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Rapporto Annuale Regionale 2012 Marche

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Academic year: 2022

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Rapporto Annuale Regionale 2012

Marche

ottobre 2011

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Rapporto annuale regionale 2012

Direttore Regionale: Antonella Onofri

Comitato di redazione:

Giuseppe M. Mariotti Emanuele Bizzarri Marina Cagnoni

Francesca Campanella Loris Greganti

Iole Marinaccio Elisabetta Merli Vania Musto Roberto Rimini

Stampato dalla Tipografia INAIL - Milano

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Rapporto regionale 2012 Pag

Indice 3

Introduzione del Direttore regionale 5

Il fenomeno infortunistico nel 2012:

1 – La situazione economica e del mercato del lavoro

1.1 L’occupazione 12

1.2 L’economia 16

2 – Gli infortuni sul lavoro nella regione Marche

2.1 Andamento infortunistico generale 18

2.2 Andamento infortunistico nelle attività agricole 19 2.3 Andamento infortunistico nel settore dell’industria e servizi 20 2.4 Andamento infortunistico nella speciale gestione per conto dello Stato 23

2.5 L’incidenza del rischio della strada 24

2.6 Gli infortuni mortali 26

2.7 Andamento infortunistico nel lavoro degli stranieri 27 3 – Le malattie professionali

3.1 Le malattie professionali nell’agricoltura 31

3.2 Le malattie professionali nell’industria e servizi 33

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Introduzione del Direttore regionale

Con la presentazione del Rapporto regionale l’INAIL, ogni anno, intende fornire, sia a livello nazionale che regionale, prevalentemente due tipologie di informazioni: da un lato, relativamente allo stato dell’andamento infortunistico nell’anno precedente, dall’altro, in merito alla qualità ed efficacia del sistema del welfare e, quindi, delle protezioni sociali offerte a cittadini e lavoratori. Quest’ultimo profilo, forse meno marcato, assume in realtà particolare rilevanza e merita pertanto grande attenzione nell’attuale, delicatissima, fase economica e sociale del Paese.

Con riferimento al primo dei due aspetti, anche dal Rapporto regionale annuale 2012 si rileva una tendenza ormai consolidata alla costante diminuzione degli infortuni denunciati (analogamente a quanto registrato sull’intero territorio nazionale) nonché all’aumento delle malattie professionali, in altrettanto costante crescita ai vari livelli del territorio marchigiano, a fronte – peraltro - di una lieve frenata del dato nazionale, rispetto al 2011.

Dall’analisi dei dati regionali, ancora una volta, si evidenziano, tuttavia, luci ed ombre sulla

“qualità” della riduzione infortunistica e sull’aumento delle denunce di malattia professionale.

Luci ed ombre che meriterebbero sicuramente, nell’attuale contesto socio-economico, un approfondimento finalizzato ad indagare ulteriormente in che misura questi valori, apparentemente positivi, dipendano dalle politiche prevenzionali regionali realizzate negli ultimi anni con rilevante e costante utilizzo di risorse umane e finanziarie e quanto, invece, dipendano dalla recessione economica e dalla situazione dettata dalla crisi nel nostro Paese.

E proprio in ragione di ciò, tenuto anche conto del livello di attenzione e di impegno già profuso nelle Marche in materia di salute e sicurezza, si renderà necessario affrontare tale tema non più soltanto in termini di idee progettuali e finanziamenti, bensì impegnandosi anche a verificare il grado di incidenza che le politiche regionali intraprese hanno in concreto nei diversi settori produttivi, con maggior attenzione a quelli con un più alto andamento infortunistico.

Ciò significa che, in materia, il “motto” da condividere d’ora in avanti con i partner del Sistema della prevenzione regionale, dovrà essere sempre più la “verifica dei risultati”

concreti, verifica che evidentemente passa anche attraverso la misurazione della riduzione infortunistica in rapporto alle energie profuse su ogni specifico comparto, settore produttivo o rischio.

Sicuramente i nuovi strumenti di rilevazione e analisi dei dati (Nuovi Flussi Informativi oggi e, a breve, il SINP) permetteranno un adeguamento delle azioni da intraprendere per migliorare le condizioni di vita e di lavoro di lavoratori e imprenditori.

Per quanto attiene, poi, all’aspetto inerente il livello di efficacia e la qualità delle protezioni sociali vigenti, nell’attuale contesto economico è certamente necessario avviare un’accelerazione ulteriore per il potenziamento dell’integrazione dei servizi tra gli attori del welfare regionale (Istituzioni, Università, Enti locali, Associazioni di categoria e OO.SS).

In occasione della presentazione del Rapporto regionale 2011, l’INAIL ha avviato, con convinzione, una precisa riflessione, con l’obiettivo di riuscire a maggiormente “qualificare”

le prestazioni dei diversi partner del sistema regionale, attraverso una chiara e convinta condivisione di competenze, risorse e mezzi che, solo grazie alla integrazione, possono garantire un adeguato livello di assistenza, previdenza e benessere alla collettività.

