha sperimentato una nuova recessione, la seconda in cinque anni. Secondo le stime Istat nel 2012 il Pil italiano, calcolato a prezzi costanti, è diminuito del 2,4% rispetto al 2011, una flessione che è risultata più marcata sia rispetto alla media dell’area dell’euro (- 0,6%) sia a quella dell’UE a 27 paesi (-0,3%).

Le stime elaborate lo scorso maggio dall’istituto di analisi economica Prometeia indicano per l’Abruzzo una flessione del Pil del 3,0% in termini reali rispetto al 2011(-2,4% l’Italia) che ha completamente dissolto quanto era stato recuperato nel biennio precedente. La contrazione del Pil regionale è stata determinata dal contributo negativo di quasi tutte le componenti della domanda interna. Variazioni particolarmente negative sono quelle che hanno interessato gli investimenti fissi lordi (Abruzzo: -10,4%; Italia: -8%), la spesa delle famiglie (Abruzzo: -4,2%;

Italia: -4,1%), i consumi delle Amministrazioni pubbliche e delle Istituzioni sociali private (Abruzzo: -3,1%; Italia:-2,9%). Unica variazione positiva è quella relativa alle esportazioni nette la quale è stata, però, determinata da una contrazione delle importazioni superiore a quella delle esportazioni.

Il Pil pro capite, in calo del 3,4% rispetto all’anno precedente, si attesta in regione intorno ai 19 mila euro, con un calo medio annuo nel quinquennio 2007-2012 dell’1,8%.

Il Pil per unità di lavoro1 (ULA), che esprime una misura della produttività del sistema economico, si è attestato vicino ai 52 mila euro, con una perdita rispetto al 2011 (-2,8%) più che doppia di quella mostrata dalle altre aree del paese.

Nel 2012 il valore aggiunto ai prezzi base è stimato in calo, in termini reali, del 2,5% rispetto all’anno precedente. La crescita del 2,7% relativa al biennio 2010-2011 risulta così vanificata e il raggiungimento dei livelli ante crisi sembra sempre più lontano: nel 2012 il valore aggiunto ha toccato i 23.025 milioni di euro arretrando complessivamente rispetto al 2007 di oltre 1 miliardo e mezzo di euro in termini assoluti. Il valore aggiunto delle costruzioni si contrae del 7,4% rispetto al 2011 (-6,3% la media italiana), l’industria manifatturiera ha accusato una flessione del 4,6%, il settore dei servizi dell’1,2%. C’è da osservare che il peso del valore aggiunto del terziario risulta in aumento nel quinquennio 2007-2012 (dal 64,8% al 67,7% del totale) a scapito del settore industriale che rappresenta in Abruzzo una quota di valore aggiunto superiore di circa cinque punti percentuali a quella media dell’Italia.

3.2. Il sistema produttivo

Le imprese attive in Abruzzo a fine 2012 sono 131.072, pari al 2,5% del totale nazionale, in calo dell’1,5% rispetto al 2011; quelle registrate sono 150.548, lo 0,5% in meno dell’anno precedente.

Continua il processo di rafforzamento della struttura imprenditoriale come dimostra l’aumento del numero di società con forma giuridica più “strutturata”, quali quelle di capitali (+3,2%).

Particolarmente importante è l’incremento nelle province dell’Aquila e di Pescara (rispettivamente +4,0% e + 3,9%). In calo, invece, le tipologie più elementari: le società di persone fanno registrare un -1,6% (-2,4% a Chieti), le imprese individuali -2,5% (-3,4% a Pescara). Nonostante ciò, prevalgono le imprese individuali (68,9% del totale) in quasi la totalità dei comparti. Le società di capitali, che rappresentano il 14,8% del totale delle

1 Le unità di lavoro a tempo pieno (ULA) si possono riferire al lavoro prestato nell’anno da un occupato a tempo pieno, oppure alla quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o da lavoratori che svolgono un doppio lavoro. L’unità di lavoro non è dunque legata alla singola persona fisica ma si riferisce convenzionalmente a una quantità di lavoro standard a tempo pieno definita dai contratti nazionali.

