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Rapporto Annuale Regionale 2012 Veneto

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Academic year: 2022

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Rapporto Annuale Regionale 2012

Veneto

ottobre 2011

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Rapporto Regionale Veneto 2012

Direttore Regionale: Alessandro Crisci

Redazione:

Marco Foscarini Cristiana De Martin Concetta Melchiorre

Hanno collaborato per la Direzione regionale Veneto:

Carlo Rangoni - Davide Pasotti - Elena Pisoni Maurizio Rigo - Paolo Bastini - Tobias Voltan

Si ringrazia per la gentile collaborazione Giovanna Fazzino - ULSS 22 Bussolengo (VR)

Stampato dalla Tipografia INAIL - Milano

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Rapporto regionale 2012

Indice

Presentazione del Direttore Regionale 5

Sezione 1 - Il contesto socio-economico e gli infortuni sul lavoro

1.1 Cenni sul contesto socio-economico generale 9

1.2 Andamento infortunistico 2008-2010 15

1.3 Gli infortuni 2011-2012 nei principali settori di attività 23 1.4 Gli infortuni per modalità di evento (occasione di lavoro, circolazione

stradale e itinere) 22

1.5 Gli infortuni e i lavoratori stranieri 30

1.6 Gli infortuni mortali 36

1.7 Frequenza infortunistica e indici di gravità. 39

1.8 Il fenomeno tecnopatico nella tutela assicurativa INAIL 46

Sezione 2 – Approfondimenti

2.1 Le Malattie professionali 57

2.2 I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul lavoro (SGSL).

Applicazione del modello nel comparto della sanità 71 2.3 Gruppi di aiuto come strumenti di supporto per il reinserimento

sociale e lavorativo degli infortunati e loro familiari 81

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Presentazione del Direttore Regionale

Gli infortuni sul lavoro calano vistosamente.

Siamo diventati più virtuosi e più attenti alla salute e sicurezza o è stata la crisi economica con il pesante calo occupazionale a produrre questi effetti?

Come si colloca il Veneto sul fronte della innovazione organizzativa legata alla sicurezza?

In una fase di forti tagli alla spesa sociale, riesce l’INAIL a mantenere il livello delle prestazioni agli infortunati e degli incentivi alle aziende?

I dati e le informazioni contenute nel Rapporto sono un tentativo di dare risposta a questi interrogativi, attraverso una struttura che si divide in due parti: la prima con indicazioni sull’andamento infortunistico e la seconda dedicata ad approfondimenti specifici su alcuni aspetti significativi dell’attività dell’Istituto.

I dati infortunistici sono commentati preliminarmente con brevi cenni sulla situazione economica regionale, elaborati soprattutto sulla base del “Rapporto annuale 2013 sulla situazione economica del Veneto” di Unioncamere e del “Rapporto annuale 2013” di Veneto Lavoro. Segue l’analisi dell’andamento generale degli ultimi cinque anni, con una focalizzazione sul biennio e su alcuni settori particolarmente a rischio. L’attenzione viene posta anche sulle modalità di evento, la frequenza infortunistica e gli infortuni mortali, mentre un cenno a parte si è riservato agli infortuni accaduti ai lavoratori extracomunitari.

Nella parte della pubblicazione dedicata agli approfondimenti ampio spazio è stato dedicato alle malattie professionali. Sarà inoltre possibile leggere una relazione sull’applicazione in Veneto nelle aziende sanitarie del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, individuato comunemente con la sigla “S.G.S.L.”, modulato tenendo conto della specificità di queste strutture. La valutazione che se ne ricava è che, anche in questo contesto, si tratti di un valido e concreto strumento di supporto per le organizzazioni che intendano realizzare al proprio interno una politica aziendale di prevenzione nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti.

Anche la riabilitazione e il reinserimento sono compiti dell’Istituto che predispone progetti individualizzati per agevolare il reingresso del lavoratore infortunato sul lavoro nella vita sociale e di relazione. Nel 2012 si è dato ampio spazio a questo mandato e perciò si è scelto di inserire, nella parte riservata agli approfondimenti, anche lo studio che illustra i risultati della sperimentazione avvenuta in alcune Sedi INAIL del Veneto, dove, in applicazione del regolamento protesico emanato dall’Istituto nel 2011, si è fatto ricorso ai gruppi di aiuto per riavviare alla vita sociale e di relazione gli infortunati sul lavoro e i loro familiari.

L’obiettivo principale della pubblicazione resta comunque quello di fornire dati regionali oggettivi, rapportati al trend storico, e spunti di approfondimento, per offrire agli interlocutori istituzionali, alle associazioni di categoria, alle parti sociali, a tutti gli operatori del settore nonché agli stessi lavoratori, un contributo utile per non interrompere la riflessione e proseguire insieme l’azione sul delicato tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Sezione 1

Il contesto socio-economico e gli infortuni sul lavoro

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1.1 Cenni sul contesto socio-economico generale

L’Unioncamere Veneto, nel rapporto annuale 2013 sulla situazione economica del Veneto, evidenzia che l’economia regionale sta attraversando la crisi più lunga della sua storia, ormai più strutturale che ciclica.

Anche l’economia italiana non è ancora uscita dalla crisi; infatti nella media del 2012 il Pil è caduto del 2,4%, annullando il pur modesto rimbalzo positivo registrato nel precedente biennio. Diversamente dal periodo 2008-2009, l’attuale fase recessiva è originata dalla caduta della domanda interna fortemente indebolita, sia nei consumi sia negli investimenti, dalle misure di aggiustamento delle finanze pubbliche, dalle condizioni sfavorevoli di accesso al credito e dal contesto di elevata incertezza. Per gli investimenti, la tendenza al ridimensionamento ha riguardato sia la componente relativa a macchinari e mezzi di trasporto (-9,7%), sia quella degli investimenti in costruzioni (-6,4%). I consumi delle famiglie sono caduti del 4,3% e ancor di più il reddito disponibile. L’unico sostegno all’attività economica è derivato dall’interscambio con l’estero. Il mercato del lavoro ha accentuato nel corso del 2012 i segnali di debolezza; l’occupazione, in termini di unità di lavoro, si è ridotta dell’1,2% in media annua e il tasso di disoccupazione ha superato l’11%.