Considerato che, presumibilmente, in un prossimo futuro, le risorse a disposizione delle amministrazioni pubbliche saranno sempre più limitate, diventa assolutamente urgente verificare, passo dopo passo, lo stato di avanzamento delle sinergie, delle attività, dei progetti, nella prospettiva ambiziosa di ridisegnare una rete di welfare rinnovata e più aderente ai bisogni dei cittadini.

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In questa logica, grazie, tra l’altro, all’impegno dell’INAIL Marche, sono stati realizzati e/o sono in fase di realizzazione rilevanti e concreti progetti condivisi, su temi comuni, nei confronti dei quali l’integrazione di idee, energie e risorse ha permesso di ulteriormente qualificare alcune prestazioni che, se gestite in autonomia da un singolo soggetto, non avrebbero probabilmente permesso il raggiungimento dello stesso risultato.

Un esempio di tutto ciò può essere riscontrato nell’ambito dello sconto alle imprese previsto dall’art. 24 del D.M. 03.12.2000 per interventi di prevenzione o, più correttamente, per interventi migliorativi ulteriori rispetto a quelli minimi regolati dalla legge.

In questa materia, infatti, a seguito di numerosi incontri informativi e della condivisione di una vera e propria campagna comunicazionale con associazioni datoriali e sindacali della regione, sono state presentate nel 2012, n° 3.552 istanze (accolte 3.300): in pratica, il 40%

in più di quelle del 2011, con una riduzione totale del premio contributivo di circa 10.500.000 euro.

Se queste risorse vengono sommate a quelle che l’Istituto mette a disposizione per gli Incentivi alle Imprese che investono in Sicurezza (ISI) – pari, nel 2012, a 4.130.000 euro, nelle Marche - si può ben affermare che il Sistema regionale della prevenzione dispone, ogni anno, di rilevanti somme finalizzate in concreto alla salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Un altrettanto significativo esempio è dato peraltro dal progetto, del 2012 e tuttora in fase di attuazione, condiviso con la Regione Marche (assessorati Agricoltura e Salute), le Parti sociali dell’agricoltura, l’Asur e l’ASSAM, in applicazione del piano regionale in agricoltura.

Tale progetto prevede un intervento finanziario congiunto, per l’ammontare complessivo di 800.000 euro, destinati a informazione, formazione, adeguamento trattrici, scambio dati statistici e vigilanza: anche in questo caso, senza una messa in comune di risorse, non sarebbe sicuramente stato possibile realizzare una iniziativa economica e progettuale di tali dimensioni ed efficacia.

Può del resto affermarsi, senza timore di dire il falso, che, sul terreno della salute e sicurezza, da tempo i partner del Sistema regionale della prevenzione, nell’ambito del Comitato di coordinamento ex art. 7 del D. Lgs. n° 81/2008 e smi, sotto la regia della Regione Marche e dell’INAIL, hanno conseguito importanti risultati concreti in materia di informazione, formazione, consulenza ed assistenza. Le relazioni sull’argomento contenute nei precedenti Rapporti regionali annuali danno sicuramente contezza del livello di collaborazione e delle iniziative realizzata in proposito.

Ma anche le attività di vigilanza nelle Marche trovano “programmazione, coordinamento e verifica” delle progettazioni che ogni singolo ente avvia annualmente, nell’Ufficio operativo regionale, previsto dall’art. 2 del DPCM 21.12.2007, a supporto dell’attività del Comitato di coordinamento ex art. 7 del d. Lgs. n° 81/2008 e smi, il quale funge, pertanto, da collettore e promotore delle strategie congiunte - non solo a fini prevenzionali - che prioritariamente si intendono sviluppare ogni anno a livello regionale. Tra le principali azioni realizzate in materia, meritano di essere ricordate le verifiche effettuate nelle aziende operanti all’interno dei cantieri autostradali – area Nord Marche, per la realizzazione della terza corsia A/4; quelle nelle aziende con rischio “ambienti confinati” nonché nelle aziende operanti nelle aree portuali di Pesaro e Ancona. In particolare, la Funzione di Vigilanza dell’Istituto nell’anno 2012, ad integrazione e completamento delle attività svolte dagli altri partner, nell’ambito degli obiettivi strategici in tema di contrasto dei fenomeni del lavoro sommerso e dell’evasione ed elusione contributiva, ha eseguito verifiche su 725 aziende, rilevando una irregolarità dell’88% delle stesse e facendo emergere 214 lavoratori in nero.

Per quanto riguarda, infine, le attività protesiche e di sostegno attivo alla disabilità, nell’ottica di un welfare integrato con i soggetti del territorio e finalizzato ad una presa in carico dell’infortunato ed in particolare del disabile da lavoro, nel 2012 sono stati promossi e attuati numerosi progetti volti al reinserimento sociale, ideati e condotti in sinergia con

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soggetti pubblici e privati del territorio. Partner privilegiati sono stati, oltre che il CIP e le società sportive affiliate (per i progetti finalizzati alla promozione della pratica sportiva), l’ANMIL (per i progetti mirati alla socializzazione/ricreazione e al sostegno psicologico), gli enti locali e il privato sociale (per i progetti finalizzati al sostegno educativo domiciliare e al reinserimento in ambiti lavorativi protetti).