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imprese regionali, prevalgono principalmente nei settori della fornitura di energia elettrica, gas e vapore (78,1%) e dell’estrazione di minerali (61,8%). Le società di persone costituiscono il 14,4% del totale regionale, le altre forme giuridiche solo l’1,9%.

Dal punto di vista territoriale le specializzazioni produttive restano assai diversificate: la provincia dell’Aquila mostra un indice di specializzazione calcolato sulle imprese attive (rapporto tra il peso che le imprese di un comparto assumono sul totale delle imprese della provincia e l’analogo peso che lo stesso comparto assume nella regione) particolarmente elevato nelle attività di estrazione dei minerali, la provincia di Teramo nella fornitura di energia elettrica, gas e vapore, Pescara nei settori dell’istruzione, dei trasporti e delle attività professionali, scientifiche e tecniche, Chieti nel settore agricolo.

In calo le imprese attive in agricoltura, silvicoltura e pesca (-2,8%), nell’estrazione di minerali (-5,3%), nel manifatturiero (-2,4%), nelle costruzioni (-2,7%), nel commercio (-1,4%), nei trasporti (-1,1%) e nelle attività assicurative e finanziarie (-2,3%). Positivo, invece, il saldo nei settori alloggio e ristorazione (+1,6%), informazione e comunicazione (+0,5%), nelle attività immobiliari (+3,6%), quelle professionali, scientifiche e tecniche (+0,7%), e quelle artistiche e sportive (+1,3%)

Il 25,0% delle aziende abruzzesi opera nel settore del commercio, il 22,6% nel settore agricolo, silvicolo e della pesca, il 15,2% nelle costruzioni, il 9,6% nel settore dell’industria in senso stretto, il 7,1% in quello dell’alloggio e ristorazione. Poco meno della metà delle imprese agricole attive in regione ha sede nella provincia di Chieti, più di un quinto in quella di Teramo. Nella provincia di Chieti si localizza la maggior parte delle attività manifatturiere (29,5% del totale) e di costruzioni (26,6%), in quella di Pescara il maggior numero di imprese commerciali (28,7%).

3.3. Le esportazioni

L’export regionale, dopo il consistente decremento del 2009 e la ripresa dei due anni successivi, in controtendenza rispetto a quanto si osserva a livello nazionale, perde nel 2012 il 4,8% del proprio valore (Italia: +3,7%). Si contraggono le vendite di prodotti verso i Paesi UE (-7,2%), l’America centro meridionale (-10,3%) nonché l’Asia centrale (-35%) e orientale (-6,5%). Ad aumentare rispetto al 2011 è il valore dell’export nei Paesi europei non UE (+6,7%), l’Africa (+5,9%), il Medio Oriente (+11,8%) e l’Oceania (+3,5%). Il mercato europeo nel complesso assorbe più dell’80% del venduto all’estero regionale (UE: 70,9%; altri Paesi europei: 10%), l’Africa il 2,7%, l’America il 10%, tre quarti del quale è diretto in America settentrionale, l’Asia il 5,8%.

Particolarmente pesante per il valore complessivo del venduto abruzzese all’estero la contrazione che ha interessato nel 2012 i mezzi di trasporto (-8,0%) che costituiscono più del 40% dell’export regionale. In calo anche le vendite estere dei prodotti in gomma e plastica (- 9%), che detengono una quota del 9% del totale, del tessile ed abbigliamento (-9,2%) e dei metalli (-6,3%), ciascuno dei quali rappresenta il 6% circa del totale regionale, dei computer ed apparecchi elettronici ed ottici (-7,7%) e delle sostanze e prodotti chimici, che di esso costituiscono rispettivamente il 4% e il 2,7%.