Nel 2012, la recessione ha quindi colpito l’intero territorio nazionale: tutte le regioni hanno subito una caduta dell’attività economica, che in Veneto si è attestata sul 2,3%, in linea con il nord Est e migliore della media nazionale per un solo decimo di punto percentuale.

La flessione ha interessato il valore aggiunto di tutti i macrosettori: l’agricoltura che incide solo per il 2% sul valore aggiunto totale, ha mostrato una riduzione del 2,1%, l’industria del 3,3% , le costruzioni del 5% - proseguendo nel ridimensionamento che dura dal 2007 - i servizi dello 0,9%. Nelle costruzioni, la contrazione che ha coinvolto il Veneto è comunque più contenuta di quella delle altre regioni italiane. Nel 2012, le esportazioni venete sono state penalizzate dal rallentamento del commercio internazionale. Ampio anche il taglio alla spesa per consumi delle famiglie. E’ proseguita anche la contrazione degli investimenti (-7,4% rispetto al -8% medio nazionale).

In Veneto il peggioramento dello scenario estero, unito al rallentamento del commercio internazionale, ha influito negativamente su un’economia ad alta vocazione all’export.

L’inasprimento della politica fiscale e un mercato del lavoro, caratterizzato da un calo della domanda e da un aumento delle persone in cerca di occupazione, hanno acuito il ridimensionamento dei redditi delle famiglie, con impatto evidente sui consumi.

Nel 2012 il Pil Veneto si è riportato poco sopra i livelli del 2009. Il peso della crisi economica è ricaduto tutto sulle famiglie, che negli ultimi anni hanno conosciuto una progressiva riduzione in termini reali del reddito disponibile pro capite (-2,2% nel periodo 2008-2011).

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Nel 2012 la flessione dell’attività economica ha avuto evidenti influssi negativi anche sul mercato occupazionale. A livello nazionale si sono persi circa 70.000 posti di lavoro.

Dall’analisi di Veneto Lavoro sui dati SILV (Sistema Informativo Lavoro Veneto) si nota che in Veneto la contrazione dell’attività economica ha portato rilevanti ridimensionamenti dell’occupazione dipendente. Tra il 2009 e il 2012 si sono perse circa 74.000 posizioni lavorative. Per tutto il quadriennio della crisi i saldi occupazionali (assunzioni-cessazioni) sono risultati negativi. Nel 2012 le assunzioni totali sono diminuite del 6,8% (da 661.000 a 616.000) e le cessazioni del 5,6% , con un saldo negativo del 15,5%. I settori più colpiti sono l’industria in senso stretto (-11,1% di saldo) e le costruzioni (-7,2%). L’industria manifatturiera risulta infatti più esposta agli andamenti dei mercati internazionali; tra il 2009 e il 2012 si sono perse circa 53.000 posizioni di lavoro (11.000 nel 2012). Seguono le costruzioni, che hanno risentito pesantemente della contrazione degli investimenti sia pubblici che delle famiglie e delle imprese; nel quadriennio si sono perse 20.000 rapporti di lavoro (7.000 nel 2012).

Secondo la rilevazione Istat sulle forze di lavoro nel 2012, il numero di occupati (2,1 milioni) è risultato stabile rispetto al 2011 e inferiore di 23 mila unità rispetto a quattro anni prima. Il tasso di occupazione è risultato pari al 65% (nel 2008 era 66,4%). Anche i dati Istat confermano le perdite occupazionali più consistenti nel comparto manifatturiero (circa 73.000 occupati dal 2008 al 2012). Negativa, anche se di minore entità, la variazione nelle costruzioni (perdita di circa 13.000 occupati). In controtendenza il settore servizi, grazie soprattutto al commercio, che ha registrato una crescita di 48.000 occupati dal 2008 al 2012. Nel 2012 il tasso di disoccupazione è stato del 6,6% (-1,6% rispetto al 2011), meno preoccupante di quello nazionale (10,7%).

I saldi occupazionali nell’insieme delle attività dei servizi alle imprese e alle persone, pubblici e privati, sono sostanzialmente nulli rispetto agli altri comparti; per l’intero quadriennio la contrazione è di 1.700 posizioni. I due settori rilevanti a livello regionale (alberghiero-ristorazione e istruzione), caratterizzati da forte stagionalità, nel 2012 hanno registrato un saldo di lavoro positivo (5.200 unità).

Il fabbisogno complessivo nel settore agricolo è rimasto pressoché costante , composto in prevalenza da lavoratori stagionali che generano grandi flussi di entrata e di uscita dalle imprese in brevi periodi.

Nel periodo 2009-2012 il numero di ore di Cassa Integrazione Guadagni (Cig) autorizzate in Veneto si è attestato intorno ai 100 milioni.

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Nel 2012 in Veneto con 2.136.000 occupati sono stati denunciati 73.225 infortuni.

VENETO 2012

Popolazione - Occupati - Infortuni

MASCHI FEMMINE TOTALE

POPOLAZIONE (*) 2.412.000 49,01% 2.509.000 50,99% 4.921.000

OCCUPATI (*) 1.250.000 58,52% 886.000 41,48% 2.136.000

INFORTUNI 52.282 71,40% 20.943 28,60% 73.225

(*) Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro.