Obiettivo del prossimo futuro è l’attuazione dell’Accordo quadro Stato-Regioni del 2 febbraio 2012, per l’erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria extraospedaliera da parte dell’INAIL: nell’ottica dell’integrazione con il Servizio Sanitario Regionale, l’Istituto sta infatti operando per definire compiutamente le conseguenti iniziative ed azioni che dovranno essere rivolte a garantire l’omogeneità della tutela sanitaria degli infortunati e dei tecnopatici sul territorio regionale, interagendo con le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate. Nell’ambito di questo stesso Accordo, l’INAIL Marche intende anche sviluppare una ulteriore collaborazione con la Regione, in via sperimentale, per offrire ai cittadini residenti le prestazioni sanitarie e strumentali disponibili presso i propri Centri medico-legali dislocati sul territorio.

L’impegno dell’INAIL, come emerge dalle tante sinergie avviate con i diversi partner della Regione con competenze specifiche in materia di welfare, vuole pertanto essere un contributo progettuale concreto, nel convincimento che, per elevare e qualificare sempre più le prestazioni sociali, è fondamentale, oggi come mai prima d’ora, operare mettendo in relazione obiettivi, idee e risorse, per fare del pubblico, delle associazioni e del privato sociale, uno “strumento” a rete, efficace ed attento a intercettare i tanti bisogni espressi dal territorio, dietro ai quali c’è una realtà di aziende e lavoratori, donne e uomini, che sempre più frequentemente hanno necessità di essere sostenuti e protetti.

Antonella Onofri

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Il fenomeno infortunistico nel 2012

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Premessa

L'INAIL ha da tempo intrapreso un percorso di potenziamento del servizio di comunicazione dei dati relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali allo scopo fornire uno strumento di analisi del fenomeno nei suoi molteplici aspetti, a disposizione di tutti i cittadini e, in particolare, di tutti i soggetti che, a vario titolo, si occupano della sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro. Pertanto, attraverso la consultazione della banca dati, in corso di implementazione con programmi di estrazione di dati disaggregati (open data) aggiornati, a seconda delle tipologie, mensilmente, semestralmente o annualmente, chiunque può attingere alle informazioni sulla base delle proprie esigenze di conoscenza.

In tale contesto, pur nella consapevolezza della complessità dello scenario di riferimento, la presente pubblicazione vuol delineare, attraverso l’illustrazione dei dati più significativi sull’andamento degli infortuni e delle malattie professionali, correlati con i principali indicatori economici ed occupazionali, un quadro sulla realtà lavorativa delle aziende marchigiane in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Come illustrato nelle tabelle che seguono, il fenomeno infortunistico, oramai da molti anni, è in continua flessione. Nella nostra regione si è passati dai 30mila infortuni denunciati nel 2008 ai 20mila del 2012. I dati, seppure parziali, del 2013 rafforzano ulteriormente la tendenza con una contrazione del 13%, ancora una volta superiore a quella che si registra in ambito nazionale (9%).

Sono numeri che rappresentano una realtà, a prima vista, positiva e in continuo miglioramento, ma che diversi segnali ci indicano ancora occupata da sacche di irregolarità, che si traducono nella negazione di diritti e tutele per i lavoratori, anche in materia di salute e sicurezza nel posto di lavoro.

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1. La situazione economica e del mercato del lavoro

Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l’impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa della profonda crisi economica che ha coinvolto anche la nostra regione.

1.1 L’occupazione

Negli ultimi anni, i dati occupazionali della regione hanno sempre mostrato un andamento più favorevole a fronte della media nazionale; nel 2012, pur attestandosi ancora una volta su livelli più alti rispetto al resto del Paese, segnano un forte rallentamento. Le rilevazioni dell’ISTAT mostrano un tasso di attività (il rapporto tra le persone appartenenti alla forza lavoro e la popolazione di 15 anni e più) del 52,5%, con una crescita dell’1,4%, interamente dovuta all’incremento registrato nella provincia di Pesaro - Urbino e, in particolare, nella componente femminile.