E’ la variazione negativa dell’export della provincia di Chieti (-7,3%), che rappresenta quasi il 68% del totale abruzzese, a trascinare verso il basso la performance regionale. Le province dell’Aquila e Teramo, che vedono incrementi di poco superiori all’1%, e Pescara, con una contrazione del 2,9%, nel 2012 detengono quote pari rispettivamente al 9,5%, al 17% e al 7,5% del totale regionale.

21

(22)

3.4. Il mercato del lavoro

Dopo le contrazioni del biennio 2009-2010, gli occupati in Abruzzo, in controtendenza con quanto si osserva a livello nazionale, continuano ad aumentare (+13 mila unità pari al +2,7%

nel 2011 e + 1.000 unità pari allo 0,2% nel 2012) e raggiungono le 508 mila unità. L’aumento dei posti di lavoro, che è stato sostenuto dal crescente ricorso alla Cig, ha interessato le costruzioni e il manifatturiero, mentre agricoltura e, anche se in modo meno marcato, servizi fanno registrare decrementi. Particolarmente elevati il calo degli occupati nella provincia di Chieti (-5.000 addetti) e l’incremento in quella dell’Aquila (+4.400 unità).

Le persone in cerca di occupazione aumentano del 31,9% (da 47 mila a 62 mila) (Mezzogiorno:+30,9%; Italia: +30,2%). La forza lavoro passa pertanto da 554 mila a 570 mila unità (+1,8%).

Nel 2012 il tasso di attività2 sale, grazie ad un apporto di pari entità della componente femminile e di quella maschile, dal 62,1% al 63,8%, valore in linea con la media nazionale (63,7%). Il tasso di inattività3 diminuisce pertanto dal 37,9% al 36,2%.

Il tasso di occupazione4 della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni si conferma al 56,8%, pari a quello nazionale. In realtà tale stazionarietà è il frutto di incrementi nelle province dell’Aquila (dal 57,8% al 59,7%) e Pescara (dal 56% al 57,4%) e decrementi in quelle di Teramo (dal 58,2% al 57,4%) e Chieti (dal 55,5% al 53,6%).

In aumento il tasso di disoccupazione5, che sale dall’8,5% al 10,8%, valore leggermente superiore alla media italiana (10,7%). Tale incremento ha riguardato tanto la componente femminile (dall’10,7% al 12,9%) quanto quella maschile (dal 7,1% al 9,4%). Considerando l’incidenza della disoccupazione per classi di età, si osserva che in Abruzzo essa è particolarmente elevata nella fascia 15-24 anni (33,0%; Italia: 35,3%) e tende a ridursi progressivamente con l’aumentare dell’età di riferimento (25-34 anni: 13,8%; 35 anni e più:

7,7%). I valori regionali evidenziano una situazione generalmente allineata a quella media nazionale e migliore di quella delle regioni meridionali.

22

2 Tasso di attività: rapporto % tra le persone appartenenti alle forze lavoro (15-64 anni) e la corrispondente popolazione di riferimento.

3 Tasso di inattività: rapporto % tra le persone non appartenenti alle forze lavoro (15-64 anni) e la corrispondente popolazione di riferimento.

4 Tasso di occupazione: rapporto percentuale tra gli occupati (15-64 anni) e la popolazione di riferimento

5 Tasso di disoccupazione: rapporto % tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze lavoro.

(23)

3.5. Le tabelle dei dati e le statistiche

Popolazione legale nei Censimenti 1921-2011. Abruzzo, Meridione e Italia (var. % su popolazione censimento precedente)

-10,0 -5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0

1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011

Abruzzo Meridione Italia

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Piramide delle età dei residenti italiani e stranieri per sesso ed età.