A livello nazionale con 22.899.000 occupati sono stati denunciati 656.514 infortuni.

ITALIA 2012

Popolazione - Occupati - Infortuni

MASCHI FEMMINE TOTALE

POPOLAZIONE (*) 29.401.000 48,58 31.114.000 51,42 60.515.000

OCCUPATI (*) 13.441.000 58,70 9.458.000 41,30 22.899.000

INFORTUNI 437.905 66,70 218.609 33,30 656.514

(*) Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro.

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Il tasso di occupazione regionale (65%) è superiore di ben 8 punti a quello nazionale (57%).

Occupati totali e tasso di occupazione 15-64 anni – Anno 2012 (*)

Province TOTALI MASCHI FEMMINE TOTALE

Belluno 94.000 72,7 62,1 67,4

Padova 419.000 78,0 55,3 66,7

Rovigo 104.000 71,2 55,2 63,3

Treviso 391.000 75,8 55,8 65,9

Venezia 354.000 72,7 52,1 62,4

Verona 401.000 74,6 55,8 65,3

Vicenza 372.000 74,2 53,8 64,2

VENETO 2.136.000 74,8 55,0 65,0

ITALIA 22.899.000 66,5 47,1 56,8

(*) Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro.

Nel 2012 il tasso di disoccupazione regionale è stato del 6,6%, valore che non si registrava dal 1996; la regione ha comunque mantenuto una posizione privilegiata rispetto al resto d’Italia.

In merito alla distinzione per settore di attività economica, la provincia con il maggior numero di occupati in agricoltura è Verona (23.000 su 75.000), in industria è Treviso (174.000 su 769.000) e nei Sevizi ancora Verona (262.000 su 1.292.000); nell’insieme la provincia con il maggior numero di occupati è Padova (419.000 su 2.136.000).

Occupati per settore di attività economica – Anno 2012 (*)

Province AGRICOLTURA INDUSTRIA SERVIZI TOTALE

Belluno 1.000 39.000 53.000 94.000

Padova 8.000 153.000 258.000 419.000

Rovigo 11.000 34.000 60.000 104.000

Treviso 12.000 174.000 205.000 391.000

Venezia 11.000 87.000 256.000 354.000

Verona 23.000 117.000 262.000 401.000

Vicenza 9.000 165.000 199.000 372.000

VENETO 75.000 769.000 1.292.000 2.136.000 ITALIA 849.000 6.362.000 15.688.000 22.899.000

(*) Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro.

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La produzione industriale, secondo i dati dell’indagine VenetoCongiuntura, ha registrato una flessione media annua del 4,3%. La caduta dei livelli produttivi è stata confermata anche dalla diminuzione del grado di utilizzo della capacità produttiva. La dinamica negativa dell’attività produttiva è stata evidente soprattutto nei comparti dei beni intermedi, mentre è stata leggermente meno sfavorevole nei settori dei beni di consumo e strumentali. Nella media del 2012 la produzione di beni intermedi è diminuita del 5,1%, penalizzata dal calo significativo del comparto del marmo, vetro e ceramica (-7,5%), che sta scontando la pesante crisi dell’edilizia . L’industria dei metalli è calata del 4,4%, mentre quella della gomma e plastica del 3%. La produzione dei beni di consumo è calata del 3,8%,: in particolare l’industria del legno e mobile (-7,4%) e del tessile, abbigliamento e calzature (-6,8%). L’industria dei beni strumentali è diminuita del 3,7%, le macchine utensili del 3,1% e quelle elettriche ed elettroniche del 4,6%. Sotto il profilo dimensionale la contrazione dell’indicatore ha riguardato tutte le tipologie, ma con intensità differenti. La flessione è stata inversamente proporzionale alla dimensione aziendale (-7,7% le microimprese, -2,6% le grandi imprese), confermando che le strutture piccole risentono in modo più evidente delle debolezze che si acuiscono nelle fasi più critiche di cambiamento dei mercati. Le medie e le grandi imprese, grazie ad un’organizzazione più strutturata e alla consolidata presenza sui mercati internazionali, hanno contenuto le perdite.

Per il sesto anno consecutivo è proseguito il calo della produzione nel settore delle costruzioni, colpendo maggiormente le imprese artigiane di piccole dimensioni, nonostante l’ampio ricorso agli strumenti incentivanti le ristrutturazioni e il recupero edilizio urbano.

Secondo la Relazione sulla situazione economica del Veneto del 2012 di Unioncamere Veneto, al centro della crisi resta quindi il settore delle costruzioni che, assieme all’industria manifatturiera, contribuisce per oltre un terzo al valore aggiunto regionale (6,7% il contributo del settore). Entrambi i settori hanno visto una diminuzione nella capacità di produrre ricchezza. Nel 2012 il settore edile ha attivato in Veneto investimenti per poco più di 13,7 miliardi di euro, contro i 16 miliardi del 2008. Secondo i dati dell’Osservatorio CEAV-Unioncamere Veneto, la diminuzione del fatturato delle imprese edili ha riguardato soprattutto la componente non artigiana ed è stata percepita in modo più consistente nei primi sei mesi del 2012, mentre i dati relativi alla seconda parte hanno fatto pensare ad un parziale “rientro” e riequilibrio della situazione sfavorevole.

Peraltro, va evidenziato che la progressiva erosione in termini reali del reddito disponibile delle famiglie, le drammatiche condizioni occupazionali, soprattutto dei giovani, e l’irrigidimento dell’offerta di credito hanno condizionato negativamente la domanda di abitazioni, come dimostra il crollo del relativo mercato immobiliare, a fronte di una sostanziale invarianza dei prezzi delle costruzioni.