Tav. 1 - Marche -Tasso di attività: media 2011/2012 - Classe di età: 15 anni e più

TERRITORIO 2011 2012 VARIAZIONE (2012-2011)

maschi femmine TOTALE maschi femmine TOTALE maschi femmine TOTALE ANCONA 58,6 46,5 52,3 62,1 45,9 53,7 3,5 -0,6 1,4 ASCOLI

PICENO 55,1 39,0 46,7 55,6 38,2 46,6 0,5 -0,7 -0,2 FERMO 61,6 42,9 51,9 60,1 44,8 52,1 -1,6 1,8 0,3 MACERATA 58,5 41,9 49,9 61,1 41,8 51,1 2,7 -0,2 1,2 PESARO -

URBINO 62,4 43,6 52,7 64,2 48,1 55,9 1,7 4,5 3,2

MARCHE 59,4 43,4 51,1 61,3 44,4 52,5 1,9 0,9 1,4

ITALIA 59,1 38,5 48,4 59,6 39,8 49,3 0,5 1,3 0,9 Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in percentuale

Il tasso di occupazione resta sui valori del 2011 (62%), superiori alla media nazionale di circa 5 punti percentuali. Sono valori che indicano una situazione occupazionale sensibilmente migliore rispetto al dato medio dell’Italia: solo Ascoli Piceno registra un tasso di occupazione inferiore, le altre province si collocano ampiamente al di sopra con scarti compresi tra i 5 punti di Macerata ed i 10 di Pesaro – Urbino.

Tav. 2 - Marche -Tasso di occupazione: media 2011/2012 - Classe di età: 15 - 64 anni

TERRITORIO 2011 2012 VARIAZIONE (2012-2011)

maschi femmine TOTALE maschi femmine TOTALE maschi femmine TOTALE ANCONA 70,4 59,1 64,7 72,2 56,4 64,3 1,8 -2,7 -0,4 ASCOLI

PICENO 64,7 46,6 55,6 60,8 47,7 54,2 -3,9 1,1 -1,4 FERMO 73,5 54,4 63,9 71,3 54,7 63,0 -2,2 0,3 -0,9 MACERATA 70,1 54,3 62,2 70,1 52,8 61,4 0,0 -1,5 -0,8 PESARO -

URBINO 74,4 54,5 64,5 74,3 58,4 66,4 0,0 3,9 1,9

MARCHE 70,8 54,7 62,8 70,6 54,7 62,6 -0,2 0,0 -0,2

ITALIA 67,5 46,5 56,9 66,5 47,1 56,8 -0,9 0,6 -0,2 Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in percentuale

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duemila in più rispetto al 2011 (+0,31%), anche in questo caso l’incremento è quasi interamente concentrato nella provincia di Pesaro - Urbino.

Tav. 3 - Marche - Occupati per settore di attività 2011/2012 - Tutti i settori - Classe di età: 15 anni e più

TERRITORIO

TOTALE SETTORI

Dipendenti Indipendenti TOTALE

2011 2012 2011 2012 2011 2012 Variazione

%

ANCONA 158.381 160.343 43.570 41.873 201.951 202.216 0,13 ASCOLI

PICENO 55.419 55.573 22.283 20.529 77.702 76.102 -2,1 FERMO 51.924 51.852 22.705 21.447 74.629 73.299 -1,8 MACERATA 93.514 97.049 38.762 34.518 132.276 131.567 -0,5 PESARO-

URBINO 115.761 119.814 41.309 42.640 157.070 162.454 3,4 MARCHE 474.999 484.631 168.629 161.006 643.628 645.637 0,31 ITALIA 17.240.316 17.213.594 5.726.927 5.685.134 22.967.243 22.898.728 -0,30 Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia

Tav. 4 - Marche - Occupati per settore di attività 2011/2012 - Settore agricoltura - Classe di età: 15 anni e più

TERRITORIO

AGRICOLTURA

Dipendenti Indipendenti TOTALE

2011 2012 2011 2012 2011 2012 Variazione

%

ANCONA 1.317 1.701 1.620 1.475 2.937 3.176 8,1 ASCOLI

PICENO 804 782 1.007 670 1.811 1.452 -19,8 FERMO 856 856 1.316 836 2.172 1.693 -22,1 MACERATA 2.829 2.310 2.368 2.779 5.197 5.089 -2,1 PESARO-

URBINO 931 1.785 4.769 3.042 5.700 4.827 -15,3

MARCHE 6.736 7.433 11.081 8.803 17.817 16.236 -8,87

ITALIA 412.661 427.693 437.769 431.433 850.430 849.127 -0,15 Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia

Nel settore dell’agricoltura, contrariamente all’andamento registrato in ambito nazionale, dove il numero degli occupati si è mantenuto sui livelli del 2011, nelle Marche sono diminuiti del 9%, con punte del 19% nella Provincia di Ascoli Piceno e del 22% in quella di Fermo. Da notare come i forti decrementi registrati in tali province riguardino quasi esclusivamente lavoratori autonomi, mentre i dipendenti registrano un generale sensibile incremento.

L'origine del fenomeno va verosimilmente ricercata nella struttura produttiva agricola marchigiana, legata al nucleo familiare, generalmente di età avanzata a causa del mancato ricambio generazionale. Inoltre, nelle Sedi periferiche insediate sui territori a maggior vocazione agricola, si assiste all’incremento delle cessazioni di lavoratori autonomi che, pur pensionati, continuavano ad essere iscritti ai fini assicurativi.