Abruzzo. Anno 2011 (val. assoluti in migliaia)

-11 -9 -7 -5 -3 -1 1 3 5 7 9 11

0 anni 10 anni 20 anni 30 anni 40 anni 50 anni 60 anni 70 anni 80 anni 90 anni 100 anni e più

Maschi stranieri Maschi italiani Femmine straniere Femmine italiane Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

Indici di struttura. Anno 2011 Indice di

vecchiaia

Indice di dipendenza

Indice dip.

giovanile

Indice dip.

anziani

Indice di struttura

Abruzzo 167,1 53,1 19,9 33,2 119,5

Meridione 132,4 47,6 20,5 27,1 103,1

Italia 148,7 53,5 21,5 32,0 120,7

Fonte: elaborazione CRESA su dati Istat

23

(24)

Il Pil in Abruzzo. Anni 2001-2012

ANNO PIL

(in migliaia di Euro) PIL PRO CAPITE

(Euro) PIL PER ULA

(Euro) valori assoluti

2000 26.036 20.642 53.015

2001 26.511 21.000 51.890

2002 26.389 20.725 51.172

2003 26.076 20.278 51.069

2004 25.721 19.796 52.045

2005 26.262 20.119 52.086

2006 26.908 20.543 52.884

2007 27.481 20.756 53.631

2008 27.549 20.641 53.327

2009 25.775 19.251 53.100

2010 26.118 19.457 53.882

2011 26.371 19.608 53.327

2012 25.576 18.939 51.820

variazioni percentuali annue

2001 1,8 1,7 -2,1

2002 -0,5 -1,3 -1,4

2003 -1,2 -2,2 -0,2

2004 -1,4 -2,4 1,9

2005 2,1 1,6 0,1

2006 2,5 2,1 1,5

2007 2,1 1,0 1,4

2008 0,2 -0,6 -0,6

2009 -6,4 -6,7 -0,4

2010 1,3 1,1 1,5

2011 1,0 0,8 -1,0

2012 -3,0 -3,4 -2,8

Fonte: elaborazioni CRESA su dati Prometeia (Scenari per le economie locali – maggio 2013

Il valore aggiunto in Abruzzo. Anni 2007-2012

ANNO AGRICOLTURA INDUSTRIA COSTRUZIONI SERVIZI TOTALE Valori assoluti (in migliaia di Euro)

2007 573,9 6.460,4 1.643,5 15.980,1 24.657,9 2008 643,7 6.221,5 1.657,4 16.112,1 24.634,7 2009 609,7 5.293,4 1.538,5 15.548,8 22.990,3 2010 623,3 5.340,6 1.566,5 15.748,9 23.279,2 2011 613,8 5.585,5 1.650,7 15.766,7 23.616,8 2012 589,1 5.328,0 1.528,5 15.579,0 23.024,7

Variazioni percentuali annue

2008 12,2 -3,7 0,8 0,8 -0,1

2009 -5,3 -14,9 -7,2 -3,5 -6,7

2010 2,2 0,9 1,8 1,3 1,3

2011 -1,5 4,6 5,4 0,1 1,4

2012 -4,0 -4,6 -7,4 -1,2 -2,5

Fonte: elaborazioni CRESA su dati Prometeia (Scenari per le economie locali – maggio 2013

24

(25)

Forze di lavoro. Abruzzo e Italia. Anni 2011-2012 (val. in migliaia)

Fonte: elaborazioni CRESA su Istat

Forze di lavoro. Abruzzo e Italia. Anni 2011-2012 (var. % annue)

Fonte: elaborazioni CRESA su Istat

Tassi di attività, occupazione e disoccupazione. Abruzzo e Italia. Anni 2011-2012

(1) Tasso di attività: rapporto % tra le persone appartenenti alle forze lavoro (15-64 anni) e la corrispondente popolazione di riferimento.

(2) Tasso di occupazione: rapporto percentuale tra gli occupati (15-64 anni) e la popolazione di riferimento (3) Tasso di disoccupazione: rapporto % tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze lavoro.