La fase recessiva ha interessato in misura marcata l’artigianato e la piccola impresa. Le imprese artigiane, che in Veneto sono circa il 30%, sono state colpite pesantemente dall’attuale congiuntura negativa. Nel 2012 il fatturato ha evidenziato una significativa contrazione pari al 5,4%, imputabile principalmente al settore costruzioni (-7,7%), mentre il

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manifatturiero ed il terziario hanno registrato delle variazioni relativamente più contenute, rispettivamente del -5% e del -3%.

Le esportazioni hanno segnato nel 2012 una crescita, seppur debole e insufficiente a bilanciare la dinamica negativa del prodotto. Nonostante il rallentamento, le esportazioni venete si sono attestate a oltre 51.128 milioni di euro correnti (+1,1% sul 2007); le importazioni invece con 37.575 milioni di euro sono ritornate ai valori del 2006. Il saldo della bilancia dei pagamenti è stato particolarmente positivo con un’eccedenza di 13,5 miliardi di euro. Nel 2012 la quota veneto sull’interscambio commerciale nazionale è leggermente diminuita (import 9,9% e export 13,1%). In merito al settore merceologico, il punto debole delle esportazioni è da imputare ai macchinari ed ai filati e tessuti. Il crollo dei consumi interni ha invece influito negativamente sulle importazioni, in particolare per i mezzi di trasporto.

Il settore dei servizi, dopo aver ristagnato nel 2011, ha accusato nel 2012 un calo dei fatturati, sia nei servizi turistici e di trasporti e magazzinaggio, sia nelle attività commerciali che operano nel dettaglio tradizionale e nella grande distribuzione organizzata.

La caduta dei livelli produttivi ha inevitabilmente impattato sul settore dei trasporti, che nel 2012 ha registrato una contrazione dei flussi autostradali, sia per il settore pesante che per i veicoli leggeri, e dei flussi aeroportuali e portuali relativi al traffico cargo.

La crisi chiaramente influisce anche sulla questione delle nuove infrastrutture; le opere pubbliche,soprattutto autostrade, che necessitano di grandi capitali sono in stand-by.

L’andamento del comparto turistico nel 2012 è lo specchio della grande crisi, anche se a consuntivo i numeri del flusso turistico hanno riportato risultati di tutto rispetto. Se l’andamento del trasporto dei passeggeri, legato all’industria turistica, è rimasto dinamico, al contrario il comparto del trasporto di merci, strettamente collegato alle attività economiche, ha accusato nel corso del 2012 un ulteriore rallentamento. La presenza di numerosi ospiti stranieri (oltre 10,2 milioni) con un elevato numero di pernottamenti (oltre 40 milioni) ha compensato la forte contrazione del flusso interno, salvando i bilanci delle aziende del settore.

Anche il settore agricolo nel 2012 ha dovuto fare i conti con la crisi; vi è stata infatti una riduzione dei consumi alimentari di prima necessità. Tuttavia l’agricoltura ha risentito meno rispetto alle altre attività, la tendenza non è comunque positiva. Il valore della produzione agricola realizzato si è attestato sui 5,3 miliardi di euro, circa come l’anno precedente (+0,5%).

In tema di attività creditizia e finanziaria, le difficoltà sono aumentate, sia per la carenza dei finanziamenti bancari, sia per l’aumento delle sofferenze dei prestiti concessi. Ciò è stato riscontrato a livello nazionale, ma anche a livello regionale per gli impieghi alle famiglie e per quelli alle imprese, nel credito a breve ed a medio-lungo termine.

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Unioncamere sottolinea che nelle fasi più difficili della storia economica il Veneto ha dimostrato la capacità di resistere alle avversità, di mantenere un tessuto produttivo sano, di adattarsi alle situazioni contingenti negative e alle nuove esigenze dei mercati. Oggi più che mai la mission del Veneto non può che essere legata alla produzione di qualità.

Secondo Unioncamere in una situazione di forte crisi per l’economia regionale, l’etica aziendale e la responsabilità sociale d’impresa (RSI) rappresentano una strategia aziendale in grado di ricreare un rapporto tra imprese e consumatori e si rivelano un fondamentale strumento per la sostenibilità del nostro sistema economico e sociale regionale.

1.2 Andamento infortunistico 2008-2012

Nel quinquennio 2008-2012, a livello regionale, gli infortuni totali denunciati sono diminuiti del 30% (da 104.367 a 73.225), a fronte di una riduzione a livello nazionale del 25% . Nel medesimo arco temporale gli infortuni dei soli maschi sono diminuiti del 33% a livello regionale e del 30% a livello nazionale, mentre quelli delle femmine del 19% a livello regionale e del 13% a livello nazionale.

TOTALE INFORTUNI Veneto 2008-2012

INDUSTRIA E

SERVIZI AGRICOLTURA DIPENDENTI CONTO

STATO TOTALE

Variazione

% 2012-2008 IN VENETO

Variazione % 2012-2008

IN ITALIA

MASCHI

2008 73.383 4.208 803 78.394

2009 60.249 4.072 781 65.102

2010 58.712 3.810 745 63.267

2011 54.360 3.466 675 58.501

2012 48.416 3.210 656 52.282 -33,31% -29,89%

FEMMINE

2008 23.448 760 1.765 25.973

2009 21.873 716 1.760 24.349

2010 21.504 685 1.800 23.989

2011 20.442 601 1.737 22.780

2012 18.801 540 1.602 20.943 -19,37% -12,82%

MASCHI E FEMMINE

2008 96.831 4.968 2.568 104.367

2009 82.122 4.788 2.541 89.451

2010 80.216 4.495 2.545 87.256

2011 74.802 4.067 2.412 81.281

2012 67.217 3.750 2.258 73.225 -29,84% -25,00%

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(17)

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3.