Dal lato del lavoro dipendente si assiste invece ad un sensibile incremento degli occupati, cresciuti nel 2012 di quasi 10mila unità. Un trend essenzialmente legato all'avvicinamento al mondo agricolo da parte di molti lavoratori inoccupati alla ricerca di una fonte di reddito.

Nel complesso dei settori economici, i lavoratori occupati nelle Marche sono circa 645.000,

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Il calo degli occupati nel settore dell’industria (-2,3%) è sugli stessi livelli di quello registrato a livello nazionale. In ambito provinciale si riscontrano differenze notevoli: a fronte di una situazione molto sfavorevole nella provincia di Ancona, che ha visto diminuire i dipendenti del settore industriale di circa 5.000 unità (-7%), si registra un andamento positivo nel territorio di Ascoli Piceno (6%).

Tav. 5 - Marche - Occupati per settore di attività 2011/2012 - Settore industria - Classe di età: 15 anni e più

TERRITORIO

INDUSTRIA

Dipendenti Indipendenti TOTALE

2011 2012 2011 2012 2011 2012 Variazione

%

ANCONA 59.091 54.119 9.438 9.470 68.529 63.589 -7,2 ASCOLI

PICENO 20.012 21.371 4.192 4.292 24.204 25.663 6,0

FERMO 26.773 25.264 8.005 9.315 34.778 34.579 -0,6 MACERATA 43.493 44.686 11.346 9.470 54.839 54.156 -1,2 PESARO-

URBINO 42.837 41.682 11.950 12.059 54.787 53.741 -1,9 MARCHE 192.207 187.123 44.930 44.606 237.137 231.729 -2,28 ITALIA 5.226.495 5.102.617 1.311.517 1.259.392 6.538.013 6.362.009 -2,69 Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia

Il settore dei servizi è quello che nella regione occupa il maggior numero di lavoratori, soprattutto nelle province di Ancona e Pesaro-Urbino dove il numero di addetti è quasi doppio rispetto a quello del settore industriale. In queste province gli addetti alle attività del terziario sono notevolmente aumentati: ad Ancona del 3,8% ed a Pesaro-Urbino del 7,6%.

Per contro, nelle province più meridionali della regione, ove prevalgono le attività industriali manifatturiere, si assiste ad una diminuzione degli occupati.

Da sottolineare la diversità di trend tra occupati dipendenti ed indipendenti: se si eccettua la realtà pesarese interessata dalla crescita sia degli occupati dipendenti che di quelli autonomi, in tutte le altre province si rileva un incremento dei lavoratori subordinati ed una sensibile contrazione dei lavoratori indipendenti. Si tratta, verosimilmente, della conseguenza della miriade di esercizi commerciali che hanno cessato l’attività a causa delle difficoltà economiche.

Tav. 6 - Marche - Occupati per settore di attività 2011/2012 - Settore servizi - Classe di età: 15 anni e più

TERRITORIO

SERVIZI

Dipendenti Indipendenti TOTALE

2011 2012 2011 2012 2011 2012 Variazione

% ANCONA 97.973 104.523 32.512 30.927 130.485 135.450 3,8 ASCOLI

PICENO 34.602 33.420 17.085 15.567 51.687 48.987 -5,2 FERMO 24.295 25.732 13.384 11.296 37.679 37.028 -1,7 MACERATA 47.193 50.053 25.047 22.269 72.240 72.322 0,1 PESARO-

URBINO 71.993 76.347 24.590 27.538 96.583 103.885 7,6 MARCHE 276.056 290.075 112.618 107.597 388.674 397.672 2,32 ITALIA 1.160.116 11.683.284 3.977.641 4.004.309 15.578.801 15.687.593 0,70 Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia

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Nelle Marche, come nel complesso delle regioni italiane, il tasso di disoccupazione ha indicatore le differenze all’interno della regione sono rilevanti: si va dal dato meno critico della provincia di Pesaro-Urbino (7,9%) a quello particolarmente elevato di Ascoli Piceno (12,2%). Come nel resto dell’Italia, notevolmente più elevato è il tasso di disoccupazione tra la popolazione femminile (10,6%, contro il 7,9% dei maschi).

Tav. 7 - Marche - Tasso di disoccupazione 2011/2012 - Classe di età: 15 anni e più

TERRITORIO 2011 2012 VARIAZIONE (2012-2011)

maschi femmine TOTALE maschi femmine TOTALE maschi femmine TOTALE ANCONA 5,1 8,9 6,9 7,5 11,6 9,3 2,4 2,7 2,5 ASCOLI

PICENO 8,6 12,4 10,2 13,5 10,6 12,2 4,9 -1,8 2,0 FERMO 5,9 9,3 7,3 7,5 11,2 9,2 1,6 1,9 1,8 MACERATA 4,4 6,6 5,4 7,8 8,9 8,2 3,3 2,3 2,9 PESARO-

URBINO 4,5 6,8 5,5 5,9 10,5 8,0 1,4 3,7 2,5

MARCHE 5,4 8,4 6,7 7,9 10,6 9,1 2,5 2,2 2,4

ITALIA 7.6 9,6 8,4 9,9 11,9 10,7 2,3 2,3

Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in percentuale

Il tasso di inattività (il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze lavoro) con una leggera flessione dell’1,7% nelle Marche e dell’1,4% in Italia, mostrerebbe, a prima vista, un andamento favorevole; nel contempo, però, lo stesso dato mette in luce lo scoraggiamento e la perdita di speranza di trovare un’occupazione, diffusi soprattutto tra la popolazione giovanile, che li porta ad abbandonare la ricerca di un lavoro.