Fonte: elaborazioni CRESA su Istat

Anno Occupati Persone in cerca di

occupazione Forze di lavoro Abruzzo

2011 506,8 47,0 554,0

2012 508,0 61,7 570,0

Italia

2011 22.967,2 2.107,8 25.075,0

2012 22.898,7 2.744,0 25.642,0

Anno Occupati Persone in cerca di

occupazione Forze di lavoro Abruzzo

2011 2,7 -1,4 2,4

2012 0,2 31,2 2,9

Italia

2011 0,4 0,3 0,4

2012 -0,3 30,2 2,3

Anno Tasso di attività (1) Tasso di occupazione

(2)

Tasso di

disoccupazione (3) Abruzzo

2011 62,1 56,8 8,5

2012 63,8 56,8 10,8

Italia

2011 62,2 56,9 8,4

2012 63,7 56,8 10,7

25

(26)
(27)

Sezione 4

Le tavole statistiche analitiche

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1) Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011 e 2012 denunciati all'INAIL per modalità di evento e territorio

Complesso Gestioni

L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo Sud ITALIA

Modalità di

evento 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 In occasione

di lavoro 3.469 3.085 5.736 4.864 3.574 3.099 3.750 3.372 16.529 14.420 84.375 74.764 643.039 580.355 - Ambiente

di lavoro

ordinario 3.264 2.912 5.424 4.620 3.232 2.862 3.529 3.201 15.449 13.595 78.853 70.150 592.863 537.505 - Con mezzo

di trasporto 205 173 312 244 342 237 221 171 1.080 825 5.522 4.614 50.176 42.850 In itinere 343 339 497 523 412 406 497 511 1.749 1.779 7.442 7.006 82.570 76.159 TOTALE 3.812 3.424 6.233 5.387 3.986 3.505 4.247 3.883 18.278 16.199 91.817 81.770 725.609 656.514

2) Infortuni mortali sul lavoro avvenuti negli anni 2011 e 2012 denunciati all'INAIL per modalità di evento e territorio

Complesso Gestioni Modalità di evento

L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo Sud ITALIA

2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 In occasione di

lavoro 5 7 7 6 3 4 3 5 18 22 146 154 669 622

- Ambiente di

lavoro ordinario 5 4 6 5 2 3 3 2 16 14 103 99 450 415

- Con mezzo di

trasporto 3 1 1 1 1 3 2 8 43 55 219 207

In itinere 1 3 1 2 2 6 3 37 26 231 202

TOTALE 6 7 10 6 3 5 5 7 24 25 183 180 900 824

3) Infortuni - Denunciati - In Complesso - Tutte le Gestioni

ABRUZZO Anno evento

Gestione 2008 2009 2010 2011 2012

Industria e Servizi 18.731 16.552 16.426 15.347 13.516

Agricoltura 2.313 2.386 2.172 2.120 1.924

Conto Stato Dipendenti 788 768 822 811 759

TOTALE 21.832 19.706 19.420 18.278 16.199

4) Infortuni - Denunciati - In Complesso - Tutte le Gestioni In occasione di lavoro - Ambiente di lavoro ordinario

Anno evento

Gestione 2008 2009 2010 2011 2012

Industria e Servizi 15.730 13.902 13.552 12.818 11.182

Agricoltura 2.259 2.328 2.113 2.077 1.870

Conto Stato Dipendenti 576 547 544 554 543

TOTALE 18.565 16.777 16.209 15.449 13.595

5) Infortuni - Denunciati - In Complesso - Tutte le Gestioni In occasione di lavoro con mezzo di trasporto

Anno evento

Gestione 2008 2009 2010 2011 2012

Industria e Servizi 924 869 1.043 995 740

Agricoltura 24 23 38 25 26

Conto Stato Dipendenti 65 66 74 60 59

TOTALE 1.013 958 1.155 1.080 825

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