5.

7.

VE ITA

2.

2.

2.

ENET ALIA

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ENET ALIA

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200 2.56 1.51

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8 68 12

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2 2 3 -6

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201 4.06 7.60 18,1 11,8

al 2 08

201 2.41

0.63 6,1

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19,

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8.00 0.00 2.00 4.00 00 00 00 00 00 00

00 00 00 00

17

(18)

Se si focalizza l’attenzione sull’ultimo biennio e a livello totale (maschi e femmine) nell’Industria e Servizi si registra una variazione in diminuzione del 10,1%, in Agricoltura del 7,8% e del 6,4% per i dipendenti dello Stato. Nel complesso gli infortuni riferiti al totale gestioni sono diminuiti di circa il 10% in Veneto e del 9,5 in Italia.

INFORTUNI DENUNCIATI NEL 2011/2012 PER GESTIONE VENETO

GESTIONE 2011 2012 diff var % % sul

totale Industria e servizi 74.802 67.217 -7.585 -10,14 91,80

Agricoltura 4.067 3.750 -317 -7,79 5,12 Dipendenti conto Stato 2.412 2.258 -154 -6,38 3,08 Totale gestioni VENETO 81.281 73.225 -8.056 -9,91

Totale gestioni ITALIA 725.609 656.514 -69.095 -9,52

Rispetto al totale gestioni l’Industria e Servizi costituisce il 92%, l’Agricoltura il 5% e i dipendenti Conto Stato il 3%.

Da un esame degli infortuni denunciati nell’ultimo triennio a livello territoriale per tutte le gestioni emerge che le province con una maggiore incidenza degli infortuni sono Verona (15.813 nel 2012), Vicenza (13.708 nel 2012), Treviso (13.299 nel 2012) e Padova

(19)

(13.287 nel 2012). Mentre gli infortuni registrano un trend decrescente a livello regionale, i casi mortali rimangono pressoché stazionari; spicca Verona con 22.

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2010 – 2012 e denunciati all'INAIL per provincia e anno evento

Provincie Tutte le gestioni di cui mortali

2010 2011 2012 2010 2011 2012

Belluno 3.318 3.040 2.683 5 3 5

Padova 15.244 14.190 13.287 14 11 14

Rovigo 3.328 3.009 2.672 4 12 3

Treviso 16.166 14.708 13.299 18 20 11

Venezia 13.907 13.127 11.763 16 7 12

Verona 18.207 17.126 15.813 15 18 22

Vicenza 17.086 16.081 13.708 11 13 12

VENETO 87.256 81.281 73.225 83 84 79

ITALIA 776.004 725.609 656.514 969 900 824 Per l’Industria e Servizi la provincia con il maggior numero di infortuni è Verona (14.106) seguita da Vicenza, Padova e Treviso con più di 12.000 casi. Verona registra anche il maggior numero di casi mortali (16).

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2010 – 2012 e denunciati all'INAIL per provincia e anno evento

Provincie Industria e servizi di cui mortali

2010 2011 2012 2010 2011 2012

Belluno 3.044 2.749 2.449 5 1 5

Padova 14.070 13.210 12.310 14 11 14

Rovigo 2.923 2.668 2.336 3 11 3

Treviso 14.932 13.480 12.210 16 16 8

Venezia 13.048 12.334 11.024 15 6 12

Verona 16.286 15.387 14.106 11 17 16

Vicenza 15.913 14.974 12.782 10 11 10

VENETO 80.216 74.802 67.217 74 73 68

ITALIA 693.283 647.913 584.915 842 777 712 In Agricoltura la provincia con il maggior numero di infortuni è Verona (1.218), seguita da Treviso (745) e Vicenza (567). Degli 11 infortuni mortali 6 sono di Verona, 3 di Treviso e 2 di Vicenza.

19

(20)

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2010 - 2012 e denunciati all'INAIL

per provincia e anno evento

Provincie Agricoltura di cui mortali

2010 2011 2012 2010 2011 2012

Belluno 134 145 124 2

Padova 675 534 507

Rovigo 314 243 259 1

Treviso 861 850 745 2 4 3

Venezia 416 357 330 1

Verona 1.377 1.250 1.218 4 1 6

Vicenza 718 688 567 1 2 2

VENETO 4.495 4.067 3.750 8 10 11

ITALIA 50.233 47.061 42.825 111 111 102

Per la gestione dipendenti Conto Stato registrano più di 400 casi Verona (489), Padova (470) e Venezia (409).

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2010 - 2012 e denunciati all'INAIL

per provincia e anno evento

Provincie Dipendenti conto stato di cui mortali

2010 2011 2012 2010 2011 2012

Belluno 140 146 110

Padova 499 446 470

Rovigo 91 98 77 1

Treviso 373 378 344

Venezia 443 436 409 1

Verona 544 489 489

Vicenza 455 419 359

VENETO 2.545 2.412 2.258 1 1 0

ITALIA 32.488 30.635 28.774 16 12 10

Segue una panoramica per il 2008-2012 degli infortuni denunciati in Veneto, relativi alla gestione Industria e Servizi, distinti per settore di attività economica. I settori più rilevanti sono, in ordine di grandezza, le attività manifatturiere, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli, le costruzioni, trasporto e magazzinaggio e sanità ed assistenza sociale.