Tav. 8 - Marche - Tasso di inattività 2011/2012 - Classe di età: 15 anni e più

TERRITORIO 2011 2012 VARIAZIONE 2012-2011

maschi femmine TOTALE maschi femmine TOTALE maschi femmine TOTALE ANCONA 25,7 35,3 30,5 21,8 36,2 29,0 -3,9 0,9 -1,5 ASCOLI

PICENO 29,1 46,9 38,1 29,4 46,8 38,2 0,3 -0,1 0,1 FERMO 21,8 39,9 30,9 22,7 38,4 30,6 1,0 -1,6 -0,3 MACERATA 26,5 41,8 34,2 23,7 42,0 32,9 -2,8 0,2 -1,3 PESARO-

URBINO 22,0 41,4 31,7 20,8 34,6 27,7 -1,2 -6,8 -4,0

MARCHE 25,0 40,2 32,6 23,1 38,7 30,9 -1,9 -1,5 -1,7

ITALIA 26,9 48,5 37,8 26,1 46,5 36,3 -0,9 -2,0 -1,4 Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in percentuale

fatto un notevole balzo in avanti (+2,4%) portando l’indice al 9,1%. Anche per tale

2,3

(16)

16

1.2 L’economia

I principali indicatori sull’economia regionale indicano un progressivo aggravamento della crisi durante tutto il 2012; la peculiarità del tessuto produttivo delle Marche, imperniato essenzialmente su piccole aziende, ha aggravato gli effetti della recessione: negativo il saldo risultante dai movimenti delle imprese, per effetto di un crescente numero di aziende che hanno cessato l’attività e per l’elevato numero dei fallimenti.

Tav. 9 - Marche - Aziende assicurate INAIL al 31dicembre 2012

AZIENDE 2011 2012 Variazione Variazione %

Emesse 6.767 6.251 -516 -7,6

Cessate 7.670 8.181 511 6,7

Riattivate 1.257 1.401 144 11,5

ATTIVE 99.654 98.860 -794 -0,8

Dati non consolidati

Tav. 10 - Marche - Totale imprese, attive, iscritte e cessate - Anno 2012

TERRITORIO ISCRITTE CESSATE ATTIVE

2011 2012 Variazione 2011 2012 Variazione 2011 2012 Variazione ANCONA 3.120 2.904 -216 2.926 3.282 356 42.520 42.189 -331 ASCOLI

PICENO 1.610 1.400 -210 1.395 1.421 26 21.516 21.419 -97 FERMO 1.473 1.342 -131 1.443 1.448 5 20.517 20.349 -168 MACERATA 2.452 2.375 -77 2.910 2.755 -155 36.792 36.257 -535 PESARO-

URBINO 2.524 2.408 -116 2.405 2.700 295 37.773 37.401 -372 MARCHE 11.179 10.429 -750 11.079 11.606 527 159.118 157.615 -1.503 Fonte:Unioncamere

Nel corso del 2012 hanno comunicato all’INAIL la cessazione dell’attività più di 8.000 aziende, circa cinquecento in più rispetto al 2011, per contro, della stessa misura è la diminuzione delle aziende di nuova emissione. Complessivamente, alla fine del 2012, le aziende assicurate nelle Sedi delle Marche erano 98.860, in flessione rispetto al 2011 dello 0,8%.

Lo stesso quadro si ricava dall’osservazione dei dati riguardanti la movimentazione di tutte le aziende, risultanti dalle rilevazioni delle Camere di Commercio, che ci mostrano un calo delle aziende attive di circa 1.500 unità.

Un ulteriore elemento che contribuisce ad approfondire meglio la situazione delle aziende marchigiane è dato dal ricorso alla cassa integrazione. A fronte della generale diminuzione delle ore utilizzate nel 2011, nel 2012 tale strumento ha registrato una forte impennata ordinaria nell’industria, del 42% per quella straordinaria (all’interno di questa spicca l’aumento di ore del settore dell’edilizia, pari al 773%) e del 20% per la cassa in deroga.

nelle diverse tipologie e in tutti i settori produttivi: un incremento pari al 76% in quella

(17)

17

Tav. 11- Marche - Ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni anni 2011 e 2012

Tipo di intervento Ramo di attività economica 2011 2012 Variazione %

Ordinaria

Industria 3.875.178 7.223.870 86,4

Edilizia 1.353.812 2.011.139 48,6

TOTALE 5.228.990 9.235.009 76,6

Straordinaria

Industria 9.327.575 12.922.718 38,5

Edilizia 62.182 542.882 773,1

Artigianato 19.682 24.960 26,8

Commercio 281.928 333.200 18,2

Settori Vari 42.435 19.448 -54,2

TOTALE 9.733.802 13.843.208 42,2

Deroga

Industria 3.294.099 1.955.736 -40,6

Edilizia 282.811 544.456 92,5

Artigianato 6.614.985 8.172.598 23,5

Commercio 2.328.302 4.233.205 81,8

Settori Vari 86.910 201.032 131,3

TOTALE 12.607.107 15.107.027 19,8

TOTALE GENERALE 27.569.899 38.185.244 38,5

Fonte: INPS

(18)

18

2. Gli infortuni sul lavoro nella regione Marche

continua diminuzione del numero di eventi denunciati.

La positività del trend è, evidentemente, influenzata dalla negatività degli indicatori economici ed occupazionali rilevati nelle Marche e nel resto dell’Italia negli ultimi anni, ma è stata anche sicuramente favorita dall’insieme di iniziative assunte nel campo della prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro dall’INAIL insieme a da tutti gli organismi, pubblici e privati, impegnati in tale campo.

Allo stesso tempo, non si può tralasciare di considerare l'impatto determinato dalle mutate condizioni del mondo del lavoro, come pure la verosimile ascesa del lavoro sommerso nei periodi di crisi.

Pur nella difficoltà di stimare quantitativamente l'incidenza di questi fenomeni sulla riduzione degli infortuni, questa è da considerarsi in ogni caso significativa.

2.1 Andamento infortunistico generale

Nel quinquennio 2008 - 2012 gli eventi denunciati nella regione si sono ridotti di 10mila unità, una contrazione pari al 33%, superiore a quella registrata in ambito nazionale (25%).

Tav. 12 - Marche - Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2008 - 2012 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno - Complesso gestioni

TERRITORIO ANNO EVENTO

2008 2009 2010 2011 2012

ANCONA 10.770 9.256 8.834 7.986 6.950 ASCOLI PICENO 5.908 5.430 3.285 3.104 2.740 FERMO (su AP) (su AP) 1.931 1.863 1.564 MACERATA 5.619 5.072 4.773 4.494 4.015 PESARO-URBINO 8.133 6.389 6.356 5.853 5.069

MARCHE 30.430 26.147 25.179 23.300 20.338

ITALIA 875.326 790.215 776.004 725.609 656.514

L’indice di frequenza infortunistica, elaborato dall’INAIL sulla base dei dati infortunistici consolidati di un triennio, contribuisce a meglio comprendere il grado di rischiosità degli ambienti lavorativi.

In base agli infortuni avvenuti nel triennio 2008/2010, con una frequenza di 26,74 infortuni per mille addetti, le Marche si collocano al nono posto nella specifica graduatoria regionale; la stessa posizione che occupava nella precedente rilevazione (triennio 2007- 2009), ma con una frequenza superiore di due punti (28,7).

L’analisi dei dati più significativi sul fenomeno infortunistico nelle Marche mostra una

(19)

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30,9 30,2

29,5 29,0 28,7 27,8

26,1 25,1 24,5 24,4 24,0 23,7 23,2

21,5 21,5

17,6 16,4 33,1

31,6 27,6

31,2

28,2 28,3 31,2

27,5

26,7 26,0

24,3 24,0

23,3 22,5 22,5 21,5 23,0

20,2 20,7

16,4 15,4 Frequenza 2007/2009 Frequenza 2008/2010

(20)

20

Alla luce dei dati sull'occupazione e, più in generale, sull'economia agricola marchigiana, più favorevoli rispetto a quelli del settore industriale, i dati possono essere letti positivamente come espressione di una maggior attenzione rivolta alla sicurezza ed al controllo del rischio infortunistico, notoriamente molto elevato nelle attività agricole.

Affermazione confortata anche dal forte calo nel numero degli eventi mortali (3 casi a fronte degli 11 avvenuti nel 2011).

Tav. 14 - Marche - Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2011 - 2012 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno - Gestione Agricoltura

TERRITORIO TOTALE INFORTUNI Variazione % 2011/2012

CASI MORTALI

2011 2012 2011 2012

ANCONA 417 307 -26,4 3 2

ASCOLI PICENO 528 462 -12,5 1 -

FERMO 310 265 -14,5 3 1

MACERATA 598 556 -7,0 1 -

PESARO - URBINO 430 370 -14,0 3 -

MARCHE 2.283 1.960 -14,1 11 3

ITALIA 47.061 42.825 -9,0 111 102

2.3 Andamento infortunistico nel settore dell’industria e dei servizi

Nonostante la situazione economica delle Marche, pur molto difficile, indichi dei dati leggermente meno drammatici di quelli nazionali, anche nel settore dell'industria e dei servizi la contrazione degli infortuni si colloca su livelli superiori di circa due punti percentuali rispetto al dato medio delle altre regioni (-12,8% nelle Marche, -9,7% in Italia).