(21)

e denunciati all'INAIL per settore di attività economica Settore di attività economica

(Codice Ateco) 2008 2009 2010 2011 2012

A Agricoltura, silvicoltura e pesca 511 520 479 469 430

B Estrazione di minerali da cave e

miniere 87 92 83 73 47

C Attivita' manifatturiere 27.871 21.523 21.400 19.381 16.209 D Fornitura di energia elettrica, gas,

vapore e aria condizionata 93 84 94 87 89

E Fornitura di acqua; reti fognarie, attivita' di gestione dei rifiuti e

risanamento 750 680 696 703 611

F Costruzioni 10.596 9.017 8.350 7.065 5.721

G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e

motocicli 8.173 7.396 7.312 6.923 5.860

H Trasporto e magazzinaggio 5.740 4.957 4.825 4.473 3.767

I Attivita' dei servizi di alloggio e di

ristorazione 3.903 3.630 3.554 3.227 2.811

J Servizi di informazione e

comunicazione 613 540 498 506 461

K Attivita' finanziarie e assicurative 712 675 656 599 538

L Attivita' immobiliari 470 326 346 352 335

M Attivita' professionali, scientifiche e

tecniche 1.316 1.187 1.113 1.057 925

N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi

di supporto alle imprese 2.886 2.709 2.691 2.297 1.923

O Amministrazione pubblica e difesa;

assicurazione sociale obbligatoria 1.366 1.474 1.468 1.366 1.201

P Istruzione 531 577 650 641 650

Q Sanita' e assistenza sociale 3.601 3.795 3.940 3.773 3.525

R Attivita' artistiche, sportive, di

intrattenimento e divertimento 469 458 470 398 372

S Altre attivita' di servizi 1.173 1.132 1.166 1.096 962

T Attivita' di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

339 398 522 516 508

U Organizzazioni ed organismi

extraterritoriali 29 32 34 26 18

X - Non determinato 25.602 20.920 19.869 19.774 20.254

TOTALE 96.831 82.122 80.216 74.802 67.217

Da un’analisi dell’ultimo biennio emerge che tra i settori più rilevanti le riduzioni maggiori riguardano le attività manifatturiere con una riduzione degli infortuni del 16% (da 19.381 a 16.209) in linea con i dati nazionali, e le costruzioni con il 19% (da 7.065 a 5.721) contro il 21% dell’Italia.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2008 e 2012

21

(22)

Settore di attività economica

(Codice Ateco) VENETO ITALIA

2011 2012 VAR % 2011 2012 VAR %

A Agricoltura, silvicoltura e

pesca 469 430 -8,32% 4.702 4.241 -9,80%

B Estrazione di minerali da cave

e miniere 73 47 -35,62% 1.048 806 -23,09%

C Attivita' manifatturiere 19.381 16.209 -16,37% 129.124 107.656 -16,63%

D Fornitura di energia elettrica,

gas, vapore,« 87 89 2,30% 1.942 1.710 -11,95%

E Fornitura di acqua; reti fognarie, attivita' di gestione dei rifiuti e risanamento

703 611 -13,09% 12.145 11.193 -7,84%

F Costruzioni 7.065 5.721 -19,02% 66.277 52.046 -21,47%

G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di

autoveicoli e motocicli 6.923 5.860 -15,35% 65.042 56.804 -12,67%

H Trasporto e magazzinaggio 4.473 3.767 -15,78% 50.605 42.987 -15,05%

I Attivita' dei servizi di alloggio e

di ristorazione 3.227 2.811 -12,89% 29.894 26.213 -12,31%

J Servizi di informazione e

comunicazione 506 461 -8,89% 6.634 5.982 -9,83%

K Attivita' finanziarie e

assicurative 599 538 -10,18% 6.404 6.076 -5,12%

L Attivita' immobiliari 352 335 -4,83% 4.084 3.860 -5,48%

M Attivita' professionali,

scientifiche e tecniche 1.057 925 -12,49% 9.871 9.053 -8,29%

N Noleggio, agenzie di viaggio, 2.297 1.923 -16,28% 30.530 26.641 -12,74%

O Amministrazione pubblica e

difesa; 1.366 1.201 -12,08% 24.565 22.528 -8,29%

P Istruzione 641 650 1,40% 5.212 5.077 -2,59%

Q Sanita' e assistenza sociale 3.773 3.525 -6,57% 49.871 45.964 -7,83%

R Attivita' artistiche, sportive, di

intrattenimento,«.. 398 372 -6,53% 5.041 4.478 -11,17%

S Altre attivita' di servizi 1.096 962 -12,23% 8.903 8.065 -9,41%

T Attivita' di famiglie e convivenze come datori di

lavoro per personale domestico; 516 508 -1,55% 4.876 5.058 3,73%

U Organizzazioni ed organismi

extraterritoriali 26 18 -30,77% 130 101 -22,31%

X - Non determinato 19.774 20.254 2,43% 131.013 138.376 5,62%

TOTALE GESTIONE industria e

servizi 74.802 67.217 -10,14% 647.913 584.915 -9,72%

GESTIONE AGRICOLTURA 4.067 3.750 -7,79% 47.061 42.825 -9,00%

GESTIONE DIPENDENTI

CONTO STATO 2.412 2.258 -6,38% 30.635 28.774 -6,07%

TOTALE GESTIONI 81.281 73.225 -9,91% 725.609 656.514 -9,52%

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011 e 2012 e denunciati all'INAIL per settore di attività economica

(23)

(12,5%), dalle costruzioni (12,2%) e dal trasporto e magazzinaggio (8%), come rappresentato dal grafico sottostante.

Gli infortuni del totale delle industrie manifatturiere nel 2012 sono diminuiti del 16%, un punto in più che a livello nazionale; il maggior numero si registra a Vicenza e Treviso.

Nel 2012 si sono verificati 17 infortuni mortali; particolarmente colpite le province di Vicenza con 5 casi e Padova, Treviso e Verona con 3.

1.3 Gli infortuni 2011-2012 nei principali settori di attività economica

Da un’analisi di tutti gli infortuni denunciati nel 2012, esclusi quelli avvenuti in settori non determinati, distinti per settore di attività economica (Codice Ateco) emerge che la percentuale maggiore riguarda le attività manifatturiere (34,5%), seguite dal commercio

23

(24)

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011-2012 e denunciati all'INAIL per provincia, regione ed anno evento.