Le differenze tra le varie province non sono molto rilevanti, ad eccezione della zona del Fermano, interessata da una riduzione sensibilmente superiore al dato medio (-16%).

Anche i dati relativi ai decessi per infortunio (16 casi), pur sempre drammatici, indicano un andamento favorevole, essendosi più che dimezzati rispetto al 2011.

Pur nell'incertezza determinata dalla molteplicità dei fattori che concorrono a determinare il fenomeno infortunistico, anche questo dato non può non essere letto positivamente, come il risultato dell'impegno dedicato dall'INAIL, in sinergia con i vari attori del territorio, per costruire un elevato sistema di sicurezza nelle aziende della regione.

Tav. 15 - Marche - Infortuni sul lavoro, avvenuti nel periodo 2011 - 2012 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e anno - Gestione Industria e Servizi

TERRITORIO TOTALE INFORTUNI Variazione % 2011/2012

CASI MORTALI

2011 2012 2011 2012

ANCONA 7.279 6.354 -12,7 7 5

ASCOLI PICENO 2.460 2.168 -11,9 1 2

FERMO 1.477 1.239 -16,1 6 2

MACERATA 3.757 3.302 -12,1 11 5

PESARO - URBINO 5.206 4.529 -13,0 10 2

MARCHE 20.179 17.592 -12,8 35 16

ITALIA 647.913 584.915 -9,7 777 712

Con riferimento ai vari settori produttivi, il complesso delle attività economiche industriali ha registrato una contrazione degli eventi del 18%. La flessione più marcata si rileva nelle industrie della metallurgia (-37%) e della meccanica (allestimento dei mezzi di trasporto - 46%; fabbricazione di prodotti in metallo -25%).

(21)

21

quelli denunciati del 2011 (-26%).

Tav. 16 - Marche - Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 - 2012 e denunciati all'INAIL per attività economica - Settore industria e servizi

SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA MARCHE ITALIA

2011 2012 Variazione

% 2011 2012 Variazione

% Agricoltura, silvicoltura e pesca 934 917 -2 4.702 4.241 -10

Estrazione di minerali da cave e miniere 27 28 4 1.048 806 -23 Industrie alimentari 390 339 -13 12.431 10.880 -12

Industria delle bevande 24 24 0 1.059 921 -13

Industria del tabacco 44 50 14

Industrie tessili 42 42 0 2.968 2.285 -23 Confezione di articoli di abbigliamento;

confezione di articoli in pelle e pelliccia 133 108 -19 2.176 1.887 -13 Fabbricazione di articoli in pelle e simili 419 332 -21 2.407 1.980 -18 Industria del legno e dei prodotti in legno e

sughero (esclusi i mobili); « 257 218 -15 5.670 4.734 -17 Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 128 117 -9 2.532 2.197 -13 Stampa e riproduzione di supporti registrati 57 58 2 2.280 2.068 -9 Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla

raffinazione del petrolio 12 10 -17 289 240 -17 Fabbricazione di prodotti chimici 80 56 -30 2.730 2.266 -17 Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base

e di preparati farmaceutici 18 21 17 1.512 1.251 -17 Fabbricazione di articoli in gomma e materie

plastiche 322 246 -24 6.454 5.356 -17 Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione

di minerali non metalliferi 227 187 -18 8.592 6.773 -21

Metallurgia 127 80 -37 7.924 6.776 -14

Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi

macchinari e attrezzature) 1.157 864 -25 28.294 23.290 -18 Fabbricazione di computer e prodotti di

elettronica e ottica; « 82 68 -17 1.967 1.740 -12 Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed

apparecchiature per uso domestico non

elettriche 345 285 -17 4.844 3.998 -17 Fabbricazione di macchinari ed

apparecchiature nca 467 401 -14 16.168 13.811 -15 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e

semirimorchi 44 45 2 4.582 3.576 -22 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 182 99 -46 3.192 2.521 -21 Fabbricazione di mobili 481 427 -11 5.116 4.070 -20 Altre industrie manifatturiere 121 95 -21 2.381 2.064 -13 Riparazione, manutenzione ed installazione di

macchine ed apparecchiature 133 98 -26 3.512 2.922 -17 Totale Industrie manifatturiere 5.248 4.220 -20 129.124 107.656 -17 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e

aria condizionata 47 52 11 1.942 1.710 -12 Fornitura di acqua; reti fognarie, attivita' di

gestione dei rifiuti e risanamento 366 368 1 12.145 11.193 -8

Costruzioni 2.466 1.822 -26 66.277 52.046 -21

TOTALE INDUSTRIA 9.088 7.407 -18 215.238 177.652 -17

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