Totale industrie manifatturiere

Province 2011 2012 Variazione

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 748 592 1 -156 -20,86%

Padova 3.618 2.993 3 -625 -17,27%

Rovigo 654 525 0 -129 -19,72%

Treviso 4.085 3.457 3 -628 -15,37%

Venezia 2.114 1.531 2 -583 -27,58%

Verona 3.463 3.034 3 -429 -12,39%

Vicenza 4.699 4.077 5 -622 -13,24%

Veneto 19.381 16.209 17 -3.172 -16,37%

ITALIA 129.124 107.656 157 -21.468 -16,63%

Nel settore dell’industria metallurgica nel 2012 gli infortuni denunciati in Veneto sono diminuiti del 14% (18% a livello nazionale).

I casi mortali nel 2012 sono stati 4, di cui 2 a Verona, 1 a Treviso e 1 a Venezia.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011-2012 e denunciati all'INAIL per provincia, regione ed anno evento.

Industria manifatturiera – produzione e fabbricazione di prodotti in metallo

Province 2011 2012 Variazione

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 72 78 0 6 8,33%

Padova 963 829 0 -134 -13,91%

Rovigo 171 126 0 -45 -26,32%

Treviso 878 804 1 -74 -8,43%

Venezia 526 392 1 -134 -25,48%

Verona 880 709 2 -171 -19,43%

Vicenza 1.191 1.071 0 -120 -10,08%

Veneto 4.681 4.009 4 -672 -14,36%

ITALIA 28.294 23.290 36 -5.004 -17,69%

Nel comparto metalmeccanico gli infortuni denunciati nel 2012 sono diminuiti rispetto al 2011 dell’11% (-15% in Italia). Particolarmente colpite le province di Vicenza (611 casi), Padova (512) e Treviso (399). Vi sono stati 3 casi mortali (di cui 2 a Vicenza e 1 a Padova).

(25)

Province 2011 2012 Variazione Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 166 143 0 -23 -13,86%

Padova 585 512 1 -73 -12,48%

Rovigo 44 49 0 5 11,36%

Treviso 504 399 0 -105 -20,83%

Venezia 164 137 0 -27 -16,46%

Verona 403 393 0 -10 -2,48%

Vicenza 649 611 2 -38 -5,86%

Veneto 2.515 2.244 3 -271 -10,78%

ITALIA 16.168 13.811 18 -2.357 -14,58%

Nel settore delle costruzioni, uno dei più rischiosi, le province più colpite sono Verona (1.249 casi) e Venezia (1.013). A livello regionale gli infortuni sono diminuiti del 19%, oltre due punti percentuali in meno che in Italia. I casi mortali sono ben 15, di cui 4 a Verona e 4 a Padova.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011-2012 e denunciati all'INAIL per provincia, regione ed anno evento.

Costruzioni

Province 2011 2012 Variazione

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 354 300 1 -54 -15,25%

Padova 1.240 958 4 -282 -22,74%

Rovigo 274 222 2 -52 -18,98%

Treviso 1.192 985 2 -207 -17,37%

Venezia 1.248 1.013 2 -235 -18,83%

Verona 1.493 1.249 4 -244 -16,34%

Vicenza 1.264 994 0 -270 -21,36%

Veneto 7.065 5.721 15 -1.344 -19,02%

ITALIA 66.277 52.046 137 -14.231 -21,47%

Nel totale commercio, le province con più di 1.000 casi sono Verona (1.242), Venezia (1.144) e Padova (1.132). In Veneto gli infortuni sono diminuiti del 15%, quasi 13 a livello nazionale. I casi mortali sono 8 di cui 2 a Belluno, Treviso e Verona.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011-2012 e denunciati all'INAIL per provincia, regione ed anno evento.

Industria manifatturiera - fabbricazione di apparecchi meccanici

25

(26)

Padova 1.341 1.132 1 -209 -15,59%

Rovigo 227 208 0 -19 -8,37%

Treviso 1.166 972 2 -194 -16,64%

Venezia 1.443 1.144 1 -299 -20,72%

Verona 1.394 1.242 2 -152 -10,90%

Vicenza 1.127 967 0 -160 -14,20%

Veneto 6.923 5.860 8 -1.063 -15,35%

ITALIA 65.042 56.804 68 -8.238 -12,67%

Nel settore trasporto e magazzinaggio, in Veneto gli infortuni sono diminuiti di quasi il 16%, in linea con il dato nazionale. Verona conta 916 infortuni. Si sono verificati 6 casi mortali, di cui 2 a Vicenza.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011-2012 e denunciati all'INAIL per provincia, regione ed anno evento.

Trasporto e magazzinaggio

Province 2011 2012 Variazione

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 120 106 1 -14 -11,67%

Padova 885 758 1 -127 -14,35%

Rovigo 158 132 0 -26 -16,46%

Treviso 610 574 0 -36 -5,90%

Venezia 916 772 1 -144 -15,72%

Verona 1.142 916 1 -226 -19,79%

Vicenza 642 509 2 -133 -20,72%

Veneto 4.473 3.767 6 -706 -15,78%

ITALIA 50.605 42.987 71 -7.618 -15,05%

Per la sanità e i servizi di assistenza sociale, gli infortuni sono diminuiti di circa il 7% a livello regionale, un punto in meno che a livello nazionale. Le province con il numero più consistente di casi sono Padova (846) e Verona (709). Si sono verificati 2 casi mortali.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011-2012 e denunciati all'INAIL

per provincia, regione ed anno evento.

Totale commercio

Province 2011 2012 Variazione

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 225 195 2 -30 -13,33%

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011-2012 e denunciati all'INAIL

(27)

Rovigo 105 116 0 11 10,48%

Treviso 516 476 0 -40 -7,75%

Venezia 674 662 1 -12 -1,78%

Verona 747 709 0 -38 -5,09%

Vicenza 513 485 0 -28 -5,46%

Veneto 3.773 3.525 2 -248 -6,57%

ITALIA 49.871 45.964 19 -3.907 -7,83%

1.4 Gli infortuni per modalità di evento (occasione di lavoro, circolazione stradale e itinere)

Nel 2012, in Italia, sono stati denunciati 656.514 infortuni dei quali 580.355 in occasione di lavoro. In particolare: 537.505 in ambiente di lavoro ordinario (fabbrica, cantiere, terreno agricolo«.) e 42.850 da circolazione stradale. Gli infortuni in itinere (percorso casa-lavoro- casa) sono stati 76.159, l’11,6% del totale.

In Veneto nel 2012 sono stati denunciati 73.225 infortuni, dei quali 64.688 in occasione di lavoro. In particolare: 60.104 in ambiente di lavoro ordinario e 4.584 da circolazione stradale. Gli infortuni in itinere sono stati 8.537, l’11,66% del totale.

Gli infortuni totali, rispetto al 2011, sono diminuiti del 9,52% in Italia, dell’8,71% nel Nord- Est e del 9,91 nel Veneto. Le maggiori riduzioni riguardano gli infortuni in occasione di

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011-2012 e denunciati all'INAIL per provincia, regione ed anno evento.

Sanità e servizi di assistenza sociale

Province 2011 2012 Variazione

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 241 231 0 -10 -4,15%

Padova 977 846 1 -131 -13,41%

lavoro con mezzi di trasporto (-20,39% in Veneto, -19,28% nel Nord est e –14,60% in Italia) e quelli in itinere (-13,18% in Veneto, -8,04% nel Nord-Est e -7,76% in Italia).

Rispetto al totale nazionale, in Veneto avvengono l’11,5% degli infortuni in generale, l’11,2% di quelli in itinere e il 10,7% di quelli da circolazione stradale.

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(28)

GLI INFORTUNI 2011 - 2012

Modalità di evento

VENETO ITALIA

2011 2012 VARIAZ% . 2011 2012 VARIAZ.%

IN OCCASIONE DI LAVORO 71.448 64.688 -9,46 643.039 580.355 -9,75 di cui:

in ambiente di lavoro ordinario 65.690 60.104 -8,50 592.863 537.505 -9,34 con mezzo di trasporto 5.758 4.584 -20,39 50.176 42.850 -14,60

IN ITINERE 9.833 8.537 -13,18 82.570 76.159 -7,76 TOTALE 81.281 73.225 -9,91 725.609 656.514 -9,52 Da un’analisi territoriale sulle modalità di evento, emerge che le province con il maggior numero di infortuni con mezzo di trasporto nel 2012 sono state Padova (990), Treviso (941) e Verona (932) e quelle con il maggior numero di infortuni in itinere Padova (1.937) e Verona (1.869).

(29)

Rovigo 2011 2.718 2.534 184 291 3.009

2012 2.415 2.280 135 257 2.672

Treviso 2011 13.077 11.924 1.153 1.631 14.708

2012 11.840 10.899 941 1.459 13.299

Venezia 2011 11.418 10.355 1.063 1.709 13.127

2012 10.341 9.522 819 1.422 11.763

Verona 2011 15.110 13.875 1235 2.016 17.126

2012 13.944 13.012 932 1.869 15.813

Vicenza 2011 14.367 13.481 886 1.714 16.081

2012 12.303 11.590 713 1.405 13.708

Veneto 2011 71.448 65.690 5.758 9.833 81.281

2012 64.688 60.104 4.584 8.537 73.225

ITALIA 2011 643.039 592.863 50.176 82.570 725.609 2012 580.355 537.505 42.850 76.159 656.514

1.5 Gli infortuni e i lavoratori stranieri

Secondo i dati ISTAT, gli stranieri residenti in Italia al primo gennaio 2013 sono 4.387.721, 334 mila in più che nel 2012 (+8,2%). La quota di cittadini stranieri sul totale residenti (italiani più stranieri) è in continuo aumento: 6,8% al primo gennaio 2012, 7,4% al primo gennaio 2013. Nel 2012 nel Nord-est l’incidenza della popolazione straniera sul totale residenti è stata del 10,1% e del 10% in Veneto.

L’86% degli stranieri residenti si trova al Nord e al centro e il 14% nel mezzogiorno; il 26,6% nel Nord-est e l’11,1% in Veneto.

In Veneto, al primo gennaio 2013, risiedono 487.030 stranieri (233.94 maschi e 253.046 femmine), concentrati soprattutto a Treviso (98.958) e Padova (89.984).

Sempre secondo ISTAT, la principale componente dell’incremento degli stranieri residenti in Italia sono gli iscritti dall’estero. Nel 2012 gli iscritti sono stati 321.305 (-9,3% rispetto al 2011), i cancellati dalle anagrafi, perché ritornati in patria o trasferiti in altro stato estero, 38.218 (+17,9% rispetto al 2011). Le cancellazioni d’ufficio per irreperibilità 54.518 e

Province

MODALITA’ DI EVENTO In occasione di

lavoro

-in ambiente di lavoro ordinario

-con mezzo di trasporto

In itinere

TOTALE

Belluno 2011 2.820 2.729 91 220 3.040

2012 2.495 2.441 54 188 2.683

Padova 2011 11.938 10.792 1.146 2.252 14.190

2012 11.350 10.360 990 1.937 13.287